Ragazze ci siamo..mi assento per il periodo di Ferragosto, perciò vi lascio questo capitolo e ci rivediamo a settembre..vi ringrazio..a tutti buone vacanze!
Capitolo 19
Quando aprii gli occhi, Michael era accanto a me,profondamente addormentato, ma non sotto le coperte, sopra...erano ancora le sei e mezzo del mattino, e avremo avuto un po’ di tempo prima che Dylan si alzasse per la colazione e per andare a scuola... mi avvicinai a lui, sentivo il suo respiro, lo strinsi, ed era vero che aveva il sonno pesante, perché non cennò a svegliarsi...così, rassegnata, mi alzai per andare in bagno...
Sul lavandino, c’era il suo beauty, aperto...mi avvicinai lentamente...non l’avevo aperto io, ma guardarci dentro mi faceva sentire lo stesso un’impicciona...e ci guardai dentro..un intero scomparto era pieno zeppo di cosmetici professionali, un altro era zeppo di creme e flaconcini e nello scomparto più ampio, ordinatamente e diversamente dagli altri, erano incastrati numerosi tubetti di pillole, boccette, c’erano anche delle siringhe e delle garze sterili e del disinfettante...non riuscivo a credere ai miei occhi, non riuscivo a spiegarmi per chi fosse tutta quella roba..allungai una mano, poi mi fermai sopra al beauty... probabilmente quei flaconi avevano un ordine, probabilmente si sarebbe accorto che qualcun altro li aveva toccati..ehi, ma io volevo dirglielo! Io volevo parlargli di quella roba..avere una spiegazione..e lui me l’avrebbe data..forse erano le medicine dei suoi figli..che non erano con lui..o forse del suo stuff, poteva essere che le custodisse per cortesia..certo, MJ il farmacista...sapevo dei suoi problemi di dipendenza da antidolorifici nel passato, e non volevo credere che, ci fosse dentro di nuovo.
Cominciai a pensare a tutto quello che mi aveva infastidito in quei giorni..i suoi estraneamenti, i suoi sonnellini...l’indifferenza con cui mi aveva accolta dopo la conferenza stampa...ecco perché stava bene a casa mia, perché non aveva con se niente..eppure ora il beauty era lì, e avevamo passato una magnifica serata e..nottata..quindi, stava bene quando era con me, perché era con me..o avrebbe potuto prendere le sue pillole...mi portai una mano sul cuore, in minima parte sollevata..perché aveva bisogno di tutti quei farmaci? Perché stava così male? Si, lo stress ma, aveva dei magnifici bambini da crescere..no, non potevo capire...evidentemente, nel mondo di Michael, un genitore si può drogare, ma nel mio no...dovevo parlargliene, volevo sentirlo dalla sua voce, che non era vero, che tutti quei farmaci erano lì solo perché...perché?!
Chiusi il beauty dando un piccolo colpo al coperchio, non volevo toccarlo.Tornai a letto.
Jenny, mi aveva svegliato in tempo per scendere di sotto prima che Dylan uscisse dalla sua stanza, sapeva che era un pigrone e che sarebbe rimasto a letto fino all’ultimo...ero rintronato dalla artificialità di quel sonno, imbambolato, ci misi un bel po’ a riacquistare lucidità... ero rimasto in pigiama, non mi dava fastidio che Dylan mi vedesse così...volevo non sentirmi un ospite, ma uno di casa...ci eravamo dati un grande abbraccio, senza dirci nulla, solo tanta emozione..poi io mi ero abbassato su di lui e avevo bisbigliato al suo orecchio, cosa che fece impazzire Jenny di curiosità, dato che dopo non fece altro che chiedermi cosa gli avevo detto, persino poco prima di uscire di casa per accompagnare Dylan ...sarei partito nel pomeriggio,avevo disposto che venissero a prendermi poco dopo il pranzo, così avrei avuto ancora un po’ di tempo con Jenny.
