UN FANTASTICO INCONTRO (in corso). Rating: rosso

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malabi
00lunedì 23 settembre 2013 00:06
Re:
marco-mjj, 22/09/2013 23:42:

ciao malabi, mi chiedo quando ritornarai a scrivere un bellissimo capitolo per tutti noi




Presto Marco, molto presto. Michael e Lalli stanno per tornare, sono già pronti un paio di capitoli.

Grazie per il tuo interessamento.
manu 62
00lunedì 23 settembre 2013 12:57
Re: Re:
[QUOTE:123609242=malabi, 23/09/2013 00:06

Michael e Lalli stanno per tornare, sono già pronti un paio di capitoli.

QUOTE]


Ma non ci posso credere, che bella notizia [SM=x3027012]
Grazie Lalli, non vedo l'ora. [SM=x47981]


MJsuperfan00
00lunedì 23 settembre 2013 15:07
Ciao! Molto bella la tua fan fiction! E poi Michael è così dooolce non vedo l'ora d leggere il prossimo capitolo:)
Merry Applehead
00lunedì 23 settembre 2013 15:13
Grazie Malabi [SM=x47913]
Non vedo (e non vediamo l' ora) :D
Complimenti, la tua ff è davvero molto bella e soprattutto profonda in fatto di sentimenti [SM=x47984]...

A presto sentirci spero.
Michael e Lalli forever [SM=g2927044]

Merry [SM=g2927039]
malabi
00lunedì 23 settembre 2013 22:23
Grazie per l'accoglienza.

Siete molto gentili.

A presto.
Nadia4
00mercoledì 25 settembre 2013 22:25
Ciao malabi un bacione e un abbraccio!!!
dirtydiana66
00mercoledì 25 settembre 2013 22:41
Lalli ti aspettiamo...
malabi
00mercoledì 25 settembre 2013 23:29
Dopo un tempo di assenza infinito è ora di postare qualcosa.

Chiedo scusa per il lungo ritardo ma, come ho detto a suo tempo, mi sono accaduti una serie di problemi che mi hanno impedito di dedicarmi alla scrittura e di concludere il mio racconto.

Vi auguro buona lettura e grazie a tutti, davvero tanto.
malabi
00giovedì 26 settembre 2013 03:56
98^ Capitolo

Com’è bello stare tra le sue braccia e lasciarsi avvolgere dalla tenerezza, circondati da una natura che, la presenza di Michael rende ancora più bella, insieme al sapore dolce dei suoi baci.

Il mio cuore trabocca di nuovo di pura gioia adesso che anche lui è qui con me e quando si distacca un po’ per parlarmi, lo abbraccio più forte, dicendogli:

“No, ti prego, non mi lasciare.”

“Ma non ti lascio, tesoro. Vorrei solo legare il cavallo ad un albero, dai vieni.”

Tenendomi per mano si avvicina al bell’animale, bianco pezzato, e dopo averlo accarezzato, prende le briglie e prima di incamminarci verso il boschetto che delimita il prato, lo accarezzo anch’io mentre dico:

“E’ bellissimo, come si chiama?”

“Lui è Star. Sì è molto bello e anche molto dolce. Tu sai cavalcare?”

“Uhm, non molto. Qualche volta c’ho provato, perché mia sorella ha avuto un cavallo. Lei è un’appassionata ed è anche molto brava. Però ho avuto una specie di disavventura, fortunatanatamente senza conseguenze…..”

“Che ti è successo? Racconta!”

“Un pomeriggio, con un gruppo di amici, c’era anche mio fratello, siamo andati nel maneggio dove mia sorella teneva il suo cavallo per fare una passeggiata. A me ha fatto montare un cavallo che a detta di tutti era buonissimo, proprio perché non ero una grande esperta e ci siamo inoltrati su per una collina dove c’era un boschetto, però, ad un tratto, abbiamo sentito dei cani abbaiare come matti, forse proprio perché avevano fiutato la presenza dei cavalli, comunque, il mio, si è impaurito e ha cominciato ad andare al galoppo, come una scheggia. Io non sapevo cosa fare, sentivo mia sorella e gli altri che gridavano ma non riuscivo a capire niente di quello che mi dicevano, so solo che mi sono incollata al cavallo per paura di cadere, poi Pucci è corsa avanti ed è riuscita ad afferrare le briglie di Muso, così si chiamava quello che secondo loro era buonissimo, e a farlo fermare. E’ stata un’esperienza tremenda, perché davvero ero terrorizzata e già mi vedevo spiaccicata per terra con qualcosa di rotto, dato che sarei potuto cadere da un momento all’altro. Dopo però, passata la paura, ci siamo fatti un sacco di risate perché mio fratello ha detto che, quando Muso ha cominciato a galoppare, sembravo Rossella O’Hara in ‘Via Col Vento’. Da allora però, ho preferito fare Rossella che va a piedi e non ho più cavalcato……”

Michael, prima di replicare, si fa una bella risata:

“Capisco il tuo timore, perché quando i cavalli si impauriscono per qualcosa, le loro reazione possono essere pericolose se non si sa come tenerli……….però avrei voluto vederti nei panni di Rossella…….Io potrei sempre interpretare Rhett Butler………..Comunque, Miss Scarlett, se hai voglia di riprovare, puoi montare Star, lui è davvero un buon cavallo e molto adatto per passeggiare………..”

Detto questo, dopo aver assicurato l’animale ad un albero prende la coperta posta sulla sua groppa e mi accorgo che il cavallo è senza sella, quindi stupefatta gli chiedo:

“Ma tu cavalchi a pelo?”

“Sì, che c’è di strano?”

“Ma come fai a reggerti? Ma sei bravissimo. Per me è già difficile cavalcare con la sella, figurarsi senza…….No Mike, ti ringrazio, ma penso che questa esperienza me la posso tranquillamente risparmiare…..Vorrà dire che Scarlett e Rhett li interpretiamo un’altra volta.”

Ride di nuovo, prima di rispondermi:

“Senti, non è difficile e poi potresti venire con me. Star è molto forte e non avrebbe problema a trasportarci.”

“Mike, non sto mettendo in dubbio le capacità di Star, ma dubito fortemente delle mie, di capacità.”

“Sono sicuro che ci riusciresti. Basta volerlo, tesoro.”

“Mi accontento di guardare te. E’ già una bella esperienza per me.”

“Ok, ma ne riparliamo dopo. Dai aiutami!”

Mi porge un lato della coperta per distenderla sul prato e dopo essersi seduto sopra mi afferra una mano mentre mi dice:

“Dai, vieni vicino a me che voglio confidarti un segreto.”

Mi distendo di traverso per appoggiare la testa sul suo petto e guardandolo gli domando:

“Allora, questo segreto? Me lo dici?”

