[FANFICTION] Un incontro casuale. Terminata: 20 capitoli. Rating: arancione

Ultimo Aggiornamento: 05/08/2010 21:53
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19/05/2010 15:03
 
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Grazie a tutte per l'incoraggiamento!
Oggi posto il secondo capitolo di 'sta roba xD
pronte?
3
2
1
via!



Questa mattina è uguale a tutte le altre.
Sono come sempre a lezione questa volta nascosta tra gli ultimi banchi. Sentire il professore di tedesco in questo momento è proprio l'ultima cosa che mi passa per la testa. Sono intenta a parlare con il mio compagno di banco, Evan, un ragazzo veramente bello, molto famoso in giro per le numerose storie amorose con le ragazze.
La cosa strana è che adesso io mi ritrovo a far parte di quella lunga lista. Però attenzione, non che io sia una di quelle galline che gli fanno il filo in continuazione, che sbavano per lui o robe del genere, per carità, non sia mai! E' successo tutto una sera, circa tre settimane fa: come al solito mi ha riaccompagnato per un pezzo verso casa, visto che quel giorno ero a piedi e abbiamo un tratto di strada comune. E' stato sempre un buon amico, spesso abbiamo studiato insieme per qualche esame, e cose così. Quel giorno invece del solito bacio che usualmente mi dava su una guancia, mi spinse lentamente contro un albero e mi ha baciata ! Bhè io inizialmente sono rimasta immobile, però come fare a resistergli? Così mi sono lasciata andare.. Ora, ora come la mettiamo? Non sono assolutamente la sua ragazza, e non voglio nemmeno esserlo, ma appunto da quel bacio è iniziato tutto. Abbiamo iniziato a studiare sempre più spesso insieme, e la maggior parte delle volte l'unica cosa che facevamo era non studiare. Non so come ma era sempre capace di abbindolarmi come voleva, e cavolo se ci riusciva bene ! Non è un tipo che passa inosservato, è proprio affascinante, e resistergli per me è una delle poche cose che non riesco proprio a fare. Quindi ogni giornata di 'intenso studio' finiva sempre col ritrovarci nudi sullo stesso letto. Ma che stavo facendo? Non sono assolutamente quel tipo di ragazza 'una botta e via', ma forse sto solo cercando un po' di calore, di amore in questa specie di rapporto con Evan, cosa che non riesco a trovare in famiglia o in altri ragazzi.
-Chantal.. oggi pomeriggio ci troviamo insieme per studiare?-
Mi strinse l'occhiolino.. non sapevo cosa dirlgi.. Che faccio?
-Mi dispiace Evan, ma ho già un impegno per il pomeriggio-
Siii sono riuscita a dirlgi di no! Era difficile resistere a quel suo bel sorriso ammagliante, ma dovevo studiare, per davvero questa volta. Ero indietro con l'esame.. non posso farmi bocciare solo per qualche scappatella con un ragazzo che probabilmente tra qualche giorno, mi lascerà perdere.
- e, sentiamo, cosa avresti da fare di così importante? più di me..?-
-eeeehm, si.., io.., ho dei problemi in famiglia.. e ho devo assolutamente stare vicino a mia madre.. ma non posso dirti altro, scusami!-
in teoria, la storia dei problemi in famiglia, era anche vera! Perciò non dovevo preoccuparmi di mentire o meno.
-afferrato, non voglio altre spiegazioni. Allora a domani mattina?-
-a domani Evan-
Cercai di sorridergli.. lui si avvicinò come per baciarmi, io mi voltai di scatto..
Come era possibile? Volevo veramete studiare, o l'incontro con Michael era funzionato come "lavaggio del cervello"? Mi sento diversa da ieri sera.. Michael, non so perchè, mi ricorda tanto la star, la leggenda, Michael Jackson..Sarà il nome? sarà che cantano entrambi? La cosa mi sta incusriosendo..Come fa un ragazzo, che sta diventando cantante, a non ascoltare la musica del re del pop? Mentre pensavo e ripensavo a cose da un lato assurde da un lato fantastiche, ero arrivata già a casa.
-Ciao mamma!-
niente, la casa sembra deserta. Forse non mi ha sentita..
-Mammaaaaaaaaaaaaaaa, sono tornata!-
avvertii tipo dei singhiozzi, corsi in bagno. C'era mia madre poggiata sul lavandino che piangeva..
-mamma! che hai? che è successo?-
-Oh, Chantal..-
mi abbracciò, e riprese a piangere a dirotto.
-è giunto il momento di dirtelo, credo che tuo padre mi tradisca!-
-ma, mamma.. cosa dici? hai delle prove che testimoniano?-
-ogni giorni esce prima per recarsi al lavoro.. torna a casa la sera con un profumo da donna addosso, oggi, lavandogli la camicia bianca, ho trovato il segno di un fondotinta. Ora, o è miracolosamente diventato gay a mia insaputa, o ha un'altra! La prima ipotesi ci terrei a scartarla, sicuramente se la fa con qualche sgualdrina che.. non oso neppure pensarci!-
Non potevo continuare a tenermi dentro tutto, non potevo continuare a nasconderle quello che uno stupido uomo è capace di fare solo per una bella donna
-mamma, credo che ora sia giunto il momento che io ti dica qualcosa-
Mi guardò con quei suoi occhioni dolci, da cui le strabordavano ancora le lacrime
-dimmi tesoro, cosa c'è..-
-mamma, ecco, è da qualche settimana che lo so, ma ho pensato che ne soffrissi in caso te l'avessi detto.. Una mattina, mentre mi recavo a scuola, ho visto papà che saliva le scale di un'appartamento e alla finestra questa donna, molto più giovane di lui. Una volta arrivato su, intravidi tra i vetri del salotto, lo scambio di questo bacio, mmi dispiace!-
