E chi lo avrebbe mai detto... (in corso). Rating: rosso

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(StreetWalker )
00domenica 23 ottobre 2011 14:55
Dolcissimo quando si stuzzicano sulla questione del nome da dare al bambino o bambina. Speriamo che non ci siano più persone che si metteranno di mezzo per rovinare la loro vita. Molto hot quando fanno l'amore. Aspetterò il prossimo. Riposa in pace Marco avevi la mia età
BEAT IT 81
00domenica 23 ottobre 2011 16:45
Micky il capitolo e' bellissimo, certo che Anna e' proprio innamoratissima di Michael e sono felice xe's forse forse Michael si e' dato una svegliata, una regolata nn so, ma una svegliata sembrerebbe di si'......... Il loro Amore e' davvero grande grande, quasi si sente e sono così belli nella loro follia amorosa, la fuga dall'ospedale e Mike che si aggira x la metro' e' troppo buffo :-))))........ Mi ha fatto morire dal ridere il discorso della scelta del nome del piccolo, Michael e' troppo megalomane :-D .......... La parte finale e' davvero super hot e travolgente.......grande Micky!!!!!!!!! La dedica finale la condivido in pieno....... Ciao Sic!!!
Foxy1975
00martedì 25 ottobre 2011 17:00
Bel capitolo Michela..denso di emozioni..mi piaci perché sei spontanea, e si legge nella tua ff..sono dolcissimi e innamoratissimi, e così deve essere..arriva un bimbo!
Brava Michela..brava!
Foxy
lisanicole
00mercoledì 26 ottobre 2011 17:33
Ma quanto è bella questa FF??
ODDIO me la sono divorata ...sappi che da ora hai una nuova lettrice ....brava aspetto il prossimo .....un bacio
Michela Jackson 95
00giovedì 27 ottobre 2011 21:55
Capitolo 26






“ Signora...è permesso?”
“ Si Mary...entra pure...”
“ Volevo avvisarla che il bagno è pronto...”
“ Grazie...arrivo subito.”

Sbuffo intenta a cercare qualcosa da mettermi, ma tanto a che serve?...devo stare barricata in casa!
Eravamo tornati a Neverland da una settimana..dopo l'ennesima litigata per via del bacio, agli Mtv Video Music Awards, che ora era in prima pagina su tutti i settimanali ...Michael aveva fatto “baracca e baracconi” e se ne era andato. Aveva messo la scusa del tour ed era partito prima, era in Germania, sarebbe rimasto li per una settimana dove aveva 4 tappe...ed io come al solito ero di nuovo sola .
Avevo un equipe di infermieri pronti a sorvegliarmi notte e giorno i quali sarebbero stati a Neverland per tutta la durata della gravidanza e si sarebbero spostati con me ogni qual volta avessi dovuto raggiungere Michael in tour... senza parlare del servizio di sicurezza che mi gira intorno!...Michael aveva davvero esagerato...
Mi muovo con a seguito 4 guardie del copro più un nuovo autista e due infermieri, che praticamente mi seguono anche in bagno..avevo provato a dirgli che non c'era bisogno che avessi tutta questa gente anche in casa..aspettavo un bambino, non ero in fin di vita...ma non mi aveva neanche ascoltato. In sua assenza diceva, “nulla sarebbe dovuto andare storto”.

Non mi andava di restare a Neverland.... sola poi non aveva senso...
Non c'erano neanche i bambini che venivano a giocare con i quali magari potevo scambiare qualche parola, divertirmi un po...
Voglio andare da qualche parte...non mi va di eseguire i suoi ordini come se fossi una sua dipendente !
Non lo sentivo da 3 giorni...chiamava di notte per sapere se tutto procedeva bene...ma non chiamava me...chiamava gli infermieri.
Non riuscirò mai a capire per quale motivo ogni tanto gli prende la sindrome del moccioso e ti tiene il muso anche per una settimana di fila...avevamo solamente litigato perchè io quella pagliacciata davanti a tutti non lo volevo fare, ma come sempre mi sono fatta convincere...tornati da Vienna andavamo d'amore e d'accordo e io in quei momenti direi di si a tutto, poi mi pento per quello che faccio, ci ripenso e glielo rinfaccio...lui non lo sopporta, inizia a dire che ora che è impegnato con il tour non può pensare da altro e le litigate lo fanno solo distrarre del suo obbiettivo principale.. ecc ecc.
Insomma le solite cose...
Decisa prendo un bel completo di Valentino bianco...era uno dei miei preferiti.
Adesso che ero nell'occhio del ciclone con la stampa dovevo essere più attenta agli abbinamenti e ai vestiti che sceglievo... fino ad adesso mi riusciva abbastanza bene dato che ero stata inserita, con mia grande sorpresa, nella classifica delle donne meglio vestite del 1991, lo scorso anno.
Ricevevo non so quante chiamate per rilasciare un intervista anche solo per pochi minuti per cifre esorbitanti ! Strabuzzavo gli occhi incredula ogni volta che leggevo tutti quegli zeri solo per farmi qualche domanda sul mio matrimonio o su me...ma con Michael avevamo deciso di stare alla larga il più possibili dai salotti televisivi e questa era una delle poche cose su cui andavamo d'accordo entrambe.
Dopo un bagno rilassante inizio a prepararmi con cura...cerco di ricordarmi come riuscivo a fare l'eye liner prefetta sopra gli occhi, ai tempi del liceo ci mettevo 1 minuto di orologio e veniva perfetta..adesso mi truccavano gli altri e avevo perso un po la mano..vedo Bubbles entrare in bagno per lavarsi le mani nel bidè.
E' già...lo ha educato bene Michael...
Mi viene in contro per chiedermi l'asciugamano...ma come lo hanno vestito?
Sembra braccio di ferro povero piccolo ! Michael gli comprava delle magliette orrende .
Ecco che lancia l'asciugamano per terra apre la porta e se ne torna a giocare.
Metto il rossetto e mi guardo allo specchio...è vero, sembro un po austera come donna...cioè...da come mi concio sembro più grande della mia età...ho solo 29 anni ma mi sento già vecchia dentro...anche Michael prova le stessa cosa, tutti e due ci sentivamo già parecchio vissuti.
Lui avrebbe compiuto 34 anni tra 4 giorni...e come al solito non era a casa per poterlo festeggiare insieme...mah ! Contento lui contenti tutti.
Non sarei rimasta a Neverland da sola per un altra settimana...dovevo trovare un posto dove andare.
Chiamai a casa di Barry Gib ma lui e la sua famiglia erano in Europa e io non potevo spostarmi così lontano dall'America, Elton era in tour, non lo avevo preso neanche in considerazione, Lady Diana, non ci penso nemmeno...vedo già la faccia della Regina Elisabetta che mi squadra da capo a piedi.. come quando andai per una settimana a passare le vacanze nella residenza estiva della famiglia reale. Era un peccato però ! con Diana non ci siamo mai divertite così tanto come quella volta.... lontano dai mariti... facevamo lunghe passeggiate con con Willy e il piccolo Harry, che è una peste... la sera, delle volte, grazie alle guardie del corpo riuscivamo a sgattaiolare fuori dalla mura del castello e andavamo in giro a goderci un po di vita notturna come due giovani ragazze del liceo. Non riesco ad esprimere a parole il bene immenso che voglio a quella donna, le migliori risate i peggio pianti li ho fatti con lei. Sarà sempre nel mio cuore.
Mi guardo intorno cercando di trovare ispirazione...dove potevo andare?
A dire la verità adesso non mi manca per niente mio marito, i primi giorni è sempre così..poi inizio a sognarlo anche di notte...ora però voglio solo trovare un posto dove passare una settimana in compagnia senza struggermi di noia e solitudine.
Vabbè , ora non mie viene in mente nessuno...prendo la borsa e esco di casa.
“ John !” lo vedo correre verso di me.
“ Ti prego portami da qualche parte...” lo supplico, faccio un po la gatta morta con lui...so che ha un debole per me.
“ Certo, dimmi dove...avviso gli altri e faccio preparare la macchi...” arriva Mary ad interromperlo.
“ Scusatemi ! Msr. Jackson ! C'è la signora Diana Ross fuori dal cancello di Neverland..la faccio passare?”

Diana Ross? Che ci faceva qui ? Michael non mi aveva detto nulla...

“ Ehm...si si..falla entrare...vai John ormai è andata, ci vediamo dopo.” lo bacio sulla guancia mentre vado verso il viale, il più vicino possibile al cancello.
Ci sono i giardinieri che mi salutano e alcune golf car con i dipendenti del ranch che sfrecciano per i prati...appena mi vedono subito larghi sorrisi e eccitazione generale.
Era prevedibile... forse non lo sapete ma io molti dipendenti non sapevo neanche che esistessero, cioè loro praticamente lavoravano per due fantasmi...alcuni non avevano neanche mai visto Michael, eppure lavoravano a casa sua.
Vedo una cameriera delle camere degli ospiti abbassare lo sguardo e sorridere mentre frettolosamente quasi a non volermi disturbare o irritare passa sfrecciando a due metri di distanza da me correndo dentro casa.
Rimango interdetta...inizio a chiedermi se per caso puzzo...
Tutta questa..”paura” di parlare con i padroni di casa...mah...
Ecco che entra la macchina nera con i vetri oscurati nell'ampio viale.
Scende...occhiali scuri e un fantastico completo avana...ho sempre ammirato questo donna, aveva un modo di fare e un portamento che affascinava chiunque.
Se non dovessi odiarla, cercherei a tutti i costi di essere la sua migliore amica.
Mi saluta con la mano mentre insieme all'autista viene verso di me...
“ Ciao tesoro ! Come stai ?” bacio frettoloso e sorriso smagliante.
“ Tutto bene...” dico goffamente.
“ Ho saputo della splendida notizia!! Sono così felice per voi!” mi abbraccia calorosa, possibile che questa pare sempre uscita da un musical ? È sempre contenta sorridente.. mai una cosa fuori posto..due anni che la conosco e due anni che non l'ho mai vista incazzata per qualcosa! Beata lei.
“ E' si...dovrebbe nascere intorno i primi di maggio !” mi tocco la pancia.
Entriamo in casa parlando della mia gravidanza, ci accomodiamo nella sala mentre Mary ci porta qualcosa da mangiare e un coktel nuovo preparato dai cuochi.
“ Michael è a Berlino...tornerà tra una settimana...”
“ Si lo so...ho parlato con lui ieri sera, è molto entusiasta per il concerto e per il bambino naturalmente...”
“ beh si...” riesce a mettermi in soggezione non so perchè...sarà forse il fatto che mi sono sempre sentita in competizione con lei, in quanto credo che l'unica donna che Michael ha veramente amato sotto ogni punto di vista sia stata solo lei e sempre lo sarà.
“ Comunque...sono venuta qui per una cosa ben precisa...sapevo che non c'era Michael e ne ho approfittato..ho una proposta...”
“ Devo preoccuparmi?”
“ Aahahh...no tranquilla non è nulla di che...allora...considerando che ora sei una delle donne più famose al mondo e io e mio marito siamo estremamente legati a te avevo pensato..sempre se ti va ovviamente...se potessi partecipare anche tu ad un calendario che raccoglierà i fondi per la violenza contro le donne..”
“ Beh, la motivazione è buona e anche lo scopo mi sta molto a cuore...ma queste foto come dovrebbero essere?”
“ Ecco, è qui il punto...ti sto chiedendo se te la senti di posare per un calendario nuda...ovviamente non un nudo pornografico qualcosa di bello, nulla di volgare o esagerato.”
“ Immaginavo....” prendo un sorso del coktel.
“ Hai fatto bene a dirmelo senza la presenza di Michael !”
“ Aahaha lo sapevo...inoltre sei una bellissima giovane donna incinta e tutto ciò non farà altro che far venire voglia alle persone di comprare questo calendario per sposare un giusta causa...”
“ Che ti posso dire Diana....la cosa mi piace...è solo che...lo sai no? Devo sentire il parere di Michael...”
“ Ooh tesoro...è la tua vita ! È il tuo corpo, puoi farci ciò che vuoi...non stare a chiedere il permesso a lui sempre se puoi o meno fare una cosa...è tuo marito non il tuo padrone.”
La guardo un po storta...ma aveva ragione.
In fin dei conti ormai erano quasi due anni che non lavoravo, non facevo niente di niente e questo mi faceva sentire estremamente dipendente da Michael, se magari mi fossi smossa un pochino per poter fare qualcosa, in questo caso perorando anche una causa che mi stava veramente a cuore, in quanto io stessa in passato ero stata vittima di abusi sessuali, perchè non farlo?.
“ Posso pensarci un po su ?”
“ Ma certo, l'importante è che mi dai una risposta entro 2 settimane perchè poi iniziamo con la produzione del calendario e ci saranno varie giornate da dedicare agli scatti...”
Mi aveva abbastanza convinto...dopo essere rimaste a parlare ancora per un po la accompagno alla macchina e la saluto mentre la sua auto lascia il viale del ranch.
Questa idea del calendario mi allettava parecchio...non tanto perchè mi stuzzicava l'idea di spogliarmi...quanto perchè ero eccitata all'idea di fare qualcosa che mi occupasse la mente e il tempo, che quando non c'era Michael sembrava non passare mai.

Sono le 8 e mezza di sera...avevo cenato da una buona mezz'ora..
Ero sul divano con gli occhi rossi di pianto...non so perchè ma mentre ero sola dentro la sala da pranzo, seduta a qual tavolo enorme con il solo rumore delle mie forchette che tintinnavano nel piatto mi sono sentita improvvisamente di nuovo sola, abbandonata...ancora una volta la sua assenza mi opprimeva riuscendomi a togliere anche la voglia di mangiare. Ero scoppiata a piangere come una bambina...cercai di calmarmi...volevo sentirlo, avevo voglia di parlare con lui...erano tre giorni che non sentivo la sua voce e mi mancava...ma non avrei mai fatto il primo passo.
Avevo preparato la mia borsa mentre avevo deciso di andarmene per un po di giorni a New York, mi è sempre piaciuta quella città...purtroppo a mio seguito avevo tutta “la squadra” che ormai mi faceva compagnia...per fortuna una degli infermieri era donna così che non ero sempre l'unica femmina circondata da uno stuolo di uomini.
Avevo accettato la loro presenza a patto che se avesse chiamato Michael nessuno gli avrebbe detto dove mi trovavo.
Ecco infatti che mentre sono nella stanza dell'hotel per sistemare le cose , dopo quasi tre ore di viaggio in aereo, il telefono di Debbie, l'infermiera, squilla.
“ Signora...è suo marito !”
“ Rispondi...” dico un po agitata.
Sento che parla a mono sillabe
“ Si..certo....si, si signore...anche quello è ok....si....si....” la vedo un po nervosa.
“ Ehm...ecco, mi dispiace signore ma mi è stato detto che non glielo posso dire....
No signore... non posso...”
Gli tremano le mani, mi fa pena..non avrei dovuto metterla in questa situazione.
“ Ecco...vede...la signora adesso non è qui...e non può parlare...mi dispiace...”
gli faccio segno di attaccare mentre gentilmente lo saluta e chiude la telefonata.
“ Grazie Debbie..scusami se ti ho messo in questa situazione....”
“ Non si preoccupi...”
Mi sorride mentre continua ad aiutarmi a sistemare le cose...
“ Signora...” dice piano.
“ Dimmi...però ti prego Debbie chiamami Anna !”
“ Oh si...certo...Anna...beh...non vorrei entrare nel merito di queste cose ci mancherebbe altro...ma...ecco...tuo marito prima era molto agitato...”
“ Lo so...ma preferisco non parlargli per il momento...”

