MY DREAM [Fan Fiction] (in corso). Rating: verde

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BEAT IT 81
00domenica 20 dicembre 2009 23:34
Oddio, mi è venuto un mezzo infarto quando Elena ha accettato di andarsene costretta dal manager di Michael, meno male che l'amore trionfa sempre ;-)))))). Brava, continua così!!!
Anto (girl on the line)
00domenica 20 dicembre 2009 23:46
Re:
BEAT IT 81, 20/12/2009 23.34:

Oddio, mi è venuto un mezzo infarto quando Elena ha accettato di andarsene costretta dal manager di Michael, meno male che l'amore trionfa sempre ;-)))))). Brava, continua così!!!




Ahahahha,anch'io mi sono spaventata!!!
Voglio il continuo! [SM=g27822]
Michael's fan
00lunedì 21 dicembre 2009 12:15
Grazie mille ragazzi.
Il prossimo capitolo devo ancora cominciarlo ma sicuramente durante le vacanze lo posto. State tranquilli!!!!!!!!! [SM=x47938]

Vi anticipo solamente che non dormirò fino alle nove la mattina seguente, centra Michael ovvviamente .........però non vi dico il perchè.......... [SM=x47975] Così vi faccio stare con l'ansia
(martiii)
00lunedì 21 dicembre 2009 14:31
continuaaa ti pregooo. xD
lallamj
00lunedì 21 dicembre 2009 17:28
ke dolci!! ke carini!!
Michael's fan
00venerdì 1 gennaio 2010 23:40
CAPITOLO 8

Picnic con rivelazioni


“You'll never make me stay
So take your weight off of me
I know your every move
So won't you just let me be
I've been here times before
But I was too blind to see
That you seduce every man
This time you won't seduce me”


“Chi cavolo mi chiama adesso? “Pronto…”
“Buongiorno piccola mia hai dormito bene?” mi domanda
“Sì, finché un bauco di nome Michael non ha avuto la brillante idea di svegliarmi! Senti un po’ renditi utile; mi sai dire per caso che ore sono?”
“Le sette e mezza Elena”
“Le sette e mezza! Ma io ti ammazzo! Adesso vengo giù e ti strangolo con le mie stesse mani!” urlo furiosa
“Se vieni giù fai solo metà del lavoro che ti aspetta…” dice Michael ridacchiando “Eh? Che cavolo stai a dire” rispondo io ancora mezza rincoglionita
“Voglio che tu ti vesta e in fretta! È un ordine, chiaro? Non ammetto discussioni! Ah, mi stavo dimenticando in stile motociclistico…” Sento provenire da fuori un rombo di motore, mi affaccio alla finestra e lo vedo in sella ad una Suzuki “Allora ti vuoi dare una mossa!” urla. Indosso in fretta e furia una canutiera verde con giacchetto da cameriere nero, pantaloncini di pelle neri, stivali da motociclista; che nella mia valigia non mancano mai, e la giacca di Bad, anche se fuori ci sono 35°C all’ombra e corro giù. Arrivata mi si para davanti agli occhi una visione celestiale, un adone con addosso i pantaloni del video Come Together, con la camicia di Man In The Mirror indossata durante il live e due riccioli che scivolano sul viso *ormoni a mille, Elena stai calma* “Cos’hai da fissarmi?”
“Eh? Chi io? Niente..” * ho solo una voglia irrefrenabile di stuprarti in questo istante sulla moto* “Allora possiamo andare. Salta su! E tieniti stretta mi raccomando” *Quanto ho aspettato per sentirmi dire queste parole e chi se lo fa ripetere due volte.* “ e non ti dimenticare il casco” e via a tutto gas.
“Michael dove stiamo andando?” gli chiedo durante il tragitto
“È una sorpresa! Non aprirò bocca finché non saremo arrivati. Abbi pazienza, ancora qualche ora” *oh mio Dio, ancora alcune ore! Questo mi vuole portare oltre confine. Aiuto!!! Aspetta un attimo…però un rapitore migliore non poteva capitarmi! Mi sa che non chiedo più soccorso* Ci allontaniamo sempre più da Bucarest per inoltrarci in ampi spazi verdi, bellissimi e incontaminati fin quando la moto si ferma.
“Siamo arrivati?” chiedo sperando in una risposta affermativa “Macché, ne abbiamo di strada da fare; da più proseguiremo a piedi”
“Ma io ho fame, non ho nemmeno fatto colazione per colpa tua! Mannaggia a te!”
“Tranquilla; dove stiamo andando c’è da mangiare in abbondanza. Immaginavo che avresti avuto una voragine allo stomaco” risponde ridendo come un cretino
“Che stiamo aspettando allora! Forza muovi quelle chiappe!”
“Certo che tu faresti di tutto pur di mangiare!” afferma ridendo a crepapelle; mi prende per mano e mi conduce su per una collina piena di alberi e fiori stupendi fino ad uno spiazzo illuminato dal sole, sull’erba una tovaglia e un cestino da picnic pieno di ogni ben di Dio. “Allora cosa ne dici?” mi chiede imbarazzato
“Dico che se non ti sbrighi non troverai nemmeno una briciola!”, cominciamo a correre e a furia di spintoni arrivo prima io gettandomi sulla coperta. “Quanta roba che hai prep…portato!”
“Come fai a dire che non l’ho preparata io?” mi domanda mettendo il broncio, lo fisso per 30 secondi e poi confessa: ”E va bene. Ha preparato tutto il mio chef, volevo farti una buona impressione!”
“E me l’hai fatta” gli dico dandogli un bacino sulla guancia “sei stato davvero dolcissimo ad organizzare tutto questo dopo quello che è successo.”
“Questo picnic è appunto per dimostrarti che in un certo senso quello che è accaduto ha fatto crescere la stima e l’affetto che provo nei tuoi confronti” * in me, invece, è cresciuto l’amore che provo per te*. Mangiamo distesi sulla tovaglia l’uno di fronte all’altra, parlando del più e del meno “Quali sono i 3 video dove mi trovi più sexy?” “Ma che razza di domanda è?
Non esiste, manco sotto tortura ti rispondo!”
“E dai” insiste con quegli occhi da cerbiatto
“Bad, Dirty Diana e Come Together. Soddisfatto?”
“E perché?”
“No, no, no! Questo è un segreto che mi porterò fino nella tomba! Se vuoi saperlo c’è un’unica maniera...”
“Cosa devo fare?”
“Devi…riuscire a…prendermi” dico tirandogli giù il cappello sugli occhi scappando a nascondermi tra gli alberi.
“L’hai voluto tu! Vedrai cosa ti faccio, quando ti prenderò!”
“Se ci riuscirai…” grido addentrandomi sempre più nel bosco. Ogni volta, però, scopre l’albero dietro al quale mi nascondo perché mi assale una ridariola incredibile, non che lui sia preso meglio, è rosso come non so cosa dal ridere; continuiamo così per almeno un paio d’ore, quando sfinita mi appoggio ad un albero per riprendere fiato “Ti ho presa finalmente! Però quanto corri; non me l’aspettavo che fosse così difficile prenderti” esclama cingendomi i fianchi e caricandomi sulla spalla, mi mette delicatamente giù sulla coperta e poi mi richiede per quale motivo lo trovo sexy in quei video: ”Dai, ti ho presa! Allora devi dirmelo!” insiste col fare da bambino testardo
“Sarà per via dei tuoi pantaloni di pelle e di tutte quelle maglie e camice scollate o che a furia di tentare di fare il fico strappi”
“Io non tento di essere fico io lo sono… Cambiando discorso quindi adesso ti sto attizzando?” mi domanda
“No! Non sono una morta di c…o fino a questo punto. Ma che vai a farneticare!” *invece mi attizzi sì e anche tanto* (ora sapete perché indossa una tuta di pelle durante l’History Tour) Mi tiro su sedendomi, comincia a fissarmi “Sai Elena, tu hai cambiato la mia vita e in meglio aggiungerei, non mi sento più solo e al mattino ho di nuovo la voglia di vivere; non penso più che sarà un altro giorno in cui tutti mi diranno cosa fare, dove e quando. Poi so che ci sarà qualcuno ad aspettarmi una volta finito il lavoro…Sono grato a Dio ogni giorno per avermi dato un’amica meravigliosa come te.”
“Michael…” *non posso dirglielo, è evidente che vuole solo che siamo amici, migliori amici, comunque nulla di più*
“Sì, cosa c’è?”
“No, niente. Non è nulla d’importante”
“Ogni cosa che esce dalle tue dolci labbra per me ha importanza, immensa anche” dice prendendomi il mento e alzandolo verso di lui
“Michael”, prendo tutto il coraggio che ho, “io credo di amar-“, mi stringe a se mettendo la mano sinistra dietro la mia schiena e la destra l‘intreccia con la mia sinistra e mi bacia, lasciando cadere la mia giacca, le sue labbra hanno un sapore di cioccolato (prima avevamo mangiato dei cioccolatini), è il bacio più bello di tutta la mia vita, la sua bocca cerca dolcemente ed incessantemente il contatto con la mia finché alla fine si allontana. “-ti”
“Invece io no!” *come? Che cavolo dici? Mi hai appena baciata con una tale passione e affermi di non amarmi?* “Io non credo di volerti bene, io ti amo, dal primo momento che ti ho vista; be forse non proprio dal primo, visto come ci siamo incontrati” stavolta cerco io le sue labbra, un altro bacio paradisiaco, pieno di passione e dolcezza nel suo tocco e nel modo in cui mi tiene stretta a se.
“Io non credevo…”
“Neppure io…” scoppiamo entrambi a ridere, mentre mi accarezza delicatamente il viso,
“Prima non avevo il coraggio di dirtelo ma quando ho compreso che potevo perderti e non rivederti mai più mi sono finalmente deciso a dichiararti tutto il mio amore. Ecco il perché di questo picnic. Solo che tu mi hai preceduto”
“Oh Michael, avevo il timore che tu non provassi i miei stessi sentimenti; ed è anche per questo che avevo accettato di andarmene”
“Sh…di quello non parliamone più. Ciò che è stato è stato. Non roviniamo questo magnifico momento. L’importante è che ora sei fregata perché non ti lascerò più” “Se questo vuol dire essere fregata allora vorrei esserlo stata molto prima. È l’unica cosa che desidero, che tu mi stia accanto e che mi ami”
“Sono le sole cose che bramo fare durante il resto di tutta la mia vita apparte cantare, ovviamente” non faccio in tempo a rispondere che un altro bacio mette fine alla conversazione.
Con la coda dell’occhio vedo un flash balenare da dietro alcuni cespugli “Michael ci deve essere un fotografo dietro quei cespugli”urlo, mi lascia per correre dietro al paparazzo che intanto si è messo a scappare, ma per nostra fortuna i suoi bodyguards lo fermano sottraendogli la macchina fotografica. *certo che a volte quegli scimmioni sono proprio utili* Trionfante ritorna con il premio in mano, io scoppio a piangere “Aveva ragione il tuo manager, è sbagliato. Non posso rovinarti la vita, guarda cosa stava per succedere. È meglio che non mi faccia più vedere, resterò chiusa in camera fino al giorno della mia partenza”,
mi prende tra le sue forti braccia, “Anche se fossero riusciti a pubblicare le foto non mi importerebbe nulla, tra noi non cambierebbe nulla, anzi, meglio così tutto il mondo adesso saprebbe quello che provo per te. Quindi non piangere, voglio vedere solo il tuo dolce sorriso e non quelle lacrime sul tuo viso, ti rendono brutta. Ti amo e niente potrà cambiare questo.”
“Ne sei convinto?” “Non sono mai stato così sicuro di una cosa in vita mia”
“Ma no che mi ami; quello lo so, che sono orrenda in questo momento” “Sei molto più bella quando sorridi” e guardandoci ci mettiamo a ridere. Ripreso il controllo di me stessa stiamo a fissarci negli occhi fino a che……

