Oscar a La grande bellezza di Sorrentino

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ladythriller
00giovedì 6 marzo 2014 17:32
Re: Re:
Keep the faith, 06/03/2014 17:28:




Ciao...
quello che dici ha un senso se consideri il cinema un prodotto di consumo o di intrattenimento...non se lo consideri una forma di arte...altrimenti non avremmo avuto gli Antonioni...etc.per me non esiste emozione piu grande di un film da capire ed interpretare




Ariciao [SM=g27823]
Allora, se ti piace interpretare, quale sarebbe per te questa grande bellezza di cui si parla nel film?


Keep the faith
00giovedì 6 marzo 2014 17:35
Re: Re: Re:
ladythriller, 06/03/2014 17:32:


Ariciao [SM=g27823]
Allora, se ti piace interpretare, quale sarebbe per te questa grande bellezza di cui si parla nel film?






Non ho visto il film lo avevo detto prima...facevo un discorso generale...scusa

ladythriller
00giovedì 6 marzo 2014 17:45
Re: Re: Re: Re:
Keep the faith, 06/03/2014 17:35:




Non ho visto il film lo avevo detto prima...facevo un discorso generale...scusa



Ah, ok! Allora ne riparleremo quando lo vedrai.
Sul discorso generale ti capisco perfettamente, ma sarà che io non ho gusti propriamente snob, ora farei un discorso lunghissimo per spiegarti come la penso, però un film non deve essere per forza cervellotico e cinico e avere un linguaggio cinematografico "alto" per essere bello.
E riconosco che il film di Sorrentino lo aveva, questo linguaggio cinematografico alto, in quanto si ispirava a Fellini,e infatti non sto criticando questo, ma il messaggio che veicolava, gratta gratta, l'ho trovato piuttosto banale, oltre al fatto che, come qui sotto ha scritto Rarronno, non aveva la capacità di tenermi incollata al televisore.



Rarronno
00giovedì 6 marzo 2014 17:45
Re: Re:
Keep the faith, 06/03/2014 17:28:




Ciao...
quello che dici ha un senso se consideri il cinema un prodotto di consumo o di intrattenimento...non se lo consideri una forma di arte...altrimenti non avremmo avuto gli Antonioni...etc.per me non esiste emozione piu grande di un film da capire ed interpretare





Secondo me ni (ma ho idea che al siamo d'accordo sul punto).

Al di là del capire e interpretare il film deve mostrare - già durante
la visione - un certo magnetismo che ti tiene incollato allo schermo, che puoi non chiamare intrattenimento ma è qualcosa che ci si avvicina.

L'esempio più classico sono i film di Lynch: praticamente inintelleggibile, ma che difficilmente lasciano indifferenti anche solo "all'occhio".

Se un film diventa una (noiosa) scusa per speculazioni filosofiche - spesso un po' pretenziose - dell'autore, forse è sbagliato usato un mezzo - il cinema - che per certe cose presenta dei limiti.

Rarronno
00giovedì 6 marzo 2014 17:51
Re: Re: Re:
migi.mj, 06/03/2014 17:31:




Infatti per me se lo tenessero stretto Muccino [SM=g27828]

Mah sai non so, io non me lo auguro, penso debba
solo trovare un miglior equilibrio nella sceneggiatura e poi
avanti così.

(E tanto per tornare sui soliti discorsi, non abbiamo dimenticato
gli sceneggiatori di Fellini, vero?)



Guarda, il mio terrore è che l'Oscar gli dia alla testa, e in questo senso sono gli americani possono riportarlo "sui binari"; perchè è bravo, sa di esserlo, e non vorrei che si sentisse in diritto di poterci propinare tutto quello che vuole.

Insomma, diciamocela tutta: le sceneggiature più serrate, coerenti e godibili sono quelle de "l'amico di famiglia" e di "le conseguenze dell'amore".

Negli ultimi tre film (e specialmente negli ultimi due: il Divo è ancora meglio), qualche battuta a vuoto a livello di sceneggiatura ce l'ha avuta. E dato che il talento c'è ed è innegabile, vorrei vederlo sempre "sul pezzo".
Keep the faith
00giovedì 6 marzo 2014 17:52
Re: Re: Re:
Rarronno, 06/03/2014 17:45:



Secondo me ni (ma ho idea che al siamo d'accordo sul punto).

