UN FANTASTICO INCONTRO (in corso). Rating: rosso

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malabi
00sabato 5 giugno 2010 04:39
Re:
dirtydiana66, 04/06/2010 21.44:

GATTEO A MARE AAHHH CHE BEI RICORDI LA PRIMA VOLTA ERA 1988
IO SONO ANDATA A GATTEO E( MJ ERA E' ANDATO A ROMA BE' PAZIENZA) MIA ZIA SUORA AVEVA UNA CASA VICINO ALLA DISCOTECA CHE ADESSO NN C'è PIU'... CHE BEI RICORDI....
AAAAAAHHHHH LA ROMAGNA




Flora anche tu? Ma io nel 1988 già non andavo più, ero ormai adulta e le vacanze le passavo ogni anno da una parte diversa. Comunque io credo molto nell'incontro tra persone che hanno avuto in comune qualcosa.

Sarà carmico?
malabi
00sabato 5 giugno 2010 04:51
41° Capitolo

Rispondo al suo bacio un po’ perplessa, e mi viene spontaneo chiedergli:

“Come tutto ok? Ma se Franky aveva bisogno dei documenti?”

Mike mi attira a sé e dandomi un altro bacio replica:

“Uhmmmmm, curiosa ragazza, non ti preoccupare, che so come trattare i miei affari.”

Con aria risentita, distaccandomi da lui, per rivestirmi anch’io, ribatto:

“Scusa sai, ma non volevo assolutamente impicciarmi dei tuoi affari, ma come ti viene in mente una cosa del genere. Ti ho fatto questa domanda solo perché tu, hai detto che questo incontro di lavoro era importante, quindi mi dispiace se è andato a monte per me. In fondo qui, ci sei venuto per questo e non per………..”, mi sta venendo fuori la parola scopare, ma riesco a ringoiarmela per dire: “………….per fare l’amore con me, sul tavolo.”

Lui capisce dal mio tono che sono un po’ risentita, ma accarezzandomi il viso, si affretta a precisare:

“Tesoro, non volevo affatto dire che tu ti stia impicciando……..Miodio, quant’è difficile capirsi, quando si parlano lingue diverse! No, assolutamente non era questo il senso, credimi. Non ho mai pensato questo di te, nemmeno per un minuto, con quella frase però, io volevo solo dirti, che è tutto sistemato, perché a Franky ho detto che cosa avrebbe dovuto dire e fare, in fondo questa gente lavora con me e per me, quindi anche se rimando un appuntamento, non è un problema, è successo tante volte; poi scusa, ma che c’entra la storia del fare l’amore sul tavolo?”

Sono dispiaciuta per aver reagito così, quindi più rilassata spiego.

“Volevo intendere che tu, sei venuto qui appositamente per questi tuoi affari, no perché ci volevi venire con me……………Uffa, hai ragione, è complicato spiegarsi………….Insomma, hai capito cosa voglio dire?”

Mike, che mi sta ad ascoltare con espressione seria ed attenta, mi chiede:

“Tu credi?”

Cadendo dalle nuvole domando a mia volta:

“Credo che cosa? Questo, non l’ho capito.”

E lui, con un sorrisetto malizioso ripete:

“Tu credi davvero che, il motivo principale, sia stato l’incontro di affari?”

Guardandolo perplessa e con aria interrogativa, incalzo:

“Ah no? E quale sarebbe stato? A me hai detto, e non solo a me, che era importante per il tuo lavoro, quindi?”

Lui si mette a ridere, poi con un tono di voce più serio mi fa?

“Sì, importante era importante, non ho detto una bugia, ma non così tanto da non poterlo rinviare a quando mi facesse più comodo, sono io che decido quando incontrarmi con le persone e non loro con me.”

Poi finito di parlare, mi guarda diritto negli occhi, alza il sopracciglio,si stringe nelle spalle mentre allarga le mani, come per dire:

“Io sono Michael Jackson, io sono il Re, e gli altri sono i miei sudditi che stanno a mia disposizione, questa è la realtà.”

Resto a guardarlo fisso, mentre lui, con queste poche parole, sottolinea, questa leggera sfumatura, di cui io mi sono completamente dimenticata. Lui è il Re Mida dell’industria musicale, che qualsiasi cosa tocchi o faccia, si trasforma subito in moneta sonante, per essere precisi, in milioni di dollari, tanti, tantissimi, forse troppi, milioni di dollari, non solo per sé stesso ma, anche per quelli che lavorano con lui. E’ per questo, che resta, tutt’ora la Celebrità, più amata, odiata, corteggiata, rincorsa, discussa e chiacchierata del pianeta, lui è: Michael Jackson, The King of Pop, me lo sta facendo, semplicemente notare.

Leggermente piccata, gli rispondo:

“Certo, come ho fatto a non pensarci, che tu, puoi tutto e a te, è tutto permesso. Scusa se, a volte, mi dimentico che tu sei, il grande, straordinario, insuperabile, Jackson; il più bravo, talentuoso e geniale in una famiglia di talenti naturali; il cantante che ha, non so quanti record, sul Guinness dei Primati, tra cui quello mai superato e mai superabile dell’album più venduto di tutti i tempi, Thriller: il ballerino, che ha inventato passi di danza, mai osati prima, che sfida la legge di gravità, che sul palco sembra volare; il performer che riesce ad attirare più folla, ovunque lui vada, di qualsiasi altro personaggio al mondo, Papa compreso: l’artista che, ad ogni suo concerto, tenutosi in qualsiasi parte del pianeta, fa sempre il sold out, che vanta il maggior numero di svenimenti, da parte dei fans che assistono alle sue esibizioni, che rende i suoi spettacoli, grandiosi, unici, mai visti prima ed irripetibili. Vuoi che vada avanti.?”