“You'll never make me stay
So take your weight off of me
I know your every move
So won't you just let me be
I've been here times before
But I was too blind to see
That you seduce every man
This time you won't seduce me”


…il mio telefono squilla “Pronto, ciao Bianca”
“Buon pomeriggio Elena, come va?”
“Non c’è male” rispondo stringendomi sempre di più a Michael
“Cosa stai facendo?”
“Niente di che…” affermo, mentre comincia a baciarmi il collo,
“Cos’è questo rumore?”
“Il massaggiatore”
“Ah, niente di che! Ti fai fare anche i massaggi! Ad ogni modo ti ho chiamato per dirti che domani arriverò a Bucarest e se non ti dispiace vorrei passare almeno una giornata con te”
“Dispiacermi? Al contrario ne sarei felicissima. Domani mattina sarò nella Hall ad aspettarti” “Ok, ciao” “Ti voglio bene, a domani”
“Ti voglio bene?Chi cavolo era al telefono?”
“La mia migliore amica, verrà domani a trovarmi il che significa che non ci potremmo vedere domani”
“Già la odio” risponde mettendo il broncio “È solo per un giorno, due al massimo”
“No, due giorni no! Non sopravvivere due giorni senza di te. Morirei.”
“Non fare il drammatico; sappiamo tutti e due che non morirai”
“Sì, è vero, ma sarà un’eternità”, lo bacio sulla bocca teneramente
“Questo ti può aiutare a sopportare l’eternità?” “Diciamo che per cominciare va bene”
Saliamo in moto e torniamo in albergo, andiamo nella sua suite, “Posso approfittare e farmi una doccia?”
“Certamente, la mia doccia è la tua doccia” dopo all’incirca una decina di minuti bussa alla porta
“Posso entrare?” “No, non ho ancora finito”
“Guarda che al tre entro. 1-2…3” nella fretta indosso il suo accappatoio “Peccato, speravo di coglierti di sorpresa. Sarà per la prossima” “Va fuori!” urlo io.
Dopo alcuni minuti esco ancora in accappatoio, in quel momento mi prende in braccio “Che stai facendo?” “Non voglio che i tuoi delicati piedini sì sporchino”, mi poggia delicatamente sul letto e poi si distende anche lui. Comincia a fissarmi

-sei bellissima. Ogni centimetro del tuo corpo è assolutamente perfetto. Il tuo viso così angelico, senza un’imperfezione, la tua pelle chiara e delicata, le labbra rosse al dolce sapore di ciliegia che non mi stancherei mai di baciare, quegli occhi più azzurri del cielo nei quali potrei sprofondare e perdermi. I tuoi capelli profumati che ancora bagnati le accarezzano il viso, quelle gambe che non finiscono mai, quei piedini così piccoli che mi ricordano quelli di un bambino e il tuo sorriso che mi fa letteralmente sciogliere e dimenticare tutto ciò che di brutto accade a me e nel mondo e che mi infonde una tale gioia e sicurezza. Grazie Dio di avermi creato un angelo così con il quale condividere finalmente la mia vita vuota che ora sarà solamente piena di amore; del nostro intenso e passionale sentimento .-

“A cosa pensi?”
“A quanto sei bella e a quanto stai bene con il mio accappatoio”
“Oh, merda! Questo è il tuo!” esclamo correndo in bagno
“Che c’è?” mi chiede ridendo a crepapelle
“Michael
puoi andare in camera mia a prendermi dei vestiti?”
“No”
“Come no? Non vorrai mica che rimanga in accappatoio tutto il resto della giornata?” “
Anche se la cosa mi alletterebbe un mondo, tu non sai quanto, ho qui qualcosina per te” e mi porge una borsetta.
Esco “Non è proprio il mio genere”
“Invece sì. Appena l’ho visto ho pensato a te”, un vestito lungo fin sopra al ginocchio, bianco con le spalline e una fascia sotto il seno blu, aderente fino alla vita e poi svolazzante sulle gambe con
scarpe col tacco da dieci abbinate
“Sembri una principessa, anche se per me lo sei stata dal primo momento” gli salto in braccio
“Tesoro…quanto ti voglio bene”
Ordiniamo la cena in camera, ci imbocchiamo l’un l’altra, dicendoci frasi dolci o guardandoci semplicemente (se qualcuno ci
avesse sentito gi si sarebbero cariati i denti) e quando è ora di ritirarmi gli do la buonanotte “Oh, no bella mia. Tu resti a dormire con me stanotte”
“ Uno a me gli ordini non lì da nessuno, nemmeno tu Bello mio! Secondo non mi sembra il caso ora”
“Visto che per chissà quanto tempo non ti vedrò voglio godermi ogni singolo istante che trascorriamo insieme”
“Se la metti in questi termini, allora va bene. Solo devo andare a prendere il mio pigiama” “Puoi dormire con la camicia del mio”
“E tu?”
“Io dormo con i pantaloni e la canutiera” “Ne sei sicuro? Guarda che ci metto due secondi ad andare a prendere il mio”
“Non sta farti problemi, se te l’ho proposto vuol dire che per me va bene. Voglio proprio vedere come ti sta”, mi reco in bagno a cambiarmi; “Visto anche con il pigiama ci completiamo a vicenda” mi dice guardandomi teneramente, con gli occhi da cerbiatto come sa fare solo lui da sotto le coperte
“Vieni qua accanto a me, mi sento così solo”, con un balzo mi trovo distesa vicino
“Ci sono qui io” rispondo avvicinandomi “ora non ti dovrai sentire più solo”. Dormiamo stretti per tutta la notte, stavolta, io avvolta dalle sue possenti braccia che mi accarezzano su e giù la schiena, l’ultima cosa che ricordo prima di essermi addormentata è Michael che mi sussurra all’orecchio:
”Ti amo, ora tu sei la mia unica ragione di vita, sei tutta la mia vita, non smetterò mai di dirlo. Te lo ripeterò fino a che non ne potrai più ”,
con le ultime forze rimastemi rispondo: ”Ed io non mi stancherò mai di sentirtelo dire” prima di scambiarci l’ultimo bacio di quella giornata che non dimenticherò mai perché è il giorno in cui finalmente ho cominciato a vivere davvero.


Scusate il ritardo e la lunghezza ma è un capitolo fondamentale [SM=g27828]
(angel66)
00venerdì 1 gennaio 2010 23:42
wao che bello
Michael's fan
00lunedì 4 gennaio 2010 20:34
CAPITOLO 9

La prima separazione


Mi sveglio al suono della meravigliosa voce di Michael che canta sotto la doccia I Just Can’t Stop Loving You, ancora più felice sapendo che questa sarebbe stata la prima mattina di tante altre che mi sarei svegliata così. Ad un certo punto esce dal bagno con addosso solo un asciugamano legato in vita “Scusa ti ho fatta alzare”
“Se per svegliarmi intendi mandata in paradiso allora si accetto le tue scuse” dico ancora mezza rincoglionita dal sonno,
“Ti prego, non sgranarmi gli occhi addosso”
“Perché non dovrei?”
“Guardami sono orribile, ho la pelle a chiazze per via della vitiligine. Sono un mostro. Non avrei mai voluto che mi vedessi in questo stato”
“Vieni qua” gli dico con voce rassicurante, mi metto in ginocchio in modo da riuscire ad abbracciarlo e a baciargli il petto “Non sei orrendo. Sei bellissimo. Sei la creatura più incantevole che esista sulla faccia della Terra” gli sussurro all’orecchio; si divincola dal mio abbraccio
“Non è vero”
“Ti ricordi ieri quando mi hai chiesto cosa avessi da fissarti”
“Sì”
“Ero estasiata dalla tua visione; avevo gli ormoni che si stavano scatenando. Volevo pure violentarti sulla moto” affermo imbarazzatissima
“Stuprarmi sulla moto…”
“Esattamente e poi non era vero che non mi attizzavi, anzi tutto il contrario”, il suo silenzio si trasforma in una fragorosa risata “Sei divino, il David di Michelangelo in confronto a te è una mezza calzetta e a chiunque dica il contrario occorre sicuramente un paio di occhiali, un buon paio aggiungerei”, stavolta lui mi stringe
“Se non ci fossi tu… Bisognerebbe inventarti”. Dopo qualche secondo mi domanda che giorno è “Mercoledì 10”
“Ho una riunione con quelli della Sony”
“Allora sarà meglio che vada visto che entrambi abbiamo da fare”
“No aspetta” mi ferma, prende il cellulare “Pronto…sì per la riunione possiamo discuterne a pranzo qui in albergo…ok allora ci vediamo a mezzogiorno”
“Ma cosa ti salta in mente?”
“Voglio fare colazione con te come si deve ecco cosa voglio”
“Che amore che sei. Cos’è questo buon odorino?”
“La nostra colazione per l’appunto”, va in cucina e ritorna con un vassoio di croissant fumanti e due bicchieri di succo d’arancia
“Guarda che potrei anche abituarmi ad essere viziata in questo modo”
“Perfetto perché d’ora in poi il mio scopo nella vita sarà quello di viziarti e di renderti felice”. Quelle parole mi fanno scattare, mi avvicino e comincio a baciarlo
“Guarda che si raffreddano”
“Stranamente non mi importa, ora voglio solo te”
“Elena, non correre…” mi freno
“Scusa, è solo che le tue parole hanno fatto scattare qualcosa dentro di me”
“Amore mio, io non voglio fare niente che tu non abbia intenzione di fare, anzi non sai quanto vorrei unire i nostri corpi e le nostre anime, ma…” “Non aggiungere nient’altro ho capito. Vuoi aspettare che sia maggiorenne giusto prima di fare l’amore?”
“Sì, non ho la minima intenzione di cacciarti nei guai”
“Ok, se lo facessimo ti potrei mettere in una brutta posizione e questa è l’ultima cosa che voglio” gli rispondo sedendomi appoggiandomi a lui e porgendogli un cornetto,
“Lo sai che mi hai appena chiamato Amore?” annuisce
“E non sarà l’ultima!” mi bacia sulla testa e afferma nuovamente di amarmi, mentre addenta il croissant. Va in bagno a vestirsi, poi entro io “Michael. Ma quanti spazzolini hai?”
“Due, quello nero è mio e quello rosso è per te, visto che spero passerai molto tempo qui con me specialmente tra le mie braccia”
“Ti bacerei se non mi stesi lavando i denti”, esco indossando lo stesso vestito della sera precedente “Ma lo sai che sei sempre più bella ogni giorno che passa?”
“E tu lo sai di essere sempre più dolce” “Lo so, quando ero piccolo mia madre mi ha immerso in un barattolo di miele” quelle parole non fanno in tempo ad uscirgli dalla bocca che il suo volto s’incupisce
“Scusa, non volevo farti pensare a quel periodo” gli dico abbracciandolo “Baciami”
“Cosa?”
“Ho bisogno delle tue labbra sulle mie”, la sua mano scivola sulla mia schiena, il suo corpo si protende verso il mio, le mie braccia appese al suo collo, un altro bacio più intenso ma intriso di tristezza “Che ore sono?”
“Le dieci”
“Allora sarà meglio che vada”
“Mi mancherai” “E tu a me” ribatto mentre apro la porta
“Aspetta. Un ultimo abbraccio” viene verso di me e mi stringe con delicatezza e decisione sussurrandomi di non dimenticare mai che mi ama.

