è lunghissimo e non è nemmeno tutto [SM=x47954] lo posto perchè siete voi, ormai vi adoro ENJOY....
Capitolo 4
Si era fatta quasi sera ed era dunque giunta l’ora per Nicole di andare a casa per prepararsi e andare da Michael come faceva sempre.
Iniziò a sistemare le sue cose per chiudere l’ufficio e per tuffarsi il più presto possibile sotto il getto caldo della doccia. Non vedeva l’ora.
Sperava che insieme alla stanchezza con l’acqua andassero via anche tutti i brutti i ricordi.
Prese le ultime cose rimaste sulla scrivania provando a fare un po’ d’ordine. Forse era arrivato il momento di gettare qualche carta inutile, ma nel suo caos alla fine trovava sempre tutto ciò che le serviva al momento giusto. Si accorse distrattamente che le era caduto qualcosa a terra.
Sembrava un foglio.
Si abbassò per prenderlo e si rese conto che in realtà non era un semplice pezzo di carta ma era una foto.
La girò.
Sentì il cuore fermarsi.
In quel momento decine di ricordi attraversarono la sua mente, ebbe la sprezzante conferma di aver rovinato quello più bello, più dolce, quello che non sarebbe mai stato così perfetto.
Iniziò a tremare e cadde a terra con gli occhi pieni di lacrime.
Come aveva potuto dimenticare quella foto? Come aveva potuto dimenticare ciò che era successo?
Non poteva fare a meno di incolparsi, gli occhi non riuscirono più a trattenere le lacrime, sembravano bruciare a contatto con le sue guance.
Sapeva che quella, molto probabilmente, sarebbe stata l’ultima volta che avrebbe pianto perché pareva proprio che stesse piangendo tutte le lacrime che possedeva.
Lo sguardo che aveva catturato in quella foto, il momento, l’emozione imprigionata che adesso le cadeva addosso come un macigno.
Era tutto chiaro ora.
Si alzò, prese la foto che le era caduta dalle mani e senza nemmeno rendersene conto uscì dall’ufficio lasciando la borsa e il cappotto sul pavimento, salì sulla sua auto e si diresse immediatamente verso casa di Michael, non c’era tempo per passare nel suo appartamento, non voleva nemmeno più andarci, voleva solo arrivare da Michael il più presto possibile.
Con una mano cercava di asciugarsi gli occhi mentre il respiro si faceva sempre più forte, interrotto dai singhiozzi leggeri provocati dal pianto di poco prima. Aveva il cuore a mille.
Provava a sistemare l’immagine arruffata che vedeva riflessa nello specchietto, quando vide il semaforo rosso si fermò e potè con più calma mettere a posto i capelli e ripassarsi il trucco.
Presa dall’eccitazione non si accorse nemmeno di essere ripartita quando il semaforo era ancora rosso. Tanto a quell’ora c’era poca gente per strada- pensò.
***
Michael aveva fatto preparare il piatto preferito di Nicole una grande, croccante, pizza margherita con doppia mozzarella che aveva fatto fare da un cuoco italiano chiamato apposta per quella sola ed unica pizza per la quale Nicole andava matta.
Lui non aveva molta fame ma avrebbe mangiato poi volentieri il tiramisù con cui avrebbero concluso la serata sorseggiando insieme un bicchiere di champagne. Solo uno. Non voleva farla ubriacare di nuovo, l’alcool le procurava strani effetti e non poche seccature. Anche se poi la cosa si era rivelata molto molto piacevole. Così al pensiero di ciò che era successo la sera prima accennò istintivamente un sorriso dolcissimo.
Guardava l’orologio Niki era in ritardo di qualche minuto. Non vedeva l’ora che arrivasse, picchiettava nervosamente con le dita sul tavolino mentre pensava ancora alla notte precedente.
Nicole aveva reagito esageratamente male al bacio che Sophie diede a Michael. Si, perché era stata lei a baciarlo, non viceversa come credeva.
