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Ultimo Aggiornamento: 03/04/2013 21:44
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22/10/2012 18:03
 
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Grazie ragazze!! [SM=x3072554] [SM=x47984]

Buona lettura!!


Capitolo trentaquattresimo
Non era trascorsa neanche una settimana che la notizia del matrimonio aveva superato e si era diffusa oltre i confini di Neverland; non suscitò troppo scalpore poiché la loro “relazione”(termine tanto amato dai giornali ma...guai ad usarlo con Clara)si era mostrata così ,oltre ogni aspettativa, limpida che nella mente di tutti era già segnata dalla parola matrimonio. Michael si ritrovò inabissato di lettere i cui destinatari andavano da fans a amici a cui quest’ultimi si sentì ben in dovere di spiegare la scelta di non renderli partecipi. Clara lo vedeva spesso passando accanto alla porta socchiusa chino sui fogli o al telefono impegnato a parlare di lei stessa con una grazia commovente. Dal canto suo, Clara si cimentava con maggiore assiduità alle mansioni domestiche che secondo lei si addicevano ad una buona moglie, rendendo la vita come quella di una qualsiasi coppia di neosposi nonostante sapesse che vi erano comunque dei limiti per loro. Come inizio c’era di che stupirsi. Michael lo era particolarmente e non poteva fare altro che lasciar vivere Clara con la volontà di lasciar vivere lui una vita da due persone che semplicemente hanno intrapreso insieme il volo più umano che c’è. Nulla avrebbe turbato quell’equilibrio. La cosa appariva certa. Non c’era un motivo. Ma, come un lampo a ciel sereno, un peso inclinò un po’ un lato della bilancia. Era tarda ora quando Michael nel suo studio intento a rileggere alcune lettere particolarmente affettuose venne interrotto da una chiamata. Per tutto il tempo della conversazione il suo volto era passato dall’incredulità ,riassunta in una smorfia, al preoccupato e quasi adirato. Con la mano libera stringeva sempre più un foglio ormai sporco di inchiostro che aveva inciso parole di felicitazioni così affettuose che lo portarono a volerlo conservare. Trascorsero alcuni minuti finchè riposta la cornetta fece un sospiro con il fiato spezzato. Abbandonò la stanza lasciando alle spalle la luce accesa e inumidito ciò che restava della lettera. Si trattenne dallo sbattere le porte solo perché Clara sicuramente dormiva. Arrivò davanti al letto e dopo essersi seduto accanto alla moglie, aver osservato il suo sonno regolare e la sua visibile serenità scosse il capo per dire ”NO” a sé stesso e si sdraiò accanto. Restò per molto tempo a fissare il soffitto con la fronte aggrottata fino a quando, non potendone più uscì in terrazzo e restò lì appoggiato al balcone, con le mani sul viso. E sarebbe stata la prima notte. il mattino seguente Clara al risveglio si ritrovò con il marito ai piedi del letto e un sorriso tirato non appena incontrò il suo sguardo. Aveva l’aria di chi non avesse chiuso occhio una notte intera e perciò le fu difficile fare altrettanto.
“Michael, cos’hai?” gli chiese con apprensione.
Michael sembrò non capire il motivo di quella domanda. ”Non posso guardarti dormire?”
“Tu sei rimasto tutta la notte a guardarmi?”
“Sì, cioè…no, non proprio…e poi ,cosa ti fa pensare che lo abbia fatto per tutta la notte!?”
Clara gli andò vicino e abbassatasi cominciò a scrutare gli occhi con l’inquietudine nei suoi. “Invece-dichiarò Michael raggiante-ho dormito benissimo!”
“Ah, menomale.” concluse allora pensando che la sua preoccupazione era davvero infondata.
