Blog dopo le interviste rilasciate da Conrad Murray
Pochi giorni fa è uscito dal carcere Conrad Murray, il medico condannato a 4 anni , di cui ne ha scontati solo due a causa del sovraffollamento delle carceri, per aver ucciso Michael Jackson.
Ora verrà profumatamente pagato e intervistato senza contraddittorio da giornalisti ansiosi di sapere le sue “verità”, le sue interviste saranno squallidamente copiate/incollate da giornali, anche on line, o trasmesse da tg, tv di ogni genere per “dovere di cronaca”.
Nelle stesse lui affermerà, senza mai riconoscere le sue colpe, ciò che ha sempre sostenuto: non c'entra con la morte di Michael Jackson, il quale si è ucciso, era un tossicodipendente, assumeva altri farmaci prescritti da altri medici, già aveva assunto il propofol , nel suo stomaco c'erano pillole, c'era attività cardiaca dopo “l'auto somministrazione” di propofol la mattina del 25 giugno, si sbiancava , e chissà cos'altro...Probabilmente qualche “particolare” piccante nel quale alcuni “professionisti dell'informazione”ci sguazzano, a prescindere che sia vero o falso.
Certi “giornalisti” però non sentivano l'obbligo, verso lo stesso dovere di cronaca, di dover divulgare ciò che in ben due processi, ha confutato tutte le affermazioni di Conrad Murray: per esempio la testimonianza, proprio al processo al medico, del Dott. Shafer, l'esperto di propofol, il quale in aula ha scientificamente dimostrato
l'impossibilità di auto somministrazione da parte di Jackson dell'anestetico (un video di 51 comprendenti la testimonianza di Shafer) di conseguenza Murray c'entra eccome con la morte del cantante, senza considerare tutte le altre motivazioni del giudice Pastor per la condanna, tra cui proprio quella di non provare rimorso:
qui e
qui
Oppure non hanno mai detto che nell'organismo di Jackson sono stati trovati solo i farmaci somministrati da Murray la notte dell'omicidio e niente altro
(video), non c'erano pillole nel suo stomaco o che i paramedici e i medici del pronto soccorso non hanno mai ravvisato nessuna attività cardiaca dopo il decesso:
video 1
video 2
video 3
video 4
L'opinione pubblica non è mai stata portata a conoscenza del fatto che il cantante non era un tossicodipendente, come è emerso dal processo contro la Aeg Live (testimonianza di Sidney Schnoll
prima e seconda parte, ma che fu costretto ad assumere farmaci in alcuni periodi della sua vita perchè afflitto da strazianti dolori, come ha testimoniato allo stesso processo anche la ex moglie della star nonché ex infermiera del suo dermatologo,
Debbie Rowe ed alcuni dottori. La stessa Rowe ha dichiarato che solo in un'altra occasione all'artista venne somministrato il propofol per dormire, esclusivamente per due notti, durante l'History Tour, da un anestesista. Alcuni medici hanno dichiarato che glielo avevano somministrato per procedimenti di varia natura, come verrebbe somministrato a chiunque si sottoponesse agli stessi interventi. Ciò risulta anche dai record medici presentati in aula.
La Rowe ha parlato anche della vitiligine che affliggeva Jackson, la quale lo faceva sentire sfigurato, e riguardo a tale dermopatia, c'è stata anche
la testimonianza rilasciata dal medico legale che ha effettuato l'autopsia sul corpo del cantante che l'ha confermata ma pure in questi casi il “dovere di cronaca” è andato a farsi benedire.
Sicuramente qualcuno gli chiederà persino se Jackson era un pedofilo, infischiandosene così di ciò che venne provato durante un altro processo, quello al cantante stesso, il quale fu riconosciuto NON colpevole perchè i fatti non sussistevano. Da suggerire a chi pone questa domanda di leggere gli atti del processo che evidentemente non conosce o fa finta di non conoscere non preoccupandosi di fare la figura dell'ignorante. Del resto i “giornalisti” pure in quell'occasione erano troppo occupati a divulgare notizie false contro Jackson, favorendo palesemente l'accusa e manipolando così la mente delle persone, che far sapere ciò che realmente accadeva in aula (
articolo di Charles Thomson).
In aula si parlò anche del caso Chandler, il ragazzo che accusò la star nel 1993; ne parlò pure la giornalista
Mary A. Fischer.
Oppure chi pone certe domande potrebbe leggere i file dell'FBI che sono stati ignorati o strumentalizzati dai media; l'FBI aprì un'inchiesta su Jackson e dopo aver indagato chiuse il caso perchè i fatti non sussistevano; lo stesso fecero sia il dipartimento di assistenza all’infanzia e il dipartimento di polizia, sempre con esito negativo:
vault.fbi.gov/Michael%20Jackson
Quali e quante altre bugie verranno ancora divulgate da Conrad Murray o da qualcun altro su Michael Jackson, con l'aiuto di certi “professionisti dell'informazione” che non sanno cosa sia l'etica professionale, la quale li obbligherebbe a non essere di parte e a verificare ciò che divulgano mentre in realtà sono disposti a sbavare senza dignità dietro ad un assassino pur di far parlare di sè?
“
...Ricordate che la stampa è business: i giornali e le riviste ne fanno parte per guadagnare soldi e qualche volta a discapito dell'accuratezza, dell'equità e persino della VERITA'.” MICHAEL JACKSON
Fonte:
www.zimbio.com/Michael+Jackson/articles/aPfJIq01hcE/Diffamazione+e+indecenza+oltre+limiti+consentiti?...[Modificato da Compix 06/12/2013 07:51]