Obiezione, Vostro Onore!
"'Disintegration' è il miglior album di tutti i tempi!" ("'Disintegration' is the best album ever!" - South Park) e "Disintegration" è dell'89 (Lullaby, Pictures Of You, Fascination Street, Prayers For Rain, Last Dance, Plainsong, The Same Deep Water As You, Lovesong). "From The Edge Of The Deep Green Sea" è tratta dall'album "Wish" del '92 che contiene anche pezzi come "To Wish Impossible Things" - che non è solamente musica, è atmosfera così come altre canzoni dei Cure - "A Letter To Elise", altro bellissimo testo, "Trust" (idem), "Friday I'm In Love". Robert ha una capacità unica di scrivere, di testi ne ho letti moltissimi ma in nessun altro ritrovo certe immagini, certe espressioni ricercate e al tempo stesso semplici ovvero efficaci nel richiamare immediatamente un ricordo, una sensazione. Scrissi già tempo fa che per me descrive i sentimenti in modo talmente chirurgico da riuscire a dar loro una forma. I Cure sono grandi ancor oggi, sono gli unici a suonare live ogni volta dalle 3 ore alle 3 ore e mezza e a Città del Messico il 21 aprile scorso (compleanno di Robert) hanno suonato ben 50 canzoni per una durata record di 4 ore e 16 minuti. Ogni loro data è sold out e sono tuttora la band headliner di ogni festival in qualsiasi parte del mondo vadano a suonare (di certo non il Festival di Sanremo
... Si parla di stadi famosi e spazi enormi). I Cure sono grandi perché Robert Smith è un artista completo che compone, suona e canta e che potrebbe campare benissimo da solo: visionario l'album "Blue Sunshine" dell'83, lui e Steve Severin erano i The Glove. Belle "Not In Love" con i Crystal Castles del 2010, "J'Aurai Tout Essayé" con Anik Jean dello stesso anno, "Take Forever" con i The Japanese Popstars del 2011, ecc. Insomma, fantastiche sia le collaborazioni sia le iniziative soliste. Questo non si può dire, per esempio, dei Depeche Mode. Là Martin Gore è la mente e Dave Gahan il corpo, voce a parte. Robert Smith non si è mai spogliato né sul palco né nei video, al contrario è sempre stato supercoperto. Gioca per giocare, a muoversi in modo sexy non ci prova nemmeno, non gli interessa. E non è che non se lo potesse permettere. A livello di bellezza, il suo viso non è assolutamente paragonabile a quello di Gahan, di George Michael, ecc. Robert era/è di una bellezza angelica e se solo in passato avesse accennato ad essere pesantemente provocante come questi signori oggi non verrebbero nemmeno più considerati chissà quali sex symbol. A lui per far entusiasmare noi fans basta mandare gli occhi al cielo, accennare un'espressione intrigante quando canta o in alcune foto. Non so quante condivisioni ha avuto su Facebook un'immagine dove gli si vedeva appena una spalla essendogli scivolata un po' da una parte la camicia. Non ha bisogno di sculettare per 2 ore lui, perché è pura sostanza. Detto ciò, senza stare a citare ogni singolo album fino all'ultimo del 2008, canzoni come "Just Like Heaven" dell'87 ("Tu, strana come gli angeli"), "In Between Days" dell'85 (un motivo che riesce ad essere allegro e triste allo stesso tempo), "The Blood", "Sinking", "A Night Like This", "Like Cockatoos", "Bare", "The Last Day Of Summer", "A Boy I Never Knew", "Taking Off", "Underneath The Stars" sono capolavori. I miei artisti preferiti saranno sempre lui e Michael perché io voglio il sogno e solo loro riescono a trasportarmi "altrove". A renderli così eterei sono i lineamenti delicatissimi e una certa "purezza", il disinteresse a suscitare in chi li guarda qualcosa che abbia a che fare con il sesso. Sono come le fate. Richiamano l'infanzia, l'eterna giovinezza con i loro volti che non hanno nulla di decisamente adulto e di marcatamente maschile, portano in se' una scintilla particolare. Credo che Robert vorrebbe essere ammirato come si ammira un diamante purissimo, senza malizia. In passato, ha caricato molto sugli occhi e sullo sguardo che sono i suoi punti di forza, trasmettendo una sensualità sempre molto delicata, androgina. Desidera essere visto in un'ottica romantica che trascende la fisicità: arte come elevazione (che poi è quello che arriva, che lui ha sempre cercato di far arrivare di se stesso). I suoi grandi occhi chiari richiamano il sogno, la fantasia. Le sue espressioni sono graziosamente infantili, il sorriso bambino illumina il volto della luna. Nonostante sia stato sempre consistente, risulta leggerissimo nel camminare, come ho potuto notare anche a Monterrey. Lo vedi arrivare e non è "la rockstar", è un'apparizione. Simon non è così, Jason non è così... Venendo dagli anni '80 e avendo prestato molta attenzione alla musica, è chiaro che apprezzi anche altri grandi, solo che il loro essere estremamente "terreni" non mi spinge a spendere, detta senza girarci troppo intorno. Io ho collezionato e continuerò a collezionare solo cose di Michael e di Robert. La discografia originale di loro due ce l'ho tutta e ce l'ho per rispetto. Limitarsi ad ascoltare un artista su YouTube non è rispettarlo e ammirarlo veramente, è sfruttarlo. Se facessimo tutti così, finirebbero a fare i bohémien. Per quanto mi riguarda, molti lo meriterebbero, specialmente certi cloni di MJ che pretendono di passare per originali e che io mi rifiuto di premiare. Sul mio iPad comunque c'è di tutto, anche musica che io chiamo "da camera", nel senso di "da bagno" e "da cucina", tutta roba nuova, sì sì, gli "artisti" di oggi "che sono diventati icone per la loro trasgressione", bestemmia questa uscita dalla bocca di Casillo (ex "Io Canto") a Lucignolo. Robert Smith di certo non è famoso perché va in galera un giorno sì e l'altro pure o perché simula sguaiatamente situazioni erotiche sul palco. Non se ne va in giro mascherato anche quando non è Carnevale e non mette la carne addosso invece che in un piatto. Sono fiera di lui che è una vera icona e lo sarò sempre. Il nuovo album dei Cure sarà stupendo