MY DREAM [Fan Fiction] (in corso). Rating: verde

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Michael's fan
00venerdì 2 luglio 2010 16:35
CAPITOLO 42

“Non ti voglio accanto a mio figlio”

Quel pensiero non accennava a lasciare la mia mente, era stato tutta la notte a martellarmi incessantemente il cervello e ormai avevo deciso di assecondarlo. Non mi importava se mi sarei trovata davanti ad un muro, almeno dovevo provarci, lo dovevo a Michael, volevo tentare di dissolvere quel velo che teneva separati lui e suo padre da troppo tempo e capire il perché del suo comportamento nei miei confronti.


Dalla finestra entrano i primi raggi di sole ed infastidita, apro gli occhi e davanti a me si para una visione paradisiaca, il mio innamorato che dorme tranquillo e sereno come un bambino, tutto perfetto se non fosse per quel solito ricciolo ribelle che fa capolino in mezzo alla fronte ma ormai ho imparato ad amare di lui tutto pure quella ciocca fastidiosa perché è un’altra delle piccole cose che lo rendono unico ai miei occhi. Il suo respiro così regolare e calmo mi riporta alla mente tutte le volte in cui mi aveva fatto l’onore di essere tra i pochi ai quali si lasciasse vedere così tenero e indifeso ma proprio nel momento in cui cerco di toccare la sua candida pelle un brivido sale attraversandomi il corpo, il mio sguardo si posa sui miei fianchi avvolti dalle sue grandi mani eppure sta dormendo o almeno così mi sembrava finché un sorriso malizioso si stampa sulle sue labbra e schiudendo i suoi magnifici occhi esclama:
“Quanto sei bella quando mi fissi mentre credi che io dorma”
“Traditore! Da quanto è che mi osservi?”
“Abbastanza da capire che ti sei incantata nel guardare il mio ricciolo ribelle” dalla mia bocca escono parole che suonano come un rimprovero distratta, forse, da quel pensiero che non accennava a voler lasciare la mia mente
“Scusami tesoro”
“Non ti preoccupare, ormai so, intuisco i segnali di quando hai il ciclo”
“Si nota così tanto? Ti ho risposto così male?”
“No, non l’ho capito dalle tue parole ma dai tuoi fianchi”
“Dai miei fianchi?”
“Sei più calda e sensibile”
“E da quando sei così esperto? Allora saprai anche la cura”
“Sì, farsi baciare, lasciarsi coccolare dal proprio ragazzo e assolutamente per nessuna ragione e sottolineo nessuna lasciare il suo abbraccio nonché il letto”
“Mi dispiace dottore ma temo che dovrà fare uno strappo alle regole apposta per me anche se è un programmino niente male”
“E sentiamo perché?”
“Ho di meglio da fare, altri progetti per oggi”
“Cosa?” mi domanda con aria curiosa e allo steso tempo preoccupata “Un caffè con tua madre e tua sorella”
“Bene” risponde con fare offeso “tanto anche io ho di meglio da fare che restare accoccolato con te. Ho la riunione con quelli della Sony, per davvero questa volta”
“Dai, non fare l’offeso. Cosa posso fare per farmi perdonare?”
“Vieni qua” mi tira a sé e mi bacia.

Metto in moto la mia auto ma non per recarmi dove lui crede bensì a casa Jackson, la dimora dei suoi genitori, per mettere in chiaro la situazione e per conoscere finalmente la ragione dell’odio di suo padre nei miei confronti, mi dispiace avergli mentito ,a se gli avessi rivelato la mia vera destinazione ma soprattutto le mie intenzioni non mi avrebbe mai lasciata andare. Arrivo a destinazione senza problemi grazie alle indicazioni fornitemi da sua madre la sera precedente, appena suono il campanello si leva un urlo che mi fa raggelare il sangue nelle vene “Moglie va ad aprire la porta!” dopo pochi secondi mi viene ad accogliere sua madre
“Elena!”
“Salve Katherine, posso entrare?”
“Certo. Accomodati pure, a cosa devo il piacere di questa sorpresa?”
“Sono venuta per parlare con suo marito”
“Non penso sia una buona idea”
“La prego, vorrei finalmente mettere le cose in chiaro. Lo devo fare per Michael, ieri era molto triste per la mancata presenza di suo padre e non voglio che continui ad esserlo. Cerchi di capirmi”
“Io comprendo perfettamente ma… Va bene ma se si dovesse innervosire chiamami subito e non insistere oltre, d’accordo?”
“Certo” mi accompagna in salotto dove lui se ne sta spaparanzato sulla poltrona con una bottiglia di birra in mano mentre guarda la tv “Joe questa è Elena, la ragazza di Michael”
“Lo so benissimo chi è, ora falla sparire dalla mia vista”
“Non fare così. Vuole solo parlarti per avere un rapporto civile, lo devi a tuo figlio”
“Io non sono tenuto a far niente per quell’ingrato perché quando ho bisogno di lui il signorino non c’è mai o ha troppo da fare con questa puttanella”
“Ora basta! Non ti permetto di parlarle così”
“Ma cosa vuoi impedirmi di fare tu? Piuttosto vattene di la, voglio sentire cos’ha da dirmi di così importante che l’ha fatta persino uscire dal letto di Michael”
Katherine mi prende per braccio avvicinandosi al mio orecchio per sussurrarmi “Se hai bisogno d’aiuto non esitare a chiamarmi”.
Una volta lasciati soli mi siedo sul divano mentre mi contempla con disgusto, un sorso di birra e poi finalmente si decide a parlare “Allora sentiamo…” la paura tenta di impossessarsi del mio corpo ma cerco di non pensarci e con tutto il coraggio che ho in corpo comincio a parlare
“Senta non voglio importunarla così sarò breve, desidero solo sapere perché mi odia, perché non cerchiamo di conoscerci, di andare d’accordo per amore di suo figlio?”
“Io già ti ho inquadrata. Tu sei esattamente come tutte le altre, hai presente Billie Jean? Ecco, per me tu sei così, una fan che vuole solo arricchirsi sfruttando l’ingenuità di mio figlio”
“Si sbaglia! Io suo figlio lo amo perché altrimenti sarei venuta qui a farmi insultare?”
“Non ti credo. Lisa sì, lei sì che è la donna adatta a Michael”
“Ma non le importa che non si amassero? Non le importa della felicità di suo figlio?”
“Certo ed è per questo che preferisco lei, lei gli è stata accanto nel momento del bisogno mentre tu te ne sei andata lasciandolo solo”
“Mi avete costretto a farlo, crede che se non fosse stato altrimenti lo avrei lasciato da solo per giunta con nostro figlio in grembo? È stata solo colpa vostra se mi sono allontanata da lui ma come può ben vedere avete fatto un grosso buco nell’acqua perché siamo di nuovo insieme e più innamorati che mai”
“Voglio proprio vedere quanto durerà, chi sarà il primo a cedere? Cosa succederà per primo, Michael si accorgerà di quanto tu sei falsa o che tu lo sprema per bene?”
“Ma chi si crede di essere? Lei dovrebbe solo star zitto! Non sa quanto male ha fatto a Michael e ancora gli sta facendo. Di notte ha gli incubi e ha paura di diventare padre, che i nostri figli abbiano paura di lui come ne aveva di lei”
“Ti credo che ha gli incubi, finché dorme col pensiero che al suo risveglio la prima cosa che vedrà sarai tu”
“Adesso basta! È stato solo un errore, evidentemente con lei non si può ragionare visto che non ha un cuore. Non so come una donna straordinaria come Katherine faccia a stare con un uomo come lei, anzi lei non è un essere umano è solamente un verme”
“Cosa hai osato dirmi?”
“Ha capito bene. Lei è solo un sudicio verme” uno schiaffo colpisce il mio volto con una violenza tale da farmi cadere per terra, il mio labbro sanguina, mi rialzo ma un pugno ben assestato all’occhio destro mi fa stramazzare al suolo
“Adesso non fai più la gradassa eh?” inveisce contro di me mentre mi prende a calci sullo stomaco. Katherine allarmata dal gran frastuono si precipita nella stanza
“Oh mio Dio!” la sento esclamare “Basta Joe così la uccidi”, quella frase mi ferì ancora di più delle percussioni che stavo subendo perché mi riporta alla mente quando fu Michael a subire le mie stesse sevizie “Ti ho detto di smetterla!”
“Taci!” e anche lei riceve uno schiaffo talmente forte da farle sbattere la testa contro il muro e perdere i sensi mentre il mio cellulare comincia a squillare.

