Paris Jackson, una vita all'ombra (ossessiva) del padre Michael
Una vita certo non facile quella di Paris Jackson, aspirante attrice e modella ma soprattutto figlia di quel re del Pop che anche da morto non le dà requie. È di sabato la notizia di un tentato suicidio della ragazza: lei nega tutto ma il sito Tmz, generalmente molto informato sulle star, ne è convinto e prova a dare anche un motivo. La ragazza non avrebbe retto all'uscita di Leaving Neverland, documentario che riporta in auge le accuse di pedofilie mosse contro Michael Jackson nel 2009.
Figlia di una sconosciuta infermiera
Bellissima ragazza dai lunghi capelli neri che ormai tinge costantemente di colore platino, Paris Jackson è nata nel 1998 dalla relazione del re del Pop con Debbie Rowe, una donna sconosciuta ai media, un'infermiera, l'assistente del dermatologo del cantante, una figura che ha acceso un'altra luce di mistero sulla già fosca vita di Jacko. Paris, che deve il nome alla città in cui fu concepita, è la seconda figlia di Michael. È cresciuta al Neverland ranch, il parco giochi di Jackson in cui, secondo l'accusa, l'uomo avrebbe attirato bambini per abusarne. Ad ogni modo, fin dalla nascita la vita di Paris non è facile. Ricchissima, ha avuto come madrina Elizabeth Taylor, da sempre amica del cantante, mentre il padrino è Macaulay Culkin, il bambino prodigio di Mamma, ho perso l'aereo che compare anche nel video di Black or white, ma è la sua carnagione ad attirare l'attenzione dei media. Paris è bianchissima, proprio come la madre, ma del padre sembra avere poco o nulla. Fin da quando era piccola i giornali scandalistici ne hanno analizzato i tratti somatici come fosse una statua a un museo tra chi trovava che i suoi occhi blu erano identici a quelli del nonno Joe Jackson e chi diceva che non era possibile che la figlia di un afroamericano non fosse almeno un po' mulatta.
I precedenti tentativi di suicidio
Qualcuno la ricorderà quando era piccolissima: Jackson era solita portarla a spasso con una grande mascherina che ne copriva il viso. Per privacy dicevano alcuni, per le manie del padre gli facevano eco altri. La prima grande apparizione pubblica è del 2010, quando viene intervistata da Oprah Winfrey sulla morte di Jacko. Nello stesso anno partecipa ai Grammy ritirando il premio alla carriera per il papà insieme al fratello Prince. La sua carriera invece stenta a decollare. La ragazza che afferma di sentirsi nera e di essere stata cresciuta dal padre infusa di cultura afroamericana nel 2011, a 13 anni, viene scritturata per un film che poi però non si farà. Nel mentre deve sopportare il peso di essere figlia di un re diventato ormai un mostro. A 15 anni è in preda a una pesante tossicodipendenza che la porterà a commettere più volte suicidio. Afferma poi di essere stata violentata quando aveva 14 anni ma non ha mai rivelato il nome del suo aguzzino.
Particine al cinema
Paris cresce e inizia a giocare le sue carte puntando a tutti gli ambiti creativi possibili. Nel gennaio 2017 eccola apparire sulla copertina del Rolling Stone dove afferma che il padre è stato spinto a morire. «Suona come una totale teoria cospiratoria... ma tutti i veri fan e tutti in famiglia lo sanno. Era un congiura». A marzo di quell'anno firma un contratto come modella per la Img Models, la stessa agenzia di Kate Upton, Gisele Bündchen, Heidi Klum e le sorelle Hadid, diventa il nuovo volto di Calvin Klein e appare nella serie Tv musicale Star per due stagioni. Un anno dopo partecipa con un ruolo minore nel film Gringo, commedia leggera con David Oyelowo e Charlize Theron, mentre in ambito musicale forma con Gabriel Glenn il duo The Soundflowers, in cui canta e suona l'ukulele. Insomma, sembra che la ragazza oggi 21enne abbia trovato la giusta via ma forse, come insinua Tmz, la ricomparsa delle accuse al padre scatenate dal documentario Leaving Neverland potrebbero averla riportata nei gorghi del passato. Lei smentisce il tentato suicidio e attacca senza mezzi termini il sito scandalistico. Difficile però sapere chi abbia davvero ragione.
Corriere