Michael Jackson's This is it: commenti dei vip e recensioni

Ultimo Aggiornamento: 18/06/2011 22:06
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28/10/2009 10:16
 
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This is it, l'ultimo Jackson più in forma che mai
dal corrispondente Mario Platero

commenti - | Condividi su: |vota su ||28 OTTOBRE 2009

NEW YORK – Ora sappiamo davvero che la morte di Michael Jackson è stata tristemente inutile. Kenny Ortega, il produttore dei concerti che Jacko avrebbe dovuto tenere a Londra la scorsa estate, aveva promesso uno spettacolo senza precedenti. Aveva ragione. Ieri notte a New York abbiamo visto l'anteprima mondiale di "This is it", un grande film documentario girato durante le prove di Jackson allo Staples Center di Los Angeles, quattro mesi di lavoro curato nei minimi dettagli, sfumato nel nulla.

Il film è un condensato di straordinarie performance, interpretazioni, danze, avveniristiche sperimentazioni tecnologiche, interazioni di Jackson con musicisti e tecnici, editato dalle centoventi ore di filmati delle prove, che ci ha fatto vedere in tutta la sua bellezza il concerto che non c'è mai stato.

Si vede Michael Jackson inedito, lucido, in ottima forma fisica a pochi giorni dalla sua morte. Nelle scene centrali del film, l'artista ha perfettamente il controllo della situazione. Un leader indiscusso che riprende i suoi collaboratori con misurata fermezza, mai arrogante, mai sopra le righe, con un carisma e uno slancio artistico insuperabili, come sempre. Chi ha scritto ironizzando nei momenti piu dolorosi che Jackson era già morto dieci anni fa dovrà fare ammenda e chiedere perdono. Perché a vederlo nella forma in cui l'abbiamo visto e in cui lo vedrete nel film, la sua morte sembra ancora più triste, imperdonabile, inutile rispetto a quello che sembrava quando l'abbiamo seguita nelle cronache di quei giorni d'estate. Resta il fatto che quel che colpisce di più è la dimensione umana di Jackson che appare per la prima volta al naturale, intelligente, lucido e ispirato allo stesso tempo. Eppoi il sorriso. Non quel sorriso spesso vacuo, studiato delle apparizioni pubbliche a cui ci eravamo abituati. Quel che si vede nel film è il vero sorriso, di nuovo inedito, di Michael Jackson.

Un sorriso rilassato e disarmante, che spesso diventa risata, ora nell'abbraccio con Ortega, ora con gli artisti, i ballerini, i chitarristi, i tastieristi, i batteristi del suo seguito. E quando non sorride o non canta, Jackson è concentrato, inflessibile nel ripetere passaggi che secondo lui non sono ancora perfetti, passaggi complicatissimi che richiedono una padronanza assoluta della tecnologia cinematografica oltre che musicale. Ad esempio una delle canzoni è costruita su un film in bianco e nero con Humphrey Bogart. Jackson appare anche lui sulla scena, le donne lo guardano, i killer lo cercano, Bogart gli spara ma lui si salva con salto nel vuoto da una finestra. Poi c'è la scena di Thriller, girata in un cimitero con mostri dell'orrore, oppure una scena con truppe tedesche che si moltiplicano all'infinito, una scena ancora con una bambina innocente e una scena struggente con i fratelli quando insieme erano ancora i Jackson Five.

Abbiamo visto l'anteprima al Reagal Theatre sulla quarantaduesima strada a New York. Le maschere, gli uscieri, i buttafuori indossano guanti argentati sulla mano destra, cappellacci come quelli che usava il cantante, giacche di lamè, abiti tipici dello straordinario artista morto improvvisamente per un arresto cardiaco il 25 giugno scorso per somministrazioni errate di antidolorifici, lasciando il mondo sgomento. Sul grande schermo della sala numero nove siamo collegati in diretta con il Nokia Center di Los Angeles. Vediamo arrivare insieme i Quattro fratelli di MJ, Jermaine, Randy, Tito e Marlon, stelle del cinema e del mondo dello spettacolo. L'anteprima è in collegamento diretto con altre 17 città nel mondo, da Città del Capo a Montevideo a Londra e ovviamente a New York, dove cinque sale del Regal sono state bloccate dalla Sony per questa kermesse globale.

Nel fine settimana il film arriverà in Italia e in altri 110 paesi. A Los Angeles fuori dalla sala c'erano dei dimostranti: il film distorce l'immagine di una persona che stava gia' male, dicono. Forse. A vedelo energico e allegro non sembrava. Toccherà a voi giudicare.

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