Capitolo 16.
Era ora che la famiglia Jackson incontrasse la mia, anche se è composta solamente da mamma, ma ciò non importa!
Puntualmente, mamma arrivò a Neverland, montammo tutti e tre in macchina e proseguimmo per la strada verso casa Jackson, dove tutta la famiglia al completo ci attendeva ansiosa.
In questo modo avremmo sicuramente avuto l'occasione di annunciare il lieto evento, dato che la mia pancia era ancora troppo piccola per far si che se ne accorgessero da soli!
Nessuno parlava in macchina, io e Michael eravo tesi per l'incontro, avevamo paura della valutazione che avevano gli uni verso gli altri, sicuramente mia madre sarebbe stata molto entusiasta nel conoscere quella famiglia che da anni ammirava e seguiva, ma chi l'avrebbe contenuta con i
commenti sarcastici rivolti a Joseph, il padre di Michael? Questo mi spaventava... dopo tutto anche Michael era riuscito in parte a perdonarlo, perchè non farlo anche noi, fans? O forse io e mamma, che siamo un qualcosa in più rispetto ai fans, siamo parte della sua vita?
Ma la crudeltà di un uomo non si dimentica facilmente, nonostante non sia stata esercitata a te stesso, ma rivolta a qualcuno che comunque, in ogni caso, ami!
Io lo sapevo bene...
Io sapevo come ci si potesse sentire senza un padre, un esempio guida, nonostante il mio non avesse mai alzato un dito su di me!
Ma spesso le parole fanno molto più male di uno schiaffo, il dolore di una ferita passa dopo poco tempo, possono restare i segni si, ma mai quanto il dolore provocato dalle parole, che ti incide il cuore e ti lascia così, fermo, immobile, incredulo a ciò che hai appena sentito, il dolore
che provi è così forte che ti porta a chiuderti in te stesso, parlandone solo con chi realmente ti fidi, ma spesso neanche lo sfogarsi con gli altri allevia il male che provi dentro, il tuo cuore continuerà a sanguinare, terrà per sempre quella ferita su di esso, aperta o chiusa che sia, ma non si
diementicherà tanto facilmente di ciò che è accaduto!
Io per fortuna ho conosciuto Michael, lui mi ha aiutato a far si che questo enorme cratere si chiudesse, per lasciare spazio a gioia e felicità, alla voglia di rivivere assiene a lui!
Lui chi ha avuto accanto a se?
Nessuno...
Nessuno che lo aiutasse a sfogarsi, per esempio, tutto ciò che provava lo ha sempre tenuto dentro di se e mai esternato, fino a quando ha incontrato me.
Con me può permettersi di parlare di tutto ciò che vuole, di tutto ciò che sente, delle sue emozioni e dei suoi sentimenti.
Non sono io a giudicarlo, non voglio puntargli il dito contro, non è compito mio e credo di nessun altro.
Nessuno ha il diritto di giudicare un'altra persona senza, magari, minimamente conoscerla, pregiudizio è ignoranza! E anche chi consoce, a parer mio, non può giudicare un bel niente, perchè tutto ciò che un individuo fa, tutto ciò che lo cirdonda, dipende molto dal suo passato,
e se non sai cosa ha passato sulla sua stessa pelle, meglio contare fino a 10 e mordersi la lingua prima di dire idiozie!
Tra un pensiero e l'altro eravamo arrivati alla casa natale di Michael, dove Katherine, Janet, La Toya e Rebbie ci aspettavano alla porta.
Gli uomini erano dentro a discutere su come procedevano gli affari e sul lavoro.
Michael scese di corsa dall'auto, si precipitò dalle 'sue' donne abbracciandole e riempendole di baci, dopo di che prese per mano me e mamma, ci trascinò verso di loro ed iniziò a presentarci.
-Chantal ormai già la conoscete! Ma lasciate ora che vi pressenti questa donna straordinaria! Che vent'anni fa mise al mondo una persona meravigliosa, la donna che amo più di chiunque altro al mondo!-
-Si, io sono la madre di Chantal, sono onorata di conoscervi!-
-Il piacere è tutto nostro- Risposero in coro.
-Venga, le presento il resto della famiglia-
Così mamma seguì Katherine, la sua futura consuocera, e andò a conoscere, finalmente, la famiglia di Michael.
Io incominciai a parlare con Janet, che nonostante la conoscessi di persona da molto, molto poco, era diventata un'ottima confidente.
E' una persona stupenda, ed ora capisco perchè Michael abbia legato così tanto con lei, è meravigliosa!
Dopo di loro, entrammo anche noi in casa, salutammo gli altri, e ci misimo a tavola per cenare tutti insieme!
Ad un certo punto Micael si alzò, battè la sua forchetta sul piatto, e incominciò a parlare.
-Io e Chantal, avremmo da annunciarvi due notizie straordinarie-
Mi prese la mano, e mi sollevò dalla mia sedia, facendo si che fossi accanto a lui nel momento in cui avrebbe annunciato il lieto, o meglio, i lieti eventi!
