[bio] CITAZIONI JACKSONIANE - Le frasi celebri di e su Michael Jackson

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dearmichael
00domenica 11 marzo 2018 21:59
"Ho sempre pensato che avrei sposato Michael Jackson. Quando ero piccola, tutte le pareti della mia stanza erano tappezzate con le sue foto. Michael era il mio idolo, lo amavo. Ci siamo incontrati, ma non era un appuntamento. Aveva un'anima incredibile ed era molto gentile".

L'intervistatore chiede se Pamela e Michael si sono baciati:

"Era sempre un buon amico, era sempre molto gentile, gli piacevano le mie attività. Michael ripeteva, "Mi piace quello che stai cercando di ottenere". Era un interesse reciproco l'uno dell'altro, pensava che fossi interessante".


- Pamela Anderson -

dearmichael
00domenica 11 marzo 2018 23:11
"C'era molta gente che seguiva ogni suo passo, qualcosa che non disturbava Michael. Una regola che è stata sempre posta al personale di sicurezza era "tratta sempre bene i fan!"

Quando Michael viveva a casa, c'erano sempre molte persone alla porta. Occasionalmente, un fan entrava nel cortile per vedere Michael. A volte non arrivavano nemmeno a casa. Quando ciò accadeva, Michael manteneva sempre la calma, essendo gentile ed educato. Era molto grato ai suoi fan e riconoscendo che non sarebbe diventato chi era senza il loro amore e supporto".


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"Quando creava la musica era quando si sentiva nel suo elemento. Ha raccolto i suoi sentimenti intuitivi e ha creduto e creduto in se stesso. Era davvero un grande pensatore, un sognatore, e in qualche modo aveva la convinzione che non avrebbe mai potuto fallire se metteva l'amore nel suo lavoro".


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"Sono rimasta vicino a mio figlio durante la sua vita. I nostri legami furono rafforzati dopo che suo fratello se ne andò di casa e ancor di più durante le accuse. Michael sapeva di aver bisogno di me tanto quanto i suoi fan in quel momento, quindi non ho smesso di essere al suo fianco".

- Katherine Jackson (dal suo libro- Never Can Say Goodbye: The Katherine Jackson Story)



dearmichael
00domenica 11 marzo 2018 23:46
"I suoi fan e i suoi amici dello suo staff lo hanno incoronato come il re del pop , un'icona e una leggenda. Ma anche se era una star tanto grande, ho sempre visto Michael Jackson come mio figlio. La sua fama non mi è venuta in mente finché non mi ha portato all'Echo Arena di Liverpool il 29 agosto per il suo compleanno.

L'intero stadio era stato decorato con palloncini e striscioni con le parole Buon compleanno Michael - per me è stato un gesto enorme. Ci sono state urla e canti animati di almeno 70.000 fan. E c'erano 30.000 che aspettavano con ansia la sua attenzione all'esterno.

Sono rimasta sorpresa e impressionata dalla folla che era lì per mio figlio. Sono rimasta davvero colpita.
E in qualche modo, per tutto questo, Michael è stato in grado di stare con i piedi per terra. Non c'è dubbio che mio figlio abbia realizzato grandi cose nella sua vita, ma ha sempre desiderato di più.
Era ambizioso. Era un sognatore".


- Katherine Jackson (dal suo libro- Never Can Say Goodbye: The Katherine Jackson Story)


dearmichael
00martedì 20 marzo 2018 01:57
Dal profilo Instagram di Jackie Jackson:

«Ovunque io vada, vedo intorno a me immagini di mio fratello. Ha lasciato un'eredità così straordinaria che credo non potrà essere mai eguagliata»

dearmichael
00mercoledì 21 marzo 2018 01:57
"Al concerto dei Jackson al Madison Square Garden fu la prima volta che sentii il mio bambino tirare i calci. Quando sentì la musica di Michael Jackson, stava battendo i piedi. Pensavo che i suoi piedi mi avrebbero attraversato lo stomaco".

Pia Zadora (attrice e cantante americana - pubblicato su People il 30 dicembre 1984).

dearmichael
00giovedì 22 marzo 2018 02:27
"Credo che la giustizia sia importante, perché esistono molte ingiustizie al mondo e io non sopporto l'ingiustizia.

