Chiar@95
00mercoledì 7 luglio 2010 20:53
Ragazze scusate ecco il ritardo,veramnete,sono stata un pò incasinata in questo periodo.
Cmq vi auguro una buona lettura,anche se so che sto....coso,non sarà un granchè.
CAPITOLO 21:
CHIARIMENTI E DOMANDE DIFFICILI.
A volta mi chiedo perchè,perchè i problemi compaiono sempre quando si è felici?,perchè non ti lasciano in pace,ma ti perseguitano?. Io non l’ho mai capito,di solito,con il passare degli anni,certe risposte arrivano da sole,ma a questa domanda nessuno ha mai dato risposta.
Ero in piedi davanti alla porta,le lacrime che mi rigavano il viso nel ricordare parole tanto brutali,che di solito non si dicono mai ad una figlia,mai davanti ad una persona che ti vuole bene,ma lui aveva sempre abbattuto le regole che di solito sono fondamentali in una famiglia.
Mi guardava con aria triste,di chi vuole essere assolto da un peccato... ^Ah ora si pente?,vuole il perdono?,cosa sono un prete che tutti vengono a confessare i loro peccati?,non questa volta non ce la faccio a passare sopra ad una cosa del genere ^.
Iniziai a scrutarlo a studiare,ogni particolare del suo corpo ma,la rabbia mi prevale,non ce la faccio stare qui,a vedere lui che si pente.....
“Allora,evitiamo di fare il piccolo cucciolo perchè non serve,prima fare le cose e poi pentirsi,ora cosa pensi?,che sia facile per me respingerti?,eh?,no,non è facile,ma mi hai ferita” Dissi e Michael venne vicino a me,mio padre tentò di dire qualcosa.... “Chiara,io,non.... io non volevo,credimi” Disse e due lacrime gli rigarono il viso,ancora triste e pentito. Lo vedevo,si era pentito,ma io non riuscivo a perdonarlo,il mio cuore batteva forte,scalpitava,d’amore per il mio papà e di rabbia,ma la rabbia ebbe la precedenza...... “Ah non volevi,non volevi,neanche io volevo...” Mi stavo buttando su di lui ma Michael mi prese per i fianchi sollevandomi da terra e iniziò a posare dei baci sulle mi guance arrossate.... “Amore calmati” Disse e il mio cuore cercò di riprendere le sue solite pulsazioni.... Viki stava assistendo alla scena ancora basita dalla situazione inaspettata che era capitata,non riusciva a credere di aver rivisto mio padre dopo che aveva fatto una cosa del genere.
Mi venne in contro e mi abbracciò cercando di mandare via un po’ di quella tristezza che era nel suo cuore,quella tristezza che non ti abbandona facilmente,ne a me ne a lei.
La strinsi forte a me,cercando di fare tacere i singhiozzi che uscivano dalle mie labbra.mentre Michael mi massaggiava la schiena,ma essi non tacevano,non ci riuscivo,i ricordi riaffiorarono nella mia mente,come carte di caramelle lasciate sulla scrivania,risaltando fuori nel momento sbagliato,in attesa di essere gettate nel cestino,e così erano i ricordi. Ricordi di anni lontani,ricordi che vorrebbero essere cancellati per sempre,per mai più trovarli
Cercando di calmarmi lasciai le braccia di Viki che..... mi guardava ancora con aria triste e di conforto,raggiunsi di nuovo la porta,era ancora lì.... Lì che sperava nel perdono,che non sarebbe mai avvenuto..... “Sei ancora qui?,eh?,perchè non hai mandato la mamma,l’unica persona che cercava di farti capire che io dovevo seguire la mia strada,i miei sogni,perchè?,perchè non hai permesso che seguissi il mio destino,destino che mi ha dato una mano a realizzare quello che volevo,perchè?” Chiesi cercando di respingere le lacrime che si affacciavano ai miei occhi...
“Chiara,non è stato facile per me,accettare di avere una figlia lontano da casa,non riuscivo a vederti in camice mentre salvi vite umane,in fondo io sono solo un impiegato e tua mamma una casalinga,cosa pretendi,tutti e due abbiamo avuto dei sogni,anche io volevo essere un avocato e sono laureto,ma al giorno d’oggi è difficile trovare lavoro” Disse fece una pausa di qualche secondo per riprendere fiato,cercando di non piangere e poi riprese “Non volevo...io....non volevo che dopo ti pentissi di avere preso la laurea avere studiato così tanto come noi,e poi stare a casa come tua madre,non sarebbe stato bello te lo assicuro”.