Al di là del capire e interpretare il film deve mostrare - già durante
la visione - un certo magnetismo che ti tiene incollato allo schermo, che puoi non chiamare intrattenimento ma è qualcosa che ci si avvicina.

L'esempio più classico sono i film di Lynch: praticamente inintelleggibile, ma che difficilmente lasciano indifferenti anche solo "all'occhio".

Se un film diventa una (noiosa) scusa per speculazioni filosofiche - spesso un po' pretenziose - dell'autore, forse è sbagliato usato un mezzo - il cinema - che per certe cose presenta dei limiti.





Perfettamente d'accordo...ma non posso dire altro non avendo visto il film in questione....
ma...faccio un paragone alto...2001 odissea nello spazio....blow up....giusto per citare due capolavori strafamosissimi...

ma anche giu la testa...per altro verso...film che fanno delle soluzioni registiche delle vere e proprie tele pittoriche...

ho avuto l'impressione da quelle poche scene che ho visto...che questo film di Sorrentino potrebbe tenermi attaccatto allo schermo ininterrottamente per ore...
ladythriller
00giovedì 6 marzo 2014 17:59
Keep, non fare promesse che potresti non mantenere! [SM=x47983]
Comunque alla fin fine, credo che un minimo di appeal un prodotto cinematografico lo debba avere, ora girovagando per il web ho letto che parecchia gente ha cambiato canale...
Insomma come diceva Michael Jackson, non ha senso far cose che il pubblico non gradisce, o insomma, che diceva? me lo sono scordato, comunque il senso era quello... [SM=g3712515]
Dei film che hai citato ho visto solo Giù la testa perciò non saprei dirti, ma quel film, anche se molto particolare a livello tecnico, è tutt'altra cosa.
migi.mj
00giovedì 6 marzo 2014 18:04
Re:
ladythriller, 06/03/2014 17:19:


Il film è molto cinico e, per contrasto, viene fuori ciò che non è la bellezza



Concordo, sinteticamente si puo' dire che è un film sulla morte
e sulla decadenza; come cita una scritta all'inizio "Roma o morte";
e sul ricordo di cio' che poteva essere e che non è stato,
che quindi rimane inalterato e bello, nel tempo.

Come fantasia, penso poi, che accanto a tanto bellezza
di contro accanto troverai appunto quella che tu chiami non bellezza
buio e luce, uno accanto all'altra.

Personalmente io sono entrata emotivamente in questo film,
fino a dimenticarmi di essere nella sala di un cinema.
E se qualche spiegazione logica me la son data, di sicuro
è troppo legata alle mie personali emozioni.

Se credi, allego questo articolo che ho trovato interessante [SM=g27817]. Buona lettura.


www.leparoleelecose.it/?p=11462

migi.mj
00giovedì 6 marzo 2014 18:08
Re: Re: Re: Re:
Rarronno, 06/03/2014 17:51:



Guarda, il mio terrore è che l'Oscar gli dia alla testa, e in questo senso sono gli americani possono riportarlo "sui binari"; perchè è bravo, sa di esserlo, e non vorrei che si sentisse in diritto di poterci propinare tutto quello che vuole.

Insomma, diciamocela tutta: le sceneggiature più serrate, coerenti e godibili sono quelle de "l'amico di famiglia" e di "le conseguenze dell'amore".

Negli ultimi tre film (e specialmente negli ultimi due: il Divo è ancora meglio), qualche battuta a vuoto a livello di sceneggiatura ce l'ha avuta. E dato che il talento c'è ed è innegabile, vorrei vederlo sempre "sul pezzo".




Oh ma fammi sognare su! [SM=g27828] Ancora un po' .... poi lo andremo a prendere a casa [SM=x47979]
Io me lo so bevuto sto film, ripeto a me ha dato tantissimo, a
livello di emozioni.
(E detto fra noi-fra te e me- delle critiche: ciccia! [SM=g27823]

Daniela(75)
00giovedì 6 marzo 2014 18:17
Re: Re:
Keep the faith, 06/03/2014 17:28:

Ciao...
quello che dici ha un senso se consideri il cinema un prodotto di consumo o di intrattenimento...non se lo consideri una forma di arte...altrimenti non avremmo avuto gli Antonioni...etc.per me non esiste emozione piu grande di un film da capire ed interpretare.

