[FAN FICTION] The ghost who fell in love with a man. Terminata: 15 capitoli. Rating: arancione

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Michael's fan
00lunedì 15 febbraio 2010 20:27
Cero che mi hai messo una malinconia e una tristezza addosso! Brava
BEAT IT 81
00lunedì 15 febbraio 2010 20:58
Oddio, ma xè!!!!! Xè tutto questo? Loro devono essere felici...Dirty la seconda parte è ancora più bella della prima, davvero, così intensa, così straziante...bravissima!!!!! Spero davvero tanto tanto in un futuro x loro 2, quanto vorrei che fosse così...Chissà magari Wayne li aiuterà. Nn vedo l'ora di leggere gli sviluppi. Baci
Fr@ncy=)
00lunedì 15 febbraio 2010 22:22
oddio...tu non hai idea di come mi sento...
l'ultima parte è veramente bellissima, ma allo stesso tempo straziante...
come ti è venuta in mente la cosa del telefono???
è sensazionale!!!!!
sei bravissima!!
michaelina96@
00lunedì 15 febbraio 2010 22:25
che triste questi capitoli,ripercorrere di nuovo quei momenti non è affatto facile ma questa storia è comunque bellissima mi dà tantissime emozioni e tu sei bravissima!
ps:sono felice che il tuo esame sia andato bene!!!
FRANCY65.
00lunedì 15 febbraio 2010 23:04
Bentornata Valentina....

oddio che angoscia....
però è una storia forte molto, molto intensa.
Sei veramente bravissima.

Sembra di viviere direttamente lo stato d'animo di Andrea....

Spero solo che almeno nella tua storia dopo tante sofferenze Michael riceva il vero e grande amore che merita...

Aspetto di leggere presto il nuovo capitolo.

Ancora complimenti....

[SM=g27838]
SusannaM.
00martedì 16 febbraio 2010 10:14
Capitoli Strappalacrime.............speriamo in bene.......si rivedranno presto?
Jacko_4e
00martedì 16 febbraio 2010 12:27
Triste me bello
AntonellaP85
00martedì 16 febbraio 2010 14:31
Tesò non ho parole....mi fai sognare come sempre!!! [SM=g27823] [SM=x47938]
Marty-18
00martedì 16 febbraio 2010 14:44
bellissmo qest'ultimo capitolo...complimenti davvero!
Clau_Dance.
00mercoledì 17 febbraio 2010 15:08
bellissimo...complimenti...
Allyss
00giovedì 18 febbraio 2010 16:26
oh mamma mia.....Vero....mi hai fatto a pezzi il cuore...giuro!
Non posso nemmeno dirti che sei bravissima perchè suonerebbe di una banalità assurda...ormai è scontato dirti che sei una scrittrice nata...in ogni caso le emozioni che hai raccontato in questi ultimi 2 capitoli sono talmente intense che ancora faccio fatica a vedere i tasti, ho gli occhi annebbiati dalle lacrime.....
E' una storia bellissima ma tremendamente dolorosa.....e tu scrivi in modo divino....grazie ancora una volta per questo concentrato di battiti accellerati....e mi raccomando..fa tornare un po' di sole per queste due anime doloranti.....
Sere-88
00venerdì 19 febbraio 2010 00:56
Ciccia anche se già ti ho fatto i complimenti in diretta riguardo questo capitolo mi è venuta voglia di fare una capatina qui, nelle pagine del tuo topic. Appena sono entrata, nel leggere i commenti sono stata accolta da quel calore che solo ste ragazze sanno trasmettere con tanta partecipazione, e di cui ho un ricordo dolcissimo che ha accompagnato il mio piccolo trascorso di scrittrice in questo forum.
Vero, non me ne volere se uso il tuo spazio come occasione per dire a tutte quanto l'affetto che sanno trasmettere faccia scoppiare nel cuore la voglia di scrivere...

