1. mi scuso in anticipo per gli errori
2. spero che il cappy sia di vostro gradimento
3. sta diventando sempre più una commedia all' italiana, visto che ora ho aggiunto anche il termine... "disgraziato"
4. la percentuale l' ho fatta apposta... si, è quella che immaginate voi naturalmente... quanto piace maria a michael
5. già si inizia ad intravedere qualche cosa tra i due, sia con la canzone che con i complimenti che mike fa a maria e viceversa
6. la canzone "a te" naturalmente l' ha cantata in inglese
7. STATE ATTENTI AL PROSSIMO CAPPY!!!! alcune di voi sanno già che è arrivato il momento...
altare... no... mosca... fine tour... luna... sposa... luca... cappello... 18 E 19 GIUGNO
CAPITOLO 9
Oh... Paris!
(Parte 2)
Drin-drin... Drind-drin...
Purtroppo c' è sempre qualcosa che la mattina ti disturba, e se non stiammo parlando della sveglia... Stiamo parlando del telefono! Mi alzai immediatamente, quel rumore mi aveva già abbastanza scocciato.
-Pronto, chi è?- Dissi io.
-Maria, sono Michael.
-Oh ciao Michael! Dimmi tutto...- L' arrabbiatura mi era già passata.
-Tra 5 minuti sono da te, sei pronta?
-Cosa? Si sono quasi pronta non ti preoccupare...
-Ok allora a dopo!
-A dopo Michael...
Ero in ritardo, molto in ritardo...
Andai subito in bagno a lavarmi i denti. Anche se Michael voleva farmi una sorpresa, avevo già capito che mi aspetta una "gita" in città, quindi decisi di vestirmi comoda, un paio di jeans e via... Anche perchè, dalla fretta e dall' emozione di partire, mi ero anche dimenticata di mettere in valigia qualche bel vestito...
Comunque, non chiedetemi come feci, ma quando Michael bussò io ero già pronta.
-Hai fatto?- Mi domandò.
-Certo Michael!- Gli risposi io.
Aprii velocemente la porta.
-Eccomi qui!- Dissi. Appena lo vidi iniziai a ridere come una bambina di 2 anni.
-Che c' è?- Mi fece lui.
-Nulla... Ti stanno bene gli occhi azzurri sai Michael?- Aveva le lenti a contatto.
-Ohoh fai la spiritosa per caso?
-No, guarda che ti stanno bene per davvero mica scherzo!
-Sul serio Maria?
-Assolutamente! Però stai meglio con gli occhi marroni... Non per niente, ma il colore naturale dei tuoi occhi è bellissimo quindi...
-Grazie Maria...
-Non c'è di che Michael.
-Ehm... Vogliamo andare?
-Ma certo!
Presi la borsa e uscimmo dall' hotel. Questa volta non c' era nessuna limousine ad aspettarci. In poche parole... Dovevamo farcela a piedi. Ma quella fu una giornata fantastica, una passeggiata storica che ha segnato la mia vita.
Quel sabato fu indimenticabile... Visitammo tutti i momumenti più importanti di Parigi... La Torre Eifel, l' Arco di Trionfo... Visto che c' era avanzato un po' di tempo entrammo anche nel Louvre.
Ridendo e scherzando si erano già fatte le 18.00. Pensavo tra me e me: "Be è stata una bella giornata, ma sono stanca morta... Per fortuna ora si torna in albergo...", e invece mi sbagliavo di grosso!
-Ed ora Michael?- Chiesi sperando in una risposta sicura e non in un altro "E' una sorpresa!".
-Ed ora? Be... ora andiamo in hotel...
-Ah meno male...
-... a cambiarci.- Aggiunse lui.
-A cambiarci?- Risposi stupefatta io.
-Si a cambiarci... Andiamo a cena questa sera Maria.
-A cena?
-Si a cena... L' idea non ti piace?
-Oh si mi piace moltissimo!
Ci stavamo incamminado verso l' hotel, quando ad un certo punto mi ricordai di una cosa.
-Oh cavolo!- Esclamai.
-Che è successo Maria?- Mi fece Michael.
-Ehm... Be vedi... io...- Non trovavo le parole per dirglielo.
-Tu?
-Io... Ma guarda che situazione...
-Dai Maria dimmi non farti problemi!
-Io... Posso venire a cena con jeans e maglietta?
-Perchè vuoi venire a cena con jeans e maglietta?- Disse ridendo.
-Perchè posso venire a cena solo con jeans e maglietta... Ehm... Non ho un vestito...
-Tutto qui? Se questo è un problema per te lo risolviamo subito allora.
Mi prese per mano e cambiò strada. Mi portò in un vicoletto dove si intravedeva l' insegna di un negozio.
-Dove mi stai portando Michael?- Gli chiesi io.
-A comparti un vestito che domande fai?
