Ricordi sbiaditi. Terminata: 22 capitoli. Rating: arancione

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Pagine: 1, 2, 3, 4, [5], 6, 7, 8, 9, 10
huhu91
00venerdì 19 marzo 2010 16:34
ma si, sono in vena oggi...però sappiate che i guai sono sempre dietro l'angolo!! ...ma non anticipo niente eh XD

Capitolo 14


Sapete quando sono arrivata a Los Angeles non mi sarei mai aspettata niente di tutto questo. Volevo imparare il più possibile ed arrivare in alto con le mie forze, credevo mi bastasse solo questo.
Vi ricordate di quando ho parlato di mio padre? Beh stare lontano da lui e da tutto ciò che mi ricordasse la mia infanzia era l’unica cosa a cui aspiravo. Innamorarmi di Michael Jakcson non era di certo programmato.
E adesso di quell’isola di paradiso che sognavo da bambina è rimasto ben poco, ottenere degli ingaggi importanti e piuttosto pagati lautamente, non hanno soddisfatto a pieno ciò che cercavo.
Si beh complimenti. Mi do da sola una pacca incoraggiante sulla spalla.
Tutte quelle volte in cui sentire la sua voce mi faceva stare bene, quando spendevamo ore a parlare nella casetta ricoperta da una miriade di foglie verdi che adesso mi appare davanti agli occhi. Con la porta chiusa, buia, in silenzio.
I passi iniziano a farsi più pesanti, mi aspetta nella depandance senza avermi detto nulla, l’ultima volta che l’ho visto avevamo messo in chiaro che le cose tra noi fossero cambiate. Lo vedo mentre mi raggiunge e sfodera un sorriso misto a felicità e malinconia che già mi fa sentire meno sicura.
Ci sediamo vicini, l’inevitabile tensione si fa sentire nell’aria, sulla pelle, provo a farmi coraggio.

-Sophie mi ha detto che volevi vedermi.-
Provo a guardarlo mentre gli parlo, ma preferisco rimanere distaccata almeno per ora.
-Veramente…a me ha detto la stessa cosa.-
A quel punto ci guardiamo finalmente negli occhi consapevoli di essere solo delle pedine al gioco di Sophie. Entrambi stupiti rimaniamo in silenzio.

-Non ho parole…-
Dico nervosamente scuotendo la testa.

Michael scoppia a ridere.
-Neanch’io.- esclama. -Ma va benissimo così.- Aggiunge forse senza rendersene realmente conto. Un brivido mi pervade la schiena e cerco in tutti i modi di ignorarlo.

-Giuro che questa me la paga, adesso si mette anche a fare gli scherzi!-

Continua a ridere e mi guarda negli occhi con aria tranquilla. Incomincio a torturare il bracciale rosso di filo che ho al polso.

-Non ci vuoi proprio stare con me? O scappi o ti arrabbi, dovè la Niki che stava ore a parlare con me?-

I suoi occhi mi bloccano il respiro. Come ha fatto a venirgli in mente una domanda simile? È ovvio che voglio stare con lui.

-Devo andare Michael, scusa il disturbo.-
-Non puoi scappare sempre.-

Non dirmi cosa posso o non posso fare, non sto scappando. O forse si, scappo da tutto ciò che è in grado di provocarmi, scappo da lui, dal suo sorriso, dal suo sguardo, vado via lontano da quelle mani e dal dolore inevitabile che farà poi non saperlo più accanto a me.

-Se permetti, faccio ciò che voglio!-

-Niki lasciami parlare, solo un attimo.-

Magari se la smettessi di fissarmi così riuscirei ad ascoltare quello che hai da dirmi.

-Michael lascia perdere, non voglio sentire niente, voglio solo andarmene da qui.-

Gli volto le spalle e me ne vado.

-Nicole!-

Si come no, ti ignoro completamente ormai. Continua pure a chiamarmi tanto non mi giro.
Vado a passo svelto verso l’uscita di Neverland anche se i tacchi mi rallentano e mi fanno maledire quando ho deciso di metterli. E tutto per lui. Che cretina che sono.
-Niki!-
Continua a seguirmi. Vado allora in direzione della casa, lì non c’è prato o sassi che attentano alla mia salute per colpa di queste maledette scarpe.
Finalmente arrivo alla porta ma Michael mi raggiunge e mi blocca il braccio con una mano.

Scena già vista. Sento di non poter reggere oltre, vorrei poter urlare in questo momento.
Ma mi stringe contro la porta impedendomi ogni movimento. Sento il suo respiro tra i capelli, reso pesante dall’inseguimento di poco prima.
Si volta verso di me con l’aria più seria che gli ho mai visto assumere so già cosa accadrà adesso, tento di dire di “NO” vorrei staccarmi da lì, vorrei non sentire il calore del suo corpo accanto al mio e vorrei che non mi infondesse tutta questa sicurezza stare così tra le sue braccia.

-Hai detto che non volevi ascoltarmi e io non ho detto niente.-

Appoggia le labbra sulla mia guancia in un bacio delicato lento ed esasperato. Con una mano mi accarezza il viso e i suoi occhi si riempiono di luce.

-Sentimi Nicole...- sussurra soffiando le ultime lettere di quelle parole nella mia bocca e chiudendo il concetto con un bacio che non ammette repliche.

Apre la porta e ci ritroviamo nell’immenso soggiorno. Senza sapere come ha inizio un turbinio di emozioni che mi lascia senza parole.
Sono completamente in balia di ogni sentimento, di ogni suo gesto e tocco.
Dovrò fare a Sophie un regalo coi fiocchi.
I miei occhi incontrano i suoi e mi sorride liberando i corpi da tutto ciò che impedisce la nostra unione perfetta.
E così si consuma il muro che tanto avevo fatto per costruire, ogni minima traccia di orgoglio svanisce, ogni dubbio e preoccupazione lasciano lo spazio al desiderio, alla pura voglia di amare e di non vivere mai nemmeno un istante lontano da quest’uomo che racchiude ormai l’unico senso di una vita che fino ad ora ho solo vissuto a metà.

