Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!
 

E chi lo avrebbe mai detto... (in corso). Rating: rosso

Ultimo Aggiornamento: 02/05/2013 21:00
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23/10/2011 13:09
 
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Capitolo 25







Riapro a fatica gli occhi...sento le palpebre pesanti e un tepore addosso che non ricordavo, un dolore lancinante mi martella la testa mentre riesco a mettere a fuoco un soffitto che non ricordavo di aver mai visto.
Cerco di “mugugnolare” qualcosa ma mi sento stanca, riesco a vedere un televisore a pochi metri di distanza da me attaccato alla parete mentre la luce accecante del lampadario mi fa quasi male agli occhi.
Ecco che sento il tocco di una mano sulla mia, lo riconosco...
Mi giro di scatto e apro gli occhi, è Michael.
“ Anna...come ti senti?”
Cerco di svegliarmi meglio.
“ Ma..che..è successo..?”
“ Sei svenuta, tranquilla è tutto ok...è stato un abbassamento di pressione.” mi dice calmo.
“ M-ma dove siamo?”
“ In ospedale piccola...se senti il bisogno di riposare non ti affaticare...”
“ Ho sete Mike...”
Lo sento alzarsi mentre piano piano mi aiuta a mettermi seduta sul letto e tenendomi la testa mi aiuta a bere. Lo guardo, sembra trasandato...capelli spettinati con il cappello sopra, neanche un filo di trucco, camicia nera sgualcita e un piumino blu che lo riscaldava.
Mi accarezza la testa mentre mi asciugo la bocca..
“ Va un po meglio?”
“ Un pochino...”
Mi bacia sulla fronte.
Avverto il suo disagio, credo che si senta responsabile di ciò che è successo in quanto l'ultima cosa che ricordo è quella di essermi accasciata per terra piangendo... poi il buio più totale, ricordo solo voci e il rumore di una sirena in lontananza, improvvisamente mi sale il cuore in gola.
“ Il bambino !!”
“ Tranquilla sta bene, ho fatto fare tutti gli accertamenti...non è successo nulla. Devi solamente riposarti, non puoi continuare a fare questa vita di continui spostamenti...entro domani torniamo a Neverland.”
“ Torniamo?”
“ Vengo anche io...non mi vuoi?” vedo il suo viso dispiaciuto.
“ Certo che ti voglio stupido!” lo abbraccio mentre mi scendono le lacrime, per tutto quello che era successo e per tutto quello che doveva ancora accadere, non sarebbero stati mesi facili, me lo sentivo...le sue parole purtroppo avevano scalfito dentro di me e la erano rimaste, questa volta non sarebbe bastato un abbraccio per far tornare tutto normale, la situazione non era di nuovo delle migliori ma io non riuscivo a stare senza di lui...mi mancava il respiro al solo pensiero.
“ Scusami...scusami....” mi stringe forte a se.
“ Non è successo nulla Mike, può capitare....”
“ No non deve capitare, mi sono sentito morire appena è arrivato Bill a dirmi che eri stesa per terra...hanno detto che non respiravi e non volevano farmi entrare, credo di essermi rotto il dito del piede...” mi mostra la fasciatura.
“ Ma che diavolo hai fatto?” sono sconvolta.
“ Ho iniziato a prendere a calci la porta mentre ti portavano via con l'ambulanza...non volevano dirmi niente...gridavo che dovevo sapere...e ho temuto il peggio...pensavo che avevi perso il bambino...o peggio...che...che...avevo perso te...” sento la sua agitazione solo a rivivere quel momento.
“ Ma tu sei matto...ti fa male?”
“ Non mi interessa...l'importante è che state bene voi due...sai...ho visto le ecografie...” sorride quasi con le lacrime agli occhi.
“ Com'è?”
“ Non lo so...ma quando me lo hanno fatto vedere quel piccolo cosino mi sono sentito svenire...”
“ Lo voglio vedere anche io.”
“ Dopo ti porto le foto...le voglio far incorniciare...ha un mese ” leggo la felicità nei suoi occhi...come posso trovare il coraggio di portarglielo via?