"Sono stufo dell'ingiustizia".

Così inizia uno dei brani del mio album intitolato 'Scream'.
È la prima cosa che dico.
C'è un punto in cui Janet dice: "Oh mio Dio, non riesco a credere a quel che ho visto in televisione questa sera.

Tutta quell'ingiustizia mi ha disgustata", perché volevo che la gente lo sapesse e vedesse quanti la passano liscia, e capisse che io non credo nel Karma.
Penso che sia solo un mucchio di stronzate, perché tante persone meschine e malvagie occupano posti di vertice del mondo e fanno quel che vogliono, e la gente le ama, non importa quanto siano cattive.
Quella del Karma è una delle tante teorie inventata da qualche essere umano".


- Michael Jackson (Dal libro di Shmuley Boteach "Il libro che Michael Jackson avrebbe voluto farti leggere")


dearmichael
00venerdì 30 marzo 2018 00:56
"Michael Jackson è cultura di massa, non cultura pop - attrae tutti. Nessuno può negare che aveva una voce potente con molto stile e che poteva ballare come un demone. Si rivolge a tutte le età e attrae tutti i tipi di ascoltatori pop. Questo tipo di artista arriva una volta in una generazione. Difficile da classificare."

- Charlie Kendall - (Direttore della Rock Radio Station di New York WNEW-FM).

dearmichael
00giovedì 5 aprile 2018 00:22
"Michael Jackson mi chiamò per lavorare all'album Bad.
Disse che era rimasto impressionato dalla mia canzone 'The Dance Floor' e che gli era piaciuto il suono della chitarra.
Quindi andai a casa sua per lavorare con lui.

Tutti continuavano a dirmi di stare attento, di non innervosirlo e comportarmi bene, ma decisi di essere me stesso: lui rideva tantissimo, io ero me stesso, imprecavo, facevo svariate cose, e finendo spesso in situazioni assurde".


"In "Zapp V", album pubblicato nel 1989, Roger lasciò questo messaggio per MJ all'interno dei testi nella custodia: "Grazie anche a Michael Jackson per aver dato a così tanti di noi quella speranza persistente, e per essere una stella che non smette mai di brillare; e grazie anche per avermi concesso il grande privilegio di visitare la tua casa e il tuo studio.
Grazie, Michael, anche per aver onorato la mia musica inserendola nel tuo album 'Bad'."


- Roger Troutman "Roger Spin (Chitarrista dell'album "BAD", 1988)



dearmichael
00lunedì 9 aprile 2018 00:53
"Michael era una persona sempre felice. Non ho dato lezioni a mio figlio su come essere umile riguardo alla sua fama nella sua vita, era naturale per lui".

- Katherine Jackson (dal suo libro - Never Can Say Goodbye: The Katherine Jackson Story)

dearmichael
00sabato 14 aprile 2018 02:07
"Nessun tenore vivente ha mai progettato questo livello di decibel (come Michael). Ciò che mi rende veramente geloso ad essere onesto, è il suo genio di mantenere la voce elevata e costante durante la rotazione ad una velocità finora sconosciuta all'uomo."

- Neil Shicoff (tenore del Metropolitan Opera - in un'intervista con People nel dicembre 1984).

dearmichael
00sabato 14 aprile 2018 02:12
"L'influenza del lavoro di Michael Jackson sul gruppo rock russo Mumiy Troll non può essere paragonata all'influenza che ha avuto, per esempio, sulla cultura americana in tutti gli Stati Uniti. Ovviamente conosciamo i suoi successi musicali ma con tutto il mio rispetto devo dire che con la loro partenza, l'era dei re e dei principi della musica popolare e dei musicisti di questa portata non esisterà più, non ci sono e non ci saranno più".

- Ilya Lagutenko ( cantante del gruppo russo - Mumiy Troll).

dearmichael
00domenica 15 aprile 2018 01:25
"Michael ha avuto una vita straordinaria ed era grato per essere in grado di fare esattamente ciò che amava attraverso la sua arte. Ma entrambi abbiamo convenuto che la fama ha un prezzo - è una benedizione e una maledizione".