Mentre tornavo a piedi dalla fermata del bus della scuola, pensavo che avrei dovuto attuare un piano per parlare a Michael della sua dipendenza..e questo mi faceva stare male, probabilmente avremmo litigato, e lui sarebbe partito subito dopo. Ma sentivo che se avessi taciuto su una cosa del genere me ne sarei pentita più avanti. Ero così sicura che le pillole fossero esclusivamente sue, anche se non avevo letto il nome sulle prescrizioni.. quale altra spiegazione ci poteva essere? Quello era il suo beauty personale.
Michael era in camera da letto a guardare i cartoni animati, mi sorrise appena entrai nella stanza
Michael “ Adoro guardare i cartoni la mattina..lo faccio sempre con i bambini..vieni?”
E mi sentii una canaglia ad aver dubitato di lui, ma dovevo sapere..
Mi mi si sul letto anch’io
Michael “ Non conosco questi cartoni, sono europei?!”
Avevo la testa altrove
Jenny “ Si..non lo so..”
Lui mi guardò, ma non disse nulla..anzi continuava a ridere come uno stupido per i cartoni, e io che morivo dentro..avrei voluto dimenticare e ridere con lui..mi illusi per qualche secondo che non serviva parlarne, che si sarebbe risolto tutto quando avessimo potuto stare insieme, perché davamo un senso alle nostre vite..ma poi tornai in me, avevamo ignorato allo stesso modo la depressione di mio padre..
Michael mi conosceva già così tanto, continuò a guardare lo schermo, cominciò a parlare, solo dopo un po’ mi guardò
Michael “ Ahmm..non é che..soffriamo di malinconia pre- partenza?”
Avrei voluto mangiarlo di baci..
Jenny “ Forse un po’..ne soffri anche tu?”
Michael “ Certo..é la stessa angoscia che provo quando sto per partire da casa mia..”
Lo abbracciai, e mi servì a ristabilire un po’ di tranquillità
Michael “ Anche a me dispiace..non so come farò, mi manchi già adesso..ma ..se mi lascio andare a tutto questo, starò malissimo..perciò, preferisco pensare a quando tornerò qui e ti rivedrò..”
Jenny “ Davvero?”
Michael “ Davvero..”
Ci stringemmo ancora.
Quando hai un bagno solo in casa, sai sempre quando è occupato...Michael era andato a farsi una doccia, mentre io avevo preparato la colazione con i dolci avanzati, poi ero risalita al piano di sopra, e anche se la porta era chiusa (non a chiave), senza pensare, ero entrata in bagno...Michael era in piedi, con un asciugamano intorno alla vita che si strofinava i capelli bagnati,e si era fermato...mi resi conto che ero entrata in bagno senza bussare, come facevo con mio figlio di 12 anni..restai impalata
Jenny “ Scusa..io..lo faccio sempre con Dylan..scusa..”
Lui mi sorrise
Michael “ Succede nelle case piccole e affollate..”
Sorrisi anch’io
Jenny “ Volevo truccarmi..”
Michael “ Non ne hai nessun bisogno..”
Mi si avvicinò, mi cinse rapido il fianco e m’infilò sicuro l’altra mano sotto la maglietta afferrandomi un seno..mi fece trasalire...quella confidenza, quella sicurezza erano per me
Michael “ Vorrei mostrarti la mia danza della doccia..c’é anche..il balletto..”
Voleva fare l’amore, ed era nudo, bagnato, e a giudicare da ciò che sentivo, qualcosa si era prepotentemente intromesso fra di noi..anch’io volevo fare l’amore, ma sarebbe stato giusto? O forse avrei dovuto parlargli prima delle pillole?! Il beauty non era più sul lavandino, ma dietro di me, sul bordo della vasca
Jenny “ Non preferisci prima fare colazione?! Volevo parlarti..”
Michael “ Non c’é niente che non possa aspettare..”
Mi spinse di qualche passo, mi baciò, e io lo baciai perché era meraviglioso e non potevo fare altrimenti, urtai il beauty con la coscia..davvero, involontariamente.. e si rovesciò all’interno della vasca facendo un dannato baccano..all’inizio Michael non ci badò, pensò che fosse caduto altro, ma poi, quando vide tutta la sua roba ammucchiata nella vasca, e intendo tutta la sua ‘roba’, si fermò..
