Eccomi qua.
L'ho appena finito e ora ve lo posto
,spero che sia all'altezza delle vostre aspettative e spero di non deludervi.
Speriamo,eccolo:
CAPITOLO 10:
TELEFONI DISPETTOSI.
Noi,uno abbracciato all’altra in quel attimo che non finiva ami e che vuoi non finisca mai.
Era mattina e i raggi del sole si posavano su di noi rendendoci luminosi
Era magnifico,il suo profumo,il suoi calore che abbracciava il mio corpo.
Iniziai a svegliarmi e sentii le sue braccia che mi stringevano,sgattaiolai via dall’abbraccio facendo il più piano possibile.
Mi alzai e mi sfilai lentamente il pigiama facendo attenzione a non scontrare contro qualcosa.
Una volta vestita afferrai la borsetta e uscii di casa.
Ero in fondo alle scale e aprii il portone di vetro,mi ritrovai al freddo.
Il mio appartamento era vicino e così evitai di chiamare un taxi.
Iniziai a camminare l’aria era fredda e batteva su di me violentemente ma dopo dieci minuti mi ritrovai davanti al mio portone.
Era di un colore marroncino chiaro che a contatto con i primi raggi del sole sembrava color oro.
Estrassi le chiavi ed entrai,un brivido mi percorse la schiena,mi mancava il suo calore,il suo profumo ma purtroppo tra poche ore il lavoro sarebbe venuto a bussare alla mia porta....
Aprii la porta di casa e trovai Viki sdraiata sul divano che dormiva beatamente.
Per evitare di svegliarla andai in camera mia,lasciai cadere la borsetta in terra e mi gettai sul letto,iniziai a pensare,pensare alla sera prima a quel intreccio delle nostre mani ed infine il bacio,quel bacio che aveva segnato la nostra vita,per sempre.
Andai in bagno e vidi Viki che mi guardava con sguardo incavolato.....
“Che c’è?” Chiesi.
“Ti sembra l’ora di rientrare?,mi sono spaventata tantissimo” Disse venendomi ad abbracciare.
“Scusa è che ho dormito da Michael” Dissi.
“E come è andata?”.
“Bhè benissimo,siamo andati su una spiaggia bellissima stanotte e ci siamo.....baciati” Dissi.
“Cosa?,è magnifico,te l’avevo detto che avevi fatto colpo” Disse.
“Si,ma la cosa più importante è che ora...stiamo....insieme”.
^Ce l’ho fatta,ad arrivare al punto,e ora che succede,perchè mi guarda così^.
“Oddio ma è bellissimo,sei la ragazza più fortunata del mondo,ti voglio bene” Disse.
“Anche io” Dissi.
Viki,senza pensarci su mi mandò in bagno e poi quando ne uscii,andai in camera a cambiarmi.
Uscii dalla stanza e la vidi sulla porta con le solite chiavi e giubbotto...
“Ok,Angel ci vediamo a pranzo” Dissi,le stampai un grande bacio sulla guancia e uscii,scesi a piedi e poco dopo mi ritrovai in fondo alle scale.
Aprii il portone di legno e iniziai a correre per raggiungere la macchina.
Entrai e partii,però la mia mente era sempre sul solito pensiero...........Michael.
Michael intanto si era svegliato e non vedendomi si alzò,iniziò a perlustrare l’appartamento,vide il pigiama e notò che il mio vestito non c’era più.
Ritornò in camera e notò il biglietto......
“Michaeò è stata una notte fantastica,grazie,ti amo,Chiara”.
Si sedette sul letto,continuando a rigirare il biglietto tra le mani e iniziò a pensare.
Pensare alla notte prima e al mio sorriso e sorrideva anche lui.
=Chiara,io ti amo,ma ora dove sei?=.
Arrivai all’ospedale e attaccai il turno,mi andai a cambiare negli spogliatoi e poi in sala medici.
Le mie colleghe erano lì che mi aspettavano,come ogni mattina........
“Chiara,eccoti,ieri sei stata bravissima” Disse Lucy venendomi ad abbracciare.
“Lucy ha ragione sei magnifica” Disse Susanna avvicinandosi.....
“Grazie ma anche voi siete state fenomenali,da sola non avrei combinato gran che” Dissi.
Appena finii la frase la caposala entrò e ci ricordò il giro delle visite.