Michael non lasciò svelarsi nessun ombra. Solo Joan, ad un ‘affermazione diede segno di aver capito che c’era qualcosa di strano in lui. Accadde nel pomeriggio. Clara era occupata a badare alla piccola compagnia e Michael fissava dalla finestra il viavai con sguardo perso altrove. Joan, appena entrato nella stanza per aver dimenticato lì chissà cosa ,lo sentì bisbigliare tra sè.
“Adesso che le dico?.” e diede un leggero ma sicuro pugno al vetro.
Joan stava per intervenire e provare a capire quando preferì non farlo e agitò la testa con dolore.
“Clara, posso parlarti?” fece appena la ebbe da sola.
“Michael prima ho io qualcosa da dirti.” E c’era una luce particolare nei suoi occhi.
“Va bene, comincia tu.” le disse evitando di insistere. Tanto meglio, non era neanche così convinto di riuscire a spiegarle nonostante aveva speso molto tempo per trovare modo e momento.
“é difficile da dire, sono emozionata!”
Michael dimenticò un momento il suo discorso e si fece meravigliato.
“Allora-prese un respiro e gli si sedette sulle gambe-ecco…”
Clara si strinse a lui e vi rimase un po’. Nell’incertezza Michael aspettò senza darle fretta.
“Aspettiamo una bambino!” esclamò infine con le lacrime agli occhi e voce tremante.
Gli occhi di Michael si fecero due, tre volte più grandi, il sorriso avrebbe rischiarato mille cuori e la gioia che nacque nel suo cuore colmato un popolo intero se fosse stato presente al momento.
“N-ne sei sicura?” chiese quasi implorante di un “sì”.
Clara annuì.” Ho fatto la scoperta oggi.”
“Aspetta, non mi capacito ancora!” disse trattenendo un grido.
“Neanche io. Te lo avrei detto subito ,ma…non è mica cosa facile!”
A queste parole gli tornò alla mente il peso che trascinava. “Grazie Dio, non devo in nessun modo dirglielo. Non posso. Ma cosa farò…”
“Michael ,cos’hai adesso?” domandò la moglie poiché aveva mutato espressione.
“Nulla sta tranquilla.”
“Se non ti senti bene, o, qualsiasi cosa, ti prego rendimi partecipe.” lo supplicò.
“Oh ma io sto bene. Poi, non ho niente, davvero. Non insistere.” le disse cominciando ad assumere un tono diverso.
“Ok, come vuoi.” disse sommessamente Clara. Tornò poi a rivolgergli un sorriso. “Ma ti rendi conto? “proseguì ad occhi lucidi.
Michael la abbracciò con un gesto tenero ma forte e le diede un bacio in fronte. “ é bellissimo!”
“Adesso tocca a te. Cosa avevi da dirmi?”
“Niente, non ricordo più, di sicuro …non era importante.” rispose debolmente nascondendosi dietro un viso radioso.
Joan, già a conoscenza della novità, si cominciava a mostrare davvero un padre per Clara che dal canto suo ricambiava con riconoscenti obiezioni riguardo il suo “non stancarsi” e quindi volontà di svolgere le sue abitudinarie attività.
“Credo che farebbe bene a tutti allontanarci per un po’ da qui.” suggerì Michael quando si ritrovarono al completo intorno alla tavola.
“Vuoi dire lasciare tutto e..” fece Clara stupita.
“Si tratta di quel tempo necessario a te.” si affrettò lui a spiegare massaggiandosi il palmo con le dita della mano opposta.
“Io penso che abbia ragione. Vi farà bene.” osservò Joan.
Clara lo guardò non credendo alle sue orecchie. “Allora-disse tuttavia-verrai con noi. Non puoi startene solo qui a portare avanti il tutto.”
Michael acconsentì alla decisione .”Certo ,verrai con noi. Ma io credo Clara, che stia a lui decidere.”
Joan si trovò incapace di dare una risposta definitiva. Scrutò attentamente Michael che aveva ripreso a conversare con la moglie e notò in lui un qualcosa di irrequieto. Nei suoi gesti, nelle sue parole. Riprese in mente l’espressione udita e percepì al completo lo strano desiderio di fuggire in Michael. Desiderio riaccesosi inspiegabilmente dopo anni e puntato più che altro alla salvaguardia(così doveva essere) di Clara.
22/10/2012 19:04
 
