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Il documentario di Murray, "Michael Jackson and the Doctor", trasmesso su MSNBC l'11 novembre, in Australia e Inghilterra il 10

Ultimo Aggiornamento: 28/05/2012 23:11
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12/11/2011 18:52
 
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Conrad Murray - Intervista al Today Show della NBC - Parte 2 - andata in onda l'11/11/2011

(Voce fuoricampo) Il 25 Giugno 2009 Michael Jackson torna a casa dopo una lunga notte di prove per quello che era diventato un rituale notturno. Il Dr Murray è in attesa per far avere all'intrattenitore esausto quello che vuole più di ogni altra cosa, il sonno.

Savannah: Si sente in colpa che sia morto?

Murray: Non mi sento in colpa perché non ho fatto nulla di male. Sono davvero molto dispiaciuto per la perdita di Michael. Michael è un mio sincero amico personale. E' stato doloroso.

(Voce fuoricampo) Murray ammette che per 2 mesi ha dato a Jackson il potente propofol soprannominato latte dell'amnesia. Ha detto che ha iniziato a cercare di disabituare Jackson al medicinale negli ultimi giorni, ma il 25 giugno, quando nient'altro stava funzionando, Murray dice che Jackson ha chiesto il suo latte e il medico glielo ha dato.

Savannah: Ha detto di avergli dato 25 mg, di averlo osservato e poi lasciato per 2 minuti.

Murray: Okay. Quanto a lungo, in base a tutto ciò che ha ascoltato, sarebbe durato l'effetto di 25 mg di Propofol?

Savannah: Ma come fa ad essere sicuro? Voglio dire non è stato temerario lasciarlo?

Murray: No

(Voce fuoricampo) Murray sostiene di aver dato al cantante così poco propofol che i suoi effetti erano ormai passati nel tempo in cui si è allontanato, ma l'autopsia di Jackson mostra che è morto con molto più Propofol nel suo organismo di quello che Murray ammette di aver dato.

(Video di Walgren che esamina le telefonate di Murray)

(Voce fuoricampo) Murray originariamente ha detto alla polizia di aver lasciato la stanza di Jackson per soli 2 minuti e mezzo per usare il bagno, ma i tabulati telefonici mostrano che Murray ha usato anche il suo iPhone la mattina per parlare e inviare email per più di 40 minuti. Nella nostra intervista Murray ha fatto un'ammissione chiave. E' uscito in quel periodo ed è stato fuori dalla stanza molto più a lungo di 2 minuti, ha riconosciuto.

Savannah: Come ha potuto davvero monitorare Michael Jackson nello stesso momento in cui effettuava chiamate, scriveva sms ed email? Era distratto?

Murray: No no, non lo ero. Ho guardato un uomo che non riusciva a dormire per tutta la notte, che era così disperato per non poter dormire e, alla fine, è riuscito ad addormentarsi. Dovevo stare a guardarlo, stare seduto intorno a lui, strattonargli i piedi, fare qualcosa di insolito per svegliarlo? No.

Savannah: E' uscito dalla stanza per parlare al telefono?

Murray: Assolutamente. Volevo farlo riposare.

Savannah: Ha detto che stava parlando al telefono, ma poteva vederlo?

Murray: Non potevo vederlo dal punto in cui stavo parlando.

Savannah: Ma poteva sentirlo?

Murray: Penso che se si fosse alzato e mi avesse chiamato lo avrei sentito.

Savannah: Se avesse smesso di respirare avrebbe potuto sentirlo?

Murray: No, non avrei potuto, ma non era sotto un'infusione (di propofol, ndt) che poteva causare il blocco della respirazione. E questa è la ragione per cui dico che non dovevo essere lì a monitorarlo in quel momento, perché non c'era bisogno del monitoraggio.

Savannah: Quindi non è rammaricato di aver lasciato la stanza?

Murray: Sono rammaricato che Michael sia morto.

(Voce fuoricampo) Quindi come fa il dottor Murray a spiegare cosa è successo? Durante il processo la sua difesa ha sostenuto che Jackson segretamente ha ingerito diverse pillole anti-ansia mentre Murray era fuori dalla stanza e poi si è iniettato una dose finale di Propofol, una combinazione letale.