“Janet pronto”
“Michael, cosa c’è fratellone?”
“È successo qualcosa? Perché Elena non risponde al cellulare?”
“Elena?”
“Non è lì con te?”
“No, perché?”
“Mi aveva detto che sarebbe andata a prendere un caffè con te e la mamma”
“Guarda io non l’ho vista e nemmeno sentita al telefono”
“Sono preoccupato, dove potrebbe essere?”
“Stai calmo, pensaci su. Non può essere scomparsa nel nulla”
“Oh mio Dio!”
“Cosa c’è?”
“Janet quanto ci metti ad arrivare dalla mamma?”
“Più o meno mezz’ora, perché?”
“Ho un brutto anzi bruttissimo presentimento. Ci troviamo lì, farò il più presto possibile”

“Non ne hai abbastanza ancora?” infierisce, il dolore allo stomaco continua a crescere mentre la mia vista diventa sempre più debole, l’ultima cosa che riesco a udire è l’urlo di Michael appena entra in casa.

“Elena! Mostro allontanati da lei” corro verso di lei mentre Janet invece va a soccorrere nostra madre
“Mamma ti prego parlami, apri gli occhi”
“Cosa le hai fatto?”
“Le ho solo dato la lezione che si meritava” la cerco di tirare su, la mia mano entra in contatto con un liquido caldo, perde molto sangue “Bastardo!”
“Ecco il premio per essere diventata la tua puttanella” sghignazza
“Sei un mostro!”
“Che ti è saltato in mente?” urla Janet disperata mentre anche lei si rende conto che pure nostra madre un’emorragia. Cerco di sentire il cuore, per fortuna batte ancora
“Che sollievo! Il battito c’è”
“Peccato che sei arrivato e non mi hai lasciato finire l’opera”
“Brutto…”
“Michael lascia stare, piuttosto pensiamo a portarle di corsa in ospedale”
“Hai ragione ma con te non ho finito” e gli sputa in un occhio.

“Signore” dopo all’incirca tre ore di intervento il chirurgo viene nella sala d’aspetto per darmi notizie “ha cinque costole rotte, siamo riusciti a fermare l’emorragia ma la perdita di sangue è consistente considerando anche che la signorina ha il ciclo”
“Mi dica che ce la farà dottore”
“Abbiamo fatto tutto il possibile, ora sta a lei lottare”
“Posso vederla?”
“Certamente. Le infermiere l’hanno portata nella camera qui accanto”. La vedo lì, distesa su quel letto, pallida come non è mai stata, le mani fredde e il suo dolce sorriso spento, la rabbia si impossessa di me ma subito a quella visione l’unica cosa che riesco a fare è piangere, chiamarla, invocare il suo nome
“Tesoro sono io. Dai apri gli occhi” nessuna risposta “Amore non mi puoi abbandonare, ricordi hai promesso? Hai giurato che non mi avresti lasciato mai più”.
Rimango a vegliarla finché Janet fa capolino ancora visibilmente sconvolta “Come sta la mamma?” le chiedo
“Bene, ha solo un leggero trauma cranico. Ora è sveglia e il dottore ha detto che le basteranno un paio di giorni per tornare più in forma di prima ed Elena?”
“Ha cinque costole rotte però sono riusciti a fermare l’emorragia. Che stupido sono stato, dovevo capirlo dal suo discorso di ieri notte che avrebbe tentato di parlare con lui. E tutto perchè ha capito che ci sono rimasto male per la sua assenza, sono davvero un’idiota a star male per quell’uomo e ora rischio di perderla un’altra volta”
“Stai calmo. È forte, ne ha passate tante e supererà anche questa”
“Vorrei tanto essere ottimista come te”
“Keep the faith ricorda, l’hai scritta tu. Ora torno dalla mamma”


Dopo ore e ore di veglia mi accascio sulle coperte e piango stringendole le mani “Michael?” alzo affannosamente il capo e mi trovo davanti la visione più paradisiaca che abbia mai visto la mia dolce Elena che mi sorride di nuovo
“Amore mio sono qui”
“Sono stata proprio una stupida. Avevi ragione tu, è un gran testardo”
“Sh” le tappo la bocca con l’indice e poi la bacio
“Ahi! Piano”
“Scusa tesoro”
“Non fa niente”
“L’errore l’ho commesso io che non ho capito le tue reali intenzioni”
“Non è colpa tua se sono la miglior attrice di tutti i tempi” ride a fatica
“Avevo una paura terribile di non poter più sentire la tua dolce risata e vedere il tuo magnifico sorriso”
“Mi ami anche se sono una stupida?” mi sposto sdraiandomi accanto a lei facendo attenzione a non farle male
“Sempre e comunque, qualsiasi cosa succeda” e appoggia la testa sulle mie gambe per poi addormentarsi.