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“é difficile da dire, sono emozionata!”
Michael dimenticò un momento il suo discorso e si fece meravigliato.
“Allora-prese un respiro e gli si sedette sulle gambe-ecco…”
Clara si strinse a lui e vi rimase un po’. Nell’incertezza Michael aspettò senza darle fretta.
“Aspettiamo una bambino!” esclamò infine con le lacrime agli occhi e voce tremante.
Gli occhi di Michael si fecero due, tre volte più grandi, il sorriso avrebbe rischiarato mille cuori e la gioia che nacque nel suo cuore colmato un popolo intero se fosse stato presente al momento.
“N-ne sei sicura?” chiese quasi implorante di un “sì”.
Clara annuì.” Ho fatto la scoperta oggi.”

Che bello Chiara..ci fai percepire tutta la frelicità..ma anche l'ombra dell'angoscia..cosa é successo che turba tanto Michael?!
Grazie
Foxy
22/10/2012 19:24
 
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Che bella scoperta! Chissà cos'avrà michael..


URL=http://michaeljacksongold.forumfree.it/]
23/10/2012 02:59
 
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Chiaraaaaa!!!!! [SM=x3027012] [SM=x3027012]
che capitolo dolcissimo [SM=g27836] [SM=g27836]
Clara diventa mamma wow congratulazioniiii [SM=x3027012] [SM=g27821]

ma mi preoccupa e non poco lo strano comportamento di Michael [SM=g27825] [SM=g27831] [SM=g2927018]

Chissà cos è quel pensiero che lo tiene tanto angosciato [SM=x47980]

posta presto il prossimo capitolo! [SM=x3027012]

baci baci chiaretta [SM=x3072554] [SM=x3072554] [SM=x3072554]


A chi ti aiuta......
Guardando il cielo,
a trovare ancora la forza di sognare di fronte ad un mondo che fa di tutto per infrangere anche i sogni più semplici e belli.
Grazie di farmi sogna]
re un mondo meraviglioso e una vita speciale assieme a te MICHAEL JACKSON PERCHÉ SEI PARTE DI ME!! :-* :-*
23/10/2012 08:59
 
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Congratulazioni Clara diventerà mamma. Posta il prossimo per sapere cosa turba Michael
25/10/2012 19:01
 
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Buona lettura!!


