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Il mio inizio sei tu (Fan Fiction) (in corso). Rating: verde

Ultimo Aggiornamento: 16/09/2010 20:18
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13/05/2010 21:12
 
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ragazze, non chiedetemi come e perchè, so solo che grazie ai consigli, e all'appoggio della mitica DangerousLucy ho avuto il coraggio di scrivere la fan fiction che mi friìullava in testa da un po'. spero di essere degna delle vostre aspettative, se fa schifo ditelo subito così la smetto di infastidire i vostri poveri stomachi [SM=g27828]
non ci sono riferimenti a fatti veramente accaduti, non seguo il corso dei veri avvenimenti della vita di Michael, perchè penso che così sia più bello. ognuno potrà immaginare Michael nel suo periodo preferito senza limitazione cronologiche.
ok, penso che non ci sia nient'altro da aggiungere...aspetto i vostri commenti, siati crudeli!! [SM=g27811]


Il mio inizio sei tu

Capitolo 1

Michael

Anche questo concerto era andato, ultima tappa del tour finalmente. Era stato davvero faticoso, estenuante, ma come sempre l’amore che i fan mi mostravano ad ogni tappa mi aveva aiutato a sconfiggere la fatica. Se c’è una cosa che mi colpisce tutte le volte, è andare in paesi che parlano una lingua che non c’entra niente con l’inglese, e sentirli tutti cantare ogni singola parola delle mie canzoni. Non merito tutto questo amore da parte loro, io faccio solo quello che mi viene meglio e cerco di perfezionarmi sempre di più per loro, voglio che si godano lo spettacolo più emozionante e incredibile della loro vita e spero tanto di riuscirci.
Domani voglio dedicarmi completamente a me stesso, voglio rilassarmi, andare al parco e poi fare un giro per Los Angeles, la città degli angeli. Non so di preciso perché la chiamano così. So però che è difficile vedere gli angeli, sebbene abbia osservato le loro immagini per ore. Ci sono persone che riescono a vederli senza il bisogno di foto, e raccontano delle storie molto interessanti a riguardo. Gli angeli custodi sono tutti femmine, per esempio, e questo non mi sorprende. Un angelo della nascita, reclutato dalle schiere più giovani, assiste ogni bambino al momento della nascita, mentre un altro, più vecchio, aiuta chi sta morendo a lasciare questo mondo senza dolore o pena.
Dovrò riuscire a convincere il mio fedele collaboratore e guardia del corpo Brian a farmi uscire e dovrò chiedere a Karen una mano; lei con le sue parrucche e le sue strane barbe è una vera maga nell’arte del travestimento. Devo riuscire a convincerlo, ho proprio bisogno di stare un po’ in mezzo alla gente come una persona normale…

IL GIORNO DOPO NEL PRIMO POMERIGGIO

Michael
-grazie, grazie, grazie mille Brian!!- ero letteralmente fuori di testa dalla gioia.
-prego Michael, ma sia chiaro, non lo faccio per te, lo faccio perché anche io sono stanco di essere circondato da una folla di gente urlante- disse scherzando.
-ok allora siamo a posto- dissi con un sorriso a 4000 denti. Corsi al telefono per chiamare una persona a cui volevo un mondo di bene, la mia make-up Karen
-pronto?-
-pronto Karen? Sono michael. Scusa se non ti ho avvertita prima, ma una parte di me era convinta che Brian non avrebbe mai accettato…-
-ehi ciao Mike! Di che si tratta?-chiese incuriosita dal mio tono euforico
-riesci a passare da me il prima possibile?avrei bisogno di un po’ della tua magia…oggi Brian mi porta al parco e in giro per la città!-dissi urlando tutto felice saltellando per la sala come un bambino a cui avevano detto che il Natale era arrivato in anticipo.
-certo Mike, non ho niente da fare, mi stavo autocommiserando davanti alla tv guardando uno di quei film in cui la protagonista sembra avere tutto ciò che si può desiderare dalla vita…che roba, bisognerebbe censurare certe cose…-disse con un tono di voce così arrabbiato e frustrato che non fece altro che aumentare la mia voglia di ridere -arrivo subito!- e riattaccò.
Ok, perfetto, Karen stava arrivando, non mi restava altro da fare che spaparanzarmi sul divano aspettandola. Se non si è capito adoro queste giornate di pura libertà, anche se purtroppo non sono frequenti…forse è questo che le rende così speciali. La gente comune abituata a tutto questo non riesce ad apprezzare il meraviglioso dono che Dio gli ha fatto…è triste tutto questo, dovrebbero ringraziare ogni secondo per quello che hanno, la possibilità di uscire con gli amici, mangiare una pizza tutti insieme, fare i falò sulla spiaggia…io sono l’ultimo che di deve lamentare, perché tutto quello che ho lo devo a Dio, e lo ringrazio sempre per questo, però mi mancano queste piccoli dettagli, queste piccole cose che rendono la vita magica…
Così immerso nei miei pensieri passò il tempo, e prima che la piccola bolla di felicità cresciuta nel mio petto dal consenso di Brian scoppiasse, suonò il campanello.
-vado iooooo!!-urlai correndo ad aprire la porta