Scendo giù nella Hall dov’è appena arrivata la mia amica, le corro incontro e ci abbracciamo “Ehi donna!”
“Ciao Elena”
“Ti trovo in forma”
“Anche tu; l’aria di Budapest ti fa proprio bene. E che cos’è questo vestitino?”
“In vacanza da sola, niente genitori, nessuno che mi conosce mi pare il momento giusto per trasgredire o no?”
“Questa è la mia ragazza. Ho una proposta da farti adesso mangiamo e poi visto che questa è la mia città passiamo tutto il pomeriggio e la serata in giro per locali. Ti va l’idea?”
“Eccome. Senti mangiamo qui al ristorante dell’hotel. Offro io”
“Ok. Posso sistemare la mia borsa in camera tua?”
“Certamente.”, mentre saliamo le scale mi chiede se ho incontrato ancora Michael dopo il concerto e le rispondo che probabilmente visto che è passata quasi una settimana si sarà pure dimenticato il mio viso e poi che cosa viene a cercare me con tutte le ragazze che gli ronzano intorno. Andiamo a pranzo
“Guarda c’è proprio lui seduto al tavolo lì all’angolo”
“Oh sì, è vero”
“Ma come il tuo idolo è seduto a dieci metri da te e tutto quello che hai da dirmi è sì è vero!” *capirai ci ho dormito insieme due volte*
“No. È che devo andare al bagno”, corro alla toilette, tornata chiedo “Allora mi sono persa qualcosa?”
“Michael è venuto qui a dirmi che sei proprio carina con questo vestito e mi ha domandato se sei single”
“E tu che gli hai risposto”
“Che sei disponibile e vogliosa di lui”
“Sei cretina per caso?”
“Dai. Non dirmi che non te lo vorresti portare a letto?” “No comment” “Guarda ti sta fissando da quando sei tornata dal cesso”
“E allora lasciamolo bollire nel suo brodo” rispondo rigirandomi verso di lei. Finito di pranzare ci rechiamo nella mia stanza
“Non ti ha tolto gli occhi di dosso nemmeno per un secondo. Secondo me è cotto e stracotto”
“Anche se fosse…non lo conosco neanche” “Non dirmi che non ti lusinga piacergli”
“Oh sì. È lui però che deve fare la prima mossa”
“Tu sai qualcosa che non mi vuoi dire altrimenti non saresti così calma”
“Voglio solo che mi racconti come stanno tutti e come se la passano senza di me sedute comodamente sul mio letto”. In camera discutiamo su quello che è successo dalla mia partenza, mentre ci prepariamo per uscire; è dir poco che sembriamo due prostitute, io meno essendo come posso dire già impegnata. Giriamo come minimo una decina di locali per rientrare alle 2: 00 del mattino ubriache fradice. Il mattino seguente ci svegliamo con un mal di testa incredibile, al posto della colazione ci divoriamo una confezione d’aspirine ciascuna e ci cambiamo, appena finito suo padre bussa alla porta dicendole che devono andare “Ciao” le dico ancora frastornata “Ci rivedremo presto. Ah, fammi sapere come va a finire con tu sai chi!”
“Ok. Ti voglio bene” concludo, mentre se né va. Con la poca stabilità rimastami mi dirigo verso la camera del mio tesoro, entro, mi butto sul letto “A che ore siete tornate?”
“Alle due. Ho un mal di testa micidiale”, comincia a parlarmi, ma mi addormento dopo pochi istanti.

Mi giro, lei sta dormendo beata col sorriso stampato sulle labbra ed io sto parlando da solo da mezz’ora come un cretino. Come sei bella… Non resisto devo stendermi accanto a lei, mi sdraio affianco cingendole i fianchi e sprofondando il viso nei suoi morbidi capelli profumati; infine mi addormento anch’io ipnotizzato dal suo respiro così regolare e tranquillizzante. Quanto ti amo.

Mi risveglio tra le sue braccia *che carino. Ha voluto farmi compagnia e non si è arrabbiato perché ero sbronza marcia*, sgattaiolo via dal suo abbraccio, guardo l’ora; *mm, quasi, quasi gli faccio una sorpresa*.
“È No. Un’altra volta no! È scomparsa di nuovo!”
“Guarda che sono in cucina”, si alza e viene da me abbracciandomi da dietro,
mi chiede: ”Cosa stai combinando?” baciandomi il collo
“Non lo vedi, preparo la cena. Per farmi perdonare di essermi addormentata mentre mi parlavi.”,
“Ecco spiegato il buon odorino che mi ha destato dal sonno”
“Scusa se ti ho svegliato non volevo. Ma ora fuori dalle scatole; ti chiamo io quando è pronto”
“Uffa…non posso neanche dare una sbirciatina?”
“E rovinarti così la sorpresa”; se ne va sconsolato. Dopo una ventina di minuti lo chiamo “È pronto! Vieni”
“Mamma mia quanta roba…ma esattamente che cosa sarebbe?”
“Mi deludi. Non dicevi di amare la cucina italiana e non riconosci un semplice piatto di pasta pomodoro e basilico e della tagliata”
“Scusa è che non riesco a capacitarmi”
“Di che cosa?”
“Che tu sappia anche cucinare”
“Aspetta prima di parlare e assaggia”; il primo boccone, un altro, uno ancora e così via.
“Ma ti sei mangiato tutto!”
“Non ho mai assaporato niente di così squisito. Dove hai imparato?”
“Eh, sai a guardare la propria mamma fare le faccende si imparano tante cose”
“Dimmi che sei reale e non un sogno”
“Cosa?”
“Sei intelligente, bellissima, atletica, sai cantare e ballare, i bambini ti adorano e tu adori loro e sei capace anche di preparare un pranzo da re…Sei praticamente la donna perfetta!”
“Eh, adesso. Non stiamo ad esagerare; almeno ti avessi preparato anche il dolce”
“Perché c’è anche il dolce?”
“Sai un tiramisù non si fa mica in mezz’ora”
“Anche il tiramisù! Sposami, qui, subito, all’istante!” scoppio a ridere
“Ma che ti sei rincretinito?”
“No sono solo pazzo. Pazzo di te, Amore mio”. Sparecchio e ci mettiamo seduti insieme sul divano “Michael come fai ad amarmi se di me sai pochissimo?”
“So tutto quello che occorre per cadere ai tuoi piedi. Conosco i tuoi sentimenti per me, che quando sorridi il mio animo si placa e trova la pace ,vedo quanto amore hai per i bambini, quanto loro ricambino, e quanto ti prodighi per far felice le persone intorno a te. Sono l’unico a sapere in quali posizioni ti piace dormire e quanto sei brava a sgattaiolare fuori dai letti senza farti sentire. Ma soprattutto conosco il tuo cuore, puro e grande, visto che a me l’hai aperto; avresti sacrificato i tuoi sentimenti per me per non farmi correre rischi con la stampa e tutti quegli schifosi tabloid…”
“Ok. Ho afferrato il concetto”
“Il punto è che io ho capito subito di volerti al mio fianco e tutto quello che ho scoperto su di te piano, piano non hanno fatto altro che confermare la mia scelta.”
“Non sono sicura che mi ameresti ancora se sapessi tutto di me”
“Non sarai mica un trans”
“No, scemo”
“Allora va bene. E poi abbiamo tutta la vita davanti, una vita insieme, per conoscerci”
“Hai ragione; abbiamo un’infinità di tempo per conoscere tutto dell’altra.”
“Vieni qui, intanto voglio cominciare con l’imparare a memoria ogni millimetro delle tue dolci labbra”, mi prende tra le sue forti braccia e mi bacia “Credo di non aver afferrato bene; mi sa che ho bisogno di un altro bacio”, uno, due, tre…
”Credo che avrà bisogno di molte ripetizioni signor Jackson”. Ad un certo punto alle 23: 00 al telegiornale: SCOOP. EDIZIONE STRAORDINARIA. Abbiamo scovato Michael Jackson al ristorante dell’albergo in cui alloggia in compagnia di una ragazza. Li vedete nella foto. I due hanno chiacchierato per alcuni minuti poi quando l’amica della ragazza in questione è tornata dal bagno lui si è affrettato a tornare al proprio tavolo. Che ci sia qualcosa tra loro due? Per ora è tutto, vi terremo informati.

“Ah, sì. Me ne stavo giusto per dimenticare. Guarda che la mia amica aveva quasi capito tutto grazie alla tua brillante conversazione. Adesso crede che tu ci voglia provare con me.” Dico arrabbiata
“Ho detto solo la verità cioè che con il vestito che ti ho regalato sei una favola”
“Non è giusto, te la riesci sempre a cavare. Comunque dovremo stare più attenti. Non voglio rovinarti la carriera in nessun modo”
“Quante volte te lo devo dire che rinuncerei anche al mio lavoro per te”
“Sei dolcissimo ma non dirlo nemmeno per scherzo. Non voglio privare il mondo intero di una mega star come te”
“Sciocca. Ora perché non riprendiamo da dove siamo stati interrotti?”
“Aspetta”
“Cosa c’è?” “La nostra prima lite”
“E non l’ultima spero”
“Perché?” “Perché poi facciamo la pace, è la parte più bella di ogni litigio…Quindi perché adesso non ci riconciliamo?”
“Sempre a quello tu pensi”
“È certo; sono un uomo e per di più innamorato alla follia!”
“Secondo me sei solo folle e basta”
“Ti faccio vedere io chi è il pazzo”, prende un cuscino e comincia a colpirmi, io faccio altrettanto finché nel giro di pochi minuti la stanza si riempie di piume che svolazzano. In quel turbine ci rubiamo un ultimo bacio, un ultimo ti amo prima di addormentarci l’uno accanto all’altra come la notte prima e quelle che verranno.
GioTanner
00lunedì 4 gennaio 2010 21:31
Ehi ma da quant'era che non commentavo? Be ragazzi veramente non ho mai tempo -___-'
Posso solo dire che quest'ultimi capitoli mi sono piaciuti davvero molto.
Ehi hai abbinato la bellezza del David a quella di Michael, ma sai che ti ammiro? Hai proprio ragione, Michael sconfigge Michelangelo e il suo David xDxDxD ahah
Poi la cosa della moto xD ma nooo, Michael in moto sai che non ci avevo mai pensato? Eppure è vero, ad esempio in Moonwalker lui va in moto (si, ma da coniglio xP) pensare a come l'hai descritto tu, ti prego scusami, ma fa scintille!

La storia del vestito nooooo, formidabile *__* t'adoro sul serio, e anche per il resoconto delle "lezioni di baci" e 1,2,3...ma che dolci insieme!
Io vi avverto, se poi muoro d'infarto per troppi zuccheri, la causa è tua!
Michael's fan
00lunedì 4 gennaio 2010 21:43
Re:
GioTanner, 04/01/2010 21.31:

Ehi ma da quant'era che non commentavo? Be ragazzi veramente non ho mai tempo -___-'
Posso solo dire che quest'ultimi capitoli mi sono piaciuti davvero molto.
Ehi hai abbinato la bellezza del David a quella di Michael, ma sai che ti ammiro? Hai proprio ragione, Michael sconfigge Michelangelo e il suo David xDxDxD ahah
Poi la cosa della moto xD ma nooo, Michael in moto sai che non ci avevo mai pensato? Eppure è vero, ad esempio in Moonwalker lui va in moto (si, ma da coniglio xP) pensare a come l'hai descritto tu, ti prego scusami, ma fa scintille!

La storia del vestito nooooo, formidabile *__* t'adoro sul serio, e anche per il resoconto delle "lezioni di baci" e 1,2,3...ma che dolci insieme!
Io vi avverto, se poi muoro d'infarto per troppi zuccheri, la causa è tua!




