Il Michael che ricordate qua ….. è quello vero?

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derber
00venerdì 23 aprile 2010 22:18
Re:
dani.347, 22/04/2010 13.06:

noi sappiamo della sua vita solo attraverso i giornali, ma chi era veramente nel suo cuore nella sua mente non potremo mai saperlo, lo conosciamo tramite la sua arte, lo conosciamo tramite le sue grandi opere di beneficenza; ma le sue scelte di vita non potremo saperle mai....in più nel mondo dello spettacolo dove tutto è sicuramente più difficile e più duro per una persona sensibile come Michael deve essere stata una violenza continua, è difficile ascoltare la sua musica senza sentirne la mancanza, è difficele leggere qualsiasi notizia sul forum perchè sono sempre le solite cose.....Lui non c'è......non giudichiamo, lo hanno giudicato già troppo quando era in vita....amiamolo e facciamo in modo che la sua arte e la sua memoria non tramonti mai....è stato una persona con la P maioscola ma pur sempre una persona con dei limiti come tutti noi...




[SM=x47932] [SM=g27811]
Ti straquoto parola per parola!
rossijack
00sabato 24 aprile 2010 10:31
La tua assenza ,Ana,non ti ha permesso di vivere le varie fasi del forum,quella del disagio e del dolore per la sua morte,il tentativo di capirne le ragioni,la"psicanalisi a distanza" per capire aspetti vari della sua personalita',il combattere l'idolatria di molti,l'elaborazione del lutto,il rigetto di tanti e l'accettazione dei piu'.Ora il forum vive un periodo in cui e' importante riabilitare la sua memoria e si aspettano il processo e il documentario della Jones,se stai cercando risposte alle tue emozioni e sensazioni legate ad un tuo periodo particolare,forse qui,in questo momento, non le troverai!
tagea
00sabato 24 aprile 2010 16:21
Penso che il Michael che ricordiamo qua sia quello che abbiamo imparato a conoscere negli anni, con i suoi pregi ed i suoi difetti.In fondo nessuno di noi lo ha conosciuto personalmente e io per prima non posso parlare di lui se non nel modo di come lo vedo io, quindi molto personale. Chiedi se proviamo rabbia? Io ogni tanto provo rabbia nei suoi confronti, perchè non capisco come abbia potuto ridursi così e non abbia trovato la forza di reagire, ma subito la rabbia mi passa se mi fermo a pensare che se avessi fatto io la sua vita forse non avrei retto quanto lui.Penso anche io come altri che hanno scritto prima di me che lui abbia pagato in prima persona per i suoi errori e che in fondo ha vissuto a modo suo,in fondo era la sua vita ed ognuno la deve vivere come meglio crede! Tutti sbagliamo,chi più chi meno e dobbiamo accettarne le conseguenze. A me non interessa
il suo privato, perchè era solo suo, anche se per forza di cose è diventato spesso di tutti,non lo giudico perchè non sono nessuno per farlo,mi resta solo la consolazione della sua musica e dell'amore che nonostante tutto ha continuato a dare al mondo anche se non riescono a colmare ancora il senso di vuoto che provo..... [SM=g27813]
aurora.69
00sabato 24 aprile 2010 21:17
Re:
4everMJJ, 22/04/2010 22.01:

Mi ha colpito molto trovare questo topic proprio stasera...

E mi sono chiesta, per l'ennesima volta, perché? Perché ha fatto determinate scelte? Perché ha lasciato entrare certe persone nella sua vita? Perché non ha voluto capire che la gente "normale" non avrebbe mai accettato il suo modo di vivere? Questo e tanti altri perché, a cui nessuno potrà mai dare risposta, mi ronzano in testa da quell'orribile 25 giugno 2009, ma una cosa sola è certa: Michael Jackson era un essere umano come tutti noi e come tutti noi ha cercato di vivere la sua vita nel modo che voleva e che riteneva più opportuno, e comunque restando sempre coerente con se stesso, le sue idee e i suoi desideri fino alla fine...

Ha sbagliato a gestire la sua carriera? Ha sbagliato a gestire la sua vita? Ha sbagliato a fidarsi di determinate persone e a non fidarsi di altre che lo meritavano? Può darsi, ma anche se fosse i suoi errori li ha scontati lui... Lui soffriva, lui stava male, lui era costretto a stare sotto i riflettori, lui veniva oltraggiato dai media, lui ha subito le accuse più infamanti che si possono fare ad un uomo, lui è finito sotto processo, lui se n'è andato troppo presto...

Perciò Ana, sì, il sentimento di rabbia nei suoi confronti ogni tanto viene fuori, i perché anche, ma poi mi dico che quello che conta non è ciò che MJ ha fatto della sua vita, ma quello che ci ha lasciato come artista e come esempio di amore verso gli altri e credo che sia per questo che lui vorrebbe essere ricordato...


