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Berlusconi rinviato a giudizio con rito immediato

Ultimo Aggiornamento: 24/04/2012 18:55
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28/01/2011 18:50
 
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Oh bellina la Boccassini in versione drago fiammeggiate!!
Mi sa che l'han fatto vedere a Ballarò, o non ricordo più dove....
Sempre più tristesssss...
28/01/2011 18:56
 
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Facciamoci ancora del male, perché queste le paghiamo noi!!!

Minetti e le altre, mignottocrazia vista dall’interno. Nel segno di Mara Carfagna
Per Nicole Minetti l’esempio politico è Mara Carfagna. Entrambe ballerine con un passato nelle trasmissioni Mediaset, entrambe lanciate da Silvio Berlusconi nel Pdl. Minetti, igienista dentale oggi consigliere regionale, pensa al suo futuro al parlamento italiano. Gliel’ha promesso il premier, come aveva promesso l’elezione alle prossime comunali di Milano a Barbara Faggioli. Le due sono amiche, parlano frequentemente e in una delle conversazioni intercettate si confrontano sul loro futuro.

La telefonata è del 20 agosto 2010, quando Ruby era ancora una marocchina sconosciuta e il bunga bunga era noto solo a chi vi partecipava. Politicamente il problema era rappresentato dall’addio di Gianfranco Fini al Pdl e dalla denuncia dei Radicali contro le firme false presentate per le liste di Roberto Formigoni. Nicole Minetti e Barbara Faggioli potevano ancora credere nelle promesse che “papi” aveva loro fatto. Così parlano liberamente di futuro e speranze.

Parlando di politica la Minetti dice di essere fortunata perché ha fatto un po’ di gavetta. Faggioli sembra poco convinta e l’igienista dentale ribatte: “Non pensare che Mara ne abbia fatta tanta di più”. Al ché l’altra risponde: “Ma stai scherzando? Prima di diventare ministro è stata un anno in Parlamento”. Insomma, Carfagna ha una grande esperienza romana. Prosegue Faggioli: “Non è una questione di gavetta o meno, te l’assicuro. Io, in questi giorni che son stata con lui, anche al telefono a Giancarlo (l’onorevole Serafini, ndr) ‘mi raccomando seguimele tu; seguimele tu perché lei e la Ncole le voglio portare lì’”. E’ lecito dunque fare progetti e la valletta di Canale 5 è informata. “Le regionali sono tra cinque anni, e non penso che ho la voglia di aspettare”, dice. “A trent’anni. No, no. Le parlamentari (elezioni politiche, ndr) o son tra due anni e mezzo o sono adesso o sono di nuovo tra cinque anni per me; quindi io devo sperare di entrare adesso o tra due anni, senno devo proprio cambiare strada”. Anche perché il posto in Consiglio comunale che Berlusconi le ha garantito non è il massimo per Faggioli, lei punta più in alto. “Che cazzo faccio sto in Comune per altri cinque anni? A guadagnare 600 euro”. Meglio il parlamento in effetti.

Ma la politica a Minetti non interessa. Non vuole andare a Roma. “Io sto troppo bene a Milano, me ne sto lì dove sono (al consiglio regionale della Lombardia, ndr), sto da Dio”. A Roma “alla fine guadagnerei uguale, perché guadagni duemila euro in più, chi se ne frega per duemila euro”.

Eppure l’ex valletta Mediaset ai giornali dice di essere “innamorata della politica”. In un’intervista pubblicata da Il Giorno il 24 ottobre 2010, due giorni prima delle notizie sul caso Ruby, Minetti definiva il suo primo impatto con il mondo dei Palazzi “bellissimo, mi piace la politica, la trovo appassionante”. E’ un lavoro impegnativo “ci sono tanti argomenti da trattare e bisogna essere sempre aggiornati, studiare e ancora studiare”. Ancora: “Ogni giorno c’è qualche difficoltà da affrontare, testa bassa e grande impegno”. L’intervista, con altre di simile tenore, è pubblicata nella rassegna stampa del sito www.nicoleminetti.it aggiornato fino al 24 novembre. Perché da allora i giornali riportano articoli che raccontavano tutta un’altra Minetti. Emergono i rapporti con le persone che hanno partecipato alle serate ad Arcore, il suo interessamento per la gestione degli appartamenti di via Olgettina 65, Milano 2, per conto delle ragazze del bunga bunga, il suo impegno costante per il pagamento di fatture, cure mediche e bollette varie delle giovani ospiti del premier attraverso il tesoriere di fiducia del Cavaliere, Giuseppe Spinelli.

