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Buono, ma non certo un film da Oscar.
L'interpretazione di J.Franco è buona ma anch'essa indegna di una nomination; diciamo che Ryan Rainolds ha fatto altrettanto bene in "Buried", e non è stato nemmeno preso in considerazione (direi giustamente).
Danny Boyle al solito usa 'virtuosismi' spesso inutili, a tratti fastidiosi (che mi frega di vedere l'ingranaggio interno della cinepresa o della fotocamera? Cos'è, pubblicità occulta?).
Gli stessi virtuosismi, insieme alla scelta non felice di utilizzare canzoni pop nel bel mezzo del dramma, rendono vano il tentativo dello spettatore di immedesimarsi nel protagonista, stemperando troppo tensione e senso di claustrofobia.
Una storia del genere si sarebbe meritata un regista meno videoclipparo, in grado di rendere al meglio la drammaticità degli venti.
Voto: 6/7