Allyss
00venerdì 19 marzo 2010 17:14
eeeeeeehhhh....finalmente!!!!! Me felice!!! guarda..sono a lavoro..e quando ho visto che c'era un capitolo nuovo mi sono fiondata a leggerlo...e che dire...sono senza fiato...grazie..oggi un brivido così dolce ci voleva proprio, hai fatto uscire un raggio di sole nei miei pensieri...grazie cara...
p.s. speriamo che i guai non siano troppo brutti..mi raccomando... :-p
huhu91
00venerdì 19 marzo 2010 17:22
ooooh no no Allyss grazie a te!! [SM=x47938] [SM=x47938] addirittura a lavoro eheh sono contentissima che ti abbia fatto questo effetto, si meritavano un pò di coccole questi due [SM=x47990] [SM=x47979] [SM=x47979] [SM=x47979]
Anto (girl on the line)
00venerdì 19 marzo 2010 17:46
Sono rimasta molto indietro con questa fan fiction....Stasera leggerò tutto!!!! [SM=g27823] [SM=g27823]
(martiii)
00venerdì 19 marzo 2010 18:03
*-* F A N T A S T I C O !
Hai proprio ragionee, si meritavano un po' di coccolee ^^
Sei braviiissima :*
huhu91
00sabato 20 marzo 2010 19:43
Buonasera a tutti, spero stiate bene!!!! [SM=x47938] io non tanto, raffreddore epocale...però almeno sto a casa e scrivo [SM=x47983]

Capitolo 15


New York è un miracolo che mi sorprende ogni giorno di più. Non si vedono cupole, giardini o fontane. È tutta costruita su parallelepipedi rigidi e uguali. Un mare grigio si espande senza nulla che possa sembrare irregolare, senza un minimo accenno di verde. Quando lo sguardo si posa verso l'orizzonte si percepiscono solo angoli retti e forme geometriche. Eppure tutto ha dentro di sé un non so cosa di magico. Di giorno il sole che brilla su quella miriade di vetri li fa brillare come stelle e di notte infatti sembra che il cielo sia sceso su New York.
In autunno soprattutto è immersa in un atmosfera unica. Il cielo pallido, l'aria appena appena fresca, gli alberi quasi spogli ormai tinti di rosso che costeggiano gli enormi marciapiedi. Ma nella settimana della moda, è in quel periodo che prende vita ogni vezzo e ogni vizio che di solito sfuggono sotto la velocità instancabile di cui la città è impregnata in tutto il resto dell'anno.
Si vedono limousine girare per le vie principali ad ogni ora, i locali pullulano di ospiti speciali e novità. Ovviamente immancabile è la presenza di giornalisti e fotografi provenienti da tutto il mondo. Sono convinti di trovare scoop succulenti persino a delle sfilate, ma si sa, quando la notizia non c'è si fa presto anche ad inventarla.
Soprattutto oggi che il loro bersaglio preferito è qui a New York per presentare il suo nuovo album al Virgin Mega Store. Le voci che firmerà autografi anche a chi non è riuscito ad entrare hanno già fatto chilometri e pare proprio che i fans abbiano bloccato la strada in cui si trova il celebre negozio di dischi.
Mentre guardo il traffico impazzito dalla finestra dell'hotel mi preparo per l'ultima giornata di lavoro tra modelle, vestiti e flash impazienti. Decido di raccogliere i capelli, è un look decisamente più adatto per lavorare. Nel momento in cui stavo per passare l'ultimo strato di mascara qualcuno bussa alla porta chiedendo della signorina Jones.
Sospiro spazientita non ho proprio voglia di fare tardi, in questi giorni ho già avuto le mie belle distrazioni. Inoltre quando sono nervosa, beh lo sapete ormai, tendo ad eccedere con le reazioni.
Un singolare ometto dall'aria buffa se ne sta in piedi davanti alla porta con delle meravigliose orchidee in mano.

-Signorina Jones, queste sono per lei.-
dice con uno strano accento del sud e porgendomi i fiori con sorriso compiaciuto.

Orchidee.
I miei fiori preferiti in assoluto. Non sono una di quelle ragazze che si scioglie per un fiore o un paio di cioccolatini, ma le orchidee...le orchidee hanno un potere ammaliatore unico nel suo genere, almeno su di me.
Il loro profumo, lo stelo lungo e sottile e quel rosso magenta che colora i suoi petali ,insomma è un fiore straordinario.

-Grazie...ma chi li manda?-
chiedo mentre nel frattempo mi perdo già in quel profumo.

-Non lo so signorina, io consegno solamente.-

Annuisco, prendo dalla borsa sulla poltrona la mancia per il fattorino che se ne va salutando e ringraziando educatamente.

Tra le verdi lunghe foglie intravedo un bigliettino e con il cuore pieno di gioia lo prendo immediatamente, chiunque li abbia mandati non poteva farmi più felice di così.

“La primavera non ha un fiore più bello...di te.”

Una calligrafia che riconosco subito, alcune lettere sono in corsivo altre in stampatello, una particolarità, un segno inconfondibile che rimandano a un nome solo. Dietro il biglietto infatti compare in bella vista l'unico nome che avrei voluto leggere: Micheal.

Ve lo confesso in questo momento apprezzerei anche mille rose, cioccolatini e le frasi più sdolcinate che possano esistere.



***



È il turno di Christian Dior.
Non riesco a trattenere una risata ogni volta che sento questo nome.
Sophie aveva la bizzarra abitudine di usare “Christian Dior” come imprecazione o esclamazione di stupore, insomma era troppo divertente.

-Sophie fotograferò Michael Jackson!-
-Oh Christian Dior!-

Mi faceva morire dalle risate ogni volta, per fortuna le è durata poco. Non vi dico cosa ha detto quando ha scoperto che ci eravamo baciati.

-Hai visto sembra che dopo Debbie sia tornato con Lisa.-
-Lo sapevo, ma hai visto che cozza era quella donna, molto meglio la Presley.-
-Si infatti, ma poi pare non abbia mai smesso di amarla sai?-
-Ah si?-
-Si che carino, la ama ancora. Leggi questo articolo.-

Due modelle che leggono una rivista di gossip, non dovrei ascoltarle ma è inevitabile visto l'argomento.
Lo so. Lo so perfettamente i tabloid inventano storie tutti i giorni. Non immaginano neanche lontanamente quale sia la realtà.
Però non sarebbe così assurdo se provasse ancora qualcosa per Lisa Marie...
Ma che dico, sono gli stessi giornali che spacciavano per vere notizie come quella della camera iperbarica o dello sbiancamento. Assurdo. Non starò al loro gioco.

-Niki hai letto i giornali?-
-No Sophie non mi interessa certa roba.-
-Si ma...parlano di Mike, dicono che ci sono delle foto con la ex moglie.-

Inizio ad innervosirmi non tanto per l'insistenza con cui la cosa mi viene detta o per la notizia in sé ma perchè so che ormai sono riusciti inevitabilmente a mettermi la così detta pulce nell'orecchio.

-Sophie mi hai chiamata per questo?

-Beh si, volevo sapere se andava tutto bene.-

-Si va tutto bene. Ora devo lavorare. Ci sentiamo.-

Chiudo la conversazione senza smettere di pensare a tutte quelle maledette voci. Ora capisco quanto può far male una bugia sbandierata ai quattro venti che fa il giro del mondo in così poco tempo. Non sono abituata ad avvenimenti di questo tipo. Una delle cose che mi fa più arrabbiare è non essere creduta o essere presa in giro.
Meglio che continui a lavorare, non voglio che una stupidaggine mi rovini la giornata, era iniziata così bene.

