lallamj
00venerdì 5 febbraio 2010 18:08
che dire, mi scuso in anticipo per gli errori, e spero tanto che questa seconda parte sia di vosto gradimento
CAPITOLO 8
Maria, ricomponiti!
(Parte 2)
Stavo immergendo il coltello nel barattolo pieno quando sentii bussare sul legno della porta della cucina.
-Posso?- Mi girai immediatamente. Michael si era appena svegliato.
-Certo, entra pure.
-Buongiorno.
-Buongiorno Michael, dormito bene?
-Si, non si direbbe ma il tuo divano è molto comodo.- Ridemmo tutti e due.
-L' apparenza inganna a volte.
-E tu, hai dormito bene?- Ecco qui, beccata!
-Si, dormito bene. Un leggero dolore alla schiena appena mi sono svegliata ma ora va già meglio. razie dell' interessamento comunque.
-Prego, non c' è di che... Allora Maria, la notte ti ha portato consiglio?
-Si Michael.
-Davvero? E che cosa hai deciso?
-Ehm, prima di darti la risposta, potrei farti una domanda?- Presi i due piatti con le nostre colazioni e li misi sul tavolo.
-Dimmi tutto.- Disse lui.
-Perchè mi hai chiesto questa cosa Michael, e cosa più importante... Perchè l' hai chiesta proprio a me?
Lui rimase fermo per 1o secondi, 10 interminabili secondi in cui i nostri occhi erano incollati, lui guardava me e io guardavo lui. Era come una calamita per me, non riuscivo a distogliere lo sguardo, avrei tanto voluto saltargli addosso e riempirlo di coccolo, o meglio, strapazzarlo di coccole, come Topo Gigio.
-Maria, ti ricordi quando l' altro ieri mi hai detto che tu verrai sempre se ci sarò io?- Disse all' improvviso.
-Si.
-Ecco, non ho mai smesso di pensare a quelle parole. Mi sembra di capire che tu sei una persona vera, e non mi importa se ti conosco da 5 giorni. Non ho mai avuto una vera amicain tutta la mia vita. Tutte le donne che conoscevo stavano vicino a me solo per i soldi e per il successo.
-E che ne sai se anche io ti sto vicino solo per queste 2 ragioni?
-Perchè a te non interessa questo. A te non interessa Michael Jackson artista, a te intressa Mchael Jackson persona. Tu per me sei importante. Io... ti voglio bene...
WHAT?! Michael Jackson mi aveva detto che io per lui ero importante e che mi voleva bene? Non so neanche come riuscii a contenermi e a cnontrollarmi in quella situazione, ricordo solo che ero completamente lusingata e al settimo cielo.
-Si.- La mia bocca seppe pronunciare solo quella parolina, un piccolo si, un piccolo yes, un piccolo oui... Bè, ditelo in tutte le lingue che vi pare, tanto il significato è sermpre lo stesso.
-Si cosa?- Fece lui.
-Si, ci vengo con te. Io le cose che dico non le ritiro. Se ti ho detto che verrò sempre se ci sarai tu, vuol dire che verrò sempre se ci sarai tu.
-Non mi stai prendendo in giro vero?
-E tu credi che dopo essermi svegliata alle 5.45 e dopo aver preparato la valigia potrei anch prenderti in giro?
Sul suo volto si stampò un sorriso unico. Avevo reso una persona felice, e questo per me era già tanto, in più questa persona era Michael Jackson! Che cosa vuoi di più dalla vita? Un Lucano! No, mi dispiace, questa volta mi bastava lui.
Corse immediatamente ad abbracciarmi. Quando lo fece sentì un brivido indescrivibile. Io naturalmente non sapevo cosa fare, come rispondere a quell' abbraccio. La cosa più istintiva e naturale che mi venne da fare fu quella di abbracciarlo anche io. Appoggiai la testa sopra la sua spalla. Restammo per 30 secondi buoni così, fermi, immobili,sentendo solamente il sottofondo delle macchine che sfrecciavano. Passavano i secondi e in me nasceva e si alimentava un fuoco che mi stava letteralmente ustionando. Non potevo resistere ancora a lungo.
-Non si può continuare così però!
Appena pronunciai quelle parole Michael si scansò.
-Cosa?- Mi disse guardandomi negl occhi.
-Oh scusa Michael, ho parkato in italiano.- E meno male! -Ho solamente detto ch dovremmo sbrigarci e fare colazione se non vogliamo perdere anche questo aereo.
-Oh si, hai ragione.
-Prego siediti.- Gli feci io.
-Grazie.
-Ti ho preparato pane e Nutella.
-Cos' è la "Nutella"?- Mi fece lui, con fare curioso.
-E' la cioccolata più buona del mondo.
-Addirittura?
-Assaggia e poi mi dirai.
