Oggi è la volta di postare il tredicesimo capitolo.
Quella notte non riuscìì a dormire, non riuscivo a prendere sonno, mi giravo e rigiravo tra le coperte in cerca della posizione adatta per coricarmi.
Per tutta la notte restai immobile a fissare il volto di Michael che mutava espressioni, davvero una creatura angelica, era stupendo, non potevo dire nient'altro.
L'alba arrivò alla svelta, tanto che mi alzai per guardare sorgere il sole e il mutare dei colori di quel cielo, che mille volte avevo ormai fissato in cerca di un aiuto, di una risposta ai miei perchè.
Quante volte mi fermavo a fissare l'alba al mattino presto, dopo le fughe notturne di papà, quante volte ho pianto standomene in silenzio, alla finestra della mia stanza, fissando quell'azzurro che sembrava rallegrarmi puntualmente?
-Buongiorno amore-
Michael, si era svegliato, e come sempre lui e le sue apparizioni improvvisate dietro alla mia schiena riuscirono a farmi spaventare, nel momento che ero assorta tra i miei pensieri.
-Michael, ma quante volte te lo devo dire? Mi fai spaventare, non sbucare mai più così all'imporvviso!-
Mi baciò in un modo così tenero, forse , per farsi perdonare, per darmi il buongiorno o semplicemente per salutarmi.
Sta di fatto che riuscì ad alleviare tutte le mie preoccupazioni passeggiere che ogni tanto facevano capolino e mi offuscavano la mente.
-Vieni, usciamo a fare quattro passi, come quando ci siamo incontrati!-
Ci mettemmo addosso soltanto una giacchetta leggera, uscimmo con ciabatte e pigiama, a noi non importava nulla di ciò che le altre persone potevano pensare sul nostro conto, in fin dei conti non ci sarebbe stata poi così tanta gente in giro alle 5 del mattino, sopratutto appena fuori da neverland.
In effetti Michael ha ragione, è proprio così che ci siamo conosciuti, uscendo entrambi a prendere una boccata d'aria durante l'alba, al sorgere del sole eravo insieme, e rivevere questo momento per noi sarebbe stato come rivivere quel giorno.
Mi stringeva la mano con la sua presa forte ma delicata, un modo per dirmi di non lasciarlo mai, che il nostro legame è indissolubile e niente e nessuno potrà mai rovinarlo, nemmeno uno schifo di tabloid che pensa solo ad arricchirsi alle spalle degli altri pubblicando menzogne non preoccuparsi
minimamente dei sentimenti che nutre un uomo, nonostante famoso e privilegiato.
-Così stasera c'è tua madre a cena?-
-Si tesoro, in questo modo potremmo dirle della buona notizia, non ti pare?-
-Si, finalmente. Come credi la prenderà?-
-Oh caro, sicuramente benissimo! Ha sempre nutrito stima e rispetto nei tuoi confronti, non ti preoccupare tesoro-
Al suono di quelle parole mi abbracciò, facendomi sedere su una panchina li vicino, stringendo sempre la mia mano.
Mi guardava, non parlava... il silenzio pesava, ma tutto ciò era così romantico! Finalmente un uomo che non pensa solo al sesso, a vedere nuda la propria donna, ma bensì qualcuno capace di parlare per ore osservando un tramonto, un uomo che si commuove ancora per le piccole cose, per il battito
delle ali di una farfalla, la sensibilità verso i bambini e gli animali, la voglia di creare una famiglia tutta sua, con tanti bimbi che saltellano per casa, uomini come questi ce ne sono ben pochi ed io, Chantal, ho avuto la più grande fortuna del mondo a trovare un esemplare molto più unico che raro,
e di certo non me lo farò sfuggire come se niente fosse, no.
Avvertìì un brivido percorrermi la schiena, il cielo stava diventando sempre più nuvoloso e il vento iniziava ad aumentare, l'arrivo di un temporale era imminente e per fortuna, eravamo vicinissimi a casa.
Mi strinsi nella mia giacca, ma ciò non bastava a farmi passare la sensazione di freddo che provavo, così Michael, notanto che c'era qualcosa che non andava, mi strinse sotto alle sue braccia, mentre con una mano mi accarezzava i capelli.
-Così va meglio?-
-Una meraviglia, amore-
Dopo poco tempo iniziò a piovigginare, sempre più forte, fino all'acquazzone finale, ed io e Michael fecimo una corsa fino a casa per non bagnarci, invano, perchè nonostante tutto, eravamo fradici come se ci avessere buttato in una vasca piena d'acqua, così restammo nell'immenso ranch di neverland
all'aperto, ad inseguirci come due ragazzini in cerca di nuove emozioni.
Ci tolsimo le ciabatte ed iniziammo a correre a piedi nudi tra il fango e l'acqua che continuava a scorrere giù dal cielo, non riuscivo a stargli dietro, Michael era così veloce, con un fiato pazzesco, riusciva a correre per parecchio tempo mentre io, inevitabilmente caddi a terra, sporcandomi tutta.