Saluto tutti,metto in ordine le mie cose, sono stanca ma so che Michael stasera mi aspetta in Hotel perciò racimolo le ultime forze e un sorriso al pensiero mi attraversa il viso.
È tanto che non ci vediamo. È stata una fortuna trovarci tutti e due a New York nello stesso giorno, non vedo l'ora di vederlo e azzerare tutte quelle stupide dicerie.

-Niki vieni con noi?-

In uno di quei locali pieni di cretini? No grazie. Mi è bastata l'ultima volta.

-Ho già un impegno! Ma divertitevi anche per me.-

-Impegno? Dai come si chiama? Fai venire anche lui.-

Eh si ce lo vedo proprio.

-No non gli piacciono i posti troppo affollati, grazie lo stesso.-

Diciamo che più che altro ovunque vada diventa poi un posto affollato. Decisamente preferisco il nostro appuntamento in privato.

Se ne vanno sorridendo avendo capito che avevamo già ben altri programmi e io del resto non vedo l'ora che diventino realtà.


Entro nella mia camera, la prima cosa che voglio fare è cambiarmi.
Mi chiudo la porta alle spalle con il rumore del traffico ancora nelle tempie.
Faccio ancora qualche passo e lo vedo nella penombra della stanza, accendo la luce e appare davanti ai miei occhi con uno dei suoi sorrisi più belli.
Indica le orchidee, avvicinandosi e inspira il loro profumo.

-Ma che bel pensiero, qualcuno deve volerti proprio bene.-

Sento il bisogno quasi doloroso di sentirlo vicino, di stringerlo, di sapere che è lì, reale. Gli corro incontro e il tempo pare azzerarsi e ricominciare da dove ci eravamo lasciati.
I sorrisi si chiudono solo quando le nostre labbra si incontrano, morbide, fredde quasi inconsistenti. A poco a poco trovano il calore e la dolcezza inebriandosi di un nettare al limite del reale. Dio quanto mi è mancato! Due settimane appena e mi sembra il periodo più infinito della mia vita.
Stretti, guancia contro guancia rimaniamo così per un po'.

-Niki-

La sua voce che sussurra il mio nome mi risveglia dal sogno in cui le sue braccia mi portano ogni volta.
Mugugno qualcosa senza senso respirando ancora un po' del suo profumo.

-Tesoro, hey che succede?-
Mi accarezza i capelli e sorride divertito.

-Niente voglio restare così, stringimi.-
Mi stringe ancora di più respira tra i miei capelli e sento il calore del suo copro invadere il mio.
Non si muove, così vicino sento il battito del suo cuore che mi culla lentamente, facendomi trovare la serenità che avevo perso nel pomeriggio e di cui avevo bisogno.

-Michael.-

-Si.-

-Devo farmi la doccia.-

Scoppia a ridere e ci stacchiamo da quell'unione perfetta.
Sento il corpo raffreddarsi a contatto con l'aria quando si separa da me per le risate che lo fanno letteralmente piegare.

-Direi proprio di si.-

Spalanco la bocca.
-Cosa?- Vuoi dire che puzzo?-

Continua a ridere e la sua risata contagiosa fa sorridere anche me, cerco però di mantenere un'espressione seria, offesa.
-No dai scherzo.-

-Troppo tardi Michael Joseph Jackson adesso sono fatti tuoi!-

Gli salto letteralmente addosso facendogli il solletico. Michael continua a ridere e perde l'equilibrio. Ci ritroviamo sul tappeto senza nemmeno sapere come.
Quando si tratta di giocare in questo modo ha una velocità incredibile, mi ritrovo infatti sotto di lui senza riuscire a liberarmi e inizia a farmi il solletico per vendicarsi.

-Aaaaaah ok ok mi arrendo.-

Mi afferra per i polsi e li porta sopra la mia testa, si avvicina alle mie labbra.

-Non ci provare, non te lo meriti.-

Sorride guardandomi negli occhi, i respiri si fanno più lenti dopo la lotta di prima.

-Sicura?-

Lo sussurra talmente piano che intuisco il senso. Il cuore inizia a battere più forte ed ho quasi paura che da un momento all'altro possa uscire fuori.
La mia bocca senza che me ne renda conto cerca di avvicinarsi alla sua che dispettosamente si allontana di qualche centimetro.
Gli scosto allora una ciocca di capelli dal viso, scoprendo l'orecchio e sussurro una frase che ha l'effetto che cercavo.
Arrossisce a quella parola che dalla sua bocca non avrebbe mai trovato il coraggio per uscire.
Mi ha provocato, ha voluto giocare non cedendo alla mia richiesta di avere un bacio, la donna ammaliatrice che è in me è stata punta nell'orgoglio.
Sento di aver fatto centro e infatti finalmente le nostre labbra si uniscono.
La sua mano scende sulla spalla per poi stringere la mia gamba contro il suo fianco senza mai staccare la bocca dalla mia.

-Michael.-

Con un percettibile verso fa capire di aver sentito che stavo chiamando il suo nome.

-Michael doccia!-

Si mette a ridere. Quando parlo così si diverte a prendermi in giro. Come quella volta nel giardino di Neverland, mentre guardavamo il film, ricordate? “Michael pipì”
Prima che mi ricordassi di tutto, quando ancora c'era Daniel e avevo al collo la sua collana. A proposito, non so nemmeno dove l'ho lasciata. Mi dispiace per come è andata a finire tra noi.

-Tanto tra un po' la dovrai rifare.-

Cosa? Da quando risponde in questo modo. Avrà voluto insinuare qualcosa?
Quest'uomo mi sorprende ogni giorno di più e in positivo. Se continua così addio doccia, sia adesso che dopo. Dubito che tra qualche ora mi vada ancora di mettermi sotto l'acqua ed asciugarmi poi i capelli. No decisamente no.
C'è solo un problema...non voglio che si fermi, voglio stare qui su un tappeto e toccare di nuovo il cielo con un dito.
Va bene si ora vado. Promesso che vado.
Sembro una bambina che non si vuole svegliare per andare a scuola. “Altri 5 minuti”.
Trovo la lucidità pensando che l'attesa è parte del piacere stesso e aumentarla non rende che la cosa molto più invitante. Come se non lo fosse già abbastanza...
Ok basta.
Mi alzo lentamente sotto lo sguardo stupito di Michael che implora un altro bacio, ma stavolta sono io ad allontanarmi.

-Michael doccia te l'ho detto.-

Lascia cadere la testa verso il basso sospirando. Si sdraia sul tappetto con le braccia distese verso l'esterno.

