Ricordi sbiaditi. Terminata: 22 capitoli. Rating: arancione

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Allyss
00venerdì 26 marzo 2010 19:56
Enrika.......wow....che dire...questo capitolo è letteralmente S T U P E N D O.....
di una tristezza infinitamente reale...
mi devo riprendere....ma grazie per queste emoizioni....grazie sul serio!
huhu91
00sabato 27 marzo 2010 20:35
Buonasera!!! non mi dilungo... [SM=x47961]

Capitolo 18


Fare l'amore, il brivido di un minuto che in fondo è lo stesso sia che tu vada con l'uomo che ami o con uno che hai appena incontrato. E per quel brivido quanti sentimenti vengono convolti, quanti legami che prendono le denominazioni più strane, quanta curiosità c'è prima e quanta noia dopo. Al giorno d'oggi si parla troppo spesso di sesso e il fatto è che se ne fa molto meno di quanto non si dica.
Per esempio, sapete come si riproducono le lumache?
Beh, sono dei piccoli esserini che sono stati creati ermafroditi, in poche parole contengono dentro di loro entrambi gli organi per riprodursi. Accade tutto così, senza contatti, senza sentimenti, senza alcuna minima traccia d'amore tra due entità differenti. Ho paura che prima o poi anche gli uomini finiranno per diventare lumache, ma ci distingue fondamentalmente ancora una cosa: a noi l'atto in sè non basta. Non ci uniamo solo ed esclusivamente per riprodurci, se così fosse chi allora non desidera creare una nuova vita non avrebbe motivo per accoppiarsi. Siamo diversi, grazie a quell'unica cosa che poi si rivela essere proprio il problema che ci attanaglia nelle relazioni e cioè il cuore. Cerchiamo di ignorarlo, cerchiamo di farne a meno, cerchiamo tutti in fondo di essere lumache.
Anch'io ho provato a farlo, ci provo ancora e disperatamente, ma una delle controindicazioni del cuore nelle storie d'amore è…ironia della sorte: la dipendenza.
Sembra un mostro che oscuro e scaltro si nasconde nei posti più impensabili, si insinua logorando l'anima anche nell'essere più impensabile. Mi sento impotente, triste, a tratti delusa.
No, non delusa da lui, delusa più che altro dalla figura perfetta che credevo incarnasse.
L'ho visto affrontare mille problemi, l'ho visto lottare con le unghie e con i denti per affermare le sue idee, l'ho visto combattere contro pregiudizi e maldicenze.
Ho visto le sue debolezze, l'ho sentito sciogliersi in lacrime davanti alle ingiustizie del mondo, l'ho sentito vacillare, dubitare, l'ho visto insicuro e fragile come un bolla di cristallo.
L'ennesimo colpo ha distrutto ogni muro su cui aveva fondato la sua precaria ma serena esistenza e con sè sta portando inosabilmente anche me.
La dipendenza…

Con estrema riluttanza rimango qui senza far niente e per quanto possa essere rigenerante, stare senza far niente non l’ho mai sopportato.
Stamattina si è svegliato prima di me, piuttosto presto penso, visto che il materasso accanto a me era freddo come se fosse rimasto scoperto tutta la notte.
L’ho visto distrattamente girare per la cucina mentre i bambini facevano colazione. Si è limitato ormai tutto a sguardi spenti e gesti casuali, avrei giurato che il telefono oggi avrebbe iniziato a suonare di continuo e invece niente, non uno squillo, il silenzio più totale in cui affoga anche la mia certezza.

-Nicole, Nicole, Nicole-

Sophie mi guarda con l’aria sconsolata.

-Che pesantezza che c’è qui dentro, mi vengono i brividi, non parla più nessuno.-

-Tesoro…io non saprei nemmeno cosa dire.-

Passa dietro il divano sul quale sono seduta e mi sfiora la spalla cercando di darmi un po’ conforto, la accolgo subito nella mia e le sorrido appena.

-Grazie.-

-E di cosa?-
-Per essere qui, per essere semplicemente così come sei.-

Mi sorride anche lei.

-Niki, non ti lascerei mai sola.-
-E poi mister movimento di bacino ha bisogno di distrarsi…chi meglio di me!-

-E’ a pezzi Sophie, letteralmente a pezzi, vorrei fare mille cose per poterlo aiutare, ma non posso fare niente.-

Arrotola i capelli e li tira su fissandoli con una penna che trova poggiata sul tavolo.