tutto a posto?
cosa ditte?il secchio per il vomito è pieno? scusate!! [SM=x47946]

13/05/2010 21:17
 
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STUPENDOOOO!!! nessuna ancora scriveva di Mike in prima persona!!! ottima scelta!!! sono curiosa di sapere ogni suo singolo pensiero!! brava piccola!! visto?? non serviva avere paura...il prima passo è stato fatto ed è bellissimo!!

Dai un calcio al secchio del vomito va!!

TVB Lu
13/05/2010 21:20
 
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Bellissimo...continua
13/05/2010 21:20
 
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bellissimaaaaa!.
Era ora che postassi ero in ansia volevo leggere la tua.
ti lovvo.
nuovo capy al più presto.
un bacio,Chiara.

"Michael you are my life,I love you,you're always in my heart"
13/05/2010 21:25
 
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davvero ragazze vi piace???
mi sembra così strano [SM=g27827]
grazie lille ancora Lu per essere stata il primo commento e avermi spinto a postarla[SM=g27823]
e anche a voi, chiara e elena [SM=x47938]
se vi va posto anche il secondo che è già pronto...
[Modificato da Fr@ncy=) 13/05/2010 21:25]

13/05/2010 21:26
 
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e dai postaaa!!! così ci facciamo un'idea più precisa!!
13/05/2010 21:30
 
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agli ordini! mi scuso se l'inizio è un po' lento...

Capitolo 2

-Ciao Karen!pronta per fare il miracolo??-
-prontissima mike!ma che miracolo e miracolo, oggi stai una favola!-
-davvero?sarà stata la dormitona che mi sono fatto questa notte, ero davvero stanco, mi sono addormentato di botto per una volta-
-perfetto allora. Siediti che si incomincia!-
Mi sedetti su una sedia in cucina. Karen tirò fuori la sua piccola valigetta; tutte le volte mi veniva in mente Mary Poppins e non riuscivo a trattenere una risatina…e anche questa volta fu così
-che hai da sghignazzare?-
-niente niente-, dissi ridendo sotto i baffi…
Ci volle un’oretta. Mi appiccicò una barba di mezza lunghezza nera, poi passò al trucco scurendo un po’ di più il colore della mia pelle. Mi mise anche un paio di sopraccigli un po’ più grossi. Ero veramente buffo, però stavo abbastanza bene. Mi piaceva farmi truccare, soprattutto da Karen che era veramente brava. Potevo diventare chiunque volessi, un vecchio signore sulla settantina, oppure un uomo ciccione sulla mezza età, insomma, lei con la sua fantasia era un pozzo di idee. Mi piaceva molto per questo.
Poi fu il momento dei vestiti.
-posso tenere i mocassini e le calze bianche?- chiesi speranzoso…
-certo, e poi ti mettiamo appiccicato in fronte un cartello con scritto : non sembra, ma in realtà è Michael Jackson. Ti sembra???-chiese esasperata
-ok ok, ho afferrato il messaggio- risposi un po’ dispiaciuto
-ecco, metti questi- disse porgendomi un paio di jeans, una maglietta bianca, una felpa rossa con il cappuccio, un paio di scarpe sportive, degli occhiali da sole e un cappello con la visiera.
-ok capo!- risposi ridacchiando. Non era propriamente il mio stile, ma per una giornata come quella che mi si presentava non avevo nessuna intenzione di lamentarmi.
Entrai in bagno per cambiarmi, e quando uscii Karen era li tutta ansiosa di vedere la sua nuova opera.
-wow Mike, stai bene, dovresti uscire così sempre-disse ridacchiando
-si si come no- risposi ironico - grazie mille Karen, ora vado a fare i buchi nella schiena a Brian per uscire il prima possibile. Vieni anche tu se vuoi-
-no no grazie Mike, ho un conto in sospeso con il mio televisore, voglio proprio vedere se ha il coraggio di farmi ancora vedere delle giovani ragazze bellissime e fortunatissime…gli ho fatto un serio discorso prima di uscire, voglio vedere se ha imparato la lezione…-disse con uno strano sguardo negli occhi…
-ehmmm, ok!!- risposi. A volte se ne usciva con della frasi che non stavano né in cielo né in terra, e mi faceva piegare in due dalle risate.
-ok allora io vado Mike, chiamami poi, e fammi sapere com’è andata.-
-certo Karen, grazie mille ancora. Ti voglio bene, ti chiamo questa sera-
-ok mike, ti voglio bene anche io, ciao ciao-disse uscendo e salutandomi con la mano
-Bbbrriiaann???-
- si Mike, sono già pronto- disse spuntando dietro di me con le chiavi del Suv nero in mano.
Perfetto, si parte!!