-Va bene, aspetto qui.-


Finalmente mi libero del vestito che mi ha imprigionato per quasi tutto il giorno, sento una sensazione di sollievo e mi sciolgo i capelli che ricadono disordinati sulle spalle. Ogni movimento, ogni gesto è quasi fatto di scatto, non nascondo che sto andando di fretta. Non vi pare strano che in questo momento preferirei stare su un tappeto piuttosto che nella doccia. Sto diventando pazza vero? O magari già lo sono. Beh la follia allora mi piace da impazzire.
L'acqua calda si conferma ancora un volta una grande alleata quando durante la giornata accumulo tensione.
Libero la mente da qualsiasi cosa.

“Love never felt so good” intono una canzone senza rendermene conto.
Quando me ne accorgo non riesco a frenare una risata.
Continuo a divagare pensando a tutto e a niente.
Prendo l'asciugamano e quando apro la porta vedo Michael in piedi che mi guarda divertito. Si avvicina. Mi cinge la vita con le braccia.

-Baby, Love never felt so good.-
canta a bassa voce avvicinandosi al mio orecchio.

Niente avrebbe potuto esprimere meglio ciò che sento in questo istante se non una sua canzone.
Niente avrebbe potuto incarnare meglio tutto ciò di cui ho bisogno se non lui.

Allyss
00sabato 20 marzo 2010 20:47
wow...interessante quel tappeto!!
bellissimo capitolo, ancora una volta...brava brava brava.....ma...ora mi domando...e dopo questa doccia????? :-p
marty.jackson
00sabato 20 marzo 2010 21:04
wow stupendo questo capitolo!! bravissima!!
huhu91
00sabato 20 marzo 2010 22:16
Re:
Allyss, 20/03/2010 20.47:

wow...interessante quel tappeto!!
bellissimo capitolo, ancora una volta...brava brava brava.....ma...ora mi domando...e dopo questa doccia????? :-p




[SM=x47954]

...la doccia ha un seguito e che seguito... [SM=g27816] non ho detto niente io eh!!!
(angel66)
00sabato 20 marzo 2010 23:35
brava continua
BEAT IT 81
00domenica 21 marzo 2010 01:59
Ho letto gli ultimi due capitoli tutti d'un fiato...Grande Niki !!!!!!!!!!!!!!!!!! Sono troppo contenta x quei due qui, era ora ;-)))))))))) . Xò ora voglio il seguito!!!!!! Così sul più bello nn si può cacchiarola...Continua!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Bravissima come sempre :-))))))))
Michael's fan
00domenica 21 marzo 2010 14:57
Grandissima! Ne valeva la pena di aspettare....voglio i risvolti piccanti!!!
huhu91
00lunedì 22 marzo 2010 15:05
[SM=g27828] il continuo dell'ultimo capitolo.
(Capitolo 15.2)


-Michael...-

-mhhh-

-Parecchio tempo fa ho fatto un sogno simile.-

-In che senso.-

-Io, tu, la doccia...-

Lui dischiuse le labbra cercando di focalizzare al meglio i miei occhi pieni di desiderio.
Iniziai a sbottonargli la camicia, via il primo bottone...il secondo...lasciando in mostra solo una maglietta bianca a maniche corte.
Nel frattempo ci diriggemmo verso il letto finchè le ginocchia di Michael non trovarono per prime il materasso.

-Potevi dirmelo prima, sarebbe potuto diventare reale...-

Mi mise le mani sui fianchi facendo cadere l'asciugamano a terra.
Indietreggiando con i gomiti sul letto lo raggiunsi senza dire una parola liberando finalmente quella parte che ormai a fatica restava sotto il tessuto teso. Accompagnato da un gemito di sollievo e irrefrenabile desiderio si lasciava andare dalla moltitudine di sensazioni che la mia mano calda con angosciosa lentezza gli stava regalando.

-È questo il nostro sogno...-
gli dissi infine guidandolo dentro di me.

Michael gemette riversando la testa sul cuscino sollevandosi dall'ampio materasso per il piacere intenso.
Il sangue ribolliva e sentivo la pelle farsi più sottile ero sicura che da un momento all'altro sotto il suo tocco mi sarei sgretolata in mille pezzettini ed ognuno di essi sarebbe finito inghiottito dentro il suo essere perchè solo lì, dentro di lui avrebbero potuto continuare ad esistere.
Le luci della notte entravano nella stanza riflettendo sull'arredamento barocco dell'albergo, nell'aria l'odore dolce delle orchidee ancora volava inebriante e intorno a noi il silenzio, finchè persi all'apice di sempre le nostre voci all'unisono tagliarono la quiete apparente in cui eravamo immersi.


Proprio di questo avevo paura, di annullarmi, di cedere tutto e svanire nel nulla.
Quando si ama così, in questo modo in cui non esistiamo più divisi distintamente l'uno dell'altra si finisce sempre inevitabilmente per soffrire.
Lo sapevo.
Non posso tornare indietro è troppo tardi ormai, non vivo senza lui...ma se restassi cosa sarebbe poi di me? Sarei come chiusa in una piccola scatola sempre e solo sotto la sua custodia.
Molto probabilmente il mio non è nemmeno vero amore, sono troppo egoista per poter amare qualcunaltro e penso subito che mi stia soffocando.
Non sono più una ragazzina ho superato i diciotto da un bel pò è finito da parecchio il tempo delle cotte e delle storie avventurose. Però addormentarmi con la testa sul suo petto,sentirlo così vicino, così mio mi fa azzerare ogni pensiero sconnesso.
"Ti fai troppi problemi" Sophie aveva ragione. Vi assicuro che quando mi prendono questi momenti da dubbi amletici non mi sopporto. Ho sofferto troppo in passato per gli uomini, a cominciare da quello che sarebbe dovuto essere il più importante di tutti, quello che mi ha dato la vita, e così ogni volta penso che ci sia dietro l'angolo un colpo pronto a farmi del male.
Qualè il problema? lui è meraviglioso, siamo in un attico a New York e non dovrò lavorare per un bel pò...
All'improvviso sento freddo, mi stringo a Michael e un pensiero lacerante mi attraversa la mente.
Non mi ha ancora detto che mi ama...e nemmeno io l'ho fatto.
Tutta la mia insicurezza ha le sue fondamenta ben piantate a terra. E se davvero amasse ancora Lisa Marie e non riuscisse a dirmelo?
Neanch'io però gliel'ho detto, magari semplicemente non c'è stato il momento giusto per farlo...

Si muove mentre è immerso nel sonno, ha un'aria serena, è così bello mentre dorme. Alcune ciocche di capelli gli coprono dispettosamente il viso che sotto la luce bianca della notte assume un colorito pallido, sembra quasi che i miei pensieri lo disturbino in qualche modo. Prego perchè non si svegli da un momento all'altro,non riuscirei ad affrontare una discussione del genere adesso.
Istintivamente in maniera del tutto inconscia si avvicina ancora di più a me e mi stringe. Lo prendo come un gesto rassicurante arrivato nel momento giusto.
Qualunque cosa sia, qualsiasi cosa accada, niente riuscirà a rovinare il nostro sogno.