Restiamo a parlare per tutta la serata, mi racconta della sua vita, rimango affascinata dalla forza e dallo spirito di indipendenza che ha questa donna , non è bella..è un po robusta, capelli biondi e occhi azzurri come il cielo...
Aveva lavorato come infermiera presso lo studio del Dr.Klein, il dermatologo di Michael, e proprio li gli era stata data l'opportunità , attraverso DiLeo, di poter entrare a far parte dell'equipe medica che mi avrebbe seguito per i nove mesi di gestazione.
Parliamo della gravidanza e mi da molti buoni consigli su come poterla affrontare al meglio.
Sono contenta di averla conosciuta, almeno posso scambiare due parole liberamente da donna a donna.
Mi confessa di essere follemente innamorata di mio marito.
Mi destabilizza un po questa cosa, ma capisco che in realtà si tratta solo del rapporto fan star...mi dice che ascoltava i suoi dischi fin dall'epoca di Off The Wall e non se ne era perso uno.
Non so come, non so perchè ma improvvisamente senza neanche riflette un attimo gli faccio una domanda che mi ronzava in mente da troppo tempo.

“Ma... come funziona...ecco...si...quando una donna...vuole abortire?”
Rimane perplessa a guardarmi.
“Ecco...beh...credo che sei già a conoscenza che deve essere fatto prima dei tre mesi di gestazione..”
“ Si si...intendevo...che metodi si utilizzano...fa male?”
“Beh..per prima cosa bisogno distinguere, a seconda del periodo di gestazione in cui si effettua, se l'aborto è precoce o tardivo...l'aborto precoce sia ha prima della 12 settimana e viene utilizzata una tecnica di aspirazione che è il metodo più semplice e efficace per interrompere la gravidanza. La cosa dura all'incirca 10 minuti...la guarigione da uesto tipo di intervento è abbastanza rapida, eviti solamente di avre rapporti sessuali nelle settimane a seguire .
“ Controindicazioni?...”
“ ecco..localmente si possono avere lievi emorragie e lievi crampi per una settimana...”
“ L'aborto tardivo ?...”
“ Anna...non è una cosa molto...bella...ecco...non so se è il caso...”
“ No ti prego...dimmelo...”
“ Ok...beh...questo avviene durante la 13 o 15 settimana e si interviene con...con lo svuotamento dell'utero...tramite alcune pinze ad anelli. Dopo la 15a settimana viene generalmente considerato più sicuro l'aborto indotto, provocando contrazioni dell'utero in modo che il feto venga espulso come nei casi di aborto spontaneo. Le contrazioni vengono indotte tramite un'iniezione intramniotica di una soluzione salina o, più frequentemente, di un ormone di tipo prostaglandinico. Ciò può essere eseguito tramite iniezione diretta della soluzione nel liquido amniotico attraverso l'addome della donna o infondendola, attraverso la cervice, nello spazio tra sacco amniotico e parete uterina. Solitamente si ha l'espulsione del feto dopo circa 12 ore, nelle quali vengono somministrati analgesici alla paziente, la quale, dopo l'espulsione, rimane in ospedale 24-48 ore per controllare che non sorgano complicazioni...

Ascolto il tutto con molta attenzione mentre sento quasi dolori alla pancia e mi tremano le mani...non so perchè ho fatto questa domanda ma il pensiero di non avere questo bambino non se ne era andato e continuava ad aleggiare nella mia mente.
Debbie non dice nulla ma la vedo molto scossa dopo questa mia domanda , forse non dovevo essere così avventata a chiederla...dopo tutto la conoscevo da solo una settimana...ma avevo come una specie di sesto senso che mi diceva che con questa donna avrei avuto a che fare per parecchio tempo...







Allora ? L'avete riconosciuta la bionda infermiera con gli occhi celesti?
Non voglio allarmarvi, ma da qui in poi accadranno parecchie cose che forse non gradirete per lo sviluppo della storia. Diciamo che questo è stato un capitolo di..passaggio.
Grazie mille come sempre per i commenti e alle new entry che per la prima volta commentano la mia Ff, non sapete quanto mi rende felice il fatto che vi piaccia.
Un Besito tutto per voi !



Michela. [SM=g27828]





Foxy1975
00giovedì 27 ottobre 2011 23:10
Michela mi hai GELATO.
La fine é inquetante.Spero che Anna non voglia, non debba abortire per qualche motivo.
Solo una domanda, forse ho capito male..ma Anna fuma e beve cocktails in gravidanza?.MMM..no goood..
Comunque mi hai inchiodato.
Foxy
(StreetWalker )
00giovedì 27 ottobre 2011 23:32
Come Foxy sono rimasta senza parole per il comportamento di Michael e spero che Anna non abortisca. Aspetterò il prossimo
lisanicole
00venerdì 28 ottobre 2011 00:01
Ho dei bruttissimi presentimenti ...spero di sbagliarmi ....
troppa curiosita' per una donna che aspetta un figlio e che non gli dovrebbe neanche sfiorare l'anticamera del cervello la parola aborto per cui mi ora mi metti ansia!!!
Certo che il comportamento di Michael è come sempre indecifrabile ....3 giorni senza parlare con la donna che ami e che aspetta tuo figlio???Mahhhh.....vallo a capire...
complimenti sei bravissima aspetto il prossimo .....un bacio
Michela Jackson 95
00venerdì 28 ottobre 2011 22:44
Acuta osservazione Foxy...l'ho inserita apposta.
Non aggiungo altro se no svelo gli altri capitoli...xD
Foxy1975
00venerdì 28 ottobre 2011 23:16
..sei..malvagia...uuuaaahahahahahahhahahaha..
posta!
Foxy
Michela Jackson 95
00sabato 29 ottobre 2011 23:02
Capitolo 27






“ Spiegami per quale motivo devi farmi ogni volta diventare pazzo !!”
“ Ma che cosa stai dicendo ??! Sei tu quello che ha avuto il coraggio di sparire ancora una volta per 8 giorni senza degnarti di farmi una telefonata !”
“ Hai per caso problemi di memoria? Hai TU dato l'ordine agli infermieri di non dirmi ne dove ti trovavi ne cosa facevi...io chiamavo 2 volte al giorno, sono arrivato a minacciare le guardie di licenziarle se non mi avessero detto dove ti trovavi ! Cosa c'è ? volevi attirare la mia attenzione ? C'era bisogno di andare a New York e fare la ragazzina tenendomi nascosti i tuoi spostamenti ??!”
“ Perchè te ne sei andato prima ?”
“ Te lo avevo detto ! C'erano dei problemi con i tecnici sono dovuto partire un giorno prima per quello! non perchè ero arrabbiato !”
“ Non mi dire cazzate ! Avresti chiamato me per sentire come stavo non gli infermieri !”
“ Basta ! Basta ! Non ti sopporto più ! Mi rendi tutto difficile , io non posso stare a pensare a tutto , non ce la faccio...ho un tour che mi sta spossando sotto ogni punto di vista, dolori continui alla schiena e non riesco a dormire e ti ci metti anche tu !!!”
“ Ecco vedi...sono un problema per te! Cosa dovrei fare stare buona sola a Neverland, aspettare 9 mesi, mettere al mondo il bambino e essere in continua attesa della tua preziosa presenza??! Mi dispiace ma non sono disposta a farlo!!”
“ Cosa c'è che non va ?!! C'era una patto tra di noi ricordatelo !!” mi punta il dito contro fulminandomi con gli occhi.
“ Il matrimonio o un figlio non è un PATTO!! o un contratto da stipulare!!”
“ Mi avevi promesso che avremmo avuto dei figli !!! ME LO AVEVI PROMESSO!”
“ Si ! Te lo avevo promesso ….ma voglio delle certezze ! Te lo ripeterò fino al vomito!!”
“ Mi sto spaccando in 4 per esserti vicino, per non farti spostare. Il medico ha detto che devi rimanere ferma in un posto non puoi seguirmi in tour, se no per quanto mi riguarda avrei potuto benissimo portarti con me ovunque...ero anche più tranquillo per la tua salute se ti avevo sotto la mia osservazione ! Perchè non vuoi capirlo ??!”
“ Sono stufa di stare sola sono Stufa !” sento gli occhi riempirsi di lacrime ma non voglio piangere davanti a lui, non voglio che mi reputi una donna debole.
“ Anna smettila !!! No puoi chiedermi altro ! Non puoi farlo !! cosa dovrei fare ? Interrompere il tour?”
“ Perchè no??”
“ Mi prendi in giro ?!?”
“ Viene sempre prima il tuo lavoro ! Speravo che con il bambino potessi essere più presente ma a quanto pare non è così...mancano ancora due anni prima della fine del tour...io...io...non ce la faccio Michael...non ce la faccio più....”

Cado sul divano del suo studio a piangere...sono spossata , depressa...ero arrivata a farmi prescrivere dallo psichiatra che mi aveva in cura alcuni psicofarmaci per riuscire a curare questa depressione in cui ero caduta.
Michael era tornato da Berlino da poche ore, non ci vedevamo ne sentivamo da una settimana e l'unica cosa che siamo stati capaci di fare appena i nostri sguardi si sono incrociati è stata litigare.
Io volevo da lui delle cose che non sarebbe riuscito mai a darmi...
Molto probabilmente il nostro rapporto era arrivato al capolinea...per quanto litigavamo sempre, e questo significa che il dialogo c'era ancora sicuramente stavamo attraversando una periodo di profonda crisi coniugale che coincideva con la mia inaspettata gravidanza.
Sono arrivata a un punto di non ritorno, la sua assenza ogni volta mi opprimeva fino a provocarmi continue crisi di pianto e scatti si rabbia ingiustificati compresa una frenesia che mi portava a non riuscire a stare ferma in un posto sentendolo lontano da me.
Non credevo che sarei arrivata a questo punto, sapevo che sposandolo avrei rinunciato completamente alla mia vita ma non immaginavo che avrei davvero perso me stessa.
Per quanto io stessa mi rendessi conto che ero riuscita a trovare persone che mi volevano veramente bene e la mia casa era sempre piena di gente io mi sentivo sempre costantemente sola ed abbandonata...il che significava che non stavo sicuramente bene a livello psichico.
Lui non c'era mai...sarebbe dovuto ripartire a breve per la Svizzera poi Francia, Spagna,Portogallo e infine Romania.
Per quanto continuassi a ripetere a me stessa che mancava poco meno di due mesi alla fine della prima parte del tour non riuscivo a reggere la tensione che questa gravidanza mi aveva portato....avevo continuato a fumare di nascosto con l'intima speranza di avere un aborto naturale, ma mi rendevo conto che non potevo andare avanti così...non so se sarei riuscita a mettere al mondo suo figlio...non voglio essere attaccata per questo, ho paura di essere giudicata male, una donna poco forte, fragile e piena di insicurezze...io voglio solo qualcuno che mi stia vicino che mi aiuti a superare questo momento...da sola non ce la faccio.

Non mi degna neanche di uno sguardo, esce dallo studio sbattendo la porta, ho paura che se ne stia di nuovo andando.
Mi asciugo le lacrime mentre mi sistemo la vestaglia, erano tre giorni che ero buttata sul letto, da quando le guardie del copro di Michael erano venute a New York a portarmi quasi di forza a Neverland.... delle scene pietose, mi sono vergognata di me stessa ma non potevo fare altrimenti.
Scendo come un automa strisciando giù nel nella sala...dove vedo Michael seduto sul divano con una mano davanti al viso.
Lo guardo...vado verso di lui che non alza la testa...sono sicura che mi ha sentito arrivare, mi fermo in piedi davanti a lui con gli occhi ancora gonfi di pianto.

“ Forse non sono quella donna forte e dura che ti aspettavi...mi dispiace se ti ho deluso” lo sussurro appena.
“ Vai a dormire...è tardi...” non mi ha nemmeno ascoltato, un altro pungo allo stomaco...
Non mi interessa... piano piano, come una bimba che vuole solamente un abbraccio dal suo papà mi metto accovacciata sul divano distanziata da lui mentre mi cingo le ginocchia.
Si gira a guardarmi...gli sorrido triste....non dice una parola....mi aspetto un gesto, una carezza, un abbraccio....e invece...nulla.
“ Quando devi ripartire?” chiedo stanca.
“ Domani...”
“ Comunque, volevo chiederti scusa se non ti ho fatto gli auguri per il tuo compleanno...ti avevo comprato anche un cosa...”
“ Non fa niente...” lo vedo iniziare a masticare freneticamente una gomma.
“ Fa invece...per me queste cose sono importanti.”
“ Vado nello studio...cerca di dormire e mangiare qualcosa sei dimagrita troppo...Buonanotte.”
Si alza dal divano e lo vedo uscire dalla sala....
Con il vuoto nella mente senza neanche la forza di pensare me ne trono in camera da letto.
Adesso gli facevo anche schifo fisicamente...ero troppo “smagrita”...l'ombra di me stessa...non gli piacevo più...sono diventata un problema per lui...tempo fa non avrei reagito così, forse gli avrei dato anche uno schiaffo ma ora ero completamente persa nell'oblio dei pensieri più bui della mia mente.
Inizio anche a temere che sia innamorato di un altra donna nonostante fosse impossibile una sua altra relazione di qualsiasi tipo.
Non avevo il coraggio di fare nulla, mi aveva annientata.
Ero a letto da più di 3 ore.. al buio, abbracciata al cuscino bagnato di lacrime, guardavo le luci del luna park di Neverland in lontananza dalla finestra.
Sento la porta aprirsi piano...ancora una volta sentirlo vicino a me nella stessa stanza mi dava quel senso di quiete e serenità.
Erano quasi 10 giorni che non dormivamo insieme e sapere che lo avrei avuto a fianco per il resto della notte mi faceva sentire subito meglio.
Sento il suo respiro mentre si spoglia per mettersi il pigiama, improvvisamente si scatena il fuoco nel il mio ventre...volevo vedere il suo corpo nudo, odorare i suoi capelli,la sua pelle, toccargli il petto..sentirlo muovere dentro di me.
Alza piano le coperte e si sistema dentro il letto mentre continuo a far finta di dormire...si sistema su un fianco.... pianissimo inizia a cantare...
Non riesco a capire le parole appena sussurrate che escono dalla sua bocca...credo che prima abbia composto una canzone e ora aveva il ritmo che gli ronzava in testa...forse per questo prima se ne era improvvisamente andato nello studio.
Ancora una volta c'era qualcosa che veniva prima di me.
Sbuffo...mi sente e smette improvvisamente di canticchiare...non avrebbe dormito ...riusciva solo ad assopirsi quando non prendeva i farmaci.
Sento che si gira verso di me mentre trattengo il respiro, desidero ardentemente che mi tocchi...sfiori con le sue mani la mia pelle.
Ma ogni volta l'orgoglio di entrambe ci tarpava le ali e alzava un muro invarcabile.
Mi giro piano dall'altra parte, lo vedo con gli occhi aperti fissare il soffitto nella penombra della stanza...non dice nulla.
Mi alzo da letto sapendo che mi stava seguendo con lo sguardo ed esco dalla camera. Vado in cucina a farmi una camomilla e ritorno in stanza con la tazza bollente in mano, vado a posizionarmi davanti alla finestra per guardare fuori...di solito quando facevo così veniva sempre ad abbracciarmi da dietro ma ora dietro di me non c'era proprio nessuno...
Mi giro appena per poter scorgere la sua figura...lo sento respirare profondamente...stava dormendo....
Affianco al suo comodino il piccolo flacone con le pasticche dentro era aperto...
Aveva aspettato che non ci fossi per poterle prendere...
Sprofondo dritta all'inferno...qualcosa era cambiato, qualcosa questa volta si era rotto definitivamente tra di noi.
Poso la tazza sul comodino...mi rimetto a letto.
Guardo il suo viso rilassato sul cuscino...non resisto...gli accarezzo i capelli, il viso, la bocca...mi metto attaccata a lui mentre prendo la sua mano e la metto introno alla mia vita.
Piangendo prendo prendo sonno tra le sue braccia calde.