-Puoi fare l’unica cosa di cui ha veramente bisogno, stagli vicino. Si sa quando la barca affonda…gli resti praticamente solo tu, per non parlare della splendida e strabellissima amica della sua ragazza. Cioè sono una brava consolatrice.-

-Ah in che senso?-

Comincia a ridere e capisco subito dove vuole andare a parare.

-Nel senso che…ti ho consolata no? Visto che ridi…-

-Ma fammi il favore!-
-A proposito, l’hai visto per caso?-

-No sarà in giro da qualche parte.-



Decido di uscire, prendere un po’ d’aria, Neverland è il posto perfetto per passeggiare in piena tranquillità completamente immersi nel verde più radioso.
Una soffiata di vento caldo fa muovere i rami degli alberi e sembra che un gruppo di scoiattoli dispettosi ci sia appena passato attraverso.
Sento l’aria invadere penetrante perfino i miei pensieri, se riuscisse a farli volare via sarebbe meraviglioso.
Invece restano lì, esattamente come stanotte, solo un po’ più distanti.
Passo davanti alla sala proiezioni, quel posto magico dove puoi vedere ciò che vuoi prendere vita su uno schermo gigante. Quante volte ho passato le giornate lì dentro con Michael a guardare film e riempiendoci di schifezze fino a star male come due bambini.
Riesco a malapena a percepire dei suoni provenire dall’interno.

Lo vedo seduto al centro, all’ultima fila, mentre guarda uno dei suoi tanti video.
Sotto la luce bianca del proiettore lo vedo serio come non mai, ha il gomito che poggia sul bracciolo del sedile e con la mano si sorregge il mento quasi stesse pensando attentamente.
Mi vede e fa cenno di sedermi accanto a lui, non dice niente, rimango lì spiazzata da questo strano confronto che ho tra lo schermo e la realtà.
Non cerco di capire perché è venuto qui, perché sta vedendo i video dei suoi maggiori successi, non ce ne è bisogno. Sarà paura di sapere che vorrebbe tornare a quei tempi, in cui tutto forse era più facile, quando era quello “strano” e non il “maniaco” , a bloccarmi prima di parlare.
So perfettamente che è così non c’è bisogno di sentirlo dire.
Nonostante tutto, è lui a preoccuparsi per me, mi fa tremendamente star bene sapere di poter contare sempre e comunque su di lui. Lui mi dà la forza e invece dovrebbe essere il contrario.

Credo mi abbia visto preoccupata, confusa o anche incuriosita gli è bastato stringere la mia mano senza fare nient’altro, senza nemmeno voltarsi ed è bastato a farmi sentire per un po’ ancora dentro il nostro sogno.


***



-Come è andata la giornata?-

-Bene, Sophie mi fa molta compagnia.-

Assume un’espressione malinconica e mi sento in colpa per aver sottolineato che è la mia amica a stare con me tutto il giorno e non lui.

-Mi dispiace non poter passare più tempo insieme, sto più con gli avvocati che con te ormai.-

-Michael non vedi scusarti, capisco benissimo.-

Gli sorrido cercando di non far vedere il dispiacere che mi tormenta sotto la pelle, non sentirlo, non toccarlo, non viverlo mi rende l’aria meno naturale da respirare.
Esce la mattina senza nemmeno fare rumore, torna la notte tardi, se torna, stanco, irriconoscibile, solo l’ombra di se stesso, sguardi vuoti e fugaci che nascondono la paura di ammettere la sofferenza che li rende così assenti.

Si torce le mani nervosamente, sembra un leone in gabbia.
-Vieni con me.-

-Adesso? Dove?-

-Shhh vieni…-

Mi afferra la mano delicatamente e lo seguo non prestando attenzione, sento solo la sua mano calda stringere la mia dopo così tanto tempo che non mi sembra reale.
Passiamo attraverso un piccolo, strettissimo passaggio appena dietro la sua camera da letto, ci ritroviamo davanti ad una scalinata dove curiosamente al lato di ogni gradino è poggiata una bambola.
Continua a camminare ed attraversata la piccola porta azzurrognola entriamo in una stanza che a primo impatto mi spiazza.
Ci sono giochi ovunque, sembra un paradiso per bambini perduti, lo vedo sorridere e guardarmi sognante.