“Sai che dopo averti fatta cercare in tutti i posti possibili senza risultato ho avuto la netta sensazione che ti avrei trovata qui? Per questo ho preso il cavallo e sono venuto direttamente in questo posto perché questo è per me uno dei luoghi che io preferisco in tutta la proprietà. In questo prato, vengo ogni volta che decido di fare dei pic-nic sia con quelli della mia famiglia o con i miei amici. Ci vengo spesso anche da solo, mi porto una coperta come oggi, mi siedo ad osservare il lago, oppure mi distendo a guardare il cielo e gli alberi che mi stanno sopra e seguo i miei pensieri e mi sento tutt’uno con l’Universo. Questo posto è stata fonte di grande ispirazione per me. Quello che ho trovato sorprendente è che anche tu sia arrivata qui, da sola, senza che nessuno ti abbia mostrato questo angolo protetto, prima. Forse perché anche tu sei stata attratta dalla magia di questo posto……….Sono felice di averti trovata proprio qui!”

“E’ vero questo angolo ha un qualcosa in più. Io credo che tutta Neverland sia un luogo stupendo, pieno di pace, di equilibrio, dove il creato dà sfoggio di sé. Ma qui c’è qualcosa di particolare che ha attirato subito il mio cuore, non appena l’ho visto. Sarà per il paesaggio incantevole, sarà perché oggi è una meravigliosa giornata, sarà per questo tappeto erboso così curato e verde brillante, ma non appena arrivata, mi sono tolta le scarpe e ho cominciato a correre e saltare per la gioia e mi sono sentita anch’io un tutt’uno con l’Universo. Sentivo il mio cuore libero e leggero e ho cominciato a pensare al mio futuro e lo vedevo pieno di gioia……...perché nel mio futuro ci sei tu Michael……….Io non posso vedermi senza di te.”

“Laili, tu ed io abbiamo le stesse emozioni. Vedi quanto siamo simili? Anche nella scelta dei posti dove potersi sentire bene con se stessi. Anch’io non posso vedermi senza di te se penso al domani, perché oggi, più che mai, mi sono davvero reso conto che la tua presenza è importantissima per me. A tavola non sono riuscito a mangiare niente per l’agitazione che avevo non vedendoti arrivare e, dato che nessuno sapeva dirmi niente e nessuno ti aveva vista, stavo davvero impazzendo. Ho sguinzagliato tutti gli uomini della security per cercarti e poi alla fine mi sono mosso io, perché non potevo starmene seduto ad aspettare notizie. Sai qui non ci sono telecamere di sorveglianza. D’altronde la proprietà è talmente grande che non possono coprire tutto il territorio, quindi delle zone restano fuori dal controllo…………..”

Lo interrompo per esclamare:

“Oh santo cielo, ma davvero ci sono telecamere quasi ovunque? Ma io non me sono accorta…….Quindi vuoi dire che siamo tutti più o meno osservati costantemente?………Sai che questa cosa mi inquieta un pochino? Sì capisco che per te è assolutamente necessario avere questo tipo di controllo, ma per me, sapere che magari mentre sto passeggiando per un viale, qualcuno mi spii, mi mette a disagio. E per fortuna che qui non ce ne sono altrimenti avrei dato uno spettacolo di me molto poco decoroso. Mioddio, ma come ho fatto a non pensarci prima? E’ perché, molto spesso, mi dimentico chi tu sia, fuori da qui. Ma tu come fai ad esserti abituato a tutto questo? Io non so se ne sarei mai capace.”

“Tesoro, perché l’invadenza, l’invidia, la cattiveria di chi sta fuori di qui è assai più terribile, distruttiva, e perniciosa di qualsiasi strumento di controllo che potrai trovare all’interno. Se io non mi tutelassi così, con tutte queste telecamere, tutte le guardie che girano in perlustrazione notte e giorno, e tutti i sistemi di allarmi, non avrei mai potuto avere un momento di tranquillità, nemmeno a casa mia. Ma lo sai che una volta un paparazzo, per riprendere una festa che si stava tenendo qui, ha tentato di paracadutarsi da un elicottero? Lo so che, per chi vive una vita normale, questo può sembrare assurdo e limitante, ma ti assicuro che sentire la proprio privacy violata, ad ogni istante, è molto ma molto peggio. Questa, è l’unica maniera possibile per tutelare me stesso, i miei cari, i miei amici e le persone che lavorano qui, da quegli squali che vivono distruggendo la vita degli altri.”

Detto questo, volge i suoi bellissimi occhi intorno, come a cercare sollievo alla sua rabbia, causata dal continuo, incessante e malevolo bombardamento mediatico, a cui è sottoposto da sempre, nell’unico angolo di mondo, in cui può sentirsi rilassato e protetto. Casa sua!
Lo seguo con lo sguardo, pensando che, una nostra eventuale vita futura, al di fuori di qui, dovrà essere sempre tenuta nascosta e ben protetta se, veramente, io voglia continuare a preservare la vita privata, non solo mia ma anche dei miei cari. Devo dare tutte le ragioni a Michael, e mi pento di aver considerato, a volte, la sua eccessiva riservatezza, ai limiti della paranoia. Vorrei chiedergli scusa per questo e dirgli quanto abbia ragione ma, non me lo permette, poiché, mi sta guardando con uno sguardo furbetto, mentre mi dice:

“Sai che ho voglia di fare ora?”

“No, dimmelo.”

“Vorrei riprendere il discorso da dove lo abbiamo interrotto…………., stamattina!”

Con una punta di ironia nella voce, mi affretto a sottolineare:

“Ah sì, intendi prima che arrivasse…………quella telefonata così importante……….E, a proposito, chi era al telefono?”

E facendo finta di non dare peso a ciò che gli ho appena chiesto, strappo un filo d’erba, per mettermelo in bocca e lo guardo, sorridendo.”

Michael, guardandomi a sua volta, sorride a labbra chiuse e reclinando leggermente la testa, risponde:

“Ma quanto sei curiosa, ragazza! Perché lo vuoi sapere?”

“Così, senza un motivo specifico, solo per chiedere.”

“E come mai, proprio oggi, per la prima volta, ti è venuta la curiosità di sapere con chi stessi al telefono, visto che altre volte, in cui ho ricevuto telefonate, non l’hai mai fatto?”

“Mah, così, non c’è un motivo specifico……….Forse, perché oggi, è stata una telefonata molto lunga e………….ha interrotto quella bellissima cosa che stava accadendo tra di noi…….., nel tuo studio di registrazione. Non so darti una risposta precisa……….E poi perché rispondi ad una mia domanda con altre domande?”