Al mio risveglio trovo Michael che mi accarezza i capelli, Katherine seduta sulla poltrona con la borsa del ghiaccio sulla testa e Janet in preda alle sue solite grida di felicità, il mio primo pensiero è rivolto a sua madre
“Come stai?”
“È solo un graffio non ti preoccupare ma tu” si alza di colpo inginocchiandosi poi accanto al letto e prendendomi le mani “non ci sono scuse. Non avrei mai dovuto lasciarti da sola con mio marito. So che non ci sono giustificazioni per quello che ti ha fatto ma voglio porgerti le mie scuse anche a nome suo”
“Delle scuse io non me ne faccio niente!” irrompe Michael “Ho rischiato di perdere la donna della mia vita a causa sua, deve marcire in galera”
“No” intervengo “non ho intenzione di sporgere nessuna denuncia” “Perché?”
“Perché tutti voi gli volete bene e in questo momento parli accecato dalla rabbia. Sono io che l’ho provocato dandogli del verme e lui ha reagito di conseguenza”
“Tu sei troppo buona amore mio ed anche per questo che mi hai conquistato il cuore ma non posso fargliela passare liscia, deve pagare una volta per tutte”
“Se lo accusassi andrebbe in prigione e così non avrei più l’opportunità di instaurare un dialogo con lui”
“E dopo quello che ti ha fatto tu ti vorresti ancora affannare per compiacerlo?” si alza arrabbiato
“Sì, perché nonostante tutto gli vuoi bene e ti importa dell’opinione che ha di me e che non voglia tornare a far parte della tua vita a causa mia. Ho visto il tuo sguardo ieri sera quando tua madre ha inventato quella scusa”
“L’unica cosa di cui mi importa sei tu, tu e nessun’altro. Voglio che tu stia di nuovo bene”
“Ma io sto bene”
“Sei confinata in quel letto, bianca come un lenzuolo, con cinque costole rotte e delle sacche di sangue attaccate al braccio per reintegrare le perdite, come puoi dire di star bene?”
“Perché posso ancora vedere il tuo viso, il tuo splendido sorriso… Sei qui accanto a me ed è la sola cosa che conta, le ferite guariranno col tempo e grazie al tuo amore” un sospiro di rassegnazione e si avvicina a me
“Come posso resisterti quando mi guardi così? Ormai sono un burattino nelle tue mani” mi bacia piano e dolcemente quasi come avesse paura di rompermi.
Più tardi il medico, dopo le incessanti pressioni di Michael, firma il consenso per mandarci a casa con la promessa però che ci avrebbero fatte seguire da un medico 24 ore su 24, così finalmente dopo una giornata di quelle da dimenticare torniamo finalmente a casa con Janet e sua madre perché non vogliamo assolutamente che torni a casa da quell’uomo in quelle condizioni e Michael su questo fu irremovibile.
ludo.94
00venerdì 2 luglio 2010 16:50
bellisimo elena!!!!! che bastardo joe!!! oddiooooo lo ucciderei che rabbia che mi fa!!! ma che romanticone michael!! bello bello posta presto!!!
un bacio,ludo!!!
civetta jackson
00venerdì 2 luglio 2010 17:16
davvero bello il capito.........ma Joe rovina sempre tutto!! mamma mia che rabbia..ma meno male che c'è Michael......lui si ke è un gentiluomo!
cmnq Elena....il capitolo? davvero bello.
dirtydiana66
00venerdì 2 luglio 2010 17:37
bellissimo capitolo, brava continua presto
Chiar@95
00venerdì 2 luglio 2010 18:07
Oddiooooo!.
Sono mortaaaa!.non ho più nemmeno il battito cardiacoooo!.
Giuro questo capy è bellissimoooo!.
Joe ti ammazzoooooooo!.
Mike ora stagli vicino,ovviamente a Elena,e guai a te se la lasci uscire di nuovo senza di te.
Cmq bellissimo,non ho paroleeee!.
Posta prestoooo!.
giulyfan jackson
00sabato 3 luglio 2010 17:24
bravissima bellissimo capitolo! ti lovvo!ke brutto verme ke è il padre di michael! gli staccherei la testa dal collo!
BEAT IT 81
00domenica 4 luglio 2010 02:10
Elena m hai fatto prendere un colpo con questo capitolo, ho davvero avuto paura che Joe potesse ammazzare la nostra protagonista.....che essere orrendo!!!!!!!! Bravissima!!!!! Continua così, Ok? Bacione Sara
yogijackson
00martedì 6 luglio 2010 18:23
eccco...che dire se non che è un capitolo bellissimo e intenso di emozioni complimenti
se mi capita sottomano quel ******* di Joe gliela faccio pagare [SM=x47975]
Principessa93.
00martedì 6 luglio 2010 19:54
Tesoro, sono tornata ankio, con le ossa rotte come tu ben sai....
mi dispiace moltissimo Elena..cavolo, lo sapevo che sarebbe successo me lo sentivo...