Lui ora, guardandomi con un’espressione sorpresa, ma con occhi severi, con un tono di rimprovero chiede:

“Perché sei così cattiva?”

Rispondo con una risata forzata, e con un tono ironico:

“Cattiva? E perché mai? Sto solo elencando tutti i tuoi meriti, che ho appreso, molto diligentemente, dalle cronache. Cosa ho detto di così cattivo, anzi, mi sembra che siano delle cose molto belle.”

Il suo sguardo si è fatto cupo e mal celando un impeto di rabbia nella voce, ribatte:

“Mi hai preso per uno stupido? Pensi che non abbia sentito il tuo tono sarcastico mentre stavi, come dici tu, elencando i miei meriti? Perché mi parli in questo modo? Solo perché t’ho detto che io so come gestire i miei affari? Oppure c’è dell’altro?”

Ora sono io a guardarlo torva e replico:

“Sei troppo intelligente per sapere che non è questo il motivo. Ti faccio notare, che hai appena affermato che sei Tu, che decidi quando incontrarti con le persone e non loro con te, qualora io me ne sia dimenticata. Beh, se proprio lo vuoi sapere, è così, perché se io sto qui con te, adesso è proprio perché, a me di quel Michael Jackson, della super-star, non mi interessa niente, e me ne dimentico facilmente. Io sto qui con l’uomo con il quale ho fatto l’amore, perché lo amo e che, forse stenterai a crederlo, avrei amato comunque, anche senza essere così tremendamente famoso. Lo capisci questo? Adesso, voglio chiederti una cosa, secondo te quelle persone che ti hanno aspettato di là per tutto questo tempo, non meritano, un po’ più di rispetto? Non era, secondo te, più giusto fare un’apparizione fugace, accampando una scusa qualsiasi, che so un altro impegno imprevisto, o dire che eri stanco, scusarti e andartene, senza mettere in difficoltà anche Franky? Insomma avresti potuto fare, qualsiasi cosa, senza bloccarli per ore nell’attesa che, tu ti fossi degnato di presentarti? Tanto più che hai anche confessato che questo non è stato il motivo principale del tuo viaggio qui. Evidentemente però, per te non è così, per te, è giusto, visto che sei Michael Jackson, comportarti come ti sei comportato, perché tanto chi oserebbe dirti qualcosa al riguardo, perché appunto come dicevo prima, Tu, sei quello a cui è tutto permesso e che puoi decidere con chi stare, quando a te più fa comodo. Di conseguenza devo pensare che questo comportamento vale anche per me, tu decidi di incontrarti con me, come e quando ti pare, senza che io possa decidere nulla, forse non te ne rendi conto, ma mi hai appena detto che io dove stare ai tuoi comodi e voleri.”

Mentre gli esterno, con queste parole risentite i miei convincimenti, mi accorgo che la sua espressione si rabbuia sempre di più e con tono decisamente risentito, mi risponde:

“Intanto, tu non sai, che tipo di rapporti io abbia con questa gente; tu non sai e non puoi sapere, perché io posso permettermi di comportarmi così con loro; tu non sai come funzionano le cose nello show buisinness ed il conseguente motivo per cui io abbia deciso di non presentarmi e di lasciare Franky a sostituirmi; tu non sai come io abitualmente conduca i miei affari, e di quale strategia adotti a seconda delle situazioni; tu non sai, ma questo però avresti dovuto saperlo, perché ho ritenuto per me, per te per noi, più importante restare qui accanto a te, dopo che ti ho trovata a singhiozzare disperata, ma sono stato così idiota di credere che anche tu volessi essere consolata e mi si spezzava il cuore all’idea di lasciarti in quello stato; tu non sai, perché non me lo hai fatto dire, che io ho approfittato di questo incontro di lavoro, che potevo rimandare, e non perché sono Michael Jackson, ma solo perché non c’era niente di così urgente, perché speravo che tu mi accompagnassi, per passare una giornata, con te, cosa che Los Angeles, non sarebbe stato possibile, visto che ci sei venuta con tuo padre, che devi accompagnare alle cene ai pranzi e agli incontri di lavoro, per cui per noi ci sarebbe stato pochissimo tempo per stare insieme. Tu non sai niente però ti permetti di giudicarmi. Tu non hai nessun diritto di dirmi certe cose.”
M
an mano che Michael mi esprimeva sempre più duramente tutto il suo risentimento, per le mie critiche, secondo lui immotivate ed ingiustificate, dandomi in parole povere, della saccente maestrina, che non sa un tubo di lui, il mio amor proprio, veniva drasticamente calpestato ma, con l’ultima frase da lui pronunciata, mi ha dato il colpo di grazia.
Perciò sollevando gli occhi, che avevo tenuto bassi per tutto il tempo, per non incontrare il suo sguardo ostile, gli indirizzo un’occhiata di disprezzo e dopo alcuni attimi di silenzio, per riprendermi da questo colpo basso, con un tono gelido, accompagnato da un sorriso di scherno, controbatto:

“Hai perfettamente ragione, io non ho nessun diritto di dirti certe cose. In fondo chi sono io per parlarti così. Tsè, sono solo una che ha goduto dell’impareggiabile privilegio di essere stata invitata a Las Vegas dall’inavvicinabile Michael Jackson, per un inenarrabile week-end in una suite da sogno, a cui è stata concessa la grazia di essere, udite, udite gente, perfino scopata da lui. E con questo io, non ho più niente da dirti.”

Lui resta immobile, guardandomi con occhi che sono un concentrato di stupore rabbioso, dolorosa frustrazione e profonda sofferenza.

Dopo essere rimasti entrambi, per lunghi attimi in silenzio, guardandoci come due animali feriti, dopo uno strenuo combattimento per la supremazia dell’uno sull’altro, lui, con un tono che non tradisce, apparentemente nessuna emozione, mi dice soltanto:

“Sei crudelmente cattiva!”