Savannah: La sua teoria è che si è svegliato e in qualche modo nei 2 minuti che lei si era allontanato si fatto l'iniezione, somministrandosi la lidocaina in modo da non sentire il bruciore? È questa la sua teoria?

Murray: Beh, qualcosa è successo quando non ero in quella stanza. Quanto a come è accaduto e ai meccanismi non lo so.

Savannah: Diciamo che abbia preso questo Propofol da solo. Non sente di avere delle responsabilità? Il Propofol è in quella stanza perché lei glielo ha prescritto.

Murray: Questa è la situazione. E' difficile pensare che ho incontrato Michael con una situazione in cui stava assolutamente facendo uso della sostanza molto prima del mio arrivo.

Savannah: Ma lei ha la sua parte in questo. Aveva il diritto di lasciarlo in una situazione in cui aveva l'opportunità di iniettarselo?

Murray: Beh, dirò che non era una situazione prevedibile. Se il signor Jackson...

Savannah: Non lo era?

Murray: No no. Se avessi saputo ciò che so oggi, col senno di poi, se il signor Jackson era un tossicodipendente e avesse condiviso le informazioni con me, i tossicodipendenti possono comportarsi in un modo irragionevole e si poteva tenerne conto.

Savannah: Ha appena detto lei stesso che era un uomo disperato.

Murray: Disperato per dormire.

Savannah: E lo ha lasciato da solo con il Propofol.

Murray: Dormiva.

(Voce fuoricampo) Murray è tornato nella camera da letto dove ha trovato Jackson che non respirava.

Savannah: Perché non ha chiamato subito il 911?

Murray: A nessuno è permesso di venire al piano di sopra se non al signor Jackson. I membri della sicurezza non sono autorizzati a entrare nella casa.

Savannah: Ha chiamato la sua guardia del corpo. Non poteva dirgli di chiamare il 911 e incontrarlo al cancello?

Murray: Chiamare il 911 avrebbe comportato che lui mi richiamasse. Non penso che l'avrebbe fatto e io non volevo lasciare una spiegazione completa al telefono.

(Voce fuoricampo) Murray ha infine detto alla guardia di sicurezza di Jackson di chiamare il 911 e il personale paramedico è arrivato in meno di 5 minuti.

Savannah: Perché non ha detto ai paramedici quando sono arrivati ​​che aveva preso il Propofol?

Murray: Questo è un argomento molto triste perché era irrilevante. 25 mg e gli effetti già passati non significano nulla.

Savannah: Aspetti un minuto. Perché non l'ha lasciato giudicare a loro? Perché non fornire le migliori informazioni che aveva?

Murray: I paramedici dipendono da me.

Savannah: Beh, ha detto degli altri medicinali, ma non ha detto loro del Propofol.

Murray: Perché non aveva effetto. Non era un problema.

(Video di Alberto Alvarez sul banco dei testimoni)

(Voce fuoricampo) Poco prima che i paramedici arrivassero la ​​guardia di sicurezza ha testimoniato che il dottor Murray gli ha chiesto di mettere dei flaconi vuoiti in una borsa.

Savannah: Quando si mette insieme tutto questo, non chiamare il 911 per 20 minuti, non dire ai paramedici e ai medici del pronto soccorso del Propofol ma parlare di altri medicinali, la guardia del corpo che dice che è nella stanza dicendo alle persone di mettere via i flaconi, sembra che sapesse di avere fatto qualcosa di sbagliato e cercasse di nascondere le tracce

Murray: Beh, se questo è il modo in cui vi appare, penso che abbiate la percezione errata.

Savannah: Gli esperti hanno detto che se non avesse ritardato, se effettivamente avesse chiamato il 911 subito, c'è una possibilità che Michael Jackson sarebbe ancora vivo.

Murray: Gli esperti possono dire quello che vogliono senza tutte le carte, ma chi lo sa se nel momento in cui l'ho scoperto non fosse già morto.

Fonte: MJJCommunity

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