“Beh, forse perché alla tua domanda non voglio rispondere!”

Mi dice sorridendo ma con occhi più seri e, a me, la sua risposta non piace affatto, perciò, replico:

“Allora devo pensare che se non vuoi dirmelo, hai qualcosa da nascondere, o sbaglio?”

A queste mie parole, si alza di scatto e, guardandomi dall’alto in basso, letteralmente, dato che sono rimasta seduta, on modo molto poco conciliante, ribatte:

“Laili, dimmi una cosa, stai cercando di litigare un’altra volta? Perché se così fosse, ti assicuro, che non mi troverai disponibile….”

Lo interrompo che finto tono sorpreso, per dire:

“Io cercare di litigare? Ma stai scherzando, spero……! Solo per averti chiesto chi ti ha telefonato stamattina?"

“Non rigirare le cose, come tuo solito. Sai perfettamente che non è per questo!”

Replica, con tono basso e fortemente seccato.

Facendo spallucce e alzandomi in piedi anch’io, mostrando di non capire, chiedo:

“E allora per che cos’è, scusa?”

Sbuffa e allontanandosi di qualche passo, girandosi di profilo, risponde:

“Non fare la finta stupida con me………….Mi hai appena detto che, se non voglio dirtelo è perché ho qualcosa da nascondere, o sbaglio?”

“Beh, tu che penseresti?”

“Non certo questo, stai sicura. Ma tu, ovviamente, in tutto quello che faccio o dico, ci vedi sempre, chissà quali intenzioni……….”

“Io vedo, quello che mostri, Michael. E ciò che che mostri, è che tu non mi vuoi dire una cosa così stupida come questa. In fondo, si sarebbe già tutto concluso, se tu avessi risposto alla mia domanda senza tante polemiche e misteri.”

Ora, più innervosito sottolinea:

“E’ qui che sbagli. Tu continui a non capire o, a far finta, di non capire. Io non ho proprio nulla da nasconderti e non c’è nessun mistero da preservare; semplicemente questi sono affari miei e nessuno, può venirmi a chiedere con chi abbia parlato al telefono. Speravo di essere stato chiaro, su come io conduco la mia vita privata che, resta tale, sempre e comunque e, nessuno, ripeto nessuno, può metterci il becco.”

Le sue parole mi colpiscono come una gragnola di pugni e, non è la prima volta che accade, quando si toccano certi tasti. Io però, ancora non mi sono abituata a questo e, con durezza, replico:

“Fa sempre piacere sapere che per l’uomo che si ama, tu non sei nessuno. Devo dire, inoltre, che è davvero una sensazione meravigliosa sapere che egli ti considera al pari di un animale da cortile, dotato di un becco, che serve per impicciarsi dei fatti altrui………Complimenti Michael, che bella immagine poetica hai usato per descrivermi! Questa mi mancava!”

Mi rinfilo le scarpe e dopo aver raccolto la mia Pashmina da terra, senza nemmeno guardarlo riprendo la strada del ritorno, con l’animo pesante.

Ma, fatti pochi passi, sento un tonante:

“Ehi……………..”

Mi fermo per una frazione di secondo, giro appena la testa, quel tanto da poter vedere che si sta muovendo velocemente verso la mia direzione ma, senza parlare, riprendo a camminare. Con uno scatto felino, mi si para davanti e, con espressione corrucciata e severa, mi dice:

“Tu…………..Tu, fraintendi sempre tutto.”

Guardando di lato, per non vedere i suoi occhi fiammeggianti, rispondo, lentamente:

“Oh no, Michael. Sei stato chiarissimo! Chiaro come l’acqua di questo lago. Ho capito perfettamente, nessun fraintendimento. Io non sono nessuno per potermi permettere di mettere il mio…………….Come lo hai chiamato? Ah sì, certo, il mio becco, in niente di quello che riguarda la tua vita privata e………….segreta. nemmeno se si tratta di sapere con chi sei stato al telefono, perché questo trasgredirebbe alle tue regole ferree di gestire la tua vita a compartimenti stagni. Ok, ne terrò conto, non preoccuparti, ed ora, se non ti dispiace, vorrei tornare a casa.”

Michael però non si muove e torvo, replica:

“Stai facendo un dramma per una cosa di nessuna importanza e non vuoi capire che non ti voglio nascondere alcunché ma che questo è il mio modo di vivere e di gestire le mie cose.Tutto qui! Ho sempre fatto così perché ritengo che, nel mischiare le cose, si generi solo confusione e problemi a non finire. Invece, quello che io desidero più di qualsiasi altra cosa è, vivere tranquillo.”

Un po’ seccata, ora, ribatto con ironia:

“Scusami davvero tanto, perché non potevo supporre che una domanda così innocua, come quella di sapere con chi tu avessi parlato al telefono, potesse essere intesa come una minaccia alla tua tranquillità. Comunque, ti ripeto, okay ho capito e non succederà più, mai più. Ci mancherebbe altro! Ma non sono certo io che vuole minare alla tua stabilità di vita! Ed ora, sempre se permetti, vorrei chiudere qui questa conversazione perché vorrei tornare a casa.”

Evidentemente, le mie parole non sono sufficienti a farlo desistere dal replicare, risentito:

“Quello che più detesto in te è quando vuoi farmi passare per stupido. Come se non sapessi perfettamente che la tua domanda non era affatto innocua e so perfettamente perché me l’hai fatta.”

A queste parole, non posso fare a meno di guardarlo con aria sorpresa e lievemente preoccupata, al che, egli prosegue:

“Inutile che mi guardi con quegli occhi, credi che io non sappia da che cosa è scaturita tutta questa tua curiosità, riguardo a quella telefonata?”

Sempre più stupita e preoccupata, rispondo:

“Ma di cosa stai parlando? Non so a cosa tu ti stia riferendo……………”

Ormai lanciato a ruota libera, nell’esternare il suo risentimento, prosegue:

“Ah davvero non lo sai? O forse non lo ricordi? Allora è il caso che ti dia qualche indicazione al riguardo.”

Pur continuando a guardarlo con sorpresa, nella mia mente comincia a delinearsi molto bene quella che, in un primo momento, mi era apparsa solo come una remotissima possibilità; vale a dire che Michael mi avesse vista con Andrea, sotto le finestre del suo ufficio, mentre parlava al telefono. Il mio stupore diviene a questo punto, ancora più reale, perché mi sto chiedendo come abbia fatto ad accorgersene, visto che eravamo rimasti là sotto, davvero una manciata di secondi ma, ancora di più, mi sento completamente a disagio e in imbarazzo, per quello che Michael possa aver pensato, una volta accortosi di noi. Con stupore molto poco simulato, chiedo.