***


Sull'aereo per tornare a Los Angeles siamo seduti lontani, troppo lontani. Nessuno sa ancora di noi, abbiamo diritto alla nostra privacy, la pace che ci meritiamo, soprattutto Michael che vede da anni sbattere in prima pagina eventi più o meno importanti della sua vita privata.
E' per questo che si è letteralmente imbacuccato dalla testa ai piedi, beh più o meno.
Ha una strana barba finta che devo dire, lo rende piuttosto affascinante, un capellino rosso con visiera e degli occhiali neri da sole. Tanto per non dare nell'occhio ha lasciato che un ricciolo gli cadesse sulla fronte e dallo stacco tra i pantaloni e le scarpe si intravede l'immancabile calzino bianco. Solo un cieco non lo riconoscerebbe. Ma pare sia passato indenne per il momento.
Continua a girarsi arrampicandosi sul sedile su cui è seduto per guardarmi e mi sorride cercando di non farlo notare troppo agli altri passeggeri.
Lo guardo divertita, quando la hostess mi dà le spalle per domandare al signore davanti a me se desidera altro succo d'arancia,Michael si rivolta verso di me e gli mando un bacio con la mano. Si sente una risata stridula subito soffocata in un finto attacco di tosse.
Per fortuna a terra la limousine bianca di Michael ci stava aspettando, è stato tutto molto breve e indolore grazie al cielo.

-Niki per poco non ci hai fatti scoprire.-

-Io? se magari tu avessi una risata più normale.-

Gli dò un pizzico sul braccio e lo prendo come pretesto per avvicinarmi, lui sorride. Amo la sua risata, non la cambierei per niente al mondo.

-Ma invece di lanciarmi baci con la mano perchè non me ne dai uno come si deve...-
Prende il mio viso tra le mani e affonda le labbra sulle mie, con piccoli tocchi veloci, inconsistenti, nervosi, poi apre la bocca e ha inizio così il disfacimento del mio autocontrollo.


***


Non avendo altro da mettermi ho indossato una delle magliette di Michael, la mia preferita, quella blu con un Topolino sorridente stampato al centro che mi fa quasi da vestito.
Michael è furioso.
Pare che ci siano problemi con l'album appena uscito.

-Non è possibile, quell'uomo è il diavolo, il diavolo!-

Apro leggermente la porta della camera dalla quale provengono le urla, sbircio sporgendo a malapena la testa nella fessura che si è creata. Mai prima d'ora lo avevo visto in questo stato, si muove agitando le mani e camminando per tutta la stanza senza una meta. E' al telefono con qualcuno così decido di non disturbarlo.
Dalle scale si sentono dei passi veloci che salgono proprio in questa direzione il piccolo Prince ha in mano uno dei suoi giocattoli e piange disperando alla ricerca di un conforto.
Mi piazzo davanti a lui piegandomi sulle ginocchia.

-Hey piccolo, che è successo?-
Tira su con il naso e si asciuga le lacrime con la manica della maglietta.

-Niente-

-Non si piange mai per niente, sai chi me lo ha insegnato?-
Fa cenno di no con la testa e mi guarda incuriosito mentre i singhiozzi lo fanno tremare un pò.

-Una persona che ti vuole tanto bene, che ha un cuore grandissimo e che non cambiarei mai con nessuno.-

-Chi?-
Con una mano gli faccio il solletico, ma sembra proprio non volersi muovere dalla sua aria triste.

-Il tuo papà.-
Finalmente un sorriso gli illumina gli occhietti umidi.

-Davvero?-
Lo dice quasi sottovoce come se non volesse condividere con nessuno questo nostro piccolo segreto.
Mi abbraccia teneramente e mi racconta l'incidente che ha fatto rompere il suo giocattolo.
"Nic" mi chiama così, è di una dolcezza disarmante. Purtroppo non abbiamo molto modo di vederci, la piccola Paris poi ha solo 3 anni. Sembrano degli angioletti con i capelli biondissimi. Nella camera di Michael c'è ancora la foto che gli feci quando Paris era appena nata. Non ho mai visto niente di più vero, profondo e reciproco dell'amore che li unisce.

Michael esce dalla stanza e si dirige a passo spedito al piano di sotto. Porto il piccolo Prince in camera sua e lo lascio alle cure della tata.
Scendo le scale anch'io e incontro distrattamente il suo sguardo. Mi appoggio al muro con le mani incrociate dietro la schiena e aspetto che finisca di parlare con Frank.
Viene subito verso di me con un'espressione che dice già tutto.

-Stanno boicottando il mio album, è assurdo!-

Pare che Michael avesse deciso di cambiare casa discografica e per tutta risposta la Sony ha deciso di annullare tutti gli eventi promozionali del suo ultimo lavoro.

-Ma non possono farlo.-

-Quando ci sono immezzo i soldi...possono fare di tutto...-

Non posso far altro che restare in silenzio, ha perfettamente ragione.

-Tu piuttosto, come stai Nic?

Sorride guardandomi con uno sguardo che ha il potere di denudarmi di ogni stralcio di razionalità.
Sa già tutto di Prince. Le notizie corrono in fretta a Neverland.
Rido.

-Come fai?-

-Grace, la tata, mi dice qualsiasi cosa riguardi i bambini.-

Capirai bella tata da strapazzo, il piccolo piangeva disperato.
Sto per rispondergli per le rime, quando aggiunge...-E così, non mi cambieresti con nessuno.-

Oddio! Perchè sorride così? Dovreste vederlo sembra un pavone fiero della sua coda sgargiante. Sorride poi facendo svanire ogni traccia di presunzione, lasciando solo la dolcezza dentro i suoi occhi nocciola.
Cosa gli rispondo adesso? Credo di non essermi mai sentita così in imbarazzo in tutta la mia vita.

-Beh...-

Per fortuna Frank ci interrompe.

-Ah sei riuscita a farlo sorridere.-

Mi ha salvata Frank sono proprio messa male.
Sai Frank forse è ora che inizi a farti i fatti tuoi, mi verrebbe da dirgli, ma forse è meglio di no. Che dite? Magari mi ritira fuori la storia del caratteraccio e stavolta però lo picchio davvero...
Lo ignoro completamente e me ne vado.


Capitolo 16


Ostinatamente Sophie si rifiutava di smettere di fare domande.

-Nicooooooooooooooole eddai racconta!!!!!!!!!!-

-NO!-

-Ma sei perfida però...-

-Oh si anche peggio.-
-E non farmi le linguacce che ti vedo.-

-Che palle.-

La primavera era esplosa all'improvviso come una bolla si sapone. Mi sono svegliata con la sensazione di avere molto caldo e nonstante le proteste di Sophie ho spalancato la finestra facendo entrare la nuova stagione: l'aria sa di erba appena tagliata, gli addetti allo zoo già sono impegnati in mille incarichi e nel cielo, forse sarà la sugestione, ma mi è sembrato di veder passare una rondine.
Sophie è rimasta a dormire qui a Neverland perchè Michael è fuori per un paio di giorni. Non so bene dove sia andato ma l'aria primaverile mi mette di buon umore, non voglio pensare che già mi manca tremendamente. Sarà un'ora ormai che Sophie tenta di farmi svelare dettagli piccanti della nostra storia.