Fissandolo intensamente, replico:

“Hai ragione anche in questo, Michael, ma ho avuto un buon maestro, perché tu, in quanto a crudele cattiveria, sei da Oscar.”

Poi ancora non soddisfatta, perché per quello che mi ha detto vorrei ucciderlo, nonostante che il mio cuore stia andando in frantumi in tanti piccoli, irrecuperabili frammenti, sapendo con questo che sto decretando la mia fine, mentre gli volto le spalle per dirigermi verso la mia cametra, con sarcasmo replico:

“Comunque, puoi ritenerti soddisfatto, perché alla fine come al solito, hai ottenuto quello che volevi, spero solo che per te sia stato abbastanza soddisfacente e di tuo gradimento, in fondo, a detta di molti, a letto, non sono poi così male.”

Sento un rumore dietro di me, non mi giro per guardare, non posso farlo, perché sto piangendo e non voglio che lui mi veda così, ma lo stesso si ripete con maggiore intensità, ma nel momento in cui mi risolvo di voltarmi per sapere cosa stia accadendo, sento il suo grido:

“Perché mi stai facendo questo? Perché………perché………..perchè. Tu non mi puoi trattare così! Perché ……………Non me lo merito………Perché mi fai soffrire così……….Perchè. Dimmelo………..Cosa ti ho fatto?..........”

Completamente fuori di sé, mentre urla per un interminabile numero di volte “perché”, vedo che sta prendendo sistematicamente a calci il cesto di rose e orchidee, che mi aveva fatto trovare quella mattina stessa.

lo guardo immobile ed attonita, stravolta dalla scena di furioso dolore a cui sto assistendo. Urla talmente che, qualcuno della sicurezza bussa alla porta chiedendo cosa stia succedendo, non so cosa fare, non so se parlargli per provare a calmarlo, sono esterrefatta da questa reazione, che se solo avessi immaginato di poter provocare con le mie parole, piuttosto mi sarei tagliata la lingua, ma quella me la sarei dovuta mozzare a prescindere, perché mai, ora me ne rendo conto avrei dovuto dirgli quelle cose davvero così cattive.
Sono annichilita dal dispiacere di essere stata io, la causa di tutto questo suo dolore, ma non so come dirglielo. Tento di avvicinarmi piano, mentre lui, dopo aver finalmente finito di fare a pezzi il cesto con tutto il suo contenuto spargendo gambi, foglie e petali di fiori, ovunque nella stanza, gettandosi a sedere sul divano, e coprendosi il viso con le mani, scoppia in un pianto dirotto.

A vederlo così mi assale una tenerezza indicibile, mai provata prima e inginocchiandomi davanti a lui, cerco di parlargli, ma lui tra i singhiozzi, mi dice di lasciarlo stare.

Adesso la sua disperazione diventa la mia, perché so di essermi comportata in maniera orribile, so che lui da questo momento in poi, mi detesterà, per averlo fatto soffrire così tanto, so che non vorrà più vedermi, perché invece di essere la sua medicina, come mi aveva detto, sono invece stata la sua malattia, invece di lenire il dolore della sua anima ferita, che da sempre tenta di fuggire, gli ho procurato ancora maggiore sofferenza.

Quindi, non potendo fare altro, appoggio la mia testa sulle sue ginocchia, e abbracciandogli le gambe, gli dico:

“Michael, amore mio, te lo chiedo con tutto il mio cuore, ti prego, perdonami. Non riesco a dire altro che questo. Perdonami, perché io ti amo più della mia vita.”
manu 62
00sabato 5 giugno 2010 07:00
Ma siete tremendi!Mio dio che due testoni orgogliosi che siete!Sei stata tu comunque a cominciare eh!Ma ti sembrava proprio questo il momento?!Comunque la lingua ve la sareste dovuta mozzare tutti e due!E va beh!Scusa ma il cazziatone ci voleva proprio!E che caspita!Ora che si fa?Spero che il tuo ombrosissimo e arrabbiatissimo amore si calmi e ti perdoni!Ma non avevo detto che il cazziatone era finito?Vedi come sei?...Sei troppo brava perchè riesci a coinvolgermi al punto di "sgridarti"!Voglio che facciate la pace...Un bacio.
manu 62
00sabato 5 giugno 2010 07:06
Re: Re:
malabi, 05/06/2010 4.39:




Flora anche tu? Ma io nel 1988 già non andavo più, ero ormai adulta e le vacanze le passavo ogni anno da una parte diversa. Comunque io credo molto nell'incontro tra persone che hanno avuto in comune qualcosa.

Sarà carmico?