- Katherine Jackson (dal suo libro - Never Can Say Goodbye: The Katherine Jackson Story).

dearmichael
00martedì 17 aprile 2018 22:40
"Il riflesso del cuore di una mamma
È nello scintillio degli occhi dei suoi figli
Ogni emozione e sentimento sono da qualche parte nel carattere dei suoi figli
Gli uomini nobili sono ciò che la mamma ha fatto di loro
Perché mia madre piange?
Sono lacrime di gioia o di dolore?
Oh, ti prego Dio, fa che siano lacrime di gioia
Tutto il mio successo si è basato sul fatto
Che volevo rendere orgogliosa mia madre
Per guadagnarmi il suo sorriso di approvazione".

- Michael Jackson -

dearmichael
00mercoledì 18 aprile 2018 22:36
"Quando voglio scoprire qualche cosa di nuovo, comincio a leggere tutto quanto è scritto al riguardo nel passato; è per questo che le biblioteche sono piene di libri.

Ce la metto tutta per capire quanto è stato fatto prima di me, grazie agli sforzi e agli investimenti di altri.

Come punto d'inizio, raccolgo i dati di migliaia di esperimenti e poi ne faccio di nuovi.
I tre passi fondamentali per ottenere qualche cosa di valido nella vita sono: primo, lavoro duro; secondo, tenacia; terzo, buon senso".


- Michael Jackson (dal libro di Jermaine Jackson)

dearmichael
00mercoledì 18 aprile 2018 23:01
"Michael diceva sempre: "Mia moglie è la musica, sono sposato con la mia arte" è per questo che è diventato grande.
Ma era anche un Testimone di Geova devoto, che viveva secondo i dettami della Bibbia.
A causa della sua religione, aveva uno stile di vita più sobrio di noi fratelli.
Gli sarebbe piaciuto fare l'esperienza di una relazione appagante e intima.

Dopo "Thriller" sembrava in perenne attesa della donna perfetta, di una persona di cui poteva fidarsi e che stava con lui, non con "Michael Jackson", perchè era innamorata di lui, non dell'idea di lui.

Mio fratello in fondo era un bambino e voleva trovare una donna che fosse come lui.
Non cercava intensità, passione e avventure, ma giochi, pistole ad acqua, fumetti e serate trascorse al cinema.

Voleva condividere i propri sogni umanitari, visitare ospedali e guardare il mondo con gli occhi di un bambino.
Era questo che cercava nella sua donna ideale, e finchè non l'avesse trovata, non avrebbe lasciato entrare nessuno."


- Jermaine Jackson -


dearmichael
00martedì 8 maggio 2018 02:08
"Ricordo una cena di famiglia al ristorante una sera, e vedo Michael prendere delle briciole dal piatto e metterle nel taschino della camicia.

Alla fine gli ho chiesto."Michael, cosa stai facendo?"

In quel momento, un topo ha tirato fuori la testa dalla tasca di Michael, e ho avuto la mia risposta."

- Katherine Jackson (madre di Michael Jackson).


dearmichael
00venerdì 11 maggio 2018 23:51
"Malgrado Michael insistesse tanto sul terrore che aveva di Joseph, in realtà gli piaceva spingerlo al limite.
Tra i 6 e i 10 anni la sua passione per le caramelle lo indusse a un impresa che per lui equivaleva a infilarsi nella tana di un orso in letargo.

Ogni mattina, prima di andare a scuola, quando Joseph dormiva dopo un turno di lavoro, noi incaricavamo Michael di frugare nelle tasche dei suoi pantaloni, gettati per terra, per rubargli gli spiccioli.

Mentre Jackie, Tito, Marlon e io stavamo addossati al muro in corridoio, zittendoci l'un con l'altro e sforzandoci di non ridere, Michael strisciava lentamente sul pavimento, si intrufolava oltre la porta socchiusa e spariva nel buio.

Io tenevo gli occhi bene aperti, cercando di intravedere il minimo movimento nella sagoma enorme di nostro padre sotto le lenzuola.
Un istante dopo, Michael usciva con le monete strette nel pugno e tutti insieme ci precipitavamo fuori, strillando di contentezza per un'altra missione compiuta.

