-Ok adesso siamo pronti!- dissi io sorridendo. Prendemmo fiato e dignitá ed entrammo dentro alla sala prove. I ballerini ci guardavano ancora strano.
-Beh che si fa qua?! Su muovetevi! Iniziamo a provare!- disse Michael battendo le mani e andando davanti alla fila di ballerini. Iniziammo le prove. Sudavo molto ed ero molto concentrata ma il mio pensiero andava tutto a lui. Quanto l'amavo...
I ballerini poco a poco se ne andarono e rimasi sola con Michael. Stava scegliendo la scaletta per il prossimo concerto mentre io riperfezionavo i passi. Feci una piroetta e... inciampai in un asse sovrapposta e caddi pesantemente a terra. Allarmato mi si avvicinò.
-Soraya stai bene??- chiese sorreggendomi.
-Che dolore! La caviglia!- dissi stringendo i denti. Mi prese in braccio e mi portó fuori.
-Dove andiamo?-
-Da un dottore!- rispose caricandomi sul sedile posteriore della sua Bentley nera. Mi distesi.
-Intendi guidare tu??- chiesi dolorante
-Sí.- salí in macchina. Uscimmo dal cancello e prendemmo la strada per il centro cittá. Sentii un dolore pingente che partí dalla caviglia e si espanse per tutto il mio corpo fino ad arrivare alla testa.
-Ahi...- dissi massaggiandomi la testa. Iniziai a piangere dal dolore.
-Ti prego Michael sbrigati!-
-Subito!- acceleró e in men che non si dica ci trovammo davanti all'ospedale. Era vuoto. Michael mi prese in braccio ed entrammo nell'ospedale. I dottori guardarono male Michael. Ma io avevo bisogno di cure all'istante! Il dolore si stava facendo insopportabile. -Cos'è successo?- chiese un dottore avvicinandosi a noi.
-Dottore non lo so... mi sono girato un attimo e poi l'ho trovata a terra dolorante.- disse Michael tenendomi la mano.
-Sono caduta..- risposi. Il dottore ci guardó come persone normali. Io lo ero ma lui no. Lui vedeva un normale cliente e non Michael Jackson.
-Bene seguitemi- disse avviandosi verso una saletta medica. Michael mi prese in braccio. Mi appoggió sul lettino. Il dottore inizió a toccarmi la caviglia. Ad un tratto toccó il punto che mi faceva piú male.
-Ahia!- dissi facendo spaventare Michael.
-Ok io vado a chiamare il mio aiutante intanto lei la aiuti a togliersi i pantaloni.- disse prendendo una cartelletta e avviandosi fuori. Michael mi si avvicinó.
-Meno male che te li devo togliere io!- disse ridendo.
-Non fa ridere!!-
-Eh scusa cercavo di sdrammatizzare! E poi tu sei solo mia!- disse iniziando a slacciarmi il bottone dei jeans. Fece scorrere la cerniera e mi li sfiló delicatamente.
-Ti prego dammi un bacio...- lo pregai. Avevo bisogno di qualcosa di dolce. Mi si avvicinó e appoggió lentamente le sue labbra sulle mie. Le nostre bocche piano piano iniziarono a schiudersi finchè le nostre lingue erano libere di esplorare le reciproche bocche. Continuava a baciarmi con vigore. Il dottore entró con un assistente. Si fermò un attimo a guardarci. Smettemmo all'istante di baciarci. Le mie labbra erano arrossate. Le mie guancie avevano preso fuoco. Michael, anche se non lo dava a vedere, era imbarazzato. Il dottore fu impassibile e mi si avvicinó tastandomi la caviglia.
-Cos'è dottore?- chiese Michael allarmato.
-Penso sia una distorsione. Ma per ulteriori accertamenti sará meglio fare una radiografia.- disse scrivendo sulla cartelletta.
-Portala nella sala delle radiografie.- disse il dottore al suo assistente. Mi si avvicinó e fece per prendermi in braccio. Ma Michael lo anticipò.
-Faccio io. Non si preoccupi.- disse all'infermiere.
-La sala delle radiografie è di la.- ci indicó lui. Andammo nel corridorio.
-Sei proprio un gelosone!- dissi cercando di dimenticare il dolore.
-Sei mia prioprietá e nessuno ti puó toccare!- disse baciandomi. Ci fermammo mentre ci baciavamo. Prendeva le mie labbra tra le sue. Si staccó mi diede un piccolo morso al labbro inferiore.