“ Oddio che bello! ” mi porto le mani alla bocca mentre ancora una volta mi perdo tra le sue calde braccia.
Sento un rumore provenire dalla finestra...
“ Non mi dire che la stampa sa già tutto....” dico frustrata.
“ Miko ha detto che la notizia del tuo ricovero è in prima pagina su tutti i tg del pomeriggio...qui fuori è pieno di paparazzi e fan..naturalmente si chiedono il motivo di questa corsa in ospedale, ho detto di lasciare un comunicato stampa dove dicevo che c'era stato solamente un leggero malore...”
“ Che facciamo Mike?”
“ Non lo so piccola...credo che sia meglio aspettare un po prima di dare la notizia, che prima o poi si verrà a sapere...in qualunque dei due casi la pressione non si affievolirà, quando vedranno la pancia saremo perseguitati notte e giorno...credimi che mi piange il cuore a rinchiuderti dentro casa ancora un volta ma ho assunto nuovi dipendenti alla sicurezza potrai muoverti tranquillamente se vorrai andare a fare compre o qualsiasi altra cosa...”
“ E Tu?”
“ Io sarò con te...notte e giorno, cercherò di non assentarmi nonostante sono nel bel mezzo del tour, adesso vedremo cosa fare con la troup, mi darò da fare per farti spostare il meno possibile...la prima parte finisce il primo ottobre a Bucarest.. con la casa discografica abbiamo aggiunto una terza parte...credimi che sistemerò tutto e non sarai sola...”
“ Praticamente il bimbo nasce che sei in tour...”
“ No...dovrebbe nascere intorno ai primi di maggio, sarò a casa per la pausa tra la prima e la seconda parte...Anna non ti lascio sola per nulla al mondo !.”
Mi ha quasi convito per l'ennesima volta, che cosa potevo fare se non arrendermi ancora...io cerco solo una po di felicitĂ  e tranquillitĂ , non voglio altro.
“ Ok...per me va bene.” dico decisa, non posso perdermi in chiacchiere.
Sorride mentre mi stringe la mano e mi guarda intensamente negli occhi...riesco a vederla...quella scintilla che mi aveva fatto perdere la testa, quella sicurezza di uomo vissuto che ti dava conforto e tranquillitĂ , sento la sua mano stringere la mia mentre mi trasmetteva quella carica di adrenalina quella calamita che riusciva ad esercitare con chiunque avesse a tiro... come potevo io dirgli di no quando avevo il privilegio si stargli accanto come sua moglie, come sua unica donna.
Mi sento un leone ! Se non fosse per la stanchezza fisica mi metterei a saltare sul letto...inizio a credere che le prole di Lady D erano vere “ questo bambino non era una tragedia...ma una benedizione”.
“ Ah amore...ha chiamato tua madre...” mi dice ridendo mentre si siede a fianco a me.”
“ oh mio dio...non mi dire che avete parlato...”
“ Aahahh si....adesso capisco da chi hai ripreso ahahah “
“ Ma quanto sei scemo !”
“ Ho detto anche a mia madre che sta per diventare nonna...Janet è al settimo cielo ha già detto che deciderà lei il nome...”
“ Ma no sono io la mamma decido io..”
“ Se è per questo io sono il padre quindi la decisione spetterebbe a me...”
“ Immagino che nella tua decisione scaricherai tutta la tua megalomania !ahahah”
“ Simpaticona...comunque si, se è maschio una cosa molto regale....tipo...Prince Michael Joe Jackson!” dice agitando una mano a mo di inchino.
“ Che cosa ??! Amore non è mica un futuro successore al trono, vogliamo già farlo vergognare per il nome?”
“ A me piace...se è una femmina...Susie Anna Katherine Jackson !”
“ Perchè il nome di tua madre?”
“ Perchè quello della tua è brutto...”
“ Ingrato...” sento la sua risata fragorosa riempirmi di gioia mentre va verso la finestra. Decido di non riaprire l'argomento di questa mattina...ma la cosa aleggiava nell'aria.
“ Amore hai dei fan anche tu lo sai?”