"Al Di Là Delle Nuvole" di Antonioni è un film che fa assolutamente schifo, è una punizione per chi lo guarda. Anche i più grandi registi possono sbagliare così come i migliori attori possono interpretare copioni mediocri spacciati per cinema di élite, vedi "Il Tempo Ritrovato" di Ruiz, con John Malkovich. A mio parere, Silvio Muccino non è affatto un cane, in "Il Mio Miglior Nemico" è stato bravissimo e di persona è gentile e comunicativo; un cane è Scamarcio.
AntonellaP85, 06/03/2014 14:06:

I gusti sono gusti, ma certe cose sono oggettive.

Strano, perché si sente parlare continuamente di soggettività: "quello che a te emoziona a me non emoziona". A volte lo accetto, altre no, nel senso che ho l'impressione che ascoltando una canzone "x" qualora non ci si commuova si abbia una sensibilità alquanto ridotta o poca capacità di immedesimazione in una particolare condizione o stato d'animo e che dietro il concetto di soggettività si nascondano in realtà delle carenze. Non essendo mai stata una che gira intorno alle cose, vi dico che questa intellettualità modaiola m'ha rotto un po' le palle. Se questo film non ti piace senz'altro non hai capito le sue metafore, i suoi messaggi, la qualità della tecnica, la bellezza della fotografia, l'originalità del regista, che però in questo caso ha dato vita a un'opera di chiara ispirazione felliniana. Senz'altro se non apprezzi questo film guardi solo cinepanettoni, addirittura si viene interrogati come a scuola sui propri gusti in fatto di cinema e si vede messa in dubbio la propria moralità. Vi incollo questo messaggio da Facebook: "Avete mai visto film di Fellini? ...non per fare un paragone con il maestro, ma riflettete. Ma Voi belle donne dove vivete? come vivete? quanto siete vere? quale è la vostra movida? e ...infine, quali sono i film belli per voi donne tanto sagge e tanto colte, che amate tanto? Chi di voi non ha mai usato il silicone, la cocaina, la bella gente piena zeppa di soldi solo per apparire? aspetto con ansia"... Vi sembra normale un atteggiamento del genere? Dare un'opinione negativa su questo film non significa attaccare personalmente coloro che lo apprezzano, questi ultimi invece si sentono in diritto di giudicare, di insinuare. Servillo che manda affanculo una persona che accenna al discorso critiche e fugge di fronte a qualcuno che sospetta non gli riserverà per forza un'ovazione è uguale al pubblico che tanto ne decanta le lodi. Fellini ha avuto il gusto di utilizzare facce ben diverse. Richard Basehart, Anthony Queen e Amedeo Nazzari non sono Servillo e Giulietta Masina non è la Ferilli, per non parlare della marmaglia che veniva appresso, Verdone a parte (Buccirosso, Lillo, Iaia Forte, Serena Grandi, la Rinaldi mi pare che fosse la cocainomane che perdeva sangue dal naso). Questi quando fanno i cinepanettoni sono cani, vengono chiamati da Sorrentino e vanno promossi a "grande cast". Beh, io non sono disposta a farlo. Sono sempre consapevole di cosa guardo, se a Natale vado a vedere il cinepanettone con gli amici so che sto vedendo un cinepanettone e non un film di Bertolucci. Ci si possono fare 4 risate ogni tanto o si deve chiedere il permesso a qualcuno?! Quella che dà la capocciata contro l'acquedotto, scusate eh se avevo un tono scherzoso di fronte a questa scena, rappresentava questo e quello... Ma lo so, non è che non ci arrivo. La bambina incarognita m'ha dato l'idea dei piccoli mostri di "Io Canto" che cantano l'amore e ancora non sanno che cos'è, questa con la bocca che le puzza ancora di latte doveva dare l'idea di portare sulle spalle tutto il dolore del mondo, e i presenti là ad applaudire stupidamente come molti fanno con Imparato e Caci del resto. Il clero... Il clero non è descritto tutto negativamente, c'erano quelli che si arricchivano alle spalle di Maria la santa e Maria la santa che certamente non era né ipocrita né corrotta, se poi Sorrentino volesse attaccare Maria Teresa di Calcutta e figure simili non lo so, nemmeno mi interessa parlarne perché questo è un argomento troppo delicato. Un film pur avendo tutti i pregi del mondo se non mi emoziona è un film incompleto per me e di emozioni, se proprio vogliamo parlare di oggettività, "La Grande Bellezza" non ne trasmette affatto. E' una fredda e parziale analisi dell'animo umano così come è parziale l'immagine della movida che dà. Non tutti siamo così, non tutta la movida è così. Sorrentino non è un maestro di vita. I dialoghi (e i monologhi) di "This Must Be The Place" secondo me erano molto più belli, il film dava dei messaggi importanti. Il messaggio di questo film è il nichilismo assoluto. Il falso storico di "La Vita è Bella" lo notai già al cinema, a un'antimperialista come me non poteva sfuggire, ma si tratta sempre di un film, non di un documentario. "Il Gladiatore" con la storia c'entra poco e niente, rimane comunque un bellissimo film.
Keep the faith
00giovedì 6 marzo 2014 18:19
Scusa Dany ma io avevo citato per l'appunto Blow up...
sul cane non mi esprimo neppure...uno che non ci capisce che cazzo dice quando parla come fa a fare l'attore????no come?
ti voglio bene eh... [SM=g2927033]
Daniela(75)
00giovedì 6 marzo 2014 18:22
Re: Re: Re: Re: Re:
Io veramente lo capisco benissimo, senz'altro meglio di Troisi.
migi.mj, 06/03/2014 18:08:

Io me lo so bevuto sto film, ripeto a me ha dato tantissimo, a
livello di emozioni.

In quale punto precisamente ti ha fatto scendere una lacrima?


ladythriller
00giovedì 6 marzo 2014 18:22
Grazie migi.mj per aver dato la tua interpretazione, che ho trovato molto pertinente, e interessante è l'articolo che hai postato e che rileggerò con più attenzione domani a mente più fresca.
Sono anche io ocnvinta che al cinema sarebbe stato diverso.
Per ora quoto i passi che sono più vicini al mio modo di sentire questo film


La grande bellezza è anche un titolo antifrastico, usato cioè per rivelare la “grande bruttezza”, per raccontare, in maniera simile alla bellezza in disfacimento delle nature morte barocche, la vanitas vanitatum, la fatica di un mondo che fa perdere un sacco di tempo e che «accoglie tutti come un grande catino» (P. Sorrentino, Hanno tutti ragione, Feltrinelli, 2010, p. 290), dove si confondono, fermentando l’uno nell’altro, alto e basso, grandezza e meschinità, musica sacra e ritmo techno, Proust e Ammaniti; dove il tragico finisce in una pernacchia.





Da questo punto di vista, Jep Gambardella, come tutti gli altri protagonisti della filmografia di Sorrentino, è una grande figura di solitudine, completamente scollata dal mondo circostante, oltre che da se stessa. Ma il punto da cui si sceglie di raccontare e esprimere questa condizione non è l’introspezione individuale che canta l’angoscia della mancata esperienza della bellezza (altrimenti sarebbe un film sul personaggio interpretato da Carlo Verdone), bensì lo sfondo circostante di involontario eppure implacabile cinismo, il nulla, il nastro di indolenza su cui scorre, consumandosi per logoramento, la fallita sincronia tra mondo interno ed esterno, tra l’ansia della bellezza e il tempo (« – Mi sento vecchio – || – Giovane nun sei – »). Per rendere questo effetto, La grande bellezza si serve di due espedienti particolarmente efficaci: anzitutto la composizione per ellissi, che elimina dalla scena le spiegazioni d’intreccio (come ha fatto Jep a diventare così ricco e potente?), o le situazioni di pathos eclatante (per esempio la mancata paternità, o la morte di Ramona), e disarticola il racconto, eliminando spesso i raccordi, e procurando da un lato l’idea della ripetizione e dello sperpero quotidiano che disturba continuamente la vita; e, dall’altro lato, l’effetto della memoria che lavora sotto la coscienza di superficie (per esempio il ricordo della prima volta con Elisa, spezzato e recuperato in due scene diverse e distanti).


