Ho qualcosa da raccontarvi... [Fan Fiction]. Terminata: 33 capitoli + versione aggiornata di 19 capitoli. Rating: arancione

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Michael's fan
00giovedì 7 gennaio 2010 18:53
No! Perchè deve andare sempre tutto storto!!!!!!!!!
michaelina96@
00giovedì 7 gennaio 2010 19:36
noooooooooooooooooooooooooooo perchè deve andare sempre tutto male!!!!!i problemi non si fanno mai aspettare!!!spero posterai presto il prossimo capitolo,voglio sapere come va a finire
liberiansara
00giovedì 7 gennaio 2010 21:37
[SM=x47964] che tristezza....speriamo bene....??
Anto (girl on the line)
00giovedì 7 gennaio 2010 21:51
E mannaggia...Ma un po' di tranquillità mai??Spero tanto che Susie ritorni da Michael e che lui la renda appieno partecipe della sua vita.
(martiii)
00giovedì 7 gennaio 2010 22:30
:( Noooo cappero Sere
Sere-88
00venerdì 8 gennaio 2010 14:36
La vera storia di un racconto inventato...[FanFiction] 28
Buona lettura...

Cap 28

Intanto cercavo di compensare la mia frustrazione di amante disillusa con le gratificazioni di donna in carriera. Il lavoro mi aveva assorbito totalmente. Ormai da qualche tempo ero la direttrice di una giovane compagnia di danza, che con sangue e sudore si stava facendo largo nell’ambiente teatrale. Ero tornata dietro quei sipari polverosi che da bambina mi avevano fatto tanto sognare.
Prove, spettacoli, casting, tournee, viaggi, mondo, burocrazia, scartoffie…come sarebbe bello poter fare spettacolo muniti solo di talento, passione e buona volontà. Ma la realtà è diversa e adesso che mi trovavo alla guida di un esercito di corpi danzanti e speranzosi, me ne stavo rendendo conto più che mai.
Dal giugno 2006 al novembre 2007 lavorai intensamente ad uno spettacolo che portammo in giro per parte dell’Europa, in Canada e negli Stati Uniti con un discreto riscontro di pubblico.
Quello che proposi su quei palchi fu per me una grande sfida in quanto rappresentò un momento di svolta, significativo sia a livello personale che professionale.
Abbandonai videoclip, concerti e show strabilianti a livello mediatico, per intraprendere un percorso di profonda riflessione interiore mediato da quell’arte sotto la cui ala protettrice ero cresciuta. Mi riavvicinai alla danza contemporanea, il cui studio avevo da sempre coltivato attraverso gli insegnamenti di maestri che ne hanno segnato la storia, ma che accantonai per dare spazio ad un tipo di intrattenimento che fu comunque professionalmente formativo ma anche economicamente più remunerativo.
Avevo investito tanto in quel progetto teatrale, così stridente con il resto del mio curriculum personale, ma volevo dimostrare a me stessa che avrei potuto farcela anche da sola, con le mie sole forze. Senza l’aiuto di quell’amico speciale dal nome così ingombrante.
Ci ero riuscita. Avevo dimostrato esperienza, competenza ed umiltà sufficienti per fare di quel progetto così tanto ambizioso per una compagnia appena nata, una esperienza gratificante.
I risvolti che tutto ciò ebbe sulla mia autostima furono notevoli. Ma non perché adesso mi sentissi wonder woman, ma semplicemente perché dopo anni difficili vedevo anche per me uno spiraglio di sole. Aleggiava ancora qualche nuvola nella quotidianità del mio cielo, quella nuvola che si chiamava amore, ma gli impegni e le mie nuove responsabilità distolsero l’ attenzione dalla mia parte romantica concedendo al mio cuore un po’ di meritato e camuffato riposo.
Tutto questo rientrava nella mastodontica costruzione di belle convinzioni che avevo sapientemente eretto in quei mesi, allo scopo di salvaguardare quel che restava della mia salute mentale.
Un bel castello alto, fatto di carte.
Era la prima statunitense dello spettacolo. Quella mattina venni contattata da un noto giornalista, Francis Pedata, che si occupava di una famosa rivista di arte e spettacolo. Mi chiese un’intervista per sapere un po’ di più di questo progetto teatrale che aveva avuto così tanto successo a livello internazionale, riaccendendo l’interesse per la cultura teatrale anche da parte di un pubblico che ormai era schiavo dei social network e dei reality spazzatura, e non solo in America.
Quella telefonata mi lusingò parecchio, anche se già in quel periodo avevo fatto esperienze di quel tipo e nella tappa italiana della tournee mi venne anche dedicato un patriottico interesse televisivo.
Ero curiosa di incontrarlo e nel primo pomeriggio fissai un appuntamento nell’ albergo in cui alloggiavo con la compagnia.

