CAPITOLO 8
Picnic con rivelazioni
“You'll never make me stay
So take your weight off of me
I know your every move
So won't you just let me be
I've been here times before
But I was too blind to see
That you seduce every man
This time you won't seduce me”
“Chi cavolo mi chiama adesso? “Pronto…”
“Buongiorno piccola mia hai dormito bene?” mi domanda
“Sì, finché un bauco di nome Michael non ha avuto la brillante idea di svegliarmi! Senti un po’ renditi utile; mi sai dire per caso che ore sono?”
“Le sette e mezza Elena”
“Le sette e mezza! Ma io ti ammazzo! Adesso vengo giù e ti strangolo con le mie stesse mani!” urlo furiosa
“Se vieni giù fai solo metà del lavoro che ti aspetta…” dice Michael ridacchiando “Eh? Che cavolo stai a dire” rispondo io ancora mezza rincoglionita
“Voglio che tu ti vesta e in fretta! È un ordine, chiaro? Non ammetto discussioni! Ah, mi stavo dimenticando in stile motociclistico…” Sento provenire da fuori un rombo di motore, mi affaccio alla finestra e lo vedo in sella ad una Suzuki “Allora ti vuoi dare una mossa!” urla. Indosso in fretta e furia una canutiera verde con giacchetto da cameriere nero, pantaloncini di pelle neri, stivali da motociclista; che nella mia valigia non mancano mai, e la giacca di
Bad, anche se fuori ci sono 35°C all’ombra e corro giù. Arrivata mi si para davanti agli occhi una visione celestiale, un adone con addosso i pantaloni del video
Come Together, con la camicia di
Man In The Mirror indossata durante il live e due riccioli che scivolano sul viso *
ormoni a mille, Elena stai calma* “Cos’hai da fissarmi?”
“Eh? Chi io? Niente..” *
ho solo una voglia irrefrenabile di stuprarti in questo istante sulla moto* “Allora possiamo andare. Salta su! E tieniti stretta mi raccomando”
*Quanto ho aspettato per sentirmi dire queste parole e chi se lo fa ripetere due volte.* “ e non ti dimenticare il casco” e via a tutto gas.
“Michael dove stiamo andando?” gli chiedo durante il tragitto
“È una sorpresa! Non aprirò bocca finché non saremo arrivati. Abbi pazienza, ancora qualche ora”
*oh mio Dio, ancora alcune ore! Questo mi vuole portare oltre confine. Aiuto!!! Aspetta un attimo…però un rapitore migliore non poteva capitarmi! Mi sa che non chiedo più soccorso* Ci allontaniamo sempre più da Bucarest per inoltrarci in ampi spazi verdi, bellissimi e incontaminati fin quando la moto si ferma.
“Siamo arrivati?” chiedo sperando in una risposta affermativa “Macché, ne abbiamo di strada da fare; da più proseguiremo a piedi”
“Ma io ho fame, non ho nemmeno fatto colazione per colpa tua! Mannaggia a te!”
“Tranquilla; dove stiamo andando c’è da mangiare in abbondanza. Immaginavo che avresti avuto una voragine allo stomaco” risponde ridendo come un cretino
“Che stiamo aspettando allora! Forza muovi quelle chiappe!”
“Certo che tu faresti di tutto pur di mangiare!” afferma ridendo a crepapelle; mi prende per mano e mi conduce su per una collina piena di alberi e fiori stupendi fino ad uno spiazzo illuminato dal sole, sull’erba una tovaglia e un cestino da picnic pieno di ogni ben di Dio. “Allora cosa ne dici?” mi chiede imbarazzato
“Dico che se non ti sbrighi non troverai nemmeno una briciola!”, cominciamo a correre e a furia di spintoni arrivo prima io gettandomi sulla coperta. “Quanta roba che hai prep…portato!”
“Come fai a dire che non l’ho preparata io?” mi domanda mettendo il broncio, lo fisso per 30 secondi e poi confessa: ”E va bene. Ha preparato tutto il mio chef, volevo farti una buona impressione!”
“E me l’hai fatta” gli dico dandogli un bacino sulla guancia “sei stato davvero dolcissimo ad organizzare tutto questo dopo quello che è successo.”
