CAPITOLO 77 : DIFFERENCE IS WHY
Prima parte:
La mattina presto in Kenya, il cielo é sempre plumbeo..poi miracolosamente si schiarisce nel corso della mattinata..le nuvole nere sembravano rincorrersi in quel cielo lattiginoso e si riflettevano nello specchio della piscina...la tavola era già apparecchiata per la colazione alle 7 del mattino, e il personale già in servizio...Michael era uscito dalla sua stanza, dopo aver capito che non sarebbe riuscito a riaddormentarsi un’ennesima volta, si era messo una camicia bianca e un paio di jeans..ed era radioso, sebbene avesse il viso tirato dal sonno...si sedette a tavola, spiegò il tovagliolo e lo poggiò sulle ginocchia, dalla cucina , arrivò Fatma con la caraffa d’argento del caffè..Michael si sorprese di vederla già a quell’ora, ma poi gli fece piacere, era curioso..
Michael “ Buongiorno! Ma..sei già qui a quest’ora?!”
Fatma “ Buongiorno Mr..non sapevo a che ora voleva prestassi servizio stamane..desidera del cioccolato o del latte?!”
Michael le sorrise e ammirò la sua pettinatura raccolta nella stoffa, s’intravedeva l’attaccatura delle treccine alla fronte, dovevano essere lunghe e lisce, di seta, ma erano nascoste, come il suo corpo formoso, nascosto in quello scialle che le copriva il busto
Michael “ No, andrà benissimo il caffé..grazie..”
Fatma “ Qualcosa non va Mr.?”
Lei si toccò la testa, come se temesse ci fosse qualcosa fuori posto
Michael “ Ahm..no..vorrei..vedere i tuoi capelli..”
Fatma lo fissò
Fatma “ Non posso, sono nubile..non sta bene..”
Michael “ Oh! No! Scusami..non intendevo..scusa..vorrei trovare qualcuno che pettinasse la mia bambina..vorrei che portasse i capelli con un’acconciatura africana..vorrei..che avesse un’influenza africana vivendo qui..”
Fu Fatma a fissare lui, la sua pelle chiara, il naso sottile, quel viso elegante che con la bellezza negra centrava poco..voleva che sua figlia avesse un’educazione africana..anche se di africano aveva solo il colore della pelle e le sembianze, perché a giudicare da suo padre, la nera della coppia doveva essere la moglie..che non c’era..che coppia, lui così strano, e lei, una donna che non ama i suoi figli, tanto da abbandonarli al padre...Fatma aveva un mare di pregiudizi su di lui, conoscendolo poco, sapendo chi fosse, ma non sapendo del suo passato..eppure, avvertiva delle vibrazioni buone da lui, pulite, leggeva nel suo cuore tanta malinconia e nostalgia..
Michael aggiunse dubbioso
Michael “ Che ne dice? E’ disposta a pettinare la mia bambina?!”
Fatma “ Non le stiro i capelli..”
Michael “ Io..non..”
Lei continuava a fissarlo..sembrava volergli dire ‘ Non cercherò di farla sembrare bianca’..
Michael abbassò lo sguardo, poi tornò su di lei
Michael “ Le sembra strano che io voglia che mia figlia si pettini come una bambina africana?!”
Fatma “ Non mi sembra strano..”
Michael “ E allora perché mi fissa a quel modo? Lo sa che non é cortese?!”
Fatma “ Mi scusi Mr...lei non sembra..negro..”
Michael buttò il tovagliolo sul tavolo e si scostò con la sedia
Michael “ E cosa sembro?”
Fatma “ Sembra, un ragazzo bianco Mr..”
Michael sospirò, poi borbottò fra se
Michael “..Ma possibile che io debba parlare ancora di questo?!”
Fatma “ Mi scusi Mr.?”
Michael “ ..Sono nero..dovrai fidarti della mia parola..ma possibile che tu non sappia chi sono?!”
Fatma “ So che é un cantante Mr., molto famoso e ricco..”
Michael “ Non sai nient’altro di me?!”
Fatma “ Che deve restare nascosto..”
Michael “ Della mia vita? Della mia storia?”
Fatma “ No Mr...”
Michael “ Beh, spero che prima di giudicarmi, tu sappia almeno cosa mi é successo..”