-Signorina De Matteo, c’è un ospite per lei. L’ho fatto accomodare nella piccola sala congressi, per una questione di riservatezza sa com’è…- mi disse la receptionist chiamandomi dal telefono interno.
-Ah…la ringrazio, ma non si doveva disturbare così…la hall andava benissimo…Scendo in un lampo!
Riagganciai subito. Ero molto emozionata per quell’incontro; stimavo tanto Pedata come giornalista e seguivo molto la sua rivista. Apprezzavo il suo modo di scrivere e la competenza con cui affrontava gli argomenti. Non credevo fosse così conosciuto, ma evidentemente essendo una firma famosa della carta stampata godeva di un po’ di notorietà pubblica. Mi spiegai così la leggera agitazione che avvertivo nella voce dell’addetta alla reception e la riservatezza di cui si era preoccupata.
Mi diedi una sistemata alla svelta e andai.
Scesi nella hall, e chiesi alla signorina con cui avevo parlato al telefono dove si trovasse la sala congressi. C’era un atmosfera strana lì intorno. Avevano serrato le porte dell’ingresso e tirato giù le tende.
-Posso accompagnarla Signorina De Matteo?- mi fece la ragazza dell’albergo
-Ma guardi non si preoccupi…basta che mi dice dove devo…
-No, la prego. Ci terrei molto…-mi interruppe- l’accompagno più che volentieri…
Rimasi colpita dalla richiesta, ma pensai che l’albergo dovesse essere frequentato da persone facoltose per cui il personale era istruito a dovere su come comportarsi. Era l’unica spiegazione sensata che riuscì a darmi dinanzi a tanta insistenza.
Arrivammo dinanzi alla porta antipanico della sala congressi. Fuori, due omaccioni erano piantati come pilastri. Non credevo che Francis Pedata avesse addirittura bisogno delle guardie del corpo…
Prima di entrare la receptionist
-Le potrei chiedere un favore immenso?…
-Mi dica…-le risposi
Mi porse un block notes ed una penna, aveva le mani sudate e la salivazione a zero…
-E’ per una mia amica…Anna…Voglio farle in anticipo il regalo di Natale…
Mi fece un occhiolino ed andò via, lasciandomi con fogli,penna, e la convinzione che il personale di quell’albergo lavorasse un po’ troppo; quella ragazza aveva un evidente bisogno di una vacanza.

Porta o non porta, non appena entrai nella stanza venni presa dal panico più disarmante.
La fortezza delle mie belle rassicurazioni stava per essere attaccata, e contrariamente a quanto avrei creduto fin a quel momento, non avevo la più pallida intenzione di oppormi all’invasione.
Erano passati 19 mesi esatti.
-Michael….
-Susie…
Mi aveva trovata.
Era venuto a riprendermi.
Finalmente.
Valerie77
00venerdì 8 gennaio 2010 14:52
Cara Sere... nel tuo modo delizioso di voler continuar a far nutrir speranze per tutte noi lettrici finirai per divenir schiava delle tue stesse scritture.
Scherzo...grande come sempre.
Sere-88
00venerdì 8 gennaio 2010 15:02
Re:
Valerie77, 08/01/2010 14.52:

Cara Sere... nel tuo modo delizioso di voler continuar a far nutrir speranze per tutte noi lettrici finirai per divenir schiava delle tue stesse scritture.
Scherzo...grande come sempre.