BRAVA CRIII - PUNTO E BASTA (gira e rigira sempre le stesse cose)
marty58
00domenica 25 aprile 2010 12:52
scusate se mi intrometto ma ho trovato questa discussione molto interessante... personalmente io non mi sento di giudicare michael per quello che ha fatto o che non ha fatto perchè credo che ognuno debba essere giudicato per le sue azioni solo da dio, nel senso che nessuno di noi potrà mai sapere come si sentiva dentro. io mi permetto di dire che "lo conosco" solo attraverso il rapporto che si è creato tra me e la sua musica, che mi ha fatto conoscere 1 pezzettino della sua anima ma per il resto non posso giudicare cosa ha fatto nella sua vita.
I'm blessed.
00domenica 25 aprile 2010 22:31
Re:
Sai 4ever io penso che è proprio questo il mio problema. Per me conta enormemente cosa lui ha fatto di se....probabilmente più di quello che ha lasciato, insegnato, ecc ecc. Lui voleva essere FELICE prima di ogni altra cosa. Ed è questo suo fallimento che mi fa crepare più di ogni altra cosa.

4everMJJ, 22/04/2010 22.01:


.... ma poi mi dico che quello che conta non è ciò che MJ ha fatto della sua vita, ma quello che ci ha lasciato come artista e come esempio di amore verso gli altri e credo che sia per questo che lui vorrebbe essere ricordato...

lucia.servolini72
00lunedì 26 aprile 2010 15:51
Re: Re:
I'm blessed., 25/04/2010 22.31:

Sai 4ever io penso che è proprio questo il mio problema. Per me conta enormemente cosa lui ha fatto di se....probabilmente più di quello che ha lasciato, insegnato, ecc ecc. Lui voleva essere FELICE prima di ogni altra cosa. Ed è questo suo fallimento che mi fa crepare più di ogni altra cosa.



Ciao Ana,
questa è anche la mia sensazione, che questo suo fallire in un un suo bisogno primario, lo abbia completamente logorato.
Per lui tutto il resto veniva naturale, scrivere canzoni memorabili che toccavano il cuore di milioni di persone oppure fare spettacolo come nessun altro era come per noi andare al lavoro al mattino, il punto invece era essere felice.
Quanti di noi possono dire di esserlo?
Il fatto è che bisogna accettare la vita con 1000 sfacettature alcune positive altre infinitamente dolorose, nemmeno in questo può esistere la perfezione e forse invece lui che tendeva sempre e comunque alla PERFEZIONE non lo poteva accettare.

Me ne rendo conto ogni giorno di più, vivere con serenità e non oso nemmeno lontanamente dire felicità è una fatica e un continuo impegno con se stessi, nel suo caso doveva essere mostruosamente più complicato anche senza contare la catastrofe delle accuse di pedofilia. Ripenso alle immagini spensierate in cui lui corre e ride come un pazzo sui prati di Neverland con i gavettoni o le pistole ad acqua mentre rincorre Macaulay Culkin, chissà se era felice in quel momento?

So Ana che non parli più molto volentieri di quello che hai vissuto personalmente con Michael ma ti è mai capitato esplicitamente di parlare con lui di questo, della felicità, di cosa rappresentava per lui?

Grazie Lucia

aurora.69
00lunedì 26 aprile 2010 16:06
Re: Re:
I'm blessed., 25/04/2010 22.31:

Sai 4ever io penso che è proprio questo il mio problema. Per me conta enormemente cosa lui ha fatto di se....probabilmente più di quello che ha lasciato, insegnato, ecc ecc. Lui voleva essere FELICE prima di ogni altra cosa. Ed è questo suo fallimento che mi fa crepare più di ogni altra cosa.


Sai Ana, posso capirti da una parte che questo sia un tuo profondo problema, ma come possiamo noi sapere cosa lui ha fatto di se .....
la sua generosita', la sua versalita' nei confronti degli altri potrebbe forse essere solo apparenza? Non credo, che soffrisse, che stesse male, lo si puo' notare dalle foto, specie nell'ultimo periodo, perche' prima penso che un pizzico di felicita' lo abbia assaporato anche lui. Entrare nella sua anima e capire non e' possibile, assolutamente impossibile, il suo fallimento (se cosi' lo possiamo chiamare) e' proprio, e' un qualcosa di suo, e' personale e non trovo certamente logico ad analizzare quello che non possiamo analizzare. Quello che possiamo sapere e' che lui ha fatto di se il dominatore assoluto, con tutti i problemi connessi, divo stellare, l'uomo dai mille pregi e nello stesso tempo complesso e controverso
Mercurina89
00lunedì 26 aprile 2010 20:11
Re:
rossijack, 24/04/2010 10.31:

La tua assenza ,Ana,non ti ha permesso di vivere le varie fasi del forum,quella del disagio e del dolore per la sua morte,il tentativo di capirne le ragioni,la"psicanalisi a distanza" per capire aspetti vari della sua personalita',il combattere l'idolatria di molti,l'elaborazione del lutto,il rigetto di tanti e l'accettazione dei piu'.Ora il forum vive un periodo in cui e' importante riabilitare la sua memoria e si aspettano il processo e il documentario della Jones.




Hai ragione, forse anche molti altri di noi si saranno accorti della velocità e la molteplicità delle reazioni e dei periodi che questo forum sta vivendo...