“Se avessi la compiacenza di spiegarti meglio, perché io proprio non capisco………..”

“Ah tu non capisci! Okay, allora sarò più chiaro, proprio come l’acqua di questo lago. D’altronde l’hai usata tu questa similitudine e, devo dire che mi piace! Però, ti prego, smettila di fare finta di non capire, perché mi stai facendo arrabbiare sul serio.”

“Senti, per me ti puoi arrabbiare quanto vuoi, ma ti garantisco che non so a cosa tu ti stia riferendo. Ed ora smettila tu, e dimmi quello che mi devi dire, senza girarci tanto attorno, altrimenti vado via.”

Lui si fa una bella risata, senza allegria, prima di ribattere:

“Certo, che te lo dico ma, se fino ad ora non l’ho fatto direttamente è perché speravo che tu fossi sincera fino in fondo, cosa che, e mi rammarico di questo, non è accaduta!”

A questa sua ennesima recriminazione, alzo gli occhi al cielo, sbuffando e, Michael accortosi del gesto, esclama, con disappunto:

“Allora, mia cara, le cose stanno così; tu, questa mattina, mi hai sentito parlare al telefono, perché ti ho vista sotto la finestra del mio ufficio con il tuo amico. Perciò, non venirmi a dire che la tua domanda è del tutto innocua, perché tu non lo sei mai, quando vuoi portare il discorso, per forza nella direzione che tu vuoi percorrere e, dal momento che io, questa soddisfazione non voglio dartela, poiché da te pretendo un po’ più di sincerità, tu, con abili discorsi, vorresti far passare me, per quello che ha qualcosa da nascondere o segreti da mantenere e, invece, sei tu che, con la scusa delle domande innocue, buttate là come se niente fosse, cerchi di dare risposte ai tuoi dubbi e scacciare le tue insicurezze, a mie spese…………”

A questo punto, non riesco proprio più a tacere e con veemenza, replico.

“A tue spese? E dove sarebbe il mio tornaconto in tutto ciò, eh? Se non starci male. Ma ti rendo conto di quello che dici?”

“Sì che me ne rendo conto e quando dico a mie spese è a ragion veduta, perché, come al solito, ritorniamo al discorso della fiducia. In realtà tu, non ti fidi di me, e vedi minacce, ovunque, anche in una stupida telefonata che si è protratta, secondo il tuo metro di giudizio, troppo a lungo e chissà con chi! Solo perché, forse, passeggiando con il tuo amico, sotto le mie finestre, hai sentito qualche parola, decontestualizzandola completamente dalla conversazione che stavo intrattenendo. E non venirmi a dire che non è così, perché, se riesci ad essere onesta con te stessa e con me soprattutto, dovresti ammettere che ho ragione.”

Che dire? Ancora una volta ha colto nel segno e, continuare a negarlo sarebbe ridicolo. Ciò, però, che più mi preme, adesso, è giustificare la mia presenza sotto la sua finestra, perché davvero si è trattata di una pura coincidenza e non di un’azione voluta per spiarlo. A capo chino, quindi, inizio a parlare:

“E’ vero, hai ragione. Stamattina, passeggiando con Andrea, per caso, e questo potrei sottoscriverlo con il sangue, solo per caso, ci siamo ritrovati sotto quella finestra e, mi sono accorta che era, presumo, quella del tuo ufficio, perché ti ho sentito ridere e dire qualche parola……………Ma se è vero che tu ci hai visti lì, hai anche potuto vedere che, non appena io mi sono resa conto di dove fossi, quasi di corsa mi sono allontanata, proprio per paura che tu mi vedessi e che pensassi che io ero lì per spiarti. Pensa che Andrea mi ha anche dato dell’esagerata, poiché tu non potevi pensare che noi l’avessimo fatto apposta, dato che non sapevamo dove fosse il tuo ufficio. Comunque, mi piacerebbe sapere come hai fatto a vederci....

Non appeno lo finisco di chiedere, mi accorgo che mi guarda con il sopracciglio alzato e immediatamente capisco e mi rispondo da sola:

“Certo, le telecamere, che idiota. Presumo che nel tuo ufficio tu abbia dei monitor di sorveglianza che ti permettono di tenere sempre tutto sotto controllo.”

Di nuovo, il suo sopracciglio alzato, mi conferma che ho colto nel segno e, proseguo:

“Spero davvero che tu non pensi che io l’abbia fatto di proposito………”

“No, non lo penso e né l’ho mai pensato, perché, a differenza tua, io ho fiducia in te, e mai mi è passato per la testa che tu possa essere capace di fare una cosa simile. Ho anche visto come ti sei girata di corsa quando ti sei accorta di stare sotto il mio ufficio, avevi una faccia terrorizzata e sei scappata via, dopo aver guardato per un attimo verso la mia finestra, tanto che, il Professore faceva fatica a starti dietro. Devo dirti, onestamente, che ho trovato tutto questo molto buffo e mi è venuto da ridere.”

E scoppia di nuovo a ridere:

“Almeno qualcuno si è divertito!”

Replico io con sarcasmo e, Michael, continua:

“Dunque?”

“Dunque cosa?”

“Dunque, cos’è che ti ha così turbato di quella telefonata, me lo vuoi dire, tanto da essere andata a farti una passeggiata da sola e non essere venuta nemmeno a pranzo?”

Ora proprio non riesco a esternargli tutto quello che mi era passato per la testa, quindi mentendo, rispondo:

“Niente, ero solo un po’ seccata perché ci aveva interrotto e poi è durata molto…………E se non sono venuta a pranzo è perché mi sono addormentata........e poi non ho l'orologio e non sapevo che ora fosse.........”

Gli viene da sorridere mentre mi interrompe per dirmi:

“Lo so, visto che quello che ti ho regalato, lo hai lasciato a Las Vegas. Ma ora non voglio parlare di questo. Vorrei solo chiederti se sei così certa che ci sia stata solo un’unica telefonata?”

La sua domanda mi spiazza completamente e mi rendo conto, solo ora, che a questa possibilità non ci avevo pensato, affatto. Ciò non toglie, tuttavia, che io abbia sentito quelle parole che mi avevano fatto agitare ma, di questo non voglio parlare e, con tranquillità, rispondo:

“No, onestamente non ho pensato a questa eventualità e, comunque, ora sono stanca di parlare di questo e davvero non mi interessa sapere chi fosse al telefono con te. Chiunque sia stato, secondo me, è stato inopportuno, ma non per te, da quello che ho visto!”