-Michael andiamo.- dissi passandomi un dito sulle labbra. Ci incamminammo. Arrivammo in sala e mi fecero le radiografie. Mi sentii ad un tratto debole e sentivo le gambe molli e la testa mi martellava... sembrava di svenire...
MICHAEL:
Era svenuta e per fortuno sono riuscito a sostenerla. Corsi in tutta fretta nell'ufficio del dottore. In corridorio vidi dei flash delle macchine fotografiche. Quei maledetti paparazzi. Entrai nell'ufficio del dottore e la adagiai sul lettino. Chiamai Wayne e la sicurezza. Il dottore mi si avvicinó.
-Cos'è successo?- chiese.
-Io... guardi non lo so... è svenuta e... e io... poi c'erano i paparazzi... e allora...- mi appoggió una mano sulla spalla.
-Stia tranquillo Mr. Jackson. Adesso la visito e gli diró cos'ha.- mi disse il dottore. Rimasi seduto di fianco al lettino. Non la vedevo rinvenire e tutti i movimenti del medico mi stavano mettendo in agitazione.
-É solo uno svenimento da stanchezza. Per caso ha fatto qualcosa che impiega molte energie? Qualcosa di stancante?- mi chiese lui. Sapevo esattamente la risposta. Era troppo intima peró.
-Beh... abbiamo fatto le prove... e...- dissi pensando se dirlo o no.
-E...? Avete avuto un rapporto ultimamente?- chiese in modo oggettivo. "Rapporto"... quella parola non mi piaceva.
-Beh... sí.- dissi imbarazzato.
-Ok allora sará dovuto a quello. Adesso gli fasceró la caviglia.- disse mentre si avvicinava ad un armadietto. Estrasse della garza bianca. Si avvicinó a lei e gli fasció delicatamente la caviglia.
-Ecco finito.- disse guardandomi apprensivo.
-Posso sapere il suo nome?-
-Sono il dottor Glasgow.-
-Ok. Grazie mille.-
-Bene la signorina dovrà rimanere fino a domani per gli ultimi accertamenti.- lo ringraziai stringendogli la mano. Seguii l'infermiere che mi accompagnó in camera con il lettino. Un ultimo scatto di un paparazzo e poi mi rifugiai in camera con lei. L'infermiere mi lasció solo con lei. Perchè non si svegliava? Mi sedetti di fianco a lei e mi presi la testa fra le mani. Non ce l'avrei fatta a fare il tour senza di lei. Mi alzai e le andai vicino. Mi sporsi per guardarla con piú attenzione. Era meravigliosa anche da svenuta. Le diedi un bacio sulla fronta. Poi piano piano le diedi un bacio sulle labbra. In pochi secondi sentii la sua bocca che si schiuse per far passare la sua dolce e morbida lingua. Si era svegliata.
-Oh Michael... cos'è successo?- chiese allarmata.
-Shhh- gli dissi continuandola a baciare. Sentire le sue labbra morbide fra le mie. Le nostre lingue che si sfioravano con piccoli tocchi timorosi. Avevo intrappolato le sue labbra con le mie. Chiuse gli occhi. Mi staccai lentamente da lei. Aveva tutte le labbra arrossate. Mi avvicinai piano e le mordicchiai il labbro inferiore.
-Sor... ti amo.- dissi sussurrando. Vidi i suoi occhi tremanti dall'emozione.
-Michael... anche io!- disse buttando le braccia al mio collo. Le accarezzai la schiena.
-Adesso mi dici cos'è successo?-
-Beh... il dottore Glasgow ha detto che sei svenuta per colpa del "Rapporto" che abbiamo avuto ieri notte...- dissi con l'amaro in bocca.
-Ahm... rapporto? Non è bello da dire... è piú carino dire "fare l'amore"...- mi disse imbarazzata.
-hai una distorsione alla caviglia. Domani faranno gli ultimi accertamenti e poi non potrai ballare per qualche settimana.-
-Oh...- disse delusa.
SORAYA:
Qualche settimana?! Non è possibile.
-Adesso è meglio che ti riposi.- disse Michael accarezzandomi la fronte.
-Dormi con me ti prego!- dissi con sguardo languido. Si distese di fianco a me e si mise sotto le coperte. Abbracciai il suo fianco con la gamba sana. Me la accarezzó provocandomi un brivido.