Eravamo ancora abbracciati
Jenny “ Scusa, é colpa mia..”
Si risvegliò dal suo trance e cominciò a raccogliere tutto, alla rinfusa
Jenny “ Posso aiutarti?..”
Michael “ No, va bene così...”
Mi sedetti sul bordo della vasca e presi fiato, e coraggio
Jenny “ Di chi sono tutte quelle pillole?!”
Non mi rispose
Jenny “ Okay, perché hai tante pillole?!”
Mi guardò, e sembrò che avessi offeso sua madre
Michael “ Non sono affari tuoi..”
Jenny “ Invece lo sono..”
Era entrata in bagno senza bussare, ed ero rimasto piuttosto sorpreso..era dai tempi di Gary, o di Hayvenhurst che qualcuno non entrava nel mio bagno senza bussare..e mi aveva dato un senso di nostalgia e calore..l’avevo adorato, era un gesto di confidenza così intimo..ecco perché mi innamoravo sempre di più di Jenny, perché mi rendeva felice con la sua spontaneità..e ovviamente, l’avevo subito desiderata..era un lampo, non facevo in tempo a realizzare il perché mi eccitavo, che ero eccitato..era stato tutto così spontaneo tra noi..sin dal primo bacio quella prima mattina insieme, fino a quell’ultima scena nel bagno...ed eravamo abbracciati , e ci baciavamo, e sarebbe stato ancora una volta tutto perfetto tra noi, com’era, come doveva essere...
Invece, ovviamente no.
Il mio beauty si era schiantato nella vasca, vuotandosi di tutto il suo contenuto..anche la mia farmacia..avevo cercato di fare in fretta, e rimettere tutto dentro, ma le era bastata un’occhiata..e mi aveva chiesto delle pillole
Michael “Alludi a queste? Non so come ci sia arrivata qui questa roba...”
Le mostrai un flacone e sopra non c’era il mio nome
Jenny “..Davvero vuoi che ti creda?”
Michael “ Spesso i miei collaboratori mi infilano la roba nel bagaglio, liquori, sigarette..ma non fumo, e non bevo wiskhey..”
Jenny “ Sono decine di flaconi..Michael..”
Michael “ Cosa pensi? Uh?”
Jenny “ Penso che forse, hai un problema..e ne dovresti parlare con me..o con qualcuno..”
Michael “ Facile, vero?!”
Mi guardava negli occhi
Michael “ Tu vedi solo delle pillole,e mi dai del drogato..non sai niente della mia salute..”
Jenny “ Beh, allora parlamene..non so niente perché non mi dici niente..”
Michael “ Ho due affezioni al sistema immunitario...che mi danno effetti collaterali terribili.. artrosi, febbre, insonnia, ho dolori atroci alle articolazioni..devo prendere pasticche per tutto..e devo stare bene..soprattutto adesso..”
Ero rimasto piegato sulle ginocchia mentre finivo di raccogliere alcuni tubetti
Jenny “ Perché non c’é il tuo nome sopra?!”
Michael “ Perché altrimenti si saprebbe..e la stampa ci andrebbe a nozze..come te..”
Jenny “ Sei ingiusto..”
Michael “ Tu sei così sicura che io..”
Jenny “ Mi hai mentito! Potevi dirmi subito la verità..”
Michael “ Perché sapevo esattamente cosa avresti pensato!”
Jenny “ Sono un mucchio di medicine, non dovrei preoccuparmi?!”
Poggiò una mano sul mio collo, mi tirò un po’ a se
Jenny “ Tu non ti preoccuperesti?!!”