Eccolo qui Fellini.
Daniela(75)
00giovedì 6 marzo 2014 18:27
Fellini era anche questo, ma non solo questo. Ma poi c'è già stato Fellini, no?! Non capisco perché vedere in Sorrentino per forza un omaggiarlo piuttosto che un copiarlo. Dov'è il merito?
ladythriller
00giovedì 6 marzo 2014 18:33
Sì certo, l'ho scritto per far capire che anche io so cogliere il paragone con Fellini e che non apprezzare il film di Sorrentino non fa di me una persona non colta [SM=g3712515]
Keep the faith
00giovedì 6 marzo 2014 18:37
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Daniela(75), 06/03/2014 18:22:

Io veramente lo capisco benissimo, senz'altro meglio di Troisi.
In quale punto precisamente ti ha fatto scendere una lacrima?






Beh questo se permetti è un problema tuo

Daniela(75)
00giovedì 6 marzo 2014 18:39
[SM=x47983]

Ladythriller, questo film ha qualcosa di diabolico.
Punto A, ha vinto l'Oscar, e va bene (insomma!).
Punto B, hai fatto caso che chi decanta questo film attacca sul personale chi lo critica? Chi critica il film invece non attacca sul personale chi lo apprezza, ma se perde la pazienza di certo non risponde con peace and love. E' la discordia...

... Qualcuno qua ha dato l'anima al diavolo [SM=g3067262]

Keep the faith, 06/03/2014 18:37:

Beh questo se permetti è un problema tuo

No, Keep, non è un problema mio. Troisi è stato un grande attore, ma la sua dizione era quella che era e qua lo sappiamo tutti, poi se si vuole negare l'evidenza è un altro conto.
Rarronno
00giovedì 6 marzo 2014 18:43
Daniela, so che probabilmente sono l'unico, ma ho sempre trovato la difficile comprensibilita di Troisi un suo limite enorme.
Un attore deve anzitutto essere comprensibile; l'avete mai visto l'appello di Battiston?
Rarronno
00giovedì 6 marzo 2014 18:43
Daniela, so che probabilmente sono l'unico, ma ho sempre trovato la difficile comprensibilita di Troisi un suo limite enorme.
Un attore deve anzitutto essere comprensibile; l'avete mai visto l'appello di Battiston?
Daniela(75)
00giovedì 6 marzo 2014 18:46
Non sei l'unico, siamo già in due a dirlo apertamente a quanto pare. Qua non siamo mica tutti napoletani, eh. Si deve essere comprensibili per un intero pubblico. Ciò non toglie che per "Il Postino" meritasse l'Oscar.
Keep the faith
00giovedì 6 marzo 2014 18:47
Per favore...lasciate stare Troisi dove sta...
e soprattutto non lo paragonate ai cani
ladythriller
00giovedì 6 marzo 2014 18:49
Daniela, io infatti "me la prendo" esclusivamente con il film.... [SM=g27827]
E poi, che ci vogliamo fare? siamo naturalmente antifrastici in questo forum, la dialettica è il nostro pane quotidiano [SM=g2927024] [SM=g2927024] [SM=g2927024] [SM=x47980]
migi.mj
00giovedì 6 marzo 2014 18:49
Mah sinceramente io con Troisi non ho mai trovato tutte ste
grandi difficoltà a capirlo.... saro' un genio? della lampada? [SM=x47979]
Ma poi mo' che c'entra Troisi confrontato con Muccino e su!

Daniela per me emozionarsi non significa necessariamente piangere
e sono emozioni probabilmente legate a un mio "vissuto" che non
mi pare il caso di esporre qui sopra. [SM=g27823]

Sono contenta comunque nel notare che questo film
fa discutere.
Rarronno
00giovedì 6 marzo 2014 18:52
Al di là dell'accento, Troisi aveva proprio problemi con la dizione-recitazione in senso lato.

