Non so se potrò aggiornare spesso, spero di sì.
Buona lettura!
Qua le cose si complicano...
-Ma perché ho sempre fame?- mi lamentai.
-Perché sei incinta.
-E perché sono incinta?
-Questi sono misteri della fede.
-La prossima volta te la faccio pagare.
-Ah, allora stai già pensando a una prossima volta?
-Ovviamente! Perché tu no?
-Beh, non avevo mai contemplato quest'ipotesi, ma ora che mi ci fai pensare, mi piacerebbe.
-Già. Carini, due bambini piccoli che urlano a ogni ora del giorno e della notte.- risposi ingoiando una cucchiaiata di Nutella.
-Di questo passo diventerai obesa, lo sai vero?
-Sì, ma tanto non riprenderò a ballare prima di nove mesi, a meno che il bambino non decida di seguire le orme della madre, in questo caso basteranno solo sei mesi e mezzo per riprendere a lavorare.
-Oh no, fai pure con calma!- scoppiò a ridere.
-Comunque, nonostante io sia incinta di tre mesi, mangio come una sfondata.
-Fra sei mesi sarai una cicciona di 200 kg.
-Ehi! Queste cose non si dicono a una donna!
-Lo dici tu.
-La mia parola è legge.
-Ah sì? Beh un buon capo dovrebbe saper resistere alla persuasione...- e cominciò a baciarmi il collo.
-Tu. Non. Lo. Farai.
-Oh, e perché no? In fondo, non credo tu abbia facoltà mentali sufficienti per replicare.
-Purtroppo ti devo dare ragione. Ma- mi staccai da quella dolce tortura- la Nutella mi attira di più.
Scoppiò a ridere. -E perché non hai sposato la Nutella?
-Purtroppo non credo sia a norma di legge.
-Che cosa brutta. Siamo in un Paese democratico!
-Le razze miste sono incapaci di autogovernarsi.
-Questo era un colpo basso!
-Ma veritiero. Inoltre, non avete basi storiche. Alla fin fine l'Europa è migliore.
-Così mi fai pentire di essere americano.
-Dovresti.
-Cattiva!
-Non è certo colpa mia. Io sono una razza pura.
-Altro colpo basso.
-Ti ci abituerai.- risi e andai a dormire.
***
-Certo che a te neanche una cannonata ti sveglia, eh?
Avevo qualcosa di strano fra le gambe. Solo poi mi accorsi che si trattava delle lenzuola arrotolate.
-Ma che ore sono?
-Le otto.
-Mi sfugge il motivo per il quale mi hai svegliato.
-Non puoi dormire sempre! Ti si stravolge il ritmo abituale!
-Oddio. E tu mi hai svegliato per questo?!
-Sì.
Appena ebbi ricevuto la conferma, gli tirai un cuscino. -Non provarci mai più!
-Sospettavo che la tua reazione sarebbe stata questa.
-Se lo sospettavi, perché lo hai fatto ugualmente?
-E' stato divertente.
-Beh, non per me!
-Uffa quanto sei acida!
-Beh, scusa eh! So solo che stavo facendo un sogno bellissimo!
-Cosa stavi sognando?
-Che dormivo.
-Oh, profondo come sogno. Dovremo sforzarci di capirne il significato.
-Sarcasmo fuori luogo.
-Dovresti iscriverti alla Lega delle Frasi Fatte.
-Ma quanto sei simpatico!
-Lo so, sono famoso per questo. Alzati, su.
-Uffa! Non mi va!
-Lo so che non ti va -si stava sforzando di non ridere- ma dobbiamo dirlo alla mia famiglia. Se il bambino nascesse senza che mia madre lo sappia già non me lo perdonerebbe mai.
-Va bene- borbottai. Tentai di sembrare offesa, ma col mio Sole personale era impossibile.
***
-Quindi, dunque, -respirai a fondo- sono incinta.
Guardai Joseph in faccia. La sua pelle negli ultimi venti secondi aveva assunto una gamma di colori che avrebbe fatto impallidire un arcobaleno. Non avrei saputo dire se era felice, stupito, o semplicemente arrabbiato.
Katherine era decisamente più pacifica, sorrideva come se la mia notizia fosse la cosa più naturale del mondo. Beh, avrei dovuto aspettarmelo. Credevo potesse capirmi. Ovviamente, però, non si poteva mai sapere.
Passai quindi ad analizzare le facce degli altri fratelli. Janet era semplicemente felice, non c'era altro modo per descriverla. Randy mi guardava in un modo strano, quasi... sardonico. LaToya era invidiosa ma a dirla tutta non mi interessava. Mi era simpatica quanto una cambiale in scadenza.
Gli altri erano semplicemente stupiti. A dire la verità, se avessi ricevuto una notizia del genere, avrei avuto la stessa reazione.
-Mi pare dunque di capire- disse Joseph riprendendosi- che bisogna festeggiare, o sbaglio?
Michael si aprì in un sorriso radioso. Ovviamente, dal padre non si era aspettato questa reazione pacifica. -Beh, direi di sì.
-Bene!- urlò Randy dalla cucina- non aspettavamo altro che un' occasione per festeggiare.
-Randy, grazie. Non mi fai sentire per niente sfruttata così.
Scoppiò a ridere. E continuò anche dopo l'alzata dei flute.
***
-Dai, non è stato così male.
-Credevo che mio padre mi avrebbe ucciso, o soffocato, o entrambe le cose.
-Stavo per scoppiare a ridergli in faccia. Era diventato blu!
-Sì. Memorabile.- mi tirò un cuscino.
-Sei sempre così violento?
-Sì.
E la lotta continuò tutta la notte.
You're the sun ɑnd I'm the moon.
In your shɑdow I cɑn shine.