-Chantal, mio dio sei sempre per terra!-
Rideva, era divertito dal mio pessimo equilibrio, però tutta questa situazione finì per far ridere anche me.
-Michael smettila di ridere! Tirami su piuttosto!-
Mentre mi porse la sua mano per aiutarmi a rialzare il mio corpo, feci forza e lo trascinai giù con me, in mezzo al fango e all'erba che c'era intorno a noi.
-Chantaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaal. sei pazza!??!-
-Si Michael... di te ! -
Lo riempìì di baci, mentre lui cercava di ritirarsi in piedi, ma puntualmente finiva con il sedere a terra, dato che il suolo sotto alle sue scarpe era parecchio scivoloso.
-Ma cosa state facendo la fuori sotto l'acqua?-
Marie... Evidentemente le nostre urla l'avevano svegliata, un momento... che ore erano? Le 7 e un quarto, era più di un'ora che ervamo la fuori, a ridere come due bimbi, era ora di rientrare.
-Si Marie, arriviamo subito!-
Ci tirammo su alla svelta, ancora ridendo per ciò che era accaduto un attimo fa, scrollandoci il fango da dosso.
Mi gettai di corsa nella vasca da bagno, mentre Michael si sarebbe lavato nella doccia della stanza da bagno del piano di sotto.
Questa volta ci misi parecchio, feci tutto con calma, avevo voglia di farmi coccolare da quelle bolle profumate di quel delizioso bagnoschiuma, di cullarmi nell'acqua tiepida liberando la mente ..
Appena uscìì di li, mi avvolsi in un soffice accappatoio di Michael, mi strizzai i capelli e mi andai a sdraiare sul letto della nostra stanza.
Per mia sorpresa mi ritrovai Michael, anche lui in accappatoio come me, che mi aspettava con il vassoio della colazione poggiato sulla scrivania, con una rosa rossa accanto.
-L'ho colta in giardino, mentre aspettavo te che non ti muovevi più, pigrona!-
-Michael, ma che tenero! Si, ho voluto rilassarmi un pò in acqua, perdonami-
-Ma non ti devo perdonare, non hai fatto nulla di male a casa tua!
Adoravo quando diceva quelle tre paroline.. A-CASA-TUA, mi facevano sentire in qualche modo ancora più legata a lui e alla sua vita quotidiana, infatti quando ero con Michael spesso mi dimenticavo che quel ragazzo di 33 anni era la più famosa ed amata in tutto il mondo star dei nostri tempi.
La colazione in realtà era l'ultima cosa che volevamo fare...
Eravamo attratti l'uno dall'altra e tutto ciò che in quel momento sognavamo era fare l'amore, amarci come non avevamo mai fatto!
Così Michael mi abbracciò, metre mi sussurrava dolci parole all'orecchio, mi stringeva ancora più forte desideroso di possedermi.
Decisi di facilitargli la cosa cominciando a slacciargli l'accappatoio, gettandolo a terra mentre lui sfilò il mio,facendolo piombare a terra ai suoi piedi.
Si sollevò e mi si avvicinò ai fianchi,formando un incrocio stretto con le mie gambe,dietro la schiena .
In quella dolce e dolorosa morsa di piacere sentìì pulsare l'eccitazione di Michael sul mio ventre che non aspettava altro che perdere il controllo assieme a lui.
Lo volevo subito dentro di me, non resistevo più.
Era una dolce premura di amarsi, che puntualmente avvertivamo ogni volta che si presentava l'occasione, nonostante non fosse la nostra prima volta.
Lui mi accontentò subito e calandosi gli slip spostò il mio intimo e penetrò sena ostacoli.
Così,in piedi, al centro della stanza cominciammo ad amarci totalmente, perdendo completamente il controllo dei nostri corpi!
Ero aggrappata a quelle spalle forti e possenti del mio Michael e muovevo il bacino ritmicamente, sentendo il percorso che il sesso turgido e caldo di Michael scavava dentro di me.
Sospirava sul mio collo profumato, mentre io gemevo sul suo.
Stavamo già cominciando a sudare ed i nostri corpi erano molto accaldati.
Michael mi poggiò delicatamente contro la parete e spinse sempre più forte dentro di me ,ancora e ancora, fino a quando non entrò del tutto dentro di me.
Emisi l'ultimo grido di piacere e lui sentendo che la sua donna aveva raggiunto il culmine, finalmente riprese a rincorrere il suo.
Dopo l'amore ,scesi lentamente dal corpo di Michael poggiando di nuovo i piedi a terra.
Incominciai a baciare il suo petto sudato ed affannato.
Risalì sulla bocca e poggiai la fronte bagnata su quella di Michael, ed insieme,all'unisono,ci sussurrammo "Ti amo..."
« Born to amuse, to inspire, to delight..
Here one day, gone one night..
Gone too soon ♥