Ecco, ormai mi è scappato detto, tanto per non perdere mai il vizio e mentre lo guardo per vedere la sua reazione, la sua risposta arriva tagliente come una lama:

“Hai ragione, per me non lo è stato, anzi, tutt’altro!”
(StreetWalker,
00giovedì 26 settembre 2013 13:24
Bentornata, una bella giornata rovinata dal discorso della telefonata. Continua con la speranza che possono vivere tranquillamente senza litigare
Foxy1975
00giovedì 26 settembre 2013 13:39

Ovviamente, ne vorremmo ancora..perché questo ci ha fatto proseguire nella storia solo un pezzettino..e vorremmo verificare le nostre congetture su chi potesse essere al telefono!
Grazie malabi! Spero che non ci farai aspettare troppo per il prossimo!

Foxy
Merry Applehead
00giovedì 26 settembre 2013 14:08
Ciao Malabi...
Innanzitutto bentornata, grazie perchè ti curi dei nostri sogni... [SM=x3072554]

Detto questo...il capitolo mi è piaciuto moltissimo, mi piace l' idea di Michael a cavallo (come potrai notare dall' immagine del mio profilo [SM=x47979]), peccato per il bisticcio...spero che Michael e Lalli imparino a fidarsi l'una dell' altro, al fine di non trovarsi a sciupare la bellezza e l'irripetibilità del tempo che passano insieme.

Speriamo si riappacifichino [SM=g3067266]

E grazie ancora Malabi. La tua fanfiction è piena di sentimento.

Baci [SM=x3072554] .

Merry TestaDiMeluzza [SM=g2927039]
malabi
00giovedì 26 settembre 2013 22:43
Grazie a voi per essere ancora qua.

Il capitolo arriva presto.

Baci.
Foxy1975
00venerdì 27 settembre 2013 12:54
Evviva! : )

Foxy

p.s. ...ma voi vi fidereste di Michael? Con il passato che ha avuto?!!
Nadia4
00domenica 29 settembre 2013 16:34
Ciaoooo!!! carissima ci sono anch'io! ma che sorpresona passavo da queste parti per puro caso giusto per dare una sbirciatina e cosa trovo!!!?? grazie infinite l'ho letta tutta in un fiato (ho divorato ogni parola) e come al solito e' meravigliosa aspetto la prossima con ansia alla prossima intanto ti mando un bacione [SM=x3072554]
dirtydiana66
00domenica 29 settembre 2013 22:01
E' tornata Lalli!!!! ciao Laura grazie per continuare la FF, non si smentiscono mai....ma Mike poteva anche dirgli chi era senza fare il misterioso e adesso per una stupidaggine scatta la lite.....anche se a me piace quando si stuzzicano a vicenda, e poi Laura tu lo sai descrivere molto bene.
manu 62
00lunedì 30 settembre 2013 06:32
Bentornata!Quanto mi sono mancati questi due!Non sono mica cambiati eh! [SM=x47979] li adoro.
malabi
00lunedì 30 settembre 2013 12:16
Re:
Nadia4, 29/09/2013 16:34:

Ciaoooo!!! carissima ci sono anch'io! ma che sorpresona passavo da queste parti per puro caso giusto per dare una sbirciatina e cosa trovo!!!?? grazie infinite l'ho letta tutta in un fiato (ho divorato ogni parola) e come al solito e' meravigliosa aspetto la prossima con ansia alla prossima intanto ti mando un bacione [SM=x3072554]




Ciao cara, che piacere ritrovarti e grazie per apprezzare ancora i miei capitoli. Sei sempre gentilissima.

Contraccambio il bacione-
malabi
00lunedì 30 settembre 2013 12:18
Re:
dirtydiana66, 29/09/2013 22:01:

E' tornata Lalli!!!! ciao Laura grazie per continuare la FF, non si smentiscono mai....ma Mike poteva anche dirgli chi era senza fare il misterioso e adesso per una stupidaggine scatta la lite.....anche se a me piace quando si stuzzicano a vicenda, e poi Laura tu lo sai descrivere molto bene.




Flora, amica mia carissima, ringrazio te per essere ancora qua a leggermi.

E'vero non si smentiscono ma vedrai che tra un po' si daranno una calmata, giocoforza.

Ti abbraccio forte.
malabi
00lunedì 30 settembre 2013 12:19
Re:
manu 62, 30/09/2013 06:32:

Bentornata!Quanto mi sono mancati questi due!Non sono mica cambiati eh! [SM=x47979] li adoro.




Manu, tesoro, ben ritrovata e grazie davvero di cuore. Li adoro anch'io se è per questo.

Un bacione.
malabi
00lunedì 30 settembre 2013 12:41
Ed eccovi il nuovo capitolo.

Buona Lettura.
malabi
00lunedì 30 settembre 2013 13:14
99°Capitolo


La mia reazione è rabbiosa e immediata. Mi sposto di lato per oltrepassarlo e, nel mentre, gli scandisco , in italiano:

Sei proprio stronzo! Vaffanculo!”

Mi avvio, piena di rabbia e risentimento, anche verso me stessa, a passo deciso. Prima di muovermi però, lo guardo si sottecchi e ho l’impressione che stia sorridendo. Penso che, avendolo insultato nella mia lingua, non si sia così tanto offeso e, infatti, con voce, affatto risentite, mi dice:

“ Ehi ragazza, ma quanto sei rude!”

Continuando a camminare, rispondo, sempre in italiano:

E tu, quanto sei stronzo!”

Poco dopo, sento, alle mie spalle, il rumore degli zoccoli del cavallo che, rapidamente mi affianca, con Michael sopra.
Continuo a camminare, senza guardarlo e ad un tratto percepisco come una specie di rumore gracchiante, unito ad altri suoni strani, come se provenissero da una radio o, qualcosa del genere. Immagino che possa essere il walkie-talkie che ha con sé, per comunicare con i suoi, ma non riesco nemmeno a finire di formulare per intero il pensiero, poiché, immediatamente, sento qualcuno che parla, con una voce metallica. Non bado alle prime parole che sono inframmezzate da questi rumori e brusii; tuttavia, la mia attenzione ritorna ad essere vigile nel momento in cui mi pare di sentire la parola ‘stronzo’, unita ad un'altra che contiene la parola ‘culo’.

Ovviamente, non posso continuare a camminare, imperterrita, con lo sguardo fisso davanti a me. La mia curiosità è troppo grande per seguitare a far finta di niente, perciò, alzo gli occhi verso Michael che, con il walkie-talkie in mano, sta simulando perfettamente i rumori di ricezione, che di solito questi apparecchi emettono, ripetendo, con voce nasale e metellica:

“Mayday, mayday……….’Stronzo Avafaculo’, call Laili. Laili are you there?”

Ripetendo la stesse parole, almeno, tre quattro volte di fila.