Sei grande...Un bacio, Sere

FaithMJfan
00venerdì 19 febbraio 2010 11:05
Cara Veronica,
finisco ora di leggere la tua fan fiction fino all'ultimo capitolo postato..
Me la sono gustata come non mi è ancora capitato di fare con altri racconti (senza nulla togliere agli altri, ovviamente ;D)..
Ci vorrebbe una vera recensione per descrivere quanto è bella la tua storia, perchè davvero, credimi:
è degna in tutto e per tutto di un meraviglioso romanzo!*-*
Ma descrivere le emozioni che mi hai regalato leggendola..
beh, per quelle non riesco a esprimermi veramente..
Troppo forti, troppo intense, te lo giuro..
Grazie..
Mi hai lasciato proprio speechless!
Tra risate, commozione, eccetera!^-^
I miei complimenti più sinceri, cara, dirti bravissima è niente!
(Scusa la mielosità delle mie parole, ma a volte è inevitabile, per me!XD)
Attendo l'attesissimo seguito!
[SM=g27822]
marty.jackson
00venerdì 19 febbraio 2010 15:02
woow triste ma bellissimo complimenti sei bravissima!! [SM=x47938] [SM=x47938] [SM=x47938]
(dirtydiana85)
00venerdì 19 febbraio 2010 15:50
Come fare per dirvi GRAZIE senza risultare banale?? [SM=g27833]
Ci ho pensato e ripensato, alla fine ho concluso che a parole non è possibile dirvi quanto siete importanti..
e allora lo farò così, con il sorriso più bello del mondo, il suo.

Grazie

AntonellaP85
00venerdì 19 febbraio 2010 15:59
Il grazie è tutto per te....c'è un pensierino anche per te nellla ff di Serena nell'altro forum... [SM=x47938] [SM=g27823]
michaelina96@
00venerdì 19 febbraio 2010 20:12
Re:
(dirtydiana85), 19/02/2010 15.50:

Come fare per dirvi GRAZIE senza risultare banale?? [SM=g27833]
Ci ho pensato e ripensato, alla fine ho concluso che a parole non è possibile dirvi quanto siete importanti..
e allora lo farò così, con il sorriso più bello del mondo, il suo.

Grazie





è il grazie più bello che abbia mai(in questo caso)visto.
ma non devi assolutamente ringraziare noi,siamo noi che dobbiamo ringraziare te! [SM=x47938]
FaithMJfan
00venerdì 19 febbraio 2010 20:29
Re: Re:
michaelina96@, 19/02/2010 20.12:




è il grazie più bello che abbia mai(in questo caso)visto.
ma non devi assolutamente ringraziare noi,siamo noi che dobbiamo ringraziare te! [SM=x47938]




Infatti! [SM=g27822]

[SM=x47932] Ancora complimenti, cara Veronica! ^-^
SusannaM.
00venerdì 19 febbraio 2010 20:40
A quando il prossimo capitolo? Uno alla settimana è troppo poco.....
BEAT IT 81
00domenica 21 febbraio 2010 20:25
Re:
(dirtydiana85), 19/02/2010 15.50:

Come fare per dirvi GRAZIE senza risultare banale?? [SM=g27833]
Ci ho pensato e ripensato, alla fine ho concluso che a parole non è possibile dirvi quanto siete importanti..
e allora lo farò così, con il sorriso più bello del mondo, il suo.

Grazie





Grazie a te Veronica, x le mille emozioni che mi fai vivere ogni volta, sei grandissima !!!!!!!!! [SM=x47938] Nn vedo l'ora di leggere il capitolo nuovo [SM=g27822]
Anto (girl on the line)
00martedì 23 febbraio 2010 00:38
Veronica,grazie a te per il meraviglioso sorriso...
Non vedo l'ora di leggere il tuo prossimo capitolo.Spero lo posterai presto.La tua è una delle fanfiction più profonde che abbia mai letto.
[SM=x47938]
SusannaM.
00martedì 23 febbraio 2010 10:22
Spero che la tua vena artistica non si stia esaurendo......restiamo in attesa......
BEAT IT 81
00mercoledì 24 febbraio 2010 22:31
Dirty!!!! Ma che fine hai fatto? Aspetto con ansia il tuo nuovo capitolo!!!!
Fr@ncy=)
00venerdì 26 febbraio 2010 15:49
ehi dirty dove sei finita??
stai bene??
facci avere tue notizie please!!!
(dirtydiana85)
00venerdì 26 febbraio 2010 18:03
Ciao ragazze!! Come state? Io ho avuto la solita settimana d'inferno..perdonatemi ancora una volta per le lunge attese, ma è un periodo un pò così..