Care Laura,Shamona e Flora...sono compresa anch'io nel carma?Perchè,beh...insomma...sono io quella che vi ha risvegliato questi ricordi e ci terrei,insomma, essere della partita!Voi non potete vedermi ma sto facendo gli occhi da cucciola compreso di labbrino all'ingiu'!
billiejean76
00sabato 5 giugno 2010 09:05
Sono litigarelli è vero ma si rirovano sempre e sappiamo come va a finire : brava Laura, davvero insuperabile.
shamona
00sabato 5 giugno 2010 09:33
Nooooo Lalli [SM=x47982] !!!!Ma che fai !
Non travisare le cose!Era stato così dolce a non lasciarti per gli affari ! [SM=x47926] Questa è proprio una red lion!Non si era scaricata a sufficienza prima ? [SM=g27822] Non aveva sublimato le eneregie diversamente ??!! [SM=x47975] Non è che si va a fare di nuovo le vasche spero ...
Amore mio, si è messo a piangere adesso ... picccolino ...non piangere daiiiiii!Ci vogliono due coccoline e passa tutto [SM=x47938] !
Malabi/Lalli [SM=x47932]
Sono in attesa.Byeeeee [SM=g27828]
BEAT IT 81
00sabato 5 giugno 2010 09:47
Porca paletta che craponi stratosferici che siete, a volte avete un ego davvero smisurato!!!! Xo' la prox volta, consiglio di contare fino a 10 prima di scannarvi così... Uffa!!!!!!! Lui ti ama moltissimo, ti e' stato vicino apposta xe' ti ha vista disperata e tu lo tratti così ?!? Mannaggia Lalli !!!!!! Ops...spero di nn aver esagerato col commento, ma questo capitolo mi ha preso tantissimo, tanto da coinvolgermi in prima persona, sei strepitosa davvero, nn smetterò mai di dirtelo. Ora xo' dovete fare pace assolutamente!!!!!! Ti prego!!!!!!!! Aspetto con e in ansia il seguito. Bacione Sara
dirtydiana66
00sabato 5 giugno 2010 10:15
troppo amore a qst due fa male e meglio dividerli per un po'

altrimenti il vaso di fiori la prossima volta nn so dove vada a finire ..


malabi
00sabato 5 giugno 2010 13:50
Re:
manu 62, 05/06/2010 7.00:

Ma siete tremendi!Mio dio che due testoni orgogliosi che siete!Sei stata tu comunque a cominciare eh!Ma ti sembrava proprio questo il momento?!Comunque la lingua ve la sareste dovuta mozzare tutti e due!E va beh!Scusa ma il cazziatone ci voleva proprio!E che caspita!Ora che si fa?Spero che il tuo ombrosissimo e arrabbiatissimo amore si calmi e ti perdoni!Ma non avevo detto che il cazziatone era finito?Vedi come sei?...Sei troppo brava perchè riesci a coinvolgermi al punto di "sgridarti"!Voglio che facciate la pace...Un bacio.




malabi
00sabato 5 giugno 2010 13:52
Avevo scritto una mail di risposta al post di Manu, per spiegare il perchè del comportamento di Lalli, ma evidentemente era troppo lungo, per cui ho deciso di inserirlo nel prossimo capitolo.
dirtydiana66
00sabato 5 giugno 2010 14:47
Re: Re:
malabi, 05/06/2010 4.39:




Flora anche tu? Ma io nel 1988 già non andavo più, ero ormai adulta e le vacanze le passavo ogni anno da una parte diversa. Comunque io credo molto nell'incontro tra persone che hanno avuto in comune qualcosa.

Sarà carmico?




ma scusa di che anno sei? se posso
io ci andavo con il mio boy...
Allyss
00sabato 5 giugno 2010 16:46
aaaaargh!! qui mi schizza la vena della tempia....wow...che capitolo rabbioso!!! mi sono praticamente venuti i nervi a fior di pelle anche a me.....pero' non si puo'.....non si puo' litigare così...daiiiii, Lalli...fate la pace.....pliiiiiiiis......vi amate troppo!!!!!!
bravissima.....
antonella.30
00sabato 5 giugno 2010 17:40
Mammaaaaaaaaaaaaa miaaaaaaaa...
ho letto gli ultimi due cap.

nel penultimo mi stava venendo un colpo.... [SM=x47934]

aaaaaaaaaaaaaaaaa [SM=x47926]
che descrizioni dettagliateeeeeeeee.....li c è pericolo di mikegasm [SM=x47975] [SM=x47975]
santo cieloooooooo me lo sono visto davantiiiiii....in quella circostanza..col bacino ehm...vabbè bastaaaaaa [SM=g27816]

Lauuuu ma che combini..?????

Povero il mio amore..xkè lo tratti cosi male ora?? [SM=g27820]
Angelooooo ..ha gia sofferto cosi tanto nella sua vita [SM=x47964] [SM=x47964] [SM=x47964]

SUUUUUU ORA FAI LA BRAVA E FATE PACE.....ma vacci piano sennò a me prende un infartoooooo [SM=x47962] [SM=x47962]

A-SS-A-SS-I-N-A DI C-U-O-R-I [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828]
malabi
00sabato 5 giugno 2010 18:48
Re: Re: Re:
dirtydiana66, 05/06/2010 14.47:




ma scusa di che anno sei? se posso
io ci andavo con il mio boy...




Sono vecchia ho 12 anni più di te.

però davvero il mondo è piccolo.
malabi
00sabato 5 giugno 2010 18:51
Re:
antonella.30, 05/06/2010 17.40:

Mammaaaaaaaaaaaaa miaaaaaaaa...
ho letto gli ultimi due cap.

nel penultimo mi stava venendo un colpo.... [SM=x47934]

aaaaaaaaaaaaaaaaa [SM=x47926]
che descrizioni dettagliateeeeeeeee.....li c è pericolo di mikegasm [SM=x47975] [SM=x47975]
santo cieloooooooo me lo sono visto davantiiiiii....in quella circostanza..col bacino ehm...vabbè bastaaaaaa [SM=g27816]

Lauuuu ma che combini..?????

Povero il mio amore..xkè lo tratti cosi male ora?? [SM=g27820]
Angelooooo ..ha gia sofferto cosi tanto nella sua vita [SM=x47964] [SM=x47964] [SM=x47964]

SUUUUUU ORA FAI LA BRAVA E FATE PACE.....ma vacci piano sennò a me prende un infartoooooo [SM=x47962] [SM=x47962]

A-SS-A-SS-I-N-A DI C-U-O-R-I [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828]




Anto ma hai letto quello che le dice? E dai mica Lalli è una scema. Dopo aver fatto l'amore con lei in quel modo le dice pure "Tu non ti puoi permettere di dirmi queste cose?" Oh in fondo che gli ha detto?