Fatma “ Non la giudico Mr...non so come può essere che un negro sembri un bianco..”
Michael restò in silenzio..lei non aveva capito..non conosceva la sua storia..era solo, diffidente, forse confusa..non tutti conoscono la vitiligine..ed evidentemente , non tutti conoscevano la storia della sua vita..
Fatma era in piedi davanti a lui, aveva appoggiato la caraffa del caffè sul tavolo
Michael “ Vuoi farmi compagnia per colazione? Dubito che uno dei miei figli si alzi così presto..”
Fatma “ Preferirei di no Mr..”
Michael “ Io..preferisco di si..e non accetto ragioni, siedi qui e bevi un po’ di caffè, ci sono anche degli ottimi dolci di riso integrale fatti in casa..ecco, serviti.. prendine uno..per favore..”
Fatma prese un muffin , poi lui avvicinò la tazza alla bocca per bere
Fatma “ Non beva Mr.!”
Michael “ Perché non dovrei bere?!”
Fatma “ Le ho portato l’infuso..quello per la malinconia..sembra non aver dormito neanche stanotte..”
Michael “ Non ne ho bisogno, sto meglio..”
Fatma “ Le ha lasciato la corda lenta, ma rimane attaccata..la malinconia..”
L’immagine calzava, e lui ne rimase colpito
Michael “ D’accordo..”
Fatma prese un’altra tazza, ci versò dell’acqua calda, poi gliela porse e tirò fuori dalla tasca un sacchetto di carta oleata
Fatma “ Ha il sapore del mirtillo, ma é fatta di radici..l’aiuterà Mr...”
Prese l’infuso con il cucchiaino e lo versò nell’acqua, diventò subito di un rosso acceso
Michael “ Che strano..odora di mirtillo..”
Fatma “ Lo beva, tutto..”
Lui la guardò e bevve, si fermò e poi in un ultima sorsata mandò giù il resto
Michael “ Ha un buon sapore..”
Fatma “ Ora non deve né bere né mangiare per due giorni..”
Michael la fissò
Michael “ Cosa?!”
Lei sorrise, per la prima volta, era bellissima
Fatma “ Per 10 minuti Mr..”
Michael sorrise
Michael “ Beh..allora, se non posso fare colazione.. parlami un po’ di te..quanti anni hai?!”
Fatma “ 21..”
Michael era incredulo, ne dimostrava almeno 30
Fatma” S’invecchia prima qui..”
Michael “ Hai molti fratelli?!”
Fatma “ Non ho fratelli, sono orfana, sono cresciuta nell’ospizio in cui lavoro, prima era un orfanotrofio..”
Michael “ Mi hai detto di tua nonna..”
Fatma “ Non é mia nonna, é solo..una vecchia, che mi ha preso a cuore..ora vivo con lei e la mantengo..mi lascerà la sua casa e la capra..le sono grata..”
Michael “ E mi hai detto..ahm.. é una guaritrice?!”
Fatma “ Non c’é un ospedale al villaggio, e la gente si affida alla magia bianca..”
Michael era affascinato
Michael “ Vuoi dire , che tua nonna cura la gente con i suoi infusi?!”
Fatma “ E con degli impacchi..lei stessa cerca le radici e le erbe nella savana..é una tradizione molto antica..”
Michael “ E funziona?!”
Fatma “ Dipende in cosa crede Mr..”
Michael “ Non capisco..”
Fatma “ Dipende da noi..se vogliamo guarire, oppure no..anche la medicina più forte é inutile se il corpo la rifiuta..”
Michael “ Perché non sei sposata?!”
Fatma “ Ci vogliono molti soldi di dote per sposarsi..ma sono promessa..”
Michael “ Oh..e lui vive qui?..”
Fatma “ Si..viveva qui..”
Michael “ Scusami, non volevo..”
Fatma “E lei é sposato Mr.?”
Gli occhi di Michael si rabbuiarono, pensando a Francesca in coma, lontana, e la malinconia tornò a tirare la corda
Michael “ Si, lo sono..”
Fatma “ E’ morta Mr.?”
Michael “ Come ti viene in mente?! No, che non é morta!..E’ solo..in coma..”
Fatma “ Scusi Mr., non immaginavo..”