Diciamo pure che lo SAPEVO [SM=g27828] ma come d'accordo [SM=g27832] 

avessi Joe tra le mani gli farei capire io cosa penso di lui, e verme sarebbe stato solo l'inizio, credimi... [SM=x47978] [SM=x47978] fai del male a lei e ne subirai le conseguenze, b*******, prima Michael poi lei, prova su di me se hai coraggio!!

sempre brava a scrivere comunque l'ho detto che ho fatto bene a Sposarti [SM=g27822]
TVB
Eli
Michael's fan
00mercoledì 7 luglio 2010 16:08
Re:
Principessa93., 06/07/2010 19.54:

Tesoro, sono tornata ankio, con le ossa rotte come tu ben sai....
mi dispiace moltissimo Elena..cavolo, lo sapevo che sarebbe successo me lo sentivo...

Diciamo pure che lo SAPEVO [SM=g27828] ma come d'accordo [SM=g27832] 

avessi Joe tra le mani gli farei capire io cosa penso di lui, e verme sarebbe stato solo l'inizio, credimi... [SM=x47978] [SM=x47978] fai del male a lei e ne subirai le conseguenze, b*******, prima Michael poi lei, prova su di me se hai coraggio!!

sempre brava a scrivere comunque l'ho detto che ho fatto bene a Sposarti [SM=g27822]
TVB
Eli




oh amore lo so che ti saresti fatta pestare al posto mio...ma io non te l'avrei permesso perchè ti voglio troppo bene
Chiar@95
00mercoledì 7 luglio 2010 18:24
Ti prego il nuovo.
Non so che dire,sei così brava che vado in astinenza dopo un giorno.
Sono fatta così.
Un bacio Chiara.
Chiar@95
00domenica 11 luglio 2010 14:24
Ti prego,il nuovo,sono a dir poco in astinenzaaaaaaa!.
Sto morendoooo!.
yogijackson
00martedì 13 luglio 2010 16:45
dai postaaaaaaaaaaaaaaaaa ti prego
Chiar@95 ti prego dimmi che la tua firma è una gif perchè se non lo è ho le allucinazioni [SM=g27833]
Chiar@95
00martedì 13 luglio 2010 20:30
No non è una gif è una foto normale,perchè?
Ah ho capito,è un figo della madonna,su quello ti do pienamente ragione,ma lo sai che anche io all'inizio pensavo fosse una gif?.
Si vede che voleva sembrare più figo di quello che è e allora facecva finta di muoversi. [SM=x47954]
Se vuoi copiala e incollala,sai mi piace condividere certe cose con altre appassionate. [SM=g27838]
BEAT IT 81
00martedì 13 luglio 2010 22:32
Elena, il seguito, x favore!!!!!!!!!! Ti prego, appena riesci posta, qui l'astinenza si fa sentire ;-))))))) . Baci Sara
Michael's fan
00mercoledì 14 luglio 2010 22:05
Scusa l'attesa, chiedo perdono [SM=x47963]

CAPITOLO 43

Due cretini e le prove del Tour


“Porca miseria Michael la vuoi smettere?”
“No! Non la smetto!”
“Basta! Zitto e mosca. Dormi e lasciami riposare”
“Sono maggiorenne e vaccinato e non mi importa se tu non vuoi, tanto lo faccio lo stesso”
“Eh no! Adesso me ne vado in un’altra stanza” ma mentre cerco di alzarmi un dolore profondo al torace me lo impedisce
“Ahi!”
“Il mio amore tutto rotto” cerca di sdrammatizzare
“Sarò rotta ma posso ancora picchiarti se lo voglio”
“Ah sì?”
“Ora vedrai” comincio a tirargli delle leggere pacche sul petto “Vedi mi so ancora difendere”
“La mia gattina ha gli artigli che graffiano”
“Dai, domani hai le prove e devi riposare quindi non fare lo scemo” “No, e se mentre dormo stai male?”
“Stai tranquillo, non mi succederà nulla se tu sarai al mio fianco”.
Dei leggeri colpi sulla porta interrompono la nostra conversazione “Posso entrare?” chiede timidamente il medico “Devo fare l’iniezione alla signorina”
“Venga pure” gli risponde, prepara l’attrezzatura, alla vista di quell’ago enorme cerco di allontanarmi il più possibile
“Ah, ah. Dove credi di andare?” mi blocca afferrandomi le braccia
“Se potessi lontano da quell’affare”
“Sentirà un leggero pizzico” una piccola puntura e subito sento il dolore scemare
“Ma cosa mi ha iniettato?”
“Un antidolorifico così potrà dormire tranquilla”
“Perché amore senti qualcosa di strano?”
“Sollievo. Il dolore sta diminuendo”
“Ok, se avete bisogno sono nella stanza accanto”
“Grazie mille” lo saluto.
“Tesoro ora chiudi gli occhi e tenta di dormire, veglierò io su di te”
“Se tu non dormi nemmeno io lo faccio”
“Almeno una volta me la vuoi dare vinta?”
“No, signorino. Per essere in forma alle prove domani devi riposare” “Va bene ma se durante la notte dovessi sentire dolore, anche il minimo fastidio, mi svegli. Intesi?”
“Intesi”
“Ti amo”
“Anche io però sei un rompiscatole” gli rispondo mentre a fatica alzo il capo per baciarlo.