Gioco un po con le bolle di sapone nella vasca da bagno, Michael non lo avevo ancora visto...si era alzato prima di me e io ero andata subito a lavarmi, ne avevo bisogno per rilassarmi un po.
Esco dalla vasca e mi lego un mini asciugamano intorno al seno che mi compre fin poco sotto i glutei, mi metto la crema per il viso lego i capelli con un fermaglio e esco dal bagno in punta dei piedi dato che non avevo le ciabatte.
Mi lo ritrovo a davanti intento a rovistare nel sua cassetto della biancheria.
Si gira e rimane per un attimo fisso a guardarmi...
“ Buongiorno...” dico
“ Buongiorno....” torna a rovistare nel cassetto.
Vedo che con la coda dell'occhio guarda il mio corpo, in effetti ero semi nuda..se solo mi fossi piegata a raccogliere qualcosa si sarebbe visto tutto.
“Hai visto le mie ciabatte?” dico girando per la stanza tenendo stretto l'asciugamano sul seno che schiacciato quasi usciva fuori.
“ Mmh...no...” è distratto...continua a buttare occhiate indiscrete appena mi giro di spalle....dallo specchio vedo un bozzo nei suoi pantaloni....si era eccitato.
Cerca di rimanere concentrato su quello che era venuto a fare, mi giro di spalle vicino al letto mentre lascio cadere l'asciugamano sulle coperte rimanendo nuda di spalle a lui.
Sento il cuore iniziare a battere all'impazzata mentre mi infilo l'intimo piano.
Mi aspettavo una sua reazione...avevo voglia di fare l'amore con lui ma sento la porta chiudersi...era uscito dalla stanza.
Il sesso era l'unica cosa che aveva sempre funzionato tra noi...e adesso cominciava a scricchiolare anche quella...

Per tutta la giornata non lo vedo...si è rinchiuso nel suo studio...
ammetto di aver provato a origliare dalla porta o a cercare di vedere dallo spioncino cosa stava facendo ma non riuscii a vedere o capire nulla.

Sono davanti alla finestra di una delle tante stanza di Neverland...da sul viale principale dove c'è la macchina di Michael con tutti i bodyguards che stanno caricando le valige.
Lo vedo salire in macchina...ecco che ancora una volta parte...ancora una volta mi abbandona...ancora una volta lascia dentro di me quel vuoto soffocante compresa la consapevolezza che qualcosa non andava più....
Mi accarezzo il ventre mentre si delinea nella mia mento ciò che avevo intenzione di fare da parecchio tempo ormai...
Sento il telefono squillare...rispondo sovrappensiero
“ Si...”
“ Anna sono Debbie...come ti senti?”
“ Bene bene....ma dove sei ? Oggi non ti ho vista....”
“ Sono nella depandance che mi hanno assegnato...”
“ Hai trovato quello che ti avevo chiesto?”
“ Beh...si....”
“ Dimmi tutto...”
“ Anna... sei sicura ? Ne abbiamo parlato tanto...è successo qualcosa con Michael?”
“ Ci penserò ancora un po...ma....ma....sono quasi sicura....” ho il cuore in gola.
“ Vorrei che ne parlassimo un altro po però....”
“ Ok...però ora dimmi tutto”
“ Va bene....hai carta e penna ?”
“ Ecco un attimo..... si ! Vai sono pronta...”
“ Il numero è...33398560467...ne hai parlato con il tuo psichiatra?”
“ No, non gli ho detto che sono incinta...se no non mi avrebbe dato i farmaci per la depressione...”
“ Anna ma cosa stai combinando?” dice triste.
“ Ti prego Debbie...non mi giudicare...almeno te...”
“ Michael? Cosa dice...”
“ Non lo so....ti prego, non voglio parlarne...dimmi cosa devo fare?” sbuffa contrariata.
“ Questo è il numero di un medico che fa parte di una associazione che conosco molto bene, sono dei professionisti...non si verrà a sapere nulla, c'è il segreto professionale..è opportuno però che te ti consulti prima con il tuo medico personale...”
“ E' lo stesso che ha Michael...non posso...”
“ Rivolgiti a chiunque di cui ti fidi...lui sarà tenuto per legge ad esaminare con te le altre possibili soluzioni oltre all'aborto e a metterti a conoscenza dei tuoi diritti se decidi di portare avanti la gravidanza...è preferibilmente richiesta la presenza del partner ma non è necessaria...”
“ Poi...?”
“ Nulla, una volta che hai ottenuto il certificato chiami questo numero che ti ho dato e prendi un appuntamento...”
“ Mi garantisci la massima segretezza della cosa?”
“ Si...”
“ Sono seguita costantemente dai paparazzi non voglio una cosa del genere sbattuta in prima pagina...”
“ Tranquilla ho trovato questo posto proprio per questo problema, numerose star o persone famose hanno abortito li...è in una zona periferica del paese...”
“ Ok...grazie mille Debbie...”
“ Anna...”
“ Si....”
“ Ti prego....pensaci ancora un po....te lo chiedo in ginocchio!” mi salgono le lacrime agli occhi mentre inizia a tremarmi la mano con il numero scritto sopra.
“ Lo farò.....”








“Questo bambino nun sa da fare”....
Ancora non è detta l'ultima però...spero che vi piaccia.
Non smetterò mai di ringraziarvi per i vostri bellissimi commenti.
Un bacione grande a tutte e rimanete con me che ci saranno altri numerosissimi colpi di scena.



Michela.


(StreetWalker )
00sabato 29 ottobre 2011 23:56
Una brutta situazione. Aspetterò il prossimo
Foxy1975
00domenica 30 ottobre 2011 10:16
Capitolo duro.
Sarà il clima strano di questa stagione, ma oggi il mio umore é girato..e questo capitolo peggiora le cose..ti prego Michela, un raggio di sole! Per pietà..fallo per la vecchia zia Foxy, che ha il cuore debole..
bacetto
Foxy
lisanicole
00domenica 30 ottobre 2011 14:43
Oddio ...che capitolo difficile e duro....
A volte la disperazione,il non sentirsi amati,le difficolta' fanno fare cose che mai avremmo pensato di fare....credo sia il caso di Anna .....
Mi è salita una gran tristezza nell'anima ....
Grazie di questa bellissima storia.....un bacio spero di leggerti prestissimo.....
Michela Jackson 95
00martedì 1 novembre 2011 23:53
Capitolo 28






Camminavo per i verdi prati di Neverland, mentre i giardinieri in lontananza stavano potando le piante... il sole caldo illuminava tutto mettendo in risalto il colori della natura.
C'è pace...inutile dire che questo è un posto fantastico, dotato di quella magia, straordinaria potenza tentatrice e ammaliatrice che aveva anche il suo proprietario. Un luogo ameno, dove avevi la sensazione di poter essere felice solo lì...il resto non contava. Potevi rimanere per settimane chiuso la dentro senza avere alcun contatto con il mondo esterno, riuscivi a sentirti bene comunque, proprio perchè sembrava di stare davvero in un altro pianeta...non ti rendevi conto che in realtà la fuori c'era una vita che ti aspettava...è davvero L'isola che non c'è!.
I miei pensieri erano però sempre turbati dalla difficile situazione che stavo vivendo...avevo sentito Michael solo un paio di volte da quando era partito, 5 giorni fa, conversazioni scarne, inutili, semplici e convenzionali. Era inutile che mi mettevo a frignare per telefono, avrebbe chiuso l'ascolto e chiamarmi sarebbe diventato un dovere non un piacere.
Sono sempre più convinta che se aspettavo di parlare seriamente con lui sarebbero passati mesi prima che riuscissi a prendere una decisione, e io non potevo aspettare.
Non vuoi ascoltarmi ? Bene, farò di testa mia.
Oramai era ovvio che non volevo mettere al mondo questo bambino.
Sono sempre più convinta di abortire e il fatto che lui continui ad essere assente peggiora ancora di più la situazione che non trovava altra via di uscita. Avevo chiacchierato ancora con Debbie che cercava di farmi ragionare...ma era come se fossi incattivita, nei conforti di tutto e di tutti. Stufa di essere sola e di mettere la testa sotto la sabbia, per potermi liberare da questo status, per poter iniziare a dettare anche un po io le regole dovevo per forza fare un gesto eclatante che dimostrasse la mia frustrazione e la mia depressione, 9 mesi in questo stato non li avrei retti neanche sotto pensati dosaggi di psicofarmaci che ormai prendevo tutti i giorni per aiutarmi a curare la depressione.
Come mi ero ridotta? Io, forte, indistruttibile, immune al dolore che l'amore più portare sono crollata psicologicamente nella disperata ricerca di stare accanto ad un uomo che amavo al disopra di ogni logica.
Michael rappresenta tutto per me...tutto ! Non so neanche spiegarlo a parole.
Quando decide che gli interessi si mostra davvero per quello che è....riesce quasi a..a...manipolarti...si ! A manipolarti, come se ti facesse un tranello e tu non puoi più fare a meno di lui.
Ti fa sentire importate, l'unico al mondo che condivide la sua quotidianità e tu ti senti onorato per questo...di essere l'unico che può far parte del suo mondo, perchè lui stesso ti ha scelto tra tante.
Ma iniziavo ad essere stufa...nonostante prendessi medicine, fumavo e bevevo di nascosto la gravidanza procedeva tranquillamente senza complicazioni.
Sono davvero frustrata...
Si a volta mi prendono i ripensamenti o i rimorsi...ma sono davvero esausta di questa situazione, sperare in un suo possibile cambiamento dopo il parto è assurdo...avevo constatato sulla mia pelle che nessuno cambia, MAI.
Speravo in un suo avvicinamento alla notizia del bambino ma in realtà mi sentivo sempre di più come una sorta di utero in affitto da utilizzare solo per procreare bambini e rendere felice lui.
Non volevo questo bambino...non in questo momento, prima dovevo avere delle prove, delle certezze che mi assicurassero che il mio legame con lui fosse così saldo da essere indistruttibile a ogni “intemperia”.
Forse avremmo potuto riprovarci tra un po di anni , ma ora non ero pronta.
Passavo le giornate oziando, giravo per casa, venivano le estetiste due volte a settimana per farmi massaggi, cerette, pulizie del viso, capelli...facevo un ora di palestra al giorno seguita dagli infermieri che controllavano ogni mio singolo momento per assicurarsi che non mi succedesse niente...guardavo la tv, leggevo...insomma...mi annoiavo.
Passavo dalla frenesia più totale dei continui spostamenti da continente a continente a giornate buttate via senza senso.
Sicuro mi ero presa un bel esaurimento nervoso, per fortuna che ne ero consapevole...non ero più la Anna di una volta, mi ero addolcita, smussata...le parti spigolose del mio carattere di ghiaccio erano state completamente smembrate ridotte a brandelli...il problema in fin dei conti non era lui, ero io che mi ero completamente abbandonata ai suoi voleri pur di averlo a fianco.
Forse dovevamo prenderci un momento di pausa...di quelli seri però.

“ Anna ! Anna!” sento la voce di John, mentre mi giro e lo vedo correre verso di me.
“ John !”
“ Michael...è in ospedale, è stato ricoverato !”
Mi cedono le gambe mentre rimango immobile davanti a lui che con il fiatone cerca di riprendersi.
Cado a terra sulle ginocchia...
“ Anna...non ci hanno detto ancora nulla...ti prego alzati, ti porto lì....” mi prende da terra e mi aiuta a rialzarmi mentre ho il viso solcato dalle lacrime.
“ Ditemi cosa succede ! E' morto ??! Come sta?” urlo mentre corriamo verso la macchina.
“ Anna non lo sappiamo...non ci hanno detto nulla, ho già preparato la macchina e avvisato gli infermieri , hanno riportato la notizia già tutti i telegiornali...sto cercando di mettermi in contatto con Miko e gli altri ma sembrano irraggiungibili mi hanno detto solo di portarti a Francoforte...”
Cado a terra di nuovo mentre scoppio a piangere disperata...mi sembra tutto così
assurdo...non capisco più nulla...la testa è pesante e le gambe non reggono il mio corpo...non posso averlo perso...non posso....
“ Nooo....Michael....Michael....voglio Michael...vattene !” spingo via John mentre cerca di rimettermi in piedi, mi pende in braccio visibilmente scosso davanti agli altri infermieri che mi vengono in contro per aiutarlo a caricarmi in macchina.
Non riesco a respirare...mi manca il fiato...l'ansia e il senso di vuoto mi uccide dentro per pochi minuti non riuscendo a capire cosa mi succede...devo vomitare..
Sudo...sudo...sento le goccioline di sudore solcarmi la fronte mentre sono completamente bagnata dietro il sedile della macchina con gli infermieri che parlano...non riesco a decifrare nulla di ciò che dicono...sento che sto per soffocare...ho paura di morire...nella mia testa delle grida e urla strazianti di dolore....sto morendo...sto morendo... inizio a tremare, non sento le braccia... mentre l'unica cosa che riesco a dire è...”Michael”.
Poi....tutto buio.