“ Non ci credo...” dico svegliandomi dai pensieri.
“ E' si...c'è una cartellone per te con le tutte le tue foto c'è scritto “ Anna ti amiamo!”
“ Ma davvero?” dico incredula.
“ Si...è proprio li giù lo reggono una ragazzo e una ragazza...ti va di affacciarti insieme a me ?” si gira verso di me radioso. Senza neanche pensarci mi levo di scatto e coperte e vado vicino alla finestra con lui.
La apre mentre si sente un boato di urla che appena si spalanca la finestra quasi fanno tremare i vetri...Michael mette una mano fuori e si copre il viso con l'altra mentre fuori è il panico...incerta e impreparata alzo impaurita la mano e inizio a salutare anche io non facendomi vedere in volto...a quel punto è il caos più totale...Michael mi sorride mentre piano piano ci affacciamo per riuscire a vedere tutte le persone che c'erano sotto l'ospedale.
I flash iniziano a scattare all'impazzata mentre ridendo continuiamo a salutare quella fiumana di gente che si era accalcata li in poche ore. Sono percorsa da brividi di adrenalina solamente sentendo le voci e le urla dei fan mentre in coro urlano il mio nome. Mi metto le mani davanti al viso, sono imbarazzatissima...Michael mi vede e inaspettatamente mi abbraccia facendomi nascondere nel suo petto...inutile dire che quella scena ha scatenato urla disumane e applausi scroscianti. Salutiamo un ultima volta e chiudiamo la finestra mentre rimango ancora attaccata al suo braccio.
“ Sono stupendi, non è vero ? Hai sentito quanto amore riescono a trasmettere! Fantastico!” gli si illuminano gli occhi.
Lo abbraccio forte.
“ Ho fatto portare un po di film...così passiamo la serata insieme..”
“ Voglio tornare in albergo Mike..” brontolo.
“ Se potessi ti ci porterei subito, ma i medici hanno detto che devi passare una notte in osservazione...”
“ Uffa...” ritorno nel letto.
“ Aspetta che mi metto il pigiama..” lo vedo andare in bagno.
Dopo pochi minuti eccolo pronto per la notte...noto un particolare sbucare sopra i pantaloni del pigiama.
“ Mike ! Non mi dire che ti sei messo le mutande con paperino !”
“ Si !” se la ride mentre prende il telecomando.
“ Ma hanno gli anni di cristo quelle cose, ti ho conosciuto che le portavi..”
“ Lo so ma a me piacciono...sono anche bucate sopra una chiappa ! Ahahaahah”
“ Ma puoi dormire qui? Non possiamo mica fare come ci pare...”
“ Ancora che ti fai questi problemi ? Posso anche comprarmi l'ospedale se voglio, certo che posso dormire qui!...non entrerà nessuno ci sono due guardie fuori la porta e altre due fuori il corridoio per tutta la notte, ho dato l'ordine di non entrare per nessun motivo...posso anche fare un falò con i materassi se ti fa felice.”
Ecco che doveva sempre sottolineare la sua megalomania.
“ Ah già...ogni tanto dimentico che sei Mr. Michael Jackson...”
“ E tu sei la signora Jackson, ogni tuo desiderio è un ordine, ricordalo piccola...” si stende vicino a me mettendosi sotto le coperte.
Guardiamo per la trecentocinquantesima volta “Mamma ho perso l'aereo” era uscito due anni fa e conoscevo Macaulay Culkin, il bimbo protagonista, da un anno...passava molto tempo con me e Michael...molto spesso lo portavo a giocare o ci facevamo lunghissime passeggiate chiacchierando di tutto quando Michael era alle prove o fuori per lavoro.
Ora stava per uscire il seguito del film ed era occupato con le riprese, ha appena 11 anni e mezzo ma quando parlavi con lui sembrava di avere a che fare con un ragazzo giĂ  maturo per la sua tenera etĂ . Adorava Michael, per lui era un padre, un fratello, un amico...tutto, delle volte passavamo intere giornate tutte e tre sdraiati sul letto a guardare film...dormiva con noi.