Michael “ Lei é in coma..ma tornerà da noi..mi piacerebbe mostrarti una foto di mia moglie..assomiglia così tanto ai bambini..”
Fatma “ Quando vuole Mr...”
Michael “ Posso sapere dov’è l tuo ‘promesso’ ?”
Fatma “ E’ in guerra, in Ciad..perché la sua tribù é di lì..ma tornerà da me, lo sento.. e riusciremo a sposarci..”
Michael la guardò negli occhi, sentì un’empatia intensa verso di lei, erano sulla stessa barca, prigionieri della stessa malinconia..istintivamente le posò una mano sul braccio, sopra al tavolo...si svegliò di soprassalto, ne suo letto, si passò una mano sul viso, poi guardò l’ora ..erano le 8:30 del mattino..si decise e scese dal letto ,si chiuse in bagno...
Le voci dei bambini si sentivano fin dal corridoio, c’era anche Miko
Michael salutò tutti con un sorriso
Nii “ Buongiorno papà! Non hai sentito la sveglia?!”
Michael “ Ahm ..credo di no..”
Si grattò la testa con fare pigro
John “ Andiamo nella foresta oggi?!”
Joseph sorrise con la bocca sporca di marmellata
Michael “ Voglio visitare i dintorni stamattina..”
Poi si rivolse a Dixon che servì ai bambini altre frittelle
Michael “ Puoi accompagnarmi Dixon? Solo tu io e Miko..”
Dixon “ Certo signore, sarà prudente che si copra..”
Michael “ Forse una parrucca o un cappello..”
Michael ebbe un flash di una volta, in tour , era rientrato in suite con la parrucca e il cappello e tutto il suo mascheramento per andare in giro indisturbato, aveva trovato Francesca in bagno ad asciugarsi i capelli, dopo la doccia...l’aveva subito abbracciata da dietro, e lei si era lasciata andare tra le sue braccia, staccandogli la barba finta, per baciarlo..sentì un nodo fermarglisi in gola
Dixon “ Signore, se mi permette, ci avrei pensato io..”
Michael “ Okay..”
John “ Possiamo venire a esplorare con te?!”
Michael “ Non é sicuro con la jeep..andremo un’altra volta insieme con il mini van..”
Nii “ Neanch’io posso venire papà?!”
Michael “ Stavolta no..ma vi porterò..abbiamo tanto tempo per fare tutte le cose che vogliamo..ora viviamo qui..”
Nii “ E che faremo a casa?!”
Michael “ Beh..c’é la piscina..e verrà Fatma a farvi compagnia..”
Nii arrossì, si alzò di scatto
Nii “ Quando? Quando viene?”
Michael “ Intorno alle 10..mi pare..ma cos’hai? Sei tutto rosso..stai bene..?”
Nii tornò a sedersi, finì il suo piatto, Michael si era seduto a tavola, Dixon gli si avvicinò per servirlo
Dixon “ Te o caffè signore ?!”
Michael “ Caffè..decisamente..”
Dixon “ Ah, mi scusi..é passata Fatma questa mattina, e ha lasciato questo per lei..”
Dixon mise sul tavolo un sacchetto di carta oleata bianca, Michael restò attonito
Dixon “ Dice di prenderne un cucchiaio a tazza, e di aspettare..”
Michael “ 10 minuti prima di assumere altro? D’accordo, mi porti dell’acqua calda..”
Dixon gli versò l’acqua, e Michael ripetè il rituale che aveva visto in sogno, l’acqua si tinse di rosso ed emanò profumo di mirtillo, lo bevve
Nii “ Cos’é papà?!”
Michael “ Un antico rimedio contro..l’insonnia..spero funzioni..”
Dopo colazione Michael diede disposizione che preparassero la jeep..Dixon gli aveva fornito un elegante turbante nero in cui avrebbe raccolto i capelli, con tanto di drappo con cui nascondersi il viso, sotto avrebbe indossato abiti normali, eleganti..sarebbe potuto passare per un emiro..e a Michael piacque molto l’idea di andare in giro come Lawrence d’Arabia....ma prima d’uscire, doveva fare una telefonata,e forse, si era svegliato troppo tardi...
Michael “ Ciao Alexandra..tesoro..come va?!”