-Nicole.-
Ci risiamo.

-Si.-
rispondo sospirando.

-Dunque...tu al posto mio faresti di peggio, perciò visto che l'ho baciato e devo dire che non è stato niente male, posso immaginare il resto e...sbavare, perciò ti prego dimmi qualcosa, qualsiasi cosa.-
Incrocia le mani come se mi stesse pregando.

-Sophie sei una maniaca!-
-Tuttavia...- continuo -ti dirò solo una cosa.-

-Aaaaah dai dai dimmi.-

-Hai presente il pezzo di Billie Jean nell'history tour che ti piace tanto, quando si spengono le luci e balla in penombra?-

-Oddio certo che ho presente...il movimento di bacino!-

-Ecco immagina tesoro immagina...-
Si blocca letteralmente davanti a me con la bocca mezza aperta e l'espressione sconcertata come se avesse appena visto un fantasma.
Scoppio a ridere.

-Oh mio Dio...-

-Dicevo esattamente la stessa cosa-

-Oh mio Dio!!-

-Sophie respira non voglio averti sulla coscienza.-

Squilla improvvisamente il telefono ed entrambi ci tuffiamo per prenderlo ma Sophie lo raggiunge per prima e mi guarda soddisfatta.

-Dammelo Sophie.-

-Pronto? si-

-Dammelo.-

-Pronto? Pronto?-

-Sophie! Dammelo ho detto, chi è?-

Provo a toglierle il telefono dall'orecchio ma proprio non vuole mollare la presa.

-Michael ciao, posso chiederti una cosa? Quando torni me la fai Billie Jean?-

Ma che amica deficente che ho,poi si chiede perchè non le racconto certe cose.

-Sophie ti uccido.-

Finalmente mi passa il telefono e inizia a contorcersi dalle risate.
Il telefono è spento.

-Dovresti vedere la tua faccia.-

Come mi è venuto in mente di invitarla qui?
In quel momento qualcuno bussa alla porta ed entra Grace nella stanza. Dice che Michael ha provato a chiamarmi ma è caduta la linea.
Do subito un'occhiataccia a Sophie che ancora ride.

-Ha detto che torna stasera.-

-Aaaaah- urlo di gioia mentre Grace richiude la porta alle sue spalle.
Mi alzo dal letto enorme che dividiamo. Siamo rimaste tutto questo tempo a parlare e non ci siamo nemmeno alzate dal letto, abbiamo persino ancora il pigiama addosso. Beh l'idea era quella di restare così per almeno un paio di giorni, facendo il minimo sforzo fisico possibile, ma va benissimo così, preferisco Michael.

-Nicole Nicole!-
Sophie mi chiama di nuovo.

-Che c'è-

-Billie Jean is not my lover.-

Le tiro un cuscino in piena faccia e cade all'indietro.

-Fatti una doccia fredda va...-

(martiii)
00lunedì 22 marzo 2010 16:59
Ahahah Sophie mi fa morire ahah.
E tu sei sempre più bravaaa, e la tua FF meravigliosa *-*
Aspetto il continuo :*
Allyss
00lunedì 22 marzo 2010 17:39
Grandeeee...
io, come al solito sono al lavoro....e mi leggo le FF
:-)))))))
cooooomunque...tra un po' cadevo dalla sedia per le risate che mi hai fatto fare....il cap 15 è esilarante....!!
e quello prima...beh..wow...che bel seguito ha avuto quella doccia.....invidiaaaaaaaa!!!

grazie, bellissimi capitoli!!
BEAT IT 81
00lunedì 22 marzo 2010 21:56
Grande!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Il seguito della doccia è semplicemente da sbavo e che dire di Sophie...è troppo esilarante...Bravissima davvero, continua così. Baci
huhu91
00martedì 23 marzo 2010 21:51
[SM=x47983] e chi non vorrebbe Billie Jean così [SM=x47954] [SM=x47954] grazie a tutte ragazze!!! come sempre [SM=x47938]
il seguito purtroppo non farà molto ridere...anzi...
BEAT IT 81
00mercoledì 24 marzo 2010 09:33
Oh no!!!!!!!!!!!!!! Nn dirmi, lacrime in arrivo? Uffa!!!!!!
huhu91
00mercoledì 24 marzo 2010 15:53
un pochino si... [SM=g27819]


Capitolo 17

Epicuro diceva che il piacere e il dolore sono l'unico modo in cui l'uomo può percepire il bene e il male, perché l'uomo, come ogni altro essere animato, può percepire solo mancanze di ciò di cui sente il bisogno e stati di soddisfazione. Il presupposto del piacere e del dolore è quindi il desiderio.
Il bene e il male perciò non sono poi così distanti, è facile ritrovarsi da un momento all'altro con le spalle al muro e fare i conti con la realtà quando il sogno in cui vivevi fino ad allora si trasforma in un incubo. È successo e basta, me ne sto qui a raccontare, a vivere e rivivere cercando di capire ma ancora il senso mi sfugge.

***


Michael è tornato non so da dove non so da quanto. Mi abbraccia soltanto, con l'aria stanca e dice di voler andare a riposare. Chissà se ha mangiato, se mi ha pensato, chissà cosa ha fatto per l'intera giornata. Ogni singola domanda mi invade le membra ma nessuna ha il coraggio di restare lì ed uscire fuori, proiettandoglisi davanti con la stessa forza con cui adesso vorrei urlare. Forse per rispetto o magari per paura di una qualsiasi reazione strana rimango in silenzio, al buio, sola.
Un momento "no" può succedere a tutti, penso.
Sposto subito la mia attenzione verso qualcos’altro prima che mi perda dietro qualche illogico ragionamento che negli ultimi mesi non fanno altro che perseguitarmi.
È tardi, molto tardi, sono le 3 di notte passate, il ticchettio dell'orologio fa eco ai miei pensieri e tutti ormai dormono. Tutti tranne gli uomini della sicurezza ed io. Sono stata in piedi ad aspettarlo fino ad ora e l'unica cosa che sa fare è abbracciarmi mezzo secondo e andarsene senza dire nemmeno una parola.
Decido di farmi una delle mie tisane calde, se non riuscirà a calmarmi almeno mi terrò occupata per un pò.
Verso l'acqua e il filtro trasparente pieno di foglioline essiccate affonda per poi risalire in superficie lasciando dietro di sè un'aurea bruna che si disperde velocemente emandado un profumo di vaniglia e gelsomino.
Lo vedo spuntare dalla penombra che si crea nel passaggio tra la cucina e il soggiorno, ancora vestito, ancora in silenzio.
Mi guarda spostando subito lo sguardo verso il frigorifero e si avvicina prendendone dallo sportello una bottiglietta di acqua naturale.
Beve un sorso inconsistente e si dirige verso il punto da cui è arrivato all'improvviso, con il suo passo lento ma deciso che anche a quest'ora non fa alcun rumore percettibile.
Con il chiucchiaino faccio rumore sperando che lo faccia svegliare da quello stato catatonico in cui sembra si trovi. Non sopporto vederlo in questo stato. Cosa diavolo gli è successo? Perchè non ne parla con me, sarei disposta anche immediatamente a prendere con me metà di quel suo tormento se servisse a riavere in dietro il sorriso meraviglioso di cui è capace. No non metà ne assorbirei ogni frammento e altri infiniti cento volte più grandi se solo lo potesse aiutare.
Blocca il passo e sospira appena, ma abbastanza perchè riesca a sentirlo.
Si volta verso di me con aria assente, implorante di un aiuto che non comprendo.