Si fa quel che si può finchè tutto puo avere un senso, scrivere mi diverte ma mi dispiace se in questo possiate leggere una forzatura...Ma non manca molto alla fine. [SM=g27817]


Anto (girl on the line)
00venerdì 8 gennaio 2010 15:37
Bravo Michael,riprenditi Susie di nuovo e non lasciarla più andare.Avete bisogno l'uno dell'altra.
Sere,come al solito i miei complimenti,sei sempre più brava.Però mi dispiace tantissimo che siamo giunti quasi alla fine... [SM=g27813]
marty.jackson
00venerdì 8 gennaio 2010 15:43
bellissimo sere!!!bravissima [SM=x47932] [SM=x47932]!! voglio il seguitooooo!!
Michael's fan
00venerdì 8 gennaio 2010 16:01
Sìììììììììììììììììììììì!
Era ora...e non lasciartela scappare stavolta
Valentina firenze
00venerdì 8 gennaio 2010 16:16
capitolo stupendo! Di nuovo insieme e speriamo questa volta per sempre!
DapperDan85
00venerdì 8 gennaio 2010 16:29
Re:
Valentina firenze, 08/01/2010 16.16:

capitolo stupendo! Di nuovo insieme e speriamo questa volta per sempre!




[SM=g27811] non posso che essere d'accordo..questa volta sarà per sempre [SM=g27833]

Sere..ti ho scritto stamattina una mail..ho scoperto come commentare [SM=x47932] ..ed eccomi qui..bellissimo anche l'ultimo capitolo..
attendo con ansia..il resto di quello che penso lo sai già se hai letto la mail..spero di si..
A presto! continua che sono curiosa [SM=g27829]
michaelina96@
00venerdì 8 gennaio 2010 17:59
siiiiiiiiii che bello!ora mike si riprenderà susie!!!!tra rosee fior nasce unamor mike e susie si vanno a sposar,lui dice si lei fà così poi ci ripensa e dice di si(c'è anke bisogno di pensarci?nn credo prorpio!!!)ok sono fuori come un balcone,ccmq BELLISSIMAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!
Valerie77
00venerdì 8 gennaio 2010 18:05
No no Sere,nessuna forzatura,anzi è bello vedere che quando ormai pensi che siamo al dunque,puff rispunta la speranza8che di tutte è ovviamente legata alla storia d'amore,sai com'è principe azzurro castello dorato e via così,) siamo tutte delle sognatrici infondo al cuore no?
Scusami,non era una critica,mi preoccupavo solo per te. Qui se continui sino a Natale prossimo non ne saranno che tutte felici,me compresa.
Ad ogni modo davvero ti consiglierei di considerare la scrittura nel tuo futuro,il modo è fluido ma originale,non si perde in ciance,nei in eccessi di romanticismo e altri eccessi.
Davvero,non scherzo.
Sere-88
00venerdì 8 gennaio 2010 22:20
Re:
Valerie77, 08/01/2010 18.05:

No no Sere,nessuna forzatura,anzi è bello vedere che quando ormai pensi che siamo al dunque,puff rispunta la speranza8che di tutte è ovviamente legata alla storia d'amore,sai com'è principe azzurro castello dorato e via così,) siamo tutte delle sognatrici infondo al cuore no?
Scusami,non era una critica,mi preoccupavo solo per te. Qui se continui sino a Natale prossimo non ne saranno che tutte felici,me compresa.
Ad ogni modo davvero ti consiglierei di considerare la scrittura nel tuo futuro,il modo è fluido ma originale,non si perde in ciance,nei in eccessi di romanticismo e altri eccessi.
Davvero,non scherzo.