Noi scattammo come missili,oggi avevo solo una paziente nel giro,la bambina e così mi diressi nella sua stanza.....
Entrai piano e la vidi sorridere,il cuore mi si sciolse.
Era dolcissima e pensare che l’avevo tenuta sotto le mie mani qualche ora mi fece male,era così piccola e indifesa ma la vita poteva perderla da un momento all’altro.....
“Dottoressa!” Disse sua madre.
“Salve e te come andiamo?,ci hai fatto spaventare tanto” Dissi avvicinandomi,allungai la mano e accarezzai i capelli della bambina,erano morbidi,re il loro colore nero mi ricordarono quelli di Michael....
“Si lo so,e volevo ringraziarla,senza di lei ora non sarei qui” Disse.
“Non ti preoccupare,ora però dobbiamo controllare la ferita” Dissi.
“Mamma,papà,aspettate fuori per favore?” Disse,loro le diedero un bacio e uscirono.
Alzai il cerotto grande che era sulla parte bassa dell’addome e disinfettai il taglio.
Quando ebbi finito alzai lo sguardo verso di lei...
“Fatto,ma perchè piangi,ti ho fatto male?” Chiesi preoccupata.
“No è che sono triste,il mio amico volava con me e non so se sta bene” Disse ancora con le lacrime che le rigavano quel viso dolce,era tenerissima.
Iniziai ad accarezzarle i capelli e mi feci dire il nome di quel ragazzino,le promisi di trovarlo e lo avrei fatto.
Sono una ragazza determinata e per me far star bene gli altri è la cosa più importante,soprattutto se si tratta di una bambina....
I suoi genitori rientrarono e io uscii per andare nel mio studio.
Ero indecisa se farlo io personalmente o se farlo fare da quell’imbranato del mio assistente che era un emerito idiota.
Mi sedetti sulla mia sedia e mi avvicinai alla scrivania fissando l’elenco delle persone dell’incidente aereo.
Ad un certo punto mi rivennero in mente delle immagini della mia vita.
Ero piccola avrò avuto 14 anni ed ero in macchina con i miei finchè mio padre che era alla guida non perse il controllo dell’auto e andammo giù in un burrone.
Mi ricordavo solo le mie poche urla finchè il buio totale……
Fu solo allora che afferrai la cornetta e composi il numero della segretaria….
“Si” Disse.
“Sono la dottoressa Duce mi può fare portare i documenti delle persone dei voli caduti?” Chisi di fretta.
“Si” Disse e riattaccò.
Mi alzi e mi diressi alla porta,non volevo scomodarmi ma andai in sala medici a prendere un caffè…
“Chiara,ciao,allora come sta la ragazza del volo?” Chiese Lucy entrando.
“Bene,vuoi un cafè?” Le chiesi.
“No grazie devo incominciare il giro visite,ci vediamo dopo” Disse mi mandò un bacio e lo afferrai mandandogliene uno io.
Era dolcissima,lei era la ragazza che mi si era avvicinata di più nell’ospedale.
Ci chiamavamo spesso negli ultimi tempi e mi aiutava molto con la ragazza rompi balle so tutto io.
Era una ragazza bellissima e accennava sempre un sorriso.
Era la mia guardia del corpo nell’ospedale e fuori avevo Viki.
Ero come una star che quando andava in giro doveva essere sempre protetta,difesa da qualcuno....
Mi affacciai alla porta della sala e vidi il mio assistente che si dirigeva al mio studio per prtarmi i documenti....
“Mathias,sono qua” Dissi.
“Ah” Disse e si diresse verso di me con un sorriso a trentasei denti.
^Perchè mi guarda così,e no eh non puoi venirmi dietro anche te ho già il direttore da tenere al guinzaglio se ti ci metti anche te...^.
“Allora,ecco qua i tabulati,ma te come va?” Chiese toccandomi la spalla.
“Bene,scusa ma ora devo andare” Disse e con passo svelto e deciso entrai nel mio studio,aprii la porta e la richiusi con un sospiro di sollievo....
Mi misi a guardare in che volo era questo bambino e lo trovai,era nel volo AL 777.
Presi degli altri fogli e cercai nei tabulati delle persone che purtroppo non ce l’avevano fatta ma non c’era,presi la lista dei ricoverati e trovai il suo nome.