Sono però riuscita ad iniziare la prima parte del nuovo capitolino..quindi ve la posto augurandovi buon weekend! bacioni [SM=x47938] [SM=x47981]

CAPITOLO 12

Mi sveglio con la cornetta imprigionata nell’incavo fra orecchio e collo.
Mi è sembrato di sentirlo parlare alla fine. Ma è stato solo un sogno, ne sono sicura, e questo suono sordo e vacuo della linea interrotta me ne da la conferma.
E’ un tiepido mattino di novembre.
Il sole è più pallido del solito.
Su di lui una leggera foschia che intorpidisce la potenza dei raggi.

SAN FRANCISCO, California. Ritz Carlton Hotel‎. Nov 30, 2003
-Michael..posso?-
-Vieni, entra-
-Che ne dici di scendere a mangiare qualcosa?-
-Non ho fame-
-Lo immagino, ma devi sforzarti. Ormai sono tre giorni che non tocchi cibo-
-Frank non riesco. Ho la mente totalmente annebbiata. Non riesco a pensare, non riesco a parlare, non riesco a dormire, sono il nulla ormai-
-Michael non credo che questo atteggiamento possa migliorare le cose. E’ dura, non posso nemmeno immaginare, ma se ti lasci andare proprio adesso gliela darai vinta. E non deve succedere. Siamo tutti qui per te, per favore..-
-Frank ti prego basta con queste stronzate. Siete tutti qui per me!? Ma che ne sapete voi? Che ne sapete. E’ la mia vita. La mia faccia. Il mio nome. Totalmente insudiciati. Mi faranno a pezzi, mi vogliono distruggere, è tutta una manovra non lo capisci?! Come faccio a mantenere la lucidità in questo gioco subdolo. E’ l’inferno. Mi vogliono morto- si porta le mani sulle tempie e le massaggia debolmente mentre la voce calante annuncia una lacrima già sulla rampa di lancio del bulbo oculare.
-Se continui così mi sa che li anticipi sui tempi..-

Una voce femminile dietro alla porta.
-Michael, scusami..sei sveglio?!-
-Dimmi, tanto qui dentro ormai è una processione..- la voce fredda e scocciata
-No, scusa non volevo certo disturbarti, è che i bambini sono svegli da due ore e chiedono di te, cosa devo dirgli? Tra poco è ora di pranzo, se magari scendes..-
-Mio Dio, mio Dio Grace, ma da quanto fai questo lavoro?! Non sai come tenere buoni tre bambini? Non riesci a farli stare tranquilli un paio d’ore senza che ci sia io?
Ma che diavolo avete tutti oggi?!-

-No, che cosa hai tu Mike- una voce cristallina fa capolino da dietro la porta.
Tra tutti i volti dall’espressione attonita quello di Michael è il più evidente.
Buio.



NELLA TESTA DI MICHAEL
Andrea.
Non posso credere che sei qui.
Ma come ci sei arrivata.
Amore mio.
Chi ti ha detto dove mi trovavo.
Wayne.
Stupido pazzo.



