CAPITOLO 46
La prova del nove
“Buongiorno tesoro” dalle mie labbra esce un sussurro appena percettibile all’orecchio, il mio sguardo si posa sui lineamenti del suo volto, ancora rapiti dal sonno, così distesi e sereni, come non gli avevo mai visti, gli sposto il solito ricciolo ribelle che fa capolino sulla sua fronte per posargli un leggero bacio sulla pelle diafana prima di alzarmi per andare a prepararmi, mentre mi pettino i capelli due forti braccia mi cingono la vita facendomi sussultare e cadere la spazzola per terra
“Ma tu non stavi dormendo?” domando quando piccoli baci cominciano a segnare il profilo del mio collo
“Lo sai che non ci riesco se non ti ho accanto, comunque vedo che anche tu sei già in piedi, c’è qualcosa che non va amore?”
“E me lo chiedi! Non so se sono più eccitata o nervosa… Decisamente direi più agitata” le sue mani si postano dai miei fianchi per andare a massaggiarmi le spalle
“Non è un rimedio ma…”
“No continua anche se…”
“Anche se cosa?”
“Se mi tocchi così non so quanto resisto prima di saltarti addosso” le sue labbra si incurvano in un meraviglioso sorriso, il massaggio finisce e non riesco a trattenere una smorfia di protesta
“Posso?” mi chiede raccogliendo la spazzola caduta in precedenza
“Certo” gli rispondo mettendomi a sedere sul bordo della vasca, si inginocchia e comincia delicatamente a spazzolarmi i capelli
“Mi sono sempre piaciuti i tuoi capelli, sono così morbidi e setosi che sembra di toccare una nuvola” mi lascio sfuggire un piccola risata
“Che c’è? Che ho detto di buffo?”
“Niente” rispondo girandomi e baciandogli la guancia
“È solo che per te ogni cosa è speciale, usi parole degne di un poeta per descrivere la cosa più normale che c’è a questo mondo… Passerei ore, anzi intere giornate, solo ad ascoltare la tua voce e la tua visione del mondo… È un dono straordinario quello che hai, esattamente come gli altri: la voce, il ballo…”
“È vero, il Signore mi ha voluto concedere molti doni ma quello senza dubbio più prezioso sei tu” una lacrima sgorga rigandomi la guancia, col pollice Michael percorre la strada inversa della goccia fino ad asciugarla completamente e con un bacio colma la distanza che ci separa.
“Regola numero uno: niente abbracci o toccatine in luoghi inappropriati al dì fuori della canzone”
“Come, così?” posa le mani sui miei fianchi per poi tirarmi a sé
“Esattamente” rispondo cercando di restare concentrata mentre invece Michael a stento riesce a trattenere una flebile risatina
“Regola numero due: niente baci”
“Che peccato e io che ne avevo una gran voglia” mi bacia la mano per poi passare al braccio, ogni bacio una piccola scarica elettrica, mi allontano sforzandomi di mantenere un’aria seria
“Regola numero tre: niente riferimenti strani, dettagli scabrosi o allusioni di alcun genere”
“Del tipo? Oh sì: “Frank lo sai che l’altro giorno io ed Elena ci abbiamo dato dentro di brutto” oppure “so per esperienza fino a che punto sei snodata”” scoppia a ridere mentre tento di incenerirlo con lo sguardo
*Dove sono i superpoteri quando ne hai veramente bisogno? Un siero o la cometa? Mi accontento anche del ragnetto radioattivo…*
“La cosa più importante, regola numero quattro: niente sparizioni di cinque minuti in cui nessuno sa dove siamo andati a finire e poi ricompariamo dal nulla”
“E perché dovremmo scomparire per cinque minuti? Per fare che?” osservando la mia espressione l’ultimo neurone funzionante rimastogli si mette in moto e ci arriva
“Ah… quello”
*Allora c’è qualcosa sotto quei bellissimi riccioli*
“Nemmeno una volta?”
“Neanche una”
“Ma dai!”
“Ho detto di no!” si avvicina per sussurrarmi all’orecchio:
“Pensa all’avventura, all’adrenalina e la paura di essere scoperti renderebbe tutto ancora più eccitante” mentre la sua mano scompare sotto la mia maglietta
“Tu sei malato…” gliela fermo
“È appunto perché ho paura che ci scoprano che non voglio. Questo non è un gioco, ne va della tua reputazione e della tua immagine…” assume un’espressione seria “Che figura faresti tu, per non parlare di tutto lo staff e la casa discografica, se su tutti i giornali si leggesse: “Scoperto il modo in cui Michael Jackson sceglie le sue ballerine, basta rispondere ad una semplice domanda: gli concederesti una
sveltina tra una canzone all’altra? Ragazze se la vostra risposta è sì allora avete buone possibilità di essere scelte per ballare sul palco e chissà magari di diventargli amiche visto che l’ultima sua conquista non è altri che la sua migliore amica” mi abbraccia, poggio la testa sul suo petto
“Scusa tesoro, hai ragione… Dovrei essere io a stare attento a proteggere la nostra storia e la mia immagina invece me ne sto qui a fare lo scemo” rialzo il capo
“Non è colpa tua se sei cretino, è una questione di geni…” una lacrima scende mentre sfodera uno splendido sorriso
“Sarò anche un ebete però ti ho fatto passare l’agitazione”
“A volte le tue scemenze risultano utili” mi stringe ancora di più a sé. La macchina si ferma
“Madame” mi aiuta a scendere
“Grazie” ci dirigiamo all’entrata dello Staples Center ma appena Michael varca l’ingresso delle guardie mi sbarrano il passaggio
*Cominciamo bene*
“Ehm… Signor Jackson” lo chiamo, si gira e sorride
"È tutto ok. Lei sta con me, da oggi la vedrete tutti i giorni… È la nuova ballerina”
“Oh, non lo sapevamo. Ci scusi signorina”
“Nessun problema ragazzoni, è il vostro lavoro” mi prende sotto braccio
“Che bell’inizio!”