“Questo picnic è appunto per dimostrarti che in un certo senso quello che è accaduto ha fatto crescere la stima e l’affetto che provo nei tuoi confronti” *
in me, invece, è cresciuto l’amore che provo per te*. Mangiamo distesi sulla tovaglia l’uno di fronte all’altra, parlando del più e del meno “Quali sono i 3 video dove mi trovi più sexy?” “Ma che razza di domanda è?
Non esiste, manco sotto tortura ti rispondo!”
“E dai” insiste con quegli occhi da cerbiatto
“Bad, Dirty Diana e Come Together. Soddisfatto?”
“E perché?”
“No, no, no! Questo è un segreto che mi porterò fino nella tomba! Se vuoi saperlo c’è un’unica maniera...”
“Cosa devo fare?”
“Devi…riuscire a…prendermi” dico tirandogli giù il cappello sugli occhi scappando a nascondermi tra gli alberi.
“L’hai voluto tu! Vedrai cosa ti faccio, quando ti prenderò!”
“Se ci riuscirai…” grido addentrandomi sempre più nel bosco. Ogni volta, però, scopre l’albero dietro al quale mi nascondo perché mi assale una ridariola incredibile, non che lui sia preso meglio, è rosso come non so cosa dal ridere; continuiamo così per almeno un paio d’ore, quando sfinita mi appoggio ad un albero per riprendere fiato “Ti ho presa finalmente! Però quanto corri; non me l’aspettavo che fosse così difficile prenderti” esclama cingendomi i fianchi e caricandomi sulla spalla, mi mette delicatamente giù sulla coperta e poi mi richiede per quale motivo lo trovo sexy in quei video: ”Dai, ti ho presa! Allora devi dirmelo!” insiste col fare da bambino testardo
“Sarà per via dei tuoi pantaloni di pelle e di tutte quelle maglie e camice scollate o che a furia di tentare di fare il fico strappi”
“Io non tento di essere fico io lo sono… Cambiando discorso quindi adesso ti sto attizzando?” mi domanda
“No! Non sono una morta di c…o fino a questo punto. Ma che vai a farneticare!”
*invece mi attizzi sì e anche tanto* (ora sapete perché indossa una tuta di pelle durante l’History Tour) Mi tiro su sedendomi, comincia a fissarmi “Sai Elena, tu hai cambiato la mia vita e in meglio aggiungerei, non mi sento più solo e al mattino ho di nuovo la voglia di vivere; non penso più che sarà un altro giorno in cui tutti mi diranno cosa fare, dove e quando. Poi so che ci sarà qualcuno ad aspettarmi una volta finito il lavoro…Sono grato a Dio ogni giorno per avermi dato un’amica meravigliosa come te.”
“Michael…” *
non posso dirglielo, è evidente che vuole solo che siamo amici, migliori amici, comunque nulla di più*
“Sì, cosa c’è?”
“No, niente. Non è nulla d’importante”
“Ogni cosa che esce dalle tue dolci labbra per me ha importanza, immensa anche” dice prendendomi il mento e alzandolo verso di lui
“Michael”, prendo tutto il coraggio che ho, “io credo di amar-“, mi stringe a se mettendo la mano sinistra dietro la mia schiena e la destra l‘intreccia con la mia sinistra e mi bacia, lasciando cadere la mia giacca, le sue labbra hanno un sapore di cioccolato (prima avevamo mangiato dei cioccolatini), è il bacio più bello di tutta la mia vita, la sua bocca cerca dolcemente ed incessantemente il contatto con la mia finché alla fine si allontana. “-ti”
“Invece io no!” *
come? Che cavolo dici? Mi hai appena baciata con una tale passione e affermi di non amarmi?* “Io non credo di volerti bene, io ti amo, dal primo momento che ti ho vista; be forse non proprio dal primo, visto come ci siamo incontrati” stavolta cerco io le sue labbra, un altro bacio paradisiaco, pieno di passione e dolcezza nel suo tocco e nel modo in cui mi tiene stretta a se.