Lauren

Che bella giornata, mi sento proprio in forma, pronta per incominciare il mio allenamento. Oggi vengono anche un paio di nuovi bambini che voglio provare l’ebrezza del pattinaggio sul ghiaccio. Si, proprio pattinaggio sul ghiaccio. La gente si chiede: come fa ad esistere un palazzetto del ghiaccio a Los Angeles?è stata una lotta dura: io e quattro mie amiche, anche loro amanti del pattinaggio, siamo riuscite, dopo mesi di straordinari, raccolte fondi, e altre cose estenuanti, ad avere abbastanza soldi da fondare la nostra società, che ora contava circa una trentina di iscritti, e da costruire il palazzetto. Non era molto grande, ma era quello che serviva.
Io abitavo a Boston, insieme alle mie amiche Anna, Katie, Lea e Sandy. Loro sono quattro sorelle, sono veramente molto unite, si vogliono tanto bene e hanno la passione per il pattinaggio, passione che il loro padre aveva trasmesso loro fin da piccole. Lui era stato un campione da giovane, e in seguito anche il nostro allenatore. Purtroppo all’età di 10 anni, i miei genitori erano morti in un terribile incidente d’auto… Che modo ingrato per andarsene da questo mondo…un camionista ubriaco gli aveva letteralmente schiacciati mentre venivano a prendermi a casa dalle mie amiche…mi mancano terribilmente, è stato veramente difficile crescere senza di loro…sono andata a vivere con le mie amiche, perché non avevo altri parenti. I loro genitori mi hanno sempre trattato con grande amore, proprio come se fossi loro figlia. Non li ringrazierò mai abbastanza. Oggi ho 25 anni e viviamo tutte a LA perché i loro genitori si sono dovuti trasferire per lavoro; lavorano nel campo della pubblicità, e ci hanno dato un sostegno fortissimo per la realizzazione del nostro progetto. Ho una casa mia, una piccola casetta che sono riuscita a comprarmi con il mio stipendio da educatrice dell’asilo per bambini dai 2 ai 5 anni. Li adoravo, ho sempre amato i bambini, riescono a darti la gioia, a strapparti un sorriso anche nei momenti più bui. Devo molto a loro.
Pensavo a tutto questo mentre chiudevo la porta della mia casetta nella periferia di LA. Era in un bel quartiere, molto pulito e tranquillo.
Salii in macchina e mi diressi al palazzetto, che si trovava vicino al parco. Ci volle più o meno una mezz’oretta, per strada non c’era molta gente, e arrivai in perfetto orario. Dalle 3 alle 4 c’era l’avviamento, dove i bambini facevano i primi passi. Poi la pista, dalle 4 alle 5 era per le più grandi, quindi noi 5 amiche e una decina di altre ragazze abbastanza brave che provavano salti e cose più difficili. Io di solito mi trattenevo un po’ più a lungo, mettevo su una musica qualsiasi e pattinavo così, da sola, per liberare la mente, poi chiudevo il palazzetto e tornavo a casa.
Scesi dalla macchina ed entrai nel palazzetto diretta allo spogliatoio, mi cambiai, e poi salii in pista riscaldandomi un po’ le gambe in attesa dei primi bambini.