Grazie Gio.Detto da te mi lusinga. Comunque stai tranquilla nel prossimo non muori di infarto bè almeno nella parte centrale ma se hai paura che il tuo cuore scippo allora ti sconsiglio di leggere il cappy 11, che è in lavorazione. Rischierete tutti la vita, ve lo garantisco [SM=x47982]
marty.jackson
00lunedì 4 gennaio 2010 21:53
bellissimi questi ultimi due capitoli!!brava!! nn farci asp trp x il prossimo
(angel66)
00lunedì 4 gennaio 2010 23:10
bel capitolo brava
Michael's fan
00martedì 5 gennaio 2010 11:41
Re:
(angel66), 04/01/2010 23.10:

bel capitolo brava




Anche se non sono belli quanto i tuoi [SM=x47926]
BEAT IT 81
00martedì 5 gennaio 2010 15:56
Ero rimasta indietro!!!! Ho già rimediato ;-)))))) . Troppo forti i nuovi capitoli, davvero. Aspetto il seguito ;-))))))
Michael's fan
00martedì 5 gennaio 2010 22:24
Visto non vi ho fatto aspettare molto...
Vi avverto chi è debole di cuore non deve leggerlo [SM=x47982] e se lo fa è a suo rischi e pericolo...io vi ho avvisato!

CAPITOLO 10

Sogni e paure


“No. Prince non ce la faccio più” mi sveglio di soprassalto, preoccupata mi giro verso Michael per vedere se sta bene *per fortuna sta solo parlando nel sonno* “Prince, ti prego! Così mi uccidi!” *ma chi sarà questo Prince?* “Basta non ne posso più. Lo sai che papà muore quando gli fai il solletico” *Papà? Non starà per caso sognando la nostra famiglia?*. Siccome rischio di cadere dal letto decido di alzarmi per osservarlo meglio “Elena fai qualcosa ti prego…Come arrangiati? Guarda che è anche figlio tuo!” * sta proprio sognando la nostra famiglia. Che dolce!*. Dopo un po’ si calma *quanto è bello, Così puro e indifeso. Scommetto che se lo vedessero così non direbbero tutte quelle stronzate nei suoi confronti; nessuno oserebbe aprir bocca. Certo che ho avuto una fortuna inimmaginabile a trovare un uomo come lui !*.
Gli do un leggero bacio sulle labbra dopo di che apre gli occhi “Scusa non volevo svegliarti. Eri così carino che non saputo resistere”
“Figurati tesoro. È tutto ok. Lo sai che adoro i tuoi baci” mi risponde con gli occhi pieni di sonno “Che ore sono?”
“Le otto e mezza”
“Allora era proprio ora che mi alzassi”
“Mi sai dire per caso chi è prince? “
"Prince? Ho parlato nel sonno?”
“Sì e per dieci minuti buoni, dimenandoti come un pazzo, mi hai quasi fatta cadere dal letto”
“Mi vergogno a dirtelo”
“Mi ami o no?”
“Ma che domande sono. Certo che ti amo, più della mia stessa vita”
“Allora non ti devi vergognarti di nulla”
“Va bene. Stavo sognando che tu ed io eravamo a Neverland, sposati, con nostro figlio prince che mi faceva il solletico e tu alle mie richieste d’aiuto rispondevi: Arrangiati. È figlio tuo, mentre ridevi a crepapelle”
“Non sai quanto ti amo” affermo scoppiando a piangere
“Perché piangi?”
“Perché non avrei mai pensato di poter provare una felicità simile. In somma non credevo fosse possibile, proprio a me. Grazie Michael, non ti ringrazierò mai abbastanza per questo. E non ti preoccupare ti darò tutti i figli che desideri”
“Vieni qua” mi dice allargando le braccia “ora smettila se no piango pure io. Se devo dirla tutta sono io che dovrei dirti grazie. Hai colmato il vuoto che c’era nel mio cuore e nella mia anima”, abbracciati piangiamo giurandoci amore eterno. Successivamente facciamo colazione e involontariamente mi scappa: ”Sai in questa settimana e mezza ho passato più tempo qui che in camera mia. Basterebbe che portassi le mie valige e facessimo trasferire le chiamate per me in camera tua.”.
“Facciamolo, così tu correresti meno rischi e passeremmo ancora più tempo insieme. Vado subito a provvedere”. Dal momento in cui esce passano quaranta minuti, preoccupata apro la porta per vedere se sta arrivando, apro un basta per vedere senza essere vista e vedo Michaelcon le spalle contro la porta assediato dai giornalisti “Allora chi era quella ragazza al ristorante?” “Perché è scappato quando l’ha vista arrivare?” “Non era forse quella che è salita sul palco durante il concerto?”, è spaventato, oserei dire terrorizzato, *non ce la faccio a vederlo così* , con la mano afferro il suo braccio e con tutta la forza che ho lo tiro dentro. Mi abbraccia piangendo “Scusa, non volevo cacciarti in questa situazione. Credimi non ne avevo intenzione. Adesso se la prenderanno anche con te”
“Non mi importa. I giornalisti e i paparazzi non mi fanno paura. E poi per te e per il nostro amore affronterei tutto e tutti”
“Quanto vorrei avere la tua stessa forza”
“Ma ce l’hai. Hai affrontato e sopportato i giornalisti per anni e anni ma adesso hai me con cui dividerne il peso. Ti aiuterò, in fin dei conti è colpa mia di questo nuovo casino”
“è il casino migliore in cui sia mai capitato e poi se mi bastoneranno perché ti sto accanto allora sarà il più dolce peso del mondo. Se tu sarai al mio fianco nulla potrà farmi più del male”.
I giornalisti se ne andarono portandosi via come ricordo la foto del mio braccio che afferra quello di Michael. Mi dice che oggi deve andare alle prove quindi non ci saremo visti per il resto della giornata e poi mi chiede cosa farò io, gli rispondo che non ho intenzione di farmi intimorire da quattro paparazzi e che quindi uscirò a fare un giro travestendomi ovviamente, cioè vestita in pelle dalla testa ai piedi, ed usciamo; prima lui per attirare tutti i giornalisti ed i fotografi. Verso l’una mi chiama “Pronto Amore volevo solo dirti che stasera non ce la faccio e che ti amo”
“Non importa vorrà dire che ti aspetterò” in quel momento arriva un giornalista che mi interroga a proposito del mio bracciale, che a quanto dice è lo stesso della ragazza che era in camera di Michael Jackson e poi mi domanda se sono stata al suo concerto*ma che strano?* io garbatamente gli rispondo che sono appena arrivata, che alloggio presso una mia amica, quindi non posso essere stata presente al live, e che milioni di ragazze avranno il mio stesso bracciale si scusa e se ne va. “Tesoro era un giornalista?”
“Sì” “
Mi dispiace. Scusa, scusa, scusa!” dice piangendo
“Basta piangere, come hai sentito l’ho liquidato. Ed ora torna alle prove se no vengo li e son dolori”
“Vorrei tanto che tu fossi qui”
“Lo vorrei anch’io ma guarda che non scapo mica; ci rivedremo stasera in albergo.”
“Ti amo”
“Idem”. Proseguo col mio giro finito, torno in albergo per mangiare e poi nel vano tentativo di aspettare il mio uomo mi addormento sul divano.

-Finalmente è finita. Non è possibile concludere le prove alle due del mattino. Povera Elena spero non mi abbia aspettato in piedi. Prove peggiori credo di non averle mai fatte, ogni mio pensiero era rivolto a lei e a tutto quello che dovrà subire se mi vorrà rimanere accanto e al suo incontro con quel giornalista.-
Entro, trovo il carrello della cena con un biglietto: Ciao Amore, sapevo che saresti tornato affamato quindi ho ordinato qualcosina per te. Se dormo svegliami non voglio che ceni da solo. –come avrò meritato una donna del genere-. Prendo il piatto e mi siedo sulla poltrona per osservarla dormire –non mi stancherò mai di guardare il suo dolce visino quando ronfa. È uno spettacolo- Finito la prendo in braccio per portarla a letto facendo attenzione a non svegliarla e poi mi addormento accanto a lei.


“Ti avevo detto di svegliarmi una volta arrivato!”
“Amore dormivi così beatamente, sorridevi persino. Non ne ho avuto il coraggio”
“Sì, ma volevo stare con te se non te lo ricordi tra due giorni dobbiamo partire entrambi” un velo di tristezza scende sul volto di Michael
“È vero. Tra solo due giorni mi lascerai” disse stringendomi a se “ho paura” continua “che ogni cosa che faccio possa allontanarti da me. Non sopravvivrei se accadesse”
“Non mi allontanerò mai da te perché tu ormai sei qui, nel mio cuore” “Vieni con me. Vieni in Giappone”
“Non sai quanto mi piacerebbe ma sono minorenne e i miei genitori non lo permetteranno mai”. Passiamo tutto il sabato tra baci e lacrime.

Domenica camuffati a dovere andiamo in giro a fare shopping perché Michael vuole comprare dei regali ai miei e a mia sorella *furbo lui. Vuole ingraziarsi i futuri suoceri* poi torniamo in albergo dove ad aspettarmi sul letto c’è un meraviglioso vestito da sera, lungo, rosso con lo spacco sulla schiena unito al davanti da due fili di perle preziose “Cos’è questo?” “Volevo che la nostra ultima sera fosse speciale, più delle altre, quindi ho organizzato una piccola sorpresa. Ora, su, non vedo l’ora di vederti addosso quell’abito”. Uscendo dal bagno lo vedo che indossa uno smoking nero bellissimo, rimane a bocca aperta “Sto così male?” “Al contrario. Devo telefonare in paradiso per dirgli che hanno perso il loro angelo più bello, però dovranno lottare per riaverti perché non ti cederò tanto facilmente” *riesce a trasformare ogni momento in un’occasione per dichiararmi tutto il suo amore e per farmi sentire speciale*. Scendiamo al ristorante dove stranamente c’è un tavolo solo “Così nessuno ci disturberà. Ora signorina se vuole seguirmi…” mi prende per mano, mi fa sedere e mangiamo. Durante la cena le frasi dolci si sprecano, le nostre mani non fanno altro che accarezzarsi e sotto il tavolo i nostri piedi fanno altrettanto. “Quanto sei bella stasera” dice facendomi assaggiare un boccone del suo piatto “ma ovviamente lo sei sempre” detto questo si alza “Vuole concedermi l’onore di questo ballo?”
“Certamente”, balliamo per ore ed ore tra caschè e giravolte lo supplico di fare un moonwalker solo per me
“Ora voglio vedere te farlo” ribatte subito dopo averlo eseguito, lo faccio
“Non ti azzardare a farlo in giro” dice serio “se no io sarei spacciato” e mi bacia. Mi porta fin su in camera in braccio per poi chiedermi “Amore vuoi fare di me l’uomo più felice della terra?”
“Sbaglio o ti avevo già detto che se fosse stato per me ti avrei stuprato sulla moto?”, mi adagia lentamente sul letto, mi toglie le scarpe e comincia a baciarmi dai piedi fino a … poi mi strappa le mutandine con i denti ed il resto è pura passione.
“Michael non avrei potuto desiderare una prima volta migliore. Ma non volevi aspettare?”
“Non ce la facevo più. Poi volevo che tu fossi completamente mia prima di separarci” dopo questa frase via con i baci, tante carezze, frasi tenere e pronti per il secondo round.