Sento le urla delle altre persone mentre iniziano a tenermi la testa alta e gli occhi aperti...
“ Anna ! Anna ! Guardami !! Guardami ! E' tutto ok , non è successo nulla...ora , guardami...”
Riconosco la figura sfocata di Debbie che mi guarda tenendomi la testa.
Mi fa calmare mentre dico qualche cosa indecifrabile.

Avevo avuto un attacco di panico...
Mi fanno sistemare sul sedile, mentre ancora scossa bevo un sorso d'acqua con gli occhi sgranati e gonfi di pianto.
“ Anna...è tutto ok...devi stare tranquilla...ora...fa un bel respiro...guardami....fa un bel respiro...come faccio io ora...” seguo buona quello che fa Debbie mentre mi accarezza i capelli zuppi di sudore.
Piano piano riacquisto il respiro normale mentre il cuore smette di scoppiarmi in petto...inizio a piangere.
“ C-che...cosa...è...succ...esso...?” chiedo singhiozzando.
“ Nulla...è tutto ok...”
“ M-m-michael....dov...è...mike...?”
“ Sta bene...non è successo niente...”
“ Io...io...voglio...Michael....”
“ Stiamo andando da lui....”
“ I..io...voglio....Michael....”
“ Adesso lo vedrai Michael...”
“ Io...io...lo...am..o tan..to ...lo...lo sai?”
“ Certo Anna...” mi sorride, devo fare molta tenerezza in questo momento.
“ Gli..glielo...p.puoi...dire...?”
“ Glielo dirai tu...”
“ mmh...si...va... bene...” rinizio a piangere piano non smettendo di singhiozzare mentre mi stringo alla spalla di un infermiere che mi tiene stretta.


Mi riprendo poco dopo avermi fatto salire sull'aero privato.
Mi avevano coperto con una sciarpa, un cappello e gli occhiali per evitare di scatenare la morbosa curiosità delle persone presenti in aero porto che mi avrebbero riconosciuta.

Mi fanno accomodare sul sedile....sono ancora tutta bagnata mentre ho ripreso possesso della realtà.
Miko aveva telefonato dicendo che Michael stava bene...mi ero tranquillizzata ma in testa avevo il caos più totale.
Miliardi di cose mi frullavano in mente ma decisi di non pensare a nulla...volevo solo rivederlo.
Per la prima volta in vita mia avevo avuto un attacco di panico, una delle sensazioni più brutte che si possano mai avere...non la auguro neanche al mio peggior nemico.
Quella sensazione imminente di morte...di pericolo...l'incapacità di poter parlare...paura di diventare matto...come se per pochi interminabili minuti ci si sentisse sconnessi dal corpo, fuori dal tempo e dallo spazio....
Rivivo quegli attimi di terrore mentre ascolto di nuovo quelle urla strazianti che mi sembrava di aver sentito....scendono le lacrime mentre rivivo ad occhi aperti quelle scene che tanto avevo cercato di cancellare dalla mia mente fin da quando ero bambina...quelle urla....erano le mie....
Chiudo gli occhi cercando di scacciarle via dalla mente...
“ Anna....come ti senti?” la voce di Debbie mi riporta alla realtà.
“ Meglio...” dico esausta.
“ E' un periodaccio...”aggiungo guardando fuori dal finestrino.
“ Lui sta bene....è svenuto durante le prove...”
“ Immaginavo...” penso che vorrei abbracciarlo...ora, subito, in questo momento.
“ Forse è il caso che vi prendete un momento solo per voi...”
“ Lo sto implorando da non sai quanto...ma è testardo, non mi ascolta...”
“ Cosa vuoi fare ora?”
Sospiro..
“ Non lo so...adesso voglio solo andare a vedere come sta...”
“ Intendevo...col bambino...che intenzioni hai?”
“ Le stesse...non posso continuare così...non ce la faccio, sento che sto per esplodere...e non deve accadere. Appena si sistemerà questa situazione gliene parlerò...la decisione è mia.”
“ Non vuoi proprio....”
“ No, credimi...non ce la faccio più...ho bisogno di evadere...se no questo matrimonio diventerà un incubo...non oso neanche immaginare il grado di coinvolgimento che ho in questo momento tanto che arrivo ad avere attacchi di panico solo alla notizia che lui non sta bene...è assurdo !”
“ L'attacco è dovuto al livello di stress che stai vivendo inoltre sei incinta...è tutto correlato...”
“ No Debbie, credimi...sono troppo coinvolta da lui...”
“ Non credo che abortire porterà nulla di buono...hai mai pensato a come reagirà lui?”
“ Se mi ama davvero come dice, rispetterà la mia decisione...in fin dei conti non ho detto che non voglio bambini per il resto della vita...non li voglio ora...non è questo il momento...”
La vedo pensierosa guardare anche lei fuori...si era molto interessata alla vita coniugale e ai problemi che avevo io con Michael, non so se ho fatto bene a espormi con lei che in fin dei conti non era nessuno...ma a pelle sentivo che mi potevo fidare anche se alcune volte la sua curiosità mi faceva riflettere parecchio.
Mi accomodo sul sedile con la coperta sulle spalle...ci aspettavano altre 9 lunghe ore di volo.


Atterriamo a Francoforte alle 18:30. Fuori dall'ospedale la folla di gente e di giornalisti che riportavano in diretta tutti gli avvenimenti.
Ancora una volta eravamo nell'occhio del ciclone...io non avevo neanche fatto in tempo a cambiarmi.
Mi fanno scendere dalla macchina con i soliti occhiali cappotto e cappello nero...bagno di folla, flash ovunque e grida che trapanano i timpani.
Seguita da 4 guardie e 3 infermieri entro in ospedale...c'è gente fuori dai corridoi che mi saluta imbarazzata o rimane sulla soglia della porta delle stanze a guardarmi passare...gli infermieri e i dottori mi fissano o si fermano nel corridoio per farmi strada...non capisco cosa ci sia da guardare !!
Ecco come vivevo ! Che tristezza...
Ma il colpo di grazia doveva ancora arrivare...entriamo nel reparto riservato dove c'era la stanza di Michael...3 guardie del corpo fuori dalla porta principale, ci fanno passare mentre in lontananza scorgo la figura di Katherine, La Toya e Joe Jackson....i tre dell'ave o Maria...ci mancavano pure questi !
Mi stupisco che non ci sia anche il quarto immancabile Jermane che sempre aleggia nelle vicinanze quando sente profumo di paparazzi, giornalisti e pubblicità.
Tiro un bel respiro, raccolgo tutta la pazienza che era rimasta in me e vado verso il trio ben schierato davanti alla porta con Miko che faceva da guardia insieme a Bill.

“ Buonasera...” dico sicura.
“ Ciao Anna..” Katherine mi da un bacio sulla guancia e subito dopo saluto Miko e LaToya, vestita a festa.
Davanti a me l'occhio cattivo e spietato di Joe che mi squadra da capo a piedi...lo saluto con un cenno mentre da gran maleducato qual'è non risponde.
“ Come sta?” chiedo.
“ Sta meglio...ha detto che voleva vederti, non credo che stia dormendo...” mi dice Miko apprensivo, lo vedo stanco ha due occhiaie che gli arrivano nelle scarpe come Bill che aveva una cera spaventosa...mi sa che dovevamo prenderci una bella vacanza un po tutti.
“ Posso entrare?”
“ Si certo...”
“ Non lo affaticare molto...ci ho parlato prima...era un po addormentato e disorientato...” mi dice Katherine visibilmente stanca...forse per la corsa in ospedale e il volo lungo in aereo.
“ E' un cretino! Fa sempre come gli pare!! Se mi ascoltasse invece di fare sempre le solite stronzate adesso non stava così!!”
La voce aspra ,cattiva e profonda di Joe arriva come una frecciata in pieno stomaco, a volte devo ammettere che sembrava quella di Michael quando è arrabbiato... sento la colera salirmi in corpo..non ce la faccio a stare zitta.
“ Evita di dire puttanate Joe!! non è il momento !!” tuono mentre cala il silenzio tra gli sguardi sbigottiti degli altri.
“ Stai zitta !! Sei qui solo per levargli i soldi !!! Lui idiota che ti crede !!!”
lo fulmino con gli occhi mentre Katherine lo implora di smetterla insieme a La Toya che lo porta lontano da me.
“ Lascia perdere Anna...tu come stai?” mi chiede Miko.
“ Non bene...ma ti prego, farmi entrare...” mi abbraccia e mi apre la porta.


E' li, steso su un letto con la flebo attaccata al braccio...guarda in direzione della finestra mentre si gira di scatto appena mi sente entrare.
Mi guarda...rimango ferma davanti alla porta...sto tremando.
“ Ciao amore...” sorride...senza un filo di trucco sugli occhi i capelli ricci e arruffati...è bellissimo...
“ C..ciao...” dico mentre mi avvicino piano...l'ultima volta che ci eravamo visti avevamo litigato e al telefono non era andato molto meglio.
Lo guardo mentre si sistema a sedere sul letto...prendo una sedia e mi metto a fianco a lui...mi guarda intensamente, la sua carica carismatica non lo abbandonava neanche quando era spossato.
“ Come ti senti?”
“ Ora meglio...” mi prende la mano che tenevo sul letto...la accarezza e poi me la stringe forte...non c'è niente da fare...sono ancora sua, un altra volta...
Mi scendono da sole le lacrime...
Sapevo perchè si era sentito male....i farmaci...li aveva presi...ancora una volta.
“ Tu come stai ?”
“ Abbastanza bene...ho...ecco...ho avuto un attacco di panico quando mi hanno detto che eri stato ricoverato...” spalanca gli occhi.
“ Un attacco di panico ?? Oddio amore no ! Ti prego...vieni qua piccola ! È tutto ok..non è successo nulla...” mi tira delicatamente per il braccio e mi fa stendere vicino a lui mentre mi stringe forte tra le sue braccia.
“ Piccola...non è successo nulla...è tutto sotto controllo, non devi preoccuparti ci sono io qui...è tutto ok...” mi accarezza i capelli continuandomi a baciare la testa mentre sono in estasi tra le sue braccia.
“ Il bambino?”
“ Sta bene...non è successo nulla...”
Dovrei essere arrabbiata con lui...dirgli che era uno stronzo, che me lo aveva promesso che non avrebbe ripreso più quella merda...ma credetemi quando vi dico che non ho più le forze neanche per piangere..sapere che avrei dovuto trovare il coraggio di confessargli anche di voler abortire non faceva altro che rendermi ancora più ansiosa...ma non glielo avrei detto ora, che stavo così
bene così calda tra le sue braccia...ora fatemi di tutto ma non toglietemi lui...il resto..ci penserò domani.



Vi lascio un po con l'amaro in bocca...la situazione è pessima e non vedo nessuna via di uscita...ma mai dire mai.
Spero come sempre che vi piaccia, che sia di vostro gradimento...mille grazie per i commenti stupendi.
Rimanete con me...


Michela.
Foxy1975
00mercoledì 2 novembre 2011 08:56
Michela...ma é proprio necessario?!..Al di la di quello che succederebbe a Michael se perdesse suo figlio, e ad Anna..penso al povero bimbo, che davvero, non ha nessuna colpa...la situazione non é facilmente recuperabile, e non mi immagino una veloce risoluzione dei problemi..anzi, credo che quei due triboleranno non poco per non perdersi..ma..il piccolino..salva il piccolinoooooo! Per favoreeeee!
Attendo che qualcosa cambi..che succeda l'imprevedibile..l'amore c'é, e quella é sempre una base ottima da cui iniziare...non farci aspettare troppo!
Foxy
(StreetWalker )
00mercoledì 2 novembre 2011 14:51
Spero che Anna non perdi il bambino.Aspetterò il prossimo
Michela Jackson 95
00lunedì 7 novembre 2011 23:16
Capitolo 29






Eravamo in macchina, diretti ancora una volta verso Neverland, Michael era stato tenuto sotto osservazione per due giorni ed io ero rimasta tutto il tempo con lui nella stanza dell'ospedale, ero riuscita a convincerlo a prendersi almeno un po di giorni di riposo per poi portare a termine il tour che a questo punto sarebbe tardato di due o tre settimana a finire.
Non potevo lasciarlo solo senza obbligarlo a prendersi una vacanza, era ancora debole e tornare sul palco avrebbe significato un altro collasso, non volevo che accadesse nulla di serio, mi sono imposta a costo di litigare e gli ho ordinato che rimanesse a casa almeno per una settimana, con mia grande sorpresa, senza anche battere un ciglio ha acconsentito prendendosi ben 10 gironi per riposarsi.
Stiamo seduti dietro il sedile del suv con Miko al volente e Bill affianco che stavano chiacchierando, Michael teneva una pila di carte in mano immerso nella lettura di non so qualche contratto.
Guardo fuori il finestrino, la distesa di campi che dista da Nevrland è impressionante...la campagna mi ha sempre messo tristezza, mi trovavo molto più a mio agio nel caos della città per questo amavo tanto New York, un giorno ci sarei voluta andare a vivere per un periodo di tempo, inoltre i Newyorkesi sono molto distinti e riservati come persone, abituati a vedere gente famosa che passeggia per le strade della città quindi potevo muovermi molto meglio anche senza tutta quella scorta da detenuta in fuga, avrei fatto qualsiasi cosa per avere pochi attimi di libertà prendere la mia macchina, che non sapevo neanche più come guidare, e andarmi a fare una passeggiata alla luce del sole.
Sospiro, mi giro a guardare Mike...sta ancora leggendo...questi due gironi di riabilitazione lo hanno rimesso un po in sesto, ha un bel colorito e mi sembra anche più robusto, la dieta che sta seguendo è molto indicata e le sedute di palestra con Lou Ferringo sono un tocca sana per i suoi muscoli, a vederlo così
sembrava in gran forma, il suo problema infatti non era fisco...ma psicologico.
La vitiligine andava ancora curata ma anche struccato il suo colorito oramai era tutto perfettamente bianco a parte alcune piccole macchie sul petto gambe, mani e collo. La cosa che mi preoccupava era una malattia che gli avevano diagnosticato un paio di mesi fa, il Lupus, mi avevano spiegato che era una malattia cronica rara di natura autoimmune che può colpire diversi organi e tessuti del corpo...per ora sembrava che non c'era molto da preoccuparsi, andava curata costantemente e se rimaneva nei primi stati non avrebbe causato grandi problemi, ma io da moglie premurosa cercavo sempre di capire meglio quanto grave fosse questa cosa e diciamo che mi occupavo io della sua salute, come ad esempio spalmargli le pomate che gli dava il dottor. Kelin per la vitiligine...
Mi piaceva farlo, adoro prendermi cura di lui...come ho già detto, è diventata una missione!.
Ma ecco che mi torna in mente come un fulmine a ciel sereno il pensiero del bambino...nonostante per ora la situazione fosse relativamente tranquilla sicuro non sarebbe durata a lungo...lo avevo fatto !
Avevo chiamato un mio dottore di fiducia per prendere un appuntamento per farmi rilasciare il certificato, per poi andare nelle studio privato che mi aveva indicato Debbie...tutto in gran segreto da Michael che in continuazione chiedeva agli infermieri di farmi controllare se tutto stava andando per il meglio...