Ammetto che le prime volte mi sono sentita un po a disagio quando me lo sono ritrovata sotto le coperte pronto per dormire in mezzo a noi, dato che non era nostro figlio ma piano piano non ci feci neanche più caso. Neverland era sempre costantemente piena di bambini che potevano fare ciò che volevano quando erano li, anche infilarsi nel letto e dormire insieme a noi, delle volte Michael dormiva per terra o eravamo circondati da 5 6 bambini accoccolati vicino a noi... rimanevo stupida ogni volta che li vedevo rimanere aggrappati per tutto il giorno a Mike, delle volte non aveva neanche il tempo di andare al bagno da solo...non lo mollavano un attimo e per me era così piacevole vederlo felice stare a contatto con quelle piccole creature che lo rimettevano in vita.
Molti pensano che Michael sia infantile o un bambino non cresciuto, in realtà non è così...è un uomo...un uomo che ha un dono...non si è dimenticato che a volte bisogna ritornare ad essere bambini per prendere la vita meno seriamente e imparare a godere delle piccole cose di essa.
La stampa diceva che vivevamo in maniera stramba, che eravamo strani perchè chiamavamo “amici” ragazzini di appena 10 11 anni o perchè la mattina c'era Bubbles (una scimmia) che faceva colazione insieme a noi...io stessa venni guardata male quando andavo in giro con Mac come se fosse un mio amico di vecchia data...la realtà è che se uno riesce a guardare il mondo con gli occhi di un bambino forse si accorgerebbe che non c'è nulla di male a fare tutto ciò, dovremmo imparare molto da loro...e questo me lo ha insegnato Michael.

Ecco i titoli di coda, lo vedo alzarsi per andare a togliere la cassetta. Rimane a guardarmi con quell'aria furbetta che conoscevo fin troppo bene...aveva sicuramente in mente qualcosa...
“ Ti ricordi quella sera che siamo scappati dall'hotel a Mosca e siamo stati tutta la notte in giro senza sapere dove andare?” chiede.
“ Come posso lontanamente dimenticarlo? Stavo per avere le coliche renali dalle risate ! Ahahahaha Te che ti sei preso la diarrea e non riuscivamo a trovare un bagno ahahahahahahah!” ricordo divertita una delle notti più folli della mia vita che avevo passato insieme a lui.
Si piega in due dalle risate ricordando quel piccolo inconveniente che ormai sapevano tutti i nostri amici piĂą stretti e ce lo facevano raccontare ogni volta che eravamo a cena tutti insieme.
Viene verso di me, mi bacia, mentre sorride stupendo in volto...
“ Scappiamo?” lo dice sottovoce con la luce accesa negli occhi , la stessa che hanno i bambini quando devono fare una marachella.
Sapevo che era serio, ero abituata a questo genere di proposte...guardo l'ora, è mezzanotte e mezza...lo guardo negli occhi...
“ Dobbiamo inventarci qualcosa per uscire, un piano...” sorride a 32 denti, aveva capito che per me era un si.
“ C'è un altra porta che si collega nel bagno, l'ho vista prima...mi era venuta voglia di scappare ma era ancora giorno...subito dopo c'è la stanza comunicante e poi il corridoio principale...”
Lo sposto da sopra di me per andarmi a preparare.
“ Questa volta voglio vestirmi da Eva Kant ! E tu da Diabolik...facciamo finta di essere in missione speciale.”
Lo vedo illuminarsi in volto mentre si tuffa su di me e mi travolge di baci.
“ Mmmh si ! Ecco perchè ti ho sposato ! Sei matta come me!” lo spingo via.
“ Vatti a preparare, ti voglio sexy come Diabolik !”
Il tempo di camuffarsi alla meglio, tutti e due vestiti di nero...si è messo un paio di baffi occhiali e un capello di feltro con tutti i capelli legati dentro..io avevo fatto una cipolla e avevo indossato uno di quei terribili zuccotti da neve naturalmente in tinta con i pantaloni e la maglietta a collo altro rigorosamente nera...non era una gran travestimento ma rendeva l'idea..più che altro serviva se qualcuno ci avesse disgraziatamente riconosciuto.