“Dai piccola, li conquisterai tutti…” non in fa tempo a finire la frase che subito ci si para davanti Kenny
“Michael finalmente! Aspettavamo solamente te… È lei?”
“Kenny ti presento Elena… Elena Kenny” ci stringiamo la mano
“È un vero piacere per me conoscerla… Le sue coreografie sono mozzafiato, strepitose, davvero fantastiche”
“Vediamo se nel ballo sei brava come nell’ingraziarti il capo…” ride
“Ti senti pronta?”
“Sono nata pronta!”
“Così mi piace… Adesso vai pure in quel camerino a cambiarti”
Prima provo con uno dei ballerini e poi con Michael
“Non ho mai visto una coppia così affiatata e poi quelli sguardi…”
“Te l’avevo detto Kenny che Elena è una ballerina provetta e io non mento mai”
“Quindi?” domando intimorita
“Se dipendesse da me ti offrirei un contratto all’istante”
“Cosa vorrebbe dire?” interviene alzando la voce
“Michael lo sai benissimo che serve anche l’approvazione della casa discografica per assumere nuovi collaboratori e dipendenti, da solo non posso fare nulla”
“Le vuoi offrire un contratto?” una voce fa sussultare tutti
“Bene allora facciamolo” dall’ombra esce un uomo
“Oh Tommy non sapevo che fossi qui”
“Fortuna che il signor Dileo mi ha avvisato altrimenti avremmo perso tempo prezioso perché come dico sempre…”
“Sì Tommy” lo interrompe Michael
“Il tempo è denaro” “Ed è ora che lo imparassi anche tu…” si blocca appena nota l’espressione sul viso del suo interlocutore
“Lo so, lo so…” riprende usando un tono di disgusto
“Per te tutto questo non è un lavoro bensì un divertimento. Cos’è che dici sempre? Ah sì, l’espressione sul viso dei miei fans mi ripaga di tutto”
“È l’occasione per condividere il mio dono col mondo e per donare un po’ di felicità alle persone e se solo non me lo impediste lo farei perfino gratis” il mio cuore si riempie di gioia al sentir quelle parole, la voglia di stringerlo e dirgli quanto sia meraviglioso è tantissima, quasi non riesco a trattenermi dal farlo, ma la risposta che riceve mi riporta drasticamente alla realtà
“Non lo dire nemmeno per scherzo… Altrimenti con quale denaro produrremmo e distribuiremmo i tuoi dischi?” notando crescere la tensione afferro la mano di Michael e la stringo forte, cercando così di calmarlo
“Non mi sembra questo il momento di litigare” intervengo tentando di calmare le acque
“Elena ha ragione” mi dà manforte Kenny
“Giusto, adesso dobbiamo far firmare il contratto a questa bella gioia” risponde sfiorandomi la guancia con l’indice, le sue labbra si incurvano in un sorriso inquietante quando nota lo sguardo di Michael che prontamente si è messo al mio fianco.
“Non mi piace, non mi piace”
“Cosa?”
“Come ti guardava”
“Non dirmi che adesso sei geloso anche di uno sguardo, perché come mi guardava?”
“Tu non ti accorgi che effetto hai sugli uomini… Ti ha squadrato dalla testa ai piedi”
“E allora?”
“Come allora?” ribatte alzando la voce
“Solo io posso guardarti in quel modo e mi disturba che altri lo facciano specialmente lui”
“Tesoro stai calmo… Sono soltanto sguardi”
“Tommy ottiene sempre ciò che vuole e quello che desidera adesso sei tu”
“Allora vorrà dire che io sarò la prima cosa che non riuscirà a conquistare perché me stessa, il mio essere e il mio cuore appartengono ad un’altra persona”
“Chi è? Lo conosco?” mi domanda con aria innocente
“Beh dovresti… È alto, ben proporzionato, la pelle diafana, morbidi riccioli scuri e degl’occhi stupendi”
“È Orlando Bloom?”
“No! Lui fa il cantante”
“Allora forse lo conosco”
“Saresti l’unico sulla faccia dell’intero pianeta a non sapere chi lui sia… Le parole King of Pop ti dicono qualcosa?”
“Aspetta; alto, moro con i riccioli, occhi scuri... King of Pop… Non è che stai parlando di me?”
“No! Ma va la… Ma cosa ti viene in mente?” mi stringe forte a se mentre non riesco più a trattenere le risate e ci baciamo
“Solo mia?”
“Solo tua”
Scusete il ritardo.....
spero vi piaccia