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WATCH ME FLY (in corso). Rating: verde

Ultimo Aggiornamento: 03/04/2013 21:44
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31/08/2012 10:59
 
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Buona lettura!!

Capitolo ventiseiesimo

“Come è andato il viaggio?” le chiese Michael dopo averla accolta tra le braccia.
“Bene. Andare in aereo è qualcosa di ,non saprei, magico forse? Non mi ero mai immaginata che la terra potesse apparire così piccola. Da lassù, siamo davvero tutti uguali.” Si fece avanti nella suite quasi come a voler chiedere permesso ad ogni passo.
“Da una parte devi perdonarmi Clara.” Michael la seguiva nella sua ispezione.
Clara si voltò stupita. ”Perché mai. Non hai nulla da farti perdonare.” sorrise infine.
“Non sarà facile!” disse lui riassumendole le preoccupazioni che lo mortificavano.
“Chi può dirlo. E se sarà dura, noi lo saremo ancora di più!” tagliò corto convinta.
Michael alzò gli occhi al cielo arrendendosi. Clara si affacciò alla finestra tirandosi fuori fino al busto.
“Almeno qui il freddo dell’inverno si percepisce!” lo disse così raggiante che alcuni passanti la guardarono come infastiditi dal commento. Per loro, era insopportabile quel lungo freddo. Clara li salutò poi, con un’ energico movimento della mano facendo riscaldare i loro animi. Ricambiarono.
Michael si mise una mano fra i capelli. “Ehm ,Clara, questo è un’ altro gesto molto rischioso.” le fece presente cercando di non farsi vedere fuori.
“Suvvia Michael, non essere come Joan! Hai un’aria stanca, vieni qua! “Lo prese per un polso e lo spinse fino a farlo ritrovare con la testa all’aperto.
Si coprì il volto, ma per poco.
“Ora non passa nessuno.- assicurò Clara cercando i suoi occhi-non sono mica impazzita. Però io credo che più ci si nasconde, più si è cercati.”
“Ma sarebbe un continuo per me.” spiegò Michael che tuttavia non disdegnò l’idea di starsene lì affacciato.
“Senti, hai per caso intenzione di visitare altri orfanatrofi ?” e posò il viso sul palmo rivolta a lui.
“Dovrei” rispose distrattamente.
“Allora io vorrei venire con te. Lì sì.” disse piano.
Michael provò amarezza verso sé stesso. Poteva negarglielo? Era inutile. Però gli piaceva pensare che lo accompagnava. Sospirò. “Va bene.”
Per tutta risposta gli saltò al collo gioendo. Michael non potè non ridere. “in questo momento mi ricordi le fan che salgono sul palco.”
Si sedettero poi sul letto.” A proposito, ti mostro qualche cassetta.”
Tastando le lenzuola ,Clara ebbe un dubbio. “Dove dormirò io?”
Michael ,impegnato a far partire la registrazione si voltò. “Non ci sono altri letti. Se vuoi ti prenoto un’altra stanza.”
“O ma ,io potrei anche sul divano.”
“Hai ragione. Troppo rischioso prenotarne un’altra.”
“Ma non è per questo. Non voglio che tu spenda per me.”
“Allora tu sul letto ,io sul divano.” le propose.
“No ,come ho detto io.” insistette quando le fu di nuovo accanto.
Michael le fece cenno di prepararsi all’inizio della ripresa. “E…se dormissi con me?” fu un’altra proposta quasi imbarazzata.
Clara non aveva udito o forse finse di non avere. Non riformulò la domanda, lasciò stare.
“Domani se vuoi andremo a visitarne uno qui vicino. Sono libero, poi, ho ancora un assegno da versare. Farò organizzare il tutto questa sera.”
Gli occhi di Clara, rapiti dalle scene, scintillarono e si fecero più azzurri che mai. Michael non era per niente tranquillo, ma raccolse la sua felicità.