Alex’ “ Oh..papà, meno male che hai chiamato..non so più cosa dire..sono esausta..e hanno almeno un milione di domande...”
Michael “ Per quanto riguarda Francesca, voglio che dici tutto ai tuoi nonni, anche del bambino..ma a mia madre, voglio dirlo io..é ancora sveglia?!”
Alex’ “ Tu non hai capito..qui non é andato a letto nessuno! C’é un tale casino..ho provato anche a farli mangiare..ma sono tutti troppo agitati..e..Joe é rimasto tutta la notte con la mamma, però fuori dalla stanza..”
Michael sussultò, ma se lui era rimasto fuori, non li aveva sentiti, la stanza era sigillata
Michael “ Passami tua nonna..ma dille di restare sola, voglio parlarle..”
Alex’ “ Okay, un momento..tu come stai papà?”
Michael sorrise
Michael “ Io sto bene..e mi spiace Alex’..cerca di mandarli a riposare..e anche tu vai a riposare..”
Alex’ “ Ci provo..un bacio papà..un abbraccio..”
Michael “ Contraccambio tesoro..grazie..”
Trascorse qualche attimo, poi Katherine rispose
Kate “ Tesoro?”
Michael “ Mamma..ahm..sei da sola?!”
Kate “ Sono in corridoio, da sola..”
Michael “ Mamma, é importante che io ti parli..ma..non ho molto tempo per rispondere a tutte le domande che avrai da farmi..ma voglio dirti..”
Kate “ Michael, stai bene?!”
Michael “ Si, ascoltami, per favore..”
Kate “ Cosa devi dirmi..”
Michael “ Io e Francesca siamo una cosa sola..adesso, più di prima..lei é la mia vita, e appena starà bene..verrà qui con me e i bambini..devi aiutarla..promettimelo..”
Kate “ Michael, ma tu non sai..non puoi fare questo con lei! Non puoi!”
Katherine si era agitata
Michael “ Calmati..ti prego..io..so tutto..”
Kate “ Sai tutto?! E la vuoi con te?! Quella donna ha commesso adulterio! Ha avuto un figlio da un altro! ”
Michael “ So tutto questo..ma non é stato proprio così..lei non sapeva che ero vivo..non lo poteva immaginare..come te..”
Kate “Michael..la ami ancora?”
Michael “ Ahm..non ho mai smesso..”
Gli tremò la voce
Kate “ La hai perdonata?”
Michael “ Si..”
Kate “ E allora figlio mio, é il tuo destino..”
Michael “ Lo è..perché..é di nuovo in cinta..ha voluto tantissimo che le dessi un figlio..ed anch’io..”
Kate “ Mio Dio! Un bambino!Michael, ma Francesca é in coma!”
Michael “ Il bambino sta bene, cresce..non é un normale coma..é mirato a ridarle le forze, a sostenerle il cuore, la opereranno e poi avrà i bambino..per ora non posso tornare da lei..puoi restare tu? Per un po’..ti prego..”
Kate “ Non sono io che devo restare Michael..resteranno i suoi genitori..lo ho sentito io stessa con queste mie orecchie..resteranno alla clinica finché sarà in coma..”
Michael “ Oh..davvero?!”
Kate “ Non é una cosa buona Michael? Che finalmente si occupino della loro figlia? Prima o poi la vita ti obbliga a fare il tuo dovere..”
Michael “ Si che é una cosa buona..e dovevo pensarci,che sarebbero rimasti..”
Kate “ Non sono venuti al funerale di Mikey..”
Michael “ Non dare tutta la colpa a loro...se mia figlia andasse a vivere lontano, pretenderei che mi venisse a trovare..e non sai quante volte impedivo a Francesca di andare, o inventavo una scusa per non farla partire..io li ho allontanati..”
Kate “ Perché Michael?”
Michael “..Perché ero giovane..e geloso dell’amore e dell’attenzione di mia moglie..e non pensavo..non credevo che avrei rovinato i loro rapporti..Francesca é stata così sola, per colpa mia..”
Kate “ La colpa é anche loro Michael, e dei rapporti pregressi con Francesca..se si sono rovinati, forse, non erano così forti..”