Un minimo di obiettività, vabbè che M. è M. ma mica gli si può far passare tutto.
(angel66)
00sabato 5 giugno 2010 19:10
mamma mia che splendide emozioni
lulina777
00sabato 5 giugno 2010 19:47
Ciao Malabi...è veramente avvincende la tua fanfiction.... perchè non la continui ancora???? MOLTO BRAVA!!!!

Ti invito anche a leggere la mia che si chiama "Someone in the Dark"
malabi
00domenica 6 giugno 2010 00:28
Re:
lulina777, 05/06/2010 19.47:

Ciao Malabi...è veramente avvincende la tua fanfiction.... perchè non la continui ancora???? MOLTO BRAVA!!!!

Ti invito anche a leggere la mia che si chiama "Someone in the Dark"




Grazie Lulina, lo farò senz'altro quando avrò un oi' di tempo, mi sembra però che della tua ho letto qualche capitolo, ma non sono riuscita ad andare avanti, perchè per scrivere mi occorre del tempo e tra il lavoro, la casa e tutti gli altri impegni che non sto ad elencarti, occorrerebbe che la giornata fosse composta da 36 ore anzichè 24. Se quella che ho letto è la tua (la ragazza che lo incontra sotto l'albero, mi pare) sappi che l'inizio mi è piaciuto molto.

grazie comunque per i tuoi complimenti, che spero di contraccambiare al più presto.
malabi
00domenica 6 giugno 2010 00:30
Grazie a tutte, più tardi il nuovo capitolo. Ci sto lavorando.

Baci

lalli
BEAT IT 81
00domenica 6 giugno 2010 01:09
Nn vedo l'ora di leggere il capitolo nuovo, vai Lalli !!!!!! Baci Sara
malabi
00domenica 6 giugno 2010 04:12
42° Capitolo

Continuo a tenerlo abbracciato mentre, aspettando un cenno, i miei pensieri si aggrovigliano come rovi nella mia mente, ancora turbata dagli ultimi eventi. Penso che mi trovo inginocchiata ai piedi di un uomo, supplicando il suo perdono, senza però sentirmi, del tutto colpevole, per quello che è successo.

In fondo, io ho solo reagito ad una sua frase, tagliente come una lama che ancora rimbomba nella mia testa:

“……….TU NON HAI NESSUN DIRITTO DI DIRMI CERTE COSE.”

Il loro significato, mi sembra inequivocabile, e per quanto io mi sforzi di trovare una giustificazione alle sue parole, non posso fare a meno di ripetermi, che io, una cosa del genere, non gliela avrei mai detta, neanche in preda alla mia rabbia più furiosa.

Quando vuole far male, ci riesce perfettamente e, questo non è la prima volta che accade anche se, mai, in maniera cos’ feroce.

Il mio orgoglio è tremendamente ferito, perciò, provo un leggero disagio, per aver assunto questo atteggiamento supplice, che, mai nella mia vita, avrei pensato di indirizzare nei riguardi di qualcuno, che si sia reso responsabile di una frase e di un gesto, per me, fonte di tanta sofferenza.

La memoria ritorna al passato, alle storie d’amore e di amicizia, chiuse da me, drasticamente e senza ripensamenti, con tutte quelle persone, sia uomini che donne, che in qualche modo avevano ferito i miei sentimenti, mentre ora, qui, con lui, mi sto comportando in modo del tutto diverso e mi domando per quale motivo. Cerco, provando a scavare dentro la mia psiche di darmi una risposta coerente e razionale e, l’unica cosa a cui riesco a pensare è che la sua reazione, così furiosa ma altrettanto sofferta, ha suscitato in me una profonda tenerezza, come quando, da mamma, rimprovero mia figlia e lei si mette a singhiozzare ed io addolorata, per il suo dolore, cerco poi di consolarla, rassicurandola sul mio amore. E’ questo suo lato tremendamente infantile, che non mi fa essere capace di assumere un atteggiamento più duro. nei suoi riguardi.

Questa cosa mi spaventa, perché penso ancora più di prima, che il nostro, non è un rapporto ad armi pari, vale a dire di due adulti che di fronte ad una discussione o a un fraintendimento o anche una lite, cercano di risolverlo con gli strumenti, che per la loro età e per la loro esperienza, dovrebbero essere in grado di utilizzare. Questo è un rapporto in cui, un uomo emotivamente fragile, cerca costantemente delle affermazioni che, necessariamente, gli devono arrivare da tutti quelli che gli ruotano intorno, chiunque questi siano, senza distinguere tra il pubblico ed il privato, contraddicendo in pieno alla sua voglia di essere amato solo per quello che è e non per quello che rappresenta.

Lo so non è la prima volta che mi faccio questi discorsi e non è la prima volta che mi sento del tutto emotivamente impotente.

Io non posso, seppur, ripeto, amandolo più della mia vita, solo per tacitare questo suo bisogno di amore incondizionato, sminuire la mia natura, modificare il mio carattere fino al punto di accettare da lui, qualsiasi cosa provenga. Non posso farlo, per la mia dignità, per le mie convinzioni, per il mio modo di essere. E’ vero, che amandolo, posso essere più arrendevole, perfino più tollerante, ma non posso assolutamente trasformarmi in una bambola, che per compiacerlo, gli da sempre ragione o che per paura di reazioni che potrebbero portare ad una rottura anche definitiva, accettare che mi dica cosa di questo tipo, dopo che, solo qualche ora prima, mi aveva dichiarato il suo amore, mi aveva chiesto di non partire, gettandomi nello sconforto totale per la scelta che stava dilaniando ogni brandello del mio essere.