Ragazzi son pronta ai commenti e siate spietati visto che ho intenzio di presentare la storia una volta finita ad un editore.
Michael's fan
00venerdì 8 gennaio 2010 18:55
Sero vi piaccia:

CAPITOLO 11

Un Amore che dura anche a distanza


“Dai Michael sbrigati. Dobbiamo muoverci!”
“Non è colpa mia le tue valige non si chiudono!”
“Sì che è colpa tua chi ha voluto comprare dei regali extra per i miei?”
“Tesoro non voglio litigare; non abbiamo il tempo per far pace!” prepariamo in fretta e furia le valigie, ci siamo svegliati tardi, eravamo molto stanchi dalla sera precedente. Corriamo a prendere un taxi e ci dirigiamo all’aeroporto. Facciamo insieme il checking e poi ci prendiamo un momento tutto per noi, per salutarci come si deve, “Allora ci siamo, è arrivato il giorno più brutto della mia vita. Ho appena incontrato la mia anima gemella e già la devo lasciare ”
“Non fare così, se no piango. Sarà solo per poco…e poi ci possiamo sentire tutte le volte che vuoi”
“Non è la stessa cosa. Non potrò più stringerti tra le mie braccia e baciare quelle dolci labbra”
“Uffa….ma… possiamo…non so cosa dire”
“Allora non dire niente e stingimi” con quell’abbraccio non c’è stato bisogno di pronunciare nulla. “Dai lasciami se no perdiamo entrambi l’aereo”
“Non mi importa. Voglio restare così per sempre; magari il tempo si fermasse in questo istante”
“Lo so che sei il RE del Pop, colui che fece vedere il moonwalker a tutto il mondo, il primo artista di colore a finire su MTV e avanti… ma penso che tu il tempo non sia ancora in grado di fermarlo” ridiamo tutti e due
“Quanto mi mancherà sentire la tua voce, guardarti dormire accanto a me ed essere il primo a darti il buongiorno”
“Non ricominciare!! Ti odio quando fai così”
“Ah, è così?”
“No, non ti odio. Come potrei odiare l’uomo che mi ha fatto scoprire l’amore e che mi ama più della sua stessa vita”, andiamo avanti con queste frasi fin quando imperterrita gli dico di lasciarmi andare “Almeno un ultimo bacio” implora “non si nega mai l’ultimo desiderio ad un condannato a morte”, mi alzo in punta spostando le mie braccia da dietro la sua schiena a dietro al suo collo e ci baciamo, in esso c’è tutta la nostra passione, l’amore e purtroppo anche la tristezza del doverci separare. Quando finalmente decide di lasciarmi corro a prendere il mio aereo con il cuore colmo di tristezza e il volto di lacrime, prima di attraversare l’uscita mi volto e gli grido “Ti amo, non te lo scordare”
“Anch’io ti amo e non ti dimenticare che sei tutta la mia vita” e anche lui si dirige a prendere il suo aereo. Salgo e prendo il mio posto quando suona il cellulare “Già mi manchi”
“Ma non sono nemmeno decollata”
“Lo so ma non ci posso far niente, lo sai che una parte del mio cuore sta partendo con te”
“E l’altra?”
“Me lo vorrai lasciare un pezzettino per vivere no?” scoppiamo a ridere entrambi
“Amore, non fare così, se no non mi arrivi al prossimo incontro e lo sai che farò di tutto per rivederti”
“Allora siamo in due. Va bene tesoro ti lascio volare tranquilla e cercherò di non pensare alla nostalgia che già ha attanagliato il mio cuore”
“Buon volo anche a te e miraccomando…”
“Cosa? Guarda che sono un bravo bambino io!”, il resto del volo proseguì tranquillo. Arrivata all’aeroporto trovai tutti i miei amici e la mia famiglia ad aspettarmi *almeno fossi tornata dal fronte*, vado a casa, disfo le valigie e do ad ognuno il regalo che Michael ha comprato: a mia sorella un computer portatile e l’ultima barbie uscita, a mio padre l’abbonamento alle partite della Juventus e i biglietti per il prossimo mondiale e a mia madre un vestito da sera e i gioielli abbinati Gli racconto tutto, in effetti non proprio tutto, mia mamma mi porta in camera sua perché le facessi vedere il vestito e le raccontassi della stupenda notte che abbiamo passato insieme. “Avete usto le dovute precauzioni? Perché non voglio diventare nonna prima del tempo!”
“Certo mamma”
“Si sono contenta che finalmente hai trovato qualcuno che possa ricambiare l’amore che tu puoi dare, e guarda che è davvero tanto. Bella fortuna però, hai fatto innamorare la più grande Popstar del mondo”
“Mamma io lo amerei anche se fosse un barbone, non mi importano i suoi soldi, le sue proprietà o la sua fama. A me interessa solamente il suo cuore che a quanto mi ha detto gli ho rubato”
“Ah, la mia piccina è proprio innamorata.” Ad un tratto squilla il telefono “Amore sei già arrivata?”
“Sì e tu?”
“No, ne avrò ancora per due ore buone. I tuoi hanno già visto le cosettine che gli ho comprato?”
“Sì e sono tutti entusiasta soprattutto mia madre, detto in confidenza ti considera già suo genero perché mi rendi felice e mi ami come nessun’altro sa fare”
“Dille che sono io quello fortunato e che la ringrazio moltissimo per averti messo al mondo” io riferisco a mia mamma e diventa una conversazione tra loro due a tutti gli effetti solo che io faccio da traduttrice. “Allora amore buon volo e ci sentiamo più in la. Ok?”
“Come vuoi tu. Ti amo” “
La cosa è reciproca” concludo la telefonata
“Ma che per caso mi vuoi portare via il moroso? Ti ci vuoi fidanzare tu?”
“Che ho detto?”
“Oh Michael, è un vero privilegio…mia figlia è davvero una ragazza fortunata…ma non così mi fai arrossire! Basta o devo continuare”
“Forse mi sono lasciata un po’ prendere ma piccola sono così felice per te che…”
“Alt! Piccola è il soprannome che mi ha dato quindi non mi puoi più chiamare così!” “Va bene. Ma lo sai che per me resterai la mia piccola” *quanto odio sentirmi dire sta frase*

28 agosto

“Ciao tesoro. Come va?”
“Male”
“Perché?”
“Perché tu non sei qui. Ma non c’è forse qualcosa che vuoi dirmi”
“Non mi pare...”
“Ti do un indizio: qualcuno oggi diventa un anno più grande”
“Non so chi...forse Bubbles?”
“No! Io. Te ne eri scordata vero?” in quel momento bussa un fattorino alla porta che gli consegna il mio regalo “Allora non te l’eri dimenticato”
“E come potrei?”
“Scusa, ma adesso non ho tempo, lo aprirò oggi pomeriggio. A proposito li che ore sono?” “
È mezzanotte. Ma non cambiare discorso; cosa devi fare?”
“Il mio manager ha organizzato degli incontri con delle fan”
“ah, il tuo manager? Oppure tu? Guarda di non farmi le corna…perchè io prima o poi vengo a sapere tutto!”
“Ma cosa pensi? Lo sai che per me sei l’unica donna!”
“Sarà meglio per te…comunque scherzavo. Guarda che di te mi fido ciecamente. Allora ci sentiamo più tardi”
“Ai suoi ordini capo!”
Durante il tardo pomeriggio (ora italiana) mi richiama dicendo che è un regalo stupendo: gli ho regalato il dvd di Peter Pan, il libro personalizzato con lui coprotagonista e dei buoni validi per dei baci, solo i miei ovviamente e un cd dove gli canto Happy Birthday. “Non ho mai ricevuto un regalo così bello in tutta la mia vita. E poi la tua voce è sublime nemmeno io riesco a cantare così”
“È perché pensavo a te, mentre mi registravo e comunque non è vero tu canti molto meglio di me; altrimenti ci sarei io al posto tuo in Giappone non credi?”
“Non si sa. Magari Dio avrebbe potuto farlo. Mi manchi tanto sai.”
“L’incontro con le fan? Sempre adoranti e pronte a saltarti addosso?”
“Non fare la gelosa…te l’ho già detto che io amo solo e solamente te. Cosa stavi facendo?”
“Stavo guardando le nostre foto” “Le nostre foto?”
“Sì. Quelle durante il concerto, al picnic, mentre mangi la pasta e tutte le foto che mi hai scattato nel negozio ogni volta che uscivo dal camerino”
“Lo sai anche io ho delle nostre foto?”
“Davvero? Quali sono?”
“Quelle che ha scattato quel fotografo al quale abbiamo sottratto la macchinetta. Devo dire che sei venuta stupendamente soprattutto in quelle dove noi ci baciamo”
“Non è giusto. Pure io le voglio”
“Facciamo così, quando vengo a trovarti te le porto. Ok?”
“Ok? È stra ok! Non vedo l’ora che arrivi quel giorno che precisamente sarà?”
“Sorpresa!”
“Va bene tieniti i tuoi segreti”
“Non ti sarai mica offesa, vero?”
“No”
“Bene allora posso andare a dormire” “E mi lasci così?”
“No. Ti lascio con un ti Amo” e chiude la chiamata *ira funesta. Quanto mi fa incazzare quando riattacca così presto però devo capirlo sarà stanco con tutti quegli impegni*

17 novembre

È il giorno del mio diciottesimo compleanno, sono appena tornata da una piccola festicciola organizzata dai miei amici in centro. “Mamma ha telefonato tu sai chi?”
“No tesoro. Senti ora devo andare giù per un po’ quindi sai cosa fare” se ne va lasciandomi sola (mia sorella è a scuola e poi a nuoto), all’improvviso suonano al citofono ma non vedo nessuno solo uno strano pacco. Mi affretto a scendere e trovo una macchina incartata e con tanti fiocchi rosa; c’è un bigliettino: da colui che ti ama con tutto il cuore. Tanti auguri alla mia dolce metà; scarto la macchina, è una decappottabile rosso fiammante con dentro una miriade di fiori. Salgo dentro e dai sedili posteriori completamente sommerso da essi emerge Michael con una rosa rossa scarlatta in bocca. “Auguri Amore mio. Mi sembrava il regalo più adatto per i tuoi 18 anni”
“Il mio regalo perfetto sei tu”, lo aiuto a scendere, “Ma come hai fatto?”
“Mi ha dato una mano tua madre”
“Mia madre non sa una parola d’inglese!”
“Ma io d’italiano sì” mi risponde in italiano “ho preso lezione durante il tempo libero”
“Lo sai che sei un grande stronzo?”
“Perché mai sarei uno stronzo?”
“Perché sei riuscito a farmi piangere al mio compleanno e mi hai fatto stare un casino in pensiero! In una settimana non mi hai telefonato nemmeno una volta e non hai risposto”
“Ero molto impegnato…”
“Lo so. Scusami è che sono un po’ nervosa. Non ce la facevo più a poterti guardare solo in tv e parlarti per telefono”
“Non è che hai anche il tuo ciclo?”
“Eh…che razza di domande fai? Comunque sì” passiamo tutta la giornata insieme abbracciati sul mio letto sotto l’occhio vigile di mia madre che per conto di mio padre ci tiene d’occhio.
“Che bella camera che hai. Mi piacciono soprattutto le pareti” *forse perché sono tappezzate di tue foto?*
“Lo so. È figa! L’unico problema è che la devo dividere con quello sgorbio di mia sorella ”
“Tu sei fortunata, io ero preso molto peggio…”
“È vero ma adesso hai case sparse per il mondo e che case!”
“Sarei più felice di vivere in una catapecchia con te piuttosto che in quelle che possiedo da solo”
“Smettila se no va a finire che se ci sposeremo avrai finito tutte le romanticherie e le sorprese”
“Io sono l’uomo delle sorprese mia cara e quindi quando ci sposeremo, perché lo faremo, te ne farò ancora. Non ti devi preoccupare di questo ma piuttosto del fatto che ora non riesco a vivere senza di te” un breve momento di pausa dove ci contempliamo guardandoci fissi negli occhi., “Tesoro, se morissi in quest’istante morirei felice perché sono tra le tue braccia. Mi mancava questa sensazione.”
“Sono discorsi da fare questi? Proprio il giorno del mio compleanno per giunta!” “Ora, però, devo andare domani ho un concerto”
“Ma non resti per conoscere anche mio padre e mia sorella?”
“Magari un’altra volta. Devo proprio scappare, in Giappone sono nove ore in avanti…”
“Va bene. Così tuttavia è peggio che non vederci affatto”
“Non dire così tra poco è Natale e ho intenzione di prendermi una pausa per poter stare da solo con te”
“Promesso?”
“Croce sul cuore”,
lo vedo andarsene così com’è arrivato.
BEAT IT 81
00sabato 9 gennaio 2010 00:17
Grande capitolo nuovo!!!!!!! Aspetto già il prossimo ;-))))
Michael's fan
00lunedì 11 gennaio 2010 18:18
CAPITOLO 12