Ora, io sfido chiunque, anche il più aggressivo e irascibile tra gli individui, a non far sbollire la propria rabbia e a scoppiare a ridere, nel momento in cui potrebbe trovarsi di fronte a una scenetta simile. E’ quello che, naturalmente, succede a me, non solo per le parolacce, ripetute in italiano, ovviamente, sbagliando la pronuncia ma, anche, per la sua straordinaria capacità di simulare quei rumori trasformando completamente la sua voce.

Rido talmente tanto, che sono costretta a fermarmi e, reggendomi la pancia, tento di dirgli:

“Michael, sei davvero………..incredibile……”

A questo punto, ferma il cavallo e con un salto è a terra e si piazza davanti a me, sempre con il walkie-talkie in mano e, ancora una volta, facendo finta di comunicare con un fantomatico interlocutore, dice:

“Okay, ‘Stronzo Avafaculo’, arrived at the destination. Over and out.”

Mi guarda sorridendo e i suoi occhi sono brillanti e ironici, ma nonostante a me venga ancora da ridere, non voglio dargli subito la soddisfazione di arrendermi; distolgo, quindi, lo sguardo e, serrando le labbra per trattenere il riso, dico:

“Ok, sei a destinazione e ora che vorresti da me, dopo quello che mi hai detto?”

Lui sogghigna mentre risponde:

“Ah, io quello che ti ho detto? Invece tu, non hai detto niente a me, vero?”

“Sì, ma dopo quello che avevi detto tu!”

“Ehi, ragazza, io non ti ho detto parolacce, tu sì………”

Mi viene di nuovo da ridere, mentre ripeto, cercando si simulare la sua pronuncia:

“Quali? ‘Stronzo Avafaculo?”

E, solo ridicendolo, scoppio in un eccesso di riso e, quasi perdo l’equilibrio per come sghignazzo senza ritegno. Michael, ridendo anche lui, di cuore, pronto, mi sorregge e facendo questo, mi avvicina a sé, prendendomi per un braccio, poi, quando sono a pochi centimetri da lui, mi cinge la vita, guardandomi diritto negli occhi, e mi dice:

“Come ti diverti a prendermi in giro, vero? Però, sono contento, almeno ti ho fatta ridere!”

“Oh, se è per questo, mi hai fatto morire dal ridere. Ma, ho capito che ti serve un corso intensivo di parolacce italiane perché, anche se ‘Stronzo’, potrebbe andare, ‘Avafaculo’, proprio non si può sentire………….E comunque, scusa, non avrei dovuto………….”

Interrompe le mie parole con un bacio, dolce e intenso, stringendomi a sé con forza e, in men che non si dica, ci ritroviamo entrambi distesi sul tappeto erboso, soffice e curato del luogo in cui ci siamo fermati; una radura circondata da alberi secolari. Mentre le sue mani accarezzano le mie gambe, e le sue labbra lasciano caldi baci sul mio seno, apro un momento gli occhi e vedo, sopra di noi, uno spicchio di cielo, di un blu intenso, tra le verdi chiome maestose degli alberi che, per il vento caldo, leggermente si inclinano verso il basso, come per spiare, muti e discreti, il nostro amore.
Non c’è nulla di affrettato nei nostri gesti, come a voler far perdurare, il più a lungo possibile, la sensazione di leggero stordimento dovuto all’eccitazione che aumenta gradatamente seguendo il ritmo cadenzato della natura, che ci avvolge con la sua presenza silente. Il profumo della terra e dell’erba di cui essa è ricoperta, è intenso, inebriante e benefico, poiché mi fa sentire del tutto appartenente all’universo, in un tutt’uno circolare in cui, al punto di partenza e di arrivo, c’è Michael, il quale, non modificando il ritmo, mi sta penetrando dolcemente e lentamente, tenendo la sua bocca incollata alla mia e le sue mani intrecciate alle mie. Solo quando è completamente dentro di me, spezza l’incanto di questo magico silenzio, per sussurrarmi:

“Ti amo così tanto……”

Poi, tace di nuovo, per non disturbare con le parole, la magia di un momento così trascendente e coinvolgente. So, che le nostre sensazioni sono le medesime; lo capisco da come ci muoviamo, da come ci abbracciamo, da come ci baciamo e, soprattutto da come ci amiamo. So che, per entrambi, ad ogni sospiro, ad ogni brivido, ad ogni palpito, ad ogni più piccola sensazione di piacere, il velo di mistero che circonda l’universo si squarcia, a mano a mano, per farci partecipi del suo segreto che, altri, non è quello dell’Amore, da cui il magico universo è regolato.

Anche il nostro piacere prorompe intenso ma dolce e, solo molto dopo essere rimasti abbracciati e abbandonati, quasi inconsapevoli di tutto ciò che ci circonda, Michael, con un sussurro, mi dice:

“Laili, tutto questo è magia. Il nostro amore è magia. La natura che ci circonda è magia. Ogni cosa è magia.”

“Sì lo è, ma io ho paura che questa magia, finisca.”

Mi bacia delicatamente prima di rispondermi:

“No, non finirà. Non può finire………….."

E stringendomi a se con forza ripete:

"Remember. All is magic! All is magic!

Veniamo riportati con i piedi per terra, proprio dal gracchiare del walkie-talkie, questa volta, reale, che Michael raccoglie da terra. Dopo aver parlato brevemente, porgendomi la mano per aiutare ad alzarmi, mi dice:

“Tesoro, dobbiamo rientrare. Sembra che il tuo cellulare stia squillando in continuazione, da non so quanto tempo. In cucina non sapevano cosa fare ed hanno avvertito Franky. E’ bene che tu vada a vedere subito di cosa si tratta.”

Le sue parole mi mettono un’apprensione addosso che non riesco a dissimulare e, vincendo la mia paura per i cavalli, gli dico:

“Monto con te così faccio prima ad arrivare. Da qui siamo ancora troppo distanti da casa.”

Con un accenno di assenso, sistema al meglio la coperta sulla groppa di Star e con assoluta agilità gli monta sopra e, quasi sollevandomi di peso, mi aiuta a salire. Mi attacco a lui e lo cingo con le braccia mentre appoggio la guancia sulla sua spalla al di sopra dei suoi capelli profumatissimi e, con un leggero trotto, Star ci riconduce verso casa, mentre una ridda di pensieri neri come corvi, comincia a volteggiarmi in testa, estremamente preoccupata per quello che, immagino, mi stia aspettando.
Arrivati davanti casa, ci viene incontro Franky, con il mio cellulare in mano e me lo porge immediatamente, dicendo:

“Scusami, ma sta squillando da ore. Ho pensato che fosse urgente!”

