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Grillo e il movimento a cinque stelle sono una minaccia per i partiti

Ultimo Aggiornamento: 21/12/2017 21:44
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05/01/2014 12:59
 
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Letto oggi sulla pagina di Andrea Scanzi

Da giorni, anzi settimane, sia io che Marco Travaglio scriviamo che dire no a prescindere alle proposte di Renzi è un suicidio politico del Movimento 5 Stelle. Entrambi abbiamo spiegato i nostri motivi e per questo ricevuto le stesse critiche. Stamani Marco replica punto su punto, ribadendo quanto c'eravamo già detti. Condivido tutto e riporto gran parte del suo articolo. "Mi scrivono diversi elettori dei 5Stelle per contestare il mio articolo “I guardiani dello stagno”. In sintesi, ripetono ciò che dice Beppe Grillo. 1) Di Renzi non c’è da fidarsi, men che meno del Pd. 2) Noi non facciamo accordi con nessuno e il nuovo sistema elettorale lo discutiamo in Rete con la nostra base. 3) Questo Parlamento è delegittimato dalla sentenza della Consulta sul Porcellum e dunque non può riformarlo. 4) Napolitano deve sciogliere le Camere, mandarci a votare con il vecchio Mattarellum e lasciare che sia il nuovo Parlamento finalmente eletto e non più nominato a metterci mano. In linea di principio, sono tutti argomenti, se non condivisibili, almeno rispettabili. Ma completamente fuori dalla realtà. 1) Per sapere se Renzi sia affidabile o meno, bisogna andare a vedere le sue carte. Se nasconde un bluff, peggio per lui. In caso contrario, peggio per i 5Stelle. Qui non si tratta di firmargli una cambiale in bianco, né – come chiedeva Bersani – di votare la fiducia al buio a un governo deciso da altri e altrove: si tratta di vedere se, nei mesi che mancano all’auspicata fine di questa ridicola legislatura, si possano approvare alcune riforme di rottura che rientrano nel programma dei 5Stelle, ma soprattutto negli auspici di tanti italiani, indipendente da come votano. Renzi propone un ventaglio di tre leggi elettorali, un taglio dei fondi pubblici ai consigli regionali, le unioni civili, e l’abolizione del Senato per farne un caravanserraglio di consiglieri regionali. Le prime tre proposte sono buone, la terza pessima. I 5Stelle possono pescare alcune delle proprie proposte più fattibili (embrione di reddito minimo, blocco del Tav Torino-Lione, legge draconiana anti-corruzione e anti-evasione), metterle sul tavolo e discutere con i delegati di Renzi (il Pd, in Parlamento e al governo, è tutt’altra cosa), condizionando il tutto alla rinuncia immediata e definitiva del Pd ai “rimborsi elettorali”. Cos’hanno da perdere? 2) Discutere la legge elettorale in Rete è un’ottima cosa, ma nel frattempo i partiti la discutono in Parlamento e poi l’approvano, pressati dall’imminente pubblicazione della sentenza della Consulta. Se i 5Stelle non partecipano alla discussione e non fanno pesare i propri voti, nascerà una maggioranza Pd-Forza Italia sul modello spagnolo, che favorirà solo quei due partiti (che, con gli alleati-satellite, hanno finora avuto più voti) a scapito di tutti gli altri, 5Stelle in primis. 3) Questo Parlamento è delegittimato, ma chi dice che non può riformare la legge elettorale senz’avere i numeri per impedire agli altri di farlo fa declamazioni oratorie fine a se stesse e – vedi punto 2 – suicide. 4) Lo stesso vale per l’appello a Napolitano perché sciolga le Camere e si dimetta: il presidente ha già detto che non lo farà e i 5Stelle non hanno i numeri per cacciarlo con l’impeachment. Anzi, con il loro immobilismo, fanno di tutto per lasciarlo lì fino al 2020. Solo facendo saltare l’asse Quirinale-Letta-Alfano si accelera lo sfarinamento del governo Letta e l’addio del suo Lord Protettore. E poi che senso ha dire che questo Parlamento non può cambiare la legge elettorale e che bisogna votare col Mattarellum? Se si sciolgono le Camere ora, il Mattarellum non c’è. C’è invece la legge elettorale ritagliata dalla Consulta con l’abrogazione del premio di maggioranza e delle liste bloccate, cioè il sistema del 1992: il proporzionale puro con sbarramento e preferenza unica con cui si votò per l’ultima volta nella Prima Repubblica. Un sistema che ci condannerebbe alle larghe intese in saecula saeculorum, salvo che un partito o una coalizione non superi il 50% dei voti (mission impossible)".
Cari 5 Stelle, state ripetendo lo stesso errore di marzo-aprile, quando deste la sensazione di un immobilismo totale, regalando al Pd un alibi che non meritava (ma che ancora usa per giustificare le larghe intese). Renzi bluffa? Andategli a vedere le carte. Se bluffa, lo sputtanate. Se non bluffa, regalate qualche scampolo di cambiamento vero a un paese alla deriva.
[Modificato da Rarronno 05/01/2014 13:00]

“You have to be realistic about these things.”
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