Minetti, nonostante lo scandalo che la vede protagonista della vicenda, finge disinvoltura. Si presenta alle sedute del consiglio Regionale e a quelle delle commissioni di cui fa parte. Concorda poche interviste nelle quali cerca di difendersi ma al telefono si sfoga. Si sente abbandonata da Berlusconi e ammette: “Lui pensa di avermi messa lì (in Regione, ndr) e di avermi fatto contenta che a me non me ne fotte un cazzo”. Lo fa parlando con Clotilde Strada, l’assistente cui il premier ha affidato Minetti dal momento in cui è entrata in consiglio regionale.

Strada è la segretaria storica di Serafini, da oltre venti anni è nel partito. Prima in Forza Italia poi nel Pdl, seguendo da vicino sin dalla nascita il cuore del movimento di Berlusconi: la Lombardia. Clotilde Strada sa e conosce tutto e tutti. Per questo le è stato affidato il compito di “guidare” Minetti. Le organizza l’agenda, le ricorda impegni e doveri, le pianifica le interviste. E quando a gennaio riesplode il caso Ruby l’igienista dentale si scopre abbandonata dal premier. Se ne lamenta con Clotilde l’11 gennaio 2011. “Io sono allibita, a lui non gliene frega niente, io ho capito questo; per la prima volta ho realizzato che lui non mi ha dato quel ruolo perché pensava che io fossi idonea e adatta, mi ha dato quel ruolo perché il quel momento è la prima cosa che gli è venuta in mente e se non ci fossi stata io ma ci fosse stata un’altra, l’avrebbe dato a un’altra”. Ma ciò di cui maggiormente si lamenta è la mancanza di un sostegno da parte del premier.

“A lui non glielo dico che lo faccio, se mi fanno una domanda su Silvio Berlusconi ti assicuro che rispondo come cazzo mi pare a sta volta… lo scrivo…. ‘avrebbe potuto spezza una lancia in mio favore’ o la capisce o non la capisce, non me ne frega niente se si incazza, non me ne frega niente ci credi che non me ne frega niente? Lo dico, dico ‘l’unica cosa che mi dispiace è che lui non abbia…. non mi abbia difeso a sufficienza”. Dopo una settimana dall’intercettazione il premier decide di intervenire in difesa della Minetti. Fa dimettere il coordinatore regionale, Guido Podestà, perché non si è schierato con forza al fianco dell’igienista dentale, invita i suoi fedelissimi a esprimersi contro la procura e a favore della consigliera e telefona a Gad Lerner per prendere le parti dell’ex ballerina di Mediaset.

www.ilfattoquotidiano.it/2011/01/28/minetti-e-le-altre-mignottocrazia-vista-dallinterno-nel-segno-di-mara-carfagn...

28/01/2011 19:19
 
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Quello che non sopporto piu' e' questo veleno che dobbiamo sorbirci ogni giorno perche'lui si sente al di sopra di tutto e di tutti,si vendica di chi non e' o non e' piu' con lui,quindi dossieraggi,persecuzioni attraverso i giornali,foto anche antichissime in qualche modo compromettenti(la Boccassini che dava il bacio al giornalista!)per spostare l'attenzione da se stesso e riversarla sugli altri!
Mi sconcertano sempre piu'le telefonate di queste donne,non per gli appuntamenti bunga bunga,ma per la "sistemazione"politica,l'ansia che le cose cambino e non riescono ad inserirsi e quindi a prendere lo stipendione e di conseguenza la pensione,uguale stare a posto per la vita alla faccia nostra!
Tra giorni ci aspetta il corteo contro i magistrati,quello che sogno ogni giorno non lo dico ma si puo' intuire e non chiamatemi cattiva!
28/01/2011 19:36
 
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Re: Re: Apriamo gli occhi...
angelico, 26/01/2011 18.08:




si dice;" mi compiaccio!"



cmq sia sono gli italiani che vogliono tutto questo o gli italiani nn sanno giudicare e vengono influenzati?