“Tesoro sei riuscita a dormire?”
“Come un angioletto, al contrario di qualcun altro”
“Chi?” si chiede guardandosi intorno
"Non sei divertente” mi giro affannosamente, si alza di scatto per tornare poi con il vassoio della colazione
“Via quel muso lungo. Ora voglio che ti faccia una bella abbuffata così ti rimetterai più in fretta” si siede sul bordo del letto e sorride guardandomi mangiare
“Michael”
“Sì, dimmi”
“Me lo fai un favore?”
“Tutto per te piccola mia”
“Puoi prendere lo stereo e metterci il secondo cd nel cassetto?”
“Certo” fruga nel comodino, un sorriso gli si stampa sul volto
“Bad?”
“Sì, che c’è di strano? La mamma me lo faceva ascoltare sempre quando stavo male”
“Perché ascoltare il cd quando hai l’autore che te le può cantare?” mi si siede accanto e comincia a cantare I just can’t stop loving you mettendomi il braccio intorno al collo, una risata mi scappa quando cerca di impostare la voce in modo da averla il più femminile possibile poi attacca la base di The way you make me feel
Hee-Hee!
Ooh!
Go On Girl!
Aaow!
Si avvicina gattonando a tempo di musica
Hey pretty baby with the high heels on gli tiro una cucinata talmente forte da farlo cadere ma pochi istanti dopo I suoi occhietti malefici riemergono a fanno il giro del letto finché alla frase
Just Kiss Me Baby mi salta addosso un’altra volta, piccoli baci uniscono le nostre labbra
“Sai è sempre stato uno dei miei sogni proibiti che tu mi inseguissi cantando questa canzone”
“Ah sì?” un cenno del capo e i baci riprendono
“Michael fermati”
“Cosa c’è?”
“Farai tardi”
“Piccola sono io la star, senza di me non possono cominciare”
“Ma va a vestirti piuttosto!” dopo alcuni minuti esce dal bagno e torna a sedersi
“Starai bene mentre durante la mia assenza? Se vuoi posso rimandare tutto”
“In mani migliori non potresti lasciarmi”
“Allora io vado. Ti telefono appena arrivo”
“Ok” mi bacia, si allontana per ritornare a rubarmi un bacio
“Ti amo” afferma mentre si avvicina alla porta
“Vai! Se no ti ci mando io a calci sul sedere alle prove” gli rispondo tirandogli di nuovo contro il cuscino che sfortunatamente però finisce in faccia a Janet.
“Scusami non volevo. È che una volta o l’altra tuo fratello mi manderà in manicomio”
“È un po’ pazzo quando ci si mette ma ti ama davvero e ci sta male nel vederti in queste condizioni, fa lo stupido per nascondere il dolore”
“Sarà perché adoro farmi del male ma amo quel matto di tuo fratello. Vorrei riuscire a mettere a posto le cose”
“Cosa intendi dire? Non avrai mica intenzione di andare di nuovo a parlare a mio padre? Nelle condizioni in cui sei sarebbe una follia!”
“A questo punto ci proverei comunque, farei di tutto pur di migliorare la situazione”
“Oh Elena, lo so a cosa stai pensando” dice abbracciandomi “non è assolutamente colpa tua. Siamo in questa condizione da ben prima del tuo arrivo. Ti devo ringraziare, invece, hai cambiato Michael, non l’ho mai visto così felici. Era sempre depresso e gli unici momenti di gioia che aveva erano quelli sul palco dove si sentiva amato dai suoi fan ma non è nulla a confronto di quello che gli dai tu. È davvero fortunato”
“Semmai è il contrario. Michael ha portato amore nella mia vita, grazie a lui sto provando una felicità tale che credevo non potesse esistere”
“Non ho mai visto una coppia così” mi bacia la guancia “Torno da mia madre ora”.
Dopo un’ora interminabile il telefono squilla
“Hey piccola, tutto bene?”
“Tranne la noia”
“Mi dispiace tesoro” in sottofondo la voce del coreografo che lo esorta a tornare sul palco
“Ti reclamano”
“Non importa. Possono tranquillamente aspettare ora tu hai la massima priorità” la voce si fa ancora più insistente
“Vai! Sono costretta a letto cosa vuoi che mi possa succedere?”
“Troppo apprensivo?”
“Un pochino ma ti amo comunque” “Ci vediamo stasera ma se dovessi sentirti male chiamami e corro in un baleno”
“Sì mamma”
“Fai meno la spiritosa se no a casa me la paghi. A proposito ti ho lasciato Jim a guardia della camera, mi fido ciecamente di lui” “
Ok, ci vediamo stasera a casa e tesoro”
“Sì?”
“Ti voglio bene” un risolino
“Anche io”.
Le ore passano lentamente, scandite periodicamente dalle telefonate di Michael *credo di non essermi mai annoiata così tanto in vita mia* finalmente scoccano le quattro, presa da un attacco di claustrofobia acuta chiamo Jim
“Ti prego portami fuori non ce la faccio più”
“Non so se…”
“Ti scongiuro” faccio lo sguardo da cucciolo per cui il mio ragazzo è famoso “almeno una boccata d’aria. Ho imparato a memoria ogni millimetro di questa stanza ormai”
“Va bene. Ora ho capito perché siete fatti l’uno per l’altra” mi prende in braccio e mi porta fuori, ci mettiamo a parlare fino a che un suv nero parcheggia nel vialetto d’ingresso, riconosco la sua figura che scesa subito avanza triste e malinconica ma appena mi scorge il suo volto si illumina e corre verso di me
“Che ci fai qui fuori?” chiede prendendomi in braccio
“Stavo annoiando a morte Jim con le mie cavolate”
“Povero non ti basta riempire la testa a me, devi torturare pure lui”
“Senti un po’, perché non torni alle prove? Almeno così non mi prendi per i fondelli”
“No, non ce la faccio a stare un secondo di più senza di te” e mi bacia
“Cavolo! Perché devi essere così dannatamente dolce da farmi sentire in colpa perché mi arrabbio con te?” sorride e un altro bacio unisce le nostre labbra
“Come sono andate le prove?”
“Non c’è male”
“A giudicare dal tuo odore, anzi dal tuo tanfo, ti hanno fatto sgobbare parecchio”
“Cosa?” comincio a ridere
“Non vedo l’ora che ti rimetta così me le pagherai tutte con gli interessi”
“Paura!”
“Fai bene ad avercene” pian piano mi porta fin su in camera
“Mi sei mancata, è stata una giornata interminabile”
“Tu no” scioccato indietreggia le labbra che stavano cercando il contatto con le mie “Scherzo! Mi sembrava di impazzire; relegata in questa stanza e per di più senza di te”
“Oh amore” ma proprio mentre le nostre labbra stanno per unirsi delle urla agghiaccianti mi fanno gelare il sangue
“Voglio vedere mia moglie! Lo so che è qui!” il povero James cerca di trattenerlo senza successo “Piccola io chiudo la porta a chiave qualsiasi cosa succeda tu stai qui e per nessuna ragione devi uscire,ok?”
“Capito”

