[FANFICTION] Un incontro casuale. Terminata: 20 capitoli. Rating: arancione

Eccovi il dodicesimo capito.
Buona lettura





Driiin, Driiin.
-Chantal, tesoro è il grande giorno! Su, alzati... Chantaaaaaaaal-
Aprii gli occhi di scatto, Michael mi urlava nelle orecchie da un sacco di tempo, e nonostante tutto non mi svegliavo.
-Michael, che ore sono?-
-E' ora di andare, vestiti su, devi dare l'esame!-
Balzai giù dal letto in un attimo.
Non avevo voglia di vestirmi, ero stanca per le ore piccole fatte la notte passata.
Mi trascinai giù a fatica dalle scale, diedi un bacio in fronte a Marie, feci colazione e con Michael andai all'università.
Questa era una delle prime volte che guidava Michael da quando lo conoscevo, per un semplice motivo: era molto imbranato, nient'altro.
Di fatto, è sempre stato trasportato da lussuole limousine con tanto di autisti, per motivi di sicurezza e comodità, quindi non lo biasimo se al volante sia peggio di una donna!
-Michael attento!!!!!!! O finiremo per schiantarci!-
Ero terrorizzata, preoccupata all'idea di un imminente incidente, Michael invece era molto divertito, rideva, ci scherzavà su, prendendo in giro me e il mio "esagerato" modo di concepire il pericolo.
Questa volta non aveva dato la precedenza alle auto della corsia affianco alla nostra, stavamo infatti per finire contro quell'enorme gip affianco a noi, ma per fortuna il suo buonsenso lo portò a frenare.
Finalmente arrivammo a scuola, il cuore mi batteva a mille non solo per l'esame, ma per il pericolo che ho corso facendo giudare quel matto di Michael.
In un attimo realizzai che tra poco più di mezz'ora il mio futuro sarebbe stato nelle mani di quella commissione di insegnanti, i quali mi avrebbero giudicata e avrebbero deciso se ero pronta o meno ad affrontate il mondo del lavoro!
Mi tremavano le gambe, non mi reggevo in piedi, mettevo in dubbio la mia preparazione come del resto capita a tutti coloro che danno un esame... non mi sentivo affatto pronta.
In questi giorni mi sono distratta parecchio, Michael, papà, la mamma... un matrimonio... Avevo mille cose per la testa, lo studio, certo, non era tra queste, almeno non tra quelle più importanti.
Michael era fuori dalla porta, mi avrebbe aspettato li per tutto il tempo, recitando qualche preghiera per me affinchè andasse tutto per il meglio.
Sentii la voce rauca di quel professore fare il mio nome, toccava a me, dovevo entrare e dare il meglio di me!
-in bocca al lupo amore!-
Non gli risposi, non avevo le parole per parlare, ero in un altro mondo in quel momento.
Entrai in quella grande stanza dalle pareti color marroncino, mi sedetti di fronte a tutti quei volti sconosciuti, e iniziai ad esporre la mia tesi.
Sembrava andare tutto bene, nessuno mi interrompeva e gli insegnanti madrelingua mi fecero pure i complimente per la mia "buona" pronuncia nell'ambito delle lingue stranbiere.
In poco meno di un'oretta era tutto finito, ero libera, mi ero finalmente tolta un peso che mi assillava da tempo!
-Come è andata piccola? Tutto bene vero?-
Ero uscita con un aria scontenta, tanto da far dubitare Michael sulla mia promozione.
-Si Michael, mi hanno promossa!-
-Ma è fantastico! E perchè quella faccia?-
-Non so, non mi sembra vero!-
Fu in quel momento che tirai fuori tutta la mia allegria, saltai in braccio a Michael, lo abbracciai, lo trascinai giù a terra con me, non potevo crederci! Ero laureata!
-Qui bisogna festeggiare!-
-Andiamo a casa...-
-Che fai? Non ti fermi a festeggiare con tutti i tuoi compagni di corso?-
-No, voglio passare questa giornata così importante con l'uomo che amo.!-
In un attimo arrivammo a casa, questa volta guidai io, non potevo mettere nuovamente a rischio la mia incolumità!
