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Sogno o son Desto? Rating: verde

Ultimo Aggiornamento: 30/04/2013 14:45
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30/08/2012 16:37
 
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Uscii un’attimo dalle stalle e vidi che la limousine non c’era più. Cercai in tutto il maneggio, ma di Michael  e di Soraya neanche l’ombra. Arrivò Emanuela e mi chiese se volevo un passaggio fino a casa. Accettai e salimmo in macchina.

CAPITOLO 17
Nel frattempo in limousine, Soraya:
Ero li, seduta nella limousine. Pensavo a Andy, cosa avrà pensato di me? Certo, avrà pensato che sono una bastarda e vigliacca traditrice. Ma quel bacio fu stupendo… dove sarà adesso? Magari aveva provato a tornare a piedi e quel Tom gli aveva fatto qualcosa. Solo a questo pensiero mi vennero i crampi allo stomaco. Scacciai questi pensieri e guardai Michael che era di fronte a me seduto. Aveva l’aria imbronciata e incazzata. Poi quando si accorse che lo stavo fissando il suo sguardo si addolcì. Venne a sedersi vicino a me. Mi mise un braccio intorno alle spalle. E mi si avvicinò. Io mi scostai bruscamente. Non avevo voglia. Ero arrabbiata.

-Oh! Insomma cos’hai Soraya?!-

-Io niente, non ho semplicemente voglia!-

-Voi donne!- in quel momento non riuscivo più a trattenermi e scoppiai.

-Come scusa?!-

-Voi donne!-

-Noi donne?! Sei tu che non sai accettare un no da una donna!!-

-Senti ragazzina non alzare il tono con me!-

-ragazzina?! Prima quando mi stavi baciando non ero una ragazzina!?-

-Non rompere!- mi urlò in faccia lui. Allora mi allontanai dalla parte opposta del sedile.

Michael:

Ero incazzato nero con Andy! Mi piaceva Soraya, e lei è arrivata interrompendo quel momento! E adesso per colpa sua avevo litigato con lei! La guardavo di sottecchi, ad un tratto mi accorsi che aveva gli occhi lucidi. Forse non avevo visto bene dato che aveva i capelli davanti agli occhi, ma scorsi una lacrima che le solcava il viso. Tentai di gattonare verso di lei quando gli fui così vicino da sentire il suo cuore battere appoggiò la sua mano sul mio petto e mi disse:
-Michael… ti prego non adesso… scusa…- controvoglia mi allontanai, ma infondo era una ragazza e io, avendo visto maltrattare le donne la rispettavo. La continuavo a guardare, era bellissima, con quei capelli color miele scuro, e quella pelle bianca. Quando mi passò l’arrabbiatura decisi di chiedergli scusa. Mi riavvicinai a lei, teneva sempre la testa bassa, gliela alzai e la guardai negli occhi:

-Ehi… scusa, ero arrabbiato, non volevo ferirti…-

-Uhm…- sospirò –Va bene…- e ci abbracciammo, le diedi un bacio sulla testa e poi mi venne in mente una cosa… ANDY!! Ero così arrabbiato che mi ero dimenticato che l’avevo lasciata sul divano con lo sguardo perso. Magari era svenuta! Oppure qualcuno gli aveva fatto qualcosa di raccapricciante! Allora decisi, appena arrivammo a casa io avrei preso la macchina e sarei andato di persona a cercarla! Arrivammo e feci scendere Soraya dall’auto, la riaccompagnai a casa. Andammo fino alla sua stanza.

Andy:

Ero ancora in macchina con Emanuela, il viaggio fu abbastanza silenzioso, ad un certo punto mi chiese:

-Come mai sei triste?-

-Questioni di amore…- divagai io, non potevo mica dire di avere una cotta per Michael Jackson!

-Ohhh… ok.- disse lei tranquillamente. Ed era questo che mi piaceva di lei! Era semplice, e non si intrometteva negli affari altrui, e per mia fortuna non chiese i dettagli.

-Dove ti lascio?- non sapevo se dirgli di portarmi a casa di Michael o a casa mia. Non avevo voglia di vederlo allora mi accompagnò a casa mia. Ero ancora triste e credo che lo rimarrò per un bel po’. La salutai e ringraziai. Entrai in casa, non c’era nessuno. Ah! È vero erano andati in vacanza. Meglio, sarei potuta restare tranquilla a piangermi addosso. Erano le 21.45 ormai. Decisi di mettermi in pigiama. Mi stravaccai sul divano, avevo preso dalla cucina un barattolo di gelato al cioccolato. Quando sono depressa lo mangio sempre. Mi addormentai ancora con le lacrime sul viso. Mi risvegliai l’indomani con Michael inginocchiato di fianco al divano dove dormivo. Restai sdraiata e lo guardavo. Anche lui mi guardava. Sempre inginocchiato mi prese la mano. E me la accarezzò. Poi gli passai una mano fra i riccioli corvini. Erano così belli. Subito dopo mi rattristai.

-Michael perché mi hai detto quelle cose?- dissi, mentre una lacrima traditrice mi solcò il volto. Lui si prese la faccia fra le mani e bisbigliò:

-Oh, Andy non farmici pensare…- iniziai a singhiozzare

-Tu...tu mi hai offeso nel profondo…- gli presi una mano e la appoggiai al mio petto –nel profondo del cuore…-

scusate, lo so che è corto ma non vedevo l'ora di postarlo [SM=x47981]

[Modificato da BloodOnTheDanceFloor12898 02/09/2012 13:04]


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