Ne ho guardato poco del video anche perchè, avendo seguito un pò la vicenda, ho già letto fin troppe bestialità su 'sta donna (ma soprattuto : è trooooppo lungo
).
Ma brava
migi che hai riesumato il topic, perchè è da stamattina che voglio postare la lettera al cittadino Nuti che il mio "fidanzato ideale se non fosse diggià sposato"
Luca Bottura gli ha indirizzato.
Ecco perchè la maggior parte della gente, anche quella arcisuperultrastufa non voterà mai il M5S,
secondo me: per un Alessio Villarosa postato da
Cri nel topic di
Renzie, ci son almeno 50 idioti sottosviluppati, una misura davvero imbarazzante ed amplificata dal web.
Se solo i "grillini" con la testa, che ci sono, si emancipassero dai loro due capi pagliacci (perchè sò i due capi, inutile che la menino e si illudano con l
'uno vale uno!!) , e facessero una loro lista (non ho scritto partito [SM=x47954] ) , se ne potrebbe parlare...ma sappiamo anche che senza la cassa di risonanza dei
vaffanculooooooo di Beppe prenderebbero 15 voti.
Quindi?
Quindi siamo nella merda.
E il caro Luca lo dice benissimo
QUI.
La letterina è un pò lunga, ma vale la pena.
Siccome son sadica vi metto anche tutto il testo, perchè mi punge vaghezza di sottolinearne alcune parti.
13/12/2013
SIGLA DI "CARTOLINA DI ANDREA BARBATO"
A Riccardo Nuti, Movimento Cinque Stelle, Camera dei Deputati, Roma
Gentile cittadino Nuti,
utilizzo questi pochi secondi per porle un invito e offrire alla sua attenzione alcune considerazioni.
L’invito è quello di venire ospite, se e quando lo desidera, in questa trasmissione. Avremo agio, se lo vorrà, di trattare un paio di argomenti che mi stanno e certamente le staranno a cuore. L’onestà in politica e la libertà di stampa.
Le considerazioni che le metto a disposizione sono queste. La prima attiene alla cosiddetta "sindrome di Mi Manda Raitre". Non so se ricorda il programma, nella vecchia versione. Un cittadino andava a denunciare un problema,
ad esempio che aveva acquistato dei sali profumati per vincere al Totocalcio, e poi aveva scoperto che era una truffa. E magari si infervorava parecchio. Io, dopo un po’ che si lamentava, finivo invariabilmente a provare simpatia per il truffatore. O quasi. Perché se compri il sale per vincere al Totocalcio un po’ è anche colpa tua.
Quando l’altro giorno lei ha parlato alla Camera, ho provato la stessa sensazione. Mentre lei urlava cose anche piuttosto terribili, dette in quella sala che non è una partita a Farmville ma il centro del potere democratico, mentre lei diceva che li avrebbe spazzati via tutti, e sono ragionevolmente certo che tra quei tutti ci siano molte persone perbene, mentre
lei reagiva urlando a Letta che era bugiardo perché – Letta, uno che in questo programma satirico è una specie di punching ball – le stava ricordando che non può essere lei, non possono essere i politici, a stabilire cosa scrivono o dicono i giornalisti, mi è sembrato il tizio dei sali per il Totocalcio.
Sa perché, cittadino Nuti? Perché la morale del suo partito, quella del popolo buono e puro sventrato dalla politica, è la stessa del tizio truffato di cui sopra. Perché questa politica non si è votata da sola. Per vent’anni molti di quei nove milioni che le hanno dato il voto, compravano il sale per vincere al totocalcio. E la favola bella del popolo innocente, della distinzione scolpita nel marmo tra casta e cittadini, è appunto una favola. Finché non saremo capaci di dire che NOI abbiamo sbagliato, che NOI abbiamo dormito, che NOI coi nostri comportamenti quotidiani abbiamo girato la testa altrove mentre diventavamo un relitto di nazione, continueremo, continuerete, a cavalcare questa deresponsabilizzazione aggressiva che ci caratterizza, come popolo, da sempre. Da quando, per dirne una, non facemmo i conti con le responsabilità di popolo nella dittatura fascista.
Forse per questo, oggi, i tedeschi stanno meglio di noi.
