Michael Jackson FanSquare Forum Dal 2001, il Forum italiano di Michael Jackson

Sogno o son Desto? Rating: verde

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    00 11/02/2013 15:35
    -Mai.- gli dissi sicuro che non sarebbe mai accaduto. Mi buttó le braccia al collo sorridendomi. -Ora vado a cambiarmi!- esultò lei. Glielo dovevo dire, adesso. La presi per le mani.
    -Aspetta Sor.- dissi fermandola. Si giró verso di me guardandomi negli occhi. Mi persi per qualche secondo nei suoi meravigliosi occhi, un suo scossone mi portó alla realtà.
    -Cosa c'è Michael?- chiese tranquilla.
    -Prima il dottor Glasgow... mi ha detto che dall'esame delle urine...- non mi lasció finire che si sentí mancare. La sorressi.
    -Ehi Soraya!- dissi preoccupato. Si sentí meglio. Si appoggió una mano sulla faccia.
    -Sono incinta... no! Non adesso!- disse piangendo. Gli strinsi le mani.
    -Non preoccuparti. Se vuoi fai il test.- -Io non lo so Mike... ho paura!- mi disse lei. L'abbracciai.
    -Quando ti va... controlla ok?-
    -Ok- disse deglutendo pesantemente.
    -Ma non poteva dircelo prima Mike?- chiese asciugandosi le lacrime.
    -Lasciamo perdere. Forse è meglio prepararsi.- sentenziai io. Mi bació e andó a prepararsi.
    ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
    Mi iniziai a preparare per l'arrivo della sua famiglia. La notizia che mi aveva dato pochi istanti prima mi aveva sconvolto. Non potevo proprio rimanere incinta adesso che iniziava il tour. Non lo volevo. Presi dei vestiti e mi cambiai. Ritornai nel suo studio. Lui non c'era. Mi misi a guardare fuori dalla finestra, persa nei miei pensieri. Senza accorgermene mi misi una mano sulla pancia. So che gliel'avevo promesso ma... non mi sentivo abbastanza pronta. Avevo solo 21 anni...
    -Soraya che fai?- chiese lui entrando e facendomi sussultare.
    -Non vorrai mica metterti di nuovo a sbraitarmi addosso perchè sono nel tuo studio!- risposi io. La sua espressione cambió.
    -Oh scusami Michael... è che ero assorta nei miei pensieri e non connettevo.- sorrise.
    -A cosa pensavi?- chiese abbracciandomi.
    -E se sono veramente incinta?-
    -Mmmh... sarei l'uomo piú felice del mondo!-
    -Beh io no...-
    -Non vuoi avere un bambino?- chiese stupito.
    -No no! Anzi io lo vorrei solo che non mi sento pronta...- spiegai. Mi rassicuró.
    -Lo capiremo entrambi quando sarà il momento adatto.- cosí detto mi bació. Sentimmo il campanello suonare. Erano arrivati. Mi prese per mano e andammo ad accoglierli. Strinsi la mano a sua madre che mi guardava perplessa.
    -Ma tu non sei...-
    -Sí sono la ragazza disperata di una settimana fa.- risposi gentilmente. Guardó me e Michael e poi sorrise. Credo che si vedeva che stavamo insieme. Quando finemmo di salutare tutti andammo a cena. Andò tutto a gonfie vele. Vedevo che Jermaine mi guardava in modo strano. Mi alzai per andare in cucina a prendere un po' d'acqua. Jermaine si alzò e mi seguì. Mi fermó per un polso. Ero agitata.
    -Ehi non voglio farti del male.- mi disse con voce dura.
    -E cosa vuoi farmi allora??- chiesi preoccupata.
    -Volevo dirti grazie. Mio fratello sta meglio da quando vi conoscete. C'è un legame molto affiatato fra di voi.- piano piano mi lasciò andare il polso.
    -Oh.... per questo?-
    -Sì.-
    -Ok ma adesso posso andare di là?- chiesi intimorita.
    -Certo!- e mi sorrise. Ricambiai e tornai in sala da pranzo con lui. Appena entrai in sala da pranzo Michael mi squadrò. Mi sedetti vicino a lui e gli diedi un bacio sulla guancia. Scrutava pensieroso Jermaine. Lo vedevo costantemente in allerta. Mi avvicinai al suo orecchio.
    -Stai tranquillo non mi ha fatto niente e non abbiamo combinato niente.- bisbigliai. Si tranquillizzó. Dopo un po' sua madre intervenne.
    -Ma voi due quindi decidete di sposarvi?- un boccone mi andó di traverso.
    -No certo che no!- dissi io pulendomi la bocca. Sua madre ci rimase male. Michael mi diede una ginocchiata.
    -Ma potremmo valutare l'idea in futuro.- dissi sorridendo sforzandomi. Il sorriso di Katherine tornó.
    -Quindi... nipotini??- chiese speranzosa. Io e Michael ci guardammo negli occhi, capendoci.
    -Magari...- dicemmo insieme. Io sorrisi lentamente. La serata proseguí pacificamente. Salutammo tutti e poi ci mettemmo a dormire. Mi abbracció nel letto.
    -Ti amo.- mi disse lui
    -Anche io.- risposi. Mi alzai per andare al bagno.
    -Arrivo subito Mike...- dissi sovrappensiero. Entrai in bagno e presi un test di gravidanza. Lo feci e lo appoggiai sul water in attesa di un risultato. Era negativo. Ero felice e sollevata da una parte ma triste da un altra.
    -Amore tutto ok?- mi chiese Michael venendo in bagno. Si fermó sulla porta e guardó il test che avevo in mano. Capí subito e mi abbracció. Qualche lacrima mi scese e bagnarono il suo collo.
    -Che fai piccola, piangi?- chiese lui accarezzandomi la testa.
    -Ci... sono... rimasta male...- dissi singhiozzando.
    -Ci riproveremo... dopo il tour peró è meglio.-
    -Quindi... niente amore?- chiesi dispiaciuta.
    -Certo che no!- mi disse ridendo.
    -Allora dopo andró a comprare le pillole...- dissi imbarazzata. Mi sorrise dolcemente e mi portó in braccio fino al letto. Ci addormentammo l'uno nelle braccia dell'altro.
    La mattina:
    Mi risvegliai e vidi il letto vuoto. Mi spaventai. Mi alzai dal letto e andai a cercarlo per tutta la stanza, finchè non trovai, adagiata sulla scrivania, una meravigliosa rosa. Proprio come quella che mi regaló in passato. C'era attaccato un bigliettino.
    "Torno subito... fai colazione. Ti amo."
    Guardai di fianco alla rosa e vidi un vassoio con sopra una tazza di caffé e dei dolcetti a forma di cuore. Mangiai con gusto. Ad un tratto mi suonó il cellulare. Risposi.
    -Pronto?-
    -Sí sono io.- rispose l'altra persona che non riuscivo ancora a riconoscere.
    -Chi sei?-
    -Tom.- il mondo mi crolló addosso. Ancora lui.
    -Cosa vuoi?!- chiesi disperata.
    -Ma lo sai cosa voglio...- disse ridendo in modo orribile dall'altra parte.
    -Lasciami in pace!- dissi piangendo.
    -Credi di liberarti di me semplicemente per telefono??-
    -Sei un essere orribile!!-
    -Beh sappi che so dove venirti a prendere.- chiuse la telefonata. Iniziai a piangere.
    -Non puó venire a Neverland. E se solo lo fa verrá arrestato.- sussultai. Era Michael. Mi asciugai velocemente le lacrime.
    -Da quanto tempo sei qui?-
    -Abbastanza.- rispose accarezzandomi la testa. Mi strinsi a lui.
    -Shhh... finchè sono in vita ti proteggeró da tutto.- mi rassicuró.
    -Grazie Mike.- dissi sussurrando -Lui... voleva me... voleva solamente il mio corpo...-
    -Sí ho sentito... ma tu appartieni a me.- disse stringendomi.
    -Grazie per la rosa e per la colazione Mike.- dissi guardandolo. Mi bació come solo lui sapeva fare. In modo delicato e dolce. Mi staccai lentamente.


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    00 11/02/2013 23:11
    Una splendida giornata rovinata dalla telefonata del viscido Tom e anche perché non è incinta. Per fortuna c'è Michael accanto e per Tom saranno dolori se proverà ad avvicinarsi
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    00 22/02/2013 20:35
    -Grazie per la rosa e per la colazione Mike.- dissi guardandolo. Mi bació come solo lui sapeva fare. In modo delicato e dolce. Mi staccai lentamente.