Lui prese la fetta e gli diede il primo morso. Io ero impaziente di conoscere il suo giudzio.
-Allora?
-E' buona...
-Non puoi rispondermi così! E' buona quanto?
-Tanto...
-Quindi?
-Diciamo che è la cioccolata più buona che io abbia mai mangiato.
-Sul serio ti piace?
-Assolutamente si, voi italiani siete troppo forti!
-Esagerato!
-Non sto scherzando, mi farebbe molto piacere diventare un cittadino italiano.
-Dovrai sposare un italiana allora!
Dopo quella frase si sollevò un' atmosfera di silenzio. Non stavo parlando di me, veramente non ci avevo nemmeno pensato. E che diavolo, mica ero l' unica italiana rimasta sulla faccia della terra!
-Comunque non ti credere, ci sono molte cose che in italia vanno male.- Dissi per rompere nuovamente il ghiaccio.
-Ci sono cose che non vanno in ogni stato...- Mi rispose lui.
-C' è che l' Italiia ci sta deludendo, non fa più niente per noi.- Non contradditemi ragazzi, perchè quello che dissi era vero, e ne abbiamo la conferma oggi. Avevo pienamente ragione, me lo sentivo che sarebbe andata a finire così. Guardate come ci ritroviamo ora che siamo nel 2010. Questa nazione non ha più niente da offrire a noi italiani, ma quello che mi disse Michael subito dopo mi colpì molto.
-Lo sai come diceva Kennedy?
-No Michael, come diceva Kennedy?
-Non domandatevi che cosa può fare il paese per voi. Chiedetevi cosa potete fare voi per il paese. Se si desidera cambiare il mondo in cui viviamo, bisogna guardare se stessi e decidere di cambiare. Bisogna iniziare da noi stessi. Non si deve guardare quello che ci sta attornno.
Io l' ascoltavo incantata. Ero completamente presa dalle sue parole.
-Bisogna iniziare dall' uomo allo specchio.- Aggiunsi.
Lui alzò la testa e mi guardò. Anche io lo stavo guardando anzi, io lo stavo fissando! La differenza è notevole!
-Esatto. E questo è quello che hanno voluto dirci anche Martin Luther King e Ghandi. Io ci credo.
-Lasciatelo dire Michael, hai una personalità e un carattere stupendi.
-Grazie!
Finimmo di fare colazione. Io stavo lavando i piatti e le posate che avevamo usato il giorno prima e la mattina stessa, e intanto Michael mi dava una mano asciugando le stoviglie.
-Michael, stai meglio rispetto a ieri? Ti fa ancora male la guancia?- Gli domandai mentre mi stavo asciugando le mani.
-Bè, diciamo che un pochino mi è passato.
-Fammi vedere...- Gli presi il mento e piano piano gli girai il viso. -E' ancora un po' nero sai? Il livido non se n' è andato via del tutto...
-E ora?- Mi fece lui. Dlla sua voce capivo che aveva paura, ma forse era così sensibile che ne aveva per me.
-Non ti preoccupare Michael, ora ci penso io.
Lo portai in bagno, presi fondotinta e cipria e in meno di 1 minuto finì il mio lavoro.
-Ta Tà! Perfetto! Adesso sembra che non ti abbia sfiorato nemmeno un moscerino!
-Maria ma tu sei un talento! C' è qualcosa che non sai fare per caso?- Disse stupito mentre si specchiava.
-Veramente si, qualcosa c' è...- Risposi arrossendo.
-Non ci credo nemmeno un po'!
-E invece dovrai crederci!
-Cos' è che non sai fare?
-Vediamo... non so fare ruote, capriole, verticali e tutte cose di questo genere, non sono abbastanza coraggiosa e a quanto pare non so scegliere bene neanche i ragazzi.- Mentre parlavo ci stavamo avvicinando alla porta.
-Ma dai, come sei pessimista! Lo troverai un ragazzo prima o poi!
-No no, con l' amore ho chiuso, C-H-I-U-S-O!
-Non dire così... sei giovane, sei bella, scommetto che tra un mese starai già con qualcun' altro.
Sei giovane? Vebbè ma questi sono dettagli, però... Sei bella non era un dettaglio!
-Non credo proprio...
-Ma cosa dici, avrai 300 ragazzi che ti vengono appresso!
-Mi dispiace deluderti Michael, neanche uno.
-Bè, uno si...- Cosa? Aveva parlato un po' troppo misà...
-E chi sarebbe questo poveretto scusa?
-E... ehm.... Luca, no?- Bugardo, bugiardo che non sei altro!
-Luca? Non penso che gli interessi più di me... A dir la verità penso che di me non gli sia mai importato nulla. Ma ti rendi conto? Il giorno del nostro anniversario di fidanzamento, e meno di un mese prima del nostro matrimonio!