-E’ qui che vengo quando sono triste o malinconico.-

Davvero un posto bizzarro per far cessare la tristezza, ma conoscendo Michael so che dietro l’apparente stranezza c’è qualcosa di molto più importante e profondo.

-Qui mi sembra che il tempo si fermi, non ti senti fuori dal mondo?-

Annuisco continuando a guardarmi intorno mentre stringe ancora la mia mano e con l’altra gesticola leggermente.

-E’ come se potessi continuare ancora ad essere un bambino in questa stanza, l’unico lasso di infanzia che mi rimane, non avendone vissuta una vera…-

Mi fermo davanti a un piccolo quadro affisso sulla parete.

“I bambini non dovrebbero mai andare a dormire; si svegliano più vecchi di un giorno.”

Riesco a mala pena a finire di leggere la frase che Michael da dietro mi cinge la vita con le mani.

-E senza che uno se ne accorga sono cresciuti.-
Continua con parole che sul quadro non sono state inserite.
Lo sussurra piano, vicino all’orecchio e capisco che non è casuale quella piccola omissione.
Spezzata in quel punto la frase lascia un non so che di speranza, i bambini passata la notte sono più vecchi di un giorno ma non per questo sono diventati adulti. Non si diventa grandi con un giorno soltanto.
È come se avesse voluto far capire che quel bambino non è ancora cresciuto, sta ancora dormendo magari, ma avvicinandosi a me, in questo momento, con quel modo languido e sussurrando invece il resto della frase che afferma che i bimbi crescono senza che te ne accorga, intuisco il suo gioco.
È un bambino che all’occasione giusta sa diventare grande ma potrebbe essere anche un uomo che nel momento giusto sa tornare bambino.
Io penso semplicemente che sia entrambe le cose, un uomo che non vuole perdere il suo essere bambino e che contemporaneamente non può perderlo, ne ha bisogno per vivere e questa stanza in cui è libero di esserlo ne è la prova.

Mi volta verso di lui, sorride quando ci troviamo talmente vicini da sentire i nostri respiri mescolarsi in un unico fremito.
Non resisto un secondo di più e lo bacio staccando finalmente la mia mano dalla sua per portarla sul suo viso.
Questo sapore…mi manca in ogni secondo che vivo, mi rende subito priva di qualsiasi volontà, non so cosa sia, non se sia possibile una reazione talmente forte per un bacio, ma fino a ieri c’erano tante cose che non credevo possibili ed ora invece…
Stretta contro il muro sento il suo petto attaccarsi al mio, porta una mano dietro la nuca ed affonda più profondamente nella mia bocca, quasi volesse assaggiare ogni angolo nascosto e tirarne fuori chissà quale meraviglioso tesoro.
Mette l’altra mano dietro la mia schiena, sotto la maglietta nera che indosso, mi avvicina delicatamente verso di lui.
Avverto la sua eccitazione e quasi orgogliosa di una reazione simile lo stringo a me ancora più forte.
Quando si stacca dal bacio uno schiocco attraversa l’aria della stanza, mi fissa negli occhi con aria compiaciuta.

-Non riesco a resisterti.-

Si rituffa sulle mie labbra baciandone i contorni, scendendo verso il collo e tornando poi a possederla con la sua lingua esperta.
Mi stringe ancora di più contro il muro tanto che sento il freddo della parete fare contrasto con il calore dei nostri corpi.
Il suo ginocchio si fa strada tra le mie e la mia mente rimanda subito a un altro pensiero simile che mi invade subito la pelle.

-Non devi resistermi.-

Gli sbottono la camicia.
Vorrei non sentire quella vocina che mi sta dicendo che qui non possiamo lasciarci andare così.

-Michael-
Provo a chiamarlo mentre si insinua sotto il reggiseno, ma mi ignora completamente.
Cerco di trovare la lucidità necessaria per continuare a parlare.

-Michael-

-Mmmm-

È tutto quello che riesce a dire.
Lo prendo per un “dimmi Nicole”.
Mi riapproprio quasi violentemente della sua mano che non avrei tolto dalla mia pelle per niente al mondo e mi dirigo verso la porta.