    I mesi passarono tranquilli fino alla partenza per il tour. Dopo una nottata in bianco ci svegliammo entrambi.
    -Ciao Sor.- disse sbadigliando.
    -Ciao Mike...- dissi avvicinandomi a lui e baciandolo. Inizió a baciarmi sul collo mentre piano si stendeva su di me. Ad un tratto Mildret bussó e urló:
    -Dovete prepararvi!-
    Michael mi guardó imbarazzato.
    -Andiamo va.- disse alzandosi. Ci vestimmo e uscimmo con le valigie fino a che mi resi conto di non aver ordinato le pillole anticoncezonali. Salimmo in macchina. Mi avvicinai al suo orecchio.
    -Michael... ho un problema...-
    -Del tipo?-
    -Non ho comprato le pillole...- dissi vergognandomi. Sorrise.
    -Andiamo adesso.- e cosí con l'auto andammo in un centro specializzato. Entrai da sola per non dare nell'occhio. Mi dissero che per comprarle dovevo fare dei controlli. Me li fecero e mi dissero che appena potranno me le invieranno all'indirizzo che gli avevo dato quando sono entrata. Ritornai in macchina e andammo in aereoporto. Per il viaggio non feci altro che dormire. Mi risvegliai in una camera da letto. Michael era seduto su una sedia di fianco alla finestra che leggeva un libro.
    -Ma dove siamo?- chiesi stropicciandomi gli occhi.
    -Oh buongiorno! Siamo a Bucarest! E questa è la nostra camera!- disse venendo sul letto. Si mise sopra di me e inizió a farmi il solletico sul collo con il suo respiro. Ridevo lentamente. Con calma inizió a sbottonarmi la camicetta.
    -Non ho preso niente... Mike...- e si fermó. Avevo la camicetta tutta slacciata. Mi guardó con occhi supplicanti. Infiló una sua mano nel reggiseno. Chiusi gli occhi. Gli infilai le mani nei folti capelli che teneva ancora legati in una coda. La sua mano stava accarezzando il mio seno. La presi e l'allontanai lentamente dal mio petto.
    -Mike... la prossima volta!- dissi io. Si allontanó da me. Mi allacciai la camicia. Poi andammo a fare le prove per il tour. Io rimasi a guardare poichè la mia caviglia era ancora in via di guarigione. Questa routine stava andando avanti per un po' di giorni. Ero in hotel e stavo aspettando Michael che tornava da un incontro. Pensai alle pillole... in quel momento il cellulare squilló.
    -Pronto?- chiesi intimorita pensando fosse Tom.
    -Si salve sono la direttrice del centro di ginecologia. Abbiamo ricevuto i risultati dei suoi esami.-
    -Oh e quindi?- chiesi io.
    -Beh... lo vuole sapere?-
    -Ovviamente!- dissi iniziando a torturarmi le unghie.
    -Le ovaie non funzionano come dovrebbero... quindi... non puó avere figli. Una gravidanza sarebbe impossibile. Le vuole comunque le pillole?-
    -No.- erano le uniche parole che riuscii a dire. Chiusi la chiamata e iniziai a piangere.
    "Non puó avere figli..." questa frase continuava a vorticarmi in testa. Non riuscivo a capacitarmene. Michael entró in quel esatto momento.
    -Ehi Sor che c'è?!- chiese preoccupato venendo verso di me.
    -Io... Michael... non è possibile...- dissi singhiozzando.
    -Shhh calmati... spiegami. Amore parla!-
    -Non posso avere figli!- urlai disperata.
    Silenzio.
    Ancora silenzio.
    Michael inizió a piangere. Piangemmo insieme tutto il pomeriggio. Un silenzio strano avvolse i nostri singhiozzi. Ci addormentammo abbracciati sul letto.
    Michael si sveglió e mi diede un piccolo scossone. Mi svegliai con un mal di testa terribile.
    -Che...c'è?- chiesi massaggiandomi la testa.
    -Io vado ad un orfanotrofio... vuoi venire?-
    -No... non me la sento...- pensai a tutti quei bambini.
    -Ok...- si preparó e andó via. La sera stessa ci fu il concerto. Seguii tutto da dietro il palco, stupefatta. Era incredibile. Per il ritorno in hotel ci fecero viaggiare su auto diverse. Arrivammo in hotel e dormimmo senza combinare niente. Anche perchè eravamo depressi dalla notizia. Viaggiammo di qua e di la per qualche settimana. Ma ci fu una tappa che cambió la mia vita. Eravamo appena arrivati a Mosca. Ci sistemammo nella nostra camera. Da quando gli avevo dato la notizia... non era piú lo stesso. Il nostro rapporto si stava spezzando... me lo sentivo. Fu quello che successe quella sera. Ero dietro le quinte quando davanti allo schermo si focalizzó l'immagine di Michael che baciava una ragazza. Si baciavano. Non un bacio a stampo. Vedevo che rideva e questo mi fece spezzare il cuore. Mi alzai dalla sedia di scatto. Tutti mi notarono. Mi incamminai verso l'uscita quando Karen mi fermó per un braccio. Strattonai e andai dalla guardia del corpo.
    -Portami in albergo. Adesso.- non disse nulla. Andai in limousine e salii in camera. Non posso dargli figli, non posso ballare, quindi oggettivamente parlando... non gli serve la mia presenza. Presi la mia valigia e iniziai a infilarci dentro i pochi abiti che avevo tirato fuori. Stavo per uscire quando la chiave della porta giró ed entró Michael. Passai di fianco a lui e chiamai l'ascensore. Assistí alla scena disorientato. Mi prese un polso.
    -Ehi dove vai?-
    -Via dalla tua vita. Ne ho abbastanza! Dopo quel bacio il mio cuore non riesce a sopportare altri colpi bassi.- dissi entrando in ascensore. Le porte si stavano chiudendo. Si stava chiudendo la nostra relazione. Mise un piede fra le porte dell'ascensore. Entró. Rischiacciai il bottone rimanendo indifferente. Avevo addosso i suoi ray ban per coprire gli occhi rossi dal pianto.
    -Non volevo.- disse d'un tratto.
    -Beh è troppo tardi ormai.- dissi guardando il numero di piani che mancavano. Con uno scatto schiacció il bottone che fece fermare l'ascensore.
    -Che cavolo hai fatto?!- chiesi infuriata.
    -Cerco di parlarti.- disse mettendomi all'angolo. Non avevo via di scampo.
    -Lo so... sono stato uno stupido. Ha iniziato lei.-
    -Ma tu ridevi! RIDEVI! Mike come hai potuto?!- chiesi io disperata.
    -So che piangi. Non fare la forte. Ti conosco.- mi tolse con delicatezza gli occhiali e se li infiló in tasca. Vide i miei occhi arrossati e le guance rigate.
    Si avvicinó al mio viso e cercó un mio bacio. Misi una mano fra le nostre bocche. Mi bació la mano.
    -Quand'è troppo è troppo.- dissi io riprendendo gli occhiali dalla sua tasca. Schiacciai il bottone e le porte si riaprirono. Presi la valigia e senza neanche voltarmi a guardarlo me ne andai. Camminai nel freddo della notte di Vienna. Piccoli fiocchi di neve iniziavano lentamente a cadere, creando cosí un atmosfera surreale. Una figura lontana, sfocata, si avvicinava. Presi la valigia e iniziai a camminare senza meta. Piangendo mi sedetti su una panchina. Quella figura mi passó davanti. Non era Michael. Che strano, avrei voluto fosse lui. Avrei voluto che mi baciasse e avrei voluto fare l'amore con lui per tutta la notte. Ma no. Adesso tutto era finito. Mi alzai e cercai un luogo per dormire. Mi accasciai in un parco. Misi la testa fra le ginocchia. Poi la alzai. Vidi una mano verso di me. Un gesto di fiducia. La afferrai. Mi alzai.
    -Non ce la faccio piú.- dissi abbracciandolo. Era lui, Michael. Mi staccai da lui e ci baciammo. Prendendomi per mano ritornammo in hotel. Senza proferir parola iniziammo a spogliarci. Mi bació e mi fece stendere sul letto. E facemmo l'amore. Ci amammo come non mai,fino ad addormentarci stremati e appagati. Lentamente mi svegliai con la luce dell'alba che entrava dalla finestra. Ci eravamo addormentati in posizioni contorte. La testa mi girava.
    -Michael?- feci per svegliarlo. Lui lo era già.
