CAPITOLO 35
La serata dei premi e la festa post premiazione
“Allora da dove dobbiamo cominciare?”
“Abbiamo bisogno di un vestito, scarpe, trucco e l’acconciatura per i capelli”
“Tutte questa cose? Mannaggia, fortuna che gli Grammy awards ci sono solamente una volta all’anno. Non so come fai...”
“Ci sono abituata, in fin dei conti è da quando ero piccola che vado alle feste e alle premiazioni dei miei fratelli”
“Dev’essere stata dura crescere nell’ombra dei tuoi fratelli”
“Sì, ma poi gliel’ho fatta vedere io. Tant’è vero che solo io e il mio fratellone siamo gli unici della famiglia ancora nel campo della musica”
“Potere alle donne!”
“Sì, siamo le migliori. Devi essere la più bella di tutte, anche se per mio fratello lo sei sempre”
“Mi affido completamente a te. Sei tu l’esperta in questo caso”
“Oh dimenticavo prima di cercare il vestito dobbiamo fare a ceretta”
“La ceretta? Non posso andare semplicemente in tuta sul tappeto rosso”
“Credo proprio di no” risponde mettendosi a ridere
“Ok, per Michael sono disposta a tutto; spero che sia una serata magica”
“Per Michael lo sarà di sicuro”
“Perché?”
“Perché sarà accompagnato dalla persona che ama e poi riceverà un premio molto speciale”
“Quale? Dimmelo, dimmelo, dimmelo. Tranquilla non spiffero nulla”
“Il legend award”
“Oh mio dio! Non è il premio più prestigioso di tutti?”
“Esatto. È stata una decisione unanime, chi altro se lo può meritare?”
“Nessuno. Dopo tanto soffrire quest’anno finalmente gli sta portando un po’ di felicità”
“Credimi, non è il ricevere un premio che lo rende felice ma il riaverti nuovamente al suo fianco. Era diventato un’altra persona, non sorrideva più, a mala pena mangiava e non si occupava più dei suoi bambini. E poi quell’arpia che non lo mollava mai un secondo...” “Vedo che nemmeno a te stava simpatica”
“Figurati, abbiamo litigato di brutto per colpa sua. Gli dicevo di lasciarla, che non doveva permetterti di scappare...Lui mi rispondeva che era la sua vita, che non mi dovevo intromettere perché lo faceva per darti una vita migliore. Lui voleva essere l’unico a soffrire, avrebbe rinunciato all’amore, al tuo amore, pur di non metterti in mezzo a quella storia. Avrebbe fatto di tutto affinché non venissi coinvolta, ti ama davvero”
“Lo so ed io lo amo di più della mia stessa vita. Ormai non possiamo più fare a meno l’uno dell’altra”
“Bene perché la prossima volta che scappi non sarà Michael a riportarti qui ma io tirandoti per le orecchie”
“Tranquilla. L’ho già detto a Michael, nessuno mi smuove più da Neverland e non ho nessuna intenzione di andarmene”
Neverland
-Non avrò più bisogno di voi, non mi servite più. Ora sono più forte ed ho Elena al mio fianco perciò non ricorrerò più a voi perché lei mi dà tutta la forza di cui ho bisogno ed il suo sorriso guarisce tutti i miei mai e lenisce la mia anima. Sì, la mia anima tormentata di eterno Peter Pan che non ha avuto un’infanzia. Cosa darei per tornare indietro, per poter cambiare il passato... Sono convinto che tutti i miei casini sono nati da quello. No! Basta, non ci devo più pensare. Ora ho di nuovo la donna della mia vita al mio fianco e non voglio rovinare tutto un’altra volta. Basta convoli ho chiuso, non mi servite più-
Michael guarda i flaconi di pillole e le siringhe dentro il suo comodino ma la sua attenzione viene attirata da una piccola scatola blu posta in un angolo, la prende mettendosi a sedere sul letto mentre accarezza il morbido tessuto di cui è rivestita. La apre, un anello scintillante quanto semplice risplende illuminato da un raggio di sole
–Pensare che l’ho comprato ormai sei mesi fa ed è ancora più meraviglioso di quando l’ho comprato, esattamente come la mia Elena. Devo sbrigarmi a farle la proposta, glielo leggo negli occhi che ogni giorno la aspetta... Nemmeno si immagina quanto lei significhi per me...-
Dopo un’oretta un dolore lancinante alle gambe lo assale “Giuro, questa è l’ultima volta”, prende la siringa, con quel movimento la scatola cade a terra
-Ma cosa sto facendo? Così non faccio altro che ricascarci... Devo smetterla o rischio di perderla-,
lascia cadere la siringa e prende l’anello, guardandolo non gli appare altro che il mio sorriso “Ce la farò!”.