Corro giù per le scale fino all’atrio e si trova faccia a faccia con mio padre “Dove l’hai nascosta? Lo so che è qui da te”
“Non ti lascerò avvicinare alla mamma. Quando si rimetterà sarà lei a decidere se tornare da te o restare qui” mi scansa e sale le scale rabbioso finché trova la camera ma Janet prontamente lo invita ad andarsene
“Papà ti prego la mamma sta riposando e dopo quello che le hai fatto credo sia opportuno che vi separiate per un po’” senza obbiettare si dirige verso il portone scortato da Janet ma mentre mi sfiora lo sento proferir
“È tutta colpa sua, prima tu poi Janet ed ora anche mia moglie. Tutto è cominciato per causa sua!” in preda alla rabbia risale le scale in cerca della nostra stanza, cercando di fermarlo però mi cadono le chiavi della camera e prontamente se ne impossessa e corre all’impazzata

La chiave lentamente gira nella toppa, il passo deciso udito pochi istanti prima mi mette in allarme e di fatti i miei timori erano fondati. La sua figura imponente mi sovrasta assoggettandomi alla paura, con molti sforzi cerco di spostarmi il più lontano possibile arrancando ad ogni minimo movimento, gli occhi iniettati di sangue si posano su di me “Tu mi hai messo contro tutta la mia famiglia, è cominciato tutto a causa tua ma ora io metterò la parola fine alla tua miserabile vita”
il terrore mi impedisce di urlare, di chiamare aiuto ma prontamente Michael arriva aggredendolo alle spalle, Joe sembra invincibile, lo scaraventa a terra facendogli sbattere il capo sullo spigolo dell’armadio poi prende uno dei cuscini e con passo deciso si avvicina a me *Ormai è finita* penso tra me e me quando ecco rispuntare il mio cavaliere impavido e senza paura che si getta su di lui aiutato questa volta da Jim e da altre guardie del corpo che lo portano via in manette
“Non finisce qui! Non è finita, avrò la mia vendetta prima o poi” Michael corre ad abbracciarmi ma subito viene scosso dalla rabbia
“E tu vuoi ancora adoperarti per fargli piacere?” ma quando si gira vede che sono scoppiata in lacrime
“Scusa amore non volevo. Su vieni qua” mi stringe forte a sé e tra le sue braccia il tremore comincia a diminuire ma la paura no allora preme sul mio corpo per farlo accostare ancora di più al suo
“Non permetterò più che accada una cosa del genere” mi sussurra all’orecchio nel vano tentativo di rassicurarmi mentre alzando lo sguardo verso la finestra vede suo padre salire nella volante della polizia e venire portato via.
BEAT IT 81
00mercoledì 14 luglio 2010 22:29
Oddio............Joe è un folle!!!!!! Povera Elena e lei che voleva ricucire i rapporti fra Mike e suo padre....Gran bel capitolo Elena, bravissima!!!!!!!! X un attimo ho davvero avuto paura che Joe la uccidesse...mamma mia, speriamo rimanga in galera a vita!!!!! Baci Sara
yogijackson
00giovedì 15 luglio 2010 15:23
Re:
Chiar@95, 13/07/2010 20.30:

No non è una gif è una foto normale,perchè?
Ah ho capito,è un figo della madonna,su quello ti do pienamente ragione,ma lo sai che anche io all'inizio pensavo fosse una gif?.
Si vede che voleva sembrare più figo di quello che è e allora facecva finta di muoversi. [SM=x47954]
Se vuoi copiala e incollala,sai mi piace condividere certe cose con altre appassionate. [SM=g27838]



grazie del chiarimento [SM=x47979] sinceramente mi sono quasi spaventata perchè l'avavo sempre vista ferma e poi mi vedo quest'uomo da sballo che si avvicina...per poco svenivo!mi sembrava di vedere la ciocca vicino al naso che si muoveva spostata dal suo respiro! [SM=x47962]. grazie ma la firma è una cosa personale preferisco non copiarla [SM=g27823]

qomunque:capitolo bellissimo avevo il cuore a mille quando quel b******* di joe stava per soffocare Elena mi pizzicavano le mani come quando sei arrabiato nero e hai voglia di menare qualcuno [SM=x47978]
complimentissimi
giulyfan jackson
00giovedì 15 luglio 2010 17:07
cavoli!!!!!!!!!!!ke testa di rapa ke è joe!!!!!!!!!non lo sopporto!!!!!!!!!!! ho avuto un sacco di paura quando voleva farti fuori!!!!!! povera elena!!!x fortuna è arrivato michael, ke come sempre,è super protettivo....ke dolce...spero che joe rimanga in galera x tutta la vita, non si merita di essere lasciato libero!bravissima bel cappy...kiss
civetta jackson
00venerdì 16 luglio 2010 19:37
bravissima Elena come al solito....mamma ke paura....Joe mi ha fatto spaventare..ho temuto x Michael quando ha sbattuto la testa e anche x Elena...x fortuna quel pazzo è stato arrestato...cmnq bel cappy complimenti....
civetta jackson
00venerdì 16 luglio 2010 19:38
RAGAZZI X MOTIVI DI CONNESSIONE E PROBLEMI CON IL COMPUTER MICHAEL'S FAN NON POTRA POSTARE PER UN PO.
Michael's fan
00venerdì 16 luglio 2010 21:15
Ragazze grazie per i vostri commenti...
e non preoccupatevi ho risolto il problrma del mio povero vecchio computer
Chiar@95
00martedì 20 luglio 2010 22:42
bellissimo,capitolo,non so cosa dire è stupendo.
Scusa se non ho commentato prima ma sono molto occupata.
Quello stro**o di Joe deve restarci in galera,l'ergastolo ci vuole,ma non gli basta avere fattod el male,no!.ora bisogna uccidere,Se lo becco lo faccio nero più di quanto non lo è già,così vediamo che è finito.
Scusa lo sfogo.
Bellissimo,capy non vedo già l'ora del nuovo.
Michael's fan
00martedì 27 luglio 2010 16:55
CAPITOLO 44

Una decisione sofferta


No! Vattene! Stammi lontano schifoso mostro!” le urla di Elena mi svegliano di soprassalto “Michael aiutami! Salvami!” la scuoto piano, piano fino a destarla dal sogno che stava facendo
“Calmati tesoro è tutto ok?”
“Ho fatto un sogno orrendo, c’era tuo padre che con un cuscino mi stava soffocando e io con le ultime energie urlavo il tuo nome ma tu non accorrevi in mio aiuto”
“Va tutto bene, è stato soltanto un brutto sogno. Ci sono io qui a proteggerti e lui è rinchiuso dietro le sbarre” la avvolgo nel mio abbraccio, sento la sua pelle sudata tremare dallo spavento
“La testa come va?”
“È solo un graffietto, non lo sento nemmeno” le rispondo poi si allontana per andare in bagno a sciacquarsi il viso
“Sembrava così reale”
“Sh, è tutto finito. Ora cerca di dormire” posa delicatamente la testa sul mio braccio e si riaddormenta mentre le sussurro dolci note all'orecchio, le parole di Liberian Girl che a guardarla così indifesa ma allo stesso tempo bellissima sembra le abbia scritte apposta per lei.