Al mattino, nel momento di partire ,Michael indugiò sulla porta. Clara ,circondata dagli “anti-Joan” ,ovvero le guardie del corpo ritornò sui suoi passi.
“Se ci vedono, succederà una baraonda.” disse visibilmente innervosito.
“Con tutte queste guardie?”
“Lascia perdere. Andiamo. ”e si diresse irritato giù con la scorta che precipitosamente, dopo un rapido smarrimento, lo raggiunse con Clara.
In effetti, qualcuno c’era e incuriosito tentò di farsi avanti, senza successo. Clara non ci fece caso, se non quando, mentre si dirigevano in macchina, una folla si accalcò su di loro costringendo una rapidità nel salire che per poco non la fece cadere.
“Stai bene?” Michael le allargò le braccia.
“Sì sì…. E ora che fai?” gli chiese vedendolo alzarsi fino a spuntare da un apertura sul tetto.
“Tieni.” Riaccomodatosi, le porse un mazzo di fiori pervenutogli da qualche parte.
“Ma non dovevi essere ”invisibile”?”
“Ormai”
Percorsero una stradina assai tortuosa e si ritrovarono davanti ad un edificio che somigliava molto ad un ospedale. Clara si incupì. Ad attenderli c’erano due uomini che si presentarono come i dirigenti e gli fecero strada , all’interno. Michael era letteralmente travolto dai discorsi e Clara passando tra le stanze, assisteva ai piccoli accuditi che gioivano nella loro dura verità condividendola con ciascuno. Si rasserenava scorgendovi, almeno, l’amore. I bambini furono fatti sistemare in una stanza per godere dell’arrivo dei visitatori. Michael, ancora in balia delle chiacchiere ,non si accorse subito del legame che Clara ,senza problemi ,stava istaurando con quelle piccole creature. Quando, girandosi su sé stesso la chiamò, gli fu indicata in mezzo al cerchio che canticchiava qualcosa di davvero coinvolgente.
“Credo che la sua…..”
”Fidanzata.” disse incurante mentre non le staccava, intenerito, gli occhi di dosso.
“Oh ,complimenti. Credo, dicevo, sia molto apprezzata. Bè, se mi permette, accanto ad un grande uomo deve esserci una grande donna.”
“Lo ha detto.”
“Se lo desiderate, i bambini hanno preparato qualcosa in vostro onore. Non so se ora ne avranno più voglia. Li vedo molto occupati.”
Clara aveva appena smesso di deliziarli ed ora gli parlava con una confidenza commovente. Per lo meno ,secondo Michael che consigliò di non scomodarli. Passò molto tempo prima che la piccola riunione si sciogliesse lasciando Clara con un sapore di zucchero in bocca e nel cuore. La visita si concluse con le carezze distribuite da Michael e con il famoso versamento per poi andarsene nella riservatezza più totale.

“Ok, la giornata è filata liscia.”
“Visto?”
“Come ti sono sembrati quei bambini?” le chiese Michael appoggiandosi al muro.
“Trattati bene. E…tutto sommato, felici.” sentenziò mentre si toglieva il cappotto.
Michael glielo prese e lo andò ad appendere .”Domani ripartiamo. Non oso immaginare quello che accadrà.”
“Non farlo. Suvvia Michael, non siamo mica due ladri. Io…non credo di essere un grande problema.” Gli disse piano.
“Ma tu non lo sei. Non volevo dire questo.” Le accarezzò il viso rimediando alle parole dette. Clara gli strinse la mano e osservò gli anelli sulle loro dita.
“Non possiamo farci niente. Inutile nascondersi.”
Michael la abbracciò. “Mi arrendo. Que serà serà!”
Clara rise sotto i baffi.” Rieccoti con il tuo bel francesismo.”
La baciò dolcemente e un senso di pace interiore lo pervase.Sì, non serviva nascondere qualcosa che poteva essere scoperto in modi più loschi. Michael lo capì e si sentì rincuorato dalla conferma che a lei, non pesava.
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