-Marieeeee, Marieeee dove sei?-
La casa sembrava desertica, che fine poteva aver fatto la brava Marie?
-Eccomi tesoro! Sono in giardino...-
Corsi fuori, la abbracciai e qualche lacrima rigò il mio volto, per la felicità ovviamente, era uno dei giorni più importanti della mia vita!
-Sono promossa! Non ci credo, ho la laurea!-
-Cosa ti dicevo Chantal? Ho sempre creduto in te, che ce l'avresti fatta!-
Promossa, promossa.. continuavo a ripetermi nella testa, era una strana sensazione, mi sentivo bene, felice!
-Chantal, tesoro non avvisi mamma?-
-Si, hai ragione Michael, cavolo, mi sono dimenticata!-
Ero così euforica, tanto che mi dimenticai persino di avvisare mamma!
-Pronto? chi parla!-
-Mamma! mamma sono io, sono laureata! Non ci credo, sono stata promossa!-
-Bravissima piccola, sono felicissima per te, sono molto orgogliosa di te. Piuttosto, quando mi vieni a trovare?-
In quel momento mi tornarono a mente le parole di Michael.. 'sposami, non subito ovviamente, appena finisci l'esame'
Quando ci saremmo sposati? Non gli avevo ancora dato una risposta certa, ma credo che lui abbia capito che diventare sua moglie sarebbe stata la cosa che avrei desiderato più di tutte!
-Mamma, credo presto, perchè non vieni tu da noi a cena questa volta? Domani, se ti va...-
-Per Michael va bene?-
-Certo, Michael è d'accordo. Quindi che decidi?-
-Ok, ci vediamo domani sera! Un bacio piccola!-
Appena riattaccato corsi da Michael..
-Michaaaaaaaeeeeeeeel! Sali un attimo, ho bisogno di parlarti!-
Sentii i suoi passi avanzare sulla scala, il mio cuore batteva a mille, sembrava che avessi un tamburo nel petto che mi colpiva ogni volta che un suo piede avanzava su qui gradini
-Che succede? Dimmi...-
-Ho pensato alla tua proposta dell'altro giorno, di diventare tua moglie, per sempre...-
Michael mi guardava con una faccia preoccupata, sperava in un si, aveva paura della mia reazione, non avrebbe sopportato una risposta negativa, nonostante a me facesse credere il contrario.
-Ecco, ci ho pensato... e la mia risposta è SI, si Michael, voglio passare il resto dela mia vita con te! E poi c'è un'altra cosa.. domani sera ho invitato mamma a cena!-
Non rispose, mi si avventò subito contro, mi gettò sul letto, mi stringeva, mi abbracciava, mi baciava...
Mentre gli baciavo il collo, le mie mani andavano a slacciare quei grandi bottoni che gli chiudevano la giacca... gli slacciai la cintura, gli sbottonai i calzoni e finalemente raggiunsi ciò che volevo, lo liberai dai vestiti.
Questa volta ero io a condurre il gioco, mentre per tutte le altre volte era lui che mi guidava, che prendeva in mano la situazione e la rigirava secondo quello che voleva.
Il momento ce lo avevo io in pungo, e lo stringevo forte per non farlo scappare via.
Sentivo Michael ansimare sul mio collo mentre lo spingevo verso il muro.
Non riuscivamo a stare fermi, ci muovevamo per tutta la stanza, in tutte le direzioni... ervamo in extasi.
Adoravo sentire il suo respiro crescere sul mio corpo insieme al mio, che aumentava ogni volta che la sua mano sfiorava la mia pelle.
Facemmo l'amore per tutto il resto del pomeriggio, Michael non si stancava mai, non finivamo mai di ripeterci quanto amore proviamo l'uno nei confronti dell'altra, una sensazione stupenda, fino a quando non arrivò l'ora di cena e Marie, come sempre, strillava parole incomprensibili
che ci facevano capire che era il momento di scendere.
Ci scambiammo degli appasionanti sguardi per tutto il trascorrere della cena, c'era qualcosa nei suoi occhi, delle fiamme che mi cuocevano nonappena mi guardava!
Ero fulminata da quegli occhi... Si, quegli occhi... gli occhi che avrei avuto per tutta la vita accanto a me.