Ora è un momento sembrerebbe di preparazione e di attesa per quello che sarà...
Lunke
00martedì 27 aprile 2010 00:11
ma bastaaaaa ! ancora giudicarlo dopo quello che ha passato in vita !
ma chi siamo noi per giudicarlo???? dovremmo ringraziarlo per tutto quello che ci ha dato,solo questo RINGRAZIARLO ! Le cose che ha fatto sono scelte di vita sue personali, e basta ! E ricordarci di cosa ha detto Marlon al memorial " ....It's time to live him ALONE "
morena.70
00martedì 27 aprile 2010 14:46
Forse sarò off topic, non so, ma volevo dire questo:

Michael è stato e sarà ricordato come un grande artista, un grande intrattenitore, una lunga carriera, praticamente una vita per la musica.
Io penso che Michael in parte sia stato "vittima" del suo personaggio, anche se secondo me, negli anni '80, il Michael artista e il Michael uomo a volte erano un tutt'uno, ha avuto un successo talmente grande, che non c'era posto per il resto, solo la musica, Michael era Michael Jackson.
Il successo, la fama, i soldi, gli hanno dato tanto, ma gli hanno tolto la libertà, la sua privacy e ha sofferto la solitudine, quest'ultima cosa è veramente strana, se si pensa che Michael saliva sul palco davanti a milioni di persone, sempre circondato da persone, ma in realtà quando "calava il sipario", era un uomo solo.
Dopo i successi degli anni '80, l'opinione pubblica l'ha criticato di non essere riuscito, nel corso della sua carriera, di avere gli stessi risultati e io dico: "ma chi se ne frega!", in ogni suo lavoro Michael ci ha messo l'anima e anche negli ultimi mesi, che addirittura non dormiva per preparare il suo tour purtroppo sappiamo tutti come è finita.
La fama l'ha portato ad essere su tutti i giornali e media del mondo, gli hanno dato la gloria, ma è stato anche giudicato e criticato per le sue scelte, per il suo stile di vita, per il suo aspetto e i cambiamenti che si è sottoposto, ma dietro a questo ci sarà stato un significato più profondo per Michaael, per la sua perfezione o forse per la sua insicurezza o forse era solo un capriccio, chi lo sa.
Per i suoi soldi è stato accusato pesantemente e ingiustamentee Michael ne è stato colpito profondamente.
E' dai problemi, il dolore sia fisico che morale è uscito il Michael uomo con le sue debolezze e difficoltà, aprendosi ai suoi fan...
I'm blessed.
00giovedì 29 aprile 2010 22:07
Re: Re: Re:
lucia.servolini72, 26/04/2010 15.51:

I'm blessed., 25/04/2010 22.31:

Sai 4ever io penso che è proprio questo il mio problema. Per me conta enormemente cosa lui ha fatto di se....probabilmente più di quello che ha lasciato, insegnato, ecc ecc. Lui voleva essere FELICE prima di ogni altra cosa. Ed è questo suo fallimento che mi fa crepare più di ogni altra cosa.



Ciao Ana,
questa è anche la mia sensazione, che questo suo fallire in un un suo bisogno primario, lo abbia completamente logorato.
Per lui tutto il resto veniva naturale, scrivere canzoni memorabili che toccavano il cuore di milioni di persone oppure fare spettacolo come nessun altro era come per noi andare al lavoro al mattino, il punto invece era essere felice.
Quanti di noi possono dire di esserlo?
Il fatto è che bisogna accettare la vita con 1000 sfacettature alcune positive altre infinitamente dolorose, nemmeno in questo può esistere la perfezione e forse invece lui che tendeva sempre e comunque alla PERFEZIONE non lo poteva accettare.

Me ne rendo conto ogni giorno di più, vivere con serenità e non oso nemmeno lontanamente dire felicità è una fatica e un continuo impegno con se stessi, nel suo caso doveva essere mostruosamente più complicato anche senza contare la catastrofe delle accuse di pedofilia. Ripenso alle immagini spensierate in cui lui corre e ride come un pazzo sui prati di Neverland con i gavettoni o le pistole ad acqua mentre rincorre Macaulay Culkin, chissà se era felice in quel momento?

So Ana che non parli più molto volentieri di quello che hai vissuto personalmente con Michael ma ti è mai capitato esplicitamente di parlare con lui di questo, della felicità, di cosa rappresentava per lui?

Grazie Lucia




Sai Lucia, credo che tu abbia colto il punto (io scrivo scrivo ma non riesco ad essere così precisa!). A Michael veniva molto più naturale di fare le cose eccezionali, mentre le cose più semplici e banali faticava a vivere e costruire....principlamente per le cricorstanze in cui viveva, un pò anche per il carattere.

Io non conosco abbastanza me stessa, figurati se riesco ad "analizzare" qualcuno come lui. Ti rispondo che personalmente non sono felice. All'apello non mi manca niente.....e chi se ne frega direte voi? Rispondo che probabilmente ho un centesimo dei problemi/pensieri/frustrazioni/delusioni che ha avuto Michael ma l'infelicità è una brutta bestia che non fa sconti.....e l'insoddisfazione propria è sempre quella più disastrosa. La sera in cui lo vide a Parigi mi credevo una persona più infelice di questo mondo. Ero fatta e generally non in forma, ma mi sono stupita lo stessa della sua reazione incazzata, fraterna, indignata. Li per li l'ho creduto forte e solido, ma sono bastate poche ore per capire l'esatto contrario. Era indiavolato non con me, non solo, ma con tutto il mondo che ci circondava e che nonostante l'apparente grazia e prosperità che ci donava nello stesso momento ci privava della felicità, della consapevolezza di noi stessi come esseri umani, come qualcosa al di là di un apparizione scenica, di un set fotografico..... Mi ha detto: "I hope you're strong enough for all this"...."Spero tu sia forte abbastanza per tutto questo"....dicendolo come qualcuno che lo stesse provando con tutte le forze, senza mai riuscire fino in fondo.
Ovvio, la felicità non è uno stato permanente, forse conta molto anche la serenità di sapere che è così che va.