Capitolo trentacinquesimo

Clara alzò la testa verso il cielo sereno con già la presenza della nostalgia nell’animo. Dentro di sé sentiva inspiegabilmente il pianto dell’intera tenuta, come sofferente per la partenza di coloro che la animarono.
“Torneremo!”ripetè a se stessa e al ranch.
“Andiamo Clara!” la richiamò all’improvviso Michael salendo in macchina.
“A-arrivo!”
“Ma davvero ,non è necessario andarcene. Anche qui sarei stata bene, anzi credo che..”
“No, dai retta a me!” tagliò corto lui con desolazione ma nel contempo con spirito di chi vuol arrivare fino in fondo al suo “progetto”.
“Dove andremo? Scusami ma non ricordo più.” disse Clara rasserenandosi un po’.
“Possiedo una casa in un paesino appartato e tutto sommato tranquillo.”
Avrebbe voluto chiedere di più ma lasciò che fosse una sorpresa.” Solo una cosa non mi è chiara. Come mai siamo partiti così di fretta?”
“Ho pensato che il viaggio…fosse meglio per te affrontarlo ora.” spiegò guardandole teneramente il grembo.
Viaggiarono ancora per un breve tratto in auto finchè non raggiunsero un aereo che li avrebbe condotti a destinazione. Joan li ammirava da lontano fiducioso contando il fatto che insieme avrebbero formato una forte muraglia. Quando furono in volo era ormai calata la notte che avrebbe segnato la fine del loro percorso.
“Michael, perché non riposi?” chiese Clara che aveva interrotto il sonno.
Michael sembrò non averla udita e continuava a tormentarsi le mani aggrottando e rilassando la fronte a fasi alterne.
“Se non mi dici cosa ti tormenta, come posso aiutarti!”
“Infatti non devi!” le disse quasi gridandoglielo in faccia.
Clara si ritrasse interdetta e meravigliata da tale reazione rinchiudendosi in un indesiderato odioso silenzio. Tra lei e Michael si era interposto un velo di pentimento. Il marito non riuscì più a guardarla se non con la coda dell’occhio.
“Allora, se non posso aiutarti, accetta almeno di lasciare che io capisca.” riprese la parola Clara avendo cura di non finire in una predica.” Perché- la voce le tremò – non voglio vederti così. Non capirò? Allora non dirò niente. Pensi che ne potrei soffrire? Soffro di più a vederti così scostante e misterioso.” concluse appena in tempo, prima che le parole la abbandonassero.
Due occhi scuri ora si riposarono su di lei e la guardavano così teneramente che avrebbe voluto piangere solo per quello. Michael si trovò di rimando due occhi contenenti un dolore che doveva appartenere solo a lui. Le chiuse una mano tra le sue e dopo essersi assicurato che Joan ,alla parte opposta, dormisse decise di svelare tutto, o almeno provare a farlo.
“E va bene. Te ne parlerò.” sospirò felice di aver realizzato con chi aveva a che fare.
Clara non credette alle sue orecchie e come già libera da un po’ del peso si slanciò verso il marito con così tanta foga che quasi lo spinse giù dal sedile. “Sapevo che avresti accettato il mio aiut…ascolto!” si affrettò a correggersi ritornando seria.
“Sst, non alzare la voce!” le disse tutto sommato divertito.
“Ops ,hai ragione” fece Clara portandosi una mano sulla bocca.
Loro malgrado dovettero lasciar perdere il divertimento.
“Qualche sera fa, ho ricevuto una telefonata dalla corte.”
“Oh no, cosa c’è adesso!” lo interruppe la moglie.
“Lasciami finire, non interrompermi per favore. –le sorrise- già è difficile per me da dire…” ”Io credevo che fosse tutto finito, invece per niente. Vedi, qualcuno ha puntato di nuovo il dito contro di me. Non so chi sia, ma fatto sta che dovrò ripresentarmi. È assurdo.”
“Tu mi hai portata via, per…”disse Clara in balia dell’incredulità
“Perché non volevo che ci andassi di mezzo anche tu, per …”
“Fuggire?” ipotizzò mesta.
“ Non voglio aver nulla a che fare. Non mi sento obbligato a presentarmi, ho la coscienza a posto.” disse quasi come se pensasse ad alta voce.
Clara agitò la testa in segno di disaccordo e, sempre evitando di fare una predica, disse come la pensava:” Proprio perché hai la coscienza a posto, non puoi dargli la soddisfazione di venirti a cercare e peggiorare tutto. Io apprezzo il tuo nobile intento-alla parola “nobile” Michael sorrise –ma una cosa ti prego di fare una cosa, per me, se non per me per chi verrà e ti osserverà con occhi limpidi e bisognosi di sicurezza.”” Sii coscienzioso e fai quello che sei. Sei buono, dolce, umano, anche umile sì. Rispetti i tuoi doveri per amore e tu PUOI. Oh Michael- la supplica divenne ufficiale ormai- Io so che ce la farai ancora e so che non avrai paura quando sarai lì, perché in te la forza c’è.”
Si fermò riflettendo su tutto ciò che aveva detto e si stupì anche. Le mani le si erano gelate e si sentì avvampare da un po’ di imbarazzo. Portò lo sguardo dal volto di Michael ,di cui non ricordò l’espressione, anzi, non vi si era per niente soffermata tanto era straripante di volontà di spronarlo ,sulle gambe. Rise a fior di labbra.
Michael chinatosi con le dita le sollevò adagio la testa e le portò indietro una ciocca di capelli mentre gli ricadeva sul suo viso un nero timido ricciolo. Clara lo udì ingoiare quasi incapace di farlo.
“Ti giuro che non volevo farti la predica amore mio.” disse Clara con un innocuo intento di discolparsi.
“Clara… Farò come tu mi hai PREGATO in nome dell’amore.” la rassicurò Michael.
“Quando dovrai andare?” Clara era sicura di essere stata ben ascoltata.
“Dopo domani.” Rispose Michael che si era fatto assente ma non per il pensiero che le intorpidiva la mente. Accostò le sue labbra a quelle di Clara che le ricevettero prima dolcemente indifferenti poi via via sempre più accondiscendenti. Michael le teneva il viso stretto e presto la notte li scoprì con le teste recline su di esse, addormentati, vicini.
Il volo giunse al termine sul fare dell’alba che, entrando dal finestrino rendeva di un omogeneo rossore i due volti ancora assopiti. Joan li svegliò a malincuore e li condusse fuori. Appena messo piede a terra, dopo aver abituato gli occhi alla vista (o chi semplicemente si era infilato un paio di occhiali) si aprì al loro cospetto una piccola distesa di un verde smeraldo e poco distante un’accogliente casa che così si poteva chiamare se paragonata a Neverland. Niente di eccentrico o eclatante; una meraviglia per gli occhi di Clara. Joan scaricò le valigie e l’aereo ripartì. Michael osservava soddisfatto l’espressione della moglie che poi, tolte le scarpe con gesto impaziente, si immerse incurante in quella bellezza. Michael le recuperò dall’erba e dopo averla scorta la seguì altrettanto libero.
25/10/2012 19:44
 
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Ragazze, non so se vi siete accorte che ci troviamo davanti ad un autentico capolavoro! Chiara sei bravissima, ed hai una sensibilità particolare...