Le sue parole suonavano chiare nella mia mente,limpide come il canto di un uccellino che ti viene ad avvertire di un uragano in vista ^Ma questo gli dava il permesso,di cacciarmi di casa in quel modo,come se fossi un estranea?^ Una domanda che alla fine del suo discorso,insieme alle sue parole,riecheggiava nella mia mente..... “Questo però non le dava il diritto di sbatterla fuori di casa,è pur sempre sua figlia” Disse Mike mentre mi vedeva sempre più stanca e debole,per quello che stavo subendo... Un torto che poche persone si trovano ad affrontare.....
“Chiara e lui che centra con te?” Chiese Mio padre.
“è il mio fidanzato,la persona con cui... vivo,e con la quale sto attualmente,non mi chiedere di Daniel,mi ha mollata all’altare,ma giusto,cosa te lo racconto a fare se tanto a te non importa nulla di me?,eh?,cosa lo racconto a fare a una persona che mi ha sbattuta fuori di casa nel momento del bisogno?,sai cosa ti dico?,te hai sbattuto fuori me e io sbatto fuori te,quindi vattene,manda mamma,l’unica persona che mi ha sempre capita” Dissi e con un gesto abile mi ritrovai lontano dalla porta,lontana da lui,lontana dalla sofferenza,di quella persona che non è altro che la causa di tutto.
Mi gettai sul letto della mia stanza,ancora fredda di quel atmosfera che aveva irrigidito tutta casa,già nel primo pomeriggio. Il sole era alto,su,nel cielo e cercai di guardarlo,ma non riuscii ad andare oltre un certo limite,i suoi raggi battevano forti sui miei occhi ancora gonfi e rossi dal pianto di poco prima... Sentii che mio padre era ancora in casa,la sua voce era ancora in circolo nel salotto e sentivo anche la voce di Michael che cercava di fargli capire che si era comportato da persona irresponsabile,non capace di capire i bisogni di una figlia.....
Cercai di alzarmi dal letto,in fondo dovevo solo capire il perchè mi aveva detto quelle parole,quelle parole brutali che possono allontanare le persone a cui vuoi più bene,mi asciugai le lacrime che erano scese sulle mie guance rosse e poi aprii la porta,consapevole che avrei finito per farmi del male,ma non mi importava. Non mi importava,dovevo capire il motivo della sua reazione,dovevo parlare,confrontarmi con quella persona che aveva contribuito per mettermi al mondo......
Passo dopo passo mi ritrovai di nuovo lì,in salotto,lui lì davanti a me con le lacrime agli occhi e l’espressione pentita sul viso......
“Papà...io...vorrei parlare un attimo con te” Dissi avvicinandomi al divano sul quale era seduto....
“Si,dimmi” Disse,mi sedetti,feci un lungo respiro e poi iniziai a parlare,cercando di non essere il più dura possibile.....
“Ecco,io,vorrei sapere perchè,non mi volevi far fare l’esame di laurea?,insomma,sapevi che ci tenevo tanto,e allora perchè” Chiesi con voce docile,come quella di una bambina,che piangeva per il suo giocattolo preferito.....
“ Figlia mia,la vita è dura e dato che io sono la massima dimostrazione di laureato,che fa l’impiegato e non l’avocato,non volevo che accadesse anche a te” Disse,da lì il mio cuore si liberò,capii tutto,tutto quello che voleva dire con quelle parole dette poco tempo fa..... ^Voleva avvertirmi e io l’ho preso,non come un consiglio ma come un’accusa ^.
Ecco forse è vero,io piangevo come una bambina perchè gli si è rotto il suo giocattolo preferito,ma io non stavo giocando,si era rotta la mia vita,divisa in due come una barretta che viene divisa da due bambini quando fanno a metà,rotta da mani che ti hanno aiutato a fare i primi passi quando eri ancora piccola,mani che ti hanno sostenuta,che ti hanno fatto crescere,ma soprattutto che ti hanno aiutato a vivere......
Erano le 2 e mezza e mio padre intanto era andato via,i bambini erano appena tornati da scuola,per fortuna il loro ultimo giorno,e quindi avevano il compito per il lunedì..
Eravamo tutti sul divano come una vera,grande e bella famiglia riunita......Michael era particolarmente nervoso,per quella cosa che mi doveva dire ma non gli chiesi nulla,sapevo che se mi doveva chiedere qualcosa,al momento giusto,sarebbe venuto lui da me..... Si sedette sul divano e mandò i bambini in camera,poi si avvicinò a me....
“Amore,non sai quanto mi piace stare con te,ti amo più della mia stessa vita” Dissi e cercai di abbracciarlo ma lui lo respinse l’abbraccio,era diventato ancora un po’ cupo ^ Oddio,non è un buon segno,mi ha appena respinta,perchè?,hai un'altra? ^.