Sapeva che era piuttosto irascibile, la conosceva bene ormai, e qualche volta se l’era presa anche con lui per delle sciocchezze. Più che altro lui si divertiva a vederla così arrabbiata, nessuno si rivolgeva a Michael in quel modo erano tutti attenti a quello che dicevano e come lo dicevano in sua presenza. Facevano tutti ciò che lui voleva e non si sarebbero mai azzardati a rispondergli male o a mandarlo a quel paese. Nicole invece lo faceva, lo trattava come chiunque altro e questo a Michael faceva immensamente piacere.
Poteva essere se stesso con lei e soprattutto lei era se stessa con lui, non gli capitava spesso di conoscere persone così sincere.
A quella reazione Michael cercò di calmarla e la prese tra le sue braccia, ma lei proprio non ne voleva sapere. Urlava parole senza senso e agitava le braccia in modo nervoso andando su e giù per il locale.
Michael a quel punto l’aveva presa in braccio e portata fuori, non poteva farle fare una figuraccia davanti a tutti i suoi amici e davanti a persone per cui molto probabilmente avrebbe potuto lavorare.
Pioveva a dirotto quella notte e così si erano sistemati nella limousine di Michael per poter parlare tranquillamente.
Lei si asciugava le lacrime con la manica della camicia di lui che sorrideva divertito per quel gesto spontaneo, e aveva nascosto il viso dietro le mani dalla vergogna senza dire una parola.
Michael le prese i polsi e lentamente le fece scoprire il volto, sotto la luce della luna i suoi occhi brillavano come non mai e la pelle sembrava così morbida e delicata.
-Ehi, che succede?- chiese timidamente Michael.
-Niente…-rispose Nicole voltandosi dall’altra parte.
Lui le prese il viso tra le mani e la girò verso di sé- guardami-
-No Michael ti prego.-
-Nicole guardami e dimmi che cos’hai- le mise una mano sulla guancia, accarezzandola, poi con il pollice le fermò il mento e chiese nuovamente
-Che cos’hai?-
-Dimmelo per favore, non posso vederti in questo stato. Consentimi di aiutarti.-
-Che cosa ho…non lo so nemmeno io Michael…non lo so.-
So solo- continuò- che…che quando ho visto che ti baciavi con Sophie…
Non riuscì a finire la frase e scoppiò a piangere.
Michael l’abbracciò senza nemmeno pensarci - ed è questo il problema?
-Lo vedi, come al solito piango per niente.-
-Niki lo sai che non si piange mai per niente, quante volte te lo devo dire.-
Nicole si girò verso di lui e lo guardò negli occhi si avvicinò sedendosi sulle sue gambe e si rannicchiò contro il suo petto come una bambina.
-Michael io non volevo reagire così è solo che… uffa! Non te lo voglio dire.-
Lo sguardo di Michael si fece serio e la guardò con impazienza.
-E va bene…è che non voglio che ti baci con Sophie.-
-Ma non mi bacerò più con Sophie e poi è stata lei a baciarmi, credo fosse un po’ ubriaca e non era l’unica.- risero riuscendo così a mandar via un po’ della tensione accumulata.
-No Mike non voglio solo che non ti baci più con Sophie io non voglio che ti baci più con nessun’altra, cioè…non è che devi chiuderti in convento.-
-Nicole…-
-Noi siamo amici lo so…ma…-
Gli mise il braccio dietro il collo ed avvicinò le labbra a quelle di Michael, sentiva il suo respiro, il profumo dolce che aveva e gli prese il labbro inferiore tra le labbra e lo portò lentamente verso di lei poi piano piano lo lasciò andare e tornare indietro al suo legittimo proprietario.
Michael era confuso.
-Niki io…- Nicole riaffondò le labbra tra le sue in un bacio passionale e languido, socchiuse la bocca e Michael sentì la lingua di lei chiederne timidamente l’accesso.
-Aspetta Nicole.-
Si staccò lentamente da lei, fissandola negli occhi, le scostò una ciocca di capelli sistemandola dietro l’orecchio e fece un lungo sospiro senza togliere lo sguardo dai suoi occhi.
Nicole non riuscì a trattenere un sorriso e si avvicinò di nuovo a lui.
-Nicole aspetta, così mi confondi…-
-L‘ultima cosa che voglio ora è confonderti-
Si rituffò con passione su quelle labbra che già stavano diventando una droga, una dolce, irresistibile ed insaziabile droga.