-Mike...- dissi baciandolo. Le nostre lingue si incontrarono di nuovo. Quando smettemmo mi guardó intensamente negli occhi. Mi si avvicinó e sussurró parole d'amore al mio orecchio. Mi morse delicatamente il lobo dell'orecchio. Una leggera risata mi scappó. La sua mano mi accarezzava il collo. Le sue dita affusolate sfiorarono il dolce rigonfiamento del seno. Non aveva mai esplorato cosí intimamente il mio corpo. Le sue dita erano delicatissime, quasi impercettibili. Ma questo acutizzó i miei sensi. Eravamo totalmente avvolti nel buio. Le sue dita delicate accarezzarono un ultima volta il mio seno. Si abbassó e mi diede un bacio delicato in basso al collo. E cosí ci addormentammo abbracciati. Ci svegliammo. Arrivó il dottore che mi fece gli ultimi controlli. Infine con l'aiuto dei bodyguards riuscimmo ad arrivare a casa. Michael mi aiutó a camminare fino al letto.
-Michael... come faremo con il tour?-
-Stai tranquilla. Tanto inizia fra un mese. Hai tempo per guarire.- rispose dolcemente.
-Sai... mi è piaciuto tantissimo l'altra notte... nella casetta...- dissi abbassando lo sguardo.
-Oh... ma stavi sognando! Noi non abbiamo fatto niente! Ti sei solo addormentata perchè eri stanca dopo il bagno!- disse prendendomi in giro. Ero un po' permalosa.
-Ah sí? Allora vorrei sognare di nuovo...-
-Sul serio?- chiese lui emozionato.
-Sí Michael...-
-Ma non c'è bisogno di chiederlo...- disse anche lui imbarazzato. Eravamo cosí impacciati... anche se non era la prima volta. Mi si avvicinó e mi bació con passione. La sua lingua giocava sensualmente con la mia. I baci si fecero caldi. Mi prese i polsi e li bloccó vicino alla mia testa. Si distese su di me.
-Come... faccio... con la... caviglia...- chiesi tra un bacio e l'altro.
-Saró... piú delicato...- disse togliendomi la maglietta e lasciandomi i polsi. Mi accarezzó pianissimo e delicatamente il seno. Lo lasciai fare. Tanto qualsiasi cosa venga da lui non potrebbe mai provocarmi dolore o disagio. Neanche quel gesto mi mise a disagio. Mi bació sul seno. Chiusi gli occhi.
-Scusa...- mi disse con voce dispiaciuta.
-Niente...- dissi rimanendo in balia dei suoi tocchi. Le sue mani ormai espertissime mi tolsero il reggiseno. Ebbe piú libertá di esplorare il mio corpo. Sospiró quando sentí che le mie mani avevano iniziato giá ad aprire la cerniera dei pantaloni. Potevo chiaramente avvertire tutto il calote del suo corpo che si concentrava in un unico punto. Gli sfilai i pantaloni lasciandoli cadere ai piedi del letto. Tra le mie mani e il punto di tutto la sua passione c'era solo un tessuto a dividerci... i suoi boxer. Avevo sinceramente timore ad abbassarli. Non volevo violare la sua intimitá.
-Che c'è?- chiese in un sussurro staccandosi dal mio seno.
-Niente è che...non vorrei violare la tua... intimitá...-
-Baby... sono tutto per te... tutto per te...-
-Sogno o son desto?- dissi io. Mi bació di nuovo il seno e con una mano lo accarezzó. Mi fece venire i brividi. Mi decisi e gli sfilai i boxer. Per sbaglio sfiorai l'intoccabile. Un gemito liberatorio uscí dalla sua bocca. Mi vergognai e diventai tutta rossa.
-Non preoccuparti.- disse lui baciandomi. Mi strattonó i jeans e li tolse. Fece attenzione alla mia caviglia. Si abbassó e mi bació la pancia. Poi piano piano mi sfiló gli slip. Mosse deciso il bacino contro il mio. Venni posseduta in modo deciso nelle profonditá del mio corpo.
-Ti amo..- sussurrai al suo orecchio. Gemetti. Sorrise mentre cercó di soffocare gli altri gemiti con dei baci. Il fiato era irregolare. I ritmi aumentarono finchè stremati non ci stringemmo in un abbraccio. Pelle contro pelle scambiandoci le anime. Avevo tutta la fronte sudata.