Michael “ Io so quanto la amano...io conosco l’amore che le hanno insegnato..Gesù..mia moglie é l’amore..l’amore della mia vita..”
Piangeva
Kate “ Michael devi essere forte! Non lo immaginavo..ma hai una famiglia per cui lottare!”
Michael “ Lo so..lo so, ma sono disperato..”
Kate “ Tesoro mio, sei vivo..e questo ti da la possibilità di andare avanti, e sistemare le cose, per la tua felicità..questo é un grande dono...voglio ringraziare l’uomo che l’ha permesso..se salverà anche Francesca e tuo figlio..”
Michael “ Certo che li salverà! Cosa dici?!”
Kate “ Siamo tutti nelle mani di Dio Michael..prego per lei..”
Michael “ Grazie, ma cerca di pensare che andrà tutto bene..non voglio dubbi accanto Francesca adesso, lei ha bisogno di sentirci vicini, uniti..ha bisogno di sapere che l’aspettiamo..non che temiamo che muoia!”
Kate “ ..Quando potrò vederti?”
Michael “ Non posso tornare per ora..”
Kate “ Verrò io da te!”
Michael “ E’ un viaggio troppo lungo mamma..verrò da Francesca appena mi sarà possibile, ci vedremo lì..ti chiamerò..ma mamma, vi prego, non dite nulla di me in famiglia..”
Kate “ Ma perché’ Tutti vorranno riabbracciarti, sapere..”
Michael “ Rischio il carcere mamma, se mi trovano..”
Kate “ Non ti fidi dei tuoi fratelli..”
Michael “ Sono troppi e troppo esposti..ti prego fa come ti dico, promettimelo..”
Kate “ Va bene..”
Michael “ Vi darò presto mie notizie..però..adesso, andate a dormire..”
Kate “Michael, ti ho appena ritrovato, e devo perderti..”
Michael “ Ci ritroveremo..dai una carezza a mia moglie per me..”
La conversazione con sua madre lo aveva scosso, gli fece bene uscire per un giro guidato nei dintorni...videro il villaggio di Watamu, la sua allegria, i suoi colori, la semplicità, la povertà...le case, le piccole baracche come negozi, le missioni cattoliche piene di bambini sorridenti..Michael era conquistato
Michael “ Cosa gridano Dixon?!”
Dixon “ Tafadhali pipi...per favore caramelle..”
Michael sorrise
Michael “ Credi che possiamo fermarci in qualche orfanotrofio? Avrei voglia di conoscere un po’ di questi bambini..”
Miko “ Ecco Mike, sapevo che saresti arrivato a questo punto..non fare cazzate proprio ora..non puoi andartene in giro a prendere bambini in braccio come prima!”
Michael “ Ma sono mascherato, mi leverò il turbante solo dentro ad un edificio..”
Dixon “ Credo abbia ragione il suo amico Mr. Jackson..temo sia imprudente esporsi così..in Africa ci sono occhi e orecchi ovunque..la prego di aspettare che organizzi il tutto in sicurezza..”
Michael sbuffò
Michael “ Va bene..era solo un’idea..”
Arrivarono fino a Malindi, passando attraverso alcuni villaggi..la città turistica, era piena di negozi per turisti e di ambulanti che vendevano artigianato, era molto meno ordinata dei villaggi, sporca, caotica, le strade sterrate erano esasperate dai grossi camion che passavano,e dalle motociclette con sidecar...
Dixon “ Dobbiamo fermarci a prendere un po’ di Malaiki..piacerà ai bambini..”
Michael “ Cos’é?!”
Dixon “ Un dolce a base di pistacchi e miele, molto particolare, che fanno solo qui..in un negozio a posta..ma forse a quest’ora é già finito..”
Miko “ Che significa?! Che se c’é più richiesta chiudono prima?!”
Dixon “ Esattamente..é fatto a mano, e se ne può produrre solo una certa quantità giornaliera..”
Miko “ Ma é un prodotto tipico!”
Dixon “ Gli africani non si evolvono..hanno grandi risorse naturali, hanno capacità e braccia forti..ma restano schiavi, anche se non c’é nessuno che li comanda...molti dei resort e la gestione di alcune spiagge bellissime con relativi ristoranti sono gestiti da italiani e tedeschi, che hanno capito che questa terra é una miniera d’oro, e tutti dipendenti sono africani..ma nessuno fa carriera, nessuno arriva a gestire..non hanno ambizioni, se nessuno gli dice di averle..”