“ Hai fatto colazione?” mi chiede improvvisamente.
“ Si..perchè?”
“ Debbie ha detto che devi mangiare di più se no c'è rischio che ci siano complicazioni...”
Mi sento piccola piccola mentre voglio letteralmente sparire sul sedile...lui, così
felice di diventare padre, sembrava aggrapparsi solo a questa speranza, per lui rappresentava la luce in fondo al tunnel...e io glielo stavo brutalmente strappando via...
Mi sento sporca ma la mia ormai evidente depressione non mi permetteva di avere i nervi saldi da affrontarla...il mio malessere era evidente sotto gli occhi di tutti tranne che a quelli di Michael... e ciò mi faceva stare male, mi irritava, è come se alcune volte pensava solo a se stesso e alla sua felicità, il suo egocentrismo...siccome lui era al settimo cielo di diventare padre dava per scontato che anche tutti gli altri lo fossero, non guardava oltre il suo naso, eppure io gli avevo gridato contro tutto la mia frustrazione ma lui non aveva mai riaperto l'argomento come se la cosa non lo toccasse nemmeno.
Dovevo assolutamente parlargli al più presto, la visita era tra due giorni.
Entriamo finalmente nel viale davanti all'entrata di casa, ci fanno scendere mentre Michael, Miko e Bill ridono a crepa pelle su una barzelletta che si era messo a raccontare Mike in macchina.
Mi butto a peso morto sul divano della sala slacciandomi li bottone del tailleur chiudendo gli occhi...
Sento un mano sulla pancia, la riconosco....inizia ad accarezzarla mentre alza la maglietta e inizia a baciarla...
lo guardo baciare suo figlio...gli accarezzo i capelli mentre continua a baciarla...mi slaccia i pantaloni abbassandomeli piano...inizia a toccare il mio sesso con ancora la biancheria intima sopra...
inizio ad ansimare al solo tocco delle sue dita...vederlo godere mi manda completamente fuori di testa...mi abbandono completamente sul divano iniziando a toccarmi il seno mente la sua mano si muove esperta...mi sfila le mutandine...apro le gambe con solo i tacchi ai piedi...geme...si lecca le labbra mentre il suo sesso esplode nei pantaloni....me la tocca...
“ sei bagnata...” eccitato mi penetra con le dita lasciandomi senza respiro, sento che sto per svenire....allargo ancora di più le gambe per dirgli che ne volevo ancora...
“ Continua....” ansimo...le sue dita mi allargano le labbra...
“ Dio come sei sexy...mmm....mi fai morire...” geme...
mi lecco le labbra guardandolo maliziosa ancora in preda al piacere....sapeva cosa volevo....
me la accarezza tutta insinuando la sua testa tra le mie gambe....poi...il piacere estremo....la sua lingua mi penetra mentre avido la bacia succhiando il clitoride che quasi mi faceva male...
“ fammi venire...” ho il fiato spezzato.
“ no...voglio vederti godere ancora...” si stacca riemergendo con la testa dalle mi gambe.
“ Sei un stronzo...” dico languida...
Si eccita improvvisamente...quando dicevo le parolacce o lo prendevo a male parole prevaricandolo si eccitava sempre...e anche questa volta con la foga di una animale si abbassa i pantaloni...
gli prendo il suo membro tra le mani...
“ Voglio farlo sulla tua scrivania !” dico, lo guardo negli occhi...mi prende in braccio mezza nuda mentre corriamo spogliandoci a vicenda per tutta la casa....sbattiamo contro i muri facendo cadere le cose dai mobili...quella casa era piena di roba...cadono per terra tutte le foto sopra il comò del corridoio mentre gli levo la camicia e la lancio via....sbattiamo contro lo stipide della porta mentre ansima sul mio collo, non smettiamo di baciarci toccandoci ovunque....mi leva la maglietta stringendo il seno tra le sue mani...
“ non ce la faccio più....facciamolo qui....” dice.... afferro il suo fondo schiena tra le mani facendo premere il suo sesso duro contro il mio bagnato...
Lo spingo via mentre lo prendo per mano e corro su per le scale...mi afferra da dietro mentre siamo davanti alla porta dello studio....sento che mi fa un succhiotto sul collo mentre affonda di nuovo le sue dita dentro la mia vagina...
“ così mi fai venire....” dico in stato di trans...
entriamo non smettendo di baciarci mi stendo sulla scrivania facendo cadere tutto ciò che c'era sopra...apro le gambe...
mi penetra lasciandomi senza fiato...tenendomi per i fianchi...
“ Dio come sei stretta...” geme...mi aggrappo allo spigolo del tavolo per sentirlo entrare meglio tutto...
“ Amore...continua....continua....”
Vengo....il fuoco dentro il mio ventre che esplode in un orgasmo mentre sento il suo liquido pervadermi dentro.... si stende a fianco a me sulla scrivania fredda...
riprendiamo fiato mentre mi giro verso di lui e scoppiamo a ridere...
“ Che dici farà male al bambino ?” chiede sorridendo.
“ No...Debbie mi ha detto che possiamo fare sesso...certo...la delicatezza sarebbe più appropriata...ahahahah”
mi abbraccia baciandomi sulla guancia...
“ Sei stupenda ! Lo sai che sono pazzo di te vero?”
“ Mmh...si..” lo bacio sorridendo.
Ci rivestiamo con quei pochi indumenti che erano sparsi per lo studio scherzando...scendiamo nella sala, c'è il panico totale...
“ Oddio che cosa abbiamo fatto? ”
“ Abbiamo un tantino esagerato...” dice ridendo mentre cerchiamo di rimettere a posto tutto.
Sto per raccogliere una foto mentre Michael mi afferra da dietro facendomi cadere sul pavimento ...è un attimo...non sento nemmeno il dolore...come un dèjà vu si ripete...cado atterra ancora tra le sue braccia, sento in lontananza che ride come se fosse a metri e metri di distanza....ma io sono da un altra parte....
Sono bambina...tutta nuda, sento freddo ...il dolore lancinante dietro il fondo schiena...il pianto disperato mentre le mie urla spezzate da quella mano sudata, schifosa mi tappa la bocca provocandomi conati di vomito...quel pavimento ruvido di parquè laminato vecchio che mi raschiava le ginocchia, mentre avevo le dita piene di sangue...il mio sangue....il suo respiro di pesante di birra a sigaretta sul collo...

“ Anna ! Anna ! Anna!!!” sento.
grido ancora mente le mani di Michael fanno pressione sulle mie per levarmele dagli occhi.
“ NO ! NO ! LASCIAMI !! VAI VIAAA VIAAAAA! MI FAI SCHIFO !” piango disperata.
“ Anna calmati, per favore!”
Senza voler riaprire gli occhi inizio a picchiarlo con tutta la forza che avevo in corpo, mi fa schifo...mi fa schifo...scappo dietro il tavolo raggomitolandomi vicino alla sedia...non doveva vedermi...piango ancora mentre una voce dolce e pacata mi arriva alle orecchie...sento che mi posso fidare...che è tutto ok...dice che non è successo nulla...
Smetto di piangere mentre piano mi levo le mani dal viso....incontro il suo...
ha i capelli spettinati, impaurito si sta avvicinando a me...porge la mano...
“ Amore...non è successo nulla...ci sono qui io...vieni...”
era successo di nuovo, ancora quei momenti...le grida di quando ero bambina...gli abusi...speravo di averli vinti, di averli cancellati ma ecco che una semplice e stupida caduta, la stessa di quella maledetta sera, me li aveva riportati alla mente...
Mi fa tenerezza, mentre tiene ancora la sua mano protratta verso di me...quel viso preoccupato e terrorizzato per ciò che era successo...allungo la mano mentre prendo la sua per buttarmi tra le sue braccia....
ormai non potevo più nasconderglielo....ciò che avevo tenuto di più intimo e segreto nella mia vita ora era sotto i suoi occhi...gelosamente, vergognandomi lo avevo nascosto a tutti...mi vergognavo...mi sentivo sporca..malata...perchè uno schifoso bastardo aveva avuto il coraggio di strapparmi via la mia fanciullezza a soli 10 anni abusando di me, del mio piccolo e acerbo corpo da bambina...
speravo di dimenticare... me lo disse anche il mio psicologo...certe cose non si cancellano mai...
Lo stringo forte....tutto era passato...se solo avessi avuto qualcuno da abbracciare anche quella sera forse sarebbe andato tutto meglio...per fortuna adesso c'era lui, che con il suo amore mi risvegliava da ogni brutto pensiero.
Mi accarezza visibilmente scosso mentre cerco di spiegargli ciò che dovevo dirgli da parecchio tempo ormai.
“ M-mike..io...io...devo parlarti...”
“ Shh....non c'è bisogno...” mi accarezza la testa, lo guardo....mi sorride....aveva già capito tutto...forse lo aveva sempre sputo, o lo aveva scoperto...non c'era bisogno che gli raccontassi nulla, lui sapeva... mi tranquillizzo...
Ci stendiamo sul divano mentre cerco di togliermi un po di trucco colato dagli occhi...mi accarezza dolcemente le guance mentre mi guarda...
“Sai...” inizio..
“ Io...io...non l'ho mai detto a nessuno...perchè...perchè in fin dei conti non c'è nulla da raccontare....ti fai schifo da sola...ti fa schifo anche farti la doccia e toccarti per pulirti...il suo odore di marcio ti rimane addosso...delle volte mi sembra di sentirlo ancora....
senti che nulla ha più senso, non capisci perchè sei stato condannato a vivere così...non riesci a trovare una spiegazione...non hai neanche le lacrime per piangere, le hai finite tutte.
Forse la paura più grande che si prova dopo è quella di non poter rimediare a ciò che è successo e di sentire di non riuscire a ricominciare...sentirti...piccola...troppo piccola e..impotente....” non riesco a finire la frase...sento le lacrime agli occhi...le ritiro a fatica dentro, basta piangere !.
Non dice nulla, mi guarda...mi rendo conto che lo amo troppo...

Passiamo tutto il pomeriggio rilassati nella camera da letto, non riapriamo più l'argomento, sapeva che mi avrebbe dato fastidio e mi sarei irritata non poco se avessi iniziato a fare domande sul mio passato, in particolare sul quell'argomento delicato.

E' in bagno...mi rigiro nuda tra le coperte che sapevano ancora di lui...ripenso ai suoi occhi, ai suoi baci, alla sue mani sulle mie gambe, ora era tutto così perfetto...ma quanto sarebbe durato ? Tra dici gironi se ne sarebbe di nuovo andato e io sarei rimasta di nuovo sola...mi sale il panico appena ricordo che tra due giorni avrei dovuto fare la visita per ottenere il certificato e di ciò non gliene avevo ancora parlato...nonostante ora sembravamo essere la coppia più unita del mondo non avevo cambiato idea...dovevo aprire il discorso in un modo o nell'altro ...il fatto che giustificavo i suoi malumori, il suo cattivo carattere, la sua indifferenza o li consideravo conseguenze di un infanzia e di una vita difficile e cerco disperatamente di diventare la sua terapista non mi avrebbe portato da nessuna parte, tra pochi gironi sarebbe caduto tutto nuovamente nell'oblio nel buoi più totale...aveva ragione mia madre, questo era un amore “malato”.
Ora che ci penso non mi piace il suo carattere, il suo modo di pensare e alcuni suoi comportamenti, ma mi adattavo..pensando di essere abbastanza attraente e affettuosa tanto da farlo cambiare...è stressante vivere in bilico in continuazione...costantemente...essere consapevoli di dipendere emotivamente e in ogni aspetto della vita da un uomo e di non essere capaci di fare altrimenti perchè lo si ama troppo per poterlo lasciare andare...aggrapparsi a lui come un ancora di salvezza non rendendosi conto che in realtà si sta affondando tutti e due insieme.
Lo amavo troppo...era questo il problema...la relazione con lui aveva messo a repentaglio il mio benessere emotivo e forse anche la mia salute e la mia sicurezza, mai e poi mai la vera me avrebbe fatto una scenata del genere come quella di prima...mai e poi mai avrei permesso ad un uomo di entrare così profondamente a far parte dei miei pensieri aprendomi completamente a lui...la verità è che avevo paura...paura di perderlo...
Non gli dicevo del bambino perchè avevo una fottutissima paura di perdere lui...avevo paura che mi avrebbe allontanato...me lo aveva detto, “ Se non mi darai mio figlio sarò costretto a prendere altre decisioni...”
Sobbalzo mentre sento la porta del bagno aprirsi.
“ Oddio mi hai fatto prendere un colpo..” dico.
Entra nella stanza con l'accappatoio asciugandosi i capelli...
“ Come ti senti amore ?” chiede.
“ Bene , bene...”
“ Il bambino?”
ecco...di nuovo...
“ Ehm...si...tutto bene...tranquillo...” mi alzo per andare prendere la biancheria pulita...
“ Che cosa ci fanno queste qui ?!!?” sento la sua voce tuonare dietro di me, mi giro di scatto, vedo il pacchetto delle mie sigarette nella sua mano mentre il suo volto duro mi incenerisce con gli occhi.
“ Rispondi !!” credo di non averlo mai visto così...rimango ferma , senza saper replicare...mi salgono le lacrime agli occhi...non voglio che mi guarda così...
“ Ti...t-i...prego...n-non..fare così...” sussurro appena.
Lancia le sigarette per terra mentre schifato prende i suoi vestiti e mi passa a fianco per uscire dalla stanza...cerco di prenderlo per il braccio ..
“ Aspetta ! Aspetta ! Ti posso spiegare...aspetta !”
“ Voglio stare da solo se non ti dispiace...” freddo, non mi degna di uno sguardo esce sbattendo la porta...mi odia...ne sono sicura...e purtroppo non sapeva ancora nulla.






Un po in ritardò, lo so....mi dispiace.
Spero che come sempre sia di vostro gradimento...purtroppo siamo solo all'inizio, da adesso in poi un susseguirsi di eventi che sicuramente non gradirete...spero che resterete con me ancora...
Grazie mille a tutti quelli che commentano e quelli che leggono solo, grazie comunque !