Entrambe le cose.
Certo che 'non sapere giudicare' e 'farsi influenzare' nel terzo millennio è quasi una colpa!
Purtroppo non c'è nessuno dall'altra parte in grado di fare qlcs di concreto...che so, magari proporre programmi, idee concrete, dare esempi e messaggi convincenti e costruttivi. Ci si limita ad essere (giustamente) Antiberlusconiani, e a parlare di mignotte e minorenni. Sembra che basti questo...in realtà io penso che si faccia il suo gioco, del nano Malefico intendo!
Le porcate di Berlusconi sono ben ALTRE!!! Di quelle bisognerebbe parlare, su quelle bisognerebbe puntare per farlo cadere!
E' un po' come quando hanno cercato di mettere in gabbia Al Capone per frode fiscale...ha funzionato è vero...ma quelli erano altri tempi cacchio!!!



"Grazie Silvio, senza di te non ce l'avrei fatta...con affetto, Leo"

28/01/2011 21:46
 
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Re: Re: Re: Apriamo gli occhi...
criticofan, 28/01/2011 19.36:



Entrambe le cose.
Certo che 'non sapere giudicare' e 'farsi influenzare' nel terzo millennio è quasi una colpa!
Purtroppo non c'è nessuno dall'altra parte in grado di fare qlcs di concreto...che so, magari proporre programmi, idee concrete, dare esempi e messaggi convincenti e costruttivi. Ci si limita ad essere (giustamente) Antiberlusconiani, e a parlare di mignotte e minorenni. Sembra che basti questo...in realtà io penso che si faccia il suo gioco, del nano Malefico intendo!
Le porcate di Berlusconi sono ben ALTRE!!! Di quelle bisognerebbe parlare, su quelle bisognerebbe puntare per farlo cadere!
E' un po' come quando hanno cercato di mettere in gabbia Al Capone per frode fiscale...ha funzionato è vero...ma quelli erano altri tempi cacchio!!!





Guarda, ti quoto su tutto....in particolar modo sulla parte evidenziata. Mi sa che gli va di lusso che si parli di questo e non di altro.....
[Modificato da badgirl. 28/01/2011 21:47]
28/01/2011 23:11
 
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Le donne scenderanno in piazza per difendere la loro dignita' nei prossimi giorni,raccolte migliaia di firme;leggete questo bell'articolo di Conchita de Gregorio.

Esistono anche altre donne. Esiste San Suu Kyi, che dice: «Un’esistenza significativa va al di là della mera gratificazione di necessità materiali. Non tutto si può comprare col denaro, non tutti sono disposti ad essere comprati. Quando penso a un paese più ricco non penso alla ricchezza in denaro, penso alle minori sofferenze per le persone, al rispetto delle leggi, alla sicurezza di ciascuno, all’istruzione incoraggiata e capace di ampliare gli orizzonti. Questo è il sollievo di un popolo».

Osservo le ragazze che entrano ed escono dalla Questura, in questi giorni: portano borse firmate grandi come valige, scarpe di Manolo Blanick, occhiali giganti che costano quanto un appartamento in affitto. È per avere questo che passano le notti travestite da infermiere a fingere di fare iniezioni e farsele fare da un vecchio miliardario ossessionato dalla sua virilità. E’ perché pensano che avere fortuna sia questo: una valigia di Luis Vuitton al braccio e un autista come Lele Mora. Lo pensano perché questo hanno visto e sentito, questo propone l’esempio al potere, la sua tv e le sue leader, le politiche fatte eleggere per le loro doti di maitresse, le starlette televisive che diventano titolari di ministeri.
Ancora una volta, il baratro non è politico: è culturale. E’ l’assenza di istruzione, di cultura, di consapevolezza, di dignità. L’assenza di un’alternativa altrettanto convincente. E’ questo il danno prodotto dal quindicennio che abbiamo attraversato, è questo il delitto politico compiuto: il vuoto, il volo in caduta libera verso il medioevo catodico, infine l’Italia ridotta a un bordello.

Sono sicura, so con certezza che la maggior parte delle donne italiane non è in fila per il bunga bunga. Sono certa che la prostituzione consapevole come forma di emancipazione dal bisogno e persino come strumento di accesso ai desideri effimeri sia la scelta, se scelta a queste condizioni si può chiamare, di una minima minoranza. È dunque alle altre, a tutte le altre donne che mi rivolgo. Sono due anni che lo faccio, ma oggi è il momento di rispondere forte: dove siete, ragazze? Madri, nonne, figlie, nipoti, dove siete. Di destra o di sinistra che siate, povere o ricche, del Nord o del Sud, donne figlie di un tempo che altre donne prima di voi hanno reso ricco di possibilità uguale elibero, dove siete? Davvero pensate di poter alzare le spalle, di poter dire non mi riguarda? Il grande interrogativo che grava sull’Italia, oggi, non è cosa faccia Silvio B. e perché.