A volte l'operazione caramelle si riduceva a una deludente manciata di centesimi e nichelini, ma capitava anche di fare tombola con monete da dieci centesimi e quarti di dollaro.

Per tutta l'infanzia restammo convinti di essere i ragazzini più audaci del mondo, finchè anni dopo la mamma ci rivelò che lei e Joseph erano perfettamente svegli, e dal cuscino si scambiavano occhiate, alzando le sopracciglia e sorridendo, quando sentivano il fruscio di Michael sul pavimento".

- Jermaine Jackson (La vita del Re del pop vista attraverso gli occhi di suo fratello)



dearmichael
00lunedì 14 maggio 2018 02:21
"Molti osservatori considerano l'ascendente di Michael Jackson la personificazione definitiva della rockstar androgina.
La sua voce alta da tenore lo fa sembrare il solista di un qualche coro funky di ragazzini, mentre il dinamismo sessuale che si sprigiona dal suo corpo quando balla sfida gli standard governativi per la fusione nucleare.

La sua figura agile, i suoi occhi profondi, le ciglia lunghe sarebbero micidiali se Jackson desse, anche solo per un secondo, l'impressione di essere raggiungibile.

L'idea che il pubblico ha della sua sensualità, però, si intreccia volutamente con l'immagine riflessa della sua vita: il bravo ragazzo, il Testimone di Geova timorato da Dio, il vegetariano irriducibile che si tiene lontano dal fumo, dall'alcol e dalle droghe, l'innocente che vive in uno stato di assurdo isolamento.

Niente di più sexy. Niente di più sicuro.
Erotismo della porta accanto".


Jay Cocks (Time - 1984).


dearmichael
00martedì 15 maggio 2018 01:25
"Io me ne andavo in giro a chiedere alle persone se volevano diventare miei amici. Dico sul serio, a Encino, proprio laggiù.
E la gente mi guardava e gridava: "Michael Jackson!".

Io, invece, volevo solo parlare con qualcuno. Allora me ne stavo a casa, da solo in camera mia, mentre mio padre e mia madre guardavano la TV di sotto. Rimanevo nella mia vecchia camera e non c'era nessuno dei miei fratelli perchè se ne erano andati, erano tutti sposati e io lì da solo, senza poter andare da nessuna parte. Ti senti come in prigione, ti senti morire. Proprio così. Me ne andavo a passeggio, in strada, e le macchine appena mi vedevano frenavano e facevano retromarcia per farmi una foto.

Sapevo di avere un aspetto triste e infatti qualcuno ogni tanto si avvicinava e scambiava qualche parola con me, mi dicevano: "Cosa fai Michael?", e io rispondevo: "Passeggio". E loro: "Perchè passeggi? Dove sono tutte le guardie del corpo?". E io: "Non sono dell'umore giusto. Voglio solo farmi una passeggiata e trovare qualcuno con cui parlare".

E allora le persone si fermavano a parlare con me. L'ho fatto tante di quelle volte. Chiedevo loro se volevano essere miei amici e loro rispondevano: "Certo". E' la verità. Andavo anche al parco. Poi ho capito che poteva essere pericoloso, ma mi sentivo così male. Io chiedevo addirittura il numero di telefono.

Poi ho capito che era difficile trovare un amico, perchè chiunque fosse diventato mio amico, l'avrebbe fatto per quello che ero, per come mi vedevano. Potevano essere veri amici? Per cui è diventato difficile".

- Michael Jackson (Il libro che Michael Jackson avrebbe voluto farti leggere di Shmuley Boteach)


dearmichael
00mercoledì 16 maggio 2018 23:35
"Per me il momento perfetto fu quando salimmo sul palco nella formazione originale dei Jackson 5, e sentimmo di nuovo la magia e l'alchimia tra di noi.
Non eravamo più ragazzini, ma accidenti se ci divertimmo, quella sera! Fui travolto da quella sensazione - "SIAMO TORNATI!" - anche se solo per poche ore.
Non mi importava, perchè nel profondo di me avevo sempre saputo che quel momento sarebbe arrivato.