Michael “ E’ il risultato di anni di oppressione, guerre e violenza..”
Dixon “ E’ la maledizione della nostra terra, non riusciremo mai a riprendercela..”
Si fermarono davanti al famigerato negozio Malaiki deli...era minuscolo ed affollato, i clienti si spingevano al banco come agenti di borsa al lavoro, senza un ordine o una fila, come se, chi riuscisse a chiedere prima la sua porzione di dolce avesse più probabilità di averlo..ed era così..la clientela fuoriusciva dal negozio, in strada..ad un tratto, qualcuno aveva gridato qualcosa e la folla si era dispersa
Dixon “ Ecco, il dolce é finito..ma forse riesco a rimediarlo per farvelo mangiare a cena..”
Michael e Miko guardarono esterrefatti il negozio che alle 11:30 del mattino chiudeva i battenti..sapere quanto si venderà sin dal mattino, si venderà tutto quello che il negozio si può permettere..senza investire, produrre di più, guadagnare dall’investimento, abbellire il locale che sembra una stalla..eppure quella gente é pazza e strilla per avere il suo dolce..i suoni, i colori, la polvere..é tutto così vero, pulito, in Africa..tutto così reale..così lontano dalle palme e le strade asfaltate di Los Angeles..
Dixon riprese la marcia verso l’ultima tappa del loro giro turistico, verso un villaggio Masai, poco lontano da Malindi..
I Masai sono un’attrazione turistica..sono tribù di contadini, allevatori di capre, itineranti,i giovani indossano tutti un drappo rosso scozzese, sulla spalla..é il loro tartan, ed é così bello sulla loro pelle, e al collo, in capo, le decorazioni che parlano del loro grado nella tribù..i più anziani hanno molti monili di perline fatti dalle donne, e piume sul copricapo.. sono magrissimi e sottili, slanciati, e sono così belli, con i loro denti bianchi, i capelli raccolti in trecce, gli occhi fieri, con le loro lance e i loro scudi e i sandali fatti di pezzi di copertone...ti mostrano come accendono il fuoco con un legnetto..le donne,fanno praticamente tutto, compreso costruire la casa con sterco di elefante e fango, sembra che sia una miscela dura come pietra, ti invitano a vedere la loro casa, i loro giacigli, con i loro bambini dentro..con i vecchi..ci sono pochi vecchi in realtà..muoiono molto giovani...
Michael osservava tutto e pensava a Francesca, lei lo avrebbe trovato grottesco, un popolo di guerrieri che si riduce a dare prova di eroismo accendendo un fuocherello, o scoprendo l’intimità dei loro letti..a pagamento.. per sopravvivere...
I bambini giocavano nel fango..aveva piovuto la notte..la visita si concluse con la tipica danza Masai, completa dei caratteristici salti che li connotano...Michael non potè resistere e cominciò a saltare, piegando le gambe, in alto, quasi come loro..risero tutti e applaudirono..tutto questo per 10 dollari a testa.
Erano restati in silenzio, durante il ritorno in jeep, erano arrivati a casa nel pomeriggio inoltrato, Miko era molto affamato e si era precipitato in cucina , Michael e Dixon erano restati indietro sul viale..Michael si era tolto il turbante, e i capelli gli erano caduti soffici sulle spalle, aveva la fronte sudata, sebbene non facesse caldo, restare coperto lo aveva oppresso, si era lasciato i suoi Ray-Ban a goccia neri
Michael “ Grazie..oggi é stato molto educativo..”
Dixon “ Non é stato prudente Mr...mio padre mi ucciderà, passi un paio di giorni a casa o porti i bambini alla spiaggia d’oro..é molto esclusiva, nessuno vi disturberà..”
Michael “ Perché la.. spiaggia d’oro?!”
Dixon “ Perché la sabbia é d’oro e si mescola nel mare luccicando al sole..la spiaggia sembra d’oro..”
Michael “ Oh, fantastico..voglio andarci!”
Dixon “ Però prendiamo il mini van..la strada é fatta di noci di cocco, si balla un po’..”
Foxy