A me non frega un accidenti, di quanto lui sia, volubile, viziato, abituato ad avere tutti ai suoi piedi, se questo per me significa, perdere me stessa. Non voglio questo, da lui. Desidero con tutto il mio essere che lui mi ami, teneramente, dolcemente, appassionatamente, se serve, anche furiosamente, ma pretendo anche che lui mi rispetti e che, soprattutto, rispetti il mio amore per lui, che sa quanto sia grande.

Mi sovviene poi un p tarlo, una fastidiosa domanda, che non posso ignorare, che risuona nella mia testa come un’eco:

“Perché, sapendo quanto io tenga a mia figlia e quanti problemi io abbia con il padre di lei, mi ha scritto quel biglietto? Perché ha voluto mettermi, forse involontariamente, di fronte ad una scelta così tremenda ed egoistica? Possibile che non abbia nemmeno per un momento pensato a mettersi nei miei panni? Possibile che non abbia pensato che io mai, per nessuna cosa al mondo, avrei potuto osare chiedergli una cosa così pazzesca? No, non e possibile che non c’abbia pensato. E allora perché?”

Mentre disperatamente cerco di darmi delle risposte, dopo molti, troppi minuti di silenzio, Michael, senza nemmeno toccarmi, mi dice, con riacquistata calma e compostezza:

“Tu, mi hai spezzato il cuore, irrimediabilmente.”

Lentamente alzo la testa, guardo i suoi occhi, arrossati dal pianto, ma freddi, lontani, distanti, inespressivi e sciolgo le sue gambe dal mio abbraccio, mi alzo in piedi e con voce strozzata, trattenendo le lacrime fino a contrarre tutti i muscoli del viso, in un’espressione tirata, cercando di guardarlo, come se stessi osservando qualcuno completamente insignificante, per me, con distacco, rispondo:

“OK. Allora immagino che io non possa fare o dire più niente, al riguardo.”

Lui fissandomi sempre alla stessa maniera, replica:

“No, non credo.”

Il mio stomaco si contorce in una morsa tale, tanto da contrarre le mie labbra in una smorfia, per ricacciare indietro, a fatica, un senso di nausea fortissimo, ma accusando il colpo, chiedo soltanto:

“Sei sicuro che è, davvero questo, quello che vuoi?”

Lui, si alza in piedi, si ferma dritto davanti a me, ma mentre sta per rispondermi, squilla di nuovo il maledetto telefono, mi giro, per afferrare la cornetta dall’apparecchio che è sulla libreria, e con voce impersonale e atona dico:

“Hallo”

Dall’altra parte c’è Franky, che con un tono di voce abbastanza preoccupato e senza tanti convenevoli mi dice:

“Scusa cara, mi passi Michael, è urgente.”

Senza nemmeno guardarlo, allungo il braccio verso di lui, e gli comunico:

“E’ per te, è Franky, dice che è importante.”

Dopo aver afferrato il telefono, quasi strappandomelo dalla mano dice:

“Fren, che succede?”

Mentre il suo amico sta parlando, vedo Michael che assume un’espressione preoccupata e comincia rispondere con un tono sempre innervosito, pur non riuscendo a capire cosa stia dicendo, perché parla in maniera concitata, riesco a capire qua e là frammenti di frasi e parole. Sento che dice bambini, volo, aereo, LA,ritorno, ma non riesco a far combaciare tutti i frammenti di questo discorso, ma sentendo più volte la parola bambini, comincio a preoccuparmi sul serio, pensando che sia capitato qualcosa ai suoi figli, per cui il mio malessere, che già è all’ennesima potenza per la situazione drammatica che sto vivendo con lui, si acuisce a tal punto che sento arrivare un conato di vomito, che riesco però a ricacciare in gola, mettendomi una mano davanti alla bocca e cercando di respirare profondamente, ovviamente senza essere vista da lui.

Finalmente, accomiatandosi dal suo interlocutore, con la frase: “……..Ok, Fren, pensa a tutto tu……” riaggancia e guardando un punto indefinito nel vuoto, sbuffa dicendo, come se parlasse sé stesso:

“Ci mancava anche questo!”

Lo guardo non senza una certa apprensione, lui accorgendosi della mia espressione d’attesa, con un tono leggermente meno distaccato, mi comunica, che il nostro aereo, ha problemi al motore, per cui stanno cercando di ripararlo al più presto, ma che comunque ci vorrà del tempo.

Gli chiedo:

“Quanto tempo?”

“Non lo sanno dire con sicurezza.”

“Ma non è possibile poterne noleggiare un altro? In sostituzione”

“Franky si sta dando da fare per questo. Ma sembra che oggi a Las Vegas, abbiano tutti deciso di noleggiare aerei privati, per ora non è riuscito a trovare niente.”

“Non è possibile prenotare un volo di linea?”

“Non lo so, ci sta pensando Franky. Ma sembra che sia difficile trovare un volo con otto posti liberi. Poi comunque dovendo essere all’aeroporto un ora prima, non potremmo volare prima della 9 di sera, e arriveremmo al nostro hotel intorno alle 11. Non so quello che lui riuscirà a fare.”

Non sapendo cos’altro aggiungere, restiamo entrambi silenziosi, come se, al di fuori di questo, altri argomenti tra noi non ce ne siano e non voglio essere certo io a parlare per prima, ma poco dopo, come se improvvisamente si fosse ricordato di una cosa importante, mi dice:
“Intanto puoi avvertire il tuo amico, spiegandogli quello che è successo e scusandoti per me, visto che sta aspettando che qualcuno vada a prenderlo. Sono molto dispiaciuto, ma non dipende da me questo contrattempo.”

Prima di rispondergli che lo farò, mi viene spontaneo domandargli:

“Scusa ma mi dici perché il mio amico, non lo chiame mai per nome?

Forse non te lo ricordi, ma si chiama Andrea.”