Michela.
Foxy1975
00lunedì 7 novembre 2011 23:34
Michela, sono scioccata! Ora capisco tanto di più Anna..il suo dolore e tutto l'amore di cui ha bisogno..mi immedesimo in lei..quante volte anch'io vorrei essere compresa quando faccio una cazzata che credo sia per il mio bene...ma il dolore che darà a Michael sarà immenso...lo sai vero? E mi dispiace che Anna non si sia data la possibilità di vedere se riusciva a guarire se stessa amando suo figlio..caspita! Che desolazione! Ti prego..cura la romantica che sono e dammi un raggio di sole a cui aggrapparmi..
Il capitolo é intensissimo..prima ci agghiacci dicendoci che l'ha fatto, anche se non é chiaro, e io ci spero continuando a leggere...poi ci arazzi a morte con la tua scena bollente spaccatutto (ogni volta sono danni in casa Jackson!!)...poi ci dai un cazzotto sui denti con il dejavu degli abusi..poi tenerezza con Michael che la consola, che la comprende..e alla fine, ci lasci di m...
Abbi pietà!!! Io sono vecchiaaaaa! Mi viene un colpo!
Spero bene per te che posti al più presto..o vebgo a cercarti..Roma non é poi così grande...
un bacetto
brava! :))))))
Foxy
(StreetWalker )
00lunedì 7 novembre 2011 23:43
Michael non sa ancora il dolore che Anna gli procurerà dicendogli quella notizia. Poverina che ha rivissuto gli abusi di quando aveva 10 anni menomale che Michael con la sua tenerezza la consola. Posta al più presto il prossimo
Michela Jackson 95
00giovedì 10 novembre 2011 16:12
Capitolo 30





E' strano, sapete ?
Alcune volte siamo talmente convinti che stiamo facendo la cosa giusta, che non riusciamo a capire che in realtà è una cazzata enorme, e di ciò ne potremmo pagare le conseguenze per tutta la vita.
Ma non ci importa, andiamo avanti come treni, perchè quando si ha paura sia arriva a fare di tutto.
Si dice che la paura sia un sentimento legato strettamente all'amore, essi costituiscono i due punti l'alfa e l'omega. Ogni pensiero umano, e ogni azione dell'uomo , si basa o sull'amore o sulla paura.
“Ed è così, nel momento in cui impegnate il vostro più elevato amore, date il benvenuto alla più grande paura.”
Non si deve avere paura. La paura uccide la mente. La paura è la piccola morte che porta con se l'annullamento totale.
Anna aveva paura...si sentiva invisibile, inadatta, incompresa. E' il destino di quelli che sentono troppo. Il destino di tutti quelli che amano troppo.
Come poterla accusare? quella piccola minuta donnina che aveva tante esperienze alle spalle, una donna diventata grande quando tutte le bimbe giocano ancora con il loro papà al parco, un una donna dura che dentro di se aveva il fuoco che sono le grandi donne hanno, il coraggio di voltare ogni volta pagina e iniziare un'altra vita, cambiare nome, uomo, identità...chi era veramente lei?
La paura di sbagliare di nuovo, di scappare ancora, le attanagliava il cuore stringendoglielo fino a farla sentire di soffocare...
Lo aveva fatto...aveva abortito.
Stupidamente, per la paura di sbagliare di soffrire ancora, aveva ucciso l'ultima speranza che c'era per la sua salvezza.


Buttata sul letto, senza neanche più la forza di alzarmi, questa volta avevo io la mente annebbiata dai farmaci.
Lui sapeva...avevamo litigato...le urla, la disperazione, quel rumore della macchina che aveva ucciso mio figlio mi ronzava in testa da ore, non potevo neanche più sentire il frastuono dell'aspirapolvere per riportarmelo alla mente.
Non volevo farlo...non volevo...ma...mi sento morire....voglio morire.
I suoi occhi neri di rabbia mentre gli dicevo che avrei ucciso suo figlio, la rabbia e la foga con cui sono entrata nelle studio medico convinta di risolvere tutto, convinta di cancellare e ricominciare tutto da capo. Lui non c'era, non era venuto.
Forse non mi amava ne meno più.
Sapete...adesso mi sembra quasi di sentirla , la voce del mio bambino. Quasi me lo immagino, quel bacio che non gli darò mai, quelle parole mai dette, quelle promesse spezzate, ali di farfalla senza più volo.
“Quando una vita finisce, un bacio mai dato diventa un eterna condanna.”
Sono colpevole di un omicidio, l'ho ucciso, l'ho ucciso io il mio bambino...
Quante volte piccolo mio avevamo parlato insieme durante la notte quando papà non c'era, la mamma piangeva ma sapevo che eri lì, potevo sentirti, parlarti, raccontarti di quanto è dura la vita qui fuori...non so se ti sarebbe veramente piaciuto venire al mondo.
Avrei dovuto ascoltarti...ma ho deciso io per te. Mi manchi già, lo sai?. Ma la mamma era troppo stanca per andare avanti ancora. Non è colpa tua, eri perfetto! Come il tuo papà...sono sicura che avresti avuto i suoi stessi occhi...ma perdonami se ho avuto paura di andare vanti, perdonami per tutti i baci e le carezze che non ti ho potuto dare, perdonami se non ti ho fatto vedere la luce, perdonami se mi stai odiando anche tu...ti terrò nel cuore, nonostante ti abbia uccisa io stessa, sappi che sei nell'anima !
Sconterò la mia pena per il resto della mia vita bambino mio...ho commesso un atto atroce, ma non avevo scelta....mi sento debole, troppo debole per continuare, questa volta ho perso.

Mi alzo come un automa dal letto, sono sudata, in evidente stato confusionale, avevo ingerito una dose eccessiva di barbiturici per curare l'ansia.
Erano passati solamente 2 giorni da quando lo avevo fatto, mi sembrava di stare così
da un eternità...non sapevo cosa si provava a toccare il fondo più nero, ad essere sdraiati all'inferno.
Lui non mi aveva rivolto più la parola, neanche uno sguardo...era come se nel momento stesso in cui glielo avevo comunicato fossi definitivamente uscita dalla sua vita, si era creato ancora di più quel vuoto tra di noi che questa volta sarebbe stato incolmabile.
Il terrore di perderlo mi faceva soffocare, solo i farmaci potevano farmi rimanere in vita...ero convinta di questo.
Attraverso il corridoio strisciando mentre noto la luce accesa fuoriuscire dalla porta semi chiusa del suo studio, rimango immobile...respiro l'aria che c'è, mi tranquillizzo, riesco ancora a sentire il suo odore. Decisi che lo avrei portato per sempre con me. Lo decisi in quell'istante, il suo profumo, sarebbe stato sempre insieme a me...nella mia mente, per sempre.
Non so dove trovo il coraggio, con la vista un po annebbiata barcollando vado davanti alla porta .Volevo vederlo...conservare la sua immagine proprio come il suo profumo nelle mia testa, così
che nessuno me lo avrebbe portato via.
Lo spio attaccata alla porta, i piedi scalzi sudati si appiccicano al pavimento freddo...la apro leggermente per scorgere meglio la sua figura.
E' seduto sul divanetto, una mano sul viso...sta piangendo.
Una lacrima che non doveva scendere dai suoi occhi bagna le sue mani. Vedere un uomo piangere, è sofferenza è strazio e la debolezza che esterna fa di lui un fiore raro....
Il mio uomo, il bambino adulto che avevo deciso di crescere, l'uomo complesso con cui avevo deciso di vivere, la star megalomane ed egocentrica che avevo deciso di accettare....ora era semplicemente Michael...il mio Michael.
Lo avevo ucciso dentro, gli avevo dato il colpo di grazia...ma lo amavo...lo amo ancora.


Lui era seduto, incredulo...ma consapevole che prima o poi sarebbe accaduto.
Sperava con tutto se stesso che fosse diversa, ci credeva. Aveva visto in quegli occhi qualcosa di nuovo, di vero, di sincero. Pensava di aver trovato finalmente una persona speciale con cui condividere il suo meraviglioso viaggio e non la solita maschera dalla bella presenza. Eppure anche lei lo aveva tradito, anche lei lo aveva pugnalato alla spalle, anche lei era stata capace di usarlo togliendoli ciò che desiderava di più al mondo.
Pensò che era tutto troppo perfetto per essere vero, si convinse che era lui quello sbagliato, non avrebbe dovuto sposarla. La rabbia e il rancore che provava verso di lei lo avevano logorato dentro, tutto quell'amore tutta quella passione era svanita nel nulla...per lui lei, era morta.


Mi stendo per terra, volevo sdraiarmi...vederlo piangere mi uccideva dentro.
Chi sa se come dicevano gli altri prima o poi “ passa tutto”...a me sembra di essere condannata a vivere costantemente così.
Come è strana la vita, un giorno tocchi il cielo con un dito, un altro sei sdraiato all'inferno.
Penso che non si può soffrire più di così, non si può !
Tante cose, come sempre, mi frullavano per la testa...non so neanche se in questo momento sono lucida o meno, mi sembra di essere morta. Come quando perdi la concezione della realtà, tutto questo dolore non può essere vero...si può morire di dolori all'anima ?
Se si, allora io mi sto piano piano spegnendo.
Come si arriva a toccare il fondo? Io, così forte, così indistruttibile...il nostro amore così bello passionale era finito in tragedia...come accadono le cose?
E' tutta colpa mia...tutta e sola colpa mia....voglio scappare!

Mi tolgo le mani dal viso mentre lo vedo comparire davanti alla porta.
Mi guarda. C'è disprezzo, rancore, rabbia, pietà nel suo sguardo, penso che se avesse potuto mi avrebbe cacciato via di casa.
Mi fissa schifato...sono diventata l'ombra di me stessa, 4 giorni che non toccavo cibo...lui aveva le occhiaie e non lo vedevo da più di 24 ore, ormai si era “trasferito” nel suo studio...dormiva anche lì credo, ieri notte sono andata a vederlo dormire sulla poltrona...gli ho accarezzato il viso per sentire ancora la sua pelle liscia sulle mie mani.
Non dice nulla, lo guardo speranzosa che mi porgesse la sua mano, che mi venisse incontro come faceva sempre per rassicurarmi che non era successo nulla, era tutto finito, ora c'era lui insieme a me...ma questa volta sarei rimasta sola sul pavimento gelato a piangere.
Afferra la maniglia e mi chiude la porta in faccia...era successo....questa volta era definitivo....sono fuori dalla sua vita.


5 giorni dopo....


“Michael...la macchina è pronta.”
“ Arrivo...chiama Bill”

Sono sulle scale, lo vedo uscire dalla porta di casa insieme a Miko che si gira a guardarmi addolorato.
Lo saluto alzando a fatica la mano abbozzando un sorriso, quasi a ringraziarlo per tutti i brutti e bei momenti che abbiamo passato insieme..lui era uno di “famiglia”, ogni volta che avevo un problema con Michael c'era sempre stato, pronto a sostenermi, a darmi buoi consigli..avrei voluto dirgli qualcosa, abbracciarlo...volevo che sentisse tutto il bene che provavo nei suoi confronti...o forse speravo solo che magari lui avrebbe potuto fare qualcosa anche questa volta....
Ma non avevamo parlato, neanche una parola...tutti sapevano cosa era successo, gli infermieri erano stati dimessi dal loro incarico 3 giorni fa, avevo salutato Debbie, alla quale avevo promesso di rivederla prima o poi.
Era tutto così triste...fermo, statico...perfino la servitù, i cuochi avevano cambiato umore...tutto stava finendo, o forse era già finito.
Corro giù per le scale, volevo vederlo un ultima volta...
Doveva finire il tour, e non sarebbe tornato a casa fino a ottobre, ma dentro di me sentivo che questo era un addio definitivo.
Lo guardo mentre con la mascherina il cappotto nero e il cappello sale in macchina....il suv esce dal cortile, e insieme a lui se ne va una parte di me, insieme a lui si chiude un capitolo della mia vita.
Le lacrime che non credevo più di avere scendono copiose sul mio viso...purtroppo stava succedendo...la mia paura più grande si stava realizzando e la avevo difronte ai miei occhi.
Torno in stanza...sola....con la consapevolezza che non sarebbe più tornato....rimanere a Neverland sarebbe stato impossibile per me, ma ora non sapevo ne dove andare ne cosa fare.
Che ne sarebbe stato di me ? Lo avrei rivisto prima o poi ? Avremo parlato solo attraverso i nostri avvocati ? Cosa sarebbe successo con la stampa ? Dove sarei andata a vivere ?
Non ero niente senza di lui...non avevo un cazzo di lavoro, soldi, amicizie, casa, vestiti....non avevo niente di mio...la mia vita era stata completamente affidata alle sue mai, ero entrata a far parte del suo mondo e ora mi ritrovavo sola ad uscirne.
Lo odio ! Lo odio !
Perchè? Doveva succede proprio a me ? Perchè? Cosa ho fatto di male per meritarmi tutto questo dolore ? Io volevo solamente un po di comprensione, volevo solamente il suo amore...non chiedevo altro...è andato tutto a puttane!!
Dovevo seguire il mio istinto ! Lo sapevo che sarebbe andata a finire così lo sapevo...Maledetto il giorno in cui l'ho incontrato !
Senza neanche pensarci apro la piccola boccetta che conteneva le pasticche e le ingerisco tutte d'un fiato....mi stendo sul letto aspettando che facciano effetto mentre sento piano piano i muscoli rilassarsi, la mente inizia ad annebbiarsi , ciò che prima era dolore ora è nulla, è il vuoto...
Con la faccia rivolta verso il soffitto scorgo il viso di mia madre che mi chiama...stiamo giocando...in un parco, è giorno...una bella giornata di sole, sento il venticello fresco spettinarmi i miei lisci capelli biondi mentre la vedo davanti ai miei occhi...sorride...
Vorrei dirgli tante cose ma non riesco a parlargli...allungo la mano per toccarla ma non ha consistenza vedo svanire la sua immagine davanti a me mentre inizio a piangere e sento due mani grandi chiudermi la bocca...mi dimeno...tutto è diventato buio, tutto è nero...anche il cielo piange...inizio a tirare calci al nulla...vedo la mia pancia ingrossarsi...il mio bambino....il mio bambino....si materializza davanti a me il viso di Michael bambino che sorride...come se portasse una ventata di fresco in questo caldo torrido che sento...sorride...mi viene in contro....lo vedo mettere una mano sulla mia pancia.....

Cado a terra dal letto facendomi rovinosamente male al braccio...sento che sto quasi per soffocare, non riesco a smettere di tremare...le pupille non riescono a stare ferme....la bava sta uscendo dalla mia bocca....






Lo so, lo so che non posso lasciarvi così....infatti al più prestò ci sarà la seconda parte di questo capitolo che ho deciso di suddividere in due parti.
Lascio a voi i commenti... spero vi piaccia, voglio avvisarvi che purtroppo siamo solo all'inizio...
Buona lettura e grazie a chi mi segue.


Michela.