Riusciamo ad uscire dalla stanza senza dare nell'occhio...il corridoio è semi buio camminiamo mano nella mano mentre attraversiamo le stanze dove sentiamo la gente russare nel sonno, tratteniamo le risate mentre ci avviamo verso l'ascensore. Eccitati come due bimbi e con il cuore in gola ci stringiamo la mano, ecco che si aprono le porte...tiriamo un sospiro di sollievo nel vedere che non c'è nessuno..
Attimi di passione improvvisa in ascensore mentre scendiamo fino al piano 0 dove ci sarebbero dovuti stare i sotterranei.
Ecco infatti che appena si aprono le porte ci ritroviamo davanti alle autoambulanze parcheggiate, sentiamo la voce di qualcuno...piĂą in fretta possibile cerchiamo l'uscita ed ecco che dopo una salita siamo fuori...liberi...all'aria aperta.
Sorrido mentre respiro a pieni polmoni questi attimi di libertĂ  insieme all'uomo che amo.
Mi mette una mano intorno al collo mentre abbracciati iniziamo a camminare per chi sa quale strada di Vienna.
“ Ci conviene comprare una cartina...” dice sereno, in giro non c'è quasi nessuno e con questo buio sarebbe impossibile riconoscerci.
“ Vienna non è grande...hai portato in po di soldi?”
“ Certo...la lingua ci pensi tu no?”
“ Yesss...” sapevo parecchi lingue e il tedesco era una di quelle.
Cerchiamo di capire dove possa collocarsi la metropolitana piĂą vicina, vedo Michael eccitarsi al solo pensiero di prendere la metro...stavamo rischiando grosso, se ci avessero riconosciuto eravamo veramente nei guai, senza guardie del corpo sarebbe stato pericoloso.
Ecco che imbocchiamo le scale per l'underground di Vienna, noto l'espressione perplessa di alcuni pochi passanti nel vederci vestiti tutti e due di nero, mi reco piĂą calma possibile al centro informazioni rivolgendomi da un addormentato controllore. Gli chiedo gentilmente la cartina della cittĂ  e della linea metropolitana mentre guardo Michael aggirarsi come un turista in un museo d'arte per i tunnel della metro.
“ Sei sexy quando parli in tedesco, dovresti farlo quando facciamo l'amore.”
siamo accoccolati vicini seduti dentro il vagone semi vuoto.
Scendiamo nella via che viene descritta come il centro storico di Vienna dove ci sono numerosi negozi e caffè dove poter passare una serata.
Passeggiamo come due normali innamorati fermandoci a guardare le vetrine dei negozi chiusi mentre Michael mi racconta la storia di molti monumenti presenti a Vienna, rimango affascinata dalle sue spiegazioni così minuziose, dettagliate e appassionate di luoghi a me sconosciuti.
“ Sai di che ho voglia amore...?”
“ Dimmi piccola...”
“ Un pezzo di Sachertorte !”
“ Iniziamo già con le voglie a quanto vedo...” sorride mentre ci fermiamo sul marciapiede per guardarci negli occhi...
“ Ti amo Anna ! Ti amo !” mi stringo forte a lui per sentirlo ancora più mio. Le paure sembrano momentaneamente aver abbandonato la mia mente, pagherei per poter vivere così con lui sempre...come due persone normali.
Mi tremano le gambe al solo pensiero che ora non eravamo più solo in due ma in tre...se solo non fosse stato tutto così complicato se solo Michael non avesse quella doppia personalità egocentrica e megalomane ora sarei stata la donna più felice della terra...cerco di scacciare via le parole che mi aveva detto poche ore fa , non voglio rovinarmi la serata.
Cercando di dare meno nell'occhio possibile entriamo in uno dei pochi caffè aperti quella sera, il piccolo e accogliente locale e semi vuoto con le luci soffuse e l'atmosfera calda tipica delle caffetterie notturne...
Ci sistemiamo all'angoletto del locale dove seduti vicini sulle poltroncine attaccate al muro ci scambiamo tenere effusioni.
