È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
 

Le nostre recensioni sui dischi di MJ

Ultimo Aggiornamento: 17/08/2016 03:24
Autore
Vota | Stampa | Notifica email    
07/09/2010 15:33
 
Quota
Post: 192
Registrato il: 24/06/2010
Città: FOLGARIA
Età: 48
Sesso: Femminile
The Essential Fan
OFFLINE
Dunque... mi cimento con Dangerous, nonostante qualche imbarazzo dovuto alla mia ignoranza in materia musicale.... e ripetendo inevitabilmente alcune cose già dette da altri che condivido in pieno.

SE con Bad MIchael Jackson era sembrato tributare quasi retrospettivamente la musica anni '80 che l'aveva consacrato, con Dangerous cambia decisamente registro, imprime una svolta al suo stile musicale che segna la nuova musica degli anni '90 e avrà effetti a lungo, lungo termine nella stessa produzione jacksoniana.
Un album innovativo per il massiccio impiego dell'elettronica, ma che nel contempo non tradisce l'anima dell'artista, che vi ripropone stili musicali della tradizione, dal gospel di Will you be there e Keep the faith, al funky di Jam condito da sonorità jazz, al lirismo puro di Heal the World; e temi a sé cari, dal messaggio umanitario di Heal the world alla femme fatale di Dangerous, all'invadenza dei media in Why you wanna trip on me.
L'album non presenta cedimenti, nemmeno quando la carica innovativa è stemperata dai brani più lirici e intimistici collocati nel mezzo della tracklist, senza i quali l'album sarebbe più omogeneo ma anche più stancante e impegnativo all'ascolto.
Il brano finale torna ai ritmi e alle sonorità dell'apertura: una struttura a cornice che vuole essere un messaggio chiaro sulla direzione stilistica che l'album ha inteso prendere.
]Jam: grande pezzo d'apertuta, trascinante, perfetto nell'arragiamento complesso e però armonico nell'insieme, capace di abbinare fiati, beat elettronico e rap. Nessuna sbavatura. particolare anche l'interpretazione di MJ, che simula a volte un canto "strascicato", in sottotono, quasi a voler contrastare il ritmo rapinoso della musica. ovviamente 10
Why you wanna trip on me: versione in chiave minore e più sobria, anche se dall'arrangiamento comunque raffinato, del brano di apertura. ossessiva ripetizione di una domanda che rimarrà senza risposta. 8
in the closet: brano dal ritmo e melodia cangianti, come al solito ben interpretato, non stanca. 8
She drives me wild: il testo è pretesto per un altro esempio di sperimentazione NewJS, stavolta con inserimento di suoni della vita reale del mondo dei motori. 7,5
remember the time: brano dalla melodia gradevole, ma senza sorprese. 6,5
Can't let her get away. quello che qualcuno ha definito riempitivo, è in realtà un'ottima sequenza di variationes virtuosistiche rispetto ad un leitmotiv musicale, in cui i vari timbri strumentali si danno il cambio quasi per gioco, e variano nel ritmo. Brano dal ruolo fondamentale perché chiarisce senza equivoci qual è l'intenzione artistica dell'autore. 9
G]heal the world: melodia se vogliamo banale, ma con un che di ancestrale per la sua dolcezza e per la delicatezza dell'interpretazione. Coda decisamente troppo lunga. 7,5
Black or white: anche qui ritornello facile, ma il riff di chitarra è trascinante e gli va riconosciuto il merito di aver fatto conoscere l'album a tanti che prima non erano fan. La song guadagna nella parte finale. 6,5
Who is it: su questo pezzo è già stato detto tutto, sottoscrivo ogni chiosa entusiastica. Il contrasto tra i cori religiosi d'apertura e l'esplosione delle pulsazioni ritmiche è qualcosa di irresistibile. Interpretazione superba, difficilmente imitabile perché difficilmente imitabili sono i singulti e il beatbox di MJ. 9,5
Give in to me: la chitarra di Slash e il significato del testo risollevano un po' le sorti di una canzone non al livello di altre. 7
Will you be there: anche qui una melodia semplice viene esaltata da alcuni elementi: l'armonia con cui l'overoture beethoviana si sposa con essa; l'inserto qausi sommesso dei cori; la delicatezza con cui questi trapassano nel passaggio che prepara il terreno al parlato finale. Che non toglie nulla alla canzone, ma non ne è certo il pregio maggiore. 7,5
]keep the faith: sulla bellezza di questa canzone tutto è già stato detto. Anche in questo caso, la parte finale è una serie di virtuosismi che arricchiscono il tema centrale, con la voce stavolta a farla da padrona e offrire il meglio di sé. Qualcosa di "barocco". 9,5
Gone too soon: per quello che rappresenta difficilmente avrebbe potuto essere qualcosa di diverso da ciò che è. Sicuramente si tratta di parole sentite dal Nostro. 6,5
Dangerous: altro pezzo in cui si fondono mirabilmente beat elettronici (anch'essi di varia sonorità), ritmo "sincopato", parlato da un lato e melodia dall'altro, a favore dei primi che quantitativamente prevalgono; ma è proprio questo squilibrio che rende decisamente graditi all'ascolto i passaggi più melodici.
La collocazione in chiusura, a cornice dopo i brani più lirici classici in senso jacksoniano, ribadisce ancora, se non fosse stato sufficientem. chiaro, che questa era la direzione musicale che l'album aveva cercato e voluto.9

[Modificato da AntonellaP85 08/09/2010 11:35]
Nuova Discussione
 | 
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 17:38. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com