Quando l’ho vista urlare completamente fuori controllo, cittadino Nuti, e
ancora non sapevo che avrebbe pubblicato in rete l’indirizzo di casa di un suo avversario politico, ho pensato come quasi sempre che riuscite, molti di voi, a dare gambe malferme anche a ottime cause. L’ho anche scritto su Twitter: di fronte a lei pure Mastella sembrerebbe uno statista. Lei è intervenuto, abbiamo avviato un dialogo, poi è arrivata la curva a far caciara e abbiamo dovuto interrompere. Peccato, la invito a riprenderlo qui.
Mentre attendo di sapere se accetterà, le racconto un piccolo episodio che alcuni suoi fan mi imputavano, ieri sera, come fosse una colpa. E che invece rivendico. Giorni fa, l’avevo detto anche qui in radio, mi ero rammaricato del diverso trattamento delle forze dell’ordine, quelle che si erano levate i caschi davanti ai forconi, rispetto a, per esempio, Federico Aldrovandi, il ragazzo di Ferrara ucciso senza ragione alcuna mentre tornava a casa di prima mattina, da cinque agenti infedeli. Condannati ma neanche radiati, per dire.
Avevo detto, uso la satira, in un paradosso, che se avesse avuto un forcone se la sarebbe cavata. Che se fosse stato un prepotente sarebbe ancora con noi. Avevo inteso, a modo mio, onorarne la memoria. Un vostro consigliere comunale, cittadino Nuti, ha messo il mio nome sulla sua bacheca Facebook. E’ bastato che scrivesse “A me non fa ridere”, in modo che non si capisse che la mia era una difesa di Federico, perché ne scaturisse un colorito florilegio di motteggi ai miei danni (“Bottura sei un essere spregevole”, “Cane”, “Pezzo di m.”, “Squallido”,“Un bel deficiente”, “Persona disturbata mentalmente”, alcune in vernacolo anche divertenti “Va a cagher imbezel”) e una minaccia diretta del signor C. C., stemperata con una bella faccina: “Dove abita? Indirizzo? Prego passamelo in privato”.
Il vostro consigliere ha lasciato lì la domanda. Non so se abbia risposto, in privato.
A lui, a lei, dico che dovete imparare a tollerare la satira, proprio perché con quel linguaggio vi siete affermati. Ma che non è più possibile utilizzare, da parte vostra, gli strumenti lessicali che mettevate in campo quando stavate ai meetup, o su Facebook. Ora siete un potere. E chiunque scriva, anche se scrive cazzate, è un contropotere. Sono le regole del gioco.
Io faccio un programma in cui prendo in giro i colleghi ogni giorno. Posso anche pensare che alcuni di loro, secondo me, è un'opinione, siano indegni del tesserino che hanno in tasca. Ma se possono o no scrivere qualcosa non lo decido io, lo decidono la magistratura e l’ordine dei giornalisti, ex-post.
C’è un articolo della Costituzione che lo garantisce. Il 21.
E soprattutto non lo decide lei. Cittadino Nuti. Perché se pretende di deciderlo lei è tale quale a Massimo D'Alema quando si lamentava delle "iene dattilografe", o a Silvio Berlusconi quando emanò l’editto di Sofia. Persino se quell’editto, il suo, fosse per Sallusti.
Prima di salutarla, glielo chiedo come un favore, ove mai fosse possibile,
la pregherei di abbandonare questa logica del “o con noi o contro di noi” che permea ogni suo intervento e quello di molti suoi colleghi. Intanto perché “O con noi o contro di noi” è una frase dello stesso che disse "Vincere, e vinceremo".
Poi perché quando, con le miglior intenzioni, si iniettano brutti linguaggi in un popolo che, in larghe fasce possiede pochi anticorpi democratici, può capitare qualcuno davvero malintenzionato che dirotta quelle energie, le vostre, per molti versi encomiabili (e ce ne sono tante, nel Movimento Cinque Stelle) verso la guazza melmosa in cui buono e cattivo si confondono. Quella che in questi giorni progetta una marcia su Roma.
Rischiate che l’indignazione ve la scippino persone davvero pericolose, Nuti. E vedrà che a quel punto si rischia di essere della stessa idea, di quelle idee non negoziabili. Dalla stessa parte della barricata. Lei e io. Ma sarà troppo tardi.
Un saluto da Luca Bottura.
SIGLA FINALE CARTOLINA DI ANDREA BARBATO
[Modificato da (Miss Piggy) 13/12/2013 20:53]