Restai a fissarla...no Jenny, io non ho mai avuto nessuno che si preoccupasse di me..solo gente che voleva ficcare il naso...e Lisa che mi sembrava tanto lontana, dopo la telefonata di quella notte, mi sembrò di nuovo vicina, presente nella sua espressione atterrita...quante volte avevo visto la medesima espressione sul suo viso..ma non avevo la sensazione che Jenny volesse salvarmi, come Lisa, solo che fosse sinceramente preoccupata... per me
Jenny “ Io ti amo!”
La afferrai con un braccio e la obbligai a chinarsi su di me, a scendere vicino a me, sul pavimento, la strinsi e restammo abbracciati, appoggiati alla vasca in muratura.
Lo sentivo rimettere a posto le sue cose dal piano di sotto, aveva buttato tutto nel beauty senza prestarci attenzione,colto da un evidente panico, ed ora sentivo il rumore di ogni flacone, boccetta o tubetto cadere nello scomparto giusto...lo avevo lasciato a farsi la barba, ed ero andata a mettere su il te..forse la faccenda si era conclusa più velocemente e più semplicemente di ciò che avevo previsto...forse era stordito dalle medicine che prendeva, o forse stava tanto male da non dirmelo per orgoglio e basta ..ecco il perché dei pisolini, dell’atonia...sicuramente avevo scoperto una parte molto privata della vita che conduceva, lo avevo costretto a parlarmi della sua salute, e non era il suo argomento preferito..avevo messo su il bollitore ed ero restata a pensare con le mani appoggiate sul lavello e lo sguardo rivolto alla finestra...le sue mani sui miei fianchi mi avevano destato, mi aveva già abbracciato, da dietro
Michael “ ..Mi piacciono i vestiti nuovi...questa gonna é così morbida..”
Mi carezzava i fianchi, il sedere
Balbettai
Jenny “ Credo sia ..cachemere..”
E le sue mani erano scivolate in un attimo, sotto la gonna, sotto la sottoveste di seta, sulle mie cosce, erano salite
Michael “ Non hai mai l’abitudine di.. portare le mutandine?!”
Mi adattai al suo corpo, e appoggiai la testa indietro sulla sua spalla
Jenny “..Non quando sei qui..”
E aveva riso, nel mio orecchio, mentre respirava forte tra i miei capelli e sentire il suo corpo caldo adeso al mio, vibrare in una risata che si era esaurita in un gemito, mi aveva fatto rabbrividire, avevo cercato di voltarmi per abbracciarlo, per baciarlo, ma mi aveva stretta in quella posizione, spingendomi sul lavello, facendomi sentire che era eccitato
Michael “ Ti sembro malato Jenny?!”
Sospirai
Jenny “ Malato?!..”
Michael “ Rispondimi..”
Sentii la cerniera dei suoi pantaloni scorrere
Jenny “ No..”
Con una mano mi aveva alzato la gonna, e si era insinuato fra le mie cosce
Michael “ ..Forse un po’..ma solo di questo..”
E mi aveva penetrato con forza, facendomi gemere e piegare in avanti
Michael “ Sono malato ..di te..”
Ansimava e si muoveva deciso, mi aveva alzato la maglia e preso i seni abbassando la biancheria, in una posa sguaiata, che mi faceva sentire perversa, perduta, creta nelle sue mani..mi ero piegata in avanti, contro il lavello,il suo corpo spingeva in me
Jenny “ Fammi..gridare..”
Continuava a prendermi con forza, e la sua mano si era infilata tra le pieghe del mio piacere, pizzicandolo, stimolandolo,insieme alle sue poderose spinte, mi fece gridare.. l’orgasmo mi attraversò come una scarica da mille Watt, mentre lui si era fermato, ancora duro ed eccitato dentro di me..ero io che avevo preso a muovermi
Michael “ Ehi..non scherzare col fuoco..non abbiamo protezioni..”
Mi voltai appena per guardarlo, avevo il fiato corto, ero ancora eccitata
Jenny “ Anche stanotte non ne avevamo..ma questo non ti ha impedito di ..”
Riprese a muoversi, con la sua aria di sfida, con il suo impeto tenuto a bada
Michael “Se é questo che vuoi..”