Poi accadde qualcosa di poetico.

Quando arrivò il mio turno di cantare una strofa di "Ill Be There'", durante il medley, il mio microfono si spense; Michael, attento come sempre, vide che le mie labbra si muovevano in silenzio e corse da me porgendomi il suo microfono, e mi tenne un braccio sulle spalle mentre cantavo.
C'è una bellissima foto, in cui sorridiamo entrambi.
Molte persone avranno pensato che fosse una mossa coreografata, ma in realtà era un problema tecnico, e quell'immagine resta per me il simbolo di una serata importante".

- Jermaine Jackson -


dearmichael
00mercoledì 16 maggio 2018 23:51
"Michael era così efficace nel comunicare l'emozione. Voglio dire, a volte saremmo semplicemente pieni di emozione quando sentiremmo la consegna vocale di Michael. Ci sarebbero molte volte in cui avrebbe cantato e tagliato fino all'osso. Ti avrebbe portato al limite delle lacrime".

- Matt Forger -

dearmichael
00mercoledì 16 maggio 2018 23:56
"Nessuno di noi sapeva cosa Michael stesse preparando per la sua esibizione solista di Billie Jean.
A un certo punto aveva deciso di sfruttare la piattaforma televisiva per sperimentare un passo che aveva copiato dai ballerini di strada, e che da due anni stava perfezionando. Si chiamava "moonwalk", il "passo della luna".

L'unica cosa che preoccupava Michael al pensiero di quella grandiosa performance era il suo guardaroba.
Aveva il guanto bianco con le paillettes, i pantaloni neri troppo corti in stile Sammy Davis, i calzini bianchi, la camicia argentea, e chiese al suo management di ordinare un cappello nero a tesa larga, "da agente segreto".
Ma la giacca? Non riusciva a trovare quella giusta.

Aprì la porta dei suoi appartamenti, guardò in corridoio e vide che la stanza della mamma era aperta.
Poiché adorava tutto ciò che luccica, una volta l'aveva vista con indosso una giacca tempestata di paillettes nere, e andò nel suo armadio a ripescarla.

"È un ottima giacca da indossare per uno show!" disse.
"E mi sta bene!"

Gli piaceva perchè brillava a ogni suo movimento.
"Immaginatela sotto i riflettori" disse.
E così la giacca della mamma entrò nella storia.

Con una coreografia nata sulle strade di Los Angeles e una giacca presa in prestito da nostra madre, Michael era pronto però show".

- Jermaine Jackson -


dearmichael
00giovedì 17 maggio 2018 00:27
"Ho lavorato sulla maggior parte delle canzoni dell'album, però la canzone che preferisco non è stata scritta da Michael, ma da Siedah Garrett e Glen Ballard. "Man In The Mirror" per me rappresenta il miglior Michael, le sue emozioni, la persona che era e il modo in cui percepiva il mondo. Michael vedeva il mondo come un luogo che poteva essere molto meglio di quanto lo sia oggi. Michael vedeva le persone che muoiono di fame in Africa, le guerre, i crimini, tutte queste cose terribili. Ne parlavamo e si chiedeva: "Perché le cose devono rimanere in questo modo? La gente non potrebbe comportarsi meglio?" Il mondo potrebbe essere migliore se la gente si facesse un esame di coscienza e si concentrasse sulle cose essenziali. E quale modo migliore per esprimere questo che dire: "Se vuoi rendere il mondo un posto migliore, guardati allo specchio e fai un cambiamento"? E' qualcosa di personale e molto potente. Ogni volta che ci penso mi commuove. Questo è esattamente ciò che era Michael. Qualcuno che amava il mondo, l'umanità, l'ambiente - e questo è ciò che mi resta in mente quando ascolto tutte queste canzoni."