-Mike seguimi.-

-Dove mi porti?-

-In paradiso…-

(martiii)
00domenica 28 marzo 2010 00:47
Oh my God, ma quanto sei brava a scrivere? Ma quanto è fantastica questa storia?
Mamma mia..
Ma iooo voglio il continuooo :P:P
BEAT IT 81
00domenica 28 marzo 2010 03:08
Continuo continuo continuo continuo!!!!!!!!!!! Nn puoi farmi questo, ho già la curiosità a mille, ti prego posta al più presto il seguito!!!!! Bravissima come sempre, un'emozione dopo l'altra e grande Niki che nn ha abbandonato Mike ;-))))))))) . Baci
Allyss
00domenica 28 marzo 2010 15:55
Re:
BEAT IT 81, 28/03/2010 3.08:

Continuo continuo continuo continuo!!!!!!!!!!! Nn puoi farmi questo, ho già la curiosità a mille, ti prego posta al più presto il seguito!!!!! Bravissima come sempre, un'emozione dopo l'altra e grande Niki che nn ha abbandonato Mike ;-))))))))) . Baci


siiii...continuo!!
che brividiiiiiiii......con questo finale poi......"in paradiso!!!" wow!!!
Bravissimissima.....ci voleva! la loro scintilla è tornata a brillare, nonostante le avversità!
Michael's fan
00domenica 28 marzo 2010 19:14
CONTINUO!!!! NON CI PUOI LASCIARE COSì!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
huhu91
00domenica 28 marzo 2010 21:01
e il continuo è anche peggioooooo [SM=x47954] [SM=x47954]

un pochino di pazienza e arriva...

[SM=x47938]
BEAT IT 81
00domenica 28 marzo 2010 21:10
Re:
huhu91, 28/03/2010 21.01:

e il continuo è anche peggioooooo [SM=x47954] [SM=x47954]

un pochino di pazienza e arriva...

[SM=x47938]



Come peggio ?!? [SM=g27820] .....Curiosa!!!!!!!!!!!!!!! Ti prego, nn farci aspettare molto [SM=g27822] . Baci
pink 92
00domenica 28 marzo 2010 21:41
bellissimo anche questo capitolo [SM=x47932] [SM=x47928] aspetto con ansia il seguito.... [SM=x47938]
michael__jackson (n°1)
00lunedì 29 marzo 2010 14:39
continuooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo eddai... ti prego..!!!
huhu91
00lunedì 29 marzo 2010 16:48
Ecco ci siamo...è quasi finito eh ^-^ forse...
Fr@ncy=)
00lunedì 29 marzo 2010 16:52
FORSE???????
(angel66)
00lunedì 29 marzo 2010 16:59
bellissimi grazie
michael__jackson (n°1)
00lunedì 29 marzo 2010 17:07
Re:
huhu91, 29/03/2010 16.48:

Ecco ci siamo...è quasi finito eh ^-^ ...




senza forse è molto meglio... [SM=x47979]
huhu91
00lunedì 29 marzo 2010 17:20
ok ci siamo [SM=x47990] senza forse...

Capitolo 19


Sgattaiolo dalla camera da letto di Michael con i capelli arruffati, indossando la camicia bianca che ho raccolto da terra e che mi copre solo fino a metà della coscia. Non ho nemmeno perso tempo a chiudere i bottoni, l’ho semplicemente avvolta il più che potevo e la tengo stretta con le braccia conserte, in fondo devo soltanto andare in cucina a prendere un bicchiere d’acqua.
Guardo in tutte le direzioni, senza sporgermi troppo dal muro che si solleva prima delle scale.
Via libera.
Scendo di fretta, cercando di non fare alcun rumore, sotto i piedi scalzi sento la superficie liscia e fredda del parquet, aumento il passo al pensiero che tra poco sarò di nuovo al caldo, sotto le lenzuola…
Riempio il bicchiere e finalmente un senso di sollievo invade ogni centimetro del mio corpo. Ma improvvisamente la luce della cucina si accende.

-Tana per Niki!-

-Porca miseria Sophie, vuoi farmi prendere un colpo?-

Avanza verso di me agitando il dito a destra e sinistra.

-No, no non ci provare…tesoro…bella camicia è nuova?-

Poso il bicchiere nel lavandino e mi appoggio sul mobiletto vicino incrociando le gambe.

-Come mai sei ancora in piedi?-

-Ha chiamato Bill abbiamo parlato un po’ e non sono riuscita più ad addormentarmi.-

-Che ti ha detto stavolta?-

Bill è un uomo di circa trent’anni, di bell’aspetto, ma ha la curiosa abitudine di chiamare solo ed esclusivamente quando gli serve qualcosa. Sono due anni ormai che si lasciano e si riprendono a intermittenza, la cosa peggiore è che Sophie si è innamorata di lui da subito.
L’ho vista piangere fino a perdere le forze ed addormentarsi troppe di quelle volte che spero abbia finalmente imparato a mettere da parte il cuore e dar retta a un minimo di amor proprio.
Quell’uomo non merita nemmeno una delle sue lacrime.