“Se non mi dici cosa ti tormenta, come posso aiutarti!”
“Infatti non devi!” le disse quasi gridandoglielo in faccia.
Clara si ritrasse interdetta e meravigliata da tale reazione rinchiudendosi in un indesiderato odioso silenzio. Tra lei e Michael si era interposto un velo di pentimento. Il marito non riuscì più a guardarla se non con la coda dell’occhio.
“Allora, se non posso aiutarti, accetta almeno di lasciare che io capisca.” riprese la parola Clara avendo cura di non finire in una predica.” Perché- la voce le tremò – non voglio vederti così. Non capirò? Allora non dirò niente. Pensi che ne potrei soffrire? Soffro di più a vederti così scostante e misterioso.” concluse appena in tempo, prima che le parole la abbandonassero.

Questo é vero amore!! E poi mi é piaciuta anche la reazione di Clara alla rivelazione di Michael...

Clara agitò la testa in segno di disaccordo e, sempre evitando di fare una predica, disse come la pensava:” Proprio perché hai la coscienza a posto, non puoi dargli la soddisfazione di venirti a cercare e peggiorare tutto. Io apprezzo il tuo nobile intento-alla parola “nobile” Michael sorrise –ma una cosa ti prego di fare una cosa, per me, se non per me per chi verrà e ti osserverà con occhi limpidi e bisognosi di sicurezza.”” Sii coscienzioso e fai quello che sei. Sei buono, dolce, umano, anche umile sì. Rispetti i tuoi doveri per amore e tu PUOI. Oh Michael- la supplica divenne ufficiale ormai- Io so che ce la farai ancora e so che non avrai paura quando sarai lì, perché in te la forza c’è.”

Anche questo pezzo é bellissimo, e ti dirò...avrebbe confortato e convinto anche me...ma ti riferisci alle prime accuse del '93?!

Grazie Chiara sei bravissima!

Foxy
[Modificato da Foxy1975 25/10/2012 19:45]
25/10/2012 20:34
 
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Chiara concordo con tutto ciò che ha detto Foxy riguardo te, la storia e il Capitolo
26/10/2012 19:01
 
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O santo cielo ragazze!!! Grazie!
S-sono senza parole davvero. bè,allora cosa posso dire,a parte che sono diventata così [SM=x47984] (anche più),non trovo altre parole che un'ancora grazie e...spero di non deludervi in futuro! [SM=x47984] [SM=x3072554]
Ah,sisi Foxy,mi riferivo a quel processo purtroppo.
Buona lettura!!