Ciao Valerie, ma quali scuse? Non hai bisogno di scusarti, tranquilla [SM=g27822] Anzi la tua partecipazione e i tuoi commenti costruttivi sono molto stimolanti, davvero.
Ti confesso che i capitoli finali li ho già scritti da un pezzo, però a parte il piacere di voi tutte mie carissime lettrici affezionate, rileggendola nell'insieme la storia aveva bisogno di alcuni approfondimenti. A botte emotive si alternavano troppi sottintesi e nè gli uni nè gli atri fanno di un racconto un buon racconto. Ma se a questo dettaglio narrativo ci aggiungo la gioia che provo nel leggere della vostra partecipazione e delle vostre emozioni e il sano divertimento che la scrittura mi regala, aggiungere qualche capitolo non è stato per me un sacrificio ma solo un immenso piacere.
Cmq ti ringrazio per le tue botte di realtà, mi aiutano a mettere i piedi per terra quando Susanna sembra volermi portare troppo lontano nel suo mondo di fantasia. Baci


BEAT IT 81
00venerdì 8 gennaio 2010 22:44
Grande Sere!!!!!! Ho letto d'un fato gli ultimi 2 capitoli, che dire...stavolta è x sempre vero? Ti prego dimmi sì, xè Mike e susie sono anime gemelle. Bravissima davvero, sempre mille emozioni leggendo le tue parole. aspetto con ansia il prox capitolo. Bacio
Sere-88
00venerdì 8 gennaio 2010 23:20
Re: Re:
DapperDan85, 08/01/2010 16.29:




[SM=g27811] non posso che essere d'accordo..questa volta sarà per sempre [SM=g27833]

Sere..ti ho scritto stamattina una mail..ho scoperto come commentare [SM=x47932] ..ed eccomi qui..bellissimo anche l'ultimo capitolo..
attendo con ansia..il resto di quello che penso lo sai già se hai letto la mail..spero di si..
A presto! continua che sono curiosa [SM=g27829]



Ciao Claudia, grazie mille! [SM=g27822]
Ti ho risposto via mail...baci.


Sere-88
00sabato 9 gennaio 2010 00:34
Re: Re: Re:
Sere-88, 08/01/2010 23.20:



Ciao Claudia, grazie mille! [SM=g27822]
Ti ho risposto via mail...baci.




[SM=x47958] A quanto pare non ho capito come funzionano ste mail su ffz, scusami. Cmq ho premuto rispondi alla tua mail e poi ho inviato. Non si fa così? Ragà chi mi dà una mano a capirci qualcosa? [SM=x47978]


DapperDan85
00sabato 9 gennaio 2010 01:20
Re: Re: Re: Re:
Sere-88, 09/01/2010 0.34:


[SM=x47958] A quanto pare non ho capito come funzionano ste mail su ffz, scusami. Cmq ho premuto rispondi alla tua mail e poi ho inviato. Non si fa così? Ragà chi mi dà una mano a capirci qualcosa? [SM=x47978]






ah tranquilla io ne capisco meno di te..cmq ti ho mandato il mio contatto msn nella mail di stamattina così se vuoi puoi mandarmi la mail li..tranquilla!!
AntonellaP85
00sabato 9 gennaio 2010 13:09
Sere che bel regalo ho trovato stamattina, ieri non mi ero potuta collegare perché ero a lavoro...sei davvero bravissima, sul serio, di solito non esprimo facilmente giudizi positivi, ma tu te li meriti davvero, la tua storia non solo è scritta benissimo, ma mi fa davvero sognare! [SM=x47938]
Sere-88
00sabato 9 gennaio 2010 13:33
La vera storia di un racconto inventato...[FanFiction]29
Buona lettura...
Cap 29