Per dire, Servillo che parla con accento campano lo capisco benissimo. Perché è uno che sa recitare.
Keep the faith
00giovedì 6 marzo 2014 18:54
Re:
Rarronno, 06/03/2014 18:52:

Al di là dell'accento, Troisi aveva proprio problemi con la dizione-recitazione in senso lato.

Per dire, Servillo che parla con accento campano lo capisco benissimo. Perché è uno che sa recitare.



Rarrò...e jamm ja...troisi non aveva nemmeno bisogno di parlare...e che cazz...mo verament mò


Daniela(75)
00giovedì 6 marzo 2014 18:54
A me i dogmi danno fastidio, se permetti. Nessuno lo sta paragonando a nessuno, è ovvio che Muccino non sia ai livelli di Troisi, ma c'è sicuramente di peggio così come c'è anche di meglio, tipo Alba Rohrwatcher.
Daniela(75)
00giovedì 6 marzo 2014 18:59
Re:
migi.mj, 06/03/2014 18:49:

Mah sinceramente io con Troisi non ho mai trovato tutte ste
grandi difficoltà a capirlo.... saro' un genio? della lampada? [SM=x47979]
Ma poi mo' che c'entra Troisi confrontato con Muccino e su!

Daniela per me emozionarsi non significa necessariamente piangere
e sono emozioni probabilmente legate a un mio "vissuto" che non
mi pare il caso di esporre qui sopra. [SM=g27823]

Sono contenta comunque nel notare che questo film
fa discutere.

Fa discutere solo perché ha vinto l'Oscar, non in sé per sé, si discute sul fatto che lo meritasse o meno. "E su!"... Se una persona dice che in generale un attore non è un attore se non si capisce quello che dice, Troisi c'entra eccome. Troisi era un grande attore al di là della sua dizione. migi, non so che dirti, la stragrande maggioranza degli italiani non lo capiva con facilità, non è che me lo sto inventando e non ho nulla contro Troisi, anzi. Muccino è senz'altro più spontaneo di altri, a mio avviso, non se la tira e non è antipatico, non ha la pretesa di essere un sex symbol o il grande talento del momento, è l'antitesi di Stramarcio praticamente. Ovvio che non sia Troisi o Sordi, mai detto e nemmeno mai pensato.
migi.mj
00giovedì 6 marzo 2014 19:07
Re: Re:
Daniela(75), 06/03/2014 18:59:

Fa discutere solo perché ha vinto l'Oscar, non in sé per sé, si discute sul fatto che lo meritasse o meno. "E su!"... Se una persona dice che in generale un attore non è un attore se non si capisce quello che dice, Troisi c'entra eccome. Troisi era un grande attore al di là della sua dizione. migi, non so che dirti, la stragrande maggioranza degli italiani non lo capiva, non è che me lo sto inventando e non ho nulla contro Troisi, anzi.




Ma guarda sinceramente Dany a me della maggioranza degli italiani
me ne frega assai poco. Anche perchè cio' che è vero oggi per me o per te
magari domani cambia. quindi?
io non faccio la critica per mestiere, io parlo di cio' che mi piace
e di cio' che non mi piace. Punto.
Il resto poco mi interessa sinceramente e resto dell 'idea che
in un modo o nell'altro ha stimolato una discussione.
A me sembra chiaro.
cia' [SM=g27823]
Daniela(75)
00giovedì 6 marzo 2014 19:10
L'importante è non scannarsi, che ci sia la piena libertà di dire che un film piace o non piace senza per questo essere accusati di ignoranza o altro. Peace [SM=g27822]
Rarronno
00giovedì 6 marzo 2014 19:16
Re: Re:
Keep the faith, 06/03/2014 18:54:



Rarrò...e jamm ja...troisi non aveva nemmeno bisogno di parlare...e che cazz...mo verament mò





Ma non metto in dubbio il grande "valore assoluto" di Troisi (la cui fama è stata comunque accresciuta, almeno per quelli della mia generazione, dalla morte).
Solo non aveva una buona "dizione", e una cattiva dizione è un limite per un attore.

Vi saluto con un contributo divertente (per carità non indirizzato a Troisi).


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