D’improvviso, vedo baluginargli negli occhi uno sguardo di nuovo astioso mentre mi fissa di nuovo come se volesse fulminarmi, mi risponde:

“So benissimo come si chiama. Professor Andrea Petrini, nato a Roma,nel 1959, laureato all’università di Roma, in Economia e Commercio nel 1981 Tre Master in Economia Agraria, Politica e Aziendale alla Berkeley University, conseguiti nel 1982. Esimio Cattedratico della Berkeley dal 1983, dove attualmente tiene Master per laureati che provengono da altri Paesi. Ha scritto innumerevoli libri, pubblicati in tutto il mondo e tradotti in oltre trenta lingue. E’ attualmente uno dei maggiori esperti di Economia dei Paesi del terzo Mondo. Vuoi che vada avanti?”

Mentre mi sta sciorinando tutte queste informazioni su Andrea, di cui nemmeno io ero a conoscenza, lo guardo con vero stupore, strabuzzando gli occhi, e resto a fissarlo con la bocca aperta senza riuscire a profferire parola, ma lui vedendo la mia espressione attonita, con un sorriso ironico ed un tono di voce che definire sarcastico è poco, aggiunge con cattiveria:

“Sorpresa? Eppure non dovresti esserlo, in fondo l’hai detto anche tu, io sono Michael Jackson e posso tutto, anche avere tutte le informazioni che desidero avere, su tutto e tutti, compreso l’amico che hai incontrato in piscina e con il quale sei rimasta chiacchierare per più di un’ora, ancora prima che tu me lo facessi conoscere, infatti del tuo Professore, io sapevo già tutto ancora prima che tu me ne parlassi. In fondo essere famoso ha degli straordinari vantaggi, ma questo lo sai bene anche tu, visto che non manchi mai di farmelo notare. Quindi, come vedi, ragazza, non solo so come si chiama, ma anche molto di più e, se non lo chiamo per nome, è perché semplicemente non mi va di farlo. Tutto qui. Oppure hai da dire qualcosa anche su questo? Tanto di tempo a disposizione, per ascoltare le tue lezioni, su quale comportamento sia giusto o sbagliato, ne ho molto. Puoi cominciare subito. Ti ascolto.”

Finalmente tace, le sue parole sono state peggio di schiaffi in piena faccia, mi ha letteralmente stordita, umiliata e sbeffeggiata, per cui non posso far altro che guardarlo dall’alto in basso, e solo mentre mi giro per prendere in mano la cornetta del telefono, dico in italiano:

“Sei un gran bastardo.”

Lui però, capendo forse solo la parola bastardo, molto simile a quella inglese, usando sempre quel tono beffardo di prima, mi dice

“Non parlare in italiano, se mi devi offendere fallo nella mia lingua, almeno posso risponderti.”

Senza nemmeno degnarlo più di uno sguardo, chiedo il numero della suite di Andrea che dopo un paio di squilli risponde:

“Ciao Andre, sono io.”

Lui sentendo la mia voce che gli parla con un tono dimesso mi chiede subito.

“Lalli che c’è, hai una voce che non presagisce nulla di buono. Che è successo, sono ormai quasi le 7,30 mi stavo preoccupando perché fino ad ora non s’era fatto vivo nessuno.”

“Hai ragione, ma purtroppo c’è stato un imprevisto, l’aereo che ci doveva portare a LA ha avuto un’avaria e per ora è fuori uso. Franky sta cercando di trovare qualcosa in sostituzione, ma in questo momento è difficile. Michael mi ha chiesto di dirti che si scusa moltissimo, ma non sa quando potremo partire. Io non so come stai messo con la suite, ma se l’hai disdetta ovviamente sarai suo ospite, non so dimmi tu?”

“per la suite non ci sono problemi perché comunque è a mia disposizione fino a domani, perché contavo di partire in giornata e per il biglietto, posso nuovamente confermarlo. Almeno spero, dai non starti a preoccupare, ora faccio qualche telefonata ed eventualmente ti faccio sapere quello che decido. A proposito comunque, io spero di vederti, almeno per salutarti e, se ti fermi ancora a LA, ci possiamo incontrare anche là, mi farebbe piacere anche rivedere tuo padre.”

“Andre, spero proprio di poterlo fare, non so bene cosa succederà da qui a breve, ma sicuramente a Los Angeles ci vedremo. Comunque risentiamoci più tardi, così mi fai sapere cosa decidi.”

Lo saluto e riattacco, mentre sento lo sguardo di Michael che mi sta perforando la schiena. Resto girata verso la libreria, appoggiando le mani al ripiano perché improvvisamente sento una stanchezza che mi fa vacillare, ormai tutte le mie energie si sono esaurite in questa stressante ed estenuante guerra psicologica che stiamo combattendo ormai da non so più quanto tempo.

Questo stato mi riporta alla mente il mito di Eros e Thanatos, dell’antica Grecia. L’Amore e la Morte, perché essi rappresentano l’eterno dualismo tra il dolore ed il piacere, tra il razionale e l’irrazionale, tra il caos e la perfezione, l’uno non può esistere senza l’altro, perché solo attraverso il superamento del dolore, emotivo, psicologico e fisico, si può raggiungere la pienezza dell’amore, fino all’annullamento dei sensi. E’ questo quello che ci sta accadendo, e presa da questa considerazione ad alta voce dico

“Alcesti: Eros kai Thanatos”

Michael che fino ad ora è restato in silenzio, con rabbia soffocata replica sillabando:

“D o n o t s p e a k I t a l i a n. P l e a s e”

Con voluta lentezza mi volto, e rivolgendogli lo stesso sorriso beffardo e fissandolo, ribatto ora io con voce sprezzante:

“Non è Italiano, è Greco Antico, ma forse per te non è facile distinguerle, visto che forse il Greco Antico non l’hai studiato.”