La vera domanda è perché gli italiani e le italiane gli consentano di rappresentarli. Il problema non è lui, siete voi. Quel che il mondo ci domanda è: perché lo votate? Non può essere un’inchiesta della magistratura a decretare la fine del berlusconismo, dobbiamo essere noi. E non può essere la censura dei suoi vizi senili a condannarlo, né l’accertamento dei reati che ha commesso: dei reati lasciate che si occupi la magistratura, i vizi lasciate che restino miserie privateQuel che non possiamo, che non potete consentire è che questo delirio senile di impotenza declinato da un uomo che ha i soldi – e come li ha fatti, a danno di chi, non ve lo domandate mai? - per pagare e per comprare cose e persone, prestazioni e silenzi, isole e leggi, deputati e puttane portate a domicilio come pizze continui ad essere il primo fra gli italiani, il modello, l’esempio, la guida, il padrone.

Lo sconcerto, lo sgomento non sono le carte che mostrano – al di là dei reati, oltre i vizi – un potere decadente fatto di una corte bolsa e ottuagenaria di lacchè che lucrano alle spalle del despota malato. Lo sgomento sono i padri, i fratelli che rispondono, alla domanda è sua figlia, sua sorella la fidanzata del presidente: «Magari». Un popolo di mantenuti, che manda le sue donne a fare sesso con un vecchio perché portino i soldi a casa, magari li portassero. Siete questo, tutti? Non penso, non credo che la maggioranza lo sia. Allora, però, è il momento di dirlo."
29/01/2011 18:18
 
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...e per smaltire un pò la rabbia ..il grande Corrado Guzzanti.... [SM=g27835]

www.youtube.com/watch?v=yOtYyaZf2Zo&feature=player_embedded




29/01/2011 18:38
 
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Re: Re: Re: Apriamo gli occhi...
criticofan, 28/01/2011 19.36:



Entrambe le cose.
Certo che 'non sapere giudicare' e 'farsi influenzare' nel terzo millennio è quasi una colpa!
Purtroppo non c'è nessuno dall'altra parte in grado di fare qlcs di concreto...che so, magari proporre programmi, idee concrete, dare esempi e messaggi convincenti e costruttivi. Ci si limita ad essere (giustamente) Antiberlusconiani, e a parlare di mignotte e minorenni. Sembra che basti questo...in realtà io penso che si faccia il suo gioco, del nano Malefico intendo!
Le porcate di Berlusconi sono ben ALTRE!!! Di quelle bisognerebbe parlare, su quelle bisognerebbe puntare per farlo cadere!
E' un po' come quando hanno cercato di mettere in gabbia Al Capone per frode fiscale...ha funzionato è vero...ma quelli erano altri tempi cacchio!!!






Quello che dici è vero in parte, anzi sarà davvero una nemesi storica se il nano cadrà a causa del fatto che non sa tenere la patta chiusa e non per tutte le altre porcherie che ha fatto, però non è vero che non è importante parlare di questo: come appunto si dice nell'articolo postato da Rossijack, queste vicende sono il tragico simbolo di un problema culturale italiano, di un modo di concepire la donna inculcato alla gente attraverso 30 anni di tv commerciale, che ha plasmato a fondo l'essenza degli Italiani. Voglio dire che queste vicende, al di là di tutto, sono altrettanto gravi (forse non penalmente quanto moralmente e ideologicamente) delle leggi porcata, perché fanno tutte parte di una visione del mondo e della società che ha il nano che è totalmente distorta, malata e assolutistica (per non parlare del fatto che qui entra comunque in gioco la ricattabilità di un capo di Governo e questioni di sicurezza nazionale, visto che nelle sedi del potere entrava gentaglia senza controllo e faceva foto, video e quant'altro).
29/01/2011 18:43
 
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Credo che il modello di donna del Presidente del Consiglio non sia solo suo ed i luoghi che lui frequenta sono ugualmente frequentati da soggetti insospettabili quali, ad esempio, lo stesso Beppe Grillo...
29/01/2011 19:46
 