Rispondendo un frettoloso grazie, vedo che le chiamate perse sono di mio padre e, preoccupata, perché so per certo che, una tale insistenza, è sicuramente foriera di cattive notizie, lo chiamo, immediatamente, senza nemmeno entrare in casa.
Al secondo squillo mi risponde con:

“Ma dove sei andata a finire? Sono ore che ti chiamo.”

Non mi lascia nemmeno rispondere, per dirmi di getto:

“Guarda che mi ha chiamato il tuo ex marito. Sembra che la bambina non stia affatto bene. Ha dei dolori molti forti alla pancia e la febbre alta. Probabilmente, si è beccata un virus influenzale ma è molto preoccupato e mi ha detto che l’avrebbe portata al pronto-soccorso. Gli ho detto che avrei cercato di avvertirti subito, perché eri andata a fare visita a nostro cugino. Chiamalo subito, per favore e fammi sapere, non appena gli avrai parlato.”

Interrompo mio padre in continuazione, per fare domande a cui non sa rispondere e, ormai preda di un’agitazione incontenibile, chiudo la telefonata con lui, per chiamare immediatamente il cellulare del mio ex, con le mani che mi tremano, senza nemmeno preoccuparmi di nascondere il numero e senza nemmeno badare a tutto il resto che mi circonda.
Ogni squillo che mi separa dalla sua risposta, fa salire la mia ansia e preoccupazione a livelli parossistici, poi, finalmente, mi risponde, assalendomi come al solito e recriminando tutto il recriminabile, ma, in questo momento, l’unica cosa che per me ha importanza è avere notizie di mia figlia e, interrompendo la sequela di rimproveri, con voce rotta quasi dal pianto, gli chiedo:

“Per favore, mi dici che sta succedendo a Giulia?”

E lui:

“Giulia ha la febbre alta e forti dolori alla pancia. Ora siamo al pronto-soccorso dell’Ospedale Bambino Gesù, tra un po’ la dovrebbero visitare…………….. Piange e chiede di te………..”

Non lo ascolto nemmeno più, poiché, alle sue parole, il senso di colpa che, fino a poco fa e, per giorni, avevo cercato di ricacciare, con argomentazioni che riguardavano la mia vita, la mia felicità e il mio futuro, riemerge prepotente e prendendo il sopravvento su tutto, mi mostra l’unica strada che devo intraprendere, immediatamente. Senza nemmeno farlo finire di parlare, lo interrompo, per dire:

“Torno con il primo aereo disponibile. Spero di trovarne uno il prima possibile. Ti faccio sapere, ma tu appena sai qualcosa, per favore, chiamami al numero che ti è comparso. Dì a Giulia che sarò lì al più presto e baciala e abbracciala per me e…………..” ormai sto piangendo “……………dille che la amo più della mia vita…………….”

Interrompo la telefonata perché ho bisogno di andarmi a sedere. Mi giro verso l’entrata della casa e scorgo, sui gradini, Michael che, con le mani in tasca, ha seguito tutto e, poco distanti, gli altri due che stanno parlottando tra loro.
Avvicinandomi, capisco, dalle espressioni dei volti e dagli sguardi rivolti a me, che non solo Michael è estremamente preoccupato, ma anche Franky e Andrea, che, forse, è l’unico che possa aver capito qualcosa da ciò che era riuscito a sentire, mentre telefonavo, dato che nemmeno mi ero allontanata per farlo e che, probabilmente, ha riferito agli altri.

Sono talmente affranta che non riesco neppure a parlare ma, passando vicino a Michael, lo guardo solo per un breve istante, con occhi sofferenti, scuotendo semplicemente la testa, come a dirgli, che non c’è altro da fare. Riesco solo a vedere che serra le labbra e abbassa lo sguardo, mentre proseguo per andare ad accasciarmi su una poltrona della veranda, per avere anche il tempo di riordinare le idee e poter cominciare ad agire. Ma sembra che le mie energie si siano esaurite tutte, in quei minuti passati al telefono, poiché, resto a testa bassa fissandomi la mano che regge la sigaretta accesa, che si sta consumando tra le mie dita.

Mi trova in questo stato, semi catatonico, Andrea che è il primo ad avvicinarsi e con tono sommesso e sinceramente dispiaciuto mi dice:

“Lalli che è successo a tua figlia? Ho sentito che è in ospedale. Dimmi qualcosa per favore, perché qui siamo davvero tutti molto preoccupati e così posso riferirlo agli altri. Michael, mi ha espressamente chiesto di farlo e mi è sembrato molto in ansia………”

Le parole di Andrea mi riscuotono e, alzando gli occhi, lo vedo ancora in piedi e poco più in la, dietro di lui, Franky con Mike vicino che, non mi stacca gli occhi di dosso, sempre con un’espressione tirata e preoccupata sul volto.

Brevemente riferisco ad Andrea quello che avevo saputo e aggiungo, con voce incolore:

“Devo subito prenotare un volo per Roma…..Lo devo fare subito.”

La risposta del mio amico è breve e immediata:

“Certo. Lo devi fare subito, anzi se permetti, lo faccio io per te, visto che me la cavo meglio di te con la lingua.”

Sussurro un mesto grazie e, il mio amico, rivolgendosi agli altri in attesa, riferisce quello che gli ho appena raccontato e senza indugio chiede a Michael il permesso di usare il telefono di casa, per poter prenotare il mio volo.

La squisita gentilezza e l’impeccabile ospitalità del padrone di casa, dal momento in cui, è stato messo al corrente di tutto, rendono il pensiero del distacco da lui, unito a quello di mia figlia, malata e bisognosa di me, ancora più atroce.
La fitta al cuore che mi assale, pensando che, a breve, dovrò lasciarlo, mi lascia senza fiato, poiché so che mai e poi mai, potrò non amarlo come lo amo ora. Sto soffrendo talmente tanto, per lui, per mia figlia e per me stessa, che il dolore mi sta quasi anestetizzando, tanto che, ad un tratto, non riesco a sentire più emozione alcuna, ma solo un tremendo e gigantesco vuoto, fuori e dentro di me.