Al mio ingresso si alzò di scatto.
Rimasi distante vicino alla porta, come pronta a scappare o forse più probabilmente come in attesa che lui si avvicinasse a me.
-Che…che…ci fai qui Mike?- sillabai
-Non rispondevi alle mie telefonate né ai miei messaggi…Venirti a cercare era l’unico modo che avevo per chiederti scusa davvero…
-Ma guarda…io adesso…
-No Susie, ti scongiuro. Almeno stavolta ascolta quello che ho da dirti. Sto soffrendo, sto soffrendo come un cane, perché ho perso l’unica cosa preziosa che non si può comprare con il denaro. Ho perso un cuore pulito come il tuo che ha saputo confortarmi nei momenti di sofferenza e farmi sorridere nella gioia. Che mi sarebbe stato accanto anche se non fossi stato un personaggio stravagante ma semplicemente un uomo difficile. Che mi ha fatto capire cosa significa avere vicino l’affetto di una donna vera come te, che sa sorridere alla vita, che sa sollevarsi dopo le cadute e che sa conquistarsi le sue soddisfazioni senza diventare schiava del proprio stesso talento. Che ha il coraggio di vivere le proprie emozioni anche se questo significa rischiare tutto e che mi ha insegnato che a quaranta anni, quando sembra che la vita ti abbia ormai sepolto sotto la seduzione degli eccessi, si può ancora imparare ad apprezzare le cose semplici che fanno di una vita qualsiasi la tua vita speciale.
Io non sono neanche un briciolo di quello che sei tu Susie. Sono un uomo solo a metà e ho bisogno di averti vicino per sentirmi intero.
Il mio castello era stato attaccato.
Capii che paradossalmente odiarlo non mi impediva di volergli un bene immenso. Come facevo a dimenticare quello che aveva fatto per me in tutti quegli anni.
Dovevo ammetterlo, quell’uomo avrebbe potuto farmi qualsiasi torto ma io non avrei mai smesso di essere la sua piccola Susie per il resto della mia vita. Chiamatela scarsa autostima, chiamatela sottomissione, chiamatela disperazione. Io lo chiamo semplicemente amore.
Il silenzio e un tremore diffuso furono le uniche risposte che seppi dare a quell’immensità che aveva sfondato dentro di me.
Aprì le braccia e con la voce impastata di commozione mi disse
-Ti scongiuro Susie…non negarmi questo abbraccio…
Gli corsi incontro, e quando il calore di quel contatto mi cinse d’assedio, anche l’ultima carta del mio castello di illusioni era stata abbattuta.
Da quel momento decisi di viverlo giorno per giorno, senza aspettative, senza progetti; solo lui, così com’era, senza avere altre pretese. Ma non gli concessi nient’altro che i miei consigli, il mio sostegno, i miei sorrisi, la mia amicizia. Non avrebbe avuto nulla di più fin quando non avesse fatto pace con se stesso, con il suo cuore e con il suo cervello, e avesse imparato a crescere. Almeno ci provai, ma quegli sforzi non furono altro che becere vigliaccate nascoste dietro a continui viaggi di lavoro. Partivo, tornavo, ripartivo, lo evitavo ma poi come una droga mi facevo penosamente della gioia che provavo e che leggevo nei suoi occhi di bambino ogni qual volta mi rifacevo viva dopo tanto tempo.
Cominciai a perdere d’occhio la sua quotidianità, le persone che frequentava. Ma non me ne feci un problema, era un uomo adulto, non doveva avere bisogno di me come balia, e poi recuperare i miei spazi mi aiutava a disintossicarmi da lui.
Del resto Mike non era il “guaiuncello del quartiere”, come diceva qualcuno, e i suoi ritmi di vita non erano proprio come quelli dei comuni mortali, erano i ritmi di vita di Michael Jackson e stargli dietro significava rinunciare totalmente a se stessi per essere la sua ombra silenziosa o il suo chiacchierone grillo parlante. Non avevo ancora raggiunto questo livello di nichilismo, per cui mi concessi ancora degli spazi di dignitosa realizzazione personale.
Tuttavia la nostra reciproca incostanza nel sentirci si alternava a periodi di totale e sacra devozione dell’uno verso l’altra. Per noi non c’erano vie di mezzo, tutto era portato all’estremo; noi eravamo estremi. O vicini vicini o lontani lontani. Ma Mike era per me come le piramidi in Egitto, non devi averle accanto per sapere che sono delle meraviglie mondiali.
Questo era il modo speciale di essere noi…era il nostro modo speciale.

