ok ragazze, il capitolo è pronto. vi avverto che è solo un capitolo di passaggio molto breve, ma verrà toccato un punto che più avanti si rivelarà molto importante, quindi, prestate attenzione!!
buona lettura
Capitolo 18
Lauren
- ma per tutte le sottane di Nonna Papera!-
Ecco, questa era Katie, la mia migliore amica. Tra tutte le reazioni possibili, tra tutte le esclamazioni possibili che c’erano al mondo, lei quale aveva scelto? Le sottane di Nonna Papera! Anche se la situazione non era delle migliori, non riuscii a resistere al suo sguardo sbalordito, alla sua bocca spalancata dallo stupore nel guardare Michael paonazzo, un po’ forse per la vergogna nell’essere stato interrotto in un momento così intimo, un po’ forse per paura, e a quell’espressione che proprio non stava ne in cielo ne in terra, e scoppiai a ridere. Probabilmente la mia risata la risvegliò dalla trance in cui era caduta, perché scosse violentemente la testa distogliendo gli occhi da Michael e fissandoli nei miei. La sua espressione era cambiata: dallo stupore si era fatta un po’ delusa.
- come mai non me lo hai detto prima?- ecco, altra domanda che tra le mille che poteva scegliere, non era proprio quella che mi aspettavo.
- Katie, perché veramente non lo sapevo neanche io!- sghignazzai, guardando Michael. Lui era ancora seduto sul divano, il viso attraversato da un’ombra di preoccupazione che mi colpì violentemente. Mi affettai a parlare,
- vedi, è una storia lunga…- e gliela raccontai a grandi linee, velocemente, turbata dallo sguardo preoccupato di Michael che continuava a fissarmi.
- ok allora sei perdonata- rispose sorridente alla fine della storia. Poi si voltò verso Michael, del quale non aveva più incrociato lo sguardo da dopo la sua uscita teatrale.
- scusami Michael, ti sarò sembrata una povera pazza…bè, oddio, in verità lo sono- e saltellando allegramente gli andò incontro e lo abbracciò. Michael un po’ sorpreso rispose all’abbraccio, guardandomi da sopra la spalla di Katie; i suoi occhi e il suo viso finalmente si erano rilassati.
- non preoccuparti, - le rispose con la sua voce soave e vellutata. – a dire la verità non mi sei sembrata molto pazza, solo spontanea!- ridacchiò
- posso chiederti da dove ti sono uscite le sottane di nonna papera?- continuò
- oh bè, devi sapere che io sono laureata in cretinologia acuta. È una cosa molto seria, ci vogliono tanti anni di duro studio per diventare brava come me!- tutto questo lo disse con un tono di voce così formale e professionale, che per un momento rimasi spiazzata. Fu la risata dolce e spensierata di Michael a interrompere il silenzio
- ah ah ah!! Mi insegnerai un giorno?-
- mmm, non lo so…è una cosa moooolto difficile che va presa sul serio! Ho avuto molti alunni in passato che…-
- ragazzi ragazzi per favore!!- li interruppi. Sapevo quanto potesse essere assurda Katie quando le si dava troppa corda…- Katie, ti prego, avremo molto tempo per discutere sulla tua laurea in cretinologia acuta non trovi??-
- certo Lau…vedi Michael?? Certa gente proprio non capisce la mia arte…- disse con aria sprezzante rivolgendosi verso Michael
- si si certo come no Katie. Vieni un attimo in cucina Michael?-
Al suo cenno affermativo ci avviammo, mentre Katie si sedette sul divano e, lontana dai nostri sguardi, fu libera di immergersi nei suoi pensieri che, ne ero sicura, erano molto ingarbugliati. Come non darle torto poverina!!
Una volta in cucina mi sedetti sul tavolo, allacciano le mie gambe intorno alla vita di Michael che si era messo davanti a me.
- sai, Katie è veramente uno spasso! Mi ha sorpreso molto…sapevo che era una ragazza intelligente, me ne aveva dato prova anche il giorno della gara, ma quando è entrata e mi ha fissato in quel modo, ero già pronto ad un’eventuale crisi e attacco isterico da parte sua, come fanno tutte le persone che vedono Michael Jackson…
- oh certo, che manie di protagonismo…- ironizzai sorridendo.
- Katie è una ragazza molto sveglia, e a dirle tutta, è anche una tua grande fan. Infatti prima o poi lo so che mi tempesterà di domande tipicamente da fan…ma prima mi ha spaventato il tuo sguardo preoccupato, e lo so che non era solo per la crisi isterica che ti aspettavi.-
Lo fissai negli occhi, guardandoli mentre tornavano alle emozioni che poco prima li avevano chiusi in quella morsa di preoccupazione.