“Io non credevo…”
“Neppure io…” scoppiamo entrambi a ridere, mentre mi accarezza delicatamente il viso,
“Prima non avevo il coraggio di dirtelo ma quando ho compreso che potevo perderti e non rivederti mai più mi sono finalmente deciso a dichiararti tutto il mio amore. Ecco il perché di questo picnic. Solo che tu mi hai preceduto”
“Oh Michael, avevo il timore che tu non provassi i miei stessi sentimenti; ed è anche per questo che avevo accettato di andarmene”
“Sh…di quello non parliamone più. Ciò che è stato è stato. Non roviniamo questo magnifico momento. L’importante è che ora sei fregata perché non ti lascerò più” “Se questo vuol dire essere fregata allora vorrei esserlo stata molto prima. È l’unica cosa che desidero, che tu mi stia accanto e che mi ami”
“Sono le sole cose che bramo fare durante il resto di tutta la mia vita apparte cantare, ovviamente” non faccio in tempo a rispondere che un altro bacio mette fine alla conversazione.
Con la coda dell’occhio vedo un flash balenare da dietro alcuni cespugli “Michael ci deve essere un fotografo dietro quei cespugli”urlo, mi lascia per correre dietro al paparazzo che intanto si è messo a scappare, ma per nostra fortuna i suoi bodyguards lo fermano sottraendogli la macchina fotografica.
*certo che a volte quegli scimmioni sono proprio utili* Trionfante ritorna con il premio in mano, io scoppio a piangere “Aveva ragione il tuo manager, è sbagliato. Non posso rovinarti la vita, guarda cosa stava per succedere. È meglio che non mi faccia più vedere, resterò chiusa in camera fino al giorno della mia partenza”,
mi prende tra le sue forti braccia, “Anche se fossero riusciti a pubblicare le foto non mi importerebbe nulla, tra noi non cambierebbe nulla, anzi, meglio così tutto il mondo adesso saprebbe quello che provo per te. Quindi non piangere, voglio vedere solo il tuo dolce sorriso e non quelle lacrime sul tuo viso, ti rendono brutta. Ti amo e niente potrà cambiare questo.”
“Ne sei convinto?” “Non sono mai stato così sicuro di una cosa in vita mia”
“Ma no che mi ami; quello lo so, che sono orrenda in questo momento” “Sei molto più bella quando sorridi” e guardandoci ci mettiamo a ridere. Ripreso il controllo di me stessa stiamo a fissarci negli occhi fino a che……
“You'll never make me stay
So take your weight off of me
I know your every move
So won't you just let me be
I've been here times before
But I was too blind to see
That you seduce every man
This time you won't seduce me”
…il mio telefono squilla “Pronto, ciao Bianca”
“Buon pomeriggio Elena, come va?”
“Non c’è male” rispondo stringendomi sempre di più a Michael
“Cosa stai facendo?”
“Niente di che…” affermo, mentre comincia a baciarmi il collo,
“Cos’è questo rumore?”
“Il massaggiatore”
“Ah, niente di che! Ti fai fare anche i massaggi! Ad ogni modo ti ho chiamato per dirti che domani arriverò a Bucarest e se non ti dispiace vorrei passare almeno una giornata con te”
“Dispiacermi? Al contrario ne sarei felicissima. Domani mattina sarò nella Hall ad aspettarti” “Ok, ciao” “Ti voglio bene, a domani”
“Ti voglio bene?Chi cavolo era al telefono?”
“La mia migliore amica, verrà domani a trovarmi il che significa che non ci potremmo vedere domani”
“Già la odio” risponde mettendo il broncio “È solo per un giorno, due al massimo”
“No, due giorni no! Non sopravvivere due giorni senza di te. Morirei.”
“Non fare il drammatico; sappiamo tutti e due che non morirai”
“Sì, è vero, ma sarà un’eternità”, lo bacio sulla bocca teneramente
“Questo ti può aiutare a sopportare l’eternità?” “Diciamo che per cominciare va bene”
Saliamo in moto e torniamo in albergo, andiamo nella sua suite, “Posso approfittare e farmi una doccia?”
“Certamente, la mia doccia è la tua doccia” dopo all’incirca una decina di minuti bussa alla porta
“Posso entrare?” “No, non ho ancora finito”
“Guarda che al tre entro. 1-2…3” nella fretta indosso il suo accappatoio “Peccato, speravo di coglierti di sorpresa. Sarà per la prossima” “Va fuori!” urlo io.