-Vieni a dormire con me, ti prego Niki, ho bisogno di te.-

Non serve altro, abbandono lì la mia tisana ancora fumante e lo seguo riacquistando un pò di quella fiducia che credevo di non aver meritato.

Giunti in camera sua mi accorgo che il letto non è stato nemmeno sfiorato. Ha un pigiama rosso a coste traslucide che lo aspetta ancora ben piegato e steso. Niente pupazzetti, niente frasi buffe, solo una tinta unita che ricorda il sangue fresco, la preoccupazione mi inizia ad accorciare il respiro.

-Come stai? Michael dimmi che succede, non ce la faccio a stare così.-

Mi guarda con gli occhi che si bagnano di lacrime, ma non trova nemmeno la forza per farle scendere, restano in bilico così come il mio cuore.
Non so cosa fare ho quasi paura di proseguire la conversazione.

-Amore per favore dimmi che è successo.-

Mi avvicino tentando di farmi forza per poterla dare anche a lui. Porta le mani sul volto quando una lacrima gli segna il viso, sento il suo grido d‘aiuto farmi tremare le gambe. Non resisto un secondo di più e lo abbraccio talmente forte da sentire male alle braccia.

-Non ce la faccio.-

L'ultima parte della frase si perde tra i singhiozzi e si lascia cadere sfinito sul letto.

-A fare cosa?-

Gli stringo la mano tra le mie è così grande che mi sembra assurdo che sia io a consolarla con carezze incerte. Paura, rabbia verso chiunque abbia scatenato una reazione così. Non so cosa pensare, mille domande, mille ipotesi bussano alla porta dei pensieri,potrebbe essere successo di tutto.

-Michael...come faccio ad aiutarti, ti prego. Parlami.-

-Niki un'altra volta, un'altra volta...non reggo, stavolta non ce la faccio.-

-Ma di cosa parli, mi stai facendo preoccupare, sono spaventata a morte. Dimmi cosa è successo.-

-Non ce la faccio nemmeno a dirlo, Amore stammi vicino.-

Sento il suo corpo tremare sotto il mio abbraccio. Con le labbra gli accarezzo la guancia sfioro i suoi capelli con le mani, un piccolo involontario gesto che spero lo tranquillizzi almeno un pò.

-Sono qui, non ti lascio solo, non lo farò mai.-

La voce mi trema appena, chiudo gli occhi sperando che non se ne sia accorto, la mia intenzione era quella di dargli fiducia, ma se tremo anch'io non credo sia molto credibile.
Stringo il suo viso tra le mani e lo guardo negli occhi, avvicino le mie labbra alle sue, in un bacio che non è un bacio ma molto di più, è coraggio. Sento il sapore salato delle lacrime misto a quello acre della sofferenza. Adesso posso dire che c'è qualcosa di peggiore del silenzio ed è il limbo in cui sei sospeso quando conosci solo mezza verità.
Sospira cercando di liberarsi di ogni sofferenza, ma serve a ben poco. È stanchissimo, gli occhi gonfi, il colorito pallido, è maledettamente tardi e l'unica cosa di cui avrebbe bisogno adesso è una lunga dormita.
Lo vedo fissare il vuoto, perso in uno spazio tutto suo in cui ancora non mi ha fatto entrare ma che ha deciso per lo meno di condividere con me.
Ha le mani gelide, arrossate sui polpastrelli e sono così magre, le vene si intravedo ad una ad una, sembra quasi che si riesca a veder scorrere il sangue al loro interno per come vibrano nervose.
Sento le forze abbandonarmi.
Ci sdraiamo vicini con le mani intrecciate, poggia la testa sul mio petto e mi stringe cingendomi la vita con il braccio. Scosto una ciocca di capelli dietro l'orecchio e la sento umida per le lacrime di poco prima, gli accarezzo incessantemente il viso, disegnandone i profili con un dito. Finalmente cessa di tremare. Cerco di formulare una domanda, un pensiero qualsiasi, ma non trovo niente che abbia senso ora nella mia mente.
Si muove stringendomi ancora e baciando la parte del mio corpo che trova più vicina alla bocca, si volta poi verso di me, guardandomi negli occhi. Un sorriso tirato mi muove le labbra, si siede incrociando le gambe e prende le mie mani tra le sue.

-Prima che ti racconti tutto, c'è una cosa che devi sapere, lo penso da sempre, da quando ti ho vista la prima volta dietro quella macchinetta fotografica e lo penso adesso mille volte più intensamente di prima.-

Si ferma un attimo, inumidisce il labbro inferiore guardandomi fisso negli occhi, con espressione smarrita.

-Nicole io ti amo e spero, prego con tutte le forze che dopo quello che sto per dirti i tuoi sentimenti per me non cambino.-

L’ha detto. L’ho sentito non me lo sono immaginato vero?
Quella confessione d’amore acquista subito il retrogusto amaro delle parole che sono sicura adesso aggiungerà.

-Mich...-
-No lasciami finire ti prego, adesso ho trovato il coraggio per parlare e voglio dire tutto in un fiato.-

Il mio cuore batte all'impazzata si dev'essere spostato da qualche parte perchè vi giuro non so più da dove arrivi il battito.

-Come dieci anni fa, qualcuno ha deciso che i soldi sono più importanti di tutto, anche dei propri figli.-
Dov’è finita la luce sognante dei suoi occhi? Se c’è qualcuno lassù è ora che si faccia vivo.
- Nicole ti giuro che non ho mai fatto e mai farei del male a un bambino in vita mia. So cosa si prova ed è un buon deterrente per non farlo, te lo assicuro.-

Credo proprio che il mio cuore adesso si sia fermato del tutto, cosa sta dicendo? Non deve dirmi queste cose le so già dal momento in cui ho visto i suoi occhi per la prima volta.
Si ferma ancora o meglio le parole gli si bloccano letteralmente in gola, parole miste a lacrime che arrivano direttamente dall'anima, è lì che è stato colpito, lì lo hanno appena ferito, lacrime che bruciano, tagliano come lame.