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Quello che mi da' la misura del rapporto uomo-donna oggi e' la prostituzione che dilaga,nonostante il sesso sia a portata di mano:locali a luci rosse dove povere donne dell'est ,in maggioranza,sono li' per farsi guardare o eccitare uomini impotenti,non in senso fisiologico,impotenti nel poter avere un sano rapporto con una donna,anche con il suo corpo.Per strada nigeriane,brasiliane ad ogni angolo e,molte volte,ho visto con sgomento la fila di auto in attesa!Anche nella ricerche su Internet continuamente si inseriscono improvvisi e molesti blog per incontri erotici,spia di una invasione a 360 gradi!Chi va con queste donne,vittime di tratte,di ricatti,di bieco sfruttamento,e' complice,non e' migliore di quelli che le reclutano,e' colluso con quel sistema!Le vicende del premier evidenziano un modo di rapportarsi alla donna che non esenta una gran parte degli uomini italiani,pur non volendo generalizzare.Tantissimi di loro,anche se non lo direbbero mai,in qualche modo invidiano il premier,vorrebbero essere al suo posto,lo vedono vincente,un uomo di 74anni che puo' permettersi di toccare corpi giovanissimi,non importa se pagando,ricalcarne il comportamento,sognano quello,purtroppo non solo come un'innocente fantasia!Leggete questa testimonianza che trovato in rete e mi scuso in anticipo con i maschi del forum ,ma una sana riflessione fa bene anche a loro in quanto uomini e padri!


La prima volta che andai con una prostituta fu anche l'ultima. Era il 1992, avevo 20 anni e non mi avevano mai interessato. Sentivo, anche da ragazzo con poca esperienza di vita e di sesso, che la cosa più eccitante nel rapporto fisico con una donna fosse conquistarne il desiderio, che questa con il corpo e anche con la mente mi volesse. Quella volta ero in giro con un amico ed altri ragazzi, che decisero di concludere la serata con un rapporto a pagamento. Non ne avevo alcuna voglia ma non riuscii a dire di no alla loro insistenza e ci andai anch'io. Ero teso e imbarazzato, pur cercando di non darlo a vedere. Avrei voluto aver fatto la corte a una delle tante ragazze che avevamo incrociato nei locali di quella sera. Invece andai in una camera fatiscente con quella giovane argentina, che nonostante i sorrisi era chiaramente lontana da ciò che avrebbe realmente desiderato dalla vita. La conseguenza fu che dopo un approccio non convinto ci mettemmo a parlare: niente di importante o profondo, solo quello che ci si dice quando ci si incontra per la prima volta. Se non ci andai a letto non fu per compassione, non mi facevo alcun problema per lei. Fu perché una cosa mi mancava in quella situazione: essere voluto.

E' stata una esperienza di solitudine. Ho constatato che per molti uomini è invece proprio il fatto di pagare, e dunque dominare, la fonte di eccitazione. Avere, non essere voluti. Ma ho comunque vissuto per molti anni della mia vita una dimensione della relazione con le donne simile a quella di chi compra le persone. Pur non desiderando donne a pagamento, nelle mie fantasie è sempre stata forte l'idea di ridurre la donna ad oggetto d'uso sessuale, privandola della sua individualità, riconducendola ad un meccanismo uniforme. E' stato faticoso vivere questa condizione nella realtà dei rapporti: ne deriva una solitudine opprimente che lascia poco spazio a qualsiasi condivisione, fosse anche solo quella del piacere fisico, della ricerca di esperienze. Certo non ritengo che il problema sia la ricerca del sesso, anche quello più oscuro. Ritengo che il problema sia la brama di affermare il proprio potere sugli altri, in questo caso sulle donne.

Va da sè quindi che non mi considero migliore di chi con le prostitute ci va, né portatore di alcuna particolare verità. Solamente sono stato colpito dal discorso avviato dall'associazione Maschile Plurale, di riflessione sui problemi degli uomini in quanto maschi. In particolare la sensibilizzazione da loro avviata su ciò che è oggi realmente la prostituzione: schiavitù, tortura, rapimenti, finanziamento dei peggiori criminali, come ognuno può sapere infomandosi un minimo. O nel migliore dei casi, da sempre, umiliazione.

Se scrivo qui queste cose è perché vorrei che si provasse a parlare di una realtà, la prostituzione, che troppo spesso si liquida con luoghi comuni o facendo finta che riguardi solo chi la frequenta. E non parlandone noi uomini è come se volessimo restare soli. Una solitudine spesso colpevole.

V.

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