Re:
badgirl., 27/06/2012 06.57:
Buongiorno :).....ma tanto tu dormi ancora a quest’ora...forse...
Veramente sono 3 giorni che mi sveglio prestissimo con un forte malessere fisico. Non sto mangiando quasi niente. Le canzoni dei Dirty Three le ho ascoltate verso le 8.00, ma non ho avuto le energie per rimanere al pc e scrivere
badgirl., 27/06/2012 06.57:
Non conosco i "Tre Zozzoni"! Mi documenterò a dovere, lo prometto
Ti dico solo che i 3 zozzoni sono alla posizione n.10 della lista dei ’90 di Mark
Uh, che ho detto!
badgirl., 27/06/2012 06.57:
Ecco un piccolo assaggio, è stato difficilissimo sceglierne solo due eh..........la prima la amo da impazzire...quel ritmo in sottofondo identico dall’inizio alla fine per tutti i 10 minuti la rende ossessiva
chitarra, violino ed armonica
sparata in cuffia è semplicemente stratosferica, mi fa star male fisicamente. La seconda idem
è un altro capolavoro che mi mette i brividi....la prima parte fascinosissima, la seconda un lento crescendo magico
Dirty Three – Indian Love Song
Dirty Three – I Offered It Up To The Stars & The Night Sky
Quoto le tue descrizioni dei pezzi. Mi è piaciuto di più il secondo, così marziale, specialmente nella seconda parte. "mi fa star male fisicamente"... Queste parole mi fanno venire in mente Roberto, mi sta uccidendo!
badgirl., 27/06/2012 06.57:
Fra le tantissime ne esiste un’altra stratosferica ma ne sono gelosa
, non può essere sottoposta a nessuno....bisogna scoprirla da soli come ho fatto io....non sei tu che vai alla musica, ma è la musica che viene da te
Qualcosa mi dice che c'entri l'album "Ocean Songs". Ho indovinato?
badgirl., 27/06/2012 06.57:
Se un giorno avrai il tempo e la voglia di ascoltarti tutta la loro discografia (o meglio, almeno 5 album sono imperdibili – Mark tesoro, ora che sono la tua assistente personale, mi aumenti lo stipendio????
) poi mi dirai quali sono le tue preferite anche se credo, avendo individuato un minimo i tuoi gusti, preferirai l’album che a me non è piaciuto, ma che ho inserito fra i 5 per importanza)
Vedremo...
badgirl., 27/06/2012 06.57:
Ma se con su scritto The Cure avrò solo la borsa! Ho controllato, non esiste
Ahahahaha....Per fortuna va', altrimenti andavi al concerto direttamente in mutande
Fa talmente caldo che lo farei volentieri! Ma un costume da bagno nero, very dark (con lo stivaletto che pesa come una busta di mattoni), nooo? Tanto dei Cure c'ho la borsa, eh!
badgirl., 27/06/2012 06.57:
Se non fosse per l'ansia da prestazione, starei una favola
Eh ma l’ansia fa parte del tutto....pacchetto completo mia cara
Mi fa troppa paura lui! Io ci ragiono, ci ragiono, ma non mi passa. Non posso fare a meno di tentarle tutte per incontrarlo però. Sono in piena schizofrenia
Basta, per un po' non ci voglio pensare. Piuttosto ieri ho avuto una bellissima sorpresa, questa canzone...
"The Blood" ("The Head on the Door", 1985)
Ho tradotto il testo, è bellissimo!
TESTO E TRADUZIONE
The Blood
Tell me who doesn't love what can never come back. You can never forget how it used to feel. The illusion is deep, it's as deep as the night. I can tell by your tears you remember it all. I am paralyzed by the blood of Christ. Though it clouds my eyes, I can never stop, never stop. How it feels to be dry, walking bare in the sun. Every mirage I see is a mirage of you. As I cool in the twilight, taste the salt on my skin. I recall all the tears, all the broken words. I am paralyzed by the blood of Christ. Though it clouds my eyes, I can never stop, never stop. When the sunset's glow drift away from you, you'll no longer know if any of this was really true at all. I am paralyzed by the blood of Christ. Though it clouds my eyes, I can never stop, never stop. Tell me who doesn't love what can never come back. You can never forget how it used to feel. I am paralyzed by the blood of Christ. Though it clouds my eyes, I can never stop, never stop. I am paralyzed by the blood of Christ. Though it clouds my eyes, I can never stop, never stop...
Il Sangue
Dimmi chi non ama quel che non può mai tornare. Non puoi mai dimenticare il modo in cui ci si sentiva. L'illusione è profonda, è profonda quanto la notte. Dalle tue lacrime posso dire che ricordi tutto. Sono paralizzato dal sangue di Cristo. Anche se mi annebbia gli occhi, non mi posso mai fermare, mai fermare. Come ci si sente assetati, camminando nudi nel sole. Ogni miraggio che vedo è un miraggio di te. Come mi rinfresco nel crepuscolo, assaporo il sale sulla mia pelle. Ricordo tutte le lacrime, tutte le parole spezzate. Sono paralizzato dal sangue di Cristo. Anche se mi annebbia gli occhi, non mi posso mai fermare, mai fermare. Quando il bagliore del tramonto scivola via da te, non saprai mai se nulla di questo era affatto vero. Sono paralizzato dal sangue di Cristo. Anche se mi annebbia gli occhi, non mi posso mai fermare, mai fermare. Dimmi chi non ama quel che non può mai tornare. Non puoi mai dimenticare il modo in cui ci si sentiva. Sono paralizzato dal sangue di Cristo. Anche se mi annebbia gli occhi, non mi posso mai fermare, mai fermare...