-Cosa? No Michael non se ne parla!
-Perchè no?- Si fermò immediatamente.
-Perchè no. E poi non ho nemmeno una lira appresso... Apparte che qui nemmeno ci sono le lire...
-Ma va pago io!
-Cosa?
-Maria non è un problema per me...
-Si lo so, però...
-Niente però... Dai ora vieni!- Mi riprese per mano e continuò a camminare. Entrammo in quel negozio... C' erano vestiti stupendi, sia da uomo che da donna. Era tutto meraviglioso. Mi ero persa in quegli abiti.
-Posso aiutarvi?- Ci fece gentilmente una signora.
-Si...- Rispose Michael -... C' è il proprietario? Dovrei parlargli...
-Ma certo Signore. Mi dica il suo nome la prego.- Bisogna dire che la signora era al quanto cieca. Capisco che Michael si era messo un berretto, le lenti a contatto azzurre e gli occhiali da vista ma insomma... Ci vuole a non riconoscere Michael Jackson!
-Gli dica che c'è qui un suo grande amico. Capirà da solo...
-Va bene, come vuole lei... Un secondo che glielo chiamo.
-Conosci il proprietario?- Domandai io a Michael.
-Si, è un grande amico di Joe...
-Scusami se te lo chiedo... Chi è Joe?
-E' il marito di mia madre...
-I tuoi sono separati?- Gli feci io.
-Oh assolutamente no...
-E allora perchè non dici semplice...- Volevo continuare ma sentii un signore parlare da lontano. Io e Michael ci voltammo subito.
-"Un mio grande amico... Forse ho capito di chi stai parlando...". Allora gli domando: "Che scarpe indossa?", e mi risponde: "Scarpe da ginnastica". "Uh, strano" Penso tra me e me. Gli domando ancora: "E dimmi un po', ha gli occhiali?", e mi sento dire: "Si, occhiali da vista". Allora ripenso tra me e me: "Uh, molto strano". Allora domando nuovamente: "Ha un cappello per caso?", e mi dice: "Un berretto Signore". Penso per la terza volta tre me e me: "Uh, troppo strano". Alla fine gli faccio: "C' è qualcosa di lui che ti ha colpita?", e lei: "Be, il ragazzo porta una maglietta con Topolino a dir la verità...", e da li ho capito tutto! Come stai genio della musica?
-Ahah addirittura? Non sono mica Mozart!- Gli disse Michael ridendo.
-No, infatti sei anche meglio!- Aggiunse il proprietario.
-Sei sempre troppo gentile Mattew.
-Ieri c' ero al concerto, sono venuto con la mia compagna. Ci è piaciuto moltissimo a tutti e due! Sei un mito Michael! Ma dimmi... qual buon vento ti porta qui?
-Be, devo comprare un vestito... Approposito, ti presento Maria.
-Avevo notato questa bellissima ragazza appena sono antrato qui. Non avrei mai immaginato che stesse con te... Enchante Mademoiselle- Mi prese la mano e la baciò. Io rimasi immobile come un sasso, con gli occhi sgranati. Posso dire che mi faceva anche un po' senso, visto che il Signore avrà avuto circa una sessantina d' anni e aveva anche la compagna, chissà di quanto più giovane di lui.
-Ehm... Riga dritto Mettew.- Gli fece Michael. Non avevo capito bene quello che intendeva dire con quella frase.
-Ok ok... Ma solo perchè me l' hai detto tu... E se me l' hai detto ci sarà anche un motivo giusto?
-Potrebbe esserci un motivo...- Gli rispose Michael.
-Oh, vedo che finalmente ci mettiamo la testa sulle spalle giovinotto. E' ora non pensi?
-Potrei anche sbagliarmi... Oppure no...
-Percentuale?
-80% sull' averci azzeccato questa volta...- Gli disse Michael.
-Calcolando che in queste situazioni dai sempre la maggioranza al tuo "Potrei anche sbagliarmi", allora possiamo dire che è fatta!
-Forse...
-Ahah ragazzo mio, basta fare una chiamata al tuo vecchio Mattew e lui corre subito da te ok?
-Contaci...- Quello che loro stavano dicendo per me era arabo... Non riuscivo a capire nulla... Forse perchè non dovevo capire nulla?
-Clarisse aiuta la Signorina Maria... Intanto io e Michael ci facciamo una bella chiacchierata.- Disse il Signor Mettew.
-Maria non farti condizionare dal prezzo ok?- Mi disse Michael.
-Tanto poi non faccio pagare niente a questo disgraziato quindi scegli quello che vuoi!- Aggiunse il proprietario.
-Ok...- Risposi io.