angelaserre
00venerdì 30 aprile 2010 22:59
Re: Re: Re: Re:
I'm blessed., 29/04/2010 22.07:



[SM=g27811] [SM=g27811]
Ovvio, la felicità non è uno stato permanente, forse conta molto anche la serenità di sapere che è così che va.









I'm blessed.
00venerdì 30 aprile 2010 23:42
Re: Re: Re:
Aurora...non lo posso sapere nemmeno io, e fa ancora più male non capire fino in fondo le sue scelte che l'hanno portato dove sappiamo. E il fatto che continuo a pensarci è un evidente problema che mi porto dentro.

aurora.69, 26/04/2010 16.06:

I'm blessed., 25/04/2010 22.31:

Sai 4ever io penso che è proprio questo il mio problema. Per me conta enormemente cosa lui ha fatto di se....probabilmente più di quello che ha lasciato, insegnato, ecc ecc. Lui voleva essere FELICE prima di ogni altra cosa. Ed è questo suo fallimento che mi fa crepare più di ogni altra cosa.


Sai Ana, posso capirti da una parte che questo sia un tuo profondo problema, ma come possiamo noi sapere cosa lui ha fatto di se .....
la sua generosita', la sua versalita' nei confronti degli altri potrebbe forse essere solo apparenza? Non credo, che soffrisse, che stesse male, lo si puo' notare dalle foto, specie nell'ultimo periodo, perche' prima penso che un pizzico di felicita' lo abbia assaporato anche lui. Entrare nella sua anima e capire non e' possibile, assolutamente impossibile, il suo fallimento (se cosi' lo possiamo chiamare) e' proprio, e' un qualcosa di suo, e' personale e non trovo certamente logico ad analizzare quello che non possiamo analizzare. Quello che possiamo sapere e' che lui ha fatto di se il dominatore assoluto, con tutti i problemi connessi, divo stellare, l'uomo dai mille pregi e nello stesso tempo complesso e controverso




betty_77
00venerdì 30 aprile 2010 23:49
Ana, io credo che molte scelte sia stato costretto a farle per svariati motivi... e forse risultano a noi incomprensibili proprio perchè non conosciamo l'evento che lo ha indotto ad intraprenderle.
I'm blessed.
00sabato 1 maggio 2010 00:09
Parlando delle scelte incomprensibili .... porto come l'esempio la mia migliore amica. Greca, è stata fidanzata per molti anni con uno dei più importanti produttori vinicoli francesi. La famiglia dello sposo l'ha accolta nel modo davvero eccellente. Lei non è che era una senza tetto però il confronto con loro non poteva reggere di sicuro. Insomma la accolgono in casa, aiutano a consolidare il suo business (aveva una spa col trattamenti a base di vino), sostengono anche i suoi genitori in un momento particolare. Anche lui è fantasctico, premuroso ecc. Fatto sta che 2 mesi prima del matrimonio lei disdice tutto. Io che la conoscevo come le mie tasche non riuscivo a crederci....era palesemente innamorata e non avevano problemi particolari. Poi mi dice: "Sai Ana, quando mi guarda ha gli occhi freddi. Mi mette le coperte di lana se ho freddo ma i suoi occhi rimangono di ghiaccio. Non posso sposarlo."

Bene, ha fatto una scelta incomprensibile persino per le persone più vicine. Ora abita a San Diego mantenendosi con un outlet dell'abbigliamento, infelice come prima ma non capita ancora dal resto del mondo. Ho provato tante volte di provare di "walking in her shoes" ma non ci arrivavo lo stesso. Io spero solo che c'è stato qualcuno che ha provato di fare lo stesso con Michael. Non capirlo ma almeno spendere qualche minuto per interrogarlo, sentirlo, estorcere qualche parola. Ora si scopre che mezzo mondo era pronto ad accoglierlo, peccato che sarebbe bastata una sola persona.

betty_77
00sabato 1 maggio 2010 00:25
Re:
I'm blessed., 01/05/2010 0.09:

Parlando delle scelte incomprensibili .... porto come l'esempio la mia migliore amica. Greca, è stata fidanzata per molti anni con uno dei più importanti produttori vinicoli francesi. La famiglia dello sposo l'ha accolta nel modo davvero eccellente. Lei non è che era una senza tetto però il confronto con loro non poteva reggere di sicuro. Insomma la accolgono in casa, aiutano a consolidare il suo business (aveva una spa col trattamenti a base di vino), sostengono anche i suoi genitori in un momento particolare. Anche lui è fantasctico, premuroso ecc. Fatto sta che 2 mesi prima del matrimonio lei disdice tutto. Io che la conoscevo come le mie tasche non riuscivo a crederci....era palesemente innamorata e non avevano problemi particolari. Poi mi dice: "Sai Ana, quando mi guarda ha gli occhi freddi. Mi mette le coperte di lana se ho freddo ma i suoi occhi rimangono di ghiaccio. Non posso sposarlo."