Lentamente scendo le scale fino ad arrivare in cucina, lo trovo lì che con le lacrime agli occhi urla e lancia per terra una rivista di gossip, la raccolgo e leggo l’articolo che ha destato la sua reazione:
“Credo che per questo articolo e queste foto mi meriti il premio di miglior giornalista della storia. Sono riuscito ad introdurmi nella fortezza della superstar Michael Jackson che a quanto pare non è il tempio della solitudine come ci ha fatto credere, dopo un lungo appostamento nei pressi del vialetto principale acquattato dietro i cespugli la mia pazienza è stata ripagata infatti ha fatto capolino dal portone d’entrata in braccio a Jim, la fidata guardia del corpo di Jacko, l’amichetta italiana Elena. All’inizio mi è sembrato piuttosto strano il fatto che la stesse portando in braccio ma una volta posata sullo sdraio e azionato il mio zoom ho compreso il perché del gesto, assolutamente diversa da come c’era apparsa l’ultima volta, il suo splendido viso ora è deturpato con un occhio gonfio, una cicatrice sul labbro ed ha evidenti bendaggi sul busto che si scorgono da sotto la canutiera; tutti segni che fanno presumere che non sia sempre rose e fiori per la coppia di amici più chiacchierata d’America. Chissà se in questa faccenda ci sia lo zampino della terza incomoda Lisa Presley o di qualche altra pretendente che il signorino nasconde nella sua magione visto la vasta gamma di ragazze che vantano di aver avuto una relazione sentimentale con lui, almeno fosse Hugh Hefner, o forse la ragione di quei lividi non è nient’altro che un tentativo andato a vuoto di andare al di là della semplice amicizia tra i due? Dopo il pattume del pomeriggio si sono susseguiti velocemente l’arrivo di Jackson che prontamente è andato ad abbracciare l’amica e a riportarla in casa e quello del signor Jackson ovvero Joe, il padre padrone, che dopo nemmeno un’ora è stato condotto fuori dalla villa in manette e portato via dagli agenti della polizia. Signori e signori ci sono guai in paradiso” alzo gli occhi verso di lui, i nostri sguardi si incrociano ma subito lui abbassa il suo “Almeno non ci hanno fotografato mentre mi stavi baciamdo” cerco inutilmente di sdrammatizzare il tutto ma le mie parole non fanno che alimentare le lacrime di Michael che scendono ancora più copiose sulle sue guance per poi bagnargli le labbra
“Non ne combino una giusta con te, prima rischio di perderti per la mia stupida immagine e poi per quel mostro di mio padre. Sembra che sia solo capace di ferirti e io non voglio più farlo, non voglio più essere la causa dei tuoi malesseri. Hanno ragione ad insinuare che potrei anche averti picchiato io perché alla fin fine è successo tutto per causa mia, è come se t’avessi malmenato io” quelle parole mi trafiggono il cuore, mi fanno più male di quanto mi abbiano fatto le percussioni di Joe
*Cosa posso fare? Cosa posso dire per farlo star meglio? Non è assolutamente colpa sua se mi trovo in questo stato e nemmeno se ci siamo allontanati durante il processo ma come posso farglielo capire? L’averlo conosciuto non ha portato dolore nella mia vita ma gioia, tanta di quella felicità che credevo non potesse esistere, per me tu sei tutto, il mio sole, la mia luna e le mie stelle*
mi inginocchio davanti a lui e cerco di portare le mani al suo volto, si scansa ma prontamente le appoggio sulle sue guance, con il dito seguo la scia lasciata delle sue lacrime per poi posare le mie labbra sulle sue, un bacio col quale cerco di far capire ciò che provo a Michael mentre sento il sapore salato delle sue lacrime entrarmi dentro, gli accarezzo lentamente le gote intanto che sento la sua lingua farsi strada nella mia bocca, le sue mani delicatamente mi avvolgono i fianchi per poi alzarmi da terra in un abbraccio dolce che permette alle nostre labbra di continuare ad essere impossessate dalla passione e mi porta in camera da letto. Il sentimento si impossessa dei nostri corpi, la dolcezza, la forza e l’amore si fondono mentre i nostri corpi si uniscono e il dolore al petto si mischia a quello provocato dai suoi colpi, ma non mi importa perché non mi sono mai sentita così viva e amata in tutta la mia vita, che si fanno sempre più forti e frequenti per poi lasciare il posto a baci passionali e tenere carezze.
I nostri fisici si intrecciano l’uno con l’altro sotto il lenzuolo, un braccio sotto il capo e l'altro che avvolge il mio bacino, nessuno dei due proferisce parola per paura di rovinare l’atmosfera, la mia attenzione viene catturata da un livido sul braccio destro, una piccola macchia viola con un piccolo foro al centro, la dubbio e la paura si fanno strada nella mia mente mentre sento il suo sguardo posarsi sul mio corpo ma il tutto viene intercorro dagli squilli del mio cellulare
“Pronto…”
“Ciao sorellina”
“Hey come mai questo tono? È successo qualcosa?”
“Volevo sapere se papà è già arrivato”
“Papà? Perché papà dovrebbe venire qua?”
“Non chiederlo a me. So solo che Michael l’ha chiamato, dopo è salito sul suo yet e poi è partito”
“No, qui non c’è”
“No, perché facendo i conti dovrebbe essere arrivato”
“Quando arriva ti chiamo”
“Ok”
“Ti voglio bene”
“Pure io”
mi giro a cercare il suo sguardo ma lo evita
“Michael? Penso che tu mi debba delle spiegazioni” non mi risponde “Michael! Non gli avrai mica detto quello che è successo?” si alza per vestirsi senza neppure degnarmi di un’occhiata e al suono del campanello si precipita al piano inferiore mentre io mi rivesto. Mio padre sale di corsa in camera e mi mette sulla spalla
“Ti porto via da questo posto” urla mentre mi dimeno nel tentativo di farlo desistere, Michael intanto assiste alla scena senza proferir parola “Michael fa qualcosa!” ma alle mie suppliche risponde voltandosi dall’altra parte
“È il meglio per te” così mio papà senza esitare mi porta giù per le scale fin fuori dal portone
“Io ti amo” grido prima che la porta si chiuda.