-Ma niente solite cose, che è cambiato, che possiamo riprovare…-

Si ferma e sospirando profondamente continua.

-Sinceramente non lo so, non lo stavo nemmeno ascoltando, l’ho mandato al diavolo prima che potesse intortarmi di nuovo.-

-Grande!!! Meriti molto di meglio.-

-Niki che rimanga tra noi…-
Mi fa cenno di avvicinarmi a lei e inizia a parlare sottovoce.

-Più che altro poteva fare un piroutte, Billie Jean era lontano anni luce.-

-Sophie ancora con Billie Jean?!-

-Tesoro, forse non ti sei vista, sei sconvolta, dovresti vedere i tuoi capelli.-

-Perché che cos’hanno?-

Inizio a sistemare i capelli con la mano.

-Niki sembri uscita da un campo profughi, cosa cavolo state facendo? Non ti ho mai vista più sbattuta di così, è il caso di dirlo.- è stranamente seria quando fa certe battute -racconta immediatamente.-

Ridiamo come due cretine, piuttosto sghignazziamo sotto i baffi.

-Ma non c’è niente da raccontare.-

-Ecco lo sapevo, eri talmente fuori che nemmeno te lo ricordi.-

-Sophie non si può spiegare a parole, come faccio?-

-I dettagli vogliamo i dettagli.-

-Forse dovresti chiamare Bill, mi sembri un po’ troppo curiosa su certe cose ultimamente.-

-Niki, ma che me ne frega di Bill, non ho sbavato ore davanti ai suoi gold pants, a proposito, non dovevi farmele vedere quelle cose, sono sensibile io.-

Prima che io intraprendessi questa…relazione come Michael, Sophie non aveva idea nemmeno di cosa fosse il moonwalk.
Purtroppo e sottolineo purtroppo ho avuto la straordinaria idea di farle vedere qualche dvd, da quel momento mi tormenta in cerca di aneddoti e dettagli piccanti di qualsiasi tipo. Considerate che abbiamo visto il tutto nella sala proiezione, quindi il formato gigante dello schermo non fatto altro che peggiorare la situazione.
Se le dicessi cosa davvero c’è sotto rimarrebbe shockata per almeno due anni, non me la toglierei più di dosso, sarebbe persino in grado di pedinare Michael per scoprire chissà quale segreto nascosto. È al limite della follia.
Mi volto verso la finestra alle mie spalle, Neverland di notte, con tutte quelle luci è ancora più magica.
Quella magia arriva dritta ai miei occhi, scendendo per il cuore e lì si ferma, scaldandolo lentamente senza che me ne accorga.

-Sophie le sue mani, dovresti vederle…sono perfette! Grandi, morbide, forti e delicate allo stesso tempo, mi basta una carezza e mi sciolgo come neve al sole.-

-Le mani? Mmm andiamo avanti…-

-Hai mai fatto caso al suo sorriso? Ultimamente è raro vederlo, ma quando guarda i suoi bambini…gli occhi, quegli occhi Sophie, è iniziato tutto da lì. Volevo fotografare la sua anima pensa un po’.-

-Ci sei riuscita?-

-Credo di si. Ma mi sembra così complessa, ogni volta che penso di averla afferrata mi sfugge in un attimo.-

-Sei proprio andata Nicole.-

Ride giocando con una mela che ha appena trovato nel cesto sull’enorme tavolo della cucina.

-Completamente.-
Dico tra le risate che mi fanno tremare la voce.

-Nic che fine hai fatto?-
-Oh scusate!-

Michael ci appare all’improvviso davanti la porta, con i capelli arruffati.
Ha i pantaloni del pigiama con Tom e Jerry stampati sopra e la vestaglia rossa chiusa dalla cinta sulla vita che lascia intravedere una buona porzione della sua pelle nuda al di sotto.

-Ciao Mike!-

-Ciao Sophie. Come stai?-

-Bene. Ma….ho sonno, direi che ora che vada a letto…Buona notte.-

Si dirige verso la porta poi si volta verso di me e mi fa l’occhiolino girandosi verso Michael.