C' erano così tanti vestiti, proprio l' imbarazzo della scelta.. Tra tanti però ce n' era uno che era veramente spettacolare... Era rosso (quale altro colore altrimenti). Abbinai al vestito un paio di scarpe aregentate. Finii di provarmelo e uscii dal camerino. Trovai Michael che stava vedendo alcuni capi, ma la sorpresa più grande fu che anche lui si era cambiato... Era dello stile di Smooth Criminal... Insomma, ci siamo capiti...
Io feci finta di schiarirmi la voce, lui si girò e rimase di stucco.
-Sei bellissima Maria...- Mi disse.
-Grazie Michael...- Quanto vorrei avergli detto che mi piaceva da morire anche lui... Quanto vorrei avergli detto che lo amavo, ma avevo paura... Paura di perdere anche la sua amicizia se lui non avesse provato per me gli stessi sentimenti che io provavo per lui. Comunque sia, prima di uscire dal negozio, Michael disse al proprietario queste parole:
-Mattew, ho cambiato idea... 90% sull' averci azzeccato...- Poi un sorriso, e più niente.
Quella sera volò... Andammo a mangiare al ristorante più costoso di tutta parigi. Finito di cenare, io e Michael salimmo sulla limousine che doveva portarci in hotel. Questa volta eravamo abbastanza vicini, più del solito.
-Michael, riprendiamo il discorso di prima?- Gli domandai.
-Che discorso Maria?
-Quello di Joe... Perchè non lo chiami semplicemente papà?
Dopo 15 secondi di silenzio, finalmente mi diede una risposta, che non era quella che mi aspettavo, ma sempre meglio di niente!
-Preferirei non parlarne ora... Ti prego Maria, non voglio rovinare sia a te che a me la serata...
-Come vuoi Michael...- Con l' amaro in bocca non parlai più. Senza volerlo chiusi gli occhi, così, tanto per riposarmi un po'. Forse Michael pensava già stessi dormendo, visto che ero così stanca da non rispondergli nemmeno.
Proprio quando stavo per dirgli almeno un "Si Michael, che c' è?", lui parlò, anzi... Cantò...
-A te che sei l’unica al mondo
L’unica ragione per arrivare fino in fondo
Ad ogni mio respiro
Quando ti guardo
Dopo un giorno pieno di parole
Senza che tu mi dica niente
Tutto si fa chiaro
A te che mi hai trovato
All’ angolo coi pugni chiusi
Con le mie spalle contro il muro
Pronto a difendermi
Con gli occhi bassi
Stavo in fila
Con i disillusi
Tu mi hai raccolto come un gatto
E mi hai portato con te
A te io canto una canzone
Perché non ho altro
Niente di meglio da offrirti
Di tutto quello che ho
Prendi il mio tempo
E la magia
Che con un solo salto
Ci fa volare dentro all’aria
Come bollicine
A te che sei
Semplicemente sei
Sostanza dei giorni miei
Sostanza dei giorni miei
A te che sei il mio grande amore
Ed il mio amore grande
A te che hai preso la mia vita
E ne hai fatto molto di più
A te che hai dato senso al tempo
Senza misurarlo
A te che sei il mio amore grande
Ed il mio grande amore
A te che io
Ti ho visto piangere nella mia mano
Fragile che potevo ucciderti
Stringendoti un po’
E poi ti ho visto
Con la forza di un aeroplano
Prendere in mano la tua vita
E trascinarla in salvo
A te che mi hai insegnato i sogni
E l’arte dell’avventura
A te che credi nel coraggio
E anche nella paura
A te che sei la miglior cosa
Che mi sia successa
A te che cambi tutti i giorni
E resti sempre la stessa
A te che sei
Semplicemente sei
Sostanza dei giorni miei
Sostanza dei sogni miei
A te che sei
Essenzialmente sei
Sostanza dei sogni miei
Sostanza dei giorni miei
A te che non ti piaci mai
E sei una meraviglia
Le forze della natura si concentrano in te
Che sei una roccia sei una pianta sei un uragano
Sei l’orizzonte che mi accoglie quando mi allontano
A te che sei l’unica amica
Che io posso avere
L’unico amore che vorrei
Se io non ti avessi con me
a te che hai reso la mia vita bella da morire, che riesci a render la fatica un immenso piacere,
a te che sei il mio grande amore ed il mio amore grande,
a te che hai preso la mia vita e ne hai fatto molto di più,
a te che hai dato senso al tempo senza misurarlo,
a te che sei il mio amore grande ed il mio grande amore,
a te che sei, semplicemente sei, sostanza dei giorni miei, sostanza dei sogni miei...
e a te che sei, semplicemente sei, compagna dei giorni miei... sostanza dei sogni...
E così, tornata in albergo, andai a dormire con un pensiero fisso, andai a dormire con quella frase che mi ronzava nella mente...
L’unico amore che vorrei se io non ti avessi con me...
ATTENZIONE AL PROSSIMO CAPPY