Il suo telefono squilla “Pronto amore è successo qualcosa?”
“Deve essere per forza accaduto qualcosa...”
“Hai ragione. Mi manchi, la casa è così vuota senza di te”
“Che tenerone che sei, pure tu mi manchi”
“Comunque perché hai chiamato? Non che non mi faccia piacere, anzi hai chiamato proprio al momento giusto”
“Cosa intendi con al momento giusto?”
“Niente lascia stare”
“Ti volevo avvisare che ci vorrà più tempo del previsto. Non riesco a trovare un vestito che mi piaccia, mi sembra che nessuno mi stia bene”
“Amore tu saresti stupenda anche con degli straccia addosso”
“È una serata importantissima e non voglio farti fare brutta figura”
“Quante volte te lo devo dire che sei la più bella creatura che abbia mai messo piede sulla faccia della terra. Comunque prendi un vestito rosa, si intona benissimo con il colore della tua morbida pelle...la tua morbida, profumata pelle... Scusa mi sono distratto”
“Rosa? Se lo dici tu... Saremo a casa in tempo, non ti preoccupare”
“Conterò i secondi che ci separano”
“Guarda che mi sciolgo”.
Fatti gli acquisti torniamo a Neverland “Allora vedere, vedere, vedere” corre abbracciandomi
“Ahi!”
“Che è successo?”
“Le ho fatto fare la ceretta“
“Sì, e adesso ho male dappertutto. Guarda cosa non farei per te”
“Hai fatto la brasiliana?”
“Ti piacerebbe saperlo”
“Basta voi due!” mi strappa dalle braccia di Michael e andiamo a prepararci. Dopo circa mezz’ora
“Allora sei pronto a svenire?”
“Dai falla scendere, non resisto più!”
"!Eccola qui” scendo lentamente le scale con addosso un vestito rosa con lo spacco fino a metà coscia, la schiena scoperta e i capelli raccolti, Michael a bocca aperta mi fissa
“Cos’hai da guardarmi così? Sto male?”
“...”
“Pronto. Terra chiama Michael”
“Eh, sì. Sei bella da mozzare il fiato. E di me che ne dici? Posso andare per la donna più bella dell’universo?”
“Mi dai il numero della tua costumista?”
“Perché?”
“Ha compiuto un’impresa impossibile; renderti ancora più affascinante”
“Sei così dolce che ti bacerei”
“Non osare...le rovinerai il trucco”
“Grazie Janet. Grazie di cuore, senza di te non avrei combinato granché” “Sorellina vieni con noi?”
“No, devo essere li in anticipo”
“Ok, allora ci vediamo li”
“Ecco il momento che tutti noi stavamo aspettando”
“Arrivata la star più attesa di tutte Michael Jackson, è dalla conclusione del processo che nessuno aveva più sue notizie”
“Vestito splendidamente come al solito”
“Asciugati la bava Emily! Oh, aspettate...sta scendendo anche un’altra persona”
“È Elena, la ragazza intervenuta al processo”
“Ammazza che gnocca”
“Michael com’è di nuovo campire sul tappeto rosso?”
“È una sensazione bellissima. Devo tutto ai miei fan e a Elena”
“Non sapevamo che fossi tornato e soprattutto in così piacevole compagnia”
“L’intento era proprio quello di non farvelo scoprire”
“Allora Elena com’è vivere con ed essere la migliore amica del re del pop?”
“È come se fossi cenerentola e stare a Neverland è come avere una Disneylad personale”
“Ragazzi basta. Anche i fotografi ci reclamano” di corsa un paio di foto e poi dentro.
www.youtube.com/watch?v=-Ov9_qagdh4
Si alza, mi bacia mettendomi le mani sulle guance in modo da disorientare tutti e corre sul palco. All’uscita tutti i giornalisti ci sono addosso ma noi saliamo in macchina
“Non hai detto che non volevi minacciare la nostra privacy? E perché cavolo mi hai baciata?”