    -Ciao piccola mia.- disse baciandomi.
    -Certo che siamo proprio incredibili...- dissi ripensando a quello che era successo.
    -Già prima litighiamo e poi...-
    -Ok non entriamo nei dettagli!- dissi ridendo e massaggiandomi la testa.
    -Ehi tutto bene?- chiese guardandomi.
    -Sí ho solo mal di testa. Colpa del freddo di Vienna!-
    -Sei una testarda!- disse ridendo. Risi anche io.
    -Fra quanto ci sarà una pausa dal tour?- chiesi.
    -Mh... credo che la prossima tappa sia l'ultima!- disse pensieroso.
    -Poi quanto tempo avremmo?-
    -Tre mesi. Pensaci... tre mesi tutti per noi!- disse ridendo.
    -Giá.-
    -Su alziamoci che dobbiamo andare alle prove.-
    -Io non ho molta voglia...- dissi coprendomi la faccia con la coperta. Si alzó e andó a cercare i suoi vestiti sparsi per la camera.
    -Sei proprio una pigrona!- disse lui mettendosi i boxer e i pantaloni.
    -Cosa vuoi? Sono fatta cosí io!-
    -Tu ci vorrebbe proprio una cura per la pigrizia!- disse prendendo la camicia.
    -Eh ok!-
    -Quando la vuoi?- chiese stando al gioco.
    -Piú tardi!- dissi facendogli la linguaccia.
    -Cosa ti avevo detto? Sei pigra!- disse ridendo.
    -Quando torni?-
    -Boh... credo verso mezzogiorno.-
    -Uh ok...- dissi triste. Mi bació e se ne andó. Dormii ancora un po'. Ma il mal di testa non se ne andava.
    Avevo anche fame. Mi vestii e andai giú al bar per fare colazione. Finita la colazione non sapevo che fare. Decisi di andare a fare un giro per Vienna. Da sola. Uscii e mi diressi in quel parco dove la notte prima mi ero accasciata. Di giorno era stupendo. Vidi un bambino corrermi piangendo in contro. Piangeva. Il cuore mi si strinse a vederlo. Senza pensare lo presi in braccio. Si calmó e mi sorrise.
    -La tua mamma dov'è?- chiesi dolcemente. Con il ditino mi indicó una ragazza seduta su una panchina. Mi avvicinai a lei. Era molto giovane. Doveva avere all'incirca due anni in meno di me, e aveva già un figlio. Le sfiorai la spalla.
    -Scusi... suo figlio era corso via...- si giró verso di me. Mi bastó uno sguardo. Uno sguardo che colpí i suoi occhi e viaggió velocemente fino a raggiungere le corde dell'anima. Un brivido percorse la mia schiena. L'avevo già vista. La conoscevo. Anche lei sembró avere la stessa reazione.
    -Oh... ehm grazie.- disse prendendolo in braccio.
    -Mike quante volte te lo devo dire di non allontanarti!?- chiese lei con tono di rimprovero. Poi gli diede un bacio.
    -Grazie ancora.- mi disse riguardandomi negli occhi.
    -Posso sapere il suo nome?- chiese lei timida.
    -...Soraya.- dissi pensierosa.
    -Grazie Soraya. Io adesso devo andare. Arrivederci.- mi disse sorridendo e incamminandosi con il suo bambino in braccio. Non feci neanche in tempo a chiedere il suo nome. Era cosí misteriosa. Sapevo di conoscerla. Conoscevo già i suoi occhi.


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    00 24/02/2013 20:19
    Chi è la ragazza che incontra Soraya e dice di conoscerla? Posta il prossimo per saperlo
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    00 08/03/2013 23:01
    Tornai a casa sovrappensiero. Aprii la porta ed entrai in camera, con lo sguardo perso nel vuoto. Non mi accorsi neanche di Michael.
    -Ehi! Yu-uh! Soraya ci sei?- chiese passandomi davanti. Uscii dal mio vortice di pensieri e lo baciai.
    -Scuso stavo pensando.- dissi ridendo.
    -A cosa?-
    -Beh stamattina sono andata al parco di ieri notte. Un bambino piccolo mi è corso incontro piangendo. L'ho preso in braccio e l'ho riportato a sua madre.- dissi guardandolo negli occhi.
    -Fini a qui non c'è niente di strano Sor.-
    -Aspetta! Poi ho chiamato la madre. Era giovane. Avrá avuto 19 anni! L'ho guardata negli occhi e ho sentito un brivido che ha percorso la mia schiena! E lei ha avuto la stessa reazione! Mi ha chiesto il mio nome! E lo sapeva già! Glielo leggevo negli occhi!-
    -Oh Soraya! Non farti strane idee!-
    -Ma non è una strana idea!-
    -Vuoi solo un bambino! Ecco qua!- disse baciandomi. Lasciai perdere.
    -Hai ancora mal di testa?-
    -Uhm... no! Mi è passato!- dissi felice. Avevo sempre il grande rimorso di non poter avere figli. Mi rattristai.
    -Michael... pensi mai che non potrai mai avere un erede?-
    -Fa niente. Certo, lo volevo un figlio. Ma ci sono altri modi.-
    -Altri modi?- chiesi preoccupata.
    -Nel senso dell'adozione!- disse agitato lui. Sapevo che non voleva dire solamente l'adozione.
    -Che ne dici di uscire a mangiare qualcosa?-
    -Sai Mike, non ho mai mangiato il sushi!- dissi contenta.
    -Che sushi sia allora!- mi bació.
    -Questa sarà la nostra cenetta. Vai a farti bella!- mi ordinó.
    -Ma non ho vestiti da sera!- dissi io.
    -Vai a controllare meglio!- mi disse indicando l'armadio. Lo aprii e trovai un vestito blu da sera. Me lo provai.
    -Michael!!- chiamai dalla camera.
    -Che c'è?-
    -Mi chiudi la cerniera?- chiesi timida. Mi bació la schiena e poi chiuse lentamente la cerniera. Feci un giro su me stessa per poi abbracciarlo.
    -Grazie!- dissi baciandolo.
    -Tutto per te.- disse tranquillo. Quando anche lui fu pronto, andammo in limousine. Arrivammo al ristorante. Infondo alla sala c'era una piccola saletta per noi. I camerieri chiusero la porta. Michael mi fece sedere.
    -Oh ma come siamo gentiluomini stasera!- dissi guardandolo. Si sedette anche lui.
    -Beh da dove iniziamo?!- chiese sfregandosi in modo malvagio le mani.
    -Non so... dal sushi?- chiesi ridendo. Prendemmo le bacchette cinesi. Avevo dei pezzi di sushi nel piatto. Cercai di impugnare le bacchette ma senza riuscirci. Guardai Michael che aveva lo stesso problema.
    -Ma come il mitico Re del Pop non sa usare le bacchette cinesi?!- lo presi in giro ridendo.
    -Senti chi parla!- disse guardando le mie bacchette. Non ci pensai due volte e infilzai il salmone. Lo avvicinai alla bocca e mangiai.
    -Vedi com'è facile?- dissi tranquilla. Rise e inizió a infilzare il sushi anche lui.
    -Ti piace?-
    -Mmh sí!- dissi masticando. Presi un boccone e lo avvicinai alla sua bocca. Lo mangió. Nel giro di pochi secondi inizió a tossire e a diventare rosso.
    -Oddio Michael che c'è?!- chiesi preoccupata. Gli passai un bicchiere d'acqua che bevve in un sorso.
    -C'era il wasabi dentro!!- disse fulminandomi.
    -Il wabasi... che??-
    -W-a-s-a-b-i! È una salsa piccante.-
    -Oh... scusa Mike...- dissi dispiaciuta. Sorrise.
    -Fa niente!- mi bació. Sentii la sua lingua calda che si faceva spazio nella mia bocca. Avvolse la mia con estrema delicatezza che mi fece sciogliere.
    -Ti amo.- dicemmo all'unisono. Continuammo a mangiare.
    -Ti va dell'aragosta?- chiese lui.
    -Ok! Sei un pozzo senza fondo!- dissi ridendo. La ordinammo.
    -Ma è enorme!- dissi stupita. Rise. Iniziammo a pulirla, anche se lui la puliva a me e io mangiavo. Finimmo con il dolce. Del dolce gelato al cioccolato.
    -Mike... ho voglia di fragole!-
    -Non mi sembri una patita delle fragole!-
    -Ma ho voglia!- dissi io guardandolo con occhi languidi. Cedette e mi ordinó delle fragole. Mangiammo il gelato con le fragole, imboccandoci a vicenda. Finimmo la cena e rientrammo in hotel.