Dal libro "The Cure, The edge of the world - Testi commentati":
"Un cocktail irresistibile di chitarre flamenco (ispirato a nient'altro che al vino Lachrima Christi) accompagna un testo pervaso da un senso di inesorabilità:
Tell me who doesn't love
what can never come back
You can never forget how it used to feel
Dimmi chi non ama
quel che non può mai più tornare
Non puoi mai dimenticare il modo in cui ci si sentiva
Forse si tratta di quella stessa poetica stralunata che Robert Smith confessa apertamente a "Sounds": "Un forte senso di follia attraversa tutto ciò che facciamo. Un tempo ero molto macabro, ma con certi argomenti arrivi a un punto in cui o li assimili e ne fai una carriera oppure te ne liberi e li usi invece per creare un'atmosfera in modo assurdo e vagamente sbandato, che è quello che ho scelto io. E' stato il catalizzatore di molte cose che ho fatto: non l'idea della morte, ma il modo in cui le persone imparano a confrontarvisi, il modo in cui quest'idea si propaga con il passare del tempo, il modo in cui le persone trovano la fede".
In quella stessa intervista, il cantante dei Cure si affretta a precisare: questo atteggiamento permea il loro lavoro, tuttavia il gruppo non l’ha ancora accettato completamente. E anche i versi posti a chiusura della prima strofa tradiscono l'essenza del nuovo Robert Smith, da un lato proiettato verso il futuro (il ricordo sarà un tema guida in tutta la produzione matura) e dall'altro ancora legato a vecchi leitmotiv, come quello della notte.
The illusion is deep
it's as deep as the night
I can tell by your tears you remember it all
L'illusione è profonda
profonda quanto la notte
Dalle tue lacrime posso dire che ricordi tutto
Non più il simbolico "new blood" di "Shake dog shake" né il sangue grumoso di "Give me it", ma puro divertissement linguistico.
I am paralyzed by the blood of Christ
Though it clouds my eyes
I can never stop
Sono paralizzato dal sangue di Cristo
Anche se mi annebbia gli occhi
non mi posso mai fermare
E a proposito di leitmotiv, buona parte dell'opera in versi di Robert potrebbe essere letta come ciclica uccisione di "The stranger", già riaffiorato in "Kyoto song". Anche la terza strofa di "The Blood" ci catapulta di nuovo sulla spiaggia di "Killing an arab", abbagliati da quella stessa luce accecante:
How it feels to be dry
walking bare in the sun
Every mirage I see is a mirage of you
Come ci si sente assetati
camminando nudi nel sole
Ogni miraggio che vedo è un miraggio di te
I miraggi e i flash, che illuminavano intermittenti il lontano "Three imaginary boys", si mescolano ora alla presa di coscienza che ci si sta raffreddando; nella parte finale di questo brano la "impression of sound" ricordata in "A strange day" diventa ricordo di lacrime e parole (
"I recall all the tears/all the broken words" –
"Ricordo tutte le lacrime/tutte le parole spezzate", canta Robert Smith) finché tutta la riflessione si chiude al crepuscolo con il quesito di sempre:
When the sunset's glow drifts away from you
you'll no longer know
if any of this was really true at all
Quando il bagliore del tramonto scivola via da te
non saprai più
se nulla di questo era affatto vero"
Robert ride per via di Boris Williams che suona una specie di nacchera (o di cucchiarella di legno, AHAHAHAHAHAHAHAH!). Reagisce proprio come un bimbo alla vista di un sonaglino colorato
Anche Simon Gallup ridacchia.
E' bellissima questa esecuzione di "The Blood"!
Qui la sua voce a momenti è graffiante... Che dire?
"The Blood" (Arenes D'Avenches, 18 agosto 2005 - Avenches, Switzerland).
Tempo fa, ho preso lezioni di baile flamenco (per un paio d'anni) e ho partecipato al saggio della scuola al Teatro Olimpico, qui a Roma. Lo adoro!!! Addirittura ho letto in un articolo,
questo, che ogni volta che Robert va in Spagna non manca di andare a vedere uno spettacolo di flamenco, che lo ama, e che durante un'intervista a "Lo más Plus" (Canal +) del 27 marzo 2000 ha incontrato il mitico Tomatito, che tante volte ha accompagnato alla chitarra Camarón de la Isla. Ecco le foto tratte da
HISPACURE, FANCLUB SPAIN - The Cure en la tele
Voglio fare un omaggio proprio a lui, a Tomatito, e già che ci sono a Camarón. In questo video (Malaga, 1990) si esibiscono insieme. Tra 5 giorni, il 2 luglio, sarà anche il ventesimo anniversario della sua morte (Camarón de la Isla: San Fernando, 5 dicembre 1950 – Badalona, 2 luglio 1992)...
Buon pomeriggio