Era parecchio che non ci vedevamo, la compagnia e l’associazione assorbivano totalmente le mie giornate, in più ero stata in Italia in occasione delle feste di Natale; al mio ritorno volle sorprendermi con una rinfrescata di imprevedibilità, tanto per non venire meno al solito canone vicini vicini, lontani lontani. Questa volta fece le cose veramente in grande, nel suo estremo modo speciale.
Ero appena scesa dall’aereo, presi il palmare e controllai la posta elettronica. Con mia sorpresa trovai un messaggio di Mike. “Susie devo parlarti di una cosa importante che ti riguarda. Appena leggi questa mail chiamami.”
Doveva essere qualcosa di urgente per cui presi un taxi e mi diressi direttamente a casa sua.
Mi aprì la domestica.
-Ah…salve Susie, come sta?
La guardai perplessa. Tina era una donna di poche, anzi pochissime parole. Erano anni che lavorava da Mike e da quando la conoscevo non mi aveva mai rivolto la parola. Quella improvvisa loquacità mi spaventò quasi.
-Ciao Tina…Eh tutto bene, sono un pochino stanca per il viaggio, la tratta Italia-America sembra allungarsi con gli anni…vengo direttamente dall’aereoporto. Mike è in casa?
-Ehmhmhmh…il sig. Jackson? Eh si…ehm anzi veramente non tanto. Cioè è impegnato, è nello studio sta lavorando…- mi rispose ambigua ed esitante.
Intanto entrai in casa, poggiai a terra la valigia, mi tolsi il cappotto. Lì mi sentivo a casa, ero a mio agio. Tra me e Mike non sono mai esistiti formalismi, quella era come casa mia.
Avanzai nel lungo corridoio diretta verso lo studio, mentre Tina come un cane da guardia mi seguiva nervosa e a passo frenetico borbottando una serie imprecisata di scuse.
La mail di Mike mi dava la sicurezza che mi aveva cercata e che doveva parlarmi. Ero impaziente di sapere cosa avesse da dirmi con tanta urgenza, per cui una volta di fronte alla porta del suo studio bussai convenzionalmente e senza attendere la risposta entrai spedita.
-Susie!...non ti aspettavo ancora… - mi accolse Mike con gli occhi sbarrati, evidentemente sorpreso dal vedermi “già” lì
-Oh Mike scusami tanto…credevo fossi solo…Ehm mi scusi anche lei…- dissi mortificata rivolgendomi al signore seduto dall’altro lato della scrivania. Un uomo di colore, stempiato e con i capelli lievemente spruzzati di bianco, che a testa bassa e senza rivolgermi la parola accennò solo un leggero gesto di saluto con la mano.
- Eeee…senti, aspettami in salotto. Devo sistemare una questione e ti raggiungo…
Chiusi la porta bruscamente ed attesi in soggiorno, trascinandomi per tutto il corridoio l’imbarazzo per la mia sbadataggine che con gli anni non si arrendeva a smussare i suoi angoli.
Il viaggio stavolta mi aveva massacrato; ormai erano anni che vivevo in America e solo in occasione delle feste tornavo a Napoli perché sentivo l’esigenza di stare vicino ai miei fratelli e alla mia famiglia, ma poi ripartivo sempre. Oltre al lavoro e agli affetti che qui avevo costruito c’era qualche altra cosa che mi richiamava oltreoceano come fosse una calamita. Chi mi stava vicino lo sapeva, Mike lo sapeva.
- Ehi…eccoti qua. Temevo te ne fossi andata…-disse Mike, che in compagnia del suo ospite mi raggiunse in salotto.
-Scusami se sono entrata così, ma ho letto la tua mail, ero in aereoporto, mi sono precipitata. Credevo fosse urgente…
-Si…in effetti lo è Susie…volevo appunto…
-Va bè ma forse è meglio che ne parliamo un’altra volta che dici? magari avete ancora da fare?- gli risposi facendogli un cenno verso quell’uomo che senza aprire bocca si era messo anche lui a sedere di fianco a Mike senza manifestare l’intenzione di andare via.
Era stranissimo. La sua presenza mi inquietava. Teneva tra le mani un cappello che nervosamente stropicciava, lo sguardo basso, il piede che martellava il pavimento, sembrava agitato.
- Eh no Susie…il signore è qui per lo stesso motivo per cui ti ho chiamata…Però prima…di…
- Ah si giusto…non ci siamo nemmeno presentati, che sbadata, non ne combino una giusta oggi…- dissi sorridente porgendogli la mano-… Mi chiamo Susanna De Matteo, piacere di conoscerla…
Un discografico, un regista, un attore, un manager, un musicista…Pensai subito ad una offerta di lavoro, ad un ingaggio per la mia nuova compagnia, ad una proposta interessante.
Niente di tutto questo.
Nulla di ciò che avevo immaginato corrispondeva alla reale identità di quella persona; ah si, forse solo una cosa, che era un musicista. O meglio lo era stato.
Quasi esitante mi strinse la mano, come riluttante a rinunciare al tormento di quel povero cappello. Si alzò leggermente per tendermi il braccio. Sollevò finalmente lo sguardo e quegli occhi da soli bastarono ad aggiungere quel frammento che mancava nel mosaico della mia vita, quel frammento con la cui assenza ero cresciuta…quel frammento che si chiamava papà.