Il primo Natale di Michael e il nostro


“Allora posso venire oggi?”
“Purtroppo non è possibile. È la prima vigilia da quando è morta mia nonna (vero) e mi sembrava carino passarla con il nonno ed il resto della famiglia. Non avercela con me”
“Perché dovrei avercela con te? Fai benissimo. Domani?”
“Quanta impazienza. Sì, domani è ok; ma dopo le 10:30”
“Perché?”
“Vado a messa”
“Brava bisogna sempre ringraziare Dio. Se non fossi così impegnato…”
“Per cosa lo ringrazieresti?”
“Per avermi fatto conoscere te ed averti fatta innamorare di me. Lo sai sono al settimo cielo; questo sarà il e sono stra felice di trascorrerlo con te…”
“Non sai quanto lo sono io”
“Amore allora domani mi troverai davanti alla Chiesa. Non ti dico ti amo…voglio dirtelo domani guardando nei tuoi splendidi occhi e accarezzando il tuo dolce viso che mi manca davvero…”
“E a me manca il tuo meraviglioso sorriso. Ora basta con la nostalgia. Ci vediamo domani”
“Meno male, non ce la faccio più, fortuna che tra meno di 24 ore sarai di nuovo tra le mie braccia, fremo dall’impazienza”.

25 dicembre

Appena finita la funzione mi precipito fuori e lo trovo li in piedi sulla neve ad aspettarmi (ovviamente travestito), gli corro incontro e lo abbraccio “Amore auguri”
“Buon Natale tesoro” rispondo piangendo, ci baciamo, baciamo e baciamo “Mi sei mancata moltissimo”
“E tu a me, è stato un mese infernale senza te”.
Dopo alcuni minuti arrivano anche i miei e mia sorella “Tanti auguri signori e anche a te piccolina”
“Oh mio Dio. Tuo moroso è Michael Jackson! Che cavolo perché non me l’hai detto prima?”
“Sta zitta o vuoi che ti senta tutto il mondo?”
“Sì scricciolo, mi hai scoperto. Sei in gamba” si rivolge poi ai miei genitori “Mi dispiace rubarvela ma vostra figlia mi mancava terribilmente”
“E tu a lei. Comunque capiamo che vogliate stare insieme visto che vi vedete così poco” dice mia madre
“A me non piace che stia a casa da sola con lui. Non mi fido”
“Papà! [SM=x47975] Scusalo ma se fosse per lui potrei aver un ragazzo solo ad 80 anni suonati”
“Ha la mia parola di gentiluomo che non farò nulla a sua figlia tranne abbracciarla e magari qualche bacietto” *dai papi. È venuto dall’altra parte del mondo solo per vedermi e tu ci fai perdere tempo con il 3° grado!*
“Dai, so che è un bravo ragazzo. Ora vi lasciamo andare” *ragazzo? Ha quasi l’età di mia madre!*
”No. Non voglio” mia sorella si appiccica a lui “non voglio lasciarlo andare. Voglio conoscerlo e ballare Thriller assieme”
“Smettila di fare la piattola e andiamo!” le risponde mia mamma
“Sono io quella che ti ama non mia sorella”
“Senti. Se le cose non dovessero funzionare con Elena ti terrò in considerazione” le sussurra all’orecchio, allora mia sorella si calma e lo lascia andare
Ci dirigiamo verso casa mai, abbracciati, esattamente come quando ci stavamo recando al concerto con l’unica differenza che adesso ci sono 2°C ed è pieno di neve. Entro a fatica visto che Michael si è avvinghiato a me, peggio di una piovra, roba che per poco non cadiamo. “Ma non avevi detto a mio padre che mi avresti solo abbracciata?”
“Ma lo sai che io sono Bad, Really really Bad!”
“Se. Se tu sei Bad io sono la regina d’Inghilterra”
“I miei ossequi vostra maestà”
“Mi dai anche spago adesso?”
“Saluto solo la regina del mio cuore”
“La tua regina va a preparare il pranzo, se vuoi puoi guardare un po’ di tv comodamente seduto sulla mia poltrona”
“Preferisco guardarti cucinare…è da più di un mese che non ammiro il tuo bel sedere” “
Se preferisci…”
“Eccome!”. Preparo una montagna di roba
“Festeggiamo per caso un’occasione speciale?”
“Il nostro primo Natale insieme! Scemo! Scusa se ho esagerato un pò con le porzioni ma sono abituata a cucinare per quattro. La mamma dice he devo fare pratica”
“Per cosa?”
“Per diventare una brava moglie e mamma” rispondo arrossendo “
Sarai una moglie e una madre meravigliosa. Mi rendi felicissimo solo con un sorriso e ho visto come ti comporti con i bambini”
“E tu un padre stupendo”
“Di questo non sono sicuro. Perché tu sì?”
“Tutto quello che hai detto di me vale anche per te, e poi tu sei rimasto nell’anima un bambino il che è un vantaggio non credi?”
“L’unica cosa che so è che non vedo l’ora di formare una famiglia con te”, in quel momento mi alzo e tiro fuori dal frigo una teglia di tiramisù “E al più presto visto che sai cucinare il mio dolce preferito” continua ammaliato dalla visione di ciò che tengo in mano
“E poi dici che sono io quella che pensa sempre al cibo…” mi siedo in braccio e ci imbocchiamo a vicenda poi facciamo il brindisi con un bel bicchiere di Prosecco (visto che sono veneta d.o.c) augurandoci che questo sia il primo di molti Natali insieme.
Finito lo prendo per mano e lo porto in salotto dove ci scambiamo i regali: io gli ho confezionato un album con tutte le nostre foto mentre Michael ha inciso un demo per me, la canzone Beautiful Girl così ci ritroviamo a sfogliare la foto al suono di quella meravigliosa canzone… I’m in love with a beautiful girl
“È il regalo più bello che mi abbiano mai fatto, anche se quello più prezioso sei proprio tu Michael” affermo in preda ad un pianto di gioia.
“Ti va di uscire a giocare?”
“Aspettavo solo che me lo chiedessi” risponde infilandosi già il cappotto, costruiamo i nostri pupazzi e poi comincia una battaglia all’ultimo sangue a palle di neve, ci rincorriamo come matti. Metto persino della neve dentro il suo cappotto, prontamente si vendica facendomi dolcemente cadere sulla neve e baciandomi delicatamente solo come lui sa fare. *chi l’ha detto che la vendetta è amara?* . Rientriamo congelati dalla testa ai piedi, gli chiedo se gli va una cioccolata calda per riscaldarsi, annuisce, beviamo seduti sul divano abbracciati quando afferma di avere ancora freddo per potersi stringere ancora di più a me.

-se lo sapevo che il Natale significasse stare con le persone che ami, una manifestazione d’amore avrei cominciato a festeggiarlo molto prima. Sono felicissimo di poter stare qui abbracciato con la persona che amo e desidero di più al mondo. Vorrei solo trovare le parole per esprimerle esattamente come mi fa sentire…perché anche nella sua canzone mi sono trattenuto perché pensavo che allo studio potessero capire qualcosa-

Una cena veloce e poi a guardare sul nostro divano Twilight ma ci addormentiamo prima della fine del film. I miei rientrano poco più tardi trovandoci abbracciati sul divano “Che carini che sono! Si vede quanto si amano” afferma mia mamma
“Sarà per me vuole solo aproffitarsene! Quando si stancherà di lei la lascerà spezzandole il cuore”
“Ma smettila! Hai solo paura che ti porti via la tua bambina!”.

La mattina seguente ci svegliamo insieme, andiamo in cucina da mia madre che sta preparando la colazione “Cosa volete per colazione ragazzi?”
“Latte e biscotti” rispondiamo all’unisono
“Insieme. Devi fare penitenza”
“Ok vieni qua” e mi stampa un tenero bacio davanti a mia madre alla quale gli si sta sciogliendo il cuore, poi aspettiamo che mio padre e mia sorella si sveglino.
Durante il pranzo “Vi sono piaciuti i piccoli pensierini che vi ho portato?”
“Sì. Sono bellissimi” risponde lei “ma quando li abbiamo aperto voi dormivate e non ci sembrava il caso di svegliarvi…” mi sussurra all’orecchio che deve dire una cosa importante
“Sonia potresti andare nell’altra stanza? Dobbiamo parlare di cose da grandi”
“Ok, Michael. Se me lo chiedi tu…”, mi prende la mano e comincia a stringerla
“Signori volevo chiedere una cosa molto importante a vostra figlia ovviamente con la vostra benedizione “
“Elena” si gira verso di me stringendomi ancora più forte la mano “Vuoi venire a vivere con me?”


Ragazzi spero vi piaccia
[SM=x47981] dei vostri commenti
BEAT IT 81
00lunedì 11 gennaio 2010 22:20
Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhh!!!! Elena dì di sì!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Troppo dolce questo capitolo, brava!!!!!! Nn vedo già l'ora di leggere il prossimo!!!! ;-)))) Baci
(angel66)
00lunedì 11 gennaio 2010 22:52
bellissimi brava
Michael's fan
00venerdì 15 gennaio 2010 18:20
CAPITOLO 13

Due lettere che cambiarono la mia vita


È incredibile come la vita possa cambiare da un momento all’altro e negli istanti più impensabili. Quando è già perfetta così, come nel mio caso, non ti aspetti che possa andare ancora meglio, invece…

“Elena, tesoro. Apri gli occhi” riapro gli occhi dopo essere svenuta per l’emozione
“Ho fatto un bellissimo sogno. C’eravamo tutti, proprio come ora, e tu mi chiedevi di venire a vivere con te. Aspetta, non è stato un sogno vero?”
“Direi proprio di no. Qual è la tua risposta”
*alla faccia della questione di vita importanza. Cosa devo fare? Lo amo ma la convivenza è un passo che cambierà la mia vita, e non solo, drasticamente. Dovrò lasciare la mia famiglia e gli amici,
aiutarlo ad affrontare le gioie e le difficoltà di ogni giorno…
Non so se sarò in grado…Ma di una cosa sono certa: l’amore è quello che conta e io so chi amo e chi voglio accanto per il resto della mia vita*