    -Ho un altra sorpresa per te!- disse chiudendomi gli occhi.
    -Mi devo preoccupare?- chiesi io.
    -No! Se sai nuotare non affogherai!- disse ridendo. Mi spaventai. Con uno scatto mi aprí la cerniera del vestito, lasciandolo scivolare a terra. Ero solo in intimo.
    -Hai cosí tanta paura?- mi chiese lui.
    -Un po'.- mi prese in braccio. Poi mi accorsi di essere in acqua. Riaprii gli occhi.
    -Michael? Una piscina in camera?-
    -Sí! Tutta per noi!- disse baciandomi. Lentamente spinse il mio corpo verso un angolo della piscina. Mi aggrappai alle sue spalle. Mi tolse gli ultimi abiti.
    -Mike... forse non dovremmo... domani hai un concerto...-
    -Non riesco... a resitere all'amore... ti amo troppo!- disse baciandomi il collo. Lentamente. Dolcemente. In silenzio, interrotto solo dai nostri dolci sospiri. Di notte. L'Amore. Incrociai le gambe intorno al suo bacino. Mi strinse forte a sè. Uscí dalla piscina. Rimasi attaccata a lui. Ci mettemmo sul letto. Lui era ancora sopra di me. Prese la coperta e dormimmo cosí, abbracciati e bagnati. Riaprii lentamente gli occhi. Era ancora buio. Avevo ancora le gambe incrociate sul suo bacino. Si era addormentato sul mio seno. Aveva un espressione cosí beata quando dormiva... eravamo cosí... attaccati che mi venne da ridere. Il suo dolce peso che mi schiacciava non mi dava fastidio. Mi dava per lo piú un senso di protezione... sapevo di appartenergli. Iniziai ad accarezzargli la guancia. Iniziai a bisbigliare.
    -Sai Mike... io voglio rimanere incinta... voglio un bambino...- dissi con il fiato mozzato dall'emozione.
    -Ti amo cosí tanto...- ultima cosa che dissi prima di ricadere in un sonno profondo. Sentii una strana sensazione. Michael mi stava baciando il seno. Mi svegliai.
    -Ciao Mike...- dissi sbadigliando.
    -Ciao piccola.- starnutii.
    -Sei malata!- disse ridendo.
    -Chissá perchè!- dissi ripensando a ieri notte. Ridemmo.
    -Alziamoci... devo vestirmi.-
    -Mmmh Mike! Resta ancora un po'!-
    -No Soraya devo andare!- disse lui deciso.
    -Ho ancora voglia di fragole...- dissi sentendo il mio stomaco borbottare.
    -Che palle! Ma che sei incinta!?- chiese infastidito.
    Silenzio.
    -Oh scusami Sor!!- disse baciandomi.
    -Non fa niente...- dissi dispiaciuta -Io non me la sento di continuare questo tour...-
    -No Soraya... ti prego non abbandonarmi!-
    -Ok... adesso vai che sei in ritardo!- gli dissi baciandolo. Se ne andó. Mi vestii, feci colazione e ritornai a quel parco. Vidi di nuovo quella ragazza. Il bambino gattonó verso di me. Lo presi in braccio. Mi sorrise e con le manine inizió a giochicchiare con i miei capelli. Risi.
    -Ciao Mike!- dissi facendolo ridere. Mi avvicinai alla ragazza. Si giró e mi guardó fisso negli occhi. La stessa sensazione. Qualcosa che entrava dagli occhi e viaggiava in tutto il corpo. Andando in profonditá. Fino ad arrivare all'Anima. Stesso brivido.
    -Buongiorno Soraya.- disse sorridendo. Aveva dei capelli marroni e poco ondulati. Gli occhi erano marrone scuro e potevo vederne la scintilla di vita che continuava ad ardere. Allo stesso tempo potevo vederne l'altra faccia della medaglia. Un lato oscuro. Pieno di dolore e sofferenze. Poi vidi il suo sorriso. Risplendeva nella nuvolosa giornata di Mosca. Sembrava un angelo venuto dal cielo...
    -Hai un bambino bellissimo!- gli dissi guardandola.
    -Grazie... si chiama Michael.- disse lei prendendolo in braccio.
    -Posso sapere il tuo nome?- chiesi curiosa. Chi era quella ragazza che sapevo di conoscere.
    -Oh certo. Mi chiamo Andy.- il cuore ebbe un tuffo. Andy?!
    -A...Andy?- dissi mentre la testa inizió a girarmi.
    -Sí... cosa c'è di strano?- disse iniziando ad agitarsi.
    -Come fai di cognome?-
    -Ehm... Andy Wetters.- disse iniziando a sudare. Fece per andarsene ma la fermai per un polso.
    -Tu sei morta... due anni fa.- dissi trattenendo le lacrime.
    -É meglio cosí Soraya... te lo assicuro.-
    -No!- esclamai io.
    -Perchè l'hai fatto?-
    -Ero in coma... poi ho partorito. Volevo un po' di calma. L'ho fatto per voi... cosí stiamo meglio. Lascia perdere Soraya!- mi disse girandosi.
    -Tu non t'immagini neanche quanto abbiamo sofferto. Non immagini come ho potuto soffrire io.- dissi iniziando a piangere. Lasciò correre Michael al parco giochi.
    -Scusami Sor... ma io volevo che voi stavate insieme...- disse lei visibilmente dispiaciuta. Mi abbracció.
    -Anche tu mi sei mancata...- disse piangendo.
    -Ma perchè i dottori ci hanno detto che tu eri morta?- dissi tirando su col naso e staccandomi da lei.
    -Beh effettivamente dovevo essere morta... ma il cuore del bambino batteva ancora... e cosí anche il mio. Poi non ho voluto rintracciarvi anche perchè non sapevo come...- disse ridendo.
    -Oh... beh hai un bel bambino!- dissi sorridendo.
    -Lo so... è tutta la mia vita.- disse guardandolo da lontano. Rimasi a guardarla. Era cambiata.
    -Sei diventata anche una bella ragazza.-
    -Giá... la gravidanza mi ha rigenerato.- disse ancora assolta nei suoi pensieri.
    -Tu come stai?- chiese lei.
    -Bene...-
    -E con Michael?- chiese dandomi una gomitata e facendoni l'occhiolino. Risi.
    -Siiii...- ridemmo.
    -Hai qualche problema?- chiese d'un tratto diventando seria.
    -C...come fai a capirlo?- chiesi io.
    -Lo vedo dal tuo sguardo.-
    -Io non posso avere figli...- risposi abbassando lo sguardo. Mi appoggió una mano sulla spalla.
    -Abbi fede. Forse accadrá.- mi disse sorridendo. La vedevo cosí cresciuta. E invece aveva solo 19 anni. Un ragazzo di colore le si avvicinó. Si salutarono e poi si diedero un bacio a stampo. Rimasi un po' disorientata.
    -Salve! Io sono Mick!- disse sorridendo e stringendomi la mano.
    -Salve... io sono Soraya.-
    -Mick puoi andare a vedere che fa il bambino?- chiese Andy gentilmente. Se ne andó.
    -Allora chi è questo bel ragazzo??- chiesi ridendo.
    -Il mio ragazzo!- disse scoppiando a ridere. Ora aveva una bella vita.
    -Quanti anni ha??- chiesi fingendomi interessata.
    -20...- disse guardandomi male.
    -Scherzavo!- e scoppiammo a ridere.
    -Tu e Mick pensate di sposarvi?-
    -Beh... non so...-
    -Altri figli?-
    -Quello sí... almeno, io altri bambini li vorrei... ma non si possono fare da soli!- disse ridendo.
    -Invece tu ti sposi con Michael?- chiese speranzosa.
    -Oh non lo so... ehi ma come fai a sapere tutto?!-
    -Beh si vede che lo ami. Ed è una cosa stupenda. Io sto bene con Mick.-
    -Lo vedo...-
    -La vita va meglio adesso...- disse sospirando.
    -Ahm... con Tom?-
    -Basta! Ho tagliato i ponti con lui e non mi viene piú a cercare da quando ho chiamato la polizia!- disse lei infuriata.
    -Scusa...-
    -Niente. Solo che mi ha rovinato la vita!-
    -Ok.- dissi chiudendo il discorso.
    -Vorrei incontrare Michael un giorno di questi.- disse lei pensando.
