Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!
 

WATCH ME FLY (in corso). Rating: verde

Ultimo Aggiornamento: 03/04/2013 21:44
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01/09/2012 17:00
 
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Buona lettura!!

Capitolo ventisettesimo

Il sole era appena sorto quando Clara e Michael si avventurarono alla volta di Mosca. Un’ultima breve pausa per Michael, prima di rimettersi al lavoro. Non appena l’aereo si alzò in volo Clara si appoggiò al finestrino . Sorvolarono l’Europa e si sentì rapita dalla meraviglia del paesaggio sottostante. Conosceva le bellezze di quella terra e si accorse che dall’alto non era per niente da meno.
“Bella vero?” osservò Michael che passava lo sguardo dal finestrino a lei con estrema precisione nell’afferrare le sue espressioni. Clara annuì e un attimo dopo, qualcosa cambiò. Prese a tormentarsi le mani e la testa prima irrequieta si placò e restò immobile.
Allora, le chiuse le mani nella sua. “Non sei sicura?” chiese provando a mettersi nei suoi panni.
“Lo sono, solo che….” lo fissò attentamente ad occhi ben aperti.
“Solo che?”
Clara sorrise in modo comprensivo, come se avesse ragionato sino a quel momento con lui. ”Ci ho pensato e adesso mi sono convinta che è meglio così. Devi anche tu però.” Michael non sapeva se fermarle la bocca come aveva fatto con le mani o ascoltare silenziosamente. Optò saggiamente per l’ultima .Una risata anticipò il tutto.
“Che c’è?” forse doveva solamente raccontargli una cosa buffa rinvenutale alla mente.
“Se mi guardi così non ti dirò nulla. Mi farai solo ridere. Puoi star tranquillo che non saranno pericolose le mie parole ,anzi.” E concluse con una serietà forzata.
“Bè…questa è la mia faccia. No che non mi preoccupo.” disse Michael trovando più serenità. Forse mancava questa.
“Così va meglio, decisamente. Volevo dire, credo sia più giusto che mi lasciassi tornare a Neverland. Non perché non voglia mostrarmi ,soltanto per lasciarti fare il tuo lavoro.” Si fermò cercando segni di approvazione ,ma non ne ebbe, Michael sembrava assorto. Già non la guardava più.
“Sono felice di viaggiare con te, ma tra un po’,non potrai badare a me.”
“Ok ,se è questo che vuoi.” Disse Michael mestamente.
“Non lo voglio io, lo vuole lo scorrere delle cose. Manca poco a quando tutto sarà concluso no?”
Michael le strinse le mani.” Va bene, ma ,ti prego, manca ancora qualche giorno. Resta.” Le sorrise.
“Certamente. “assentì giuliva. La notte sopraggiunse e mancava poco all’atterraggio. Se non avessero incontrato nessuno ,secondo Michael era meglio, ma visto che le voci corrono più degli aerei, la cosa sarebbe state difficile. Alzò le spalle, però dovette essere cauto ,Clara dormiva appoggiatavi.

AEREOPORTO DI MOSCA-ORE: 7.00 am
Clara era ancora nel mondo dei sogni quando l’aereo decollò. Michael si sporse un po’ in perlustrazione e ,ancora una volta sorprendendosi, non vide nessuno.
“Possiamo scendere.” avvertì uno dei famosi “anti-Joan” da un sedile avanti.
“Clara, dobbiamo andare” le sussurrò in un orecchio facendola ridacchiare per il solletico procuratole con il respiro.
Si affacciò pronta ad una ,supponeva ,calda accoglienza. Le morirono le mille idee che si era formata per mostrarsi il più possibile adorabile quando vide come unica persona ad attenderli ,un autista.
“CLARA!” la richiamò Michael spronandola ad affrettarsi.
“Ah, non temere, ci sarà gente ben presto. Soprattutto fotografi.” ironizzò.
“Che facciano pure! ”ribadì risoluta.
“A giusto giusto.”
L’auto camminò per un lungo tratto vuoto fino a raggiungere un’ hotel. E, fuori dell’hotel, l’accoglienza festosa e indagatrice si mostrò a loro. Michael fece l’occhiolino all’ostinata che si era avvinghiata al suo braccio allarmata.
“Ora stai a vedere che hai paura della folla.” scherzò Michael.
Clara si staccò irritata dal sarcasmo e attese il momento di uscire ansiosamente. In Michael ritornò, inspiegabilmente, quella punta di compassione che lo portò a maledirsi per tutto ciò che ora le stava dicendo. Si fece coraggio, sistemò il cappotto lungo la vita e scese alzando il livello delle grida e dei flash. Una guardia stava apprestandosi poi a far scendere Clara ma fu bloccata da Michael che ne prese il compito con vera galanteria suscitando la curiosità dei molti. Aprì lo sportello e vi si immerse fino al busto per raggiungere Clara che gli apparve un passerotto tra le aquile che, amante della libertà, non voleva però librarsi in quel cielo. Allungò una mano in sua direzione.
“Mi permette di aiutarla ad uscire?”
Clara ne fu lusingata e fu spinta a rispondere al gesto. Calò un silenzio imbarazzante tra le luci che si alternavano sempre di meno.
“Ecco brava. Sii te stessa ok? “le suggerì.
“A volte dovrei tagliare la lingua.”
“Oppure a me le orecchie-pensò un po’-e le mani.” Sorrise.
Clara aumentò la presa e finalmente uscì. Dopo uno smarrimento generale, ripartirono gli scatti e alcuni mormorii.
“Regola numero uno?” disse piano a Michael.
“Salutare.” Così fecero tra gli applausi di qualcuno che lunga l’aveva vista.
“Numero due?” continuò dopo.
“Correre ai ripari così.” Michael diede un colpetto alla spalla di uno dei bodyguard e corsero nell’albergo divertiti.
Chiusasi la porta la porta della loro nuova suite, Clara e Michael poterono riprendere fiato.
“è stato divertentissimo!” commentò Clara ancora inebriata.
“Abbastanza!”
“Chissà cosa diranno?” Si mise ad imitare in modo grottesco i giornalisti e Michael rise dimenticando tutto.
Mentre era ancora occupata a realizzare la sua scenetta, la sollevò un po’ fino ad avvicinarla alle sue labbra.
“Domani ti porto in un luogo tranquillo ,appena ho saputo dell’esistenza ho pensato a te. Ormai hanno la notizia. Lascia che si sbizzarriscano a piacere. La verità chi vuole la sa.”
Clara…annuì e lo abbracciò.
“Vieni.” si avviò alla finestra e salutò affettuosamente chi era ancora lì a sostare.
Ricevette altrettanti saluti e altrettanti applausi.
“Io…dico…come ci sei riuscita a fare ciò. Sfido chiunque a versare una parola cattiva su di te. ”disse incredulo Michael agitando la mano con lo stesso risultato.
“Bè…sono me stessa!” rispose semplicemente.
“VOLETE IL MIO NOME? FELICEMENTE….CLARA!” urlò scatenando inni festosi.
“Scriveranno anche felicemente.” disse Michael scuotendo la testa .
“Scriveranno anche Clara però. Vedi, un po’ di verità c’è.”
I loro volti si incontrarono e si scambiarono un timido bacio guardandosi poi intensamente negli occhi. Le grida erano così vicine ma così lontane. E gli scatti? Forse dei fuochi d’artificio?
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