Dopo alcuni minuti esco ancora in accappatoio, in quel momento mi prende in braccio “Che stai facendo?” “Non voglio che i tuoi delicati piedini sì sporchino”, mi poggia delicatamente sul letto e poi si distende anche lui. Comincia a fissarmi
-sei bellissima. Ogni centimetro del tuo corpo è assolutamente perfetto. Il tuo viso così angelico, senza un’imperfezione, la tua pelle chiara e delicata, le labbra rosse al dolce sapore di ciliegia che non mi stancherei mai di baciare, quegli occhi più azzurri del cielo nei quali potrei sprofondare e perdermi. I tuoi capelli profumati che ancora bagnati le accarezzano il viso, quelle gambe che non finiscono mai, quei piedini così piccoli che mi ricordano quelli di un bambino e il tuo sorriso che mi fa letteralmente sciogliere e dimenticare tutto ciò che di brutto accade a me e nel mondo e che mi infonde una tale gioia e sicurezza. Grazie Dio di avermi creato un angelo così con il quale condividere finalmente la mia vita vuota che ora sarà solamente piena di amore; del nostro intenso e passionale sentimento .-
“A cosa pensi?”
“A quanto sei bella e a quanto stai bene con il mio accappatoio”
“Oh, merda! Questo è il tuo!” esclamo correndo in bagno
“Che c’è?” mi chiede ridendo a crepapelle
“Michael
puoi andare in camera mia a prendermi dei vestiti?”
“No”
“Come no? Non vorrai mica che rimanga in accappatoio tutto il resto della giornata?” “
Anche se la cosa mi alletterebbe un mondo, tu non sai quanto, ho qui qualcosina per te” e mi porge una borsetta.
Esco “Non è proprio il mio genere”
“Invece sì. Appena l’ho visto ho pensato a te”, un vestito lungo fin sopra al ginocchio, bianco con le spalline e una fascia sotto il seno blu, aderente fino alla vita e poi svolazzante sulle gambe con
scarpe col tacco da dieci abbinate
“Sembri una principessa, anche se per me lo sei stata dal primo momento” gli salto in braccio
“Tesoro…quanto ti voglio bene”
Ordiniamo la cena in camera, ci imbocchiamo l’un l’altra, dicendoci frasi dolci o guardandoci semplicemente (se qualcuno ci
avesse sentito gi si sarebbero cariati i denti) e quando è ora di ritirarmi gli do la buonanotte “Oh, no bella mia. Tu resti a dormire con me stanotte”
“ Uno a me gli ordini non lì da nessuno, nemmeno tu Bello mio! Secondo non mi sembra il caso ora”
“Visto che per chissà quanto tempo non ti vedrò voglio godermi ogni singolo istante che trascorriamo insieme”
“Se la metti in questi termini, allora va bene. Solo devo andare a prendere il mio pigiama” “Puoi dormire con la camicia del mio”
“E tu?”
“Io dormo con i pantaloni e la canutiera” “Ne sei sicuro? Guarda che ci metto due secondi ad andare a prendere il mio”
“Non sta farti problemi, se te l’ho proposto vuol dire che per me va bene. Voglio proprio vedere come ti sta”, mi reco in bagno a cambiarmi; “Visto anche con il pigiama ci completiamo a vicenda” mi dice guardandomi teneramente, con gli occhi da cerbiatto come sa fare solo lui da sotto le coperte
“Vieni qua accanto a me, mi sento così solo”, con un balzo mi trovo distesa vicino
“Ci sono qui io” rispondo avvicinandomi “ora non ti dovrai sentire più solo”. Dormiamo stretti per tutta la notte, stavolta, io avvolta dalle sue possenti braccia che mi accarezzano su e giù la schiena, l’ultima cosa che ricordo prima di essermi addormentata è Michael che mi sussurra all’orecchio:
”Ti amo, ora tu sei la mia unica ragione di vita, sei tutta la mia vita, non smetterò mai di dirlo. Te lo ripeterò fino a che non ne potrai più ”,
con le ultime forze rimastemi rispondo: ”Ed io non mi stancherò mai di sentirtelo dire” prima di scambiarci l’ultimo bacio di quella giornata che non dimenticherò mai perché è il giorno in cui
finalmente ho cominciato a vivere davvero.
Scusate il ritardo e la lunghezza ma è un capitolo fondamentale