“E me lo chiedi? Sì, sì, sì, ja, yes, oui …Mille volte sì. Sempre se mamma e papà acconsentono”
“Pulcino a noi va bene qualsiasi cosa che ti renda felice, e a quanto pare sappiamo cos’è, vero Fabio?” chiede mia madre a mio padre dandogli un calcio sugli stinchi
“Sì, Elena. Se tu sei felice lo siamo anche noi. Quello che conta è solamente la tua felicità”.
*non l’ha detto con molta convinzione. Sarà il caso che dopo gli parli*
Michael felicissimo mi prende in braccio facendomi volteggiare in aria e baciandomi mentre mi poggi a terra “Faccio alcune telefonate per sistemare tutto”
“Ok. Intanto io parlo con mio padre”. Gli domando come mai sia così restio nei suoi confronti, mi risponde perché è accaduto tutto in fretta, fino a ieri ero la sua bambina ed ora sono maggiorenne e andrò a vivere con il mio ragazzo in America, mi sta portando via da lui.
“Papà non ti devi preoccupare. Sarò sempre la tua bambina e potrete venirmi a trovare ogni volta che vorrete, tranne quando ricomincerà i tour perché lo seguirò” gli do un bacio sulla fronte e vado a raggiungere il mio tesoro.
“Tutto a posto” mi dice sfoderando uno dei suoi raggianti sorrisi che mi fanno scogliere il cuore, mi siedo accano a lui, intrecciammo le nostre mani, poso la mia testa sulla sua spalla e lui la testa sulla mia, il nostro amore è talmente intenso e profondo che non servono le parole, o almeno non troppe, ci basta il silenzio dei nostri corpi vicini in una tenera e timida manifestazione d’amore.
“Non vedo l’ora di farti vedere la mia isola che non c’è. Ops la nostra isola”, il silenzio ritorna tra di noi e le nostre mani si stringono sempre più forte “Una cosa… quando riprenderò il tour ti voglio al mio fianco”
“Guarda che non avevo la minima intenzione di stare a casa ad aspettarti come ho fatto fin ora mentre tu te ne vai a spasso per il mondo. Oh, no mio caro! Ti starò incollata peggio della carta moschicida”
“Perfetto perché l’unico momento in cui ci separeremo sarà quando dovrò salire sul palco”
“Finalmente potremo stare insieme giorno e notte, vita mia, senza doverci preoccupare de stampa, paparazzi e dell’opinione pubblica”
“Sempre insieme, cuore mio”
“Sei tutta la mai vita e oramai non posso pensare di stare con qualcuno che non sia tu”
“Cosa ho fatto per meritarti? Me lo chiedo ogni giorno” domando io
“Sei la donna più straordinaria del mondo, meriti un uomo che sia alla tua altezza…”
“Ti stai dando del mitico da solo?”
“è quello che sono baby”
“Ok. Allora la tua baby metterà in ginocchio il Mitico” prendo un cuscino e comincio a colpirlo
“Guerra vuoi e guerra avrai”, alla fine ci ritroviamo coperti di piume e con due cuscini rovinati.
Mia madre urla “Gli avevo appena comprati!”
“Signora” risponde con assoluta tranquillità “non si preoccupi glieli comprerò nuovi appena io e sua figlia saremo arrivati a casa”
“Guarda che sei uno di famiglia…chiamami Anna o mamma se preferisci” *pazzesco se fossi stata solo io a romperli apriti cielo!!!* .
La sera mi aiuta a preparare le valige “Non portarti troppa roba, appena saremo lì ti comprerò tanti vestiti da poterci riempire una stanza intera”
“Non serve… mi bastano quelli che ho già”
“Non posso comprare dei vestiti alla mia dolce metà?”
“Certo ma” mi interrompe
“Allora faremo shopping a volontà. Paga il Mitico Michael”, aspetta che mi metta il pigiama, mi rimbocca le coperte, mi dà un piccolo e tenero bacio sulle labbra ( c’è mia sorella. Ricordate) e mi augura buona notte mentre si accinge ad andare a dormire sul divano. Il giorno seguente siamo in partenza verso la nostra nuova vita o per meglio dire Neverland.

Spero gradiate e grazie per i commenti [SM=x47981]
Anto (girl on the line)
00venerdì 15 gennaio 2010 19:51
Oddio che belli tutti questi capitoli,ero rimasta parecchio indietro!
Quella che sta vivendo Elena è proprio una favola!! :)
Continua al piu presto!
Michael's fan
00sabato 16 gennaio 2010 20:46
Re:
Anto (girl on the line), 15/01/2010 19.51:

Oddio che belli tutti questi capitoli,ero rimasta parecchio indietro!
Quella che sta vivendo Elena è proprio una favola!! :)
Continua al piu presto!




Non sarà una favola ancora a lungo....
marty.jackson
00domenica 17 gennaio 2010 19:00
Re: Re:
Michael's fan, 16/01/2010 20.46:




Non sarà una favola ancora a lungo....




come noo?!
BEAT IT 81
00domenica 17 gennaio 2010 21:21
Come nn sarà una favola?!? Mhhh, beh, in effetti se il periodo è qello del Dangerous Tour so cosa aspetterà la povera Elena, ma ti prego, nn farli lasciare!!!!!
Jacko_4e
00venerdì 22 gennaio 2010 14:05
Ho letto tutti i tuoi capitoli e devo dire che sono tutti stupendi! Brava
Michael's fan
00lunedì 1 febbraio 2010 18:22
Scusate l'attesa ma la scuola sapete.....

CAPITOLO 14

Neverland


All’aeroporto troviamo un mucchio di gente ad accoglierci, anzi accoglierlo, appena Michael fa capolino fuori dall’aereo si leva un boato pazzesco
“Michael ti amiamo” “L’America ti Ama” “Sei il nostro King of Pop”
e lui come se niente fosse risponde “Vi amo anch’io, tantissimo”. Quando invece scendo io cala il silenzio più assoluto, le fan sono ammutolite *secondo me mica se l’aspettavano di vederlo arrivare con una donna*, però dopo un leggero sgomento si riprendono cercando in ogni modo di superare le transenne e i bodyguards per poterlo toccare.
Io dal canto mio sono pietrificata dalla paura, quando cominciano ad urlare “Chi è questa? Michael chi è?”, il mio tesoro se ne accorge, torna indietro verso di me,
mi prende la mano sussurrandomi all’orecchio “Non devi avere paura. Ci sono qui io, non ti accadrà niente” e mi bacia sulla nuca. Le fan si fanno sempre più insistenti, vogliono sapere chi io sia e Michael risponde “Una mia carissima amica italiana che viene a vivere da me perché mi sento tanto solo” *non può certo dire che sono la sua ragazza davanti a migliaia di fan e giornalisti se no la nostra intimità andrebbe a farsi fottere* una fan urla “Se ti senti tanto solo posso venire anch’io a tenerti compagnia” comincia a ridere come un pazzo *che sfacciata. Guarda cosa mi tocca sentire? Mi ricorda tanto qualcuno. O sì, io prima di conoscerlo a Monza*, un ultimo saluto ai fan e saliamo in limousine.

Si aprono i cancelli di Neverland “Ecco la mia umile dimora”
“E tu questa la chiami umile?” chiedo abbagliata dalla vista di ettari ed ettari di paesaggio e di quella bellissima villa che lui chiama casetta
Vedrai passeremo delle giornate indimenticabili”
“Ogni secondo che passo con te lo è” dico girandomi verso di lui abbracciandolo forte dalla gioia. Gentilmente prende le valige e le porta dentro fino alla sua stanza, pardon la nostra “Madonna che bella camera hai” *è grande come tutto il mio appartamento! No. Che figo il letto a baldacchino per di più rosso antico, un colore che amo da matti*
“Vuoi dire la nostra. Se vorrai dormirai qui come me come quando siamo stati due teneri piccioncini appena innamorati, a se il letto non ti piace lo cambiamo”
“Perchè non lo siamo ancora? Certo che voglio. Non dormirò più se non tra le tue braccia e poi il baldacchino mi piace. Detto tra noi mi stimola certe fantasie”, si avvicina lentamente come solo lui sa fare, una mano sul fianco l’altra sulla schiena ed ecco il nostro primo bacio a Neverland
“Amore c’è una cosa che voglio fare subito…” dice mordicchiandomi il labbro
“Di che cosa si tratta?”
“Andiamo a comprare il corredo nuovo per il letto visto che adesso sarà il nostro. Voglio che lo scegliamo insieme”
“Va bene. Solo se poi mi mostri ogni centimetro del parco e della casa”
“Affare fatto”. Andiamo nel negozio più caro di Beverly Hills gestito da un suo amico “Salve Michael era da tanto che non ci si vedeva”
“Sono stato molto impegnato, sai il Tour ed alcune distrazioni” dice indicandomi con un cenno della testa
“Oh! Chi è quest’incantevole signorina?” mi prende cingendomi la vita con il braccio
“Amico mio sei il primo a saperlo, lei è Elena la mia dolce metà”
“Piacere di conoscerti, era ora che Michael trovasse un brava ragazza”
“Salve, molto lieta di conoscerla e se posso aggiungere il piacere è tutto mio visto che lei è il primo amico al quale Michael mi presenta”
“Non è solo bellissima ma è anche educata”
“Lo so, ho scelto il meglio del meglio” risponde dandomi un delicato bacio stampo sulle labbra “a proposito del meglio”
“Non me lo dire vuoi un nuovo corredo per la sua camera. Giusto?”
“Non esattamente, per la nostra” *non credevo esistessero tanti tipi di lenzuola, di federe…peggio di fare i compiti qui*, due ore per scegliere quelli più costosi, cavolo solo le federe mille dollari l’una. Torniamo a casa e come promesso me la mostra tutta, tutti i flipper del secondo piano, l’air hockey, lo studio di registrazione, la sala prove, il cinema e poi tutte le giostre, facciamo perfino una gara sui go-kart e vinco ma che dico stravinco io.
“Dire che sono al settimo cielo non esprime minimamente come mi sento. Vorrei restare così per sempre, che il tempo si fermasse in questo preciso istante” dice stringendomi sotto le fronde del suo albero preferito
“Sei incredibile. Riesci sempre a farmi sentire la ragazza più fortunata e speciale del mondo”
“Ma tu sei la donna più speciale del mondo” mi sussurra all’orecchio prima di stamparmi sulle labbra uno dei suoi magnifici baci “sei riuscita a colmare il vuoto del mio cuore e dell’anima. Da quando ti ho conosciuta non vivo più un giorno triste perché quando penso a te tutta la tristezza e l’angoscia scompaiono e il mio cuore si riempie di felicità”
“Ed io sono riuscita a fare tutto questo?”
“Certo mia amata, tu ed il tuo amore”. In seguito mi presenta a Bubbles che, a quanto dice Michael, si è preso una bella cotta per me visto che appena mi ha vista mi è saltato in braccio. “Piacere Bubbles. Lieta di conoscerti”mi dà un bacino sulla guancia “Che tenero che sei”
“E io?”
“E tu pussa via. Ora il mio cuore appartiene a lui” se ne va via sconsolato, lo abbraccio da dietro
“Scemo. L’unico che ha il mio cuore sei tu” mi stringe forte a se
“Ho paura che questa felicità non duri. Temo che possa succedere qualcosa che ti porti via da me, dalle mie braccia”
“Non fare mica l’uccello del malaugurio! Allora viviamola intensamente e pienamente senza pensare che ci sia un domani…”
“Non immagini quanto ti amo in questo momento”
“Prova a farmelo capire”
“Vieni” mi tira a se con le sue possenti braccia, un bacio appassionato, un altro ed un altro “Mi sa che anche lei signorina Bares serviranno molte ripetizioni”
“E se non supero l’esame di riparazione?”
“Subirà una punizione. Una inventata apposta per lei: trascorrere tutta la vita al mio fianco”
“No! Tutto ma questo no!”
“Stai scherzando vero?”
“Non lo so. Può darsi di sì o può darsi di no”. Mi guarda con aria preoccupata aspettando la mia risposta definitiva “Certo che scherzo. È la punizione migliore del mondo…anzi non lo è nemmeno”
“Mi pareva strano”, abbracciati torniamo dentro perché comincia ad essere buio. Mi presenta ai suoi domestici dicendogli di esaudire ogni mia richiesta perché un giorno potrei diventare la signora Jackson. Per la prima volta mangio del cibo cinese per di più seduta sulla poltrona di un cinema...diciamo che non capita a tutti. Verso le 23: 00 andiamo a letto “Ti avverto, non so se riuscirò a dormire sono troppo felice ed emozionata”
“Sai non era proprio questa la mia intenzione. Chissà perché ma io sonno non ne ho”
“Porcellino. Non è che mi hai chiesto di venire a vivere con te solo perché a casa mia non potevamo farlo? Perché se è così prendo e me ne torno indietro”
“Va bene che sono un uomo ma non sempre sono guidato dai miei istinti, almeno qualche volta no. Ho voluto che venissi a vivere con me siccome non ce la facevo più a stare senza vederti e parlarti tutti i giorni. Mi mancavi troppo e non mi vergogno ad ammetterlo”
“Vieni qui uomo dei miei sogni” gli rispondo e tra baci e carezze la passione prende il sopravvento, i nostri corpi sudati si contorcono e si intrecciano in preda all’estasi e poi ci addormentiamo sfiniti l’una tra le braccia dell’altra.