(StreetWalker )
00giovedì 10 novembre 2011 16:36
Stupida Anna perchè ha ucciso con l'aborto suo figlio e colpa sua se Michael sta male. Pensa di risolvere il problema ammazzandosi predendo le pillole non sta bene con la testa.Aspetterò con immensa gioia il prossimo
Foxy1975
00giovedì 10 novembre 2011 18:09
Bella gatta da pelare.
Mi piace da morire l'inizio di questo capitolo. I sentimenti di Anna. Mi piace come spieghi che, facendo un gesto estremo che credeva la mettesse al riparo dal dolore, causa un dolore ancora più grande, che non coinvolge solo lei, ma anche Michael. E' il dolore di cui dovrà pagare il prezzo per sempre.
Mi piace Michael, che ci aveva quasi creduto, che pensava di avercela fatta, e che si ritrova ancora una volta come il topo nel labirinto..ma é colpa sua (per carità anche lei ha sbagliato), ma non possiamo fare carico gli altri della nostra felicità.
Ed eccolo il nostro Michael che ricade nella sua cecità, per non vedere, cosa c'é da cambiare.
Bella quella porta chiusa in faccia. Quanto dice di lui.
Mi piace anche Anna che lo odia, che lo maledice..anche se é palese, per quanto lui sia incasinato, che é lei stavolta che ha rovinato tutto.
Mi hai coinvolta dall'inizio alla fine.
Questo capitolo potrebbe riguardare qualunque altra coppia, e mi interesserebbe allo stesso modo..lo hai scritto e sentito benissimo.
B R A V A.
No, non puoi lasciarci così!
Foxy
Michela Jackson 95
00sabato 12 novembre 2011 13:36
CAPITOLO 31




“La donna che sopprime il suo bambino con l'aborto violenta la sua profonda natura di madre. Un trauma che la inseguirà per tutta la vita.
Abortire non è un gesto di liberazione, un atto che rende la donna più serena e sicura di sé, ma una lesione che lascia in eredità un rimorso così profondo da spegnere la voglia di vivere.”
Spesso le donne che hanno abortito non riescono a perdonare se stesse. La psicologia non basta a superare questo trauma, che sfocia nella coscienza reale della morte che il peccato causa.
Ma si può davvero condannare una donna che ha abortito? Puntarle il dito contro senza neanche sfiorare completamente l'idea che sicuramente ci saranno state cause ben più gravi che l'hanno costretta a farlo.
A decidere della morte del bambino non ancora nato, accanto alla madre, ci sono molto spesso altre persone. A partire dalla figura maschile del padre, che a volte indirettamente favorisce tale sua decisione perchè la lascia sola di fronte ai problemi della gravidanza. Non di rado la donna è sottoposta a pressioni talmente forti da sentirsi psicologicamente costretta a cedere all'aborto.
Assurdo quasi a dirsi...una donna che soffre e può arrivare al punto di uccidere suo figlio convinta di risistemare tutto, di rimettere in ordine la sua vita...nella maggior parte dei casi di tratta di una decisione sofferta, drammatica...dove trovare la forza di giudicare ? Dove trovar la forza di puntare il dito contro una donna che per troppa sofferenza si è sentita costretta a fare ciò?
La verità è che una donna in queste condizione non deve essere lasciata sola...al dolore e alla consapevolezza di sentirsi carnefici di un omicidio si aggiunge la desolante realtà nel ritrovarsi completamente sole, abbandonate a se stesse.
Cosa c'è di più orrendo di questo?



Avevo rischiato un overdose di farmaci.
Non ero stato ricoverata in ospedale grazie al pronto intervento dei soccorritori che avevano allestito una sorta sala “medica” a Neverland dove avevano cercato di rimettermi in sesto.
Mi aveva trovata stesa sul pavimento della camera da letto Mary che impaurita aveva chiamato i soccorsi.
Di Michael neanche l'ombra, molto probabilmente non era neanche a conoscenza di ciò che era successo, e a questo punto incominciai a pensare che in fin dei conti non gliele importava più di tanto di me.
Erano passati già 4 giorni, ma non aveva fatto neanche una telefonata.
Che stupida ! E io che avevo ancora la speranza di riaprire gli occhi e trovare i suoi...
I giorni trascorrevano lenti e noiosi, io ero completamente su altri pianeti, la sofferenza che avevo dentro mi aveva logorato psicologicamente e fisicamente....il fatto di vivere ancora in quella casa non faceva altro che far riaffiorare nella mia mente tutti i ricordi che ogni volta mi colpivano come pugni in pieno volto.
C'era ancora il suo profumo sul suo cuscino che tenevo gelosamente stretto a me la notte, immaginando che fosse lui.
Dopo un settimana avevo riniziato le sedute con il mio psicologo che vedevo quasi tutti i giorni ormai...avevo bisogni di sfogarmi, volevo riuscire a rimettermi in piedi ancora una volta...la paura di morire che avevo testato il giorno dell'overdose mi aveva dato uno scossone, come se mi avesse risvegliato da un torpore in cui ero caduta da troppo tempo ormai.
Passavo da ore di euforia, in cui mi sentivo motivata ,energica e decisa ad andare avanti a voltare pagina per poi ricadere nel buio più nero, la depressione che mi portava a stare stesa per ore e ore a fissare il vuoto mentre nella mia testa sentivo il pianto di un bambino....quel bambino mai nato.
Mi ero allontanata da tutto e da tutti, rifugiata nella gabbia d'orata che non era più la mia casa, non avevo più contatti con il mondo esterno da più di 3 settimane. Sembrano lontanissimi ora quei giorni che avevamo passato felici a Vienna...ancor più lontani i tempi d'oro del nostro matrimonio.
Guardo la fede che tenevo ancora al dito...


11- dicembre -1990 notte fonda.

“ Si, lo voglio...” mi imita canzonandomi per la sicurezza con cui lo avevo detto.
“ E' inutile che fai il simpatico, non è che tu sei andato poi così meglio !” gli tiro il cuscino del hotel dietro.
Scoppio a ridere divertita mentre paurosa della sua reazione mi copro il viso con il vestito bianco che ancora indossavo.
“ Lo sai che non dovevi proprio farlo questo vero ?”
“ Mmmh e sentiamo...se no che fai?” vado verso di lui che ha la cravatta slacciata e il colletto della camicia sgualcito, lo guardo...gli tolgo il bicchiere con lo spumante che stava sorseggiando e lo bevo tutto d'un fiato pulendomi la bocca con il dorso della mano.
Mi afferra su fianchi, mi bacia mentre lo ricambio in maniera appassionata affondando tutte le mie mani tra i suoi capelli morbidi.
“ Ti amo !” mi guarda negli occhi.
“ E tu...?”
“ Io cosa?” dico.
“ Mi ami ?”
“ Mmh, devo pensarci...” gli do un bacio a stampo mentre mi stacco maliziosa da lui.
“ Ora sei la signora Jackson tesoro !! Devi essere contenta”
“ Oh ti prego non mi ricordare che l'ho fatto davvero...” ridiamo spensierati, visibilmente alticci.
E' davanti a me...indossiamo ancora tutti e due i vestiti della cerimonia, ci guardiamo....non eravamo ancora sotto le coperte per il semplice fatto che avevamo fatto sesso già due volte prima della cerimonia e subito dopo nel aereo che in gran segreto ci aveva portato in hotel...non avevamo resistito.
Ci guardiamo , ancora increduli per quello che avevamo evidentemente fatto....ci eravamo sposati.
Mi viene da ridere solo a pensarlo.
“ Lo abbiamo fatto davvero?....voglio dire....sono tua moglie porca puttana !”
“ E CHI LO AVREBBE MAI DETTO....” dice, scoppiamo a ridere.
“ Sei stupenda lo sai ?”
Ecco che ancora una volta riusciva a farmi imbarazzare...gli corro incontro mentre mi prende in braccio cercando di districare le mani tra il vestito che era ridotto un cencio...mi bacia mentre mi stende sul letto....sorride steso sopra di me...
“ E adesso....SOLLETICOOOOOOOOO!” si avventa sopra la mia pancia mentre rido a crepa pelle contorcendomi tra i suoi baci e i suoi abbracci.



Una lacrima che scende sul mio viso mi riporta alla realtà....
Bei tempi...quanto ancora non ero nessuno agli occhi del mondo, quando ancora il nostro amore era così
travolgente da farci superare ogni cosa....segreto agli occhi di tutti...ricordo con tristezza la passione che ci travolgeva all'improvviso cogliendoci impreparati...il periodo che arrivavo a fare un vero e proprio tour de force solamente per vederlo un paio di giorni, quando ancora ero sposata con il mio ex marito ricordo che smuovevamo mari e monti per poterci vedere.
Convinti di vivere la più bella e passionale storia d'amore toccavamo tutti e due il cielo con un dito quando riuscivamo a vederci anche per poco.
Non ne avevamo mai abbastanza l'uno dell'altro....lui era fantastico, mi chiamava nel bel mezzo della notte solo per poter ascoltare la mia voce, continui regali, mi sentivo amata dall'uomo più bello e perfetto del mondo...ai miei occhi lui era così....
Mi diceva che ero il suo primo pensiero la mattina e l'ultimo la sera, delle volte faceva addirittura fatica a comporre o a concentrarsi sul lavoro tanto che DiLeo più volte ha provato a invitarmi a non passare molto tempo a Neverland per non distrarlo dai suoi impegni.
Ma ce ne fregavamo, non ci importava nulla, vivevamo per stare insieme...io facevo la mia vita, non ero ancora “famosa” e potevo benissimo passeggiare tranquillamente per le strade, ero innamorata e mi sentivo amata...credo che quello sia stato il periodo più bello della mia vita!
Ma non sempre quelle che sembrano favole finiscono altrettanto bene...avevo accettato di sposarlo...non ricordo nemmeno io come siamo arrivati a questo passo, da amanti clandestini a marito e moglie...
Mi fece lunghe chiacchierate riguardo ciò..tutto quello che comportava diventare sua moglie, ma io evidentemente ho sottovalutato il problema.
Vedete....quando sei innamorato e il tuo sentimento è ricambiato ti senti potente, senti che niente e nessuno potrà farti del male... e affronti tutte le situazioni di petto, il più delle volte sbagliando.
E fu dopo pochi mesi di matrimonio, quando il mio nome iniziò a comparire sui giornali di mezzo mondo, che iniziarono i primi problemi...da li un escalation di errori, rancori, litigate, cose non dette...che hanno portato all'inferno che sto vivendo ora.


Mi alzo dal letto, strisciando vado in bagno...mi guardo allo specchio...scruto la mia immagine riflessa come a cercare qualcosa o qualche appiglio che mi permettesse di rimettermi in piedi, di tornare ad essere quella che non ero più da troppo tempo...mi rendo conto che sono ancora troppo scossa e debole per metabolizzare tutto ciò che è accaduto...
Non mi preoccupava la sua assenza, ero convinta nella mia testa che prima o poi sarebbe tornato e come sempre avremmo rifatto pace, ma era evidente che ciò era solo frutto della mia invenzione.

Io giorni trascorrevano così...vuoti, malinconici, instabili...Neverland iniziava a soffocarmi...la sua presenza in ogni cosa mi opprimeva dentro lasciandomi senza respiro, piano piano stavo riprendendo peso, e avevo iniziato a sognarlo di notte...come accadeva sempre quando entravo in “astinenza” da lui.
Avevo deciso di non guardare più la tv, non l'accendevo da settimane...avevo paura...paura di vederlo, paura di sentire cosa si dicesse la fuori...solo vedere quell'apparecchio mi faceva entrare in ansia.
Il mio psicologo mi disse che piano piano avrei dovuto trovare il coraggio di rientrare a far partire anche nel mondo esterno, non potevo continuare a fuggire dalla realtà.
Aveva ragione, ma è come se ogni volta che cercavo di rientrare a far parte la mia mente me lo impediva...inoltre il pensiero di avere ucciso mi figlio mi rendeva morta dentro.


1 ottobre 1992

Fisso la data sul calendario, oggi sarebbe finita la prima parte del tour...era passato più di un mese dall'ultima volta che lo avevo visto..ne una parola, ne una telefonata.
Il mio matrimonio era finito...
Avevo da poche ore contattato il mio avvocato di fiducia, Tom, gli avevo a fatica spiegato la situazione...mi aveva ascoltato in silenzio, era dispiaciuto....

“Sei per metà proprietaria di Nerverland e della “Heal The World Foundation” e ci sono tante altre cose intestate a te, almeno che non decida di lasciarti con il culo per terra togliendoti anche tutto ciò, non credo che avrai problemi economici in futuro...” disse.
“ E se lo facesse?”
“ Inizieremo un battaglia legale...ma lo conosco Anna, non credo che lo farebbe mai...”
“ Tom ma io non ho niente ! Capisci? Niente !! Tutto ciò che possiedo adesso è suo...non sono nulla senza di lui ! Non so neanche dove andare a vivere!”
“ Torna da tua madre a Londra, fidati Anna che non ti lascerò senza un soldo...ti aiuterò io...ma da amico mi sento in dovere di consigliarti di cercare di rimediare prima di pensare al divorzio....”
“ Lo farei se vedessi almeno uno spiraglio di luce in fondo al tunnel...ma credimi...questa volta è definitiva...”

Avevo riattaccato amareggiata...questa volta non ero disperata, ero arrabbiata !
Con lui, il suo comportamento...non affrontava le situazioni di petto, aveva preso aveva fatto baracca e baracconi e se ne era andato, come faceva ogni volta che gli si presentava un problema coniugale.
Lo ammetto, sono io quella che ha sbagliato, ne sto pagando le conseguenze e le pagherò per il resto della vita...ma era ovvio che prima o poi avremmo dovuto parlare. Cosa ne guadagnavamo stando lontani senza sapere nulla l'uno dell'altro?
Tanti giorni ho pensato che forse lo avrei dovuto chiamare, ma non me la sentivo, e grazie a Dio mi era rimasta anche un briciolo di dignità che ora non avrei mandato a puttane per nulla al mondo!
Lacrime di rabbia scendono ora sul mio viso, che rimane come impietrito impassibile, come se non stesse accadendo nulla, le lacrime proseguono la loro corsa....le lascio scorrere, non le asciugo nemmeno....
perchè so che ce ne saranno altre che non si fermeranno.
Nonostante sono stanca di farmi del male, le lascio cadere fino a che da sole diventeranno parte, di questo viso di pietra.


