La famiglia di MJ: dentro il loro disperato tentativo di cacciare gli esecutori dell'Estate (Vanity Fair e altri articoli dal libro "Untouchable")

Ultimo Aggiornamento: 10/03/2013 16:39
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13/11/2012 08:03
 
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A quanto pare il sig. Sullivan non si è preso nemmeno la briga di leggere l'autopsia di MJ, dato che nel suo libro mette anche in dubbio la vitiligine, e ieri sera su "Nightline" della ABC a precisa domanda se pensa che MJ abbia mai molestato un bambino ha risposto che la sua conclusione è che lui non pensa che l'abbia fatto, che vorrebbe dire con certezza di no, ma non può perché ci sono molti dubbi e deve accettare di vivere con questi dubbi, anzi tutte le persone oneste devono imparare a vivere con questi dubbi. Se qualcuno avesse intenzione di spendere gli oltre 20 euro che costa questo "libro" legga prima la recensione del New York Times, che sicuramente non lo definisce l'unica biografia circostanziata e attendibile come Repubblica. Quanto a spostare il topic in news io personalmente non sono d'accordo, anche i topic sul libro di Halperin ad esempio sono in Gossip, ma se la direzione decide altrimenti sposti pure [SM=g27822]




Era l'artista consumato, lo showman assoluto. Il creatore dell'album più venduto di tutti i tempi, che tre decenni fa ha sfondato le barriere razziali nelle classifiche musicali, ha inaugurato l'era del video musicale e rimodellato il paesaggio della musica pop. Un uomo che danzava e cantava e ha preso soul, funk, R & B, rock e disco e li ha trasformati in un suono tipicamente suo, così perfettamente come ha attinto dal lavoro di James Brown, Jackie Wilson e Fred Astaire per creare una danza ultraterrena mai vista prima su questo pianeta. Un intrattenitore che avrebbe lasciato il segno nell'immaginazione di diverse generazioni di fan e dato forma al lavoro di artisti da Justin Timberlake a Beyoncé ad Usher.

In quei giorni, prima dell'avvento della cultura di Internet e della centrifuga ridicolmente accelerata della fama, lui era l'avatar dell'era della celebrità, allo stesso tempo timido e autodistruttivo a seconda della conoscenza. Negli anni successivi la sua vita privata - accuse di pedofilia, un vortice di azioni legali, problemi finanziari, dipendenza dai farmici e comportamento eccentrico - hanno finito per mettere in ombra la sua musica. La sua morte indotta dai farmaci all'età di 50 anni nel 2009 si sarebbe trasformata in uno spettacolo mondiale di dolore, speculazioni e manovre disdicevoli per il denaro e la posizione tra i membri della famiglia e degli avvocati.

Michael Jackson - alias il "Re del Pop", "The Gloved One", "il conte di Whirl" o semplicemente "MJ" - è già stato oggetto di chilometri di copertura: articoli di riviste e giornali, documentari, interminabili discussioni su internet e reportage televisivi. Secondo il noioso nuovo libro su Jackson di Randall Sullivan, "Untouchable", i telegiornali serali di ABC, CBS e NBC "hanno dedicato più di un terzo della loro copertura televisiva per una settimana intera a Michael Jackson" dopo la sua morte.

Il signor Sullivan, che è stato redattore di Rolling Stone per più di 20 anni, fa un lavoro adeguato di cronaca della fama esagerata di Jackson. Egli trasmette la follia dei tabloid che orbita intorno alla popstar per diversi decenni, e la grandiosità delle sue successive auto-presentazioni. (Una cifra stimata in 30 milioni di dollari è stata spesa per la campagna pubblicitaria per l'album di Jackson "HIStory", e comprendeva nove statue di 30 metri di altezza, una delle quali fu fatta galleggiare lungo il Tamigi a Londra.) Questi racconti, però, saranno molto familiari persino per un lettore casuale delle notizie su Jackson, e troppo spesso, questo volume dà l'impressione di essere costruito con materiali riciclati.

Molto è già stato scritto sui guai fiscali di Jackson (a seguito di spese folli eccessivamente dispendiose, contorti rapporti finanziari e fatturato dei dischi in declino) e sulle manovre spudorate di familiari e soci in affari sul suo patrimonio (che, nonostante i suoi enormi debiti, è aumentato di valore dato che la sua morte ha portato a un aumento delle vendite di merchandise di Jackson). Eppure il signor Sullivan dedica una parte enorme e deprimente di questo libro confuso e poco convincente a questi argomenti - in gran parte, a quanto pare, perché due fonti anonime avevano molto da dire.