Bene, ha fatto una scelta incomprensibile persino per le persone più vicine. Ora abita a San Diego mantenendosi con un outlet dell'abbigliamento, infelice come prima ma non capita ancora dal resto del mondo. Ho provato tante volte di provare di "walking in her shoes" ma non ci arrivavo lo stesso. Io spero solo che c'è stato qualcuno che ha provato di fare lo stesso con Michael. Non capirlo ma almeno spendere qualche minuto per interrogarlo, sentirlo, estorcere qualche parola. Ora si scopre che mezzo mondo era pronto ad accoglierlo, peccato che sarebbe bastata una sola persona.





La tua amica, era infelice, è stata onesta con se stessa e con lui; ha preferito non mentire a se stessa ed al futuro marito...non c'è niente da capire nel suo gesto, solo da apprezzare la sua onestà.
Pensi che Michael avrebbe voluto essere interrogato? io non credo...
io credo avesse tanto timore ad aprirsi che preferisse tenere tutto per se, ostacolando anche la persona più ben disposta. Non si fidava più delle persone, e lo capisco benissimo.
I'm blessed.
00sabato 1 maggio 2010 00:33
Re: Re:
betty_77, 01/05/2010 0.25:




La tua amica, era infelice, è stata onesta con se stessa e con lui; ha preferito non mentire a se stessa ed al futuro marito...non c'è niente da capire nel suo gesto, solo da apprezzare la sua onestà.
Pensi che Michael avrebbe voluto essere interrogato? io non credo...
io credo avesse tanto timore ad aprirsi che preferisse tenere tutto per se, ostacolando anche la persona più ben disposta. Non si fidava più delle persone, e lo capisco benissimo.




Non semplificherei così ma non importa.

Nessuna persona in difficoltà ha voglia di essere "interrogata" o aiutata "per forza" ma spesso è l'unico modo per abbattere il muro di diffidenza con il quale queste persone si circondano.
betty_77
00sabato 1 maggio 2010 00:51
Ana, hai ragione, ma per aprirti devi avere una persona vicino con la quale si instauri un rapporto di amicizia/affetto e successivamente di fiducia. Per poter arrivare a questo, le persone si devono frequentare...forse lui non ha mai potuto frequentare una persona per due volte consecutive...o non ha mai trovato una persona disinteressata...
il suo carattere riservato, di certo non lo ha aiutato...o forse non voleva rovinare la sua immagine da supereroe...
witness63
00sabato 1 maggio 2010 08:04
Re:
Betty veramente mi sento d'accordo.
Soprattutto la questione fiducia è importante.Ma deve essere veramente profonda. Qualcuno al quale non solo affidare la tua vita ma che sarebbe in grado di concederti la sua. MOOLTO difficile e ci vuole veramente taaanto tempo. Già in una vita comune. Lui chissà se l'ha mai incontrata una persona (magari senza capirlo) che potesse ricevere questo privilegio di confidenza e condivisione. Magari c'è stata e non se ne è potuto accorgere... tristemente.Oppure come tu dici non se ne è voluto accorgere.....ha preferito coltivare da sè le sue sofferenze, nella convinzione di essere capace di farlo.
Anche questa è una presunzione dei molti che si trovano in difficoltà.

betty_77, 01/05/2010 0.51:

Ana, hai ragione, ma per aprirti devi avere una persona vicino con la quale si instauri un rapporto di amicizia/affetto e successivamente di fiducia. Per poter arrivare a questo, le persone si devono frequentare...forse lui non ha mai potuto frequentare una persona per due volte consecutive...o non ha mai trovato una persona disinteressata...
il suo carattere riservato, di certo non lo ha aiutato...o forse non voleva rovinare la sua immagine da supereroe...




I'm blessed.
00domenica 2 maggio 2010 19:13
Re: Re:
Mercurina89, 26/04/2010 20.11:




Hai ragione, forse anche molti altri di noi si saranno accorti della velocità e la molteplicità delle reazioni e dei periodi che questo forum sta vivendo...

Ora è un momento sembrerebbe di preparazione e di attesa per quello che sarà...[/QUOTE]

Cosa intendi?
Ana

rossijack
00domenica 2 maggio 2010 19:58
Re: Re: Re:
I'm blessed., 02/05/2010 19.13:



Cosa intendi?
Ana




Credo che adesso la cosa piu' importante sia il processo a Murray con tutti i risvolti che ne verranno fuori,nel bene e nel male,anzi tremo all'idea che i media avranno altro materiale su cui infangare la memoria di MJ piu' di quanto non abbiano fatto in vita!Da tutto cio' scaturira' anche molta altra verita' su vari aspetti della sua situazione e sui sospetti di un omicidio commissionato per interesse!Poi c'e' da salvaguardare la sua memoria,come vedi c'e' tanto ancora da aspettare e da aspettarsi!
silvia80.
00lunedì 17 maggio 2010 01:53
Ho letto le varie discussioni ed in parte Ana ha ragione....ognuno ha il diritto di avere la sua opinione e di provare x Michael quello che vuole, è la storia dei miti della musica...ma molti lo stanno innalzando a una divinità scordandosi dell'artista in sè e poi dell'uomo. L'uomo che non conosciamo perchè lui si è fatto conoscere attraverso la sua musica, nelle interviste che lui aveva rilasciato non si evince più di tanto e nemmeno la gente che gli stava vicino lo conosceva più di tanto perchè lui si mostrava solo a poche fidate persone(tra cui i figli).Noi fan dovremmo amarlo con i suoi pregi ed i suoi difetti era un uomo con grande coraggio e potenzialità, fin troppo forte per la sensibilità che aveva che ha sofferto moltissimo ma era un uomo, trattiamolo come tale grazie.
taaj malik
00lunedì 17 maggio 2010 03:48
Calling All FANS ITALIANI, inviate ai vostri gruppi, non lasceremo
QUESTO MICHAEL organizzazioni utilizzano per fare soldi, SOLDI non sta per
La carità, BUGIE! BUGIE! Randy ha rimproverato CONCERTO!
www.facebook.com/note.php?created&&suggest¬e_id=3901...
MJisTheKINGofMUSIC
00martedì 18 maggio 2010 19:21
La penso come voi. Conosco molti fans che mi dicono che è perfetto, non ha difetti, perchè sono totalmente persi e si rifiutano di vedere oppure non sono interessati a farlo la realtà. Rispondo loro che non è cosi , era un uomo , e l' uomo è lontano dalla perfezione , sbaglia e ha difetti.
Credo sia stato un irresponsabile ma lo capisco, capita anche a me di volere talmente qualcosa di non pensare alle conseguenze che potrebbe causare... certo desiderare una "cosa" e un figlio sono due desideri molto diversi, ma poi penso a quanto amore gli ha dato e li giudico fortunati di aver avuto un papà cosi anche se alla fine Michael doveva smetterla di comportarsi da bambino, smetterla di prendere quelle medicine e curarsi per bene, lo doveva ai suoi figli e anche a noi , perche viviamo di lui.
Scusate, ma a volte non riesco a controllarmi, ho ancora tanta rabbia addosso.
ladythriller
00mercoledì 19 maggio 2010 18:30
Re:
morena.70, 27/04/2010 14.46:

Forse sarò off topic, non so, ma volevo dire questo:


Il successo, la fama, i soldi, gli hanno dato tanto, ma gli hanno tolto la libertà, la sua privacy e ha sofferto la solitudine, quest'ultima cosa è veramente strana, se si pensa che Michael saliva sul palco davanti a milioni di persone, sempre circondato da persone, ma in realtà quando "calava il sipario", era un uomo solo.


La fama l'ha portato ad essere su tutti i giornali e media del mondo, gli hanno dato la gloria, ma è stato anche giudicato e criticato per le sue scelte, per il suo stile di vita, per il suo aspetto e i cambiamenti che si è sottoposto, ma dietro a questo ci sarà stato un significato più profondo per Michaael, per la sua perfezione o forse per la sua insicurezza o forse era solo un capriccio, chi lo sa.
Per i suoi soldi è stato accusato pesantemente e ingiustamentee Michael ne è stato colpito profondamente.
E' dai problemi, il dolore sia fisico che morale è uscito il Michael uomo con le sue debolezze e difficoltà, aprendosi ai suoi fan...


Sai, io credo che se avesse potuto scegliere tra l'anonimato e una vita lunga da un lato e la fama a caro prezzo avrebbe scelto la seconda cosa, perchè sentiva di esistere solo in quanto personaggio pubblico.
Mi ha colpito molto leggere sul Taraborelli che dopo l'incidente della Pepsi fece in modo di venire fotografato (la famosa foto in cui saluta col guanto) apposta, cioè in quel momento non era una povera vittima perseguitata dalla stampa anche in un momento critico, ma un astuto PR di se stesso.
A voler guardare le cose da una prospettiva distante e forse un pò cinica, diciamo che il suo destino era quello che poi si è avverato, il naturale prosieguo di una vita sotto i riflettori.
Che cosa sarebbe successo se fosse vissuto fino a 80 anni? me lo chiedo di continuo e la risposta che mi do è che non sarebbe stato naturale, nel senso che personaggi come Michael, come Marylin Monroe, Lady Diana, erano "chiamati" a questo destino e che sono diventati miti in quanto morti giovani.
Io lo avrei preferito un milione di volte vivo, non sto assolutamente dicendo che è stata giusta la sua dipartita a 50 anni, soffro ancora parecchio, ma a volte tendo a guardare le cose da un punto di vista diverso.

morena.70
00giovedì 20 maggio 2010 10:58
X ladythriller

può darsi che sia come dici tu, se Michael avesse potuto scegliere una vita lunga nell'anonimato o la fama a caro prezzo, lui avrebbe scelto la seconda, d'altronde lui è cresciuto sul palco, dai 5/6 anni era già immerso nel mondo dello spettacolo, fino agli ultimi giorni della sua esistenza, insomma una vita per la musica, per lo spettacolo.
Tutto questo grazie alle sue doti di artista completo, tutto il suo successo se l'è sudato e meritato.
badgirl.
00giovedì 20 maggio 2010 16:11
Re: Re:
ladythriller, 19/05/2010 18.30:


Sai, io credo che se avesse potuto scegliere tra l'anonimato e una vita lunga da un lato e la fama a caro prezzo avrebbe scelto la seconda cosa, perchè sentiva di esistere solo in quanto personaggio pubblico.
Mi ha colpito molto leggere sul Taraborelli che dopo l'incidente della Pepsi fece in modo di venire fotografato (la famosa foto in cui saluta col guanto) apposta, cioè in quel momento non era una povera vittima perseguitata dalla stampa anche in un momento critico, ma un astuto PR di se stesso.
A voler guardare le cose da una prospettiva distante e forse un pò cinica, diciamo che il suo destino era quello che poi si è avverato, il naturale prosieguo di una vita sotto i riflettori.
Che cosa sarebbe successo se fosse vissuto fino a 80 anni? me lo chiedo di continuo e la risposta che mi do è che non sarebbe stato naturale, nel senso che personaggi come Michael, come Marylin Monroe, Lady Diana, erano "chiamati" a questo destino e che sono diventati miti in quanto morti giovani.
Io lo avrei preferito un milione di volte vivo, non sto assolutamente dicendo che è stata giusta la sua dipartita a 50 anni, soffro ancora parecchio, ma a volte tendo a guardare le cose da un punto di vista diverso.




Sono perfettamente d'accordo con te, l'unica cosa sulla quale non sono d'accordo è il fatto che sia diventato mito perchè morto giovane.
Lui lo era già in vita.
I'm blessed.
00venerdì 21 maggio 2010 16:22
Ciao e scusate la lunga assenza. Non mi collego mai mentre sono via. Potrei certo. Non mi viene però. Inizio a ragionare in un’altra lingua, vivere un’altra parte di me. E ora torno da LA. Alcuni giorni passati li da mia amica Nev. Lei è la mia ancora di salvezza. Impeccabile, californiana fino alla morte, padrona dei ricevimenti perfetti. Ha lavorato come produttore al Warner Bros, sposata con un geniale arrangiatore colpevole della metà dei successi musicali R&B degli ultimi anni. E’ la stessa Nev capace di guidare per ore nel cuore della notte perché sa che altrimenti muori, sparisci, ti estingui. Quella che ti versa da bere e ti abbraccia se piangi, quella che per una scommessa si pianta in mezzo alla strada avvolta nella bandiera a stelle e strisce, la stessa che è molte altre cose….. Insomma la sto facendo lunga per dire che qualche mattina fa stavamo nel soggiorno di casa sua – uno spazio grande e luminoso, tutto vetri con un giardino verdissimo illuminato dal sole fuori. Come si usa spesso da quelle parti al centro della stanza troneggia un pianoforte bianco a coda con tantissime foto incorniciate d’argento sopra. C’è Nev che sorride accanto al marito, lui insieme ai suoi artisti, loro tra amici dai sorrisi accecanti, Michael seduto sullo stesso divano dove ci siamo buttate noi …. indossa un cappello nero e la camicia bianca, sorride a più non posso, ha le braccia spalancate lungo lo schienale. Non ero nella stanza quando è stata scattata, ero da qualche parte in casa. Un’occasione rara di stare li in quella casa stranamente quasi vuota, una ventina di persone sparse qua e la che chiacchierano con bicchieri in mano. Conosco tutti, c’è anche mio marito, mi prende sotto il braccio e sussurra per la prima volta di volere dei figli. Me lo ricordo. Vedo Michael parlare con la sorella di Nev, tormenta il mento con la mano. Lo vedo insieme a Rick, giocatore di football e poker, a sgranare gli occhi ascoltando qualche episodio che quello ha sempre pronto in tasca. Lo vedo stare bene. Ma solo guardando quella sua espressione distesa e sorridente della foto, mancata da me dal vivo, che mi sorprendo a pensare quanto vicino sembrava di essere alla felicità. Solo un altro sorriso in più, solo un'altra giornata come quella.

Rimango agganciata a quella foto e inizia da capo il mio tormento. Cosa è andato storto con te Michael? Eri destinato a finire così solo perché eri devoto alla tua arte? Questa fine era la condizione necessaria e tacitamente accettata da te, un patto stretto fin dall’inizio? O potevi resistere all’intero universo che ti cercava, acclamava, divorava creando la tua isola felice senza finire inghiottito anche da quella?

Nev mi vede e capisce che da qui a poco tirerò fuori il solito discorso “perché io sono qui e tante altre anime una volta vicine se ne sono andate?”. Prende la foto e dice: “Andiamo a Vegas baby!”. Da li a poco montiamo in macchina per passare 14 giorni successivi nella città del peccato. E’ uno dei rari posti al mondo talmente irreali che ti sembra di vivere la vita di qualcun altro. E per molti questo rappresenta una salvezza, pur irrisoria ma quella che sul momento aiuta.