-I genitori di Gavin...gli Arvizio, mi faranno causa. Nicole io...-
Sta per crollare e con lui anche io e la mia forza di volontà. Gavin...l'ho visto qui a Neverland diverse volte, giocava e rideva con Michael che gli è stato sempre accanto anche prima e dopo la chemio.
Non è possibile ci deve essere un errore non può essere lo stesso bambino che rideva facendosi il solletico con Mike. Una forza sconcertante che diventa subito determinazione mi invade facendomi uscire parole che non controllo.

-Michael guardami.-
-Io ti amo in questo momento più di quanto avrei mai potuto immaginare, non sarà una bugia a farmi dubitare di te e tanto meno del mio amore.-

-Nicol...-
-No Michael non farti ridurre in questo stato, ti prego non dargliela vinta, sono qui con te, insieme ce la faremo.-

Le lacrime scendono senza che me ne renda conto.

-Ce la faremo amore mio, ce la faremo...-

Finalmente si addormenta, stremato, con il respiro debole e gli occhi umidi, abbracciati sotto il peso schiacciante di una notizia che tra poco farà il giro del mondo. Una voce diverrà centomila voci, tutti saranno pronti a giudicare e a condannare prima ancora che si sappia l'inizio del processo.
Avrei un infinita di cose da dirgli ma niente riesce a prendere una forma consistente in questo momento. Ancora non posso credere che sia accaduto veramente…vorrei che fosse solo un brutto incubo, come faccio ad aiutarlo in una situazione del genere, come posso alleviare le sue sofferenze, non posso…
Lo vedo fragile per la prima volta, sento il suo odore accanto a me e mi sembra di non sentirlo da anni, mi è mancato così tanto in una sola giornata ed ora che è qui è come se non ci fosse. Sento il calore del suo corpo a contatto con il mio in un modo talmente delicato e dolce che mi viene di abbracciarlo, gli accarezzo lentamente il viso facendo attenzione a non disturbarlo dal sonno. Ha ancora le gote arrossate dalle lacrime, quasi scottano sotto il passaggio della mia mano. Non so come andranno le cose, ma stanotte voglio stargli il più vicino possibile, ho bisogno di conoscere ogni singola parte di quest’essere meraviglioso e imprimerla indelebilmente nella mia mente. Vorrei che questa notte non finisse mai, vorrei che il domani si fermasse ad oggi, vorrei almeno per questa notte entrare in uno dei suoi sogni e rendergli la felicità che merita.
Mi addormento così, sperando di essere un piccolo elemento di sollevio tra i suoi pensieri più oscuri che adesso aleggiano ancora nella stanza, è rimasto l’eco di quelle parole nell’aria, è rimasto nelle mie orecchie, sulla pelle. Meglio abbandonarsi tra le braccia di Morfeo e lasciare il tempo a rimarginare le ferite.

pink 92
00mercoledì 24 marzo 2010 16:34
comlimenti huhu 91 ho appena finito di leggere il tutto [SM=x47932] [SM=x47932] sei davvero brava però quest'ultimo e molto triste ma e anche maledettamente vero purtroppo cio che mike ha dovuto passare oltretutto solo [SM=g27813] complimenti ancora.....continua mi raccomando un [SM=g27838]
Michael's fan
00mercoledì 24 marzo 2010 18:09
Complimenti bellissimi questi capitoli
huhu91
00mercoledì 24 marzo 2010 18:22
Re:
pink 92, 24/03/2010 16.34:

comlimenti huhu 91 ho appena finito di leggere il tutto [SM=x47932] [SM=x47932] sei davvero brava però quest'ultimo e molto triste ma e anche maledettamente vero purtroppo cio che mike ha dovuto passare oltretutto solo [SM=g27813] complimenti ancora.....continua mi raccomando un [SM=g27838]



[SM=x47938] grazie cara! hai ragione, per questo adoro le FF qui non sarà solo...

Michael's fan, 24/03/2010 18.09:

Complimenti bellissimi questi capitoli



[SM=x47938] grazie anche a te!!!
pink 92
00mercoledì 24 marzo 2010 19:10
figurati cara è tutto meritato ;-) comunque è vero nelle ff si puo dare sfogo a ciò che si sente ed anche io come te le adoro...
Fr@ncy=)
00mercoledì 24 marzo 2010 20:15
veramente molto bello ma anche molto triste...la parte che mi ferisce di più è pensare che qui nella ff lui è con Niki, ma nella vita era solo, e non c'era nessuno ad abbracciarlo di notte per consolarlo e alleviarli il dolore come sta facendo Niki...
sofy_love
00mercoledì 24 marzo 2010 22:06
Veramente fantastica!!
E' bellissimo il modo in cui prosegui la storia..scrivi molto bene...scusami se non ho commentato i capitoli precedenti..li ho letti solo ora.
Non ti fermare la tua storia è fantastica! [SM=x47932]
BEAT IT 81
00mercoledì 24 marzo 2010 22:20
Huhu grandissimo capitolo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Xò quanta tristezza, mamma mia e se penso che nella vita reala ha dovuto affrontare tutto questo da solo.....Meno male che questa è una Ff e che c'è Niki!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Nn vedo l'ora di leggere il seguito. Bravissima!!!!!!!!!
marty.jackson
00mercoledì 24 marzo 2010 22:37
woow bellissimo questo capitolo anche se pensare che michael ha dovuto affrontare tutto questo da solo mi mette una tristezza [SM=g27813]
huhu91
00venerdì 26 marzo 2010 19:38
Re:
sofy_love, 24/03/2010 22.06:

Veramente fantastica!!
E' bellissimo il modo in cui prosegui la storia..scrivi molto bene...scusami se non ho commentato i capitoli precedenti..li ho letti solo ora.
Non ti fermare la tua storia è fantastica! [SM=x47932]



[SM=x47938] ma grazie...figurati non c'è problema, meglio tardi che mai, no? [SM=g27828] grazie davvero...
huhu91
00venerdì 26 marzo 2010 19:39
Re:
Già avete ragione, è proprio quello che ho pensato io, è stato sicuramente uno dei momenti peggiori che ha passato...
comunque chiamatemi pure Enrika, il mio nick è un pò inquietante [SM=x47958] [SM=x47954]

per domenica penso di finire il prossimo capitolo, un pò di L.O.V.E direi che se lo meritano!!!! [SM=x47979]

Chiar@95
00venerdì 26 marzo 2010 19:49
Bravaaaaaaaaaaa!.
Continua
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 13:14.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com