NELLA MIA TESTA
Forse non dovevo intromettermi così. Non dovevo piombare qui all’improvviso.
E’ stato tutto troppo veloce. Stamattina mi hanno suonato la porta. Ho aperto ancora in pigiama.
L’ho fatto entrare.
L’imponenza del suo aspetto stonava brutalmente con l’espressione che aveva in volto.
Davanti ad un caffè che non voleva accettare mi ha detto che la situazione era grave.
Mi ha chiesto di sbrigarmi a prepararmi.
Mi ha chiesto di partire con lui per San Francisco.
Mi ha detto che Michael stava male, che stava per toccare il fondo.
Non ho potuto sottrarmi all’istinto.
Vestita di un misero paio di jeans e di una camicetta bianca ho preparato il borsone di Saty che, ancora infagottato dalla copertina, ho lasciato a Pedra senza nemmeno chiedermi se fosse giusto mollare mio figlio ogni volta per andare incontro all’ignoto. Come una stupida ragazzina.
Siamo saliti su un suv, poi su un jet, poi ancora su un altro suv.
Per tutto il viaggio il silenzio è stato l’unico compagno dei miei pensieri, ha condotto l’immaginazione ad un Michael sull’orlo di un precipizio, seduto su un fondale dall’inestimabile profondità.
Potrei soffocare insieme a lui.
Potrei annegare anch’io nel suo dolore.
Potrei soccombere sotto i fendenti dei suoi mostri.
Prima di entrare in camera un solo avvertimento:
-Andrea non lo riconoscerai, cerca di assecondarlo per quello che puoi. Non è il Michael a cui sei abituata-
Non è il Michael a cui sono abituata.
E quello che mi appare è molto peggio di quanto avevo solo immaginato.


-E adesso tu che ci fai qui?- in un volto privo di espressione questa è la domanda retorica che esce da quelle labbra pallide, che non riescono a celare una punta di collera crescente.
-Anche tu mi sei mancato, si si sto bene, grazie!- non lo asseconderò, contrariamente alle raccomandazioni fattemi pochi istanti fa.
-CHE CAZZO CI FAI QUI HO DETTO!- credo di non averlo mai visto così. Fa quasi paura. Gli occhi stanchi contornati dall’eyeliner sono spalancati e rivelano un rossore sui contorni. Un’ombra scura li sovrasta, e sembra circondarlo completamente. I due lembi di una camicia rossa di cotone stropicciata sono tenuti uniti da un solo bottone alla base del petto, per il resto svolazzano indomati al di fuori di un paio di pantaloni neri con la riga davanti.
I capelli mossi e privi di direzione fanno da oscura cornice ad un volto che definire pallido è riduttivo. Solo la barba di un paio di giorni fornisce un contrasto a quella distesa scavata ed albina che si ritrova al posto delle guance. E’ in piedi e sta avanzando verso di me di fronte ad un Frank incapace di formulare parola ed a Grace che mi guarda con occhi imploranti.
Ma non mi lascio impressionare, conscia del fatto che se per un momento facessi il suo gioco ne rimarrei imprigionata per sempre.
-Niente, passavo per caso..sai, io amo vagare per San Francisco alle 11 del mattino!- con questo mio tono tranquillo e disinvolto, completamente incurante di quello che potrei aver innescato, spero non pensi di potermi trattare come ha fatto con gli altri due.
-Ti rendi conto che questa è la mia suite? Ma chi diavolo ti ha detto di piombare qui..ma..- cerca inutilmente di non gridare come ha fatto prima, ma la collera e l’agitazione lo tradiscono.