    -Mh... io devo andare. Ci sentiamo?- chiesi io.
    -Oh certo!-
    -Come?-
    -Sul cellulare! Ho lo stesso!-
    -Oh ok!- salutai lei. Poi con la mano salutai Mick e Mike. Tornai in hotel dove c'era Michael che mi aspettava spazientito.
    -Dove sei stata?- chiese chiudendo a chiave la porta della camera.
    -Al parco.- dissi tranquilla iniziandomi a togliere la giacca. Non avevo proprio voglia di litigare. Mi levai la maglietta. Tolsi i pantaloni. Il suo sguardo era vigile su di me. Controllava ogni mio movimento. Il suo sguardo accarezzava tutto il mio corpo. Sapevo che mi stava guardando. Volsi lo sguardo nel suo. Abbassó la testa arrossendo. Questo ne era la prova. Mi slacciai il reggiseno facendolo cadere in terra. Mi tolsi anche l'intimo. Continuava a guardarmi. Il suo istinto maschile lo stava percorrendo. Mi misi l'intimo pulito. Lo vedevo... era affamato di passione. Gli passai di fianco per andare in bagno. Ero seria.
    -Michael fammi imme...- non riuscii a finire la frase che un conato mi nacque in gola. Mi piegai tenendomi la pancia. Michael preoccupato mi prese per le spalle guidandomi fino al bagno dove vomitai. Avevo la fronte tutta sudata e un coostante senso di nausea.
    -Finito?- chiese guardandomi.
    -S...sí- dissi chiudendo gli occhi dalla stanchezza. Mi prese in braccio.
    -Che fai?- chiesi appoggiando la tesa sulla sua spalla.
    -Ti metto a dormire. Ne hai bisogno.- disse poggiandomi sul letto. Dormii un pochino. Quando mi risvegliai vidi Michael disteso di fianco a me che mi guardava.
    -Ciao...- disse avvicinandomi a lui.
    -Ciao.- rispose secco.
    -Cosa c'è adesso?!- chiesi stufata dal suo cmportamento. Nessuna risposta.
    -Michael santo cielo! Non sono stata con nessuno!- dissi urlando e alzandomi dal letto. Si alzó anche lui venendo verso di me.
    -Tu non mi urli addosso!- mi disse lui infuriato.
    -Sei geloso?! Dovrei esserlo anche io visto tutte le puttane che ti circondano!!- gli urlai in faccia senza paura.
    -Abbassa i toni ragazzina!!- mi riprese lui urlando.
    -Oh... io ragazzina?!? Ma vai a farti fottere Michael!- gli urlai un ultima volta. Velocemente presi la valigia e la giacca e uscii dalla porta. Questa volta era definitiva. Uscii dall'albergo e chiamai un taxi. Andai dritta all'aereoporto dove prenotai un biglietto di sola andata per la mia vecchia casa. Salii sull'aereo e piansi. Lacrime amare. L'ennesima litigata. Atterrai in Svizzera e con il trucco colato e i ray ban che lo nascondevano entrai in casa. Erano mesi che non entravo. Mi sdraiai sul letto e mi addormentai per l'ennesima volta. Mi svegliai di soprassalto per correre in bagno a vomitare. Ritornai sul divano.
    -Fragole. Voglio fragole!- mi dissi quasi urlando. Dovevo placare quel costante senso di fame. Mi diressi in cucina ed aprii il frigo. Per fortuna le fragole e la panna non erano scadute. Le presi entrambe e mi misi sul divano a mangiarle.
    ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
    -Dov'è Soraya?- mi chiesero sia Wayne che Karen.
    -A sbollire la rabbia da qualche parte nella città.- risposi io mentre leggevo dei documenti.
    -Mi spiace dirglielo ma pare che lei abbia preso un volo stamane.- mi disse Wayne. I documenti mi caddero di mano. Se n'era andata? Non era possibile. Non senza le sue cose. Buttai lo sguardo all'entrata dov'era di solito appoggiata la sua valigia. E li il mio cuore ebbe un tuffo.
    -Dove?!- chiesi a denti stretti.
    -Io non lo so signore...- mi rispose timoroso Wayne.
    -Fuori!- dissi a entrambi indicando l'uscita. Uscirono a testa bassa. Presi il telefono e la chiamai.
    ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
    Il cellulare mi squilló. Era lui.
    -Pronto?- chiesi timorosa della sua reazione.
    -Si puó sapere dove cazzo vuoi andare a parare andandotene via in aereo??- mi chiese lui. Aveva detto delle parolaccie. Le usava solamente se era arrabbiato.
    -Sono andata via Michael.- risposi tranquilla.
    -Dove sei?- mi chiese anche lui calmo.
    -No stavolta lasciamo le cose cosí.- dissi per poi chiudere la chiamata. Niente lacrime stavolta. Niente rimpianti. Solo il mio orgoglio da donna ferita. Accesi la tv e mi misi tranquilla a guardarla finchè gli occhi si chiusero. Mi svegliai lentamente. Vidi sullo schermo Michael. Aveva un viso angelico ed era stupendo ma nei suoi occhi potevo benissimo vedere la rabbia.


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    00 09/03/2013 10:36
    Finalmente si sa che la persona è la sua amica Andy e adesso ha un ragazzo e un figlio.Posta il Prossimo perchè dovrà tornare per per spiegargli che al parco ava conto Andy
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    00 09/03/2013 11:51
    Spensi la tv. Guardai fuori dalla finestra. La mia città. Era innevata anche se era appena Novembre. Poi decisi di uscire e di andare a fare un giro. Mi coprii per bene dato che faceva freddo. Camminai un po' per le gelide strade. I lampioni emanavano una luce fievole che io adoravo sempre da bambina. Passai davanti al cimitero e decisi di entrarci. Le luci la dentro sembravano spettrali. Mi avvicinai a due lapidi. Le accarezzai e lasciai dei fiori che avevo comprato. Tornai a casa. Mi tolsi il giubbotto. Non feci in tempo ad appenderlo che un conato di vomito mi nacque in gola. Mi appoggiai allo spigolo del tavolo tenendomi la pancia. Corsi al bagno e vomitai. Mi lavai la faccia e mi misi il pigiama. Sentii bussare alla porta. Andai a vedere chi era. Aprii lentamente la porta e trovai sul pianerottolo Michael. Lo guardai con gli occhi fuori dalle orbite.
    -Cosa ci fai qui?- chiesi fredda.
    -Ti riporto a Neverland.- mi rispose senza fare una piega.
    -No Michael. Ne ho abbastanza delle nostre litigate! Sono piú le volte che litighiamo che le volte in cui andiamo d'accordo!- gli confessai tutto quello che pensavo. Scosse la testa sorridendo ironico.
    -Su Soraya non fare la testarda.- disse prendendomi per il polso. Opposi resistenza indietreggiando. Entró in casa e chiuse la porta. Mi mise le sue mani sui fianchi e la sua bocca si avvicinava pericolosa al mio collo. Mi diede un umido bacio sul collo. Mi vennero i brividi e chiusi gli occhi, sciogliendomi sotto il calore del suo amore. Ma no! Non potevo cedere!
    -Sei la maledetta passione nella quale piomberei in ogni istante.- mi disse baciandomi sulle labbra. Dopo questa frase l'avrei perdonato sicuramente. Ma non potevo dargliela vinta cosí facilmente. Ed ecco che un altra fitta alla pancia mi fece piegare in due dal dolore. Michael si allontanó di scatto da me. Corsi al bagno a vomitare. Mi sedetti per terra. Arrivó Michael che si accasció vicino a me.
    -Cos'hai?-
    -Oh Michael non ce la faccio piú... è insopportabile! Ho sempre fame e nausea allo stesso tempo. Vado in bagno almeno dieci volte al giorno e ho sempre mal di pancia.- gli dissi piangendo. Mi accolse nelle sue possenti braccia e mi strinse forte al petto.
    -Lasciami un attimo sola per favore.- chiesi asciugandomi le lacrime. Non disse niente e uscí dal bagno. Presi un test di gravidanza e lo feci. Il risultato era quello che non mi sarei mai aspettata. Come era possibile? Io non potevo avere figli. Invece eccolo la. Il test diceva benissimo che ero incinta. Uscii dal bagno saltellando. Corsi incontro a Michael saltandogli al collo e piangendo.
    -Cosa c'è piccola?- chiese lui accarezzandomi lentamente la schiena.
    -Michael... io... s...sono in...cin..ta...- dissi singhiozzando. Le sue braccia mi lasciarono. Mi guardó incredulo.