-Ti adoro Sor.- mi disse dopo un po'. Rimanemmo abbracciati immersi nei nostri pensieri.
-Posso chiederti una cosa Sor?-
-Certamente.-
-Ma mica non sapevi nuotare?- chiese perplesso.
-Beh in effetti è una giusta domanda... io non lo so... mi sono aggrappata a te. Ho imparato!- dissi sorridendo. Mi strinse di piú al suo petto. Feci per alzarmi e vestirmi. Mi accorsi peró che non potevo con la caviglia.
-Lascia che ti aiuti.- disse lui alzandosi e tenendomi la mano. Raccolse il mio intimo e me lo passó.
-Beh... io non so... se... hai bisogno di aiuto...- disse imbarazzato grattandosi la testa. Risi.
-Haha no devi solo aiutarmi a non perdere l'equilibrio.- mi appoggiai con una mano alla sua spalla mentre con l'altra mi rivestivo. Mi aiutó ad allacciare il reggiseno. Infine mi aiutó anche ad infilare i pantaloni e la maglietta. Mi sedetti sul letto e lo guardai mentre si rivestiva. Aveva delle spalle larghe.
-Cosa guardi curiosona?!- chiese ridendo e infilandosi i pantaloni.
-Eh... io... cioè...- un suo bacio mise fine al mio balbettare.
-Cosa fai balbetti?- chiese ridendo. Arrossii. Quando finimmo di rivestirci andammo a metterci sul divano.
-Vuoi qualcosa da mangiare?- mi chiese lui.
-Ho una voglia matta di fragole!- dissi io entusiasta. Rise e mi disse ok. Accesi intanto la tv. Ed ecco il solitp tg. Passarono vari servizi finchè non ne arrivó uno che mi fece sgranare gli occhi.
"É ufficiale la notizia del divorzio fra la figlia del Re del Rock e il Re del Pop, Michael Jackson e Lisa Marie Presley stanno divorziando. Le ultime faccende legali si stanno concludendo proprip adesso." Intanto passavano le immagini di lui e lei che si baciavano.
-Sor ecco le fragole!!- disse con il sorrisp stampato sul viso. Ma il mio si era spento pochi attimi fa. Al posto del sorriso era arrivata la rabbia.
-Ti prego basta menzogne!- dissi arrabbiata.
-Ehi Sor cosa hai?- chiese avvicinandosi a me.
-Eri sposato!!- dissi ulrando.
-No!!- mi rispose mentendo. Che vigliacco.
-SEI SOLO UN BUGIARDO!! TUTTE LE COSE CHE ABBIAMO FATTO, TUTTI I NOSTRI DOLCI MOMENTI ERANO SOLO UNA FOTTUTA PRESA IN GIRO!- urlai in preda all'ira. Mi prese per i polsi e mi fermó saldamente.
-Lo so ero sposato!!! Ma poi abbiamo fatto l'amore... e tutto è cambiato! Ti prego adesso smettiamola!!- mi disse tranquillizzandomi. Sapevo che ci teneva a me.
-Quindi... tu non l'ami piú?- chiesi piangendo. Mi bació asciugandomi le lacrime. La sua lingua si impossessó della mia bocca.
-No Sor... io amo te!- disse lui. Mi calmai
-Ok... ma alla prossima menzogna io me ne vado via da questa casa.- sentenziai.
-Ok.- mi rispose sorridendo. Ci andammo a mettere sul divano. Spegnemmo la tv. Prese una fragola dal piatto e me la porse. La mangiai. Presi la panna spray e mi riempii la bocca di panna. Era buonissima. Michael mi guardó e scoppió a ridere. Mi si avvicinó e mi bació all'angolo della bocca.
-Eri sporca di panna!- disse ridendo. Guardai la panna spray e la sua bocca. Avvicinai il beccuccio della bottiglietta alla sua bocca. La aprí lentamente e gli misi la panna in bocca. La mangiò. Poi presi una fragola e gliela misi in bocca. La sua lingua giró intorno al mio dito. Mi avvicinai e lo baciai. La sua lingua sapeva ancora di panna. Un dolce incontro fra fragola e panna. Gli misi le mani dietro la nuca. Gli accarezzai lentamente il collo. Adoravo giocare in modo romantico con lui. Lo imboccai con un altra fragola, la morse soltanto e l'altra metá la mangiai io. E cosí facemmo merenda con fragola e panna. Avevo un sonno tremendo e mi addormentai sul divano.
MICHAEL:
Si era addormentata tra le mie braccia. La presi e la portai nello studio. La adagiai lentamente sul divanetto trapuntato che c'era vicino alla libreria in legno. Feci qualche chiamata per finire le ultime cose del tour. Aprii il cassetto per prendere una penna quando vidi un contenirore in plastica. Erano loro... quelle maledette pastiglie. Le presi e le gettai con rabbia nel cestino, ora che avevo lei non potevano piú rovinarmi la vita! Mi andai a sedere sulla poltrona e buttai la testa indietro. Rimuginai sulla caviglia di Soraya. Chissà se sarebbe guarita in tempo. Ad un tratto squillò il mio cellulare. Lessi il numero sul display: Dottor Glasgow.
-Pronto dottore?-
-Sí, buonasera. Volevo sapere come andava la caviglia della signorina.-
-Bene credo... non si lamenta piú del dolore.- dissi guardandola dormire.
-Volevo dargli il resoconto degli accertamenti...-
-Mi dica.-
-L'esame delle urine ha accertato che potrebbe rimanere incinta... quindi con la situazione in cui si trova vi consiglio di non avere alcun rapporto.- ancora quella parola. Quindi non dovevamo avere nessun tipo di rapporto? Era troppo tardi ormai.
-E... se il rapporto ha già avuto luogo?- chiesi preoccupato.
-Oh... beh allora... auguri!- mi rispose il dottore ridendo.
-Uh... ok arrivedererci.- risposi pensieroso. Lei si era svegliata e mi guardava accigliata.
-Ciao piccola mia.- dissi avvicinandomi a lei e baciandola.
-Hai dormito bene?- chiesi accarezzandole una guancia.
-Mmmmh... sí.- disse lei stiracchiandosi.
-Chi era al telefono?- chiese guardandomi fisso negli occhi.
-Niente il dottor Glasgow.- risposi abbassando lo sguardo.
-Oh... e cosa ha detto??- chiese curiosa.
-Niente di importante... ha detto che è tutto normale.- mi avvicinai al suo volto e gli diedi un bacetto sul naso. Rise di gusto.
-Ehi hai ancora la bocca sporca di panna!- esclamai io.
-Dove??- chiese preoccupata lei. Mi avvicinai lentamente alla sua bocca. Appoggiai delicatamente le mie labbra sulle sue. Le sue labbra si schiusero e le nostre lingue si incontrarono. Si staccó poco a poco dalle mi labbra. Gli passai un dito sulle labbra.
-Adesso sei pulita...- sussurrai.
-Proprio una bella scusa per baciarmi...- mi sussurró all'orecchio.
-Perchè non posso baciarti?- chiesi lentamente.
-Tutte le volte che vuoi Michael.- mi disse lei. Ero felice. Il suo sorriso si spense.
-Ehi che c'è Sor?- chiesi preoccupato prendendogli il mento.
-No è che... io non posso piú ballare adesso...- mi disse triste.
-Oh no! Appena sarai guarita potrai ballare!- le dissi.
-Davvero?!- chiese lei.
-Sí!- e mi abbracció. Ad un tratto entró Mildret.
-Scusate l'interruzione ma la sua famiglia verrá a farvi visita fra poco!- mi disse d'un fiato lei.
-Ok pioi andare a preparare le stanze degli ospiti.- e se ne andò.
-Oh no i tuoi!- disse lei preoccupata.
-Perchè?-
-La figura che ho fatto quella sera!- disse affranta. Risi.
-Che fai mi prendi in giro?- mi chiese.
-Haha no!
-Lo so ero orribile quella sera...-
-Ehi non è vero! Anche se avevi un po' di stress addosso eri sempre bellissima!- le dissi baciandola sulla guancia.
-Infatti ho visto come mi guardavi durante tutta la cena!- mi rispose.
-Lo so...-
-E... scusa se ho rifiutato il tuo bacio...- mi disse dispiaciuta. Giá... aveva rifiutato un mio bacio....
-L'importante è adesso.- dissi baciandola.
-Ti prego non smettere mai di baciarmi Michael. Ti prego non far mai rompere in mille pezzi il mio cuore...- mi disse bisbigliando fra un bacio e l'altro.
-Mai.- gli dissi sicuro che non sarebbe mai accaduto.
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