-Che tattica banale la tua. Se non hai capito non funziona proprio. Spiacente-
Avanza verso di me fissandomi negli occhi.
Sembra che voglia divorarli e divorare anche me in quell’abisso nero dei suoi.
Arrivato ad un centimetro da me cambia rapidamente traiettoria urtandomi con la spalla. Si precipita come una furia in corridoio urlando.
-WAYYYYYYYYNE! DOV’E’..DOV’E’?!-
Vociare indistinto.
Rumore di passi.
-Dimmi Michael- la voce della consapevolezza si affaccia con timida reverenzialità dall’omone che è.
-L’hai fatta venire tu?- la voce della consapevolezza si affaccia con arroganza sotto forma di un sibilo sottile e pacato dal fantasma dell’uomo che amo.
-Si-
-Posso sapere chi te lo ha ordinato?-
-Nessuno, è stata una mia decisione-
-E dimmi. Io ti pago per prendere decisioni al posto mio?-
-No-
-Però tu hai pensato di poter disporre dei miei mezzi a tuo piacimento, vero?-
-No-
-Certo che si, altrimenti non avresti fatto questa bella cazzata-
-Io sono pagato per salvaguardare la tua sicurezza Michael. Ma sono quasi diciotto anni che lavoro per te e siamo diventati amici. Quindi è plausibile che io abbia preso una decisione per il tuo bene..-
-Per il mio bene? Oh adesso le guardie del corpo si trasformano in psicoterapeuti, non lo sapevo. Ehi ragazzi –rivolgendosi alle due persone incravattate in piedi in corridoio- Ma dov’è che avete studiato per saper fare così tante cose?!-
La situazione è quasi insostenibile mentre guardo quest’uomo gesticolare e biascicare parole cariche di sfida e rancore, in un atteggiamento che non esprime minimamente il suo reale animo.
Di Michael non è rimasto niente, ora è Michael Jackson la star viziata e prepotente, è saccente, arrogante e disgustoso. Perfino il tono della sua voce, normalmente somigliante ad un sussurro delle fate ora è sgradevole.
Sento la testa girare per l’intenso odore di acqua ossigenata che aleggia denso nella stanza.
-Bene, comunque non ho bisogno di uno psicoterapeuta, ma di gente professionale e discreta su cui poter contare in questo momento. E con il tuo comportamento hai dimostrato di non rientrare in questa categoria di persone. Sei licenziato Wayne-
Il brivido gelato che mi attraversa a queste parole è amplificato da quello che attraversa tutti i presenti. Siamo intrappolati in una rete di tensione da cui non riesco a districarmi.
Al silenzio tombale si accompagna lo sguardo deluso di un uomo alto e possente che fa scorrere gli occhi su di me, poi su Frank, Grace e Michael per ultimo. Non saprei dire se sia carico di rimprovero né se tale rimprovero sia indirizzato a qualcuno in particolare. So solo che vederlo girarsi ed uscire chiudendo piano la porta mi provoca una cascata dagli occhi che non riesco a controllare.
A questo punto Frank interviene
-Michael, ma che fai? Ti rendi conto? Non puoi..-
-Frank, segui il mio consiglio. Taci. TACETE TUTTI! NON VOGLIO PIU’ SENTIRE UNA PAROLA! QUESTA E’ LA MIA VITA, DECIDO IO COME VIVERLA, NON HO BISOGNO DI VOI!-
-Grace chiama il dottor Smith per favore- la sussurrata rassegnazione di uno dei più cari amici di Mike mi fa comprendere che siamo di fronte ad una situazione che non sono in grado di gestire.