Michael

Ah, che bello il parco! Era una bellissima giornata, e sull’erba verde si potevano vedere delle famigliole felici che si passavano il tempo, ragazzi che portavano a spasso i loro cani, gruppetti di ragazze che prendevano il sole ascoltando la musica oppure anziani signori che leggevano il giornale all’ombra di grandi alberi.
Era il ritratto della spensieratezza, e mi piaceva.
-mike, io vado a fare un giro, non mi allontanerò molto, ma ti prometto che non ti sentirai pedinato. L’unica cosa che ti chiedo è di rimanere nei paraggi, e se ti devi allontanare prima chiamami così ti raggiungo. In caso di bisogno hai il mio numero-
-certo Brian, non preoccuparti-, dissi mentre si allontanava con uno sguardo di intesa.
Mi sedetti su una panchina all’ombra, vicino ad una di quelle famigliole che avevo notato prima. I genitori sembravano abbastanza giovani, sulla trentina, e c’erano una bambina che avrà avuto più o meno 7 anni, e il suo fratellino più piccolo. Si rincorrevano ridendo, e le loro risate avevano un suono così pulito, critallino, che mi riempì il cuore di gioia. Non so per quanto tempi rimasi li pensieroso su quella panchina; i minuti passavano veloci mentre io riflettevo sull’importanza delle cose semplici…ad un certo punto decisi di sgranchirmi un po’ le gambe e fare un giro del parco. Mi sistemai meglio gli occhiali e mi abbassai di più la visiera del cappello sul viso, giusto per sicurezza, non si sa mai, non volevo creare confusione in un’atmosfera così pacifica e rilassante. Incominciai la mia solitaria passeggiata. Che bello, nessuno si girava a guardarmi urlando il mio nome o altre cose del genere. In queste rare occasioni di libertà potevo vedere la vera faccia della realtà, il vero comportamento della gente. Erano veri, presi nella loro quotidianità, non costretti a fingere di essere qualcuno che non sono solo per farmi piacere, come invece faceva la stra grande maggioranza delle persone che mi circondavano. Mi avvicinai al limite del parco, dove sorgeva una piccola costruzione; era il palazzetto del ghiaccio, lo sapevo perché se ne era parlato abbastanza per la sua costruzione. Mi piaceva come idea, la danza unita al ghiaccio, mi affascinava, ma non avevo mai avuto il coraggio…ogni volta che mi pensavo a pattinare mi veniva in mente la buffa scena di Bambi sul ghiaccio che continua a cadere.
Proveniva una musica molto dolce dal palazzetto, le note di un violino. Guardai l’ora, erano le 5 passate da poco.
Decisi di entrare, ma prima mandai un messaggio a Brian dicendogli dove andavo. Era stato anche troppo buono con me oggi, volevo rispettare i suoi ordini, così magari si sarebbe potuto fare più spesso.

[SM=g27828]

13/05/2010 21:36
 
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Sei davvero brava...mi sembra di vederlo Michael curioso che si avvicina
13/05/2010 21:39
 
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Scrivi bene piccola!!! bello sul serio! mi piace come fai parlare Mike, con i riferimenti ai cartoon, sono convinta fosse così sul serio!! mi mette tristezza pensare che per una semplice passeggiata dovesse invetarsi di tutto...non deve essere una cosa bella nn sentirsi liberi!!!

Tranquilla Francy che vai benissimo!!
Grazie per questa nuova avventura!!

un bacione

Lu
13/05/2010 21:45
 
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wow ragazze, grazie mille davvero, mi fa piacere che vi piaccia, anche se non è niente di che...
grazie per il supporto=)

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