Capitolo trentaseiesimo

Clara, entrata nella nuova dimora che li avrebbe ospitati per molti mesi non potè trattenersi dal liberare un grido di stupore.
“CLARA!” Michael raggiunta quasi l’entrata affrettò ancor più la corsa.
“Non mi avevi mai detto di possedere una casetta così deliziosa!” esclamò la moglie dopo aver compiuto una delicata piroetta.
Michael si rilassò trattenendosi appena dal tirare un sospiro di sollievo. “Non ce n’era bisogno.”
La casa si disponeva su due piani. Al piano terra percorrendo un corridoi decorato da vasi e quadri si poteva finire in una modesta cucina, un salone molto simile allo stile Neverlandiano e una stanza chiusa che solo poi si sarebbe scoperta essere un mini studio. Salendo delle scale a chiocciola si finiva in un ulteriore corridoi costeggiato da due camere da letto.
Michael la condusse in un giro di perlustrazione. Joan si occupava di arieggiare le stanze e pulire ciò che una distratta servitù forse aveva ben pensato chissà quando di esonerarsi dal farlo.
“Mi piace mi piace e mi piace!” disse Clara entusiasta dopo aver poggiato sul letto la borsetta e essersi affacciata alla finestra aperta sul prato cosparso di piccoli punti viola.
“Non ha nulla a che vedere con Neverland.”osservò Michael andandole accanto.
Clara si spostò sul davanzale dai gomiti alle mani. ”Di Neverland ce n’è una sola!” sentenziò per assicurargli che non le dava niente di meno del ranch.
“Sarebbe bello vederla ovunque, non credi?”
“Forse sì.”
“Ti preoccupa qualcosa?” chiese Michael guardando dove ora era indirizzato lo sguardo assente della moglie. Si focalizzò poi sull’azzurro degli occhi divenuto più vivo per l’incontro con quello del cielo. Un sorriso si andò delineando sulle sue labbra e capì con sua gioia che non era una pena a tenerla lì così.
“Vuoi regalarle a me queste scarpe?”
Clara si voltò e notando i suoi piedi nudi e le scarpe tra le mani di Michael esplose in una fragorosa risata. Alla fine si ritrovarono entrambi con il volto congestionato e una strana sensazione di appagamento misto a libertà.
“Farò tutto quanto io. Joan mi aiuterà e non il contrario. Ci tengo.” disse poi con fermezza e Michael non potè che acconsentire. Inutile opporsi.
“Ma ricordati sempre del tuo attuale stato.”
“Lo so. Farò le cose normali.” Si sedette sul letto e fece per ricalzare le scarpe quando il marito si offrì per lei.
“E ricorda che appena avrai un problema non dovrai far altro che avvertire Joan.”
“Ma ci sarai anche tu!” disse ansiosa di aver ragione.
“Se non andrà per le lunghe. Queste cose sono sempre a lungo termine” e alzò le spalle senza curarsene.
“Non stavolta vedrai” e ne era sicura.
“Andiamo a fare una passeggiata fuori? Ti va?” suggerì Michael già sulla porta della camera.
Clara annuì.
L’aria si era fatta frizzante e stretti nei rispettivi cappotti percorsero la bianca casa tutt’intorno. Il vento faceva leggermente danzare i loro capelli unendo quelli più vicini in un particolare contrasto come se la luce del sole incontrasse la notte.
“Ascolta!-Clara si arrestò improvvisamente- non hai sentito?”
“A dire il vero, no!” bisbigliò Michael al suo orecchio meravigliandosi di come non fosse riuscito a percepire un suono.
“Peccato. Era come un sussurro. Forse lo portava il vento.” disse riprendendo a camminare ancora assorta.
“Cosa diceva?” chiese allora incuriosito il marito.
“ Non saprei. Forse ci chiamava.”
Michael si mise all’ascolto ma tutto taceva.
“Sono così felice del dono che sto ricevendo- ribadì Clara fuori di sé – ho voglia di gridare, di…”
Fu sollevata e accolta dalle braccia di colui che aveva finalmente capito la metafora. “Puoi farlo. Se vuoi lo facciamo insieme ma che ne dici di cantarla tanta gioia. Gridare non è proprio carino. ”scherzò ma con vero intento.
“Perché no! Si può fare.” acconsentì Clara. Un vago giramento di testa la colse inaspettatamente e un brivido la scosse.
“Rientriamo. Che ti dicevo. Devi stare attenta a non stancart…”
“Ma vedi? Tu ci sei, sono già tra le tue braccia. “ gli sorrise e Michael capì che era passato tutto. Colpito e intenerito al contempo le accarezzò il viso e la riportò dentro.
“Vado a vedere cosa posso fare in cucina.- scivolò sui suoi piedi- te cosa farai?”
“Vado nello studio a telefonare, devo accettare di presentarmi.” E detto ciò si diresse verso la stanza chiusa a chiave.