- Matt Forger (ingegnere del suono).


dearmichael
00venerdì 25 maggio 2018 01:50
"Michael era un gran lavoratore, alcune persone possono utilizzare la parola "perfezionista". Michael era intelligente, sapeva che la perfezione non esisteva, avrebbe lavorato alla danza più e più volte finché gli riusciva senza pensarci. Diceva che avrebbe sempre voluto che la danza diventasse una parte di lui, così che quando fosse stato sul palco non avrebbe dovuto nemmeno pensarci, ma solo lasciare che il suo corpo prendesse il sopravvento… ed ora capisco perché gli piaceva così tanto provare".

- LaVelle Smith Jr-

dearmichael
00venerdì 25 maggio 2018 01:55
"Incontrare Michael Jackson per la prima volta sul set di "Smooth Criminal" è stato davvero stimolante. Non mi ero mai trovato in presenza di qualcuno che fosse così talentuoso, così talentuoso che avresti potuto sentire la sua presenza dall’altro lato della stanza. Quando ballava l’intera stanza era elettrica. Era una sensazione incredibile e penso che sia proprio in quel momento che ho capito davvero quanto talento aveva Michael".

- LaVelle Smith Jr -

Neverland1973
00sabato 26 maggio 2018 21:47
Bellissimo topic, grazie [SM=g2927039]
dearmichael
00mercoledì 30 maggio 2018 00:39
Prego Neverland [SM=x3072554]
dearmichael
00mercoledì 30 maggio 2018 00:53
"Artisti come Michael Jackson vengono solo una volta. Ha mostrato al mondo che la musica pop può anche essere molto più della semplice musica. Ci ha mostrato come può diventare uno stimolo per il cambiamento e una ragione per sperare".

David Cook (cantante americano)

Nel video qui sotto, David Cook interpreta Billie Jean ad American Idol 2008.

dearmichael
00martedì 12 giugno 2018 23:48
"Guardavo la mamma che assisteva ogni giorno senza posa, composta e bellissima nella sua veglia per la verità.
Non credo di aver capito veramente la sua forza fino ad oggi: dentro era sgomenta, ma non lo mostrò mai.
L'orgoglio e la fiducia nel figlio erano evidenti per tutti e ho in mente un'immagine indelebile di Michael per i corridoi che offriva il braccio a mamma per farla appoggiare mentre camminava, quando invece era proprio lei, con la sua presenza quotidiana, a dare stabilità a lui.
C'era anche Joseph.
Un sostegno solido come una roccia.
Il suo severo cipiglio quotidiano non rivelò mai i suoi sentimenti più nascosti, e anche nel privato era un uomo di poche parole, che non esprimeva mai niente tranne la fiducia che Michael sarebbe stato liberato.
Fu questa sorta di fiducia incrollabile che diede forza a tutti noi, penso".


- Jermaine Jackson (Dal suo libro: La vita del Re del pop vista attraverso gli occhi di suo fratello).

dearmichael
00mercoledì 13 giugno 2018 23:28
"Ci affrettamo a scendere e aspettammo fuori dalla porta finché non la aprirono, ed ecco che Michael uscì, circondato dal resto della famiglia e da Tom Mesereau.
Mio fratello non sorrideva, come tutti gli altri: sembrava stordito, e così continuammo soltanto a camminare. Non c'era tempo per gli abbracci.
Avremmo potuto fare tutto tutto una volta tornati a Neverland.
Non ebbi neppure l'opportunità di godermi l'umiliazione di Sneddon.
Lui è i suoi formidabili investigatori sarebbero passati alla storia come la squadra che sfidò mio fratello e perse. Due volte.

Uscimmo come una famiglia e fummo accolti da una grandissima ovazione.
Avrei voluto trovare la donna che aveva liberato le colombe bianche a ogni verdetto di non colpevolezza: aveva fatto una cosa bellissima e tutti persino Michael, ne parlammo.

In quel tragitto verso la libertà, sotto il suo ombrello, lui ignorò i giornalisti e salutò i fan.
Appena un attimo prima di salire sul Suv, si voltò per stringere la mano a Tom Mesereau.

E poi il convoglio ci riportò a Neverland, dove Prince, Paris, e Blanket aspettavano con la tata Grace.
La vita poteva finalmente tornare alla normalità e pensammo sinceramente che il peggio fosse passato".

- Jermaine Jackson (La vita del Re del pop vista attraverso gli occhi di suo fratello).

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