L'ICONICA COPERTINA DI 'THRILLER'
«Arrivò il giorno delle riprese. Ingaggiai uno dei migliori stilisti di moda di Los Angeles per mettere assieme un’ampia varietà di guardaroba. Iniziammo così l'ostico processo di selezione degli abiti per la copertina di 'Thriller'.
Dopo circa un'ora con la testa nel guardaroba, Michael Jackson non era riuscito a trovare nulla che lo rendesse entusiasta. Cominciai ad andare in panico.
Ma a un certo punto, quando notò il vestito bianco che stavo indossando, i suoi occhi s’illuminarono: "Questo è il look che mi piace - esclamò - non abbiamo qualcosa di simile?". "No", gli rispondemmo.
Ero preoccupato di non avere abbastanza tempo per realizzare le mie idee per la copertina. Quindi mi venne un'idea: gli feci notare che eravamo più o meno della stessa altezza e corporatura, e gli proposi di indossare il mio abito. Rispose che era precisamente ciò che desiderava.
Fortunatamente, riuscimmo a modificare in tempo il vestito in modo che sembrasse realizzato su misura per MJ. Ma a quel punto si presentò un altro problema.
Prima della sessione, infatti, avevamo deciso che Michael sarebbe stato fotografato insieme a un cucciolo di tigre; così predisponemmo una selezione affinchè potesse scegliere.
Gli piacque un cucciolo di sei settimane. Ma, temendo possibili graffi, era molto restio nel lasciarlo avvicinare al suo viso. Per tutta la seduta dovetti convincere Michael a non pensare di poter essere graffiato e a concentrare la sua attenzione su di me.
Durante le pause, Michael si metteva di fronte a uno specchio a tutta altezza e si esercitava in continue rotazioni. Ho avuto il privilegio di vedere in anteprima personale quelle coreografie leggendarie che oggi sono così familiari a tutti noi.
Appena si metteva davanti a quello specchio, si risvegliava. Era affascinante, perché durante l’intera sessione fotografica aveva mostrato un atteggiamento così timido e sottomesso.
Eppure, mentre danzava di fronte a quello specchio, era elettrico. Per la prima volta mi resi pienamente conto di star assistendo a qualcosa di molto speciale.
Circa quattro giorni dopo le foto furono pronte, e ci incontrammo in studio di registrazione sulla Beverly Boulevard.
MJ stava terminando una delle sue tracce, quindi sistemai il mio tavolo luminoso e disposi le diapositive in modo che potesse vederle tutte contemporaneamente.
Michael uscì fuori dello studio, nell’area di ricevimento, dove era stata preparata la mia presentazione. Era d’ottimo umore. Guardò le diapositive e si mostrò molto emozionato e soddisfatto di ciò che stava vedendo.
Disse: "Ci sono tanti buoni scatti, come posso prendere una decisione?". Poi mi chiese di attendere un attimo e corse dentro lo studio. Un momento dopo ritornò fuori insieme a Quincy Jones, che stava producendo l'album ed evidentemente era molto rispettato da Michael.
Quincy diede uno sguardo alle diapositive e, con un sorriso fiducioso, senza alcuna esitazione, ne indicò una, esclamando: "Ecco la tua copertina, Michael!".
Rimasi totalmente impressionato da quella decisione. Quincy si rivelò la persona più veloce che avessi mai visto nella selezione di una diapositiva finale. E fu una buona scelta.
Michael era estremamente felice. Quincy era felice. La CBS era felice. Io ero in estasi. E, a giudicare dal fatto che 'Thriller' è ancora l'album più venduto nella storia, posso dire senza ombra di dubbio che fu la scelta giusta. E che anche il mondo ne sia stato felice.
Quell'immagine diventò un'icona artistica. Chi l'avrebbe mai detto che il clic della macchina fotografica, in un sessantesimo di secondo, avrebbe dato vita a una delle copertine più leggendarie della storia della musica?».
- Dick Zimmerman, fotografo -
____________________________________
A cura di Ilaria Sacchini e Vincenzo Compierchio dal nostro Gruppo Facebook Michael Jackson FanSquare • ITALIA.
Grazie a Eric Di Scenza per la foto.