-E' da un pò che questa idea frulla nella nostra testa... Io e Chantal, avremmo intenzione di sposarci, settimana prossima, a neverland! Una cerimonia privata dove parteciperanno solamente le nostre famiglie e qualche amico intimo, nessun altro-
-Ma è stupendo figliolo!-
Mamma Katherine si alzò per abbracciarci, quando Michael la respinse, poichè non aveva ancora finito di parlare.
-Un momento, un momento! Non è finita qui... questo è nulla rispetto a ciò che devo ancora dirvi... E' da poco che lo abbiamo scoperto, e nemmeno la madre di Chantal ne è al corrente. Noi, ecco ... Aspettiamo un bambino! Chantal è incinta da qualche settimana, ce ne siamo accorti ieri poichè ha avuto
un giramento di testa ed una perdita dei sensi, provocato da un'alimentazione poco adeguata a questo periodo delicato!-
Mentre parlava di me e del suo futuro piccolo, mi accarezzava il ventre, come se cercasse di far sentire dal principio al nostro piccino tutto l'amore e il calore che può nutrire un padre!
Tutti accorsero ad abbracciarci, Katherine e mamma scoppiarono a piangere dalla gioia, sarebbero diventate nonne, tutti erano contenti.. tutti, tranne Joseph, che non si alzò minimamente dal suo posto a tavola, ma si limitò a dirci solamente un 'congratulazioni', del resto questa reazione ce la
saremmo immaginata!
Dopo quella breve parentesi, continuammo con la cena, anche questa volta aveva cucinato Katherine, mentre mamma si era limitata a portare dei deliziosissimi dolci fatti in casa, che furono mangiati accompagnati ad un ottimo spumante, che ci fece festeggiare tutte queste incredibili cose che
stavano accadenso così i fretta, una dietro all'altra.
Tra una chiacchiera e l'altra si erano fatte le 11.
Tornammo così a casa, accompagnammo mamma fino a casa sua, dato che Michael non si fidava a lasciarla andare da sola, vista la tarda ora, sarebbe potuto accadere qualsiasi cosa!
Quando tornammo ci infilammo subito sotto le coperte e prima che presimo sonno passarono delle ore.
Tutto quel tempo lo utilizzammo per parlare, progettare qualcosa per il nostro futuro!
Michael già si immaginava la nostra vita con un sacco di marmocchi in giro per casa che ci circondavano.
Lui si sarebbe alzato al mattino persto a portarli a scuola, avrebbe voluto che almeno loro avessero una vita normale, come tutti gli altri bambini, che vivesse ciò che lui non ebbe la fortuna di passare durante la sua infanzia.
Lui gli avrebbe fatto il bagnetto e li avrebbe imboccati finchè troppo piccoli per tenere in mano forchetta e coltello.
Lui, la sera, prima di addormentarsi gli avrebbe letto una storia, rimboccato le coperte e dato il bacio della buona notte.
Non mi opposi a queste cose, sapevo quando per lui erano importanti, sapevo quanto ci tenesse..
Insieme ci saremmo occupati sicuramente della loro istruzione e della loro formazione, avremmo dato loro tutto ciò che petevamo avere, tutto ciò di cui eravamo a conoscenza per farli crescere sani e forti, ma soprattutto pronti ad affrontare quella che sarà poi la loro vita, con le gioie ed i dolori,
perchè la vita è così, è bella fin che vuoi, ma c'è sempre il lato opposto della medaglia, che riserva a volte brutti scherzi.
Ci addormentammo, così, come ci trovavamo in quel momento, abbracciati e stretti l'uno all'altra..
Le sue dita erano avvolte tra mie, i suoi riccioli si mischiavano insieme ai miei creando un'unica folta chioma..
Il mio viso era appoggiato al suo, così tanto vicino da percepire il suo respiro su di me.
Le nostre gambe si intrecciavano sotto alle coperte, nascoste da quel leggero lenzuolino bianco.
Non avevamo bisogno di coprirci, non sentivamo freddo, era il calore dei nostri corpi che ci scaladava, i nostri corpi così vicini come non lo erano stati mai.
Quella fu la prima volta che lo sognai.
Eravamo una famiglia felice, non ci mancava nulla, vivevamo tutti quanti in armonia, persino con un bel cagnolone da portare a passeggio nei pomeriggio estivi, dove il sole era alto all'orizzonte.
Nel sogno appariva così diverso... forte, invincibile, nessuno lo avrebbe mai potuto distruggere!
Mentre nella realtà era così timido, così fragile, così sensibile, così buono.. ed appunto per la sua bontà molta gente se ne approfitta!
Nessuno ha mai capito che prima di essere Jackson, l'uomo dello spettacolo capace di far di tutto sul palcoscenico con quei piedi che sembrano magici, è un uomo, con tanto di cuore ed anima, entrambi di una grandezza infinita che possono contenere tutto il bene di questo mondo.
Non permetterò che lo distruggano lentamente, rovinando la sua immagine.
Mi opporrò, lo difenderò, costi quel che costi, darei la mia stessa vita, per far si che la stampa gli lasci un briciolo di dignità, lo lasci vivere da vero uomo!
« Born to amuse, to inspire, to delight..
Here one day, gone one night..
Gone too soon ♥