- si vedi…,- incominciò lentamente, accarezzandomi la gamba - ho avuto paura. Ho pensato “ ecco, perfetto, ora la voce si spargerà, prima o poi lo verranno a sapere i giornali e addio tranquillità, rovineranno tutto”.-
- ma Michael…voglio dire…che male c’è se si viene a sapere?- ok, forse non era la domanda giusta…però sul momento non mi era sembrato niente di malvagio la mia richiesta, probabilmente ero solo ingenua a quel tempo…più tardi avrei capito…
Michael spalancò gli occhi sbalordito, e solo quando si calmò un po’ rispose alla mia domanda. Aveva un tono basso, controllato, come se l’istinto fosse quello di urlare ma non volesse farlo
- Lauren, devi capire che non è come pensi tu, tu non puoi sapere come …loro, i tabloid, la gente, è capace di distruggerti. Loro sarebbero capace di vendersi l’anima, pur di guadagnare qualche soldo infangandoti. Il mio mondo è crudele, spietato, non guarda in faccia nessuno. Tutto quello che c’è di bello, ogni singola cosa positiva, la distruggono, la rigirano a loro favore. Sono maledettamente irrispettosi e se ne fregano dei sentimenti delle persone. Loro mi hanno fatto veramente male…mi hanno sempre giudicato senza conoscermi, si sono sempre inventati storie assurde sul mio conto per divertimento. Sono arrivati a corrompere un bambino, ti rendi conto? Un bambino! Mi hanno fatto sembrare un mostro, e sentire la gente parlare di me come di un…come di un…pedofilo, mi ha distrutto. Sono riusciti a distruggere per me la cosa più importante al mondo, i bambini! Sono riusciti a corrompere loro! Solo perché non vedono negli occhi di un bambino l’Amore, Dio…io non voglio che si avvicinino a te neanche lontanamente!-
Avrei preferito che urlasse, invece che pronunciare in modo così freddo quelle parole che come lame entravano nel mio cuore dolorosamente. Non potevo neanche immaginare quanto dolore, sofferenza, doveva aver passato, ma i suoi occhi parlavano da soli.
- Michael, capisco che tu mi voglia proteggere, ma da solo non puoi farcela a portare avanti la tua battaglia. Più volte mi hai parlato della solitudine che provi, come quando sei negli alberghi e per strada ci sono migliaia di fan che gridano il tuo nome e tu non puoi uscire e stare con loro in maniera…normale, da pari a pari, ma io non voglio accompagnarti nella tua solitudine…lo capisci?? Io voglio tirartene fuori!!- mi stavo scaldando, lo sapevo, ma era un altro lato del mio carattere…mi fissò con uno sguardo penetrante, mi sentii letteralmente trapassata da parte a parte, ma non distolsi lo sguardo dal suo così potente.
- Lauren, no, è pericoloso- punto, per lui il discorso era finito qui, non c’era più niente da aggiungere. Ma io non avrei mollato…se c’era una persona determinata quella ero io, e prima o poi sarei riuscita a fargli capir che avevo ragione. Ma ora non avevo voglia di litigare.
Perciò mi rimaneva solo una cosa da ricordargli, prima di tornare di là da Katie.
Gli presi il viso tra le mani, e ci scambiammo un bacio dolce e pieno d’amore.
- ti amo-
Katie
uffa, ma che combinano di la quei due?? Certo, mi serviva un po’ di tempo per riordinare le idee, però cavolo, Lau poteva averlo quando voleva!! Era o non era il mio idolo??
Ecco, soliti pensieri stupidi, la mia mente è veramente geniale nel tirarli fuori! Ma che ci potevo fare, ero fatta così. Mi sembrava ancora impossibile…come diavolo avevo fatto a non riconoscerlo?? Quella voce a momenti me la sognavo anche di notte…tutta colpa di una barba! Stavo vagando tra pensieri contorti e senza senso, quando finalmente i due piccioncini tornarono in sala mano nella mano, salvandomi dalla mia testa che andava alla deriva.
- ok, comunque, ora che le presentazioni sono state fatte, vorrei dirti un paio di cosette Michael…- dissi andandogli incontro. Prima di tutto c’era da chiarire una cosa…
- certo dimmi-
- guai a te se farai soffrire la mia Lauren chiaro? Sono una tua fan, penso di conoscere il tuo carattere, ma sei comunque sempre un uomo, e la mia esperienza mi ha un po’ insegnato a diffidare…- mi faceva molto strano fare questo discorso a Michael Jackson, ma chissene! Le regole valgono per tutti.
Mi guardò come se volesse capire che stessi scherzando, poi, con una voce che schizzava sincerità da ogni singola parola disse
- Katie, io amo Lauren,e la proteggerò anche al costo della vita da chiunque la farà soffrire…- poi abbassò improvvisamente la voce - anche da me se sarà necessario…- bene perfetto, non avevo bisogno di sentire altro.
- allora benvenuto in famiglia!!- e lo abbracciai ancora un volta.