    -...Come...?- chiese lui intontito.
    -Incinta!- dissi piangendo di felicità. Mi riabbracció piú forte sollevandomi da terra. Inizió a baciarmi ovunque per poi arrivare al mio orecchio.
    -Oh Soraya... ti amo!- mi disse al settimo cielo. Continuai a piangere e a singhiozzare. Michael si sciolse dal mio abbraccio e mi asciugó le lacrime. Notai che anche a lui due lacrime stavano nascendo agli angoli degli occhi.
    -Michael... come è successo?!- chiesi continuando a piangere e a toccarmi la pancia. Lui abbassó la testa e si asciugó le lacrime.
    -Oh... non so come dirlo...- disse ridendo. Gli diedi un bacio sulla guancia.
    -Sei stato tu!- dissi ridendo. Piangevo e ridevo allo stesso tempo. Mi prese il viso fra le mani e mi bació intensamente. Le nostre lingue girarono insieme. Mi calmai e smisi di singhiozzare. Mi asciugó il viso bagnato. Mi abbracció ancora, tanto da alzarmi da terra. Strinsi i suoi riccioli fra le mani. Andammo in camera da letto e... successe quello che succedeva ogni qual volta litigavamo. Dopo molto tempo aprii lentamente le palpebre. Michael era disteso di fianco a me nel letto. Eravamo entrambi nudi e sotto le coperte. Mi avvicinai a lui e appoggiai la testa vicino al suo collo. Lui poi mi abbracció, era sveglio. Sentivo la sua pelle contro la mia. Era la sensazione che adoravo di piú al mondo. Mi accarezzó la schiena fino ad arrivare all'osso sacro.
    -Ti amo.- disse sussurando vicino al mio orecchio. Mi mordicchiò il lobo dell'orecchio.
    -Hai una pelle buonissima... il tuo odore mi fa impazzire...- continuava a bisbigliare. Altra fitta alla pancia. Mi alzai di colpo dal letto e misi la vestaglia per poi correre al bagno. Michael arrivó in mio soccorso e mi tenne una mano sulla fronte sudata.
    -Apposto?- mi chiese quando mi voltai verso di lui.
    -Sí.- dissi in un sussurró. Mi toccó la pancia. Era un tocco dolce e timido. Mi bació. Mi guardó con degli occhi stupendi.
    -Cosa c'è?- chiesi io cercando di evitare il suo sguardo.
    -Grazie.- mi disse lui pieno di riconoscenza.
    -Ma per cosa?- chiesi io stordita.
    -Per avermi dato un bambino.- mi disse abbassando lo sguardo. Gli alzai il mento con un dito.
    -Hey... non sono io... questo siamo noi.- gli dissi toccandomi la pancia. E ci abbracciammo di nuovo. Ed ecco che avevo voglia di fragole.
    -Ho fame...- dissi io staccandomi dall'abbraccio. Mi prese per mano e andammo in cucina. Stavo giá per prendere le fragole e per riscaldare il latte quando lui mi fermó per le spalle.
    -Eh no! Tu adesso stai seduta e tranquilla. Al resto ci penso io.- disse facendomi sedere sulla panca che avevo in cucina. Sbuffai. Però a ripensarci vederlo alle prese con i fornelli sarà divertente! Lo osservai mentre cercava in giro qualcosa da mangiare. Risi e mi alzai andando ad aprire il frigorifero e tirando fuori delle uova.
    -Dai... levati.- dissi ridendo ed aprendo la confezione delle uova. Ma lui mi fermò di nuovo e mi prese in braccio, facendomi sedere sul tavolo.
    -Uff... e sarà cosí per nove mesi?!- chiesi facendo una faccia deprimente. Lui rise e mi bació.
    -Sí...- bisbiglió in modo estremamente sensuale. Ad interrompere quel fantastico momento, che in pochi attimi si sarebbe trasformato in passione, ci fu lo squillo del mio cellulare. Lasciai solo Michael ai fornelli e andai a rispondere, buttandomi sul divano.
    -Proontooo?- chiesi annoiata.
    -Ciaooo S!- mi rispose una voce pimpante dall'altra parte del telefono. Ovviamente la riconobbi, e senza pensare urlai il suo nome.
    -Andy!- dissi euforica.
    -Come stai?- chiese assumendo un tono di voce degno di una diciannovenne.
    -Bene... e...- dissi lasciando la frase appesa.
    -E...?- chiese curiosa.
    -Sono incinta!! Ma te ne rendi conto!?- esultai saltando dal divano e trattenendo a stento le lacrime. Anche lei era felice.
    -Cosa ti avevo detto? Keep the faith babe!- mi canticchió ridendo. Ridemmo come ai vecchi tempi.
    -Come sta Mick?- chiesi ad un punto.
    -Bene...- rispose trattenendo un risolino.
    -Cosa mi nascondi?- dissi incuriosita.
    -Stasera... usciamo insieme... senza il bambino.- confessó lei timida.
    -Oooh... prevedo una nottata... emozionante!- dissi prendendola sul ridere. Rise.
    -Chissà...- pensó ad alta voce lei.
    -Ehi... ma vuoi due...- iniziai ad abbassare la voce.
    -Eh?- bisbiglió lei senza capire. Roteai gli occhi.
    -L'avete già fatto?- chiesi coprendo il cellulare con la mano per far evitare di sentire a Michael.
    -Oh... ehm...-
    -Andy... puoi dirmelo!- esordii io.
    -No...- mi rispose delusa.
    -Oh...-
    -Sai... non è mai il momento giusto. Poi c'è il bambino che è piccolo... forse stasera è quella buona...- finisce ridendo.
    -Oh! A proposito, dove sei?- chiesi guardando la finestra.
    -A casa... intendo in Svizzera.- rispose assorta.
    -Pure io e Michael siamo qui.- dico entusiasta.
    -Possiamo incontrarci... domani!-
    -Sì! Va bene ciao ciao!- chiusi la telefonata. Michael sbirciava da dietro lo stipite della cucina.
    -Andy!?- chiese esterrefatto.
    -Cucina! Domani vedrai...- dissi baciandolo con passione. Mi strinse a se ma mi staccai.
    -Ho voglia di pancake!- ammisi toccandomi la pancia.
    -Oh... perfetto! Ora mi dovró comprare un libro di ricette fra tutte le tue voglie!- rispose ridendo e continuando a cucinare. Andai a sedermi di nuovo sul tavolo e feci penzolare le gambe. Ad un tratto sentii il mio stomaco borbottare.
    -Michael...- sospirai io -Il mio stomaco o il mio bambino ha fame... perció sbrigati!- dissi ridendo. Si voltó e in mano aveva un piatto con sopra dei pancake. Si sedette al tavolo con me.
    -Tieni Sor.- disse porgendomi il piatto. Mangiammo e poi ci mettemmo sul divano insieme. Mi abbracció da dietro appoggiando le sue mani sulla mia pancia. Dormimmo così.
    ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
    Andy:
    Aprii lentamente gli occhi e vidi di fronte a me Mick. Mi chiesi cos'era successo. Eravamo in una camera d'hotel. Lui dormiva ancora. Mi misi a guardarlo. Aveva la pelle mulatta, come piaceva a me. Poi ad un tratto ricordai. Dopo la stupenda serata mi aveva trascinato per mano fino all'hotel... poi... solo amore e passione. Dolci momenti.
    -Ehi... ciao piccola.- mi disse aprendo gli occhi. Mi diede un bacio.
    -É stato bellissimo ieri notte...- dissi abbracciandolo. Ricambió.
    -Già.- bisbiglió. Sussultai.
    -Oddio!- dissi alzandomi e mettendomi i vestiti che avevo lasciato a terra.
    -Ehi cosa c'è?- chiese alzandosi anche lui e venendomi incontro.
    -Il bambino! È da solo!- dissi preoccupata.
    -Hey... calmati... non ricordi? C'è mia sorella Hannah che lo cura...- mi disse abbracciandomi.
    -Oh... già.-
    -Andy... hai diciannove anni... sei giovane! Divertiti!- esclamó ridendo.
    -Avró pure diciannove anni ma sono una madre! Ho un figlio da accudire!- risposi mettendo le mani sui fianchi. Rise. Ci rivestimmo e tornammo a casa. Appena entrai vidi Hannah e Michael. Lui mi corse incontro. Lo presi in braccio e lo riempii di baci.
    -Mamma!- disse lui agitando la manina sulla mia guancia.