Katherine allarmata dalle mie urla scende al piano di sotto “Michael che è successo?”
“L’ho lasciata andare così avrà l’occasione di farsi una nuova vita lontano da me e da tutto il male che le ho fatto direttamente ed indirettamente”
“Ma tu non puoi permettere che te la portino via”
“Ah no? Cosa ho io da offrirle? Una vita piena di dolore, costringendola a stare nascosta dal mondo intero e sempre con la paura che la costringerà sempre a doversi guardare le spalle… Questa non si può chiamare esistenza”
“Sono stufa di vederti gettare al vento la tua vita per le tue paure e vederti tornare a vivere nella solitudine più totale, a volte penso che tu abbia paura della felicità stessa, che tu tema di essere felice e di amare fino in fondo”
”Non ho paura di amare altrimenti non l’avrei lasciata; non si dice: “Se l’ami devi lasciarla andare?”
“Devi smetterla di vivere in questo modo, ora vai fuori e riprenditi ciò che è tuo perché questa volta non ci sarò io a raccogliere i cocci. Dopo aver lottato tanto finisce così? Allora mi sbagliavo, tu non l’ami davvero perché altrimenti nonostante tutto la vorresti al tuo fianco e faresti di tutto pur di proteggerla e tenertela ben stretta”
“Io la amo più della mia stessa vita”
“E allora va lì fuori, non è troppo tardi”
“Hai ragione”


La macchina parte e con essa tutti i miei sogni e le mie speranze di poter essere felice, varchiamo il cancello e lentamente cominciamo a percorre la lunga strada che ci separa dall’aeroporto ma all’improvviso il mio sguardo viene attirato da Michael che arresta la sua corsa al cancello –L’ho persa-
*Non può finire così! Non lo permetterò dopo tutto quello che abbiamo passato per stare insieme*

mi libero dalla stretta di mio padre, apro lo sportello della macchina e mi lascio cadere fuori dall’abitacolo rotolando poi sull’asfalto, attirato dal rumore del mio capitombolo Michael si precipita a soccorrermi
“Sei matta! Gettarti così da una macchina in corsa… Come stai?” “Bene”
“Perché l’hai fatto?”
“Non voglio che finisca così”
“È per il tuo bene. Una volta tornata in Italia ti potrai costruire una nuova vita lontano da me, da tutto il male che ti ho fatto e che ti potrò fare se restassi al mio fianco”
“Una vita senza di te? Tanto vale andare direttamente all’inferno, l’unico dolore che mi potresti mai dare è quello di lasciarmi, ormai non posso più vivere senza di te. Un’esistenza senza di te non si può chiamare vita. Tu sei il mio sole, la mia luna e le mie stelle, non mi sognerei mai di lasciarti, per me sei tutto”
“Sei sicura? Stai rinunciando alla tua ultima possibilità di fuggire da me”
“Perché l’ultima?”
“Perché se entro cinque secondi non sali su quell’auto io non sarò più in grado di lasciarti andar via…” comincia a contare 5-4-3-2-1 mi fiondo su di lui allacciando le braccia al suo collo e unendo prepotentemente le nostre labbra “Io non vado da nessuna parte”

“Allora cosa faccio signore?”
“Portami all’aeroporto sembra che qui non ci sia bisogno del mio intervento”

stavolta è lui che cerca il contatto, mette la mano dietro la mia testa e l’avvicina alla sua per sentire di nuovo il sapore delle mie labbra… “Ho bisogno di te, del tuo amore…come dell’aria che respiro”


Spero vi piaccia...via con i commenti
civetta jackson
00martedì 27 luglio 2010 17:37
bellissimo ma un po triste all'inixio..x fortuna poi Michael ha capito...
bravissima!
Principessa93.
00martedì 27 luglio 2010 18:46
Elena, tesoro, ultimamente scrivi come non hai mai fatto prima...dai un tono molto più drammatico alle cose, come se le stessi vivendo sulla tua pelle...
hai acquisito un'ottima capacità interpretativa e devo dire che ero sul punto di piangere quando tuo padre ti stava portando via...eppure la storia dei farmaci torneràa galla, dopo che ti sei accorta del livido...
ricordati che ti voglio bene..e che se hai voglia di parlare,amica mia, ci sono...qualsiasi cosa si tratti....
Eli
Chiar@95
00martedì 27 luglio 2010 20:38
Bellissimo,ho bisogno di un massaggio cardiaco.
Come si dice,l'amore non è bello se non è litigarello.
Anche se qui non c'eè stata un litigata comunque stavano per separarsi,ma Michael che combini?.
Guai a te se provi a fare scappare Elena per le tue paure Eh.
bravissima,non so cosa dire sono senza parole,sei bravissimaaaaaaa!.
BEAT IT 81
00sabato 31 luglio 2010 02:10
Oddio Elena, leggo solo ora il capitolo nuovo, purtroppo questa settimana nn sono stata molto presente, perdono!!! Bellissimo, triste e malinconico questo capitolo, ma come sempre l'amore vince su tutto...Evvai !!!!!!!!!!!! Bravissima!!!! Baci Sara
Chiar@95
00domenica 1 agosto 2010 14:28
Los o stresso,ma a quando il nuoivo?.dai dai Mike allora,ti dai una mossa,sennò Elena le fa lei da sola le valige,Michael,la proposta scalpita dentro wuel cassetto del comodino che orami scoppia tutta la camera da letto.
Bellissimo,lo scorso capy,continua presto,Chiara.
yogijackson
00sabato 7 agosto 2010 18:50
ho letto solo ora il nuovo capitolo ed è stato stupendo come gli altri...complimentoni [SM=x47932] [SM=x47932]
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