Farfugliò, mentre continuava a godere in me e a eccitarsi, e la sua mano tornò sul mio sesso, e mi stupii, era davvero un ingenuo se credeva che..se pensava che così presto..sentii il grembo scaldarsi di nuovo,il mio corpo contrarsi ancora intorno a lui..si muoveva e si fermava, si muoveva e si fermava..ma non la sua mano che si concentrò frenetica sul mio clitoride..e cominciai a venire,ancora, stavolta, insieme a lui..
Io non avevo proprio nessun problema, e volevo dimostrarglielo..e sebbene non fosse stato molto romantico, come ad esempio la notte prima, aveva avuto il suo effetto..per ben, due volte...chi era il drogato Jenny? Scott ti ha mai fatto sentire così?! Nessuno ti ha mai fatto sentire così, non é vero?!..Avevo tutto sotto controllo..
Non mi ero mai sentita così.
Nessuno mi aveva mai fatto sentire così.
Ero una regina nelle sue mani. Michael non era un egoista sotto il punto di vista del sesso.
E io ne sapevo qualcosa in fatto di egoisti a letto..
‘oh! Scusa mi sono distratto!’...oppure... ‘E’ stato molto bello, buonanotte..’
..no, lui era..un missionario dell’amore..sentivo quanto gli piaceva farlo, come preparava il terreno, cominciando a flirtare..qualche carezza e poi scappava via da Dylan..un bacio, dietro la porta della cucina...quelli erano i suoi veri preliminari...lui, mi preparava, mi faceva desiderare di farlo, ancora di più di quanto io stessa lo volevo...non c’erano altre spiegazioni, gli piaceva fare l’amore, molto più per il piacere che sapeva procurare, che per quello che riceveva...e mi sembrava impossibile che esistesse un uomo così..un uomo che avesse cominciato a pensare così intensamente al piacere, al corpo di una donna, alle due cose messe insieme.. un uomo che aveva curiosità delle donne, passione, considerazione.. e ovviamente anche, tanta vanità.. se esisteva un uomo così, doveva almeno essere vanitoso...e Michael lo era, ma in un modo discreto, nel modo giusto in cui bisognerebbe essere vanitosi, senza ostentare troppo..senza esagerare..e questa cosa mi piaceva un casino in lui..ogni volta che passava davanti ad uno specchio si dava un’occhiata veloce..lo so che é un gesto condizionato e che lo facciamo tutti..ma lui divideva l’occhiata in due parti..faccia, corpo..non so come facesse, tutto in un secondo, e potevi non accorgertene.. avevo letto spesso che Michael da bambino aveva subito troppo precocemente la visione integrale del corpo femminile nei night club,e che questo lo aveva in qualche modo traumatizzato, rendendolo schivo al sesso femminile,ma così si aveva di lui l’idea di uno schizzinoso igienista piuttosto tiepido, invece lui era..un tornado..c’era tanta delicatezza ed energia nelle sue mani, che quando mi sfiorava sentivo la pelle riscaldarsi, come se mi avessero avvicinato una fiamma..non potevo più fare a meno di essere amata così, di essere trattata così.
Ma ero parecchio confusa in quel momento...era tutto bellissimo, perfetto..ci amavamo alla follia, la nostra vita era pianificata...ma eravamo due pazzi immaturi che s’illudevano l’un l’altra..non avremmo retto un’ora nella vita reale...ma era stato così bello crederci..lui aveva reso possibile crederci.