-…na na I’m the one….na nan naa mmm…-

Se ne va intonando a bassa voce una melodia che dovrebbe essere BJ, Michael mi guarda divertito e un po’ confuso.

-Era Billie Jean vero?

-Si lascia perdere Mike, è una storia lunga…-

-Avevi detto che dovevi bere un bicchiere d’acqua, non ti ho vista più salire, mi stavo preoccupando.-

Si avvicina a me scostandomi i capelli dal viso e sorridendo dolcemente.
Le sue mani, il suo sorriso, i suoi occhi…penso nuovamente e un velo di tristezza mi ricopre lo sguardo.
-Che succede?-

Se ne accorge subito, gli occhi sono lo specchio dell‘anima, accidenti vorrei non fosse così almeno per una volta.

-Ho paura…non so perché, ma ho paura.-

Le parole escono senza che prima la ragione le possa modificare, ho paura che tutto possa finire, ho paura di una marea di cose, ho paura soprattutto di non poter vivere più niente di tutto questo.

-Non devi aver paura, io non ti farò mai del male.-

-Dici sul serio?-

Mi chiude il viso tra le mani e mi costringe così a guardare nei suoi occhi.

-Assolutamente. Mai. Preferirei farne a me piuttosto.-

Chiude il concetto con un punto ineguagliabile, mi bacia incastrando il mio labbro superiore tra le sue e si stacca dolcemente abbracciandomi.
Stretta così tra le sue braccia, ancora una volta ogni dubbio svanisce, ancora una volta il mondo, la razionalità, ogni pensiero lascia il posto alla meravigliosa sensazione di pace che mi avvolge quando gli sono accanto.
Non mi farebbe mai del male, basta soltanto questo. Io gli credo.

Mi avvicino al suo orecchio.
-Dove eravamo rimasti?-

Lo sussurro piano, soffiando e sento un brivido attraversare il suo corpo prima di prendere tra le labbra il lobo e baciarlo lentamente.
Mette le mani attorno ai miei fianchi, stringe la carne che incontra affondando le dita come in un barattolo di marmellata, avvicina il mio bacino al suo imitando un movimento che non fa altro che accrescere l’urgenza di sentirlo ancora più vicino.
Fa scivolare le mani sulla vita e inaspettatamente mi solleva da terra continuando a baciarmi il collo mentre le mie mani vagano dolcemente tra la morbidezza dei suoi capelli neri.
Mi fa poggiare sul tavolo in legno della cucina, un mela cade dal cesto dopo lo scontro del suo corpo che si avvicina voglioso al mio senza controllo.
La camicia che indosso si apre immediatamente quando le sue mani iniziano a toccarmi segnando un percorso immaginario senza alcun senso preciso. Apro la cinta della vestaglia e sento finalmente la sua pelle sulla mia.
Chiede insistentemente l’accesso alla mia bocca con la lingua, un permesso che gli concedo ben volentieri, così come lui concede alla mia mano di regalargli con estrema lentezza un piacere che lo fa fremere di desiderio. Mi fa stendere con la schiena sul tavolo, le mie gambe gli circondano i fianchi, con un dito attraversa lo sterno arrivando all’ombelico per scendere poi ancora più in basso allargando la mano e sfiorandomi con il palmo risalendo sul fianco.

-Sei bellissima.-

Torna con un dito a sfiorare l’elastico del mio intimo e lo sposta quanto basta per potersi fare spazio e affondare lentamente, con una lentezza esasperante, lo sento riempire perfettamente ogni fibra e restare fermo per qualche secondo in modo da farmi prendere consapevolezza di quella nostra unione.
Con le mani sui miei fianchi si aiuta nella corsa al piacere che già mi invade corpo e mente spazzando ogni pensiero ragionevole.
Lo vedo dal basso, osservo il suo petto muoversi ritmicamente e iniziare ad imperlarsi appena di sudore.
Sotto la luce il riflesso lo fa sembrare ancora più ambrato, più delineato, i nostri sguardi si incontrano e lo sento rallentare quando il mio piacere stava per farsi più intenso. Mi fissa negli occhi con un’espressione di tenerezza e sensualità che non saprei spiegare. Gli lancio un’occhiata intrisa di voluttà e così per reazione affonda con ardore quasi violento tanto da farmi inarcare la schiena e chiudere gli occhi per l’intenso piacere. Porto una mano alla bocca per non far uscire alcun suono, con le braccia lungo il tavolo muovo il bacino verso di lui e un gemito leggero fuoriesce dalle sue labbra. Ci perdiamo entrambi nel momento in cui il sangue sembra fermarsi e lasciare il posto alle miriadi di sensazioni che esplodono in contemporanea sotto la pelle.
Ancora uniti si abbassa sopra di me, accarezzandomi il viso, metto subito la mia mano sulla sua e la stringo sorridendogli.
Non servono parole, non servono sguardi ne gesti, non abbiamo bisogno di nulla se non l’una dell’altra.