mia madre non scoppiò neppure a piangere, aveva sicuramente finito le sue lacrime a furia di piangere
-non fa niente piccola, l'avevo sospettato, grazie solo di avermelo detto. Vedi, il sesto senso delle donne non sbaglia mai!-
e tirò fuori quel suo sorrisetto, che mi rallegrava sempre quando ero triste, ma adesso toccava a me rallgrare lei. L'abbracciai. Non riuscii a fare nient'altro. Nonostante non stessimo parlando, i nostri dispiaceri comuni si capivano abbastanza da non aver bisogno di nessuna parola. Stranamente non feci altro che studiare quel pomeriggio, nonostante le mille inquietudini che mi vorticavano per la testa, quel librone di tedesco pareva un dolce anestetico per quei cattivi pensieri che ogni tanto rifacevano capolino.
Quando, la sera, sentii arrivare mio padre, uscii dalla mia stanza, e per mia enorme sorpresa trovai le valigie fatte, e i miei che discutevano pesantemente.
Mia madre ricevette uno schiaffo, e scoppiò in lacrime, e mio padre, uscì di casa e se ne andò, probabilemente da qualla donna.
Stranamente non sentivo la sua mancanza, non sentivo il bisogno di dirlgi " papà, torna qui, ti prego". No, niente del genere, lo volevo via di casa, via da me e da mia mamma, ed anche subito!
Abbracciai mia madre, non avevo parole per consolarla.. le diedi un bacio sulla fronte e me ne ritornai nella mia stanza. Inevitabilmente il mio pensiero andò proprio a quel ragazzo sconosciuto. Perchè mi ha chiesto il numero se poi non mi chiama? Ok,ok è passato solo un giorno, ma sicuramente si sarà già dimenticato di me, però mi avrebbe fatto piacere risentirlo, mooolto piacere. Se solo avessi il suo numero lo chiamerei..
Passavano le ore e rimasi stesa sul letto a pensare a tutto quello che stavo passando, Evan, la mamma, mio padre..Di certo non era uno dei periodi migliori, anzi diciamo proprio il più brutto che abbia mai passato. Lo squillare improvviso del mio telefono mi fece sobbalzare dal letto. In quel momento l'unica cosa che volevo era essere lasciata in pace, così decisi di non rispondere. Quando il telefono era ormai agli ultimi squilli lo afferrai per rispondere, nonostante la decisione presa qualche secondo prima: Numero sconosciuto, perfetto! Sentii una voce famigliare..
-Hey, ciao Chantal.. ti ricordi di me? Michael?-
-Mike, si, certo, ciao! come stai?-
A differenza di come avevo immaginato questa telefonata, ero molto fredda e distante per quello che era accaduto poco prima
-tutto bene.. ma dalla tua voce non sembra, che succede? Senti, ti va di vederci questa sera? avrei bisogno di parlarti!-
Bisogno di parlarmi? Che dovrà mai dirmi di così importante ?!
-Ehm, Si Michael, non bene affatto purtroppo. Comunque per me va benissimo, dimmi solo a che ora e dove-
-dove abiti?-
-abito in boulivar street, al numero 4-
-bene, ti passo a prendere tra un'oretta, fatti trovare pronta, ok?-
-Ok, a dopo!-
Riattaccai, e improvvisamente un po' del malumore pareva scomparso. Ma come poteva farmi quest'effetto ogni volta? Mi feci una doccia molto velocemente, mi legai i lunghi capelli ricci e castani e... un momento! Ma cosa metto? Frugai nel mio armadio freneticamente. Questo? no, troppo elegante. Quest'altro? troppo sportivo..
Alla fine optai per un vestitino casual, che poteva andar bene per tutte le occasioni.
Alle 8 in punto suonò il campanello, cavolo, addirittura così puntuale? Apri mia mamma e sentii le sue urla che salirono fino su, in camera mia! Cosa diavolo è successo adesso? Mi precipitai giù, credendo fosse papà che aveva combinata un'altra delle sue enormi stronzate. Rischiai addirittura di farmi tutte le scale rotolando perchè inciampai con le scarpe, ma fortunatamente il mio buon equilibrio una volta tanto ce l'aveva vinta. Sul corridoio d'ingresso c'era mia madre pietrificata che mi guardava con gli occhi fuori dalle orbite. Al suo fianco c'era lui, col suo smaliante sorriso che avrei riconosciuto anche se fossi stata cieca
-Ciao Chantal-
O mio dio! non posso credere ai miei occhi, stava di fronte a me! Il sogno di una vita era proprio di fronte a me!
Non volevo comportarmi come una fuori di testa, volevo apparire normale, tranquilla, ma come facevo a nascondere la mia agitazione?
Pian piano mi ripresi, mentre mamma ancora era fissa con la bocca spalancata davanti alla porta d'ingresso!
-ecco Chantal.. ti ho mentito sulla mia identità.. non volevo dare all'occhio.. spero mi perdonerai-
Parlava con le gote arrossate e io farfugliai qualcosa mentre mia madre continuava a non credere alla situazione. Mi ricomposi cercando un po' di buon senso che era andato a farsi un bel viagetto in Italia
Non sapevo cosa dire, cosa fare, non capita tutti i giorni aprire la porta di casa e trovarsi di fronte il re del pop!
Questo, fu solo quello che riuscì a farfigliare...
-Michael Jackson! oh-mio-ddio! Certo che ti perdono.. prendo la borsa e arrivo!-

Fine del secondo capitolo! :)


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Here one day, gone one night..
Gone too soon





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