Mi guarda con aria di sfida e replica:

“lo sai perfettamente che non ho studiato il Greco Antico, mentre tu naturalmente sì, insieme a chissà quante altre cose.”

“Come non lo sai? Eppure dovresti saperlo, visto che sai sempre tutto di tutti. Non sai che ho due lauree? Economia e Commercio e Legge, con specializzazione in diritto tributario. Non sai cha parlo 4 lingue, il Francese, molto bene, ah già dimenticavo, questo lo sai, il Tedesco e lo Spagnolo bene e l’Inglese peggio di tutti, perché per anni ho odiato questa lingua, oltre all’Italiano, al Latino ed al Greco Antico. Come non hai preso informazioni anche su di me prima di ……….conoscermi?”

Mi lancia uno sguardo, ferito, offeso di nuovo sofferente mentre mi dice:

“Non ti arrendi mai vero? No, su di te non ho preso nessuna informazione. Non ne ho mai avuto bisogno.”

Ormai tra di noi non c’è più amore ma solo dolore, risentimento e voglia di ferirci a vicenda fino ad ucciderci quasi.

Vorrei essere capace di avvicinarmi a lui, abbracciarlo e dirgli che la dobbiamo smettere di farci così del male, vorrei poterlo baciare di nuovo per sentire la sua passione, il suo amore, vorrei che mi tenesse stretta sul suo cuore per sentirne il battito e, cercare con il mio, di seguire il suo, vorrei accarezzarlo per lenire la sua sofferenza, vorrei dirgli che lo amo ancora di più, nonostante tutto questo, ma non sono capace di farlo, non ora, non così.
manu 62
00domenica 6 giugno 2010 06:16
Mi hai spiazzato...non so cosa dire!Capisco le motivazione che ti hanno indotto a comportarti cosi'...ma mi chiedo...come se ne esce adesso?Forse quel po' di tempo guadagnato con l'avaria dell'aereo vi consentira' di chiarirvi.Ma visto com'è finito il capitolo non so proprio come potreste fare...
Eri_305
00domenica 6 giugno 2010 08:00
o cielo posta presto seguito
shamona
00domenica 6 giugno 2010 09:14
Noooo Lalli, non potete fare così, vi amate troppo!
Il thanatos non può prevalere sull'eros ...
Sei troppo brava Lalli,ti amo, bacio!
P.s. ma tu hai due lauree?
Capisco, nella realtà un rapporto deve essere paritario, ma detto tra noi non so che darei per stare ai piedi di Mikey ... della serie " usami, straziami, strappami l'anima, fai di me quel che vuoi ..." sarò la tua geisha [SM=x47963] !!!Ahahahah
billiejean76
00domenica 6 giugno 2010 09:30
Terribili questi due! ma quando la finiscono? fai qualcosa Laura, è necessaria una riappacificazione.......
dirtydiana66
00domenica 6 giugno 2010 13:19
Re: Re: Re: Re:
malabi, 05/06/2010 18.48:




Sono vecchia ho 12 anni più di te.

però davvero il mondo è piccolo.




vecchia, ma tu sei fuori se a cinquanta comincia la seconda giovinezza
dirtydiana66
00domenica 6 giugno 2010 13:37
waw!!!!!!!! che capitolo tosto ,nessuno dei due vuole cedere,posta subito il seguito che sono curiosa come escono da qsta situazione
grazie
BEAT IT 81
00domenica 6 giugno 2010 13:58
Oddio Lalli !!!! Ma xe''? Capisco che ti sei sentita ferita e umiliata, ma tutti questo astio e questa rabbia sono necessari?!? Così vi state solo facendo del male gratuito a vicenda e nn e' ciò che provate e che volete, siete davvero 2 zucconi orgogliosi !!!! X favore ripensaci !!!! L'hai detto anche tu che senza di lui nn puoi vivere, x favore!!!!!!! Bellissimi capitolo, anche questo mi ha coinvolto tantissimo emotivamente, il dolore di Mike e' tangibilissimo, come anche la tua rabbia, xo' x favore ragazzi, riappianate tutto!!! Del resto tempo x chiarirvi ora ne avete ;-)))) . Aspetto davvero in ansia il prox capitolo. Baci Sara
minamj
00domenica 6 giugno 2010 14:12
Scusami Malabi,ma io in questi capitoli non
riesco a riconoscere Michael.
Ok che e' una FF,ok, non si discute che Michael
avesse un carattere non semplice.Ma certi atteggiamenti
( anche a livello intimo)le sue parole,i suoi modi di fare,
mi lasciano perplessa.

A mio parere,viene fuori la descrizione di un'uomo,che ha poco a che fare con Michael.Almeno lo spero!!

Sono la voce fuori dal coro, lo so.
Non e' mia intenzione fare critiche, scusa.
Per questo motivo,ti ringrazio per le puntate
che ho apprezzato molto.Ma cio' che leggo ora,non mi piace.

Grazie
Ciao [SM=g27823]
ChiccaMJ
00domenica 6 giugno 2010 15:18
Lalliiiiiiiiiiiiiiii!
non ci puoi lasciare così in sospeso!!!! ti pregooooooo! posta presto!!!

Comunque sarò masochista io, ma questi capitoli un pò rissosi mi piacciono! aggiungono la giusta dose di suspance alla storia!
non può essere sempre tutto rose e fiori! non possono farsi sempre scivolare tutto addosso! siamo in presenza di due forti personalità ed è quindi inevitabile che ci siano forti scambi di opinioni tra i due!
se davvero tengono l'uno all'altra troveranno il modo di appianare le loro divergenze! e poi discutendo si riesce a capire fino in fondo il carattere dell'altro! altrimenti vivremmo tutti nella casa del mulino bianco! @_@
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