-Dottore, dottore mi aiuti lei, queste persone vogliono prendersi la mia vita, vogliono rubarmi l’anima, è una cospirazione, si tratta di una cospirazione, io lo so..-
Queste le ultime parole che gli sento pronunciare prima di uscire da quella stanza con il volto rigato da mille ruscelli salati ed il cuore in tanti piccoli pezzi.
Buio.

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Interminabili ed angosciosi i minuti che scorrono, ora che mi trovo a Mission Bay, sulla baia di San Francisco. Le otarie adagiate sulle enormi banchine in cemento prendono il sole assonnate, disturbate solo dai gabbiani che volano impazziti alla ricerca di cibo nelle loro vicinanze.
Il sole è ancora più pallido di quello che mi ha risvegliato stamane a Los Angeles e la temperatura è più pungente.
L’esigenza di fare due passi per liberare i polmoni da quell’aria densa di dolore e di esalazioni dalle note alcoliche dei disinfettanti mi ha guidato fino a qui.
Ho percorso circa due miglia a piedi fra le strade di questa città magica, salite e discese, salite e discese, salite e discese. Mentre camminavo pensavo che gli abitanti del luogo sono incredibilmente avvantaggiati perché ogni volta hanno sotto gli occhi la verità della vita sottoforma di viali, vie, strade. Tutte in salita e contemporaneamente in discesa, dipende da dove devi andare, da come le guardi, da cosa sei interessato a fare. Loro saranno sicuramente più saggi di tutti gli altri.
Ma forse sto solo delirando.
Un suono proveniente dalla borsa mi desta da pensieri senza senso.
-Pronto?-
Silenzio.
-Pronto?!-
Silenzio.
-Direi che potresti anche finirla, ora il giochetto del telefono non è romantico e stona terribilmente con la situazione che hai creato. Non trovi?-
Silenzio.
-Bè Mr Michael Jackson direi che adesso prendo un bel pullman e vado all’aeroporto, prendo il primo volo per Los Angeles ed entro stasera sono a Santa Ynez. Perché ho un figlio di cui occuparmi ed invece di farlo sono qui a perdere tempo con un cretino viziato e lunatico che non ha rispetto per nessuno. Chiudo. Arrivederci-
Mi accingo a premere il tasto rosso sul display quando sento sbiascicare
-No..-
-Cosa no?-
-Non andare..- la voce è bassa, quasi impercettibile.
-Perché? Vuoi forse mandarmi Wayne adesso? Ah no, è vero, che peccato l’hai trattato come uno straccio e l’hai cacciato, adesso chi manderai a prendermi? Chi manderai a controllare che il tuo volere sia esaudito?-
-Non manderò nessuno. Vorrei che tu tornassi qui per poterti parlare, anche se sei arrabbiata. Ti prego..-
-Sai qual è il punto Michael? Il punto è che non mi interessa più quello che hai da dirmi. Magari così la prossima volta impari a trattare le persone con maggior rispetto. Perché non sei il centro dell’universo, anche se ti risulta difficile capirlo. E adesso ti saluto-
Lo schiaffo che merita.
Entra, esce, rientra e riesce dalla mia vita come gli pare e piace.
Telefona all’ora che vuole.
Sparisce, si imbottisce di schifezze, lo vai ad aiutare e ti sputa in faccia, elimina tutti quelli che non lo assecondano come se fosse un dio, poi richiama per l’armistizio che deve avvenire secondo i suoi modi ed i suoi tempi. E tutti pronti ad eseguire.
Eh no ora basta!
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Seduta sulla panchina alla fermata dell’autobus mi gusto la mia Camel Light. Compagna di una vita, l’avevo abbandonata appena avevo saputo di essere incinta. Ed ora, dopo quasi quattro anni, ecco che non ho resistito al suo richiamo. Ma non ne diventerò schiava stavolta, lo sono già di qualcun altro.
Di nuovo la borsa che vibra e suona come una pazza.
Di nuovo la calma apparente che la sigaretta aveva faticosamente creato viene spazzata via.
-Pronto?-
-Andrea, sono Frank-
-Dimmi Frank-
-Dove sei?-
-Alla fermata dell’autobus-
-Per andare dove?!-
-All’aeroporto-
-Posso raggiungerti?-
-Frank, davvero, ho già espresso la mia opinione al diretto interessato, non c’è bisogno di..-
-E’ importante. Sono già per strada, dimmi la via che vengo a prenderti-
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-E così saresti l’incaricato a rammendare i casini del capo-
Salgo su un grosso suv dai vetri oscurati che parte sgommando. Tutto si può dire di Frank tranne che non ci sappia fare al volante. Ed io, da bravo maschiaccio quale sono, amo le auto e la velocità, e di conseguenza la guida di questo ragazzo sui trenta.
-Non c’è bisogno di essere così sarcastica, io non c’entro niente-
-Lo so, hai ragione, scusa-
-C’è una cosa che fondamentalmente devi capire Andrea-
-Sono tutta orecchi-
-Quando prende quella roba non è più lui. Non è lui quello che hai visto prima-
-Non mi interessa, non avrebbe dovuto prenderla allora! Ma hai visto come ha umiliato il povero Wayne?! Dico ma sono la sola ad essere rimasta basita?! Non posso crederci!!-
-Andrea, Wayne non se n’è nemmeno andato perché sa che quando Michael è così può dire qualunque cosa, poi si riprende e si scusa. Sono anni, ormai siamo abituati-
-Cioè tu mi stai dicendo che sono anni che un tuo amico abusa dei farmaci, va fuori di testa e tratta chiunque come gli pare, e tu ti ci sei abituato??-
-Tu credi che le cose siano sempre così semplici e chiare, così..o bianche o nere. Invece molte volte è più complicato, è difficile, quando entra nei periodi così diventa ingestibile, non ascolta nessuno, è irascibile. Io non lo lascio solo un attimo, sono sempre lì con lui. Non posso prenderlo di petto come fai tu, mi allontanerebbe all’istante. Tu sei l’unica che riesce a dirgli le cose come stanno, sei l’unica a cui lo permette-
-Forse perché me ne frego di quello che può pensare e non mi perdo nelle riverenze di cui avete bisogno voi tutti. Sembra che dobbiate per forza avere la sua approvazione. Ma è una pazzia, è assurdo-
-Senti pensala come vuoi. L’unica cosa che so è che Michael ha bisogno di te, molto più di quanto tu possa immaginare. Che non è una persona semplice te ne sei accorta tempo fa, quindi non venire qui a fare la scandalizzata. Piuttosto vedi di parlarci per favore, che questa giornata è iniziata già in modo pessimo-