AntonellaP85
00sabato 9 gennaio 2010 13:41
Oddio che bello!!! Mike le ha ritrovato il padre! [SM=g27827]
Michael's fan
00sabato 9 gennaio 2010 16:02
Grade! I miei complimenti
Anto (girl on the line)
00sabato 9 gennaio 2010 16:37
Mi devo sempre ripetere!!!!!!Sere,complimenti sei bravissima!!!Questo capitolo è veramente bello,Mike le ha ritrovato il padre,un bellissimo gesto!Grazie per le emozioni che ci fai vivere :)
(dirtydiana85)
00sabato 9 gennaio 2010 17:04
Complimenti! Mi piace molto questa ff perchè ho sempre il fiato sospeso..tutti questi colpi di scena..uff [SM=x47918]
Spero che fra loro le cose si stabilizzino..anche se con uno come michael mi sembra un pò difficile..staremo a vedere!
Sei bravissima sere, continua!! [SM=g27822]
michaelina96@
00sabato 9 gennaio 2010 18:07
wow ke bello mike ha ritrovato il papà di susie!!!
sempre più bella!!!
Clau_Dance.
00sabato 9 gennaio 2010 18:56
ho letto solo ora, tutta insieme la tua ff....che dire..mentre leggevo per un attimo ho dimenticato che fosse solo frutto della tua fantasia....sembra davvero reale, come se susie avesse davvero fatto parte della vita di mike...non posso far altro che ringraziarti, dirti che sei bravissima e che mi hai fatto emozionare tantissimo...
aspetto con ansia in prossimo cappy...
marty.jackson
00sabato 9 gennaio 2010 19:05
ke bello sere!!6 bravissima!!continua ti preeegoooo!!!
BEAT IT 81
00domenica 10 gennaio 2010 01:32
Grande Mike, ha ritrovato il padre di Susie!!!! Sere ormai nn so più che dire, la Ff è sempre più bella, le emozioni e colpi di scena nn mancano. Sei davvero bravissima, continua così!!!! Baci
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