Giusto per ricordare Amy, a due anni dalla morte.
Amy Winehouse: due anni senza
Cinque motivi per non dimenticarla. Mai.
22.07.2013 di Tony Romano
Sono trascorsi due anni da quel 23 luglio che vide la tragica scomparsa di una delle cantanti più amate del mondo, Amy Winehouse. La vocalist, stando alla testimonianza di una guardia del corpo, morì dopo una notte passata davanti al computer con una bottiglia di vodka. Pare che Amy si sia spenta riguardando i video caricati su Youtube delle sue performance. Oggi, vogliamo ricordarla ripercorrendo i 5 momenti top della sua breve ma intensissima carriera.
1) Nel 1999 entra a far parte della National Youth Jazz Orchestra, una delle orchestre più importanti e famosa del Regno Unito. Questa è la prima grande occasione per Amy, esibendosi per la prima volta come cantante professionista.
2) Nel 2003 esce Frank, prodotto da Salaam Remi. L’album, nominato ai BRIT Awards, vende oltre un milione di copie conquistando ben due dischi di platino. Il disco, pur avendo ricevuto riscontri positivi da critica e pubblico, non verrà mai accettato del tutto dalla cantante a causa di alcune canzoni, inserite e volute della casa discografica che a lei non sono mai andate a genio.
3) Il secondo album, Back to Black, arriva nel 2006 scalando in brevissimo tempo le classifiche mondiali. Il disco contiene brani del calibro di Rehab e Tears Dry on Their Own, oltre alla title track, che diventeranno grandissime hit. A oggi, l'album ha venduto oltre 12 milioni di copie.
4) Sempre nel 2008 vince la bellezza di cinque Grammy Award, di cui tre assegnati al brano Rehab, uno come miglior album pop ed un altro come migliore artista emergente.
5) Dopo un periodo in cui le sue condizioni di salute iniziano ad aggravarsi, nel 2010, ritorna sulle scene musicali e dalla collaborazione con un altro grande come Quincy Jones nasce It’s my party.
www.youtube.com/watch?v=atBbEiIXZy4
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Il volto di Amy Winehouse con pillole legali, l’arte del suo lato distruttivo
Tra i ricordi a due anni dalla morte della cantante un gruppo di artisti ha deciso di ricordarla con un ritratto fatto di pillole che "rappresentano il lato problematico e distruttivo di Amy"
Sono passati esattamente due anni dalla morte di Amy Winehouse e i ricordi nei suoi confronti si sprecano. Un gruppo di artisti britannici ha voluto farlo creando un’opera d’arte partendo da uno dei problemi principali che ha afflitto la cantante in vita, ovvero l’abuso di droghe. Il gruppo si chiama Miss Bugs e l’opera è un ritratto del volto dell’artista fatto con centinaia di farmaci colorati legali. La Winehouse fu uccisa da un’intossicazione da alcol, ma da tempo lottava con problemi di dipendenza dalle droghe.
“Avremmo voluto farlo – dice il gruppo – più o meno quando morì, ma sentivamo che non era giusto farlo in quel momento. Guardavamo com’era a volte ritratta (in maniera giusta o sbagliata) confrontandolo alle cose belle e contrastanti che aveva fatto. Le pillole rappresentano il lato problematico e distruttivo di Amy”. Comunque, continua il gruppo, “queste sono cose piccole. È la sua bellezza complessiva, il colore e la complessità che ricordiamo e che abbiamo cercato di mostrare nel disegno in resina”.
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