Per cercare un po’ di conforto a questa mia desolazione, alzo gli occhi verso l’orizzonte e mi appare, in tutta la sua inenarrabile bellezza, un tramonto, come raramente ne ho visti nella mia vita e nell’osservare tanto splendore, cerco di cogliere tutte le sfumature possibili dello spettacolo grandioso che il creato sta offrendo, a noi poveri mortali, per fissarlo in modo indelebile nella mia mente.
Il giallo dorato intenso, del cielo più prossimo alla nostra stella, sfuma poco più su, in un rosso scarlatto che colora di rosa confetto le nuvole che si stagliano basse, verso l’orizzonte, per cangiare, nuovamente, al di sopra di esse in un violetto che degrada verso l’indaco ancora più in alto, per poi ritornare, proprio alla sommità, nuovamente rosso scuro.
Il cielo è una tela dove, la natura si sta sbizzarrendo ad imprimere su di esso delle pennellate di colore, talmente intense e belle, quasi volesse farmi un ultimo dono, regalandomi questo spettacolo, credo unico e irripetibile. E mentre i miei occhi stanno cercando di contenere tutta questa bellezza, sento cadere sulle mie mani, abbandonate sul mio grembo, calde lacrime e, senza nemmeno provare a frenare il pianto, per l’ultima volta, mi nutro della bellezza senza tempo di questo meraviglioso luogo incantato che è Neverland.
Io amo questo posto con tutto il mio cuore, la mia anima e la mia mente, ma, ancora di più amo, colui che lo ha reso così bello e magico e, nonostante le lacrime, mi sovviene una meravigliosa poesia di Herman Hesse, che le mie labbra, cominciano a recitare, mormorando:

Tienimi per mano al tramonto,
quando la luce del giorno si spegne e l’oscurità fa scivolare il suo drappo di stelle…
Tienila stretta quando non riesco a viverlo questo mondo imperfetto…
Tienimi per mano… portami dove il tempo non esiste…
Tienila stretta nel difficile vivere.
Tienimi per mano… nei giorni in cui mi sento disorientata…
cantami la canzone delle stelle, dolce cantilena di voci respirate…
Tienimi la mano, e stringila forte prima che l’insolente fato possa portarmi via da te…
Tienimi per mano e non lasciarmi andare… mai…


Rivolgo queste parole all’unica persona al mondo, da cui vorrei essere tenuta per sempre per mano e, forse, proprio perché il cuore, a volte, riesce a farsi sentire molto più forte che le parole, sento Michael dietro di me che, discretamente poggia una mano sulla mia spalla e quasi sussurrando, dice:

“Questo tramonto così bello, rende questa serata ancora più dolorosa.”

Non rispondo ma gli prendo la mano e me la porto alle labbra e ripeto in Inglese, l’ultimo verso della poesia, appena recitata:

Hold my hand and don’t let me go………..never.”

La sua stretta è talmente forte che, riesce a comunicarmi tutto il suo amore e la sua sofferenza e, a bassissima voce, risponde:

“Amore mio, non riuscirò mai a lasciarti andare………….mai!”
(StreetWalker,
00lunedì 30 settembre 2013 15:13
Un augurio di pronta guarigione a sua figlia non è sola perché accanto ha Michael la ama e starà vicino anche a sua figlia
Foxy1975
00lunedì 30 settembre 2013 15:29
[SM=g2927014] [SM=g2927014]

Ahahahahhahahahahahhahahahha.."Avafaculo!"..Ahahahahahahhahahah!!

[SM=g2927014] [SM=g2927014]

Non mi aspettavo questa reazione da Michael..e mi sono piegata! Ma non abbiamo saputo chi era prima al telefono con lui! La notizia della malattia della figlia di Lalli ci ha portato totalmente fuori argomento..sapremo mai con chi era così felice di parlare Michael?! Forse mi sono fissata..dovrei invece chiedermi come farà Lalli a tornare da Michael al più presto e se potrà farlo..GRAZIE!
BRAVISSIMA!
..Over and out!

Foxy
SusannaM.
00lunedì 30 settembre 2013 17:49
Finalmente é stata "riesumata" la f.f.
!! Bene, vedo che sei tornata in forma, restiamo in attesa degli eventi qualsiasi essi siano.....
angelaserre
00lunedì 30 settembre 2013 21:56
Finalmente sei tornata. [SM=x3027012]
Nadia4
00martedì 1 ottobre 2013 00:08
Santo cielo!!! malabi mi hai di nuovo sorpreso postando di nuovo e anche questa volta l'ho divorata in un lampo tanta e' la voglia di vedere questi due come proseguono. Che altro aggiungere sei semplicemente MITICA [SM=g27835]- ma come fai? riesci sempre sorprenderci mentre leggo la ff penso sempre di essere al posto di lalli (e chi non vorrebbe)tra liti e subito dopo sorrisi che amore splendido.Penso che Michael fosse proprio cosi' nella realta' lo descrivi benissimo e ti confesso che dopo avere letto ,ogni volta dentro mi rimane un vuoto e una nostalgia che in questi quattro anni non si sono mai colmati anzi un uomo meraviglioso cosi' non lo troveremo mai piu'.Ti stringo forte al mio cuore ringraziandoti per continuare la storia nonostante le difficolta'che hai trovato hai veramente tantissimo talento [SM=x3072554] ci sentiamo piu' avanti buona notte KISS MP [SM=g2927046]
malabi
00martedì 1 ottobre 2013 20:13
Ringrazio tutte, davvero tanto. Siete così carine e affettuose.

Sono stata fortemente sorpresa nel leggere i commenti di molte delle mie vecchie lettrici, nonostante la lunghissima pausa, che credevo, ormai, perdute.

Susanna M.,e Angela Serre, non pensavo di ritrovarvi, grazie.

Sono felice di riuscire a comunicare ancora emozioni e interesse.

Un bacio affettuoso a tutte voi e grazie di cuore.
malabi
00martedì 1 ottobre 2013 20:32
Re:
(StreetWalker,, 30/09/2013 15:13:

Un augurio di pronta guarigione a sua figlia non è sola perché accanto ha Michael la ama e starà vicino anche a sua figlia




Speriamo che sia così, StreetWalker, ma sai che con questi due non c'è niente di certo!

Baci.
malabi
00martedì 1 ottobre 2013 20:38
Re:
Foxy1975, 30/09/2013 15:29:

[SM=g2927014] [SM=g2927014]

Ahahahahhahahahahahhahahahha.."Avafaculo!"..Ahahahahahahhahahah!!

[SM=g2927014] [SM=g2927014]

Non mi aspettavo questa reazione da Michael..e mi sono piegata! Ma non abbiamo saputo chi era prima al telefono con lui! La notizia della malattia della figlia di Lalli ci ha portato totalmente fuori argomento..sapremo mai con chi era così felice di parlare Michael?! Forse mi sono fissata..dovrei invece chiedermi come farà Lalli a tornare da Michael al più presto e se potrà farlo..GRAZIE!
BRAVISSIMA!
..Over and out!

Foxy



Foxy, sappiamo bene che il Michael privato è molto diverso da quello pubblico e, per quanto riguarda le parolacce, beh secondo me in italiano, le avrebbe dette più o meno così........... [SM=x47979]

La domande che ti fai sono quelle giuste e vedremo se ci sarà una risposta nei prossimi capitoli.

[SM=x3072554]
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