Bucarest ( Romania) ore 19.30

“ Volevo fare i miei complimenti a tutti voi, i costumi il trucco siete stati fantastici alle prove...non posso dire lo stesso per le luci e il palco, ci sono stati alcuni problemi che non ho potuto non far presente. Comunque bravi davvero ! ”
Parte un applauso di gruppo con fischi e ovazioni.
Michael sente pacche sulle spalle e incoraggiamenti mentre prede la mani dei ballerini che stavano a fanco a lui per iniziare tutti insieme a fare la preghiera di rito.
Pochi minuti di silenzio e poi il caos più totale nello stanzino dove tutto il cast era riunito.
“ MERDA ! MERDA !MERDA !” urla mentre salta su se stesso per darsi la carica necessaria per affrontare questo importate ultimo concerto che segnava la fine della prima parte del fortunatissimo tour.
Aveva passato giorni difficili. Dormire era diventato impossibile pensava a lei continuamente, ogni volta che scorgeva in lontananza una chioma bionda aveva un tuffo al cuore.
Pensò di essere ancora innamorato, forse lo era veramente ma non voleva vederla, era uscita definitivamente dalla sua vita e lui non voleva avere più nulla a che fare con lei.
Deciso, duro, potente e motivato va sotto il palco mentre sente salire l'adrenalina che riusciva a percepire ogni volta che si esibiva, decise che avrebbe dedicato questo concerto a suo figlio...quel bimbo che tanto desiderava. Cercò per pochi minuti di immaginarselo...vide davanti ai suoi occhi una bimba bionda...piccolina....era uguale a lei, a sua moglie...rabbrividì al solo pensiero.
Chiuse gli occhi e si concentrò, deciso a scaricare tutta la rabbia e la frustrazione che aveva in corpo ancora una volta.





Buon weekend a tutti !


Michela.



(StreetWalker )
00sabato 12 novembre 2011 18:29
Adesso cosa farà Anna? E Cosa farà Michael. Aspetterò con immensa gioia il prossimo Buon weeken a te.
Foxy1975
00sabato 12 novembre 2011 18:48
Un brivido da Brescia...
Foxy
Michela Jackson 95
00domenica 13 novembre 2011 18:13
Capitolo 32





E' possibile che un essere umano imprima alla propria vita una svolta radicale; che ricominci a vivere su basi del tutto nuove, e che proceda in avanti, guardando verso la luce della sua nuova vita, senza mai più voltarsi indietro?
Come accade? Una mattina ci si alza, ci si guarda allo specchio e si dice a se stessi “ Ora basta!”.
E poi, cosa vuol dire ricominciare? Cosa vuol dire volgere le spalle al passato? Sono cose possibili?
Alcuni pensano che noi siamo e rimarremo sempre gli stessi; che non abbiamo il potere di cambiare; che, pertanto, ci porteremo sempre dietro, ovunque, il peso del nostro modo di essere, compresi gli errori che già ci hanno fatto cadere una volta; comprese quelle disposizioni dell'animo, a causa delle quali siamo giunti fin sull'orlo del baratro.
Così pure, alcuni pensano che noi non potremo mai liberarci dal nostro passato; che esso ci seguirà per sempre, come un'ombra, come un compagno indesiderato, ma sin troppo fedele, condizionando sino all'ultimo il nostro presente.

“Per vivere con onore bisogna struggersi, turbarsi, battersi, ricominciare da capo e buttare via tutto,
e di nuovo ricominciare a lottare e perdere eternamente.”

Ma quando sei consapevole di essere sopravvissuto al dolore, poche cose ti spaventano. Ti svegli e scopri di essere più forte di quanto credevi.


Per me “cambiamento” era una brutta parola. Significava stare male. Ed è difficile per me ogni volta dover fare i conti con questa paura che puntualmente tornava a farmi visita.
Al contrario di come possa sembrare io non cercavo cambiamenti, ma stabilità.
Speravo di trovare la felicità nel matrimonio, ma mi sbagliavo.
Forse non ero pronta a sposarlo, forse dovevo continuare a fare la mia vita...ma ero contenta e fiera di me stessa perchè per una buona volta ero sicura di aver seguito ciò che mi diceva il cuore.
Ma sono sempre più convinta che sposarlo è stato un grande sbaglio.
Porto giù il trolley dalle scale con la borsa in spalla, occhiali scuri, completo nero, come il mio umore e capelli legati in una perfetta coda di cavallo.
Chiamo John per farmi caricare la valigia, non avevo portato con me tutti i miei effetti, alcuni purtroppo sarebbero dovuti rimanere qui, li avrei mandati a prendere tra un po di tempo da qualcuno.
Salgo in macchina mentre la servitù mi osserva dalle finestre indiscreta, mi sembrano tutti molto tristi...la nostra rottura stava diventando di domino pubblico e sono sicura che a Neverland non si parlava d'altro. Le mie tre guardie del corpo erano rimaste con me, anche perchè di fatto ero ancora sposata con Michael e il loro lavoro non era ancora finito.
Partiamo...
Avevo deciso di andarmene, mi ero rimessa un po in sesto e ora dovevo per forza trovare la forza di voltare pagina...una cosa era sicura, non sarei potuta rimanere a Neverland.
Non mi giro nemmeno a guardare per l'ultima volta la mia casa, il dolore adesso aveva lasciato posto alla rabbia e al rancore. Tutto ciò mi aveva rovinato la vita, e la battaglia era appena iniziata.
Speranzosa e volenterosa di chiarire ero rimasta a Neverland fino alla fine di ottobre sperando che lui tornasse a casa, ma così non è stato...erano passati già tre lunghi mesi dal giorno della sua partenza e di lui neanche l'ombra.
Lasciamo il viale mentre si apre il cancello per far uscire la macchina, non guardo volutamente fuori...ogni immagine sarebbe stata una pugnalata al cuore per me...tengo lo sguardo basso, ma una franata brusca di John mi riporta alla mente un ricordo.

Agosto 1991
“Aaaaaaah Michael frena ! Frena !”
“ Sta tranquilla, è tutto sotto controllo...” ride.
“ Cosa diavolo ridi ? Stavamo andando contro un albero! “ mi stringo la cintura mentre sto sudando freddo.
“ Pensi che non so guidare?” mi chiede con le mani sul volente.
“ Vuoi la verità?...No ! Non sai guidare, vai come un pazzo e poi....Oddio gira, gira a sinistra !!!” avevamo evitato una macchina che veniva dall'altro senso.
“ Sta calma, mi metti ansia...”
“ Guidi come un ubriaco! Non siamo sulle macchinine a scontro, qui ci lasciamo le penne se non vai piano !”
“ Aahahahahha quanto sei drastica..!”
“ Ma tu sai dove siamo non è vero ?”
“ Assolutamente no! Non ne ho la più pallida idea...” ride spensierato.
“ Mi prendi in giro ? Come facciamo a tornare a casa?” sono agitata.
“ Rilassati, apri il finestrino e senti l'arietta fresca che tira...poi penseremo a come tornare a casa, non è divertentissimo perdersi con la macchina?” lo guardo storta, che matto che era.
“ Ricordami perchè mi venuto in mente di venire in macchina con te?”
“ Perchè hai detto che sono sexy quando guido...”
“ Non è vero!”
“ Si che è vero!”
“ Guardami! Non sono figo al volante? Mi sento potente! Muahahha”
Non trattengo la risata, lo guardo mentre cambia marcia e tiene i piedi ben saldi su i pedali, cappellino di paperino, capelli legati e camicia leggera nera...è vero, è sexy ! Mi da un bacio a stampo frettoloso per poi rimettere gli occhi sulla strada.
Mi sistemo meglio sul sedile tranquillizzandomi, mentre seguo il suo consiglio, mi rilasso fantasticando su dove avrebbe voluto portarmi.


Trattengo a fatica le lacrime mentre usciamo definitivamente dalla tenuta.
Quanta tristezza, quanta malinconia...non pensavo fosse così doloroso staccarmi da quella casa, dopo tutto avevo passato tre anni della mia vita li dentro ma viaggiavamo in continuazione e non passavamo molto tempo a Neverland, eppure la sentivo mia...la nostra casa, ero io li padrona insieme a lui...sapere che forse più avanti avrebbe potuto avere questo privilegio un altra donna mi fa prudere le mani, sapere che forse qualcun'altra avrebbe potuto dormire tra le stesse lenzuola dove noi avevamo fatto l'amore, condividere gli stessi spazi, le stesse stanze mi manda in bestia.
Ma non era questo il momento di dare voce alla gelosia, ero ancora cagionevole, sia di salute che psicologicamente e dovevo riguardarmi più attentamente possibile.
Sarei andata da mia madre a Londra, lei non sapeva ancora nulla di ciò che era accaduto e io a malincuore avrei dovuto raccontargli tutta la vicenda per filo e per segno, si sarebbe arrabbiata perchè una volta che gli avrei detto che mi sarei stabilita lì sapeva che ciò comportava avere i paparazzi alle calcagna ogni giorno. Ma non avevo scelta, non avevo nessun altro posto dove andare.
Sto in silenzio per tutta la durata del viaggio, mi avvisano che ci sono i paparazzi all'aereo porto, non dico nulla..sprofondo sul sedile, una volta che la notizia della nostra separazione sarebbe arrivata alle orecchie dei giornalisti la stampa non mi avrebbe lasciato in pace un attimo e questo non faceva altro che scoraggiarmi ancora di più.
Arriviamo davanti all'entrata dell'aero porto, mi aprono le porte e mi fanno scendere.
Come se fossi nuovamente catapultata bruscamente alla realtà i flash e il rumore assordante dei giornalisti che fanno domande mi travolge come un onda anomala, mi viene da piange ma mi limito a coprirmi il volto con una mano mentre scortata entro nell'edificio. Soliti occhi indiscreti, gente con le valige che mi scatta foto mentre passo...vorrei gridare, spero che tutto ciò un giorno avrà fine!
Non voglio pagare a vita l'errore di averlo sposato !!
Mi accomodo in prima classe, per ora, penso, potevo ancora permettermelo.
Allaccio la cintura e chiudo gli occhi.
Encino


“ Michael, è per te...” Ketherine entra nel salotto per dare il telefono al figlio steso sul divano.
“ Pronto”
“ Mike, sono Miko....se né andata!”
Silenzio. Michael si sente sprofondare sul divano…
“ Bene..sai se è definitiva la cosa ?”
“ Penso di si, non ha lasciato detto nulla...mi hanno detto che ha fatto le valige e se né andata.”
“ Sai dove va?”
“ Questo non dovrebbe interessarti lo sai... “ risponde duro.
“ Miko, sai meglio di me cosa è successo, non credo sia il caso prendersela con me!”
“ E' sola...lo vuoi capire che è sola !! Stai abbandonando tua moglie e lei soffre quanto soffri tu, ma sembri così sordo e cieco da non volerlo capire...”
“ Non voglio arrabbiarmi con te, ti prego di non toccare più questo argomento....chiederò il divorzio al più presto, almeno che non lo faccia prima lei...”
“ Non fare il duro, non ci riesci... sai meglio di me che ti senti solo senza di lei, la ami ancora ! Pensaci.”
“ Ho detto che non voglio sentire parlare di lei !! Ha ucciso mi figlio !! Mi fa schifo ! Mi fa schifo!!” scoppia a piangere.
“ Ma lo vedi che sei ancora innamorato !! perchè non metti da parte questo orgoglio e cercate piano piano di chiarire la questione?”
“ Non sono disposto a continuare a stare con una donna che non vuole darmi dei figli !! Me lo aveva promesso !! me lo aveva promesso !!”
“ E' come parlare con un muro, la capisco Anna...molto più di quanto capisco te !”
“ Grazie !...comunque, non hai ancora risposto alla mia domanda ….sai dov'è?”
“ No, non lo so...e tu invece, sai che ha rischiato un overdose due mesi fa ?”
A Michael si strinse il cuore...
“ Come sta?”
“ Non l'ho vista...”
“ Mi dispiace...”
“ Ah ti dispiace...”
“ Miko ti prego smettila...”
“ Sto cercando di farti ragionare ma evidentemente non vuoi farlo...ti lascio solo se non va a finire che litighiamo e io non ne ho proprio voglia, inoltre non sono affari miei....”
Riattacca pensieroso, non era tornato a Neverland perchè non voleva rivederla...aveva sperato che prima o poi se ne andasse, e così era accaduto...ma ora che era successo non sapeva se in realtà era questo quello che voleva veramente. L'unica cosa di cui era consapevole è che con lei non voleva avere più nulla a che fare.


Londra, la uggiosa e malinconica Londra...era questa l'impressione che mi dava questa metropoli. Nonostante amassi le grandi città Londra non era riuscita ad entrare nella top 5 delle mie preferite, mi era ostile fin da quando ero piccola quando per due anni venni ad abitare qui insieme a mia madre, che da qui non si è più mossa, ormai era diventata una perfetta e distinta signora inglese, adorava questa città e nonostante fosse tedesca ci teneva a sottolineare che in realtà si sentiva perfettamente integrata nella società inglese.
Forse non gradivo molto le grazie e le bellezze di questa città perchè negli ultimi anni avevo scoperto e testato sulla mia pelle che qui la stampa è davvero dura e spietata.
Non erano stati mai clementi con me, tanto meno con Michael che avevano puntualmente massacrato, ma il popolo lo amava comunque.
Come vuole la tradizione... pioveva, vedo le goccioline di pioggia battere ritmicamente sul vetro..dopo non ricordo neanche io quanto, sto per rivedere mia madre.
Mi sento un po agitata, la sua presenza mi faceva sempre un certo effetto, quel rispetto reverenziale che avevo nei suoi confronti era rimasto radicato dentro di me anche adesso avevo quasi 30 anni.
Sento la macchina fermarsi, non ci sono paparazzi in giro...John scende apre l'ombrello e mi apre la portiera per non farmi bagnare, scendo...respiro quel profumo di erba bagnata insieme a quel freddo umido che ti entrava diritto dritto nelle ossa.
Non faccio in tempo a guardarmi intorno, salgo le scale del piccolo pianerottolo che dava su una strada con casette a schiera... Sono sotto l'ombrello con John, lo saluto abbracciandolo, forse questa era l'ultima volta che ci vedevamo e volevo ringraziarlo per tutti i momenti passati insieme.
Vedo che gli si inumidiscono gli occhi mentre mi sorride per augurarmi buona fortuna, lo saluto con la mano mentre vedo la macchina sparire in lontananza.
Mi giro verso il portone, a fatica sotto la pioggia che non cessava di cadere cerco il nome di mia madre sul citofono, lo trovo e decisa spingo il campanello.
Dopo pochi minuti...
“ Si ? Chi è?” riconosco la sua voce.
“ Mamma...sono io! Anna.”





Tutto per voi...ovviamente la storia non finisce qui.
Ancora una volta grazie a tutti quelli che mi leggono, sia chi commenta sia chi rimane nell'ombra ...rimanete con me.
Buona serata.




Michela.
(StreetWalker )
00domenica 13 novembre 2011 23:36
Deve dare retta a Miko correre immediatamente da lei per chiarire tutto. Aspetterò il prossimo
Foxy1975
00lunedì 14 novembre 2011 17:04
E i brividi diventano due..e non c'é due...
Foxy
AntonellaP85
00mercoledì 16 novembre 2011 15:11
Ti ho mandato una ffz in merito alla tua fan fiction, rispondimi appena puoi.
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