Ero felicissima per fortuna avo trovato quel bambino e mi alzai di scatto dalla sedia e mi ridiressi alla porta dove fuori incontrai di nuovo il mio assistente....
“Chiara ti volevo chiedere una cosa,ti va di andare a cene stasera?” Chiese un po’ imbarazzato.
“No,scusa devo andare” Dissi e mi voltai subito per non guardarlo,non era per niente questo gran che.
Arrivai davanti alla porta della piccola ed entrai,la vidi lì.
Seduta e con il viso pieno di lacrime,mi faceva pena vederla così ma sapevo per cosa piangeva.
“Ehi piccola” Dissi e mi misi seduta sul ciglio del letto girandogli il viso “Lo sai che ho trovato il tuo amico?”.
“Ah si e dov’è?” Chiese,il suo volto si illuminò,era più sereno e quelle poche lacrime che erano rimaste sulle sue guance brillavano a contatto con i raggi del sole....
“è nella stanza chi accanto,vuoi andare a trovarlo?” Chiesi.
“Si” Disse.
Piano piano la feci accomodare sulla sedia a rotelle la portai fuori dalla stanza avvisammo i genitori che ci seguirono e arrivammo davanti alla sua stanza.
Aprii la porta e le piano spingendo la carrozzina dalle ruote si avvicinò a lui che appena la vide si gettò fra le sue braccia.
Il mio pensiero in quel momento balzò subito su una persona..............Michael.
Michael era lì,seduto sul letto e guardava il telefono in attesa di una chiamata ma dato che non lo feci io,lo fece lui.
Compose il numero,ma prima di schiacciare il pulsante di chiamata tentennò e girando lo sguardo sulla scrivania gli cadde su quel biglietto lasciato da me.
Immediatamente si ricordò della mia voce e così schiaccio quel pulsante verde.....
Era libero ma nessuno rispondeva........
Il telefono suonava a vuoto.....
E lì nel palazzo accanto nel appartamento mio e di Viki un cellulare,suonava,il display si illuminava,e un nome compariva.....Michael.
Viki senti la canzone I just can’t stop loving you e si diresse nella mia camera quando vide il il mio cellulare suonare.
Lo prese in mano e guardò lo schermo..l’ora 12,30,e il nome che compariva.
Non rispose e lo lasciò suonare e uscì dalla stanza a passo di danza trasportata dalla musica,quella musica che ti invita a ballare......
Intanto io ero ritornata nel mio studio e guardavo l’orologio finchè la lancetta non si posò sul numero 1.
Mi levai il camice e mi misi il giubbotto,dato che mi ero già cambiata,la borsa e uscii di corsa da quello studio.
Arrivai nel garage e aprii la macchina con il telecomando,entrai e accesi il motore,la cintura e via!,verso casa.
Per fortuna i semafori erano tutti verdi e nel giro di dieci minuti arrivai sotto casa.
Parcheggiai la macchina nel parcheggio privato e a passi svelti salii le scale fino ad arrivare davanti al mio appartamento.
Infilai le chiavi ed entrai,Viki era lì,seduta sul divano con un piatto fumante di pizza.....
“Ciao Angel,che mi dici?” Le chiesi appoggiando il giubottino di jeans sull’appendiabiti...
“Bene,siediti e mangiati questa,hai aria cos’ stanca” Disse e mi mise sulle gambe quella scatola di cartone con una pizza fumante,quella al tonno,la mia preferita.
Ne presi una fetta e lei non esitò a toccare l’argomento Michael....
“Oggi,il tuo telefono ha suonato” Disse.
“Oddio l’ho dimenticato a casa,ma chi era?” Chiesi alzandomi e cercando un tovagliolo per pulirmi la bocca.
Lei mi porse un tovagliolo,fece un lungo respiro.. “Era Michael” Disse,mi sembrava di morire.
Iniziai a correre e raggiunsi la mia stanza,mi guardai intorno e vidi il mio cellulare.
Lo afferrai e schiacciai un tasto per sbloccare i tasti,12 chiamate senza risposta.......
Rifeci il numero e schiacciai il tasto verde....
Suonava,un suono,due suoni,tre suoni,quattro suoni... “Pronto”..................
TO BE CONTINUED..................
Vi piace?,scusate la lunghezza,il prossimo sarà micro.