Il giorno seguente Michael si alzò di buon’ora e iniziò a prepararsi al meglio per la nuova avventura che lo attendeva. Clara lo osservava dal letto riuscendo faticosamente a stargli dietro. Andava veloce e sembrava molto determinato.
“ Andrà bene. Se non sbaglio hai organizzato per tutto il resto della giornata di ieri il da farsi.” Lo disse così fiduciosamente che Michael dovette sedersi accanto a lei e costringerla a leggergli negli occhi il suo stato.
Clara azzardò un piccolo bacio e lo abbracciò.
“ Comunque, buona fortuna!”
“Sei tu la mia fortuna quindi ho vinto.” Le accarezzò delicatamente il viso.
Il tempo che seguì sembrò trascorrere lentamente come d’altronde appare a chi è in attesa di sapere. Tuttavia il cuore di Clara non era nell’ansia .
“Non ho mai visto Michael tanto rasserenato.” le confidò Joan riconoscendole il merito.
“Si cambia a volte.” si schernì mentre si dava da fare con il suo amato cucito per perder di vista le ore.
“Dietro ad un grande uomo deve esservi una grande donna!” esclamò Joan dandosi una certa importanza.
Clara sorrise e alzando lo sguardo alla finestra vide in lontananza una figura avvicinarsi sempre di più. Si accigliò. Vi rimase fino a quando l’indecifrabile individuo assunse dei tratti riconoscibili. Abbandonò aghi e pezze varie e in un attimo gli fu difronte. Joan incuriosito al seguito.
“Michael, allora, come andata?” disse d’un fiato.
Il marito non si pronunciò; dall’espressione però ,deludente e sconfitta, non prometteva nulla di positivo.
“A-allora?” riprovò mesta Clara poggiando le mani sulle sue spalle.
Michael ebbe finalmente il coraggio di guardarla in viso.
“Ecco…-si lasciò sfuggire un sorriso che svelò la verità-CE L’ABBIAMO FATTA!!” senza pensarci troppo le cinse il busto e le fece assaporare il bacio della vittoria.
Clara era senza parole ; lasciò parlare i gesti di quell’attimo.
“Ora dovrò presentarmi ancora, ma pura formalità!”
Le passò un braccio sulle spalle e rientrarono ,chiacchierando presenti solo a loro due. “Ora ti spiego, era tutta opera di un giornalista che non riscuotendo molto successo….”
Joan non aveva capito molto ; non pose nessuna domanda però, era troppo bello quello a cui stava assistendo. Più che ad un richiamo in tribunale Michael pareva esser tornato da una gita. Con la sua distinta espressione giuliva si chiuse la porta alle spalle.
26/10/2012 20:34
 
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Non so se sto leggendo una ff su MJ..perché a volte lo vedo, in alcuni tratti o scene, ma altre vedo solo due dolcissimi ragazzi che vivono una favola con qualche nuvola..non importa..scrivi leziosamente, e questo mi incuriosisce..e riesci a raggiungere certi picchi di sensibilità e dolcezza..scusa se ti cito sempre, manon potrei spiegarmi meglio che con le tue parole..

“Ascolta!-Clara si arrestò improvvisamente- non hai sentito?”
“A dire il vero, no!” bisbigliò Michael al suo orecchio meravigliandosi di come non fosse riuscito a percepire un suono.
“Peccato. Era come un sussurro. Forse lo portava il vento.” disse riprendendo a camminare ancora assorta.
“Cosa diceva?” chiese allora incuriosito il marito.
“ Non saprei. Forse ci chiamava.”
Michael si mise all’ascolto ma tutto taceva.
“Sono così felice del dono che sto ricevendo- ribadì Clara fuori di sé – ho voglia di gridare, di…”
Fu sollevata e accolta dalle braccia di colui che aveva finalmente capito la metafora. “Puoi farlo. Se vuoi lo facciamo insieme ma che ne dici di cantarla tanta gioia. Gridare non è proprio carino. ”scherzò ma con vero intento.
“Perché no! Si può fare.” acconsentì Clara. Un vago giramento di testa la colse inaspettatamente e un brivido la scosse.
“Rientriamo. Che ti dicevo. Devi stare attenta a non stancart…”
“Ma vedi? Tu ci sei, sono già tra le tue braccia. “ gli sorrise e Michael capì che era passato tutto. Colpito e intenerito al contempo le accarezzò il viso e la riportò dentro.

Da una conversazione normale riesci a far venir fuori l'amore, l'adorazione che provano l'un l'altra...

“ Andrà bene. Se non sbaglio hai organizzato per tutto il resto della giornata di ieri il da farsi.” Lo disse così fiduciosamente che Michael dovette sedersi accanto a lei e costringerla a leggergli negli occhi il suo stato.
Clara azzardò un piccolo bacio e lo abbracciò.
“ Comunque, buona fortuna!”
“Sei tu la mia fortuna quindi ho vinto.” Le accarezzò delicatamente il viso.

L'unica osservazione che ti faccio, e la domanda che ti pongo é...forse non ti importa di descrivere i fatti nella loro veridicità, e gravità, se la faccenda del tribunale é finita in un batter d'occhio?! O c'è dell'altro? Che Michael ci nasconde?! Se non é così, va bene lo stesso, anche se sorvoli la realtà...sei qui, per farci sognare.

Grazie!

Foxy
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