***


14 febbraio 2003.
Abbiamo deciso di uscire un po’ per le strade di Los Angeles, io e Sophie, come facevamo spesso prima che Michael entrasse nella mia vita e assorbisse gran parte del mio tempo e delle mie energie insieme al lavoro che mi impegna ogni giorno di più.

-State sempre chiusi lì dentro.-

-Ma che dici, ci sono solo chilometri e chilometri di terreno…-

-Si infatti perché uscite spesso, ma se non fate altro che starvene chiusi in camera da letto.-

Camminiamo lungo la via principale di Santa Monica, la 3rd Street Promenade, entriamo da Starbucks per prenderci il nostro solito espresso.

-Anzi, in cucina dovrei dire dati gli ultimi avvenimenti.-

Si contorce dalle risate mentre ci sediamo al tavolino vicino la vetrata che permette di poter sorseggiare uno splendido caffè guardando le eccentriche persone che passano lungo le vie californiane.
Quanto mi è mancata la vita normale.

-Vuoi una mela Niki?-

-Ooooh e basta!-

Continua a ridere guardandosi intorno.

-Speriamo di non incontrare nessuno, non mi va per niente oggi.-

Finalmente il cameriere arriva portando un vassoio con su due grosse tazze di caffè e una fetta di torta di mele con due forchette. Sophie non ha perso l’occasione per lanciargli una delle sue occhiate maliziose e per un attimo mentre tornava al bancone non ha inciampato contro un tavolino.

-Ah ma lo sai che è tornato Daniel?-

Per poco il caffè non mi va di traverso, tossisco appena cercando di non dargli troppa importanza.

-Interessante…-

Le dico portando nuovamente la tazza alle labbra e soffiando leggermente nella speranza che si raffreddi un po’.

-Era così per parlare.-

Tiro il cellulare fuori dalla borsa per vedere l’ora. Non ho mai sopportato gli orologi. A dire il vero la cosa che più mi da fastidio sono gli orecchini, non so perché, forse non ho mai trovato il paio che mi stesse veramente bene, anzi non l’ho mai cercato ora che ci penso. Peccato. Solo anelli, bracciali e collane. Cosa strana lo so, soprattutto se mi viene in mente la collana che mi ha regalato Daniel.
“1 nuovo messaggio”
Lo leggo immediatamente, non resisto un secondo quando vedo qualcosa sul display.
“7 chiamate senza risposta” wow sono ricercata penso.

-Sophie!-

-Mmm-
Dice mentre manda giù l’ultimo pezzetto di torta.

-Sophie, Michael…cioè Grace, dobbiamo andare.-

-Eh? Cosè un rebus?-

Mi alzo lasciando tutto così comè, prendo la borsa e la chiudo di scatto, lasciando fuori il cellulare per poter rileggere il messaggio quasi sperando che non ci sia più e che sia stato solo frutto della mia immaginazione.
E invece è ancora lì, lo rileggo di nuovo. E poi ancora una volta.

Grace dice che Michael è stato ricoverato in ospedale, sento il cuore fermarsi, o accelerare troppo da perderne la cognizione, so solo che le mani mi tremano e il sangue pulsa violentemente sulle tempie.
All’uscita del locale la tv enorme che sovrasta l’ingresso manda le immagini del notiziario, parlano del processo, ma non capisco neanche un parola. Non riesco a pensare, non riesco nemmeno a mettere un piede davanti all’altro per poter camminare e corro, corro più veloce che posso mentre le lacrime all’improvviso salgono fino alla gola e creano un nodo talmente grande che mi blocca il respiro.

huhu91
00lunedì 29 marzo 2010 17:20
Re:
(angel66), 29/03/2010 16.59:

bellissimi grazie




grazie a te [SM=x47938]
michael__jackson (n°1)
00lunedì 29 marzo 2010 17:28
Grace dice che Michael è stato ricoverato in ospedale, sento il cuore fermarsi, o accelerare troppo da perderne la cognizione, so solo che le mani mi tremano e il sangue pulsa violentemente sulle tempie.
All’uscita del locale la tv enorme che sovrasta l’ingresso manda le immagini del notiziario, parlano del processo, ma non capisco neanche un parola. Non riesco a pensare, non riesco nemmeno a mettere un piede davanti all’altro per poter camminare e corro, corro più veloce che posso mentre le lacrime all’improvviso salgono fino alla gola e creano un nodo talmente grande che mi blocca il respiro.




Noooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo non dirmi che è la fine di tutto... di tutto.. come nella realtà^^^ in che anno siamo nel libro???? oddio.. perfavore!!
michael__jackson (n°1)
00lunedì 29 marzo 2010 17:29
ah ... ho letto solo ora l'anno... 2003... mi sento un pò meglio..
huhu91
00lunedì 29 marzo 2010 17:35
[SM=x47954] no no per carità non muore nessuno...
BEAT IT 81
00lunedì 29 marzo 2010 17:51
Oddio che ansia, ma cos'è successo a Mike?!? Ti prego dimmi nulla di grave...Niki corri !!!!!! Bellissimo capitolo, davvero e sophie è sempre troppo esilarante. Bravissima!!!!!! Ora aspetto con ansia il seguito, devo preparare i fazzoletti?
Fr@ncy=)
00lunedì 29 marzo 2010 21:38
oooh, non mi piacciono i forse! ora va molto meglio, anche se mi hai messo un'ansia addosso indescrivibile dopo l'ultima parte!!
Allyss
00lunedì 29 marzo 2010 23:05
mamma mia, mamma mia, mamma mia, mamma mia....
sono-senza-fiato-ne-parole! tra un po' mi prende un colpo..anzi 2 colpi!!
spettacolare questo capitolo...bravissima!!!!!! sono un po' in ansia per il finale...ma tanto so che posterai presto il seguito, vero? vero???
veroooooooooooooooooo????????
(martiii)
00martedì 30 marzo 2010 00:45
E..e.. Ci lasci cosììì? oh my god. Sta bene Michael veroooo ? Veroo? Oddio mi hai messo un'ansia assurdaaa. Ti prego possssstaaa *-*
Jacko_4e
00martedì 30 marzo 2010 13:06
Bellissimi tutti e due i capitoli!!
Non lasciarci così xD Non vedo l'ora di leggere il prossimo.
pink 92
00martedì 30 marzo 2010 13:11
continuooo continuooo.... mi hai lasciato con un ansia....comunque come sempre bellissimo il capitolo...
huhu91
00martedì 30 marzo 2010 18:41
[SM=x47938] ragazze don't worry...il nuovo capitolo, ancora è in alto mare ma da giovedì sono in vacanza [SM=x47932] quindi ce la posso fare...mi dispiace avervi lasciato con l'ansia! i fazzoletti??? eh si...
huhu91
00martedì 30 marzo 2010 19:11
michael__jackson (n°1),BEAT IT 81,Fr@ncy=),Allyss,(martiii), Jacko_4e, pink 92 [SM=x47938] grazie per i vostri splendidi commenti, davvero!!!
non so cosa dirvi...mi riempite di gioia ogni volta!!! [SM=x47981]
Fr@ncy=)
00martedì 30 marzo 2010 19:42
Re:
huhu91, 30/03/2010 19.11:

michael__jackson (n°1),BEAT IT 81,Fr@ncy=),Allyss,(martiii), Jacko_4e, pink 92 [SM=x47938] grazie per i vostri splendidi commenti, davvero!!!
non so cosa dirvi...mi riempite di gioia ogni volta!!! [SM=x47981]




guarda che qui sei tu quella che ci riempie il cuore di mille emozioni tutte diverse e bellissime!!
siamo noi a doverti ringraziare [SM=x47981]
civetta jackson
00martedì 30 marzo 2010 19:44
ciao fraaaaaaaaaaaaaaaaaannnnnnnnnnnccccy ti va di chattare?
michael__jackson (n°1)
00martedì 30 marzo 2010 19:53
Re: Re:
Fr@ncy=), 30/03/2010 19.42:




guarda che qui sei tu quella che ci riempie il cuore di mille emozioni tutte diverse e bellissime!!
siamo noi a doverti ringraziare [SM=x47981]




si...
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