    -Avete sentito!? La sua prima parola!!- esclamai al settimo cielo. Lo abbracciai forte. Sapevo che quello non era un figlio nato dall'amore ma dagli abusi. Ma lo sentivo come tale. L'avevo portato io nella pancia per nove mesi. L'avevo tenuto io dentro di me come se fossimo un tutt'uno. L'avevo dato al mondo io. Mick mi si avvicinó e me lo prese dalle braccia. Controvoglia lasciai la presa. Ad ammetterlo ero anche un po' gelosa. Lo prese in braccio anche lui, coccolandolo un po'.
    -Hey piccolino!- gli disse facendogli il solletico. Rideava come un matto.
    -Pa!- disse a me indicando Mick. Voleva dire papà. Vedevo che Mick era felice che lui l'avesse chiamato papà. Mi voltai verso la sorella.
    -Grazie mille Hannah!- le dissi tirando fuori dalla tasca il portafogli. Ma lei mi fermó.
    -Non ce n'è bisogno. Dopo tutto quello che hai passato. È un piacere aiutarti.- mi disse sfoderando un sorriso. Ringraziai e uscí di casa. Io e Mick ci sedemmo sul tappeto e giocammo con Michael. Era una bellezza da vedere. Mentre era intento a giocare con i mattoncini mi girai verso Mick.
    -Grazie...- bisbigliai.
    -Per che cosa?- mi chiese sorridendo.
    -Per aver accettato Michael... anche se non è tuo figlio.- gli dissi abbassando la testa. Mi fece alzare il mento.
    -Io amo te e il bambino. Non mi interessa se non sono il padre biologico. Avremmo altre occasione per avere dei bambini.- mi disse guardandomi dritto negli occhi. Mi bació. Michael si giró e guardandoci rise. Ci guardammo e andammo a fargli il solletico. La sua risata cristallina illuminava l'anima di ognuno.
    ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
    Soraya:
    Quando aprii gli occhi corsi immediatamente al bagno a vomitare. Uscii dal bagno ancora addormentata e Michael mi prese alla sprovvista baciandomi e abbracciandomi.
    -Mh... buongiorno non si dice?- chiese ridendo.
    -Dai... sto male!- gli confessai tenendomi la pancia.
    -Oh... hai fame?-
    -Sí! Peró voglio fare colazione fuori...- dissi pensando all'incontro con Andy.
    -Uh... ma non mi riconosceranno?- chiese perplesso.
    -Oh stai tranquillo! Qui nessuno ti calcola.- dissi ridendo. Ci preparammo e lo trascinai correndo al primo bar che mi piaceva. Lo feci sedere al tavolo e corsi al bagno. Ancora vomito! Uscii dal bagno e di nascosto chiamai Andy.
    -Sono qui al bar... sí in centro... sí con Michael. Porta il bambino se vuoi. Ok.- sarebbe arrivata fra pochi minuti. Ritornai al tavolo raggiante.
    -Piccola tutto ok?- chiese guardando la mia pancia.
    -Sí.- mi sedetti. Arrivó una cameriera che chiese cosa volevamo.
    -No grazie... aspettiamo un'amica.- dissi gentilmente. Michael si sistemó sulla sedia guardandomi storto. Accavallai le gambe.
    -Amica?- chiese d'un tratto.
    -Shhh...- gli dissi baciandolo. Mi guardó mordendosi il labbro. Scorsi in lontananza una donna e un passeggino. Era lei. La salutai con la mano e ricambió aumentando il passo. La sagoma si fece piú vicina. Si sedette al nostro tavolo mettendo il passeggino di fianco alla sua sedia. Michael era rimasto con la bocca aperta.
    -Ciao...- disse lei dondolando il passeggino. Michael non diceva ancora niente. Si tolse gli occhiali da sole e si avvicinó ad Andy come a volerla scrutare per vedere se era veramente lei. Andy gli sorrise.
    -Sí... sono io.- disse sorridendo e scostandosi i capelli dalle spalle.
    -Io... non ci credo.- disse lui incredulo. Gli raccontai velocemente tutto e alla fine sembró convinto.
    -Il bambino?- chiese alzando un sopracciglio. Andy prese il bambino dal passeggino. Lo strinse amorevolmente fra le sue braccia. Lo coccoló per poi dargli un bacino sulla fronte.
    -Ok ti credo...- conversammo animatamente per tutta la mattinata. Ordinai ben tre cioccolate calde con panna per me. La gravidanza mi stava già facendo impazzire. Avevo sempre una fame immensa! Finimmo di fare colazione e dopo aver pagato (offrí tutto Michael) tornammo ognuno a casa propria.
    -Ancora non ci posso credere...- disse Michael mentre io cercavo le chiavi. Aprii la porta ed entrammo. Trovai i miei genitori che ci guardavano con dei punti interrogativi negli occhi. Non li vedevo da ben un anno o piú! Mio padre aveva i capelli neri e mia mamma se li era tinti di biondo scuro.
    -Ciao eh!- mi disse mia madre acida. Non ero in buoni rapporti con loro. Da quando ero partita per l'America già non ci parlavo.
    -Cosa ci fate a casa mia?- chiesi un po' alterata.
    -Siamo venuti a vedere come stavi...- poi si accorsero di Michael. Gli lanciarono delle occhiata che non erano molto gradite da lui.
    -Mh...- disse mio padre.
    -Cosa c'è?- chiesi fredda.
    -State assieme?- mi chiese mia madre.
    -Sí e sono anche incinta se proprio volete saperlo.- risposi senza fare una piega. I loro visi sbiancarono.
    -In teoria non potrei avere figli.- aggiunsi infine. Li vidi uscire dalla porta senza dire niente. Shockati. Mi sedetti sul divano e piansi. Michael mi si fece subito vicino abbracciandomi.
    -La situazione è stata sempre cosí... non ne hanno mai voluto sapere niente di me...- singhiozzai.
    -Ci sono io...- mi disse baciandomi. Rimanemmo abbracciati fino a che non mi passó e... di nuovo in bagno a vomitare.
    -Oh ma basta!!!- urlai accasciandomi a terra.
    -Nove mesi!- mi canzonó Michael passando dal bagno. Mi andai a stendere nel letto. Rimasi tutto il pomeriggio a guardare la tv e a sonnecchiare. Michael nel frattempo mi stava riordinando i cassetti in camera. Forse me ne stavo approfittando? Naaah.
    -Ehm... dove metto questo?- chiese imbarazzato prendendo in mano un paio di mutande rosa. Gliele strappai di mano. -Uff!!- dissi ficcandole in un altro cassetto.
    -Lascia stare... vieni a letto piuttosto.- gli proposi alzando le coperte. Erano le otto di sera... era troppo presto. Ci baciammo finchè i baci si fecero caldi e passionali. La sua lingua toccava dolcemente la mia. Facemmo l'amore. Sospiri e gemiti. Dolci carezze ed emozioni.
    -Ahi!- dissi ad un tratto. Si fermó all'istante. Come pietrificato dalle mie parole.
    -Scusa... oddio... io non... volevo farti male!- disse balbettando.
    -Fai solo piú piano... perfavore.- chiesi timida. I sospiri continuarono e cademmo in un sonno profondo. Credevo di averlo spaventato... forse durante la gravidanza non potevamo... ma vabbe. Lo osservai dormire profondamente. E dormii anche io. Quando mi risvegliai lo vidi che mi stava accarezzando i capelli.
    -Ciao Michael.- dissi scrutandolo.
    -Ciao sweet.-
    -Come hai dormito?- chiesi sbadigliando.
    -Bene con il tepore del tuo corpo vicino al mio.-
    -Mh... ok.- dissi.
    -Scusa...per ieri... notte...- arrossí abbassando lo sguardo.
    -Oh ma fa niente... non hai fatto apposta. Dai alziam...- non feci in tempo a finire la frase che una fitta mi colpí la pancia. Michael si preoccupó.
    -Sor tutto ok??- chiese alzandosi. Si rimise i pantaloni e la maglietta.
    -No Mike... sono troppo forti...- dissi piegandomi in due dal dolore.
    -Vuoi un dottore?-
    -Sí!- urlai quasi. Michael andó a chiamare un dottore e nel giro di tre quarti d'ora me lo ritrovai in camera.
    -Buongiorno signorina. Cosa si sente?-
    -Ho delle continue fitte al ventre.- il suo sguardo si fece pensieroso.
    -Sono incinta...- aggiunsi. Il dottore spostó lo sguardo da Michael a me e viceversa.