Allo stesso tempo, il signor Sullivan non fa alcuno sforzo serio in queste pagine per comunicare o valutare l'arte che principalmente ha spinto Jackson ai vertici della musica pop. Egli fornisce solo il racconto più superficiale dell'apprendistato musicale del performer - come artista Motown e come membro dei Jackson 5 - e getta poca nuova luce sulla sua scoperta della propria voce come artista, il rapporto tra la sua musica e la sua vita , o l'evoluzione di singoli brani e album.

Per quanto riguarda l'infamia rimasta collegata a Jackson da quando ha chiuso con un accordo una causa per molestie su minori del 1993 per circa 20 milioni di dollari, il signor Sullivan dice di aver detto alla madre di Jackson che lui - il signor Sullivan - "non credeva che Michael fosse un molestatore di bambini".

Anche se il signor Sullivan riconosce che il resoconto dettagliato che il ragazzo dette agli investigatori della polizia nel 1993 su come un rapporto sessuale si era sviluppato tra lui e Jackson è "innegabilmente inquietante", promuove una teoria che il cantante potesse essere stato "pre-sessuale. "

"Di tutte le risposte che si potrebbero offrire sulla questione centrale in sospeso sulla memoria di Michael Jackson," afferma il signor Sullivan, "quella più sostenuta da elementi di prova è che lui sia morto a 50 anni vergine, senza aver avuto rapporti sessuali con un uomo, donna o bambino, in uno speciale stato di solitudine che era una gran parte di ciò che lo ha reso unico come artista e così infelice come essere umano".

Il signor Sullivan, tuttavia, non presenta alcun elemento di prova convincente per quanto riguarda questa affermazione. In più lui si appoggia fortemente, in questo libro, alla sua fonte "estremamente utile" Tom Mesereau, l'avvocato che nel 2005 ha contribuito al proscioglimento di Jackson da tutte le accuse in un altro caso di molestie. È indicativo che il signor Sullivan termini l'ultimo capitolo di questo libro con il suggerimento che si potrebbe anche concedere a Jackson "il desiderio che non stia dormendo da solo stanotte."

Nonostante tale simpatia per la sua materia, il signor Sullivan non riesce a darci alcuna nuova visione nell'enigmatica personalità di Jackson o il suo crescente ritiro in un mondo fantastico di sua creazione. Invece il signor Sullivan ribadisce proprio il genere di osservazioni fatte innumerevoli volte. Egli ci dice che Jackson era stato emotivamente ferito da ragazzo da aggressioni verbali e fisiche del padre brutale; che come bambino prodigio era stato privato di un'infanzia normale; che era spaventato dal comportamento delle groupies che accerchiavano i suoi fratelli maggiori; e che le sue prime lezioni alla Motown sulle pubbliche relazioni si trasformarono sempre di più negli anni successivi, nella convinzione che "non esisteva una cosa come la cattiva pubblicità."

Andando avanti e indietro dai primi periodi di Jackson al periodo successivo al processo del 2005, il signor Sullivan passa troppo tempo a fare la cronaca degli ultimi deprimenti anni della pop star: i suoi viaggi inquieti verso il Bahrain e l'Irlanda, la sua crescente dipendenza dai medicinali, la spirale verso il basso delle sue finanze e la sua decisione riluttante di intraprendere un tour di ritorno da 50 show.

Jackson stava provando per quel tour al momento della sua morte, nel giugno 2009, e le riprese delle prove sono state rapidamente montate insieme in un documentario ("This Is It") pubblicato alcuni mesi dopo.

Il signor Sullivan cita insiders che dicono che i concerti non solo avrebbero contribuito a stabilizzare le finanze di Jackson, ma anche, nelle parole di Kenny Ortega - che ha collaborato con Jackson nello show - gli avrebbero ridato la "sua dignità di artista". E Jackson emerge dal filmato delle prove di "This Is It" non come un tossicodipendente fragile, ma come un perfezionista, in pieno controllo della sua visione e concentrato su tutto, dal tono dello show al fraseggio e al ritmo della musica.

I concerti mai realizzati dovevano essere produzioni spettacolari multimediali - con i video 3-D,-numeri con ballerini tipo Broadway, effetti simili a ologrammi e un'elaborata sequenza "salviamo la terra" - ma è Jackson da solo sul palco che controlla l'attenzione di tutti. Conserva la sua energia, non fa "Billie Jean" completa - la sequenza è solo l'ombra del suo spettacolo abbagliante e ormai leggendario allo special televisivo "Motown 25" di quasi tre decenni fa - ma ricorda agli altri ballerini e allo staff (e agli spettatori del film) la magia che poteva ancora creare come artista.

I fan del talento di Jackson (e anche quei lettori curiosi del fenomeno da palcoscenico che era una volta) sarebbe meglio che guardassero quel documentario - o clip di YouTube dello spettacolo Motown - piuttosto che leggere questo libro ampolloso e completamente superfluo.

www.nytimes.com/2012/11/13/books/untouchable-michael-jacksons-life-by-randall-sulli...

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