Scusate per questo intervento lungo dove cerco di venire a capo dell’inquietudine legata a Michael che non mi lascia. Purtroppo ho visto andare a fondo molte persone intorno – artisti sconosciuti e non, persone famose un po’ o per nulla. Ma Michael era MICHAEL e nonostante tutto non poteva rientrare in quella cerchia sfortunata, per un semplice motivo che era lui. Così ragionava la mia testa. Sgomento unito all’amara consapevolezza della prevedibilità di questa fine, questo provo ancora oggi. Poi leggo i vostri commenti e mi trovo d’accordo sul fatto che forse non poteva essere diverso da quello che era, che avrebbe lo stesso distorto la propria vita a discapito di normalità e nel nome dell’arte che veniva prima di lui stesso.
Ana


badgirl.
00venerdì 21 maggio 2010 17:16
Re:
I'm blessed., 21/05/2010 16.22:

Ciao e scusate la lunga assenza. Non mi collego mai mentre sono via. Potrei certo. Non mi viene però. Inizio a ragionare in un’altra lingua, vivere un’altra parte di me. E ora torno da LA. Alcuni giorni passati li da mia amica Nev. Lei è la mia ancora di salvezza. Impeccabile, californiana fino alla morte, padrona dei ricevimenti perfetti. Ha lavorato come produttore al Warner Bros, sposata con un geniale arrangiatore colpevole della metà dei successi musicali R&B degli ultimi anni. E’ la stessa Nev capace di guidare per ore nel cuore della notte perché sa che altrimenti muori, sparisci, ti estingui. Quella che ti versa da bere e ti abbraccia se piangi, quella che per una scommessa si pianta in mezzo alla strada avvolta nella bandiera a stelle e strisce, la stessa che è molte altre cose….. Insomma la sto facendo lunga per dire che qualche mattina fa stavamo nel soggiorno di casa sua – uno spazio grande e luminoso, tutto vetri con un giardino verdissimo illuminato dal sole fuori. Come si usa spesso da quelle parti al centro della stanza troneggia un pianoforte bianco a coda con tantissime foto incorniciate d’argento sopra. C’è Nev che sorride accanto al marito, lui insieme ai suoi artisti, loro tra amici dai sorrisi accecanti, Michael seduto sullo stesso divano dove ci siamo buttate noi …. indossa un cappello nero e la camicia bianca, sorride a più non posso, ha le braccia spalancate lungo lo schienale. Non ero nella stanza quando è stata scattata, ero da qualche parte in casa. Un’occasione rara di stare li in quella casa stranamente quasi vuota, una ventina di persone sparse qua e la che chiacchierano con bicchieri in mano. Conosco tutti, c’è anche mio marito, mi prende sotto il braccio e sussurra per la prima volta di volere dei figli. Me lo ricordo. Vedo Michael parlare con la sorella di Nev, tormenta il mento con la mano. Lo vedo insieme a Rick, giocatore di football e poker, a sgranare gli occhi ascoltando qualche episodio che quello ha sempre pronto in tasca. Lo vedo stare bene. Ma solo guardando quella sua espressione distesa e sorridente della foto, mancata da me dal vivo, che mi sorprendo a pensare quanto vicino sembrava di essere alla felicità. Solo un altro sorriso in più, solo un'altra giornata come quella.

Rimango agganciata a quella foto e inizia da capo il mio tormento. Cosa è andato storto con te Michael? Eri destinato a finire così solo perché eri devoto alla tua arte? Questa fine era la condizione necessaria e tacitamente accettata da te, un patto stretto fin dall’inizio? O potevi resistere all’intero universo che ti cercava, acclamava, divorava creando la tua isola felice senza finire inghiottito anche da quella?

Nev mi vede e capisce che da qui a poco tirerò fuori il solito discorso “perché io sono qui e tante altre anime una volta vicine se ne sono andate?”. Prende la foto e dice: “Andiamo a Vegas baby!”. Da li a poco montiamo in macchina per passare 14 giorni successivi nella città del peccato. E’ uno dei rari posti al mondo talmente irreali che ti sembra di vivere la vita di qualcun altro. E per molti questo rappresenta una salvezza, pur irrisoria ma quella che sul momento aiuta.

Scusate per questo intervento lungo dove cerco di venire a capo dell’inquietudine legata a Michael che non mi lascia. Purtroppo ho visto andare a fondo molte persone intorno – artisti sconosciuti e non, persone famose un po’ o per nulla. Ma Michael era MICHAEL e nonostante tutto non poteva rientrare in quella cerchia sfortunata, per un semplice motivo che era lui. Così ragionava la mia testa. Sgomento unito all’amara consapevolezza della prevedibilità di questa fine, questo provo ancora oggi. Poi leggo i vostri commenti e mi trovo d’accordo sul fatto che forse non poteva essere diverso da quello che era, che avrebbe lo stesso distorto la propria vita a discapito di normalità e nel nome dell’arte che veniva prima di lui stesso.
Ana





Tu che l'hai conosciuto e frequentato dovresti avere le idee un pò più chiare delle nostre, devi aver pur colto delle sfumature e delle sensazioni che per noi è impossibile conoscere.
Non capisco come ti sia tutto così incomprensibile, dovresti essere tu a raccontarlo a noi.
Io documentandomi, molte risposte me le sono date.
Ma tu comunque hai avuto una corsia preferenziale hai parlato con lui e vissuto tante esperienze in prima persona, penso che questo faccia la differenza.
Posso chiederti quando hai avuto gli ultimi contatti con lui?

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