In cuor mio in realtà temevo che qualcosa sarebbe potuta arrivare a sconvolgere la mai vita che non era mai stata così perfetta.
BEAT IT 81
00lunedì 1 febbraio 2010 22:40
Brava!!!!! Bello anche questo nuovo capitolo, ne è valsa la pena aspettare ;-))))))) . Xò ti prego, nn frali lasciare!!!!!
Michael's fan
00giovedì 4 febbraio 2010 20:56
CAPITOLO 15

Le amiche e desideri di paternità


“You'll never make me stay
So take your weight off of me
I know your every move
So won't you just let me be
I've been here times before
But I was too blind to see
That you seduce every man
This time you won't seduce me”


Il mio telefono squilla, sposto il braccio di Michael che mi cinge la vita impedendomi ogni movimento “Pronto…”
“Quando pensavi di dirmelo?”
“Buongiorno anche a te, Bianca. Di che parli?”
“Del fatto che sei andata a vivere in America con Michael Jackson e che sei la sua migliore amica”
“E cosa dovevo fare? Urlarlo ai quattro venti *anche se il mio primo istinto sarebbe stato quello* mettendo in pericolo tutti compresi noi due. I giornali non ci avrebbero dato pace”
“Ma neanche alla tua migliore amica”
“Ti rendi conto che l’ho fatto affinché non dessero la caccia a te, ai nostri amici ed alla mia famiglia . Ho cercato di proteggervi”
“Scusami. Non ci avevo pensato. È stato dura venirlo a sapere dai giornali piuttosto che da te”
“È successo tutto talmente in fretta, solo i miei genitori lo sapevano, tu ed il resto del mondo lo avete scoperto dal tg. Dovresti essere contenta che io abbia trovato qualcuno di speciale che mi sappia rendere felice”
“Lo sono ed era anche ora, te lo meriti, ma è successo dopo la mia partenza?”
“Ad essere sincera no..” e gli racconto tutti i bei momenti passati insieme, a Bucarest, al mio compleanno e a Natale
“Ecco allora chi è stato a regalarti quell’auto da sogno, hai capito che fortuna”
“Sai, mi sento meglio ora che finalmente ho potuto svelare a qualcuno il mio piccolo segreto; però acqua in bocca. Intese?”
“Certo e scusami ancora. Ti voglio bene e a quanto pare non sono l’unica”
“Anche io te ne voglio, stammi bene e richiamami ma non alle otto di mattina!”.
Michael, nel frattempo, si è svegliato ed ancora assonnato mi domanda “Stavate litigando a causa mia?”
“Insomma. Era arrabbiata perché non le ho detto nulla di noi due”
“Mi dispiace”
“E di cosa? Non ti devi dispiacere di nulla perché mi hai reso la donna più felice del mondo. Quello che dicono gli altri non conta, non significa nulla”
“Se se l’è presa così tanto vuol dire che ti vuole bene, non quanto te ne voglio io però” un attimo di silenzio durante il quale mi bacia la schiena che è ancora per metà rivolta verso di lui
“Visto che alla fine sei riuscita a dormire!” mi fa notare con uno dei suoi sorriseti disarmanti
“Eccome se ho dormito”
“Facciamo così; quando non ci riesci dimmelo che rifacciamo la stessa cosa di ieri sera…”
“Non occorre che abbia l’insonnia per fare quello” ci guardiamo intensamente e ci baciamo.
“Ho fame. Andiamo a fare colazione” mi alzo per vestirmi, però mi afferra per un braccio
“Che fretta c’è! Voglio poter guardare il tuo splendido corpo ancora per un po’. Quanto sei bella amore mio. Nemmeno Leonardo da Vinci sarebbe stato in grado di immortalare la tua bellezza sulla tela”
“Ti consiglio di fare una foto. Durerà di più. Vedremo se tra 20/30 anni quando la vecchiaia prenderà il sopravvento se mi vorrai ancora”
“Sempre e comunque. Anche se diventassi come una delle sorellastre di Cenerentola. Non ti amo solo per il tuo aspetto ma anche per il tuo cuore. Sei la persona più dolce e sensibile che conosca”
“Io ne conosco una che lo è addirittura più di me”
“Chi? Chi è? Dimmi chi è che lo distruggo!” mi domanda stupefatto
“Tu. Sciocco. A chi pensavi? Dai andiamo, mi hai fatto venire na fame con tutta la “ginnastica” di ieri notte”.
Dimenticatevi dalla solita colazione leggera fatta in fretta e furia perché come al solito si è in ritardo, nemmeno al cenone della vigilia o a quello di San Silvestro c’è così tanta roba da mettere sotto i denti, ovviamente non mancano i nostri cornetti, appena sfornati, e il succo d’arancia.
“I miei complimenti allo chef”
“Riferirò. E aspetta che arrivi il cuoco italiano che ho assunto a posta per te”
“Non ti dovevi disturbare. Se voglio o hai voglia di mangiare qualcosa di italiano posso sempre cucinare qualcosa io”
“Amore mio quanto sei dolce. Ma d’ora in poi non dovrai più alzare un dito”
“Mi stai dicendo che dovrei stare in panciolle tutto il santo giorno?”
“No. Ti potrai alzare per farmi qualche coccola se vorrai e spero proprio di sì. Te lo dico perché quando arriveranno i figli non avremo più un attimo libero per stare seduti a non far niente o tutto il giorno per fare l’amore?”
“Tu vorresti passare l’intera giornata a fare che?”
“Cosa c’è di male? Quello che facciamo è l’espressione dell’amore che proviamo l’uno per l’altra”
“Va bene, ma non contare su di me. Ieri basta e avanza o vuoi affrontare la cosa adesso?” continuo “Guarda che se continuiamo di questo passo il piccolo Prince arriverà presto”
“O la piccola Jackson. Non ci vedo niente di male, lo sai quanto desideri avere dei figli da te. Maschio o femmina non fa differenza, anzi spero che il primo sia una femmina, così sarà bella come la sua mamma …”
“Prima finisci il tour e poi ne riparleremo, ok? O mi vuoi far fare su e giù per il mondo col pancione? Ricordati che per il resto del pianeta siamo due amici e a quanto mi risulta gli amici non hanno figli tra di loro” sottolineo con aria di rimprovero
“Quando le acque si calmeranno, ti giuro tesoro che salirò sul palco della prima trasmissione televisiva e griderò a tutti il nostro amore. Non sai quanta voglia ho di condividere col mondo questa mia felicità e di presentarti alla mia famiglia e agli amici. Ma adesso vieni con me ti devo far vedere il mio rifugio segreto”.
Mi porta ai piedi di un albero maestoso “Non sarà mica che dentro ci sono i bimbi sperduti di Peter Pan. Sai com’è, data la tua passione per le fiabe, specialmente per Peter Pan”
“No sciocchina. Dobbiamo salire te la senti?”
“Guarda, caro il mio signorino, che ero una campionessa italiana. Io salgo sugli alberi da quando avevo due anni, quando portavo ancora il pannolino”
“Dimostramelo”
“Guarda e impara”, saliamo fin in cima
“Che visione stupenda! Si vede tutta Neverland”
“È qui che vengo quando mi sento solo, devo riflettere o semplicemente per stare un po’ in pace. Mi sa che non ne avrò più bisogno e comunque è migliore la vista di quello che ho davanti” mi stringo a lui e contempliamo il panorama. Per tutto il pomeriggio giochiamo ad airhockey, la penitenza è ovviamente ammettere che il vincitore è il migliore e baciarlo *non mi è mai piaciuto così tanto perdere e poi è davvero il migliore*.
Un salto nello studio di registrazione “Dai voglio registrare la tua magnifica voce “
“No. Ho un’idea migliore, cantiamo insieme I just can’t stop loving you e registriamoci”
“Tesoro quanto sei carina. Va bene”… alla fine ci riascoltiamo “Michael stai piangendo?”
“È bellissima. Sarà stupendo farla ascoltare ai nostri figli”
“Sì, così potranno sentire quanto è stonata la loro mamma!”
“Non è vero. Canti come un usignolo” “Bugiardo, non sai mentire. Lo so che sono stonata, anche se in confronto a te tutti lo sono”
“Non mi avevi mai detto una cosa del genere sulla mia voce. Mi piace come complimento, detto da te so che è sincero e lo apprezzo molto” dice sorridendomi
“Allora se ti fanno questo effetto te li devo fare più spesso, adoro vederti felice e sai che sono disposta a tutto affinché tu lo sia”
“Se vuoi vedermi felice allora devi sempre stare al mio fianco perché è la cosa che desidero di più al mondo”
“Vale anche per me. Promettimi che non mi lascerai mai”
“Non te lo prometto ma te lo giuro. Come può qualcuno separarsi dalla sua fonte di vita? Sì, Elena perché tu mi hai ridato la vita” lo guardo intensamente iniziando a piangere “Che c’è? Ho detto forse qualcosa di sbagliato?”
“Niente. Le tue parole sono dolcissime, è solo che non mi aspettavo potesse esistere un amore tanto forte quanto meraviglioso. Grazie di amarmi” con le lacrime agli occhi mi stringe e mi bacia dicendo che semmai è lui che mi deve ringraziare per avergli fatto riscoprire la felicità e conoscere l’amore. Restiamo abbracciati per molto fin quando mi addormento con la testa immersa nei suoi capelli profumati e morbidissimi come una nuvola, “Elena” mi chiama e quando non gli rispondo capisce che mi sono addormentata, mi prende delicatamente in braccio e mi porta a letto “Povero il mio tesoro, dev’essere stanca morta”. Dopo qualche ora mi sveglio trovandolo disteso accanto a me che mi fissa “Dormito bene?”
“Scusa se mi sono addormentata si vede che devo ancora abituarmi al fuso orario. Sei stato tutto il tempo a guardarmi ronfare?”
“Sì, mi piace guardarti dormire. Hai un non so che di angelico. Sembri così indifesa che mi viene voglia di proteggerti restandoti accanto”
“Ma guarda un po’, non me l’aspettavo mica che fossi anche un principe azzurro”
“Non sai molte cose di me”
“E tu pure”
“Cosa intendi dire?”
“Tu forse non te ne eri accorto è comprensibile ma quella volta in albergo non stata la prima volta che ti ho visto dal vivo”
“Spiegati meglio”
“Io c’ero anche al concerto di Monza. È stata quella la prima volta che ti ho visto esibirti”
“Aspetta ora che ci penso mi ricordo di una ragazza molto simile a te. Per caso sei entrata per prima, ma poi la folla ti ha sommersa ritrovandoti a spingere per arrivare fino in quinta fila?”
“Sì, è andata proprio così. Ma come fai a saperlo?”
“Dal backstage si vede tutto. Incredibile, quella ragazza eri proprio tu. Sai anche allora mi colpisti”
“Perché?”
“Mi sembravi così indifesa, anche allora mi era venuto l’impulso di proteggerti” appoggio la testa al suo petto e continuiamo a parlare fino a che ci addormentiamo.
BEAT IT 81
00venerdì 5 febbraio 2010 11:26
Bellissimo capitolo nuovo!!!! Brava!!!!
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