-Non si trattano così le ragazze... E' stato un vigliacco. Non dico che non vi sareste mai dovuti lasciare, ma visto che l' ha fatto lui, poteva anche usare modi più fini invece di farti soffrire in questo modo, non trovi?
-Trovo trovo... Lo sai perchè voglio partire Michael? Perchè sono stanca di stare qui in Italia, ora che non ho nemmeno più Luca... Io ci sono rimasta male, molto male, forse troppo male, ma non so cosa fare... Io gli voglio ancora bene, io lo amo, ma non riesco a capire perchè mi abbia lasciata... Forse sono io, forse c'è qualcosa che non va in me.
-No Maria, casomai c' è qualcosa che non va in lui... Se ti ha lasciata si vede che non ti merita.
-Ma se io lo amo cosa posso fare?
-Da me si dice che per dimenticare una ragazza ci vuole sempre un' altra ragazza... Sicuramente questo consiglio vale anche per voi donne...
-Speriamo... E chissà se un giorno troverò mai qualcuno che si innamori veramente di me...
-Secondo me qualcuno già c' è, solo che non lo sai...
A quei tempi ero igenua, ma così ingenua che nonn riuscivo a capire quello che stava succedendo. Per me quei discorsi erano semplici chiacchierate tra amici, ma solo tra amici... Amici un po' speciali, anche se si conoscevano bene da 83 ore circa, ma pur sempre amici, grandi amici... Ecco, non ci vedevo nulla di più...
Uscimmo dalla porta. Fare quelle scale, per me era una martellata al cuore. Ogni passo che facevo, ogni passo che mi avvicinava di più al cancello, era una pugnalata, una lacrima che scendeva dal mio viso. Partire, sapendo di non ritornare, o forse chi lo sa, un giorno sarei anche ritornata ma, purtroppo, quello fu uno dei momenti più brutti e dolorosi della mia vita.
Varcai anche la soglia del ancello, e in meno di un decimo di secondo, mmi trovai di fuori alla mia amata casuccia, con una star d' ecezione al mio fianco. Già da allora veramente, anzi già dalla prima volta in qui ebbi l' occasione di parlare con Michael, lo consideravo più un amico che il grandissimo artista che aveva fatto impazzire miliardi di persone.
Faceva un caldo tremendo, e appena Michael si mise gli occhiali da sole, una body guard ci venne subito in contro... Anzi, correggo la frase... Gli venne subito in contro.
-Signor Jackson si sbrighi, siamo in ritardo!
-Arrivo Carl, scusami se vi ho fatto aspettare tutto questo tempo.
-Di nulla Signore, però ora dobbiamo andare, quindi saluti la sua amica ed entri in macchina.
-Oh no, lei viene con noi!
-Cosa?
-Ho detto che la signorina viene con noi Carl, mi accompegnarà per tutta la fine del tour come fate voi, e poi si vedrà.
-Ma Signore...
-Niente ma... E quante volte devo dirti che non voglio essere chiamato in quel modo? Non sono mica Dio Carl!
Io li guardavo in silenzio, assistevo a quel botta e risposta accennando un mezzo sorriso ogni tanto.
-Prego, entra Maria.- Mi disse MIchael dopo avermi aperto la portiera dell' auto.
-Uhm, oh, grazie.- Gli risposi io.
Michael e Carl rimasero a parlare fuori. Non riuscivo a capire cosa stessero dicendo, quindi mi rassegnai. Dopo circa un minuto entrarono tutti e due in macchina. Michael si sedette sul sedile posteriore, proprio dove ero io, ma eravamop lontani, lui da una parte e io dall' altra... Bè, per me andava bene così! C' era tenzione, nessuno dei due voleva iniziare ad aprire bocca, cominciare un discorso qualsiasi, per esempio sulla temperatura molto elevata di quel giorno. Quando arrivammo a Fiumicino, notai che c' era qualche gruppetto di persone con dei cartelloni, con scitto tipo "Michael Jackson we love you" e cose del genere. Fu li che mi res conto di quanto tutte questa faccenda mi pareva un sogno. Era successo tutto così in fretta, troppo in fretta, che forse io mi ero abituata all' alta velocità non calcolando che potevo incappare in quelche incidente da un momento all' altro. Stavo per lasciare i miei ricordi, le mie paure, le mie sensazioni. Me ne sarei andata senza dare nemmeno una spiegazione ai miei parenti. Non li avevo neanche avvisati che il matrimonio era stato annullato! E' vero, ci avrebbe pensato Valeria, ma forse qualcuno voleva sentire la mia voce, sapere come stavo. Prendendo quell' aereo per Parigi forse non sarei ritornata più in Italia. Stavo finalmente per cambiare vita...