Mi guarda con occhi stanchi. Ha le occhiaie Frank.
Credo che sia sincero nell’offrire il suo aiuto a Michael. Fa del suo meglio.
E non mi va di rendergli il tutto ancora più difficile.
Quindi mi avvio su per la larga scalinata ricoperta dalla moquette rossa ancorata al suolo da fini listarelle in ottone lucidissimo. L’hotel è quasi vuoto data la stagione. Per fortuna.
In cima ad essa si diparte un lungo corridoio in fondo al quale si staglia una porta in legno bianco. Ai lati due uomini in nero. Men in black. Trattengo il lieve sorriso che mi compare sul volto al pensiero idiota che ho appena fatto. E’ tutta colpa del nervosismo che mi chiude la gola in una morsa.
Un lieve tocco sulla spalla. Wayne da dietro mi sussurra
-Va tutto bene..- come a volermi incoraggiare. Lo guardo stupita e vorrei di nuovo rifugiarmi fra quelle spalle mastodontiche piuttosto che aprire quella porta e mettere definitivamente da parte tutto il mio orgoglio.
Lui lo capisce e bussa al posto mio, per scansare ogni possibilità di ripensamento, poi si dilegua nell’ampio corridoio.

Fine prima parte


BEAT IT 81
00venerdì 26 febbraio 2010 21:28
Dirtyyyyyyyyyyyyyyyy!!!!!!!!!!!!! Bellissima la prima parte del nuovo capitolo, molto molto intensa, sembra la scena di un film!!! Magnifica, davvero, xò che tristezza Michael in quello stato, mamma mia...So che sei incasinata, ma ti prego, appena puoi posta la seconda parte sono curiosa di leggere cosa farà Andrea e ti prego, fa che x loro ci sia futuro. Bacio
sofy_love
00venerdì 26 febbraio 2010 21:46
Davvero fantastico!! [SM=x47932]
La parte in cui Michael è sotto farmaci è davvero triste..sei riuscita a renderla molto bene però.
Continua così! [SM=g27811]
Marty-18
00venerdì 26 febbraio 2010 21:51
mamma mia, sei troppo brava! ti giuro, nonostante mi brucino gli occhi quando leggo molto al pc, quando leggo i tuoi racconti non mi fermo e mi attacco ancora di piu alo schermo!! =))
marty.jackson
00venerdì 26 febbraio 2010 21:55
wooow dirty bellissimo questo capitolo stupendo davvero, però povero mike [SM=g27813] comunque ti prego posta la seconda parte sono troppo curiosa!!!!!!!!!
michaelina96@
00venerdì 26 febbraio 2010 22:40
è bellissima la prima parte,però fa male pensare a michael in quello stato e ripensare quello che ha dovuto passare....comunque via i brutti pensieri e non vedo l'ora di leggere la seconda parte!
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