“Chiara,io ti devo dire una cosa...sai...Neverland?” Chiese cercando di non essere troppo teso,ma la sua timidezza e la paura di un mio rifiuto lo facevano balbettare.....
“Si,amore,che c’è?” Chiesi anche io visibilmente spaventata.....
“Ecco,Neverland è nostra,cioè,non l’ho mai venduta” Dissi e io accenno un sorriso,non ci potevo credere,Neverland non l’aveva mai venduta,ma non sapevo ancora cosa mi doveva dire...Il cuore iniziò a battermi a mille,divenni rossa come un pomodorino,arrostito......
“Ecco,ti va di venire a vivere con me nella nostra reggia mia Trilly?” Li mi sciolsi,e c’era bisogno di chiederla una cosa del genere?..... “Ma certo” Risposi in men che non si dica,mi avvicinai alle sue labbra e poi ci baciammo come due veri innamorati.......
Le ore passavano e si fece sera,un po’ l’idea di andare a vivere con lui mi spaventava perchè non avevo mai visto Neverland se non in fotografia,e quindi era un po’ strano,però sapevo che sarei stata felice.
Una sola domanda,questa volta,girovagava nella mia testa,alla quale non riuscivo a dare risposa... ^Perchè ha detto a tutti,che aveva venduto il Ranch quando non era vero? ^.
Non avevo avuto il coraggio di chiederglielo,la paura saliva in me,come se stressi sfuggendo da un killer desideroso di me,una domanda che anche se semplice,e inutile,desiderava risposta,una risposta che non arrivava mai.....
Erano le nove e già iniziavo a preparare le valige,per andare a Neverland,ma quella domanda mi tormentava,desiderava una risposta..Mi sedetti sul letto e mi misi il wolkman alle orecchie,cercando di pensare a qualcos’altro,traccia 7 Heal The World,le lacrime iniziano a scendere lungo le mie guance,ancora rosse per il pianto del pomeriggio,mi lascio cadere,fino ad appoggiare la mia schiena al letto... Chiudo gli occhi e metto le mani sulla pancia,la accarezzo e lo sento muovere,sento il mio bambino,un piccolo movimento che aumenta le mie lacrime....
Michael entrò nella stanza,e mi vide lì,sdraiata sul letto che mi toccavo la pancia e piangevo,si spaventò,per me e per il piccolo che avevo in grembo.....
“Chiara,amore,non stai bene?” Chiese sdraiandosi accanto a me....
“No,sto bene,è che...” Mi bloccai,la paura si fece ancora più grande,sopaevo che mi stavo nascondendo dietro a un dito ma,dovevo farlo.....
“è che... cosa?,amore,mi devi dire qualcosa?” Chiese accarezzandomi i capelli,i miei lunghi capelli biondi,e lisci come la seta,che si erano tutti distesi sul letto....
“è che....,non riesco a dirtelo,ho paura che sia una domanda troppo da impicciona” Dissi e lui mi prese e mi avvicinò al suo petto,il suo cuore,lo sentivo battere forte,come un treno che divide i nostri cuori,con la ferrovia.....
“Amore,non devi avere paura di parlare con me,o sai che puoi chiedermi tutto,sei la mia ragazza,è logico che mi fai domande e poi,mi credi il tipo che ti risponde male?,non lo farei mai,perchè non vorrei fare soffrire nemmeno una formichina” Disse e accennai un sorriso,la mia paura era quasi sparita tanto da porgli la domanda.....
“Ecco,mi chiedevo,perchè hai detto che avevi venduto Neverland,quando è sempre stata tua?,insomma io sapevo che tu l’avevi venduta?,non è così?” Lui accennò un sorriso e....
“Si,credevo di averla venduta,ma quando sono andato per ricontrollarla pochi giorni fa,ho scoperto che c’era un foglio sul contratto che non era stato firmato quindi era rimasta mia,come se non l’avessi mai venduta” Disse e mi tranquillizzai.
Sapevo che con lui sarei stata bene,lo capii dal suo sorriso,da come parlava,da come mi teneva stretta a se. Pensava sempre,prima agli altri che a se stesso,adorava occuparsi dei bambini e delle persone a cui voleva bene,e sapevo che anche se ci sarebbero stati degli alti e bassi fra noi,si sarebbe sempre aggiustato tutto,perchè io non potevo vivere senza di lui,e lui non poteva vivere senza di me.
La mattina seguente,avremmo fatto una visita a Neverland,dicendolo anche ai bambini.... Chissà cosa sarebbe successo durante la visita......
TO BE CONTINUED.........