Aveva fatto l’amore con me in quel modo per dimostrare che cosa?! La sua supremazia su di me? Prendermi da dietro, senza guardarmi in faccia..farmi venire, due volte.. mancavano i fuochi d’artificio e i cavalli bianchi.. Michael era un perfezionista, e si esprimeva così, ma non realizzava quanto i suoi sogni impossibili fossero impossibili fino a che non ne restava deluso..io invece me ne ero resa conto, appena in tempo..lui era così, abituato a dare il massimo con tutti, e lo faceva anche con me..forse aveva un problema di droga, forse non reggeva lo stress dell’impresa che stava per intraprendere, e mentiva a se stesso sul suo amore per me.. Michael era innamorato del riflesso di se stesso che vedeva in me, ne aveva bisogno, io, che assomigliavo così tanto a Lisa.. magari si era illuso di avere una seconda occasione con ‘un involucro’ simile a quello della sua ex moglie...e avevo pensato di farci un bambino..la testa mi scoppiava, tremavo...avrei dovuto lasciarlo, avrei dovuto troncare quella relazione per il bene di entrambi, perché ora sapevo che sarebbe continuata altrimenti, fino ad arrivare ad un punto in cui le cose sarebbero precipitate..e per evitare che qualcuno, io, si facesse male, dovevo allontanarmi da lui. E non avrei mai voluto.
Appena recuperammo un po‘ di contegno, ci sedemmo a tavola, davanti a due tazze di te fumanti e a dei dolci...Jennyfer non mi aveva ancora sorriso, ed aveva un’aria pensierosa, se ne stava con gli occhi bassi sul suo te..
Michael “ Cosa succede?!”
Le presi la mano sul tavolo, la lasciò
Jenny “ Niente..”
Presi il tovagliolo e me lo passai sulla bocca, sorrisi
Michael “ Non sei...soddisfatta?!”
Jenny mi guardò
Jenny “ Certe volte, mi sembra di avere a che fare con Dylan...”
Michael “ Beh, grazie...ma..perché?!!”
Jenny “..Ti sembra tutto a posto perché abbiamo fatto l’amore?!..Non sappiamo nulla l’uno dell’altra..ci sono un mucchio di cose in sospeso fra noi..e tra poco te ne andrai..come fai a ridere?”
Michael “ Invece, a me sembra di avere a che fare con il mio avvocato..che si preoccupa solo dei problemi, che teme il peggio..dovresti sorridere tu Jenny..”
Jenny “ ..Dovremmo sposarci? Avere un bambino? Non so niente di te, e tu mi tieni allo scuro..”
Michael “ Sai di me tutto quello che c’é da sapere..sai molto più di quanto..”
Jenny “ ..Non voglio vederti più..dopo oggi..”
Michael “ Che cosa?!”
Jenny “ Si, mi hai sentito..chiudiamola qui..”
Michael “ Chiudiamola qui?..”
Jenny “ Si..”
Bevve il te distogliendo lo sguardo da me
Michael “ ..Mi sembra un po’ presto..o forse..un po’ tardi...per chiuderla qui..”
Jenny “ Invece, é il momento perfetto..non é ancora successo nulla tra noi..le nostre vite non sono ancora così coinvolte..”
Michael “ Non per me..”
Jenny tacque, era ovvio, neanche per lei
La guardai, e continuava a sfuggirmi
Michael “ Okay...”
Mi guardò
Jenny “ ...Davvero?!”
Michael “ Se non mi vuoi nella tua vita, non posso impormi...me ne andrò e non mi rivedrai più..”
Jenny “ Davvero non farai nulla per rivedermi o contattarmi?!”
La guardavo fissa negli occhi, e non dicevo nulla
Jenny “ Davvero Michael?!”
Michael “ Aspetterò che lo faccia tu..perché sarai tu a cercarmi, appena uscirò da quella porta..”
Jenny “ Non lo farò..”
Michael “ Si che lo farai..”
Jenny “ No, non lo farò..devo pensare a Dylan...ed é meglio così..”
Michael “ E’ meglio così per chi?! ..Non per me..e nemmeno per te Jenny..ma se hai deciso..non starò qui a supplicarti..”
Jenny “ E come dovrei contattarti?! Non ho neanche un numero di telefono..”
Estrassi il cellulare dalla tasca , composi un numero e aspettai...dall’ingresso, il cellulare di Jenny cominciò a suonare e a vibrare sul mobile del telefono accanto alle scale...poi attaccai
Michael “ Ecco..ora hai il mio numero..”.
Un bacio a tutte
Foxy
[Modificato da Foxy1975 07/08/2013 13:17]