Il Giornale fa alcune considerazioni sul patrimonio e sulla situazione economica di MJ prima della morte

blog.ilgiornale.it/giordano/2010/03/16/ma-allora-jacko-non-era-un-pazzo-spend...

leggete. Per la prima volta i giornalisti ammettono la propria ignoanza!

Ma allora Jacko non era un pazzo spendaccione
Ma allora ci hanno preso in giro. Anzi, ci siamo presi in giro noi giornalisti che per sei mesi abbiamo blaterato sul presunto crack di Michael Jackson, morto in bolletta per far fronte, di volta in volta, a guai giudiziari, guai psicopatologici, guai finanziari e via dicendo. Proprio nel giorno in cui i suoi eredi, anzi gli esecutori testamentari, hanno stipulato un accordo da duecentocinquanta milioni di dollari con la Sony Music (di cui 200 andranno alla famiglia), basta fare due conti per rendersi conto che sull’impero di Jacko non tramonterà mai il sole. Intanto le sue società sarebbero esposte per quattrocento milioni di dollari. Ma il patrimonio è di circa 600 milioni (500 di proprietà, 75 milioni di diritti d’autore). Il suo repertorio sarà tra i più comprati nei prossimi vent’anni esattamente come, ai tempi, accadde a Beatles ed Elvis Presley. E il montepremi di canzoni inedite e altre rarità che Michael Jackson ha accumulato in tutta la sua vita basta e avanza per garantire un’esposizione sul mercato per chissà quanto. Si comincerà a novembre, con il primo album di inediti. Poi arriveranno la riedizione di Off the wall, alcuni dvd, addirittura un videogame. Insomma, tutto come al solito e ciascuno pensi se sia giusto o meno questo mercimonio post mortem. Rimane però che Michael Jackson non era quel pazzo dilapidatore che è stato descritto da (quasi) tutti con la solita ferocia che si riserva a chi non può più rispondere. E, forse, togliere dalla sua memoria anche questa falsità è un modo di dirgli addio migliore di tanti altri così pieni di retorica.

a voi i commenti, ma a me questo articolo è proprio piaciuto, complimenti a chi la scritto!

A me tutte queste notizie fanno piangere...mi fa piacere che i giornalisti inizino a capire chi fosse Michael, mi fa piacere anche la notizia di oggi (il contratto multimilionario stipulato con la Sony)ma...è tardi!
Michael non c'è più e io non posso essere felice se anche lui non può esserlo...non ha senso.
Queste notizie, per quanto belle, mi lasciano un dolore nel cuore...

condivido

Chissà quanti di quelli che si batteranno il petto con atti di dolore d'ora in avanti saranno davvero sinceri, o avranno semplicemente scelto di saltare sul carro del vincitore....comunque ben vengano tutti gli articoli positivi/riabilitanti, convinti o meno che siano i giornalisti che li scrivono (Giordano mi sembra lo sia): ci sono pur sempre 20 e passa anni di vaccate da elidere.

Sul soprannome rimane ancora ignorante però Giordano.

Come se la critica peggiore nei suoi confronti fosse stata la prodigalità!!!
E pensano di lavarsi la coscienza così?
E poi, tipico esempio di giornalismo da strapazzo: cosa c'entra l'eventuale dissesto finanziario che eventualmente lo ha colpito in vita con i contratti che sono stati siglati di recente e che frutteranno parecchio proprio grazie alla sua morte?

ragazzi a me basta che ammettano che si sbagliavano. Punto.

Si sbagliavano a dire che era spendaccione?
Ma lo era...e tanto!
Casomai, per come era partito l'articolo, sarebbe stato interessante leggere che non aveva problemi economici neanche da vivo, ma non è stato scritto.

meryna81, 16/03/2010 23.32:

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A me tutte queste notizie fanno piangere...mi fa piacere che i giornalisti inizino a capire chi fosse Michael, mi fa piacere anche la notizia di oggi (il contratto multimilionario stipulato con la Sony)ma...è tardi!
Michael non c'è più e io non posso essere felice se anche lui non può esserlo...non ha senso.
Queste notizie, per quanto belle, mi lasciano un dolore nel cuore...

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Quoto ogni tua singola parola, nn potevano dire e scrivere queste cose quando MJ era ancora qui?!?

cmq visto che noi sappiamo essere tosti contro chi ferisce Mike, ma altrettanto grati verso chi dice la VERITà (vedi la giornalista del TG 1) scriviamo nel suo blog di risposta all'articolo.
Almeno si rende conto che la gente apprezza i giornalisti onesti.