Arriva un bel pezzo di Sacher al cioccolato insieme ad un bollente cappuccino.

“ Apri la bocca...” facendo sfiorare le sue dita con le mie labbra mi mette un pezzo di torta in bocca che mi si scioglie letteralmente sulla lingua.
Faccio lo stesso con lui mentre eccitata sempre di piĂą dalla situazione alquanto bollente faccio scivolare un dito dentro la sua bocca...inizia a succiarlo facendo passare la sua lingua intorno ad esso...la sua mano mi afferra per un fianco facendomi avvicinare sempre di piĂą vicino a lui, sento il suo respiro sul volto mentre leggo l'eccitazione nei suoi occhi.
Ci baciamo mentre le nostre lingue si cercano vogliose , mischiando il nostro sapore a quello della cioccolata...voglio fare l'amore con lui...voglio sentirlo mio...
si stacca a difficoltĂ  da me mentre sente che la situazione sta degenerando, di certo non potevamo fare l'amore in una caffetteria.
“ T-torniamo in...hotel...” dico a fatica mentre le sua lingua percorre il mio collo.
Si alza di scatto mentre mi aiuta ad alzarmi, lascia il conto con la mancia sul tavolo e senza una spiegazione mi trascina fuori dal locale.
“ Dove vuoi andare?”
Non dice niente, vedo ancora l'eccitazione albergare nei suoi occhi...dopo quasi un quarto d'ora ecco che sembra trovare quello che cercava...si ferma davanti a una specie di motel a una stella che dava su un parco abbandonato.
Entriamo, prenotiamo una stanza per tutta la notte.
Una volta entrati nel claustrofobico ascensore iniziamo a spogliarci non smettendo di baciarci mentre a fatica riusciamo a trovare la stanza...gira la chiave e non staccandosi dalle mie labbra se la chiude dietro con un piede...sono giĂ  in reggiseno mentre gli levo i pantaloni e la camicia.
Mi fa girare, inizia a toccare i miei seni mentre spinge la sua virilitĂ  contro il mio fondo schiena...mi giro e mi aggrappo al suo collo mentre mi prende in braccio e mia fa stendere sul letto...mi leva i pantaloni lanciandoli non so dove nella stanza .
Si stende sopra di me, tocca il mio sesso con le dita facendomi gemere di piacere
stringo forte il suo tra le mani mentre ansima...mi lecca il seno girando con la sua lingua sul mio capezzolo...sono percorsa da continui spasmi e brividi di piacere sotto i suoi tocchi...lo vedo inumidirsi il dito con la saliva per poi iniziare a toccarmi...mi afferra per le gambe e vedo la sua bocca avvicinarsi pericolosamente vicino al mio interno coscia che bacia con passione...si abbassa sopra il mio sesso con la bocca iniziandolo a leccare...era la prima volta che faceva una cosa del genere...non resisto e dopo pochi minuti raggiungo l'orgasmo...rinizia di nuovo a toccarmi tutta non ancora sazio e ancora piĂą eccitato per avermi donato piacere.
Mi fa stendere sopra di lui, maliziosa faccio sfregare il suo sesso con il mio mentre piano penetra dentro di me.
Mi muovo sopra di lui che asseconda i miei movimenti tenendomi con le sue grandi mani sui fianchi...
Facciamo l'amore fino a che esausti e appagati non ci addormentiamo l'uno tra le braccia dell'altro.





Tutto per voi. Spero che sia di vostro gradimento...un bacione grande e grazie della vostra assiduitĂ  nel commentare la mia storia.
Non avrebbe senso continuarla se nessuno la leggesse, come diceva lo stesso Mike “ Non ha senso creare musica che la gente non ascolti”

Voglio “dedicare” il capitolo a Marco Simoncelli che oggi ci ha lasciato a soli 24 anni. Seguo da anni, insieme a mio padre, la motoGP, una mia grande passione e posso assicurare che era davvero un ragazzo dolcissimo e simpaticissimo oltre che un grande campione.
Riposa in pace Marco. !


Michela.
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