“Uno dovevo festeggiare e due non ce la facevo più a resistere”
“Ti perdono soltanto perché anche io non ce la facevo più dalla voglia di baciarti. Tesoro sono nervosa”
“Hai superato brillantemente la stampa e la premiazione. Di che ti preoccupi?”
“Se mi scappa qualcosa su di noi?”
“La butteremo sul ridere. Ti starò sempre appiccicato così controllerò ciò che dirai“
“Osa solo pensare di lasciarmi sola e vedrai a casa che ti combino”
“È una minaccia?”
“No, è una promessa”
“Sto tremando come una foglia” mi prende per il bacino e mi bacia
“Non resistevi più?”
“Infatti”
“Vieni qui” e ci baciamo di nuovo.
Arriviamo alla festa, dove purtroppo scopro di essere l’oggetto di tutte le conversazioni e gli sguardi altrui “Michael non mi sento a mio agio. Me lo sento, tutti stanno parlando di me”
“E tu lasciali parlare. Sanno fare solo quello: sparlare della gente”
“Stammi vicino”
“Te l’ho promesso. Oh, guarda chi è arrivata”
“Questo dovrei dirlo io”
“Non è colpa nostra, i paparazzi ci hanno bloccati”
“Sorellina stai con Elena che io vado a prendervi da bere” ritorna e mi fa conoscere le persone più importanti ed influenti del mondo della musica, ogni volta fioccano commenti su di me e Michael ogni volta interviene bruscamente
“Di che ti preoccupi?”
“Sono geloso”
“Che scemo che sei! Io amo ed amerò soltanto te. Come posso fartelo entrare in quella zucca?” gli sussurro all’orecchio
“Ma lo so, è che ogni secondo ho paura di perderti. Ti amo troppo, non riuscirei più a vivere se accadesse”
“Non succederà mai. Brindiamo a noi due”
“Alla nostra meravigliosa storia d’amore”
“Michael non mi sento molto bene...”
“Cos’hai?”
“La testa mi gira e ho un po’ di nausea”
“Vuoi tornare a casa?”
“Non se ne parla neanche. È la tua serata e non ho intenzione né di rovinartela né di fartela perdere. Vedrai che mi basterà sedermi e starò subito meglio”
“Ne sei sicura?”
“Assolutamente sì. Non ti preoccupare per me”.
Mi siedo su uno dei divani e mi porta qualcosa da bere “Meglio?”
“Certo. Te l’avevo detto”
*Mamma che nausea! Non ne avevo di così forti da quando ero...Oh mio dio!*
“Amore non hai una bella cera”
“Scusami ma devo correre in bagno” mi approprio della toilette e quando ne esco
“Amore hai per caso rimesso?”
“Sì, ma non ti preoccupare. Sarà qualcosa che avrò mangiato”
“Vado a prenderti la borsetta”
“No! Non voglio rovinarti la serata”
“La tua salute è la cosa più importante quindi non discutere e andiamo, se no uso la forza”
“No! Ti ho detto che io da qui non mi muovo!” mi prende in braccio, usciamo e saliamo in macchina.
“Perché? Cavolo! Adesso tutti penseranno male ed io che ho cercato d non farti fare brutta figura per non imbarazzarti”
“Basta dire queste stronzate! Vedi, quando mi fai arrabbiare divento volgare. La gente sparla e sparlerà, l’ha sempre fatto e a me non importa nulla di quello che dice perché ti amo e per me sei tutto. Ora l’unica cosa di cui ti devi preoccupare è stare tranquilla e di non vomitarmi sulle scarpe”
“Non prometto nulla. Comunque mi dispiace di aver rovinato la serata”
“Sh” mi interrompe “non è vero. È stata una serata bellissima perché l’ho potuta trascorrere con te” conclude facendomi poggiare la testa sul suo petto
“Ma tu mi ami?”
“For all time” gli sussurro, mi bacia sulla fronte e poi mi addormento cullata dal battito del suo cuore.