    -É normale in gravidanza. Potrebbe essere causato anche da un rapporto... ne avete avuti per caso?-
    -sí.- rispose tranquillo Michael.
    -Bene... la prossima volta fate... ehm... con calma. Cerchi di non sforzarsi e di non sprecare energie. Si riposi e mangi quanto le va. Auguri e arrivederci.- disse filandosela in men che non si dica.
    -Michael...- dissi chiamandolo.
    -Cosa amore?- rispose lui.
    -Non so cosa sento dentro di me... ma sono felice nonostante il dolore e la nausea.- mi guardò in modo dolce.
    -Amore... è amore... è vita... è nostro figlio.- mi bació intensamente.
    -Ho una strana voglia...-
    -Oddio... di cosa?- chiese divertito e alzando gli occhi al cielo.
    -Non sono mai stata a Disneyland...-
    -Oh tesoro... sei incinta...-
    -Vabbè!-
    Sospiró. Mi rattristai. Il giorno passó velocemente. Rimasi tutto il giorno a letto. La notte fu infuocata. E cosí passarono i due mesi di pausa. Una mattina peró mi svegliai e guardai il mio riflesso allo specchio. Mi misi di lato e notai con felicità che la pancia si vedeva. Alzai la maglietta e la accarezzai. Senza accorgermene di lato arrivó Michael. Mi osservó curioso.
    -Sta crescendo piccola.- disse toccandomi la pancia.
    -Ho visto...- risposi baciandolo. Ci abbracciammo. Il telefono squilló. Andai a rispondere.
    -Oh ciao Andy.-
    -Ciao...-
    -Cosa c'è?- chiesi io. Aveva un tono preoccupato.
    -Hanno scoperto di voi...-
    -Chi?!-
    -I tabloids.- disse dispiaciuta.
    -Come hanno fatto?!-
    -Non lo so! Ho visto le vostre foto sul giornale. In una vi baciate.-
    -Oh...-
    -Eh... ho una notizia bella...-
    -Cosa?-
    -Sono incinta..-
    -Di Mick??- chiesi felice.
    -Sí! Aspettiamo due bambine...-
    -Gemelle??-
    -Sí!-
    -Auguri!!!- parlammo ancora un po' finchè non ci salutammo. Lo sguardo mi diventò triste e Michael se ne accorse piuttosto velocemente.
    -Cosa ti turba?-
    -Hanno scoperto di noi Mike... ci sono le foto sui giornali.- dissi dispiaciuta.
    -Oh... maledetti...- disse a denti stretti e stringendo i pugni.
    -Fa niente Mike... l'importante è il bambino.- gli ricordai prendendolo per le spalle.
    -Già...-
    -Andy è incinta... di due gemelle...-
    -Oh che bello!- disse sorridendo. Ma qualcosa non andava. Ritornai a Neverland mentre Mike risolveva degli affari fuori casa.
    -Soraya!- sentii una voce chiamarmi. Mi voltai e vidi Mildret che mi sorrideva felice.
    -Oh... che piacere vederti Mildret!-
    -Ma piacere mio!- mi guardó la pancia. Alzai la maglietta e mi misi di lato. Lei fu felicissima.
    -É stato un lungo lavoro ma ce l'abbiamo fatta!- esclamai ridendo. La salutai e andai a fare un giro per Neverland pensando ai miei genitori. Non capivano quanto stavo male. Ma... aspetta un'attimo! Potevo ancora chiamare mia mamma! Difatti... mio padre ha divorziato con lei e si è messo con quella strega di Celine. Presi il cellulare e composi il numero.
    -Pronto?-
    -Mamma!- urlai felice.
    -Soraya! Come stai tesoro?- chiese dolcemente.
    -Bene mamma... sono da Michael...- mi arrampicai su un albero e mi sedetti su un ramo a parlare con lei.
    -Sí... ho visto le foto...- rispose pensierosa.
    -Già...-
    -Stai bene?-
    -Sísí... solo che...-
    -Che?-
    -Sono incinta mamma.- dissi tutto d'un fiato.
    -Oh! Che bello! Auguri!!!- urló dall'altra parte della cornetta.
    -Papà non ha voluto saperne niente..- e scoppiai in un pianto a dirotto. Mia madre cercò inutilmente di calmarmi. Chiusi la telefonata e continuai a piangere.
    -Soraya!! Scendi!- era Michael.
    -Mike non ce la faccio... non voglio piú continuare la gravidanza...-
    -Sei pazza! Scendi!!- scesi e continuai a piangere. Michael mi abbracció e mi accompagnó in salotto dove mi fece sedere sul divano.
    -Cos'è questa storia dell'aborto?!-
    -Mi sento in colpa a dare al mondo questo bambino... nessuno mi ama... nessuno si preoccupa per me...- dissi singhiozzando. Mi diede uno schiaffo. La vista mi si appannó. Le lacrime scesero velocemente mentre mi tenevo la mano sulla guancia.
    -Riprenditi ragazza! Pensa prima di parlare!- urló furioso alzandosi dal divano.
    -Io ti amo!! Mi preoccupo per te quasi come mi preoccupo per me se non di piú!- disse calmandosi e accarezzandomi la guancia.
    -S...scusa... io ... non volevo piccola...- si scusò abbracciandomi.
    -Perchè mio papà non ne vuole sapere niente di me?- chiesi a lui.
    -Oh tesoro non lo so... ma ora ci siamo solo io, tu e il bambino.- mi disse tenendomi stretta al suo petto e accarezzandomi i capelli. Le palpebre mi si chiusero.
    ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
    Si era addormentata fra le mie braccia. La presi e la portai in camera dove l'adagiai delicatamente sul materasso. Le alzai piano la maglietta e mi godetti quella fantastica visione. La sua pancia era gonfia. Si vedeva adesso. Ci passai una mano sopra. Ad un tratto sentii un... movimento. Una specie di calcio. Mi immaginai mio figlio che già ballava nella pancia della mamma. Le ricoprii la pancia e le misi addosso una coperta per poi lasciarla dormire profondamente. Il mio cellulare squilló e mi affrettai a rispondere per evitare di destarla.
    -Pronto?-
    -Ciao Michael! Sono Naomi.- disse lei. Ci eravamo accordati per girare il video di In The Closet con lei. Sarebbe stata una buona occasione per portare Soraya a prendere una boccata d'aria fresca.
    -Sí ciao Naomi. Mi hai chiamato per il video giusto?-
    -Sí. Che ne dici se domani iniziamo a girare? Il regista ha detto che ci vuole domani sulle scene.-
    -Oh. Di giá? Va bene... porterò anche Soraya.- risposi sovrappensiero.
    -Soraya? É la ragazza dei giornali?-
    -Sí. Ora devo andare. Mi chiamano dalla casa discografica... ciao.- dissi sbrigandomi a chiudere la telefonata. Nessuno sapeva di lei. Almeno, nessuno pensava facessimo coppia fissa e che fosse incinta. Chissà cos'avrebbero pensato. Neanche sposato e già con una donna incinta. Matrimonio. Quella parola mi balenó in testa come un fulmine a ciel sereno. Avrei chiesto di sposarmi. Appena sarebbe capitato il momento giusto gliel'avrei chiesto.


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    (StreetWalker )
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    00 09/03/2013 16:31
    Congratulazioni saranno genitori di due splendide gemelle. Posta il prossimo per sapere cosa dirà Soraya quando gli dirà che la porterà con se per assistere alle riprese di In The Closet e cosa dirà quando le chiederà di sposarlo
    [Modificato da (StreetWalker ) 12/03/2013 11:04]
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    chiarajackie
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    00 11/03/2013 17:38
    Scusami se non ho più commentato ma davvero, uno di quei periodi, pieni? nooo, di più! [SM=g2927028] Ma ora..tadaaan eccomi!!! [SM=g27828] Letta tutta adesso d'un fiato e pronta! [SM=g27828]
    Allora,innanzituttosono curiosissima della reazione al momento dell'inizio riprese, e poi...saranno genitori. Che bellissima notizia!! Michael al settimo cielo!! Brava!! [SM=g27838]

    [Modificato da chiarajackie 11/03/2013 17:38]
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    BloodOnTheDanceFloor12898
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    00 11/03/2013 19:56
    Chiarajackie grazie per aver commentato! [SM=g27827]
    Aspettavo con impazienza... un